COMUNQUE VADA SARÀ UN INSUCCESSO

COMUNQUE VADA SARÀ UN INSUCESSO Ci hanno provato in ogni modo. L’asinistra ha tentato con tutte le sue forze di rimanere a galla, ma prevedendo (bene) che sarebbe sprofondata ha creato all’uopo le sarPDine. Essendo loro, però, per costituzione pesci senza cervello, vano è stato il tentativo di mascherare il vuoto pneumatico coprendo la testa con un cartone. Allora meglio ricorrere alle strategie vecchie e ben oleate (ma non a ricino!) ritornando allA solitA, usatA, abusatA (così pure la BoldrinA sarà contentA) e ancora ottimamente funzionante magica struttura: la magistruttura, ovvero il discount del diritto in salsa rossa togata. Se politicamente e politticamente – ossia con la plurima menzogna delle sardine – non si riesce ad avere gioco con e dell’avversario, allora i rossi-giallo-arancio-fucsia-arcobaleno-già-viola-girotondi sfoderano l’asso nella… toga. Vorrebbero processare Salvini, ma forse non conviene (a loro) farlo in quanto diventerebbe un martire perché crede (anche se ora suona campanelli come un testimone di Geova qualunque!) e per loro che non (ci) credono significherebbe perdere le elezioni regionali. Non è loro interesse, infatti, andare a comandare (sono già abbondantemente intarlati nei palazzi dei poteri e delle istituzioni), ma perdere nell’altra roccaforte rossa, dopo l’Umbria, significherebbe bissare (per dirla con Giuseppi) la di merda figura. Allora processeranno sì Salvini, ma quando lo diranno loro (manco il miglior Giucas Casella!), tanto certi giudici son loro amici e fanno ciò che dico loro. In realtà certi giudici si servono di certi polituculi (che non è un volitivo siciliANO!), per esercitare i loro poteri/voleri, inventando reati, processando chi è innocente e condannando chi fa il proprio lavoro con mandato del popolo. Tanto per loro tutto è indifferentemente uguale: un seggio elettorale è uguale ad un’aula di tribunale, un ministro della Repubblica è uguale ad un delinquente, un clandestino ad un regolare cittadino, un raffreddore o una cotoletta ad un bambino (Zingaretti meglio quando i comunisti mangiavano i bambini!), una coop ad una cupola, un barcone o una ong ad una moto vedetta della Guardia di Finanza dello Stato. Invece loro esistono e resistono e hanno la faccia tosta almeno quanto duri sono di comprendonio. Senza capire che sconfitta dopo sconfitta, indagati dopo indagati, sparizione dopo sparizione hanno barattato la piazza con i salotti buoni, la gente comune con l’oligarchia, i più deboli con le élite finanziarie, le persone comuni con “quelli che… contano”. Ma loro esistono ed insistono anche se sono costretti a non metterci la faccia e nemmeno il simbolo di partito! In questo clima sinistro un posto di tutto rispetto spetta al movimento 5 Stelle, ovvero a ciò che avrebbe dovuto significare la rinascita della sinistra e che invece è stata solo una MoViMento di sinistro occultaMento, che solo i diretti interessati faticavano a capire tutto ciò che gli altri avevano già capito. Una sinistra in MoViMento che mente persino a se stessa e che spera addirittura di “fare futuro” partendo dal passato con gli uomini del passato ritornando al passato. E se il Pd e compagni nelle regionali, per constatata paura, non compaiono né scompaiono, Gigino Di Maio, attuale Ministro e Capo di quell’apriscatole che avrebbe dovuto essere il Mo-Vi-Mento a cui egli ha solo prestato la faccia e fetiene tuttavia il maggior numero di scranni okkupati, pensa addirittura di dimettersi pur restando saldamente col deretano sul velluto. E per essere coerente con i suoi frequenti cambi di idea, nel discorso di commiato-permanenza, dipinge il movimento come una “splendida creatura” all’interno della quale si annidano “franchi tiratori, nemici interni e personaggi pronti a pugnalare alle spalle”. Che cosa abbia di splendido questa creatura a questo punto lo capisce solo lui: unica coerenza il fatto che egli non capisce più nemmeno ciò che dice. Triste destino quello di Giggino che se faticherà a ricorrere all’assistenzialismo del reddito di cittadinanza, faticherà di più a ritornare alla precedente occupazione al San Paolo grazie ai suoi (in)successi parlamentari: rendere più salate (economicamente) le bibite zuccherate qualora sopravviva ancora qualcuno che potrà confezionare snack e bevande in confezioni in plastica. Dunque, se l’accozzaglia sinistra vincerà non potrà gloriarsi in quanto non compaiono leader di partito, né simboli e né sì registrano loro apparizioni manifeste. Se invece perderà, come anche loro stessi sanno bene, non potrà sentirsi colpevole, in quanto per le stesse ragioni sono stati assenti da una Regione (da due al momento) ai cui elettori facciatostamente chiedono ancora di continuare ad abbuffarsi. A questo punto sarebbe dignitoso solo fare silenzio: magari potrebbero occuparsi di pensare a come ammorbaci con la solita solfa della Giornata della Memoria. Che per loro fortuna ricorre proprio il giorno in cui verranno palesati i risultati elettorali di Emilia Romagna e Calabria e prese di coscienza delle sconfitte. Il day after rosso. Ruggine. Che abbiano, almeno oggi, la decenza di fare silenzio. E non perché lo impone la Legge, ma per rispetto degli elettori, coloro che sono i veri datori di lavoro. Sarebbe opportuno tacere anche in segno di rispetto le vittime dell’Olocausto vergognosamente arruolate e schierate e colorate. E adesso, per piacere, silenzio!

COMUNQUE VADA SARÀ UN INSUCCESSOultima modifica: 2020-01-24T06:00:15+01:00da tony.fabrizio

Una risposta a “COMUNQUE VADA SARÀ UN INSUCCESSO”

  1. Interessante visione… E però accertato tutti ciò, come fare a cambiare un paese che non vuole cambiare, che attende un leader, un re, che governi e ci lascia andare in vacanza e non rompa troppo?

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