VIA AL GREEN PASS

Ed eccoci giunti alla fase successiva dell’esperimento sociale, quella della certificazione verde, il lasciapassare per andare a far la pipì al bar inventato dagli stessi personaggi che urlano e latrano un giorno sì e l’altro pure che non esistono barriere e che i confini non esistono. Che poi sono gli stessi che cianciano in nome della libertà e defecano una proposta di legge alla Camera per adottare Bella Ciao quale canzone (proprio così hanno scritto) della libertà. Che poi sono sempre gli stessi che parlano di libertà ma guai a dissentire dal loro pensiero unico che è quello di distruggere il diverso, da loro ovviamente e lottano contro la discriminazione attraverso una porcata come il ddl zan che è tutto tranne che tutela della diversità. Che sono sempre gli stessi che ti invitano a vagginarti perché ti vogliono bene, ma che belano di aborto fino al nono mese succhiando il cervello del nascituro con una canula, che anelano la legalizzazione dell’eutanasia e che difendono chi la morte la vende già in vita. Magari con la scusa di scappare dalla guerra e che poi non si fa scrupolo alcuno a scannare e squartare una ragazzina mettendola in due valige.
Se ci avessero anticipato solo lo scorso anno ciò che stiamo vivendo avremmo detto che tutto questo sarebbe stato fantascienza, che non sarebbe mai potuto accadere e che era roba da complottisti. Ma lo scorso anno ci dicevano di stare a casa ché tutto sarebbe andato bene. Sì, per loro. E per quelli come loro. E non mi riferisco al fatto di non potere andare a magiare una pizza piuttosto che non andare al cinema. L’anno scorso lo hanno vietato loro, almeno quest’anno scelgo io di non andarci. E per un solo motivo: perché la certificazione verde è un insulto all’intelligenza dell’essere umano.
Un documento (?) che tratta dei dati sensibili da esibire a chi non è deputato al controllo, che va accompagnato al documento d’identità che un ristoratore non può chiederti perché è compito delle FF.OO. che, però, non possono controllare la certificazione di avvenuto vaggino o di tampone negativo.
Che capolavoro di incapacità!
Con queste premesse vivremo il nostro primo giorno d’apartheid, dove gli ubbidienti alle disposizioni, che sono tutt’altro che sanitarie andranno a pranzo fuori e rischieranno di mangiare in compagnia del condizionatore perché l’ultimo posto all’aria aperta se l’è fregato un no vax. Che magari è solo un dissenziente. Termine inesistente nella narrazione pandemica, forse non compresa nella mazzetta di governo che affronta questa pandemia, questo problema sanitario con soluzioni economiche facendone però una questione politica. Si assuma la responsabilità la politica, obblighi al vaggino assumendosene la responsabilità, ma non partorisca demenze come questa della certificazione verde che è una “primizia” geni(t)ale per tornare all(a)normalità, un provvedimento in cui sono insite delle restrizioni in nome della libertà, il solo mezzo per una ripresa economica del Paese – loro l’Italia la chiamano così – dimezzando, se non riducendo ulteriormente, i clienti nelle attività di commercio. Che poi questi clienti che dovrebbero affollare ristoranti, cinema e musei sono quelli che hanno paura persino di respirare, che si sono chiusi in casa senza storie e che hanno accettato di poltrire sul divano davanti al grande fratello, mentre ingurgitavano kebab o il sacchetto del Mc Donald’s, convinti che stavano salvandosi la vita.
Se costoro saranno i prescelti a non ingolfare gli ospedali, come ci raccontano i giornali in questi giorni, c’avranno visto bene, il vaggino ha vinto, i non vagginati saranno intubati; se, invece, come trapela i degenti sono per lo più i vagginati, é acclarato che il siero va “migliorato”: in entrambi i casi quale sarebbe l’utilità, il vantaggio, il significa(ca)to della certificazione? È complottismo anche porsi delle domande? Quale reato si configura per chi pensa male di questi sciacalli di palazzo? Che ci vogliono così bene da volerci salvare a tutti i costi la vita, ma non ci obbligano a far ricorso all'”unico strumento” per debellare il vairus. Perché loro il vairus lo vogliono debellare, vero?
E siccome le buone azioni si fanno in silenzio, dall’inizio di questa settimana, governo tacito e opposizione silente, hanno aperto allo scannatoio fiscale per riscuotere le quote non versate dai contribuenti che sono stati in difficoltà e che magicamente, dopo diversi confinamenti (questo significa letteralmente lockdown) domiciliari che per alcune categorie non è mai cessato, adesso saranno in grado di versare quanto dovuto. Più gli arretrati. Però, a pensarci non dovrebbe essere difficile mettere su una stamperia di cartastraccia come hanno fatto loro a Francoforte sul Meno! Altrimenti si può sempre racimolare danaro in casa per andare a comprare a strozzo quello battente straccio azzurro con stelle gialle, anziché produrlo nella nostra zecca a costo zero. Che poi questo è il vero lavoro in cui riesce ottimamente quel signore che finge di fare il presidente del consiglio dei ministri!
Aumenteranno così disoccupati, aumenteranno le aziende costrette a chiudere e aumenterà la svendita della Nazione che era quarta potenza mondiale, che uscì dalla crisi del ’29 e vinse sfide come vaiolo e spagnola. Debellandole. Però, se guardiamo al passato siamo capaci solo di leggere Manzoni che parla della peste, ma non di ricordarci che lo stesso Manzoni ha scritto che “liberi non sarem se non siam uni” piuttosto che imparare da Tucidide quando ci ha tramandato che “non la peste, ma la paura della peste distrusse Atene”.
Ed ora avanti con la guerra tra i poveri issando il vessillo dei privilegiati, soggetto a ritiro e prima che scada.

VIA AL GREEN PASSultima modifica: 2021-08-06T07:52:05+02:00da tony.fabrizio

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).
I campi obbligatori sono contrassegnati *.