È UN PO’ LUNGO, MA…

E che cazzo i portuali di Trieste! Emettere un comunicato proprio a conclusione della manifestazione della ZIZIELLE. Hanno rubato loro la scena di un sabato che magicamente non è più fascista e nessuno ha potuto più parlare dei nipoti scemi di Togliatti e Berlinguer, petolosi, zainetto in spalla e armati di gessetti colorati. Festanti e manifestanti, nel senso che erano festanti e goiosi nel darsi la mano e fare il girogirotondo. Col mondo che casca, casca la Terra e tutti, ormai, stiamo già con il culo a terra.
Per consentire la manifestazione – cosa resa ancora possibile dal fascistissimo TULPS! – non c’è stato bisogno nemmeno di un dpcm o un dl, magari illegale, quegli strumenti con cui ormai questi sgovernanti di Conte e Draghi urinano e defecano su leggi e costituzione e “governANO” a loro-ma-non-loro piacimento in epoca Covid dalle mille e infinite varianti, vero mezzo di governo da due anni orsono.
Dunque, non una legge-farsa in ottemperanza al silenzio elettorale, ma d’altronde la manifestazione dei s(u)in-dacati è la conseguenza logica della prova generale fatta già con la lobby nera, uscita il venerdì pre-elottorale.
Con il comunicato dei portuali, per forza di cose, si è dato meno risalto anche alla piazza romana che “ospitava la vera resistenza”: chissà cosa avranno pensato i quasi 500 licenziati della Wirlphool che non potranno più produrre una resistenza, ma nemmeno una lavatrice! Cosa dirà la ZIZIELLE a questi nuovi poveri e che non saranno gli ultimi? Che loro erano a manifestare contro il Fassismo. Anzi, contro I fassismI. Ma quali? Io di Fascismo ne conosco uno solo! Chissà, forse la loro è solo deformazione da pluralismo, eccessivo inclusivismo! Che poi il Fassismo non era stato sconfitto dai partigiANI che sono nati a fasssismo caduto e che hanno continuato a nascondersi nei boschi e sulle montagne salvo uscire per depredare, derubare e stuprare i loro connazionali? Mah, forse i pronipoti sono ancora più scemi dei nipoti scemi di Togliatti e tra una vetrina spaccata, una canna e una mano in culo al loro kompagno arcobalenoso, non hanno avuto il tempo e l’intellighenzia di leggere i libri (falsi) lasciati loro in eredità. Magari rifiutano anche quel possesso in nome dell’abolizione della proprietà privata.
Così tutta l’attenzione è stata riservata ai portuali di Trieste e questo già basta a porsi qualche domanda. Sui giornalisti che, in tempo di pandemia, hanno ricevuto mezzomiliardodieuri affinché narrassero i numeri farlocchi, le morti inventate e procurate, terrorizzassero con i racconti punitivi delle divise e ci presentassero un mondo contagioso e contagiato, conta-minato dove non si doveva uscire, né respirare. E ora proprio loro, foraggiati anche da Draghi seppur con un accredito dall’importo minore – Conte era stato più signore – danno risalto ai portuali di Trieste? È pur vero che Draghi, in inglese per non far capire agli Italiani (che poi chi glielo ha detto?), ha affermato che il “virus sta per finire”, ma siamo pur sempre in emergenza (!) e in pieno delle restrizioni più restringenti, cazzo: mica dobbiamo ricordarvelo noi! Forse perciò Draghi, in piena emergemza sanitaria, taglia 6 miliardi di euro al comparto sanità? Questa è una nuova emergenza?
Così (anche da loro) apprendiamo che il porto di Trieste riprenderà a lavorare in virtù di una intesa raggiunta e che prevede che fra 15 giorni una loro delegazione, insieme ad appartenenti a Carabinieri, Vigili del Fuoco etc., saranno ricevuti al Senato. Perché al Senato? Magari da Brunetta che sta per trasferirsi a Palazzo Chigi lasciato vuoto da Draghi in partenza per il Colle. Ma non si doveva proseguire ad oltranza? Sì, lo si farà: il comunicato è stato interpretato male o, forse, redatto male: manina anche qui? Il porto di Trieste funzionerà ma continuerà il presidio così come non era stato impedito il lavoro a chi voleva lavorare, mentre il porto era chiuso. E Antani? La supercazzola? La Schilirò?
Magari l’accordo prevede una salvaguardia a vicenda: Draghi ritirerà il green pass purché loro sblocchino il porto. Che è tedesco e non italiano. Allora perché parla Draghi (tramite quel cdx che si è presentato al porto)? Perché risponde ai voleri e agli interessi tedeschi. E loro lo hanno cazziato. Ma Draghi è pur sempre il taumaturgo di Brussel santificato a Francoforte sul Meno e non può perdere la sua immagine di salva(t)tore proprio ora che sta percorrendo la via del Colle. Il greenpass verrà tolto, cioè perderà efficacia naturale, il 15 dicembre e non perché è un dl urgente emanato in barba all’urgenza e con scadenza, ma semplicemente perché va contro le leggi di Bruxelles. Il Parlamento, finora esautorato con il silenzio assenso dei suoi occupanti i cui voti necessitano – almeno pro forma – a Draghi per il settennato, non lo convertirà in legge. Sotto Natale, poi… Draghi si intesterà la vittoria sulla trattativa stato-porto e passerà per taumaturgo del covid (il klima già ci aspetta), i portuali si intesteranno la vittoria della trattativa con e come Draghi. Come i camionisti. Come la Schilirò. Le figure in cui gli Italiani hanno posto speranza e fiducia e che non sono stati capaci di incarnare. Io sto con i portuali di Trieste. No! Io sono un portuale di Trieste! Lo sei se hai il coraggio di presentarti a lavoro senza green-pass, se non lo scarichi, se cerchi il modo per metterlo in culo a questo governo di merda. Se non ti pieghi. Se insorgi contro il fatalismo. Se ti ribelli.
Ah, alle 15 di oggi sarà definitivamente sconfitto il fassismo. Ancora. Di nuovo. Come il 25 aprile di settantasei anni fa. Ma solo fino al 25 aprile prossimo venturo.

È UN PO’ LUNGO, MA…ultima modifica: 2021-10-17T10:34:26+02:00da tony.fabrizio

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