LA DEMOCRAZIA È L’INIZIO DEI MALI

Forse dirò qualcosa di impopolare, ma spero di spiegarmi al meglio.
Spesse volte mi è capitato di vedere etichettato questo governo – che si dimostra sempre più essere dei mediocri e non dei migliori – come dittatoriale, paragonato alle SS e, di rimando, viene invocata a sproposito una nuova Norimberga. Ebbene, sappiate che Norimberga fu essenzialmente un processo farsa: basti pensare che Ribbentrop sedeva al tavolo dalla parte dei giudici e non da quella degli imputati. Per chi avesse voglia di leggere questa mia riflessione clicchi su questo collegamento:
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Veniamo al governo. Vi pare che questi soggetti che governano per ordine di un CTS chiamato a governare per loro, grazie all’ausilio di una task force di esperti che puntualmente non ascoltano, che non si prendono l’onere e pure l’onore – tale dovrebbe essere per loro – di esercitare quella funzione, ormai defunta, legislativa che è proprio del Parlamento, che non si assumono una cazzo di responsabilità di imporre l’obbligatorietà del vaccino, che poi ti rifilano attraverso una demenzialità come la certificazione verde che non è altro che la faccia (e la feccia) mascherinata del governo che ti viene a dire che, se non ubbidisci, non ti dà la caramella, possano essere definiti dittatori? Per essere un dittatore ci vogliono le palle e questi non ce l’hanno, ma in compenso, le dicono.
Tutt’al più sono dei tiranni per come si comportano, per come (s)governano, per la malvagità col quale arrecano danni alla Nazione ed al suo popolo (grren-pass, svendita delle industrie, aumento dei costi delle bollette…).
La dittatura, invece, è tutt’altro che una forma di governo negativa, almeno dai Romani che l’hanno inventata. In origine, infatti, il concetto rivestiva una connotazione positiva, proprio per il suo carattere emergenziale. Non si trattava della scelta del male minore bensì, e al contrario, di una sorta di estrema salvezza, di risoluzione in eucatastrofe dell’imminente catastrofe abissale.
La dittatura, in altre parole, era vista e vissuta come una sala chirurgica d’urgenza in cui veniva operato il decisivo intervento salva-vita. Per i Romani, che dovevamo solo prendere a modello, come il mondo intero per il loro Diritto, senza stravolgerlo con la pretesa di migliorarlo, era un istituto previsto per i casi di emergenza, con una durata breve (non più di sei mesi, e non oltre il decadere della nomina del console che l’aveva istituita), con poteri limitati (poteva non applicare certe leggi, ma non crearne di nuove); era un istituto che godeva di prestigio, ma che ha ben poco di comune con il moderno concetto di dittatura. Penso a Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore e alla alla dittatura dittatura nella fase più drammatica della Seconda guerra punica, considerata da alcuni storici la prima guerra mondiale dell’antichità. Dopo la battaglia del lago Trasimeno e la schiacciante vittoria di Annibale, Fabio Massimo venne nominato dittatore e, come scrisse Cicerone, enerva vit, snervò, il conflitto evitando ogni contatto con le forze nemiche, neutralizzando così il superiore genio tattico del generale cartaginesi, applicando la regola evasiva di ogni lotta di guerriglia. La dittatura del Cunctator il Temporaggiatore (forse sarebbe meglio dire il Guerrigliero o l’Evasivo), giunta a termine dopo i canonici sei mesi, permise a Roma di riprendere fiato. Nella dittatura romana, gestione monocratica del potere, sospensiva della collegialità repubblicana e istitutiva di un governo d’emergenza, veniva sospeso il principio collegiale con il dictator che assumeva il potere di entrambi i consoli, ma alla fine del periodo prestabilito le magistrature ordinarie riprendevano regolarmente le proprie funzioni. Un po’ come ha fatto il dittatore ungherese Viktor Orbán. Lì sì che di è sentito davvero la presenza dello Stato, concetto sul quale in Italia stanno lavorando affinché sia avulso sempre più dal popolo. Che poi popolo e Stato sono la stessa cosa. Però, poi, una forma di governo dove lo Stato era onnipresente, che si occupava di ogni aspetto della vita del cittadino, dal sostenere l’aumento demografico, alla nutrizione, all’istruzione, alla crescita (sana con l’educazione fisica obbligatoria), al lavoro, al pensionamento me lo considerate dittatoriale. Ma non nel senso “romano” del termine, in cui il Fascismo affonda le proprie radici, ma in accezione occidentale e “uccidentale”. Che, con le concezioni moderne, tuttalpiù potete considerarlo un totalitarismo: c’è stato sempre il Re su Mussolini: sia il 30 ottobre quando il re Vittorio Emanuele III affidò a Mussolini l’incarico di formare il nuovo governo, sia quando quest’ultimo, il 9 maggio 1936 gli consegnò “l’impero sui colli fatali di Roma”, sia quando il 25 luglio il re Sciaboletta ordinò di far arrestare Sua Eccellenza.
La democrazia (demos=popolo, cratia=governo ) non è altro che il governo del popolo, ovvero la possibilità di dare alla massa, sempre più meno pe(n)sante e informata e sempre più formata, di scegliere i propri rappresentanti. Ecco spediti i Di Maio, i Toninelli, gli Zan et similia al governo. Ecco palesata la truffa del centrodestra al governo, a chiacchiere contro green-pass e stato d’emergenza, ma assenti in Aula o in missione quando si tratta di votare i provvedimenti. La missione loro affidata non è quella di presidiare e combattere in quei palazzi? Ecco servito il bluff della cartina dell’Italia spartita tra rossi e blu, con prevalenza di regioni blu: 14/20. 14 VS 6. Sapete quanti Consigli regionali bastano per far saltare leggi, dl, dpcm lapalissianamente folli? 5. Il Centrodestra ne ha quasi tre volte tanti.
Però voi continuate a invocare libere elezioni, volendo eleggere sempre gli stessi personaggi, con questa legge elettorale. In nome della democrazia.

LA DEMOCRAZIA È L’INIZIO DEI MALIultima modifica: 2021-09-15T11:00:41+02:00da tony.fabrizio

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