V-day, atto I: acCIAK!

Tanto atteso quanto acclamato, è arrivato il 25 dicembre. A ora di pranzo. Quando le nuove famiglie monocellulari, atomizzate, smembrate e ridotte ai minimi termini abbracciavano la tivvù, ormai sempre più prolungamento catodico del MinChiulPopp, che trasmette su pluric-anali monotematici.
È stato accolto quale salvatore del mondo con tanto di bene-dizione urbi et orbi (non è latino, ma l’ultimo termine sta proprio per “cecati” e le cause sono mentalmente note!): non è Gesù Cristo, il figlio di Dio, il nuovo Sole, il Sol Invictus, ma il dio vaccino. L’anticovid. Il ritorno all’a-normalità.
Lo hanno trasportato i tir che poi per il freddo che, si sa, riduce le dimensioni, sono diventati semplici furgoni. Come quelli che trasportano i surgelati. Tutti neri. Fascisti. Stranieri. Nazisti. Naziskin. Polacchi. Cosacchi. Uscocchi.
Ha valicato le Alpi, da solo, senza ostacoli, come Annibale. Poi, arrivato in Italia, ha abbisognato della scorta, come un grilloide convertito. E sono arrivati 44mila gendarmi, con i pennacchi. E con i pernacchi.
Sarà stata per l’influenza di Di Maio, ma il cargo-vax, proveniente dal Belgio, da Puurs, si è buttato a destra, ha fatto il giro largo e se ne è andato per il Brennero – il V-tour – per arrivare a Roma, a Tor di Quinto nella caserma Salvo D’Acquisto a riposare in attesa del trasporto allo Spall-anz(i)ani – nomen omen – tutto su gomma (la Gretina lo sa questo?!?) per poi essere smistato, a mo’ di contagio, nelle venti regioni italiane tramite venti aerei. Anche al Brennero! È tutto vero!
Un po’ ci sono rimasto male, però: avevo la speranza di vedere Conte, Di Maio, Guerini, Speranza, Lorenzin, Renzi e compagnia cantante dai balconi accogliere, genuflessi, la provetta. La siringa. Col braccio teso… per l’in(o)culazione. Ma niente. Tutti belli ciao ciao ciao.
In verità, in verità vi dico: ci sono rimasto un po’ male pure perché la prima volta che questo esecutivo fa una cosa con la luce del sole, non ci mette la faccia. Né il braccio e né il culo.
D’altronde erano terrorizzati alla sola ipotesi di dover lavorare il 24 dicembre per approvare la manovra, impensabile comparire il 25! Sebbene su un red carpet.
Niente intralci stradali, la gente era rinchiusa in casa, ma per stare sicuri hanno chiuso pure le autostrade e persino i Tom-Tom ti dirottavano su strade nazionali, regionali,  provinciali e regi tratturi, arterie in ostaggio dei rom-rom; niente intoppi burocratico-istituzionali: il Comandante Generale dell’Arma è freschissimo di nomina!
Stavolta Arcuri si è smentito organizzando tutto con navigata esperienza da kapò supremo del nuovo soviet itagliano.
Non merita menzione la par(i)ata fatta per mezza Italia trasmessa live, real time, on demand, in differita in visione nazionale. Ma da un governo il cui portavoce è un comparsista del Grande Fratello cosa ci si può aspettare?
Ora abbiamo i vaccini, ma pare manchino le siringhe, i gazebo non si sa se sono stati approntati, la primula a dicembre non germoglia, mica è Cristo che resiste a chi anticipa!, ma non dimentichiamoci che il regista di tutto questo teatrino è sempre lui, Arcuri! Quello dei banchi con le rotelle. Quello del lucro delle mascherine. Quelli del calmiere dei DPI. Quello che, nonostante appaia quale commissario all’incompetenza, nessuno osa mettere in dubbio un suo avvicendamento.
E chissà se per le spillette identificative e discriminatorie l’App-alto è stato già affidato o ancora si stanno scannando nell’intestino la centrale del pd con la succursale del M5S. O si divideranno quello per i ricoveri di concentraMento.
I menestrelli di regime evidentemente non hanno ancora ricevuto la velina ufficiale di palazzo da divulgare quale nuova buona notizia.
Il ciak primo per il primo v-day è dunque pronto: chissà se i tanti “sprettattori” impanicati, maschertinati, igienizzati, distanziati-asocializzati e decerebrati si siamo mai chiesti il perché sottoporsi ad un vaccino quando il loro apparato immunitario ha retto funzionando alla grande, se quelli contagiati hanno sconfitto il vairus di Wuhan grazie solo alle proprie difese immunitarie.
E soprattutto perché l’Italia abbia ricevuto poco meno di 9mila dosi, meno di tutti!
Proprio A NOI che, come dicono loro, stiamo più inguaiati degli altri? Gli stessi che, con orgoglio, contemporaneamente, senza pudore né vergogna alcuna spacciano ancora il modello Italia.
Io ne sono certo: la loro incapacità sarà la nostra salvezza!

V-day, atto I: acCIAK!ultima modifica: 2020-12-27T10:43:39+01:00da tony.fabrizio

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