MA QUALI SARDINE? QUESTI SO’ BACCALÀ!

  • Pare di assistere alla moltiplicazione dei pani e dei pesci. Anzi, solo dei pesci per come lo “chef-sardina” napoletano quantifica in 700 le poche decine di astanti di Sorrento e visto che di pane ce n’è sempre meno e sempre più saranno quelli che non ne avranno nemmeno un tozzo da poter mettere a tavola visto gli ultimi eventi italiani, dalle chiusure della Whirlpool all’ILVA, dal suicidio firmato MES ai prelievi forzati dalle tasche degli Italiani.
    Ma i pesciolini che si moltiplicano, le Sardine, sono concentrate ad ostacolare, a far guerra non a questi provvedimenti, non al Governo che propone (o meglio assicura) tali indebitamenti senza più respiro, ma all’opposizione. A Matteo Salvini che, al momento, dall’opposizione falcia consensi all’esecutivo Ursula italiano e miete assensi per il suo partito e per la coalizione di centro Destra. Le sardine, però, dicono gli organizzatori, non sono un gruppo politico, ma si occupano dei grandi temi della politica. Quali non si sa. Non sono riconducibili ad un partito anche se tra gli organizzatori c’è chi è alle dirette dipendenze lavorative (?) del prof. Mortadella Romano Prodi, l’euroservo cui dobbiamo dire grazie se un gelato da 1000 lire oggi, chi può permetterselo, lo paga 3 euro. Non hanno un programma né proposte le sardine, visto che il loro unico obiettivo, o meglio sfizio, è quello di contrastare Matteo Salvini. Dunque una vera marcatura, una decisa affermazione di identità. E di peso. Appunto quello delle sardine. Che non si sa chi siano, ma è certo solo ciò che non sono (avete letto la definizione che l’ANPI dà di sé sul sito ufficiale? Noi non siamo…). Hanno idee diverse e sono aperte a tutti: infatti c’è chi proviene dal precariato, chi dai centri sociali, chi dai sindacati e, stranamente, nessuno dissente dal loro (ufficioso) inno: Bella Ciao.
    Così dette sardine oggi scenderanno in piazza anche a Napoli, nonostante qualche cambiaMento di programma. La manifestazione (che loro esclusivamente chiamano flash mob) da Piazza del Gesù è stata trasferita in Piazza Dante. Così, se precedentemente, l’evento poteva apparire come un qualunque giovedì univeristario, in Piazza Dante finirà per arrecare (solo) disagi alla fermata della Metro, ai negozianti ed agli utenti in vista del primo fine settimana di shopping natalizio, quelli che solo ieri non hanno saputo scegliere tra l’ultimo (solo per ragioni temporali) Week for Future e il Black Friday. Da entrambi assoldati.
    Ma il Comune ha deciso così, fanno sapere gli organizza(t)tori. Evidentemente l’esperienza delle nozze trash di Tony Colombo sono state una vera garanzia di successo se questa volta Gigino, da primo cittadino, si espone in maniera tanto ufficiale. Facendo altresì sapere che se presenzierà all’e-vento sarà solo uno dei tanti. Una sorta di paranza, quasi ‘na fravaglia.
    Dunque meglio un eventuale profitto personale rispetto all’utile dei commercianti che già hanno il callo per essere stati ridotti all’osso dalla viabilità paralizzata dell’amministrazione de Magistris. Sempre piu in emergenza… arancione. Forse proprio le sue politiche amministrative che hanno reso l’asse viario partenopeo, dalla Circumvallazione ai corsi principali, dalle strade comunali ai Decumani veri e propri corsi d’acqua, fiumi ingrossati, un mare itinerante a scegliere Napoli come sede del raduno in opposizione dell’oppositore Salvini.
    O, forse, la scelta è stata dettata dai valori che, indiscutibilmente, a Gigino vanno tributati: la prima crociata ittica, DeMa la fece in concomitanza con la sagra del baccalà, nobilitando la mani-festazione BaccalaRe riempiendo, o almeno questo era l’intento, le pance di quelli che avevano e non avevano in mano la forchetta. E se anche dovesse rompersi l’acquario e dovessero fuoriuscire “purpe”, “guarracini” e “scorfani” e pure qualche “zoccola” dalle “saittelle”, ogni scarrafone resterà bell’a mamma soja.
    Napoli culla di civiltà e i napoletani popolo d’amore (altro che Gomorra!) formano un connubio che rende questa meravigliosa città avanti anni luce: già nel ‘700, infatti, sotto il Vesuvio si cantava “LO GUARRACINO CA JÈVA PE’ MMARE/DE LA SARDELLA SE ‘NNAMMURAJE”. E chissà, forse ora come allora, non ci sarà fine in modo compiuto, perché al “cantante” mancherà il fiato, perciò chiederà ai presenti di concedergli una bevuta ristoratrice alla salute dei convenuti. A taralucci e vino, insomma.
    Anche il bacino d’utenza di piazza Dante non sarà tanto diverso da quello di Piazza del Gesù che, tradotto in ittico idioma, significa che con qualche presenza in più, magari proprio con i fedeli di Gigino, se ce ne sono rimasti, o meglio, con gli ultimi rimpastati freschi assegiolati sicuramente avrebbero contributo a riempirla. La vera sfida per le sardine sarebbe stata quella di riempire Piazza della Plebiscito, mai presa in considerazione (chissà perché…) come mai fu vero Plebiscito.
    Dopo Sorrento, avrebbero potuto far apprezzare le bellezze della Costiera ai numerosissimi (dicono sempre le sardine) quantomeno valutando l’ipotesi Amalfi, già gloriosa Repubblica Marinara, ma siamo certi che, anche dopo il raduno odierno, a Napoli si continuerà ad apprezzare una visione di succulento e poliedrico baccalà!

MA QUALI SARDINE? QUESTI SO’ BACCALÀ!ultima modifica: 2019-11-30T19:08:48+01:00da tony.fabrizio

3 risposte a “MA QUALI SARDINE? QUESTI SO’ BACCALÀ!”

  1. Mettere tutto in burletta ittica, non farà si che la cosa finisca qui, la piazza si è mobilitata, se vi domandate perchè verso l’opposizione e non verso il governo, presto detto i quattordici mesi sono bastati e avanzano e il capitano continua a sputar veleno su tutti, da qui è nata una platea che non lo vuole di nuovo, anche se il governo di adesso non ci piace, fra la polmonite e la bronchite scegliamo quest’ultima, non abbiamo di meglio. Una sardina anche se attempata orgogliosa di esserlo.

    1. Che la piazza si sia mobilitata è cosa buona e giusta, ma le sardine non vogliono qualcosa che già non è? Vi scagliate contro chi non esiste? Siete più don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento o più Polifemo accecato da Nessuno? Sarete così democratici da accettare di essere in minoranza? Sarete così pacifisti da non seminare odio verso l’uno? Che al momento, ripetiamo, non esiste! Ed al momento i problemi reali come pensate di risolverli? Cosa proponete? Chi siete? Non sarete mica gli antisalvini come quella sinistra antiberlusconiana sparita prima che sparisse il loro obiettivo da odiare e distruggere? Fa bene ad essere orgoglioso di essere ciò che è, anche se all’attempato avrei preferito saggio. Ma le sardine non arrivano a maturare…

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