Cerciello Rega, il delirio degli assassini assolti “per ignoranza”

Roma, 27 nov – È veramente un mondo al contrario se stravolgiamo persino uno dei capisaldi del Diritto: Ignorantia legis non excusat [l’ignoranza della legge non scusa]. Un principio fondante che è diventato persino un articolo, il V, del Codice Penale che recita che “Nessuno può invocare a propria scusa l’ignoranza della legge penale“. È altrettanto vero – e triste – che la legge per gli amici si interpreta e per i nemici si applica e se un “amico” è ignorante lo si assolve addirittura. Lo scrivono i Giudici della Prima Sezione Penale della Cassazione, come riporta il Fatto Quotidiano: “La circostanza dell’avere l’imputato, pacificamente a digiuno della lingua italiana, compreso di essersi venuto a trovare di fronte a due carabinieri” non è “dimostrata al di là di ogni ragionevole dubbio”.

Cerciello Rega, assolti per “ignoranza”

Il caso è quello dei due ragazzi americani in vacanza a Roma, i quali ammazzarono il vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega e che adesso, grazie alla loro (supposta) ignoranza, si sono visti ordinare un nuovo giudizio d’Appello: Gabriel Natale Hjorth e il suo connazionale Finnegan Lee Elder, precedentemente condannato a 24 anni. E non è tutto, purtroppo, perché i giudici si sono rivelati i miglior avvocati difensori per i due yankees, visto che secondo il parere dei togati non è stato sufficiente per Cerciello Rega e il suo collega Varriale essersi identificati quali “Carabinieri” perché, sebbene la qualifica è ampiamente conosciuta all’estero, non hanno potuto determinare cosa si intende per “estero”. È incredibile quanto bisogna affermare, ma leggiamo direttamente i giudici che scrivono testualmente “È evidente che se la parola “carabiniere/i” fosse conosciuta, ad esempio, in Spagna e in America latina, si tratterebbe, pur sempre, di un “estero” che non comprende gli Stati Uniti d’America dove vive l’imputato”, dove vive Hjorth. Quindi “non può all’evidenza fondarsi il convincimento circa la esatta percezione e comprensione della qualifica in discussione da parte dell’imputato Elder, del quale la stessa Corte di merito ha messo in rilievo, a più riprese, l’ignoranza della lingua italiana”. Poi, che i due fuggivano dopo aver rubato uno zainetto, che, se è vero, lo stavano trasformando in cavallo di ritorno pare non contare nulla. Che abbiano piantato 11 volte in 20 secondi un coltello nel cuore di chiunque altro esso sia è notizia fine a sé stessa. Se avessero ammazzato un comune cittadino, probabilmente avremmo letto che, non sapevano che conficcando un coltello all’altezza del cuore, avrebbero potuto cagionare una morte. Che erano nella Capitale non a fare la fila al Colosseo, ma a Trastevere a comprare droga è cosa normale. Ed è ininfluente che uno parte dagli States per andare a divertirsi nel Belpaese con un coltello di 18 centimetri nel trolley.

Basta “non sapere” e il gioco è fatto

La cosa, per quanto illogica (ma, forse, no) e deplorevole possa essere, non ci stupisce nemmeno più: non pare di leggere la dichiarazione dell’avvocato Carmen Di Genio che intervenendo ad un Convegno sulla sicurezza e la legalità sostenne che “Non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia, su una spiaggia, non si può violentare: probabilmente non conosce questa regola”? Forse, non è un male, ancor più in questo giorni in cui pullulano ovunque scarpette e sciarpette rosse, luci dei palazzi istituzionali accese di rosso, con tanto di cortocircuito per quelli che M’illumino di meno, ricordare che l’avvocato, femmina, è anche un membro del Comitato Pari Opportunità della Corte d’Appello di Salerno. Al confronto, appare piccola cosa persino la scarcerazione di Dmitri Fricano che accoltellò la fidanzata Erika e che oggi gode dei domiciliari grazie alla sua obesità e al suo tabagismo. Chiudendo il volutamente breve excursus sui casi affini che inevitabilmente concorreranno a fare giurisprudenza, ci chiediamo se non fosse stato meglio scarcerare i due assassini quando furono bendati in caserma. Siamo l’eccellenza, abbiamo reparti d’élite e poi Cerciello va ad incontrare dei delinquenti senza uniforme e senza Beretta d’ordinanza e i suoi colleghi in caserma, non solo bendano l’americano, ma fotografano pure la malefatta? Per quale motivazione non si è mai saputo. È necessaria tutta questa vergogna, questa offesa, questa umiliazione per questa terra che è stata la culla (oggi la tomba) del Diritto internazionale, se proprio dobbiamo essere la cinquantunesima stelletta bianca sulla bandiera USA?

Tutto da rifare, dunque. Si riparte da capo. Intanto Sergio Brugiatelli, il teste chiave del processo che aveva indicato ai due americani il pusher presso cui rifornirsi, è morto nel 2021; la morte di Cerciello Rega sarà un mistero pure per i familiari; le pene riceveranno un alleggerimento, visto che non si potrà stabilire se i due Carabinieri si siano qualificati o meno; il solo testimone diretto, il collega Varriale, “è stato tacitato” già in ospedale nei giorni immediatamente all’assassinio del collega. Al via un nuovo processo, dunque, dove, senza motivazioni, non sarà possibile stabilire quale dovrà essere la pena semplicemente perché non si sa più cosa imputare loro. La sentenza è data, l’udienza è tolta.

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Cerciello Rega, il delirio degli assassini assolti “per ignoranza”ultima modifica: 2023-11-27T04:06:12+01:00da tony.fabrizio

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