SOLO UNA COSA

SOLO UNA COSA

Una sola cosa mi sento di dire ai semicolti e ai supponenti intellettuali dal sapere nozionistico affetti da torcicollo storico cronico e degenerativo, impanicati spastici e tifosi inermi del fatalismo:
BASTA con le assonanze, le analogie, i paragoni e i parallelismi col passato!
Mettetevi l’anima in pace, MVSSOLINI e il Fascismo non crearono alcun coprifuoco.
Il coprifuoco in Italia, se aveste ascoltato davvero i vostri nonni, quelli che avete rinunciato a vedere durante il confinamento domiciliare, fu introdotto il 26 luglio 1943, ovvero il giorno dopo che il Duce rimise l’incarico.
Il coprifuoco è da attribuire al maresciallo Pietro Badoglio. Per ragioni di ordine pubblico vigeva il coprifuoco dalle 21 alle 5 del mattino. Proibita la circolazione a piedi, in bicicletta e con qualunque mezzo motorizzato ai cittadini sprovvisti di lasciapassare. I pubblici esercizi di ogni categoria, i teatri di varietà, i cinematografi, i locali sportivi e similari erano chiusi durante il coprifuoco. Vietate le riunioni pubbliche con più di tre persone, le manifestazioni, le adunate, le conferenze e simili. Vietate le segnalazioni ottiche o luminose. Le finestre di tutti gli edifici dovevano avere le persiane chiuse. Delle sentinelle, poste nei punti strategici delle città, e delle ronde di soldati vigilavano affinché i divieti fossero rispettati. Per tutti l’obbligo di fermarsi in caso di «Chi va là?» e di ubbidire ai successivi ordini, in primis quello di esibire il lasciapassare. Però questo lasciapassare non viene minimamente menzionato nel vostro “amarcord”, ma anche qui intavolate un confronto con la Tessera del Fascio. Che consentiva la colazione – chiedete in quante case si consumava tale “lusso” – obbligatoria per tutti gli scolari e prima di iniziare le lezioni.
Proprio voi parlate di tessere, quando siete sommersi di fidelity card, di tessere fedeltà da cliente affezionato e consumatore rimbambito. Voi che fate la corsa ad accumulare punti per lo sconto o l’ambito premio. Con tanto di differenza in moneta con cui potreste acquistare ciò che vi dicono essere regalato. Più avete punti, più dimostrate fedeltà e più le agevolazioni aumentano. Ogni 10 epilazione dei baffetti, uno strappo gratis, ogni 12 mesi di piscina un mese gratis, ogni 10 pizze una in omaggio. Dov’è lo scandalo a cui gridate?
Se guardaste avanti e non foste ancora figli di Badoglio, se aveste fatto tesoro del disincanto del tempo, se voleste essere veritieri essendo necessariamente figli del tempo – per dirla con Bacon – guardereste poco più in là del vostro naso, guardereste alla Cina che è già qua in Italia, scivolata e akkompagnata sulla via della Seta. Guardereste all’oggi: all’ombra del Dragone vige una condotta a punti: più sei retto, più accumuli punti, più sei obbediente e più concessioni ti vengono fatte. Una sorta di green pass “rosso”, un modello imperante da importare, a cui vi stanno pian piano abituando, sul modello cinese.
Però voi preferite guardare al passato, preferite scannarvi tra connazionali, additare chi non vuole sottostare alla dittatura sanitaria, alla segregazione sanitaria e preferite rinnovare una guerra civile dal 1943 mai doma, tra nord e sud, rossi e neri, maschi e femmine.
“Noi fummo da secoli calpesti e derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi” scrisse Goffredo Mameli che poi continuò “Uniamoci, amiamoci, l’unione e l’amore rivelano ai popoli le vie del Signore; giuriamo far libero il suolo natio: uniti per Dio, chi vincer ci può!?”. Invano.
Signori cari, questa chevdtiamo vivendo è una dittatura: giornali pagati (andate a verificare sul sito del governo!) al posto di elargire contributi a ospedali e strutture sanitarie perché trasmettessero le notizie (di propaganda) covid, la commissione contro le fake news ovvero lo sdoganamento delle balle di regime, governi improvvisati da sconosciuti, opposizione finta e farsesca, voci dissonanti silenziate, luminari ignorati, “disturbatori” suicidati.
Il Fascismo non fu una dittatura, tutt’al più un totalitarismo. E che vi piaccia o no, fu innanzitutto movimento di popolo!
Lo Stato era presente in ogni aspetto della vita del cittadino, dall’alimentazione, all’istruzione, dalla formazione, alla creazione del lavoro, dall’assistenza della prole, al pensionamento. Mica come quello attuale che ti impone – perché te lo impone – il vaccino, ma senza responsabilità. Diciamo pure con una mascherina in faccia.
Al Duce venne conferito l’incarico di formare il governo dal re Vittorio Emanuele III, il titolo di imperatore d’Etiopia venne conferito al Re da Mussolini e sempre al re Vittorio Emanuele III Mussolini rimise l’incarico, presentandosi a Villa Savoia il pomeriggio del 25 luglio, guardando in faccia il suo destino. Un destino quello dell’Italia firmato con un armistizio – vi hanno detto così, vero? – che in realtà fu una resa incondizionata a tutti gli effetti. Ignominiosa. Tanto che a Parigi si stabilì che l’Italia non avrebbe potuto perseguire i traditori. Di cui oggi si festeggia il genetliaco per la settantottesima volta. In attesa di risorgere a vita nuova il 25 luglio.
Per cui, “prodi” badogliani venticinqueluglisti”, prima di avventurarvi in congetture sulla ciclicità della storia – sarei curioso di sapere se secondo Machiavelli, piuttosto che Vico che si ispira a Platone, però, ribaltandolo – studiatela la storia. Quella vera e non quella utile, agli altri.

SOLO UNA COSAultima modifica: 2021-09-08T05:20:10+02:00da tony.fabrizio

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