IL GARANTE DELLA PRIVACY : LA COVID CARD DI DE LUCA??? A me me pare ‘na strunzata!!!
Garante batte De Luca 1 a 0.
Ve lo ricordate Vicienzo, tronfio e impettito dietro la “sua” scrivania annunciare la card vaccinale, rimarcare con orgoglio di averla pensata, ideata e realizzata e vantarsi per essere stato il primo in Italia?
Ve lo ricordate DELUCADONOSSOR ( Marina Salvadore ci perdonerà per aver attinto dal suo novello Terronia Felix ) elargire libertà e concessioni ai suoi “amici di buco”; concedere la libertà a chi recava l’imprimatur ; dischiudere il suo arci-circolo a chi aveva appena inoculato la pozione miracolosa, l’elisir di lunga vita?
Ebbene, il Garante della privacy si è pronunciato: “A me, me pare ‘na strunzata!”
A dire il vero in tanti, campani e non, considerate le nazionali dimensioni del fenomeno da baraccone, avevano espresso perplessità su tale iniziativa del Presidente della regione Campania. Per i più non è stato difficile capire che tale passepartout creava delle discriminazione e invadeva il campo della riservatezza, dando così modo di conoscere (e disconoscere) situazioni che attengono la sfera intima e personale. Ma non per Vicienzo: per lui era cosa buona e giusta etichettare le persone ed esibire il bollo regionale per elargire agli inoculati determinate concessioni: vuoi andare a teatro in Campania? Ci vuole La covid-card! Vuoi andare a ristorante in costiera? Ci vuole la covid-card! Vuoi prendere moglie o marito? Ci vuole “cavid-card!”.
I toni debbono essere necessariamente canzonatori perché De Luca ormai non può più essere preso in considerazione seriamente. La pandemia poi ha acuito la situazione, ma il Garante nei confronti dell’inquilino di Palazzo Santa Lucia non è stato così morbido. Tutt’altro, gli ha riservato proprio un sonoro “cazziatone”: la card vaccinale come lasciapassare per servizi turistici, matrimoniali, culturali e sociali vìola la privacy. In base all’istruttoria avviate dal Garante, è emerso che l’iniziativa è priva di una base giuridica. Disposizioni come quelle adottate dal governatore col lanciafiamme che inficiano le libertà e i diritti personali sono inammissibili in assenza di specifica legiferazione nazionale. Poi arriva anche il sonoro ceffone: «progetti come quello campano introducono sistemi di rilascio e di verifica della vaccinazione difformi da quelli individuati a livello nazionale e, soprattutto, e mettono a rischio la stessa interoperabilità delle certificazioni a livello nazionale ed europeo. In contrasto proprio con la finalità di agevolare la libera circolazione all’interno dell’Unione Europea durante la pandemia di Covid-19». Altro che democrazia! E pensare che proprio De Luca dovrebbe esserne uno strenuo difensore, vieppiù viene da un partito che tale condizione la richiama persino nel nome. Ma con l’uomo lucano ad essere partita è solo la democrazia. D’altronde, proprio il Covid che è stato causa diretta e indiretta di tante morti, ha salvato De Luca, la sua posizione sopra le righe nel partito, la sua posizione sullo scranno della giunta regionale, per lui sempre più un confino per non essere riuscito ad approdare alle cadreghe ben più comode e più imbottite di Palazzo Madama o di Montecitorio. Ma è risaputo, Vicienzo è tutto un pezzo… e ha già annunciato che la produzione e la distribuzione dei pass vaccinali non si fermeranno. Perché? De Luca forse non riconosce lo Stato Italiano? Può non uniformarsi alle leggi della Nazione? Quanto sono costate alle casse della Regione queste tessere, manco a dirlo, rivelatesi inutili? Perché continuare a sperperare denaro pubblico, dei contribuenti per un capriccio del sovrano? Chi risarcirà i cittadini campani per questa ulteriore bufala… deluchiana? Perché perpetrare con questa sua farsa nei confronti dei cittadini che sono liberi di muoversi in Italia, in Europa, nel mondo, ma non in Campania, amministrata sempre più a regno delle sue volontà? Lui esiste, insiste e resiste, ma il Garante lo ha ridimensionato: Vicie’, statt’ ‘o posto tuoio !
https://www.camposud.it/2021/05/il-garante-della-privacy-la-covid-card-di-de-luca-a-me-me-pare-na-fessaria/
Obbligatoria in Campania la “tessera del PD” : DELUCADONOSSOR ‘O RRE’!!!
Ottimamente ha scritto la saggista Marina SALVADORE nel suo recente volume “TERRONIA FELIX”, ribattezzandolo DELUCADONOSSOR! Niente, Vincenzo De Luca a fare la persona seria proprio non ce la fa: ha fatto ridere quando si doveva piangere, si è fatto “pupazzo” quando nessuno voleva più reggergli le fila. E’ passato ad essere un govern-attore diventando la caricatura di se stesso ed oggi, ancora smanioso e rampicante, far finta di essere il capo della classe quando le scuole sono chiuse. Senza alcun pudore né dignità si presta a fare la propria parte in un altro, ennesimo “esperimento” di ingegneria sociale, prova “in primis” per lui stesso, in quanto ad affidabilità di mero esecutore di ordini.
L’ultima ordinanza emessa dal Presidente col lanciafiamme è, a tutti gli effetti, un attestato di discriminazione nell’epoca (dell’abuso) del politically correct, che c’è ovunque tranne che dove dovrebbe esserci. “Omnia munda mundis” evoluto in “La legge è uguale per tutti ma qualcuno è più uguale degli altri”, per intenderci.
Lo aveva annunciato e nessuno è riuscito a farlo ragionare, a partire dall’opposizione per finire al fu commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri: De Luca, che pure ha una sua giunta, inaugura la Covid Card, un certificato di avvenuta vaccinazione che è a tutti gli effetti un “passepartout”, una chiave del pensiero unico e uniformato. O formattato.
Nell’ordinanza n. 17 si legge, infatti, che l’Unità (!) di Crisi regionale predisporrà, “di concerto con le associazioni di categoria” protocolli con adeguate misure per assicurare la fruizione in sicurezza di diversi servizi – turistici, alberghieri, wedding, trasporti, spettacoli eccetera – anche attraverso facilitazioni e deroghe alle misure di sicurezza più restrittive, per cittadini in possesso di certificazione/Smart card di completamento della vaccinazione. Fermo l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e di osservanza delle altre misure di prevenzione di base. Ovviamente solo a chi è stato bravo ed ubbidiente da farsi inoculare entrambe le dosi del vaccino. Tra un po’ ce le spaccerà addirittura come il bis di un succulento pranzo luculliano, un’ingordigia di senso di responsabilità. Vuoi sposarti? Serve la tessera! Vuoi prendere l’R2? Serve la tessera! Vuoi andare a far visita con la tua macchina alla mamma relegata in un ospizio, eufemisticamente RSA? Serve la tessera! Mi raccomando, però, di indossare sempre e correttamente la mascherina, di detergere continuamente le mani, di osservare la distanza di sicurezza anche sei in corpo hai il siero, doppia pozione, dell’immunità.
Una vera e propria azione discriminatoria che poco o nulla a che fare con la Medicina. Questa è (im)pura campagna elettorale, di riserva, una seconda dose a elezioni finite. Il signor Presidente si è inventato la green card e sta facendo volantinaggio così, tentando di cavalcare l’onda – o l’onta – finché dura e si prodiga per farla durare più a lungo possibile.
Una intera regione, la regione più importante dell’intero Mezzogiorno, ostaggio di un impanicato fobico che ha arrabattato la propria fortuna elettorale, con la resurrezione, vivaddio solo politica – o meglio – elettorale e che adesso impartisce e dispensa anche l’imprimatur. Urbi et orbi, secondo la sua volontà.
E con il (religioso) silenzio assenso di chi dovrebbe contrastarlo, dall’opposizione in Consiglio regionale, sino alla signorina Lamorgese che dovrebbe leggere gli atti che arrivano sulla sua scrivania. Sono degni di considerazione anche quelli, seppur non arrivino con i barconi, passando anche da mr. chiusura Speranza Robertino, scrittore per ripiego, ministro della salute, ma non sa manco lui il perché. o il come!
E chi se ne frega se il Garante della privacy in audizione al Parlamento ha detto che questa cosa della green card non si può fare, che è anticostituzionale in quel Paese, non più Nazione, dove finora si mangiava e si respirava Costituzione e che ora,”all’intrasatta”, diventa carta da cesso. Non più sicuro rifugio di quegli antifà da stra-pazzo che vedono ancora il Fascismo ovunque, ancora dopo un secolo, tranne che in quella Costituzione a loro tanto cara che contiene conquiste sociali e diritti del lavoro nati nel Ventennio. Eppure finora cuscino intonso per i loro utopici sogni.
Vicienzo continua a fare e a disfare a suo piacimento – duecentoquarantamila card di suo parto sono bloccate per il solito intoppo burocratico perché non si sa chi le debba distribuire…………. Ma continua a fare ‘o gallo ‘ngopp’ ‘a munnezza nel suo “regio lagno”. Quando invece, con una sana e responsabile opposizione, garantista di quel popolo che si sente continuamente colpevolizzato e la cui esistenza è finalizzata all’esclusivo raggiungimento dell’immunità di gregge, (sfiorando di diventare dei piecuri) , potrebbe inchiodarlo alla proprie responsabilità, anche pregresse. Per dirla con una locuzione attuale e congeniale a lorsignori – per essere stato il principale distruttore della Sanità campana.
Carta canta… e in Campania se vuoi avere il semaforo verde devi tesserarti, omologarti, accettare i loro diktat in nome delle libertà (?) e della democrazia, garantita dal Pd e dai suoi rappresentanti che dettano usi e costumi della nuova Italia, del nuovo umanesimo, del trans-umanesimo che è nuova civiltà. Zan zan! Lo hanno detto chiaramente! E loro (il PD e i suoi cani al guinzaglio) sono candidati ad essere gli esclusivi forieri e gli unici diffusori del “nuovo” pensiero. E sì che tutto questo si sarebbe potuto risolvere con 15 euro in via Sant’Andrea delle Fratte…
https://www.camposud.it/2021/05/obbligatoria-in-campania-la-tessera-del-pd-delucadonossor-o-rre/