SCIACALLI DI MARE

Non credo si possa essere maggiormente sciacalli rispetto all’ostentazione della morte. Dei morti, anzi.
Mi chiedo come mai delle foto ritraenti il recupero dei morti annegati di migranti scattate dalle forze della Capitaneria di Porto, corpo specialistico della Marina Militare Italiana, Forza Armata dello Stato, siano finite in mano a dei giornalisti.
Mi chiedo per quale motivo o quante copie in più di un giornale abbia potuto far vendere vedere dei corpi giacere in fondo al mare. O almeno averne l’idea visto che l’acqua impedisce una perfetta visualizzazione dell’immagine.
Mi chiedo se davvero interessi vendere qualche copia in più a giornali che si sostengono con finanziamenti dello stato. Lo stesso Stato in cui non si può ritrarre o riprendere una delinquente ammanettato. Anzi, le manette non vanno nemmeno messe se il delinquente non è in grado di nuocere. A testimonianza dell’ossimoro, della contraddizione in termini del concetto. Che è stato.
Mi chiedo perché questo giornale si chiami Repubblica e se dietro a questo estremo atto di sciacallaggio non ci sia un “istituzionale” tentativo di scuotere le coscienze. La stessa che manca ai pubblicatori di certe cose.
Non credo che alcuna coscienza italiana possa essere scossa da queste immagini in quanto nessuno italiano per bene può dirsi colpevole di simile “commercio” di anime. Se non quelli che, senza scrupolu, trasbordano da un continente all’altro persone che fruttano denaro, illudendoli su integrazione, miglioramento della qualità della vita, possibilità di vita. Quelle persone che appunto hanno dimostrato ancora una volta di non avere coscienza. Ma essere solo portafoglio.
Giornalisti asserviti e ripetitivi che ancora una volta propongono immagini di minori morti abbracciati al padre o alla madre: le stesse figure che si vorrebbero cancellare.
È già capitato di vedere un bambino morto nella stessa maglia del papà. Adesso ci viene proprinato un bambino (o una bambina se ha importanza conoscerne il sesso) che muore abbracciato alla madre. In barba ad ogni elementare regola del mare che vuole si salvino prima le donne e i bambini. In barba ad ogni principio fisico che vuole la comparizione del rigor mortis molto tempo dopo la morte dunque due corpi di peso differenti non potrebbero calare a picco contemporaneamente e rimanere abbracciati sul fondo del mare.
Non voglio pensare che siano foto montate ad arte o filmati manipolati, ma mi chiedo dove si voglia arrivare proponendo queste immagini se non a offrirne altre con ulteriori varianti, ma sempre uguali. Proprio come il bambino morto nella maglia del papà e dimenticato troppo presto per far guadagnare la scena a questi morti abbracciati.
Quell’abbraccio è stato ucciso già sulla costa, alla partenza. Ucciso dall’inganno. Quello finto di una vita migliore. O solo di una vita. Che per quelli senza coscienza vale 35 euro al giorno. E non una sola ong filantropa con equipaggio fortunato ed umanitario a bordo, da costa a costa.
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SCIACALLI DI MAREultima modifica: 2019-11-27T20:00:59+01:00da tony.fabrizio

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