E mettilo un po’ di sale… in zucca!

Bonito da sempre è paese devotissimo a Sant’Antonio da Padova e, al pari della fede, resiste il voto di recarsi scalzi alla tradizionale tredicina.
Parli di voti e qualcuno “votato” subito si sente Padreterno, ma qui tocca rimanere atei e pure diffidenti e precisare, a chi in chiesa ci entra e ci esce solo per obblighi istituzionali, che Sant’Antonio ricorre a giugno e non a gennaio.
Non sarebbe pura demagogia far passare l’immagine delle mamme viste stamani in via Piave per delle devote al santo taumaturgo di Padova, nonostante in quella strada una volta sorgeva la chiesa – o meglio la baracca – ad Egli dedicata, ma le mamme, quelle poche ai cui figli è stato concesso di poter frequentare le lezioni in presenza, sono state costrette a togliersi le scarpe pur di raggiungere l’edificio scolastico, adibito e recuperato da un ex mobilificio poiché la rampa che porta a scuola era completamente ghiacciata.
A dire il vero, qualcuno un po’ di sale lo aveva sparso, ma solo nella parte finale della strada di accesso a scuola, quella con l’incrocio con Via Maleprandi, quello dove sosta(va) il vigile urbano che sicuramente se ne sarebbe reso conto, se solo però stamattina fosse stato presente (a se stesso). Anche perché l’ingresso – e spesso solo quello – è la sola occasione per confermare che anche a Bonito c’è un corpo di polizia municipale.
Ma i disagi non finiscono qui: ebbene sì, perché se i novelli scalatori sono riusciti a guadagnare incolumi l’ingresso, ops il varco, scolastico, anche grazie al solo cancello che costeggia l’ex mobilificio, riconvertito a unico appiglio di fortuna su cui fare affidamento, arrivati sulla scala in ferro che costituisce l’unico accesso al plesso di Bonito, bisognava rifarsi la croce e riprendere la scalata dato che sulla suddetta scala “non è stato possibile spargere del sale perché altrimenti si rovina” c’è stato riferito dal personale scolastico.
Eppure la neve era stata ampiamente annunciata dal comunissimo (non comunistissimo) meteo, figuriamoci se chi campa di app non ne era al corrente. Anzi, sul sito istituzionale del comune, ancora campeggia l’invito del Sindaco ai detentori di mezzi spazzaneve e spargisale che intendono offrire (non alla lettera chiaramente) tale servizio, di regolarizzare la propria proposta.
Ebbene,  dopo stamattina Sindaco e squadra non hanno app…igli!
Forse per spargere un po’ di sale nel mese di gennaio davanti ad una scuola occorre istituire una commissione atta a valutare la fattibilità della cosa, ma prima occorre individuare le persone che ne debbono far parte e per individuare le persone che ne debbono far parte bisogna prima stilare un regolamento e prima di redigere tale regolamento occorre individuare una commissione cui affidare la redazione di detto (f)atto?
Eppure il sale, almeno stando al sacco che campeggia da sempre, abbandonato sul ciglio dell’ingresso, c’era e c’era pure tanto di transenna col divieto di accesso all’ingresso della strada: bisognava solo rendersene conto e usare la transenna per impedire il transito dalla parte superiore del percorso!
O, si sarebbe addirittura potuto osare stampando un cartello che vietava ripercorrere Via Piave e persino indicare una strada alternativa.
Quando ci diranno che nei pressi della scuola è stato creato un percorso ludico per bambini e genitori?
La mamma con le scarpe in mano è la triste immagine di un paese in ginocchio, che scivola sempre più in basso fino a sgretolarsi completamente, fino a sparire, ma attenzione perché, come si dice a Bonito, “a la spenta de la neve si videno le stronze”!

E mettilo un po’ di sale… in zucca!ultima modifica: 2021-01-18T17:40:20+01:00da tony.fabrizio

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