Ricordate le immagini di Notre Dame in fiamme? Giustamente se ne è parlato per giorni e giorni. Avete visto le immagini della taiga siberiana in fiamme? Poche, pochissime. Ne avete sentito parlare? Ancora meno.
Eppure la Siberia brucia da mesi e da mesi è in atto la distruzione non solo dell’habitat autoctono (popolazione, flora e fauna) ma anche della ricchezza locale. Il legno delle sue foreste è così pregiato tanto da essere ribattezzato “oro giallo” dai Cinesi, primari clienti. Dramma che non appartiene solo alla Siberia, alla Russia bensì al mondo intero poiché la taiga è uno degli ultimi (pochi) polmoni verdi rimasti sulla Terra.
Che, se non sono distrutti per mano dell’uomo, questa non ha contribuito certamente a non esserne complice. Anche con le scie chimiche che aiutano il carbonio sprigionato dagli incendi ad alzare la temperatura e a propagarsi per migliaia di chilometri. Non a caso in Groenlandia, nel circolo polare artico, è in atto un pericoloso scioglimento dei ghiacciai. Fotografato (e sopra-visionato) anche dallo spazio da Luca Parmitano. Astronauta militare.
Non è un caso che non se ne parli (ancora) o forse non se ne deve parlare: il legno della taiga è diventato una vera e propria ricchezza. Anche per chi non lo compra. Quindi per chi incendia per non farlo comprare. Per impoverire. Per isolare. Nell’esportazione e nell’importazione (si vedano le sanzioni alla Russia e lo scandalo Russiagate a minare i rapporti di Italia e Russia, nostro primario acquirente).
L’uomo vuole essere sempre più “controllore e dominatore” dei luoghi, delle popolazioni, delle loro economie e dell’ecosistema. Dunque, attraverso alluvioni, siccità, catastrofi naturali quali tsunami, o se volete maremoti, approfitta per modificare tutto l’ecosistema a proprio uso e consumo. Quindi ricchezza, povertà e conseguenti flussi migratori. Se non bastava la clonazione, l’utero in affitto ed ogni altra manomissione del ciclo naturale della vita, l’uomo vuole abbandonare il suo essere creatura per diventare a sua volta creatore. Piegando il mondo al suo esclusivo interesse.
Nonostante sia in atto una vera e propria guerra climatica non troverete nessuna Greta a manifestare. In Siberia. Forse perché le scuole sono chiuse o perché la foresta non brucia solo di venerdì. Non troverete nessuna Carola ad armarsi di nave, battello o zattera per andare a soccorrere e a portare aiuti alle popolazioni locali, nonostante la Siberia abbia un mare abbastanza grande e sicuro per l’approdo. Troverete, però, Olga, loro omologa, che protesta per le ingiustizie, ma viene incarcerata. Olga che viene portata via con la forza dai militari russi. Gli stessi che però poi acconsentono a fare da sfondo in una fotografia che ritrae la nuova eroina seduta a gambe incrociate a leggere (loro) la Costituzione.
Guerra climatica che non è affatto un argomento sconosciuto visto che da anni un generale dell’Esercito Italiano, il dottor Fabio Mini, attraverso la sua lunga esperienza acquisita in Italia e all’estero, divulgata per mezzo di dibattiti, conferenze e libri, sta tentando di darci informazioni preziosissime per la salvaguardia del nostro pianeta.
Le sperimentazioni non sono ferme alla bomba atomica e le guerre non si combattono più con le armi da fuoco, ma i nuovi soldati, prezzolati e mercenari, sono le Greta, sono le Carola, sono le Olga. Costoro hanno il compito “unico” di essere avatar, influencer, in ossequio al politically correct, solo secondo il pre-ordinato pensiero. Quello unico. Quello prestabilito. Quello da imporre. E a cui non ci stanno facendo interessare, ma ci fanno solo subire questo “spettacolo distruttivo”. Tutto questo non è fantascienza, non è fantasia e noi stiamo rischiando di essere solo degli spettatori. Molto molto passivi.http://https://www.camposud.it/2019/08/la-taiga-siberiana-che-brucia-non-e-un-argomento-da-copertina/
FINO A MARTEDI TUTTO E’ POSSIBILE
Sembra impossibile, però, fino a martedì, ricorrere alla piattaforma Rosseau che in questo momento di disorientamento sarebbe la “sola” cosa pentastellata da fare. Ipotesi complicata dato che ora i deputati 5 stelle pare vogliano pensare prima a se stessi. Ma fino a martedì tutto è possibile.
Salvini, per senso di responsabilità o strategia, l’ennesima atta a confondere Di Maio & soci, vorrebbe godersi il successo elettorale in solitaria, ma tendendo una mano agli ex alleati che dovrebbero essere “rimpastati” e contare per quanto valgono. Tuttavia potrebbe dare vita ad un governo sovranista con le altre forze del centro-destra, ma solo dopo aver corso da solo la tornata elettorale. Solo se si ricorresse alla democratica consultazione del parere del popolo. Consuetudine che appare “usanza fascista” a detta di quei democratici che ad ogni costo vogliono evitare di ricorrere al popolo. Almeno fino a martedì quando tutto sarà possibile.http://https://www.camposud.it/2019/08/fino-a-martedi-tutto-e-possibile/
NIENTE LIBERE ELEZIONI: CE LO DICE BRUXELLES
Il temporeggiare, dopo la prima fase di consultazioni, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato un esplicito invito, una speranza, l’ultimo strenuo tentativo di evitare il voto. Perché le elezioni le chiede Matteo Salvini e Salvini e la Lega le elezioni le vincerebbero. Non da meno, Salvini e la Lega a Palazzo Chigi sarebbero sgraditi all’Europa, la stessa Europa di Ursula Van der Leyen non votata da Salvini, ma sostenuta (in maniera decisiva) da 5 Stelle e Pd. Che debbono ob torto collo ricorrere anche all’impossibile affinché trovino un accordo per governare. O meglio, per non far governare Salvini.
Non è solo una questione di “simpatica – antipatia” del capo del Quirinale nei confronti del leader del Carroccio, ma lo “impone” la modifica della Costituzione apportata nel 2011, nel segno dell’Europa, dall’eurobbediente prof. Mario Monti, altro Premier mai votato. E Mattarella, oltre ad essere un Costituzionalista, è stato un manifesto sostenitore della composizione del governo Conte con espresso dovere di fedeltà al governo Ue.
Grazie agli articoli 81 e 97 della nostra Costituzione, poi, gli organi Ue sono difatti parte integrante del nostro indirizzo politico.
Per indire nuove elezioni, già oggi il Presidente Mattarella dovrebbe sciogliere le Camere, dunque dovranno trascorrere almeno 60 giorni per la prima data utile per il voto. Si arriverebbe così ad Ottobre, tempo di bilancio, tempo in cui il governo nazionale – per Costituzione- è subordinato alle direttive impartite dalla Ue. Dunque ogni decisione istituzionale deve essere improntata verso una soluzione che abbia almeno la fiducia di Bruxelles: inciuci, trattative, accordi vari sono solo messe in scena di contorno.
Mattarella ha l’arduo compito di coniugare questi “benedetti” articoli 87 e 91 per farli aderire il più possibile alla volontà di Bruxelles senza dimenticare il popolo italiano. Che in casa sua è comandato da altri con il proprio consenso.
Con buona pace di Salvini, che ha citato Cicerone in Senato: “La libertà non consiste nell’avere un padrone giusto, ma nel non averne alcuno”.
È lo scotto che paghiamo per la mancata attenta vigilanza delle classi dirigenti che si sono finora succedute affinché i trattati europei non permeassero troppo nel nostro dettato costituzionale fino a modificarlo. A stravolgerlo. Ad annullarlo. E che solo un personaggio scomodo e non governabile da Bruxelles (come Salvini) potrebbe porre rimedio. Lo stesso dettato costituzionale che al primo posto dei principi fondamentali recita “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nei modi e nelle forme stabilite dalla Costitizione”. Ovvero attraverso le libere elezioni. Che sceglierebbero Salvini, volontà del popolo italiano, ma non del potere di Bruxelles.http://https://www.camposud.it/2019/08/niente-libere-elezioni-ce-lo-dice-leuropa/
IN DIRITTURA D’ARRIVO L’ESECUTIVO MACRON
Sarà per questo che il Pd è fautore di questo trasbordo intercontinentale fino all’esaurimento (locale ed estero) delle forze autoctone? Sarà per questo che i 5 stelle vengono contesi e corteggiati a mo’ di compagnia di ventura? Sarà per questo che il di-missionario Conte si è recato al G7 di Biarritz dove, a sorpresa(?), ha partecipato anche un ministro iraniano? Dove anche Trump ha “benedetto” un Conte dimissionario? Lo stesso Trump che è sotto accusa per lo stesso motivo della Lega: aver aperto a Putin. Sarà questo il piano ordito a Biarritz alle spalle di Salvini, il malsopportato da Bruxelles, il temuto dell’asse di Aquisgrana, l’obiettivo degli europoteri forti? Se così fosse bisogna riconoscere che il riscatto e l’orgoglio italiano passano per Salvini e per il sovranismo.http://https://www.camposud.it/2019/08/in-dirittura-darrivo-lesecutivo-macron/
DIETRO IL CONTE BIS
SECONDO MATTEO
L’ipotesi è talmente fantasiosa che potrebbe apparire persino simile o verosimile, sicuramente degna di questa politica che ci ha abituato a colpi di scena (e di testa) in cui la convenienza si sostutisce alla parola data, i patti, i piatti e i partiti alla “guerra dichiarata” ed alla coerenza e la dignità alla cadrega, finché l’uno che vale zero si trasforma in uno vale l’altro e si guarda a destra e a manca a seconda di ciò che manca.
Se il divorzio Di Maio-Salvini è stata non la conclusione di un matrimonio mai nato, ma il preludio delle seconde nozze gialle tinte di rosso, allora Matteo emula Matteo quindi Renzi doppia Salvini. Nel senso che apre anche lui una crisi, intestina, ad un partito già scisso e mai veramente coeso che mentre maschera e minimizza in realtà si rode il fegato. Renzi porta seco una decina di Pd-big in una “Italia viva” che più volte ha decretato la sua “morte” politica, anche due ministri ed una decina di senatori (vitali) affinché l’appoggio esterno che è l’ago della bilancia porti alla detenzione della campanella con un’altra manovra di Palazzo (vedi Matteo I). Ed è risaputo che chi di manovre di Palazzo ferisce, di manovre di Palazzo perisce.
Se quella appena conclusa è stata la stagione dei Santini imboscati, dei miracoli impossibili e dei rosari manifestati, perché non votarsi proprio al Nazareno in persona? Dopotutto Berlusconi resiste per esistere e Renzi lo ha sempre attratto, soggiogato e fatto innamorare. Non ha mai trovato (o voluto trovare?) un vero delfino (Tajani ci prova ma di certo non può votarsi all’assistenzialismo vita natural durante) e Silvio è in realtà una prima donna. Come Renzi e come Salvini. E se Salvini funziona e buca lo schermo (quello che Silvio ha concesso in prima serata al toscano sulle proprie reti), accalappia ed è una calamita mediatica (quanti erano a Pontida!) Silvio inventa Renzi. Che, però, non lo renderà immortale. Fino ad allora il braccio di ferro potrebbe essere quello di vedere Renzi a Destra o Berlusconi a sinistra. Partendo dal centro. Il compianto Pinuccio Tatarella ebbe modo di dire che “Il centro non è un valore, è una zattera, è un traghetto che va dalla riva destra a quella sinistra”. La vera differenza in questo contesto politico ridotta a mera corsa alla crocettata e ad un meritricio elettorale potrebbero farla solo gli astenuti. Che sono il 40%. Se solo sapessero cosa fare. Dunque non resta che guardare con dignità e coerenza dall’opposizione questo ridicolo e breve teatrino.http://https://www.camposud.it/2019/09/secondo-matteo/
L’ULTIMO FLOP PER DE MAGISTRIS
L’ex magistrato, in barba alle sentenze, sicuramente continuerà a parlare di complotti e congiure, intanto che il disincanto del tempo (e forse la rabbia storica) ci dica se sia peggiore il Sindaco o il Magistrato.http://https://www.camposud.it/2019/09/lultimo-flop-per-giggino/
A POMIGLIANO D’ARCO ANCHE I GRILLI C’HANNO FAMIGLIA
Così, se li abbiamo sentiti scagliarsi contro tutto e tutti per eliminare i concetti di “alleanza” e “compromesso” sostituendoli semplicemente con altri quali “contratto” e “patto civico”, pare giunto il momento per i grillini di integrarsi alla casta, passando dal concetto di meritocrazia a quello di “maritocrazia”.
È il caso dell’eurodeputata grillina Chiara Gemma che ha assunto “con contratto per un anno che prevede una prova di 6 mesi” – fa sapere la diretta interessata – l’avv. Mimmo Migliorini (nomen – spes – omini) che “è una persona che ho conosciuta nel corso della campagna elettorale e del quale ho imparato ad apprezzare la straordinaria conoscenza del territorio. Ho ritenuto, per questo, che il dottor Migliorini potesse rappresentare un valore aggiunto nel gruppo di lavoro della mia circoscrizione e curarne i rapporti con le realtà del territorio” precisa la pentastellata brindisina.
Nulla di illegittimo o di illegale, ogni politico sceglie (e può) gli assistenti che più aggradano. C’è solo un problema di opportunità politica per quel che ci riguarda, visto che l’avvocato in questione è il marito di Valeria Ciarambino, grillina della prima ora, compaesana del capo politico Luigi di Maio, di quella Pomigliano d’Arco sempre più fucina di statisti, già Capogruppo alla Regione Campania del MoVimento.
La pasionaria che da anni denuncia vizi, sfizi, lazzi, sollazzi, privilegi e raccomandazioni divenuti peculiarità di una classe politica che è agli antipodi della meritocrazia. Ora si ritrova lei stessa in una sorta di “parentopoli” a 5 stelle contro cui finora lo stesso MoVimento si era sempre scagliato, combattendola, criticandola e avversandola.
Ed ora che anche la vicenda Whirpool si è conclusa così come la stessa azienda (non in crisi) aveva preannunciato, ovvero andando via da Napoli, i panni sporchi non potranno più lavarsi in famiglia, ma di lavato restano solo le mani dei 5 stelle passati dal Ministero del Lavoro a quello degli Esteri, proprio come la Whirpool.
Chissà quale sarà d’ora innanzi alla Regione l’atteggiamento della Ciarambino che finora ha dato filo da torcere al Governatore De Luca sui temi storici e tanto cari alla formazione pentastellata. E quale la risposta del Presidente della Regione Campania che era arrivato a definirla persino “chiattona”. Ora che anche in Umbria, dopo Roma, i due avversari ed avversati storici e giurati si ritroveranno a correre a braccetto.
Il “familismo” a 5 stelle – però - par non fermarsi qui, almeno come si evince da alcuni manifesti apparsi nella stessa Pomigliano d’Arco qualche giorno fà, che recitano testualmente a caratteri cubitali: “A.A.A. POSTO DI LAVORO OFFRESI. CITOFONARE DI MAIO”.
Si tratta di una denuncia circa i favoritismi riservati “al clan degli amichetti” (così come si legge testualmente).
Aldilà della ironica denuncia che tanto amaro in bocca lascia ai tanti militanti, simpatizzanti dei pentastellati, il manifesto si tinge ulteriormente di… giallo. Nonostante in calce alla denuncia affissa sia possibile riscontrare i simboli del gruppo consiliare, ai piedi del Monte Somma c’è chi è pronto a giurare che tale manifesto sia il frutto del tiro incrociato del “fuoco amico”.
Ne è passata di acqua sotto i ponti (quelli che ancora resistono) da quando i grillini invadevano le piazze al grido di vaffa, casta, meritocrazia e honestà, lontani (e archiviati a quanto pare) i tempi dell’uno vale uno da quando uno vale zero. Parole parole parole.
L’opposizione è il sale della democrazia, ma se tale malumore investe anche la base come rivela la fuga di followers dalla piattaforma Rosseau e dalle pagine social degli esponenti del movimento, Gigino avrà davvero dei grattacapo che produrranno veri movimenti… intestini.
Intanto una parziale rassicurazione viene proprio dal manifesto ed è indirizzata al consigliere pomiglianese Salvatore Cioffi, altro “stretto” di Di Maio, l’unico escluso, o meglio, l’unico ancora a non essere “stato sistemato”. Ma i firmatari ne sono certi: “ce la farà anche lui!”.
DE LUCA TIFA LEGA
A meno che il PD non li “costringa” a virare su di un nome realmente “civico”, con buona pace, in tutti i casi, di Vincenzo De Luca e delle sue, già pronte, civiche.http://https://www.camposud.it/2019/10/de-luca-tifa-lega/
INSTANCABILE DE MAGISTRIS NELLA SUA STERILE E BECERA PROPAGANDA
La campagna elettorale per le prossime Regionali è già entrata nel vivo e tra occhiate a destra e strette di mano a sinistra, il sindaco metropolitano de Magistris, accantonate (per il momento?) le ambizioni nazionali, tenta di trasportare la sua rivoluzione arancione (che è un miscuglio di rosso e di giallo) di Palazzo in Palazzo. Da Palazzo San Giacomo a Palazzo Santa Lucia.
E lo fa con temi “evergreen”, intramontabili visti anche gli scenari nazionali apertisi e la sua esponenziale (ed esposta) bramosia di sedere più a sinistra della sinistra del Pd: i migranti.
Che siano profughi, migranti economici, clandestini, per lui tutto fa brodo… e “campania” elettorale.
E se l’occasione del recente consiglio dei ministri dell’interno dei Paesi Ue è stato un flop (e lui lo sa!) che fa al caso suo, sulla questione curda addirittura batte sul tempo (di dichiarazione) il suo omonimo e conterraneo deputato alla Farnesina.
Quindi apre case (da chi ha avuto la disponibilità?) ed offre alloggio a “chiunque” passi del Mediterraneo perché “chiunque” possa potersi dire “napoletano”, “berlinese” e “lussemburgese”; ma il summit non è fallito proprio perché i Paesi Ue non vogliono una simile situazione?
Approfittando poi del mancato invito alla convention 5 stelle tenutasi alla mostra d’Oltremare, Gigino se ne va in Spagna e ritorna parlando di futuro. Nei paesi baschi ha visto i treni metropolitani che porterà a Napoli in merito ai quali è già partita la gara d’appalto, ma mancano i fondi. Però arriveranno a Febbraio 2020 per essere messi in funzione a Settembre. “Faranno di Napoli – continua il cittadino primo – una città seconda per efficienza solo al Giappone” dove però i treni viaggiano con cadenza di 3 minuti su una rete di oltre 2000 km, ma a Napoli – dicono i fatti – su una strada ferrata di qualche decina di km non funzionano nemmeno i tabelloni per sapere se e quando passerà il prossimo treno ed è attualmente impossibile dal centro città raggiungere l’aeroporto internazionale Capodichino.
Chissà se i nuovi treni faranno il miracolo di viaggiare sull’acqua: quella piovana che si concentra nelle stazioni metro fino a chiuderle per non essere utilizzabili già al primo nubifragio autunnale.
Si potrebbe convogliare quell’acqua fino a raggiungere la località di Agnano e ridare vita alle storiche terme che versano in uno stato di degrado totale, incuria esemplare e completo abbandono, chiaro indice dell’amministrazione de Magistris, malgrado le promesse.
Dove anche l’albergo è una maceria che, tuttavia, ancora testimonia ciò che è stato e che potrebbe ancora essere.
Una bellezza simile, con caratteristiche uniche e senza eguali che, è notizia dei giorni scorsi, il Comune di Napoli ha deciso vender (https://www.camposud.it/2019/10/il-comune-abbandona-le-terme/). Un altro tassello che si aggiunge all’ormai conclamato fallimento politico ed amministrativo di De Magistris e dei suoi accoliti.http://https://www.camposud.it/2019/10/instancabile-de-magistris-nelle-sterile-ed-ormai-ridicola-propaganda/