LA NUOVA VECCHIA EMERGENZA: LA DESTRA

Se il 2 Giugno è la festa degli Italiani, il 2 Giugno 2020 sancirà il ritorno alla normalità. È vero, i confini tra le regioni della Nazione -qualunque siano le ragioni – apriranno il giorno dopo, ma il pericolo c’è ed è pure doppio, se non triplo. Persino trino. Salvini e Meloni. E forse Taiani. Il Centro-Destra unito. Che ha chiesto, con regolare iter, di poter deporre una corona d’alloro all’altare della Patria di una Nazione divenuta ormai Paese, sempre più mera espressione geografica e portafoglio elemosiniere di un asse a due fatto passare per unione dei più.
Nell’ottica della sua coerenza, il Presidente del Consiglio dei ministri ha concesso loro solo il diniego (ma sul Vittoriano non ha competenze il Ministero dei beni culturali?) e, come suo costume, o forse mascherina, ha fatto sapere alla stampa che poi ha fatto sapere ai diretti interessati richiedenti (Salvini-Meloni-Taiani) che l’accesso all’altare della Patria era negato in un giorno in cui ogni celebrazione è sospesa al fine di non oltraggiare il Presidente della Repubblica, divenuto esclusivista depositario, che, però, sarà a Codogno. In trincea. A guerra finita. Un po’ come pretendere di conoscere i personaggi protagonisti di corsi e ricorsi storici al museo delle cere.
Nessun DPCM, nessun Deprecabile Porco CoModo, ma solo un comunicato emesso dallo staff di Palazzo Chigi asserragliato da manifestanti in vibrante protesta contro le politiche del governo in un sabato sera, all’ora di cena e di tiggì, sempre più l’ora di Conte, distratti da ciò che accade da Trump in attesa di montare il servizio per (non) raccontare ciò che accade a casa nostra.
In realtà, le stesse ragioni per cui proprio nel giorno della Festa della Repubblica il Centro-Destra si ritrova nelle piazze di tutta Italia, in attesa del 4 Luglio, quando – via libera governativo permettendo – la piazza potrà ritornare ad essere unica e condivisa.
Giustizia, quella come la intendono loro, è fatta: d’altronde non dovrebbero esserci minacce di assembramento visto che per il 25 aprile le autorizzazioni sono state regolarmente concesse, le manifestazioni si sono regolarmente svolte e nessuno aveva ancora sguinzagliato l’ipotesi degli assistenti “cimici”.
Tramonta la paura del Coronoavirus addirittura per bocca degli addetti ai lavori, quello veri, quelli del mestiere, i medici che si contornano di ricercatori che non si conformano e che fanno capo ad equipe di scienziati, la curva dei contagi, divenuta plateau in coincidenza della vigilia degli incontri europei, flette con gravità sempre maggiore (che è una cosa buona nonostante il linguaggio da referendum) anche se la minaccia di un nuovo lock-down è sempre presente benché scongiurato dal calendario di elargizione del recovery fond (i soldi -nostri- arriveranno solo nel 2021 e dilazionati in 7 lunghi anni) ma il pericolo per l’Italia torna ad essere Salvini e Meloni. Forse perché sempre più seguiti e implorati dal popolo. Forse perché ogni sondaggio li dà in crescita. Sicuramente perché in due sfiorano il 50% dei consensi ed estendendo la percentuale anche a Forza Italia si supera di gran lunga la metà della preferenza degli Italiani. Cui vanno anche aggiunti i cosiddetti “altri” che contribuiscono a fare un quadro che ha le sembianze, e i numeri, di un plebiscito. O, se vogliamo, disprezzo totale per questo governo delle 4 sinistre. Che pretende di controllare la Repubblica, la res pubblica, la cosa di tutti fino a farme sempre più affar di pochi, sempre più oligarchia per pochi eletti ed illuminati. Un’altra giornata ingannevole come la scheda elettorale che ha consentito la nascita di questa Repubblica: nata, o fatta nascere, col consenso di coloro che, anche analfabeti, votavano tracciando il segno sulla raffigurazione di una donna incoronata credendo di scegliere la Monarchia, ma che in realtà rappresentava la Repubblica.
Una storia partita male e che mai ha conosciuto picchi così bassi e sinistri, come da parte di chi chi si preoccupa di fare la storia, di una repubblica degradata sempre più a cosa pubica.

LA NUOVA VECCHIA EMERGENZA: LA DESTRAultima modifica: 2020-06-02T01:39:38+02:00da tony.fabrizio

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