NATALE?

È nato. Ma è nato o è nata? È nato maschio o è nata femmina? È nata maschia o è nato femmino?
Se il bambino Gesù venisse al mondo oggi, 2019 anni dopo di Lui, dovrebbe veramente fare un miracolo per r-esistere a questo mondo.
Se si dovesse nuovamente battezzare, potrebbero fargli visita gli ecologicisti, che si direbbero contro lo spreco dell’acqua e proporranno come modello di risparmiat(t)rice tale (s)Carola Rachete. Nemica dell’acqua. E delle regole.
Se, invece, volesse rimanere nell’acqua, anzi addirittura camminArci sopra, sarebbe accusato di scarsa sensibilità e perfino di razzismo: gli verrebbero offerti dai miliardari che (forse) non frequentano chiese, ma (solo) le porporate cucine, mille gommoni per andarsene in giro a sollazzarsi.
Chissà se Cristo sceglierebbe le nostre case piene di vuoto o le nostre chiese sempre più universalmente distanti dall’assemblea, dell’ekklesìa appunto. Ultimamente svuotate da certi “capimastri” che non sono Ma(e)stri manco per niente.
Se si sedesse a tavola potrebbe imbattersi in ogni prelibatezza ma guai a toccare il maiale – non il commensale – o, peggio, se si azzardasse a moltiplicare pani e pesci. Qualcuno potrebbe gridare al miracolo secondo la prece “ce lo chiede l’Europa”.
Se si spostasse lo sguardo sarebbe facile vedere persone che fanno la guerra a mettere quanta più roba possibile sotto l’albero non curandosi, però, se altrettanto ricca è la presenza intorno all’albero medesimo.
Manco a parlare invece della rappresentazione della Natività, della Capanna di Betlemme, in compagnia del bue e dell’asinello (sfruttati! Animalisti manifesti…) perché offende. Chi, come e cosa non si sa, non si sa, ma guai ad averne una. Offende. Proprio adesso che il politically correct è approdato nella kermesse di San Francesco con la Madonna che si riposa e San Giuseppe in veste del nuovo mammo.
Meno male che nessuno ha mai visto Il nutrimento del Signore che continua ad avere a che fare con l’ ἰχθύς, ichthýs, “pesce” in greco ed acronimo di Iesûs Christós Theoû Uiós Sotér, Gesù Cristo Figlio di Nostro Signore. Pesce per pesce, qualcuno gli potrebbe democraticamente imporre di schierarsi con le “sardine”.
Eppure Natale è la Sua festa. Il Suo avvento. La Sua venuta. Forse , persino il suo compleanno. Però facciamo gli auguri tra di noi, secondo tradizione. Quella tradizione che impone banchetti luculliani per anime povere, che impone Natale con i tuoi in ogni casa ma non nella Sua casa. Quella Tradizione di cui tutti parlano e che nessuno fa principiare dalla Chiesa, persino dalla Messa, Banchetto Vero.
Si crede a un babbo ma non ad un Padre.
Quella Tradizione che vorrebbe le donne con mani di farina e capelli di frittura di olio e gli uomini col viso di fumo di brace. Quella tradizione che non dà più spazio al protagonista, che suole (e sòle) festeggiare il Natale senza il Nato.
Quella Tradizione che fa del 25 Dicembre la fiera delle belle parole e l’epifania manifesta dell’ipocrisia.
Che sia Natale davvero. Natale tutti i giorni. Natale… da domani.

NATALE?ultima modifica: 2019-12-26T03:59:21+01:00da tony.fabrizio

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