GUERRA È PACE

Oggi s’incontrano di nuovo. Di nuovo per trattare la pace. Oggi potrebbero iniziare a fare sul serio, tant’è vero che le due Nazioni sfoderano i pezzi forti, i Ministri degli esteri, gli omologhi di Gigino, il fagocitatore di cibi esotici durante le cene di gala. Quelli sì che andranno a trattare e a discutere di questioni serie e delicate, al cospetto di Erdogan, quello che, pur non usando le parole di Lavrov, sequestrò 18 pescatori per 108 giorni “solo” perché Gigino non era passato a salutarlo. Eppure noi da Erdogan ci siamo sempre recati con borsoni pieni di soldi per non farci invadere di clandestini, ma almeno per razionarli.
In Turchia, dunque, potrebbero decidersi le sorti dell’Ucraina. E non solo.
Le indiscrezioni confermano che Zelensky – che vuole incontrare de visu Putin – è pronto a trattare sulla rinuncia alla richiesta di entrate nella NATO – dopo che la NATO ha detto chiaramente che non c’è spazio per Kiev (no fly zone! Ovvero nessuno di noi è disposto a morire per voi) – magari rinuncia all’Unione europea, è pronta a dichiararsi neutrale e c’è pure un trattamento di favore da riservare anche alle repubbliche separatiste. Una pace, ma non una resa, dice l’ex (?) comico, che ricorda molto l'”armistizio” no-strano dell’8 settembre ’43.
Certo, una simile accettazione di tali condizioni, già visionate a casa, sono state sicuramente autorizzate da Whasington. Che, dopo aver provocato l’intervento di Mosca, non solo non si è mossa, ma ha addirittura lasciato sola l’Ucraina. La stessa Ucraina che, nella guerra del petrolio, del grano, del gas, delle fonti energetiche, non è che un sanguinoso pretesto.
“Già nelle scorse settimane il Global Times in Cina riportava le previsioni degli analisti di Pechino secondo cui si sarebbe sospinta Mosca ad “approfittare delle tensioni regionali che consentono agli USA, attraverso la relazione con una potenza – la Russia – di condizionarne un’altra, la UE”. Prevedevano che Biden avrebbe fatto capire a Putin che una sua invasione era bene accetta.
In modo più diplomatico, ma non meno chiaro lo stesso concetto veniva espresso da Le Monde che paventava che i russi venissero mossi contro l’Europa dagli interessi americani.
Sull’Indian Express gli analisti indiani avanzavano la stessa previsione, allarmati però dal fatto che così facendo Putin, qualora si fosse imbarcato in una tensione troppo alta, si sarebbe consegnato mani e piedi alla Cina, ma per gli indiani era scontato perché considerano la Russia “un importante attore globale che cerca di allargare la sua sfera d’influenza geopolitica basandosi in gran parte su una logica a somma zero”. Insomma non hanno molta stima dell’intelligenza russa da KGB.
Gli articoli italiani che riportano le informative dei nostri servizi davano per scontata l’invasione dell’Ucraina, ammonendo che non si sarebbe limitata al Donbas e facevano capire che c’era  l’assenso americano.
Dall’Iran Ahmadinejad ha parlato in questi giorni addirittura di complicità diretta tra Putin e Biden.
Infine, Biden non ha perso occasione per ricordare che la Nato non si sarebbe mossa, quindi quasi a tranquillizzare ripetutamente il Cremlino.
Comunque si sia concretizzata quest’intesa strategica Biden-Putin, se sia il frutto di un accordo o di una convergenza oggettiva, quel che ci interessa sono i fatti.
E i fatti dicono che il gas e il carburante sono alle stelle in tutta Europa, e questo non riguarda solo il pieno delle auto ma tutto il comparto produttivo e l’indotto. Dicono che le borse crollano ma solo qui e in Russia mentre volano negli Usa. Dicono che il grano che già scarseggiava e ci costava eccessivamente da quando i cinesi vi hanno messo sopra le mani in Canada, s’impennerà fino a esaurimento scorte se i cinesi s’impadroniranno, come hanno detto, anche di quello ucraino, dopo aver messo le mani sulla Borsa di Kiev.
Se la guerra non si risolve ma tira per le lunghe ci rimetteranno soprattutto gli europei e anche i russi (ma non gli oligarchi che governano la Russia) e ci guadagneranno cinesi ed americani.
In Europa si spezzerà la politica di rigenerazione e il nostro continente verrà, allora sì, commissariato dai soviet della finanza cosmopolita anti-europea.
È sempre la stessa guerra che prosegue e sul terreno gli americani continuano a usare i russi per premerci da est mentre ci spremono ad ovest.
L’Europa stavolta si è comportata bene:
chi sostiene che ce la siamo cercata perché avremmo accettato di sostenere gli americani contro i russi probabilmente non sa proprio di cosa parla. In Germania c’era e c’è un governo pro-russo, la Francia ha riservato a Putin cerimoniali non da Presidente ma da Monarca. Dal 2014 il CFR ha stabilito che il peggior nemico degli Usa non è la Cina ma l’intesa russo-tedesca ed ha operato per spezzarla. Non ha mai trovato sponda a Berlino, spesso a Mosca dove la politica oscilla tra le intese con Washington e con i tedeschi, ma evidentemente la scelta dei russi è subordinata perché si rivolgono a noi solo quando in Usa ci sono i repubblicani, con i democratici c’è sempre Jalta.
Insomma è la Casa Bianca a orientare sempre il Cremlino.
Siccome in politica i toni nascondono la verità, anzi la occultano, è proprio quando s’insultano reciprocamente che russi e americani vanno a braccetto, come ora.
Noi volevamo, e vogliamo, un’intesa stretagica con la Russia in chiave gran continentale, gli americani la temono e offrono altro.
Si noti che è stato proprio Putin a rovesciare il tavolo delle trattative e dell’intesa eurorussa che sembrava risolvere la crisi, affermando che se la sarebbe vista con Biden e procedendo all’invasione.
Mentre l’invasione prosegue e i suo effetti ci strangolano, la Nato – che guarda e ride – si rianima e avanza.
Le provocazioni, specialmente inglesi, sono volte a togliere l’influenza tedesca sull’est, non davvero a minacciare militarmente Mosca.
Non dimentichiamoci peraltro che se i popoli dell’Est vogliono entrare nella Nato non è perché sono corrotti ma perché Mosca non ha mai cessato di considerarli Cosa Sua, come ha appena confermato con i fatti.
In quanto al resto non è assolutamente vero che l’Ucraina sarebbe entrata nella Nato e men che meno che avrebbe installato missili. Ma se anche fosse, i missili sono ovunque, anche sulle frontiere russe, senza contare che quelli più formidabili sono piazzati ben lontano, quindi non ha alcun senso saltare sulla sedia oggi.
I russi non dormono tranquilli per i missili? Da quando, da ieri? E noi che abbiamo testate nucleari russe e israeliane puntate sulle nostre città, e probabilmente inglesi se non hanno smontate quelle del piano atomico “d’emergenza”, oltre a più qualche atomica a stelle strisce sotto le chiappe  che dovremmo dire?
Tutte le giustificazioni dell’invasione russa sono pretestuose e in mala fede.
È una scelta precisa e materialistica che pone di nuovo la Russia in rapporti privilegiati con gli Usa e ambo i compari insieme contro di noi.
Poi ci si può divertire a immaginarsi uno scontro di civiltà tra oligarchi e potenze che continuano a rifornirsi reciprocamente di gas, di petrolio, di informazioni (in Siria c’era il telefono rosso russo-americano) e che lasciano comunque passare armi perché più la guerra continua più fanno soldi, e chissenefrega dei civili e dei fanti!” Che sono i veri vincitori della guerra. Che potrebbero rappresentare il fronte interno con(tro) cui Zelensky combatterà la vera guerra che, adesso, Putin vuole (continuare a) fare. E che sarà stravinta dai nazionalisti, se riusciranno a capitolare a Kiev dopo i 10 giorni di viveri garantiti. Quelli da cui Putin – che sta facendo la guerra – vuole denazificare e che sono gli unici vincitori, gli unici a poter parlare di Patria, di valori – eccetto quello della pace che tale non è – gli unici veri che hanno conservato una Identità.
Quanno fanno sciarre le molenare, attaccateve le sacche (quando i mugnai litigano tieni sotto controllo la farina) diceva mia nonna che non era un’esperta di geopolitica, come non lo sono io per cui ora attendo le analisi politicologiche con annessi intrecci fantasy dei “consumati” periti della novella  geopop che da subito hanno avuto la verità in tasca.

GUERRA È PACEultima modifica: 2022-03-10T08:16:35+01:00da tony.fabrizio

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