SI CHIUDE

SI CHIUDE!

L’Italia si chiude. Con la stessa faciloneria che nemmeno la serranda di un negozio in disuso, un vecchio magazzino polveroso dalla serranda mal oleata. Si chiude come questo bastasse a chiudere le bocche e soprattutto le menti. Conte congela l’Italia senza la paura di andare a prendere poi, successivamente un prodotto il cui primo risultato sarà quello di fare acqua da tutte le parti. Ancora una volta questo governo, di notte, emette un decreto vuoto, partorisce misure drastiche nella sua vacuità, una dolorosa illusione di un parto isterico. Vuoto. Nullo. Un decreto, ancora un altro, l’ennesimo, ma non l’ultimo che ci impone di restare a casa, una quarantena forzata da un nemico che ancora non abbiamo avuto il coraggio di affrontare.
Si evita il combattimento come si evita di fare davvero qualcosa per l’Italia. L’imposizione di restare a casa ma senza dare la concreta possibilità di starsene veramente a casa. Come se la preoccupazione più grossa fosse compilare un modulo che ha tanto l’aria della certificazione della propria responsabilità per muoversi da zona rossa a zona rossa. Quella zona rossa diventata arancione e che oggi viene definita zona protetta. Protetta da chi e in che modo, però, non è dato sapere. Quelle zone che andavano protette prima del e dall’abbraccio cinese o del e dall’involtino primavera, quella protezione che si è spacciata assurdamente per razzismo. Ancora una volta focalizzare l’attenzione su un avversario inventato. Per distrarre.
Si chiude l’Italia senza che ce lo possiamo permettere, una quarantena imposta per non farci rendere conto che abbiamo ancora un governo ancora incapace. Un governo che non è riuscito a chiudere una regione senza coordinarsi preventivamente con le Prefettura. Quelle Prefettura che rappresentano lo Stato sul territorio e che si sono scagliate contro l’ordinanza dei Governatori sulla chiusura dei confini che vuol dire protezione, ma che adesso diventa legge. Di Stato. Per lo Stato. Anche per loro.
Ancora una volta questa Italia allo sbando è ulteriormente mandata allo sbando da degli sbandati. Che si ostinano a voler indossare la maschera del salvatore della Patria che è salvare innanzitutto se stessi.
Restate a casa così non ci rendiamo conto che in mezzo alla strada, negli ospedali il coronavirus misteriosamente colpisce solo persone bianche. E non è questione di razzismo, ma un dubbio legittimo che nessuno ancora s’è sentito in dovere di spiegare. E restando a casa nessuno potrà arrogarsi il diritto di pretendere una risposta. Restate a casa così non vedremo la flotta di carcerati, perlopiù neri o, se piace di più Nordafricani, che in sincronia perfetta, per mezzo del telefonino, perennemente unico e solo superstite di mille naufragi, ha assaltato le carceri, messo a soqquadro una intera organizzazione, attentato alla vita dei loro guardiani. Una sorta di prova generale che non fa sperare nulla di buono. Che fa intendere che questi invasori attendono solo un segnale per mettere in atto il piano per il quale sono stati assoldati. Restate a casa così non vedrete che, nonostante ci sia stata una invasione di forze armate americane, costoro viaggiano incredibilmente in uno scenario incontaminato senza alcuna protezione. Senza nemmeno la mascherina diventata indispensabile e introvabile. Restate a casa e non vi renderete conto che una potenza come gli Stati Uniti d’America non mobilita 30000 uomini e centinaia di mezzi solo per una esercitazione. Restate a casa e vi renderete conto che, nonostante il petrolio abbia toccato uno dei suoi massimi picchi negativi, al distributore di carburante il prezzo non si è mosso che di un centesimo. Restate a casa e non vi renderete conto che se la terza guerra mondiale non è ancora ufficiosamente scoppiata è grazie ad un cattivone dall’intelligenza di una volpe che non ha abbocato alle provocazioni a stelle e strisce e che non si è formato allo studio Alpa o al Grande Fratello. Il vero salvatore al momento, che vi piaccia o meno, si chiama Vladimir Putin che, con una sottilissima operazione di intelligenza, ha sfidato (vincendo) gli americani senza dichiarare guerra. Perché il vero guerriero vince prima di andare in guerra. Restate a casa in modo da non produrre alcun guadagno, da non avere nessuna forza per risollevarci una volta grattato il fondo del barile. Restate a casa in modo da diventare completamente inetti e non reagire a salvare la nostra Nazione che significa non farla morire. A non stringersi a coorte ira che l’Italia ha chiamato. Restate a casa e desiderate solo che nella propria casa ci resti anche il premier Conte una volta che la sua parte sarà finita. Probabilmente a casa è già rintanato anche dj Fofò, inspiegabilmente assente e muto (anche dallo smart work) sulla protesta delle carceri, visitare solo il giorno prima dagli immancabili cebtri sociali. Eppure le discoteche sono state chiuse dal suo stesso capo. Restate a casa ad augurare di restare a casa al ministro dell’Interno Lamorgese, colei che è responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica e che, da responsabile, continuo a far sbarcare folte falangi di deportati intercontinentali attraverso barconi, barchini e carrette direttamente in zona rossa. Restate a casa ed augurate di restare a casa, magari quella del Grande Fratello e assicuro che non è una battuta sessista, anche a Rocco Casalino, principale capro espiatorio di quella velina fugata che ha dato il via alla contro-immigrazione di sudisti di nuovo al Sud, quella gente irresponsabile che, nell’illusione di vivere da emancipata, ritorna sotto l’ala protettiva di mammà e papà, perlopiù anziani, ai quali non potevano dimostrare bene peggiore se non quello di portare loro un nemico in casa . Un atto di egoismo che va bene oltre la sopravvivenza. Restate a casa in modo da non vedere quell’infermiera che dopo un turno estenuante, non solo per il monte ore cui la vostra politica dei tagli imposta dalla tipografia di Bruxelles ha indotto a dormire sul cuscino che è un lenzuolo arrotolato, con tanto di mascherina, sulla tastiera di un pc di un’azienda ospedaliera che non è più un ospedale. E non capire che questa infermiera non la meritate. Come un medico che salva vite umane non merita di scegliere chi lasciare morire. Restate a casa almeno fino al 16 marzo, quando il MES sarà definitivamente approvato, quando allora non potrete fare altro che restare veramente a casa. Restate a casa per non rendervi conto che ci avete chiuso al mondo e alla vita ma dopo che il mondo ci ha sbattuto la porta in faccia. Però… restate a casa soprattutto voi!

SI CHIUDEultima modifica: 2020-03-10T08:58:09+01:00da tony.fabrizio

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