I TESORI DELLE TESTIMONIANZE


I TESORI DELLE TESTIMONIANZE

LIBRO I

ESTRATTI

Il testo completo può essere letto nel sito degli Avventisti:

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Introduzione

Le Testimonianze sono composte da una serie di articoli e lettere scritti in periodi e circostanze diversi, senza collegamento fra loro. Raccolgono riflessioni, osservazioni, consigli, esortazioni di Ellen G. White alla Chiesa Avventista nascente, intesa nel suo insieme e come individui. La prima collezione, sotto forma di opuscolo, fu pubblicata nel 1855. In seguito altre edizioni delle Testimonianze furono messe a disposizione dei membri della Chiesa Avventista, in tutto 37 libri od opuscoli pubblicati nell’arco di 55 anni. Questo materiale è stato riunito in nove volumi, per un totale di 4.737 pagine. {TT1 5.4}

I Tesori delle Testimonianze sono una riduzione a 1.500 pagine circa dell’insieme di questa mole imponente di testo. {TT1 5.5}

Nelle Sacre Scritture troviamo gli insegnamenti di Dio per la gestione della vita e il comportamento di tutti. Ma, nonostante essa contenga molti particolari relativi al nostro carattere, alla nostra conversazione e condotta, le sue indicazioni sono in larga misura ignorate e sottovalutate. Allora il Signore ha voluto che alle istruzioni fornite nella sua Parola fosse affiancata una testimonianza speciale rivolta al suo popolo. Non una nuova rivelazione, ma una presentazione chiara degli insegnamenti della sua Parola per correggere gli errori, per indirizzare sulla giusta via, affinché nessuno possa accampare delle scuse.3 {TT1 6.8}

Nata in una famiglia di metodisti aderenti alla Chiesa Episcopale, Ellen G. White ha vissuto la propria conversione in concomitanza con lo sviluppo del millerismo, un movimento di risveglio che ha percorso le chiese americane verso la metà dell’ 800. {TT1 10.5}

L’ispirazione

La Chiesa Avventista ritiene che Ellen G. White sia una scrittrice ispirata. Il concetto di ispirazione è un concetto dinamico. Nella Bibbia troviamo diversi modelli di ispirazione. In un articolo pubblicato dalla The Advent Review, 30 maggio 1996, Juan Carlos Viera, direttore del Ellen G. White Estate, ne individua sei: {TT1 14.1}

1. Il modello “visionario” nel quale la rivelazione di Dio viene comunicata attraverso delle visioni. Cfr. Ezechiele; Daniele 7. In questo caso il profeta è coinvolto anche dal punto di vista fisico. Cfr. Giudici 13-16; Daniele 10:7-11. {TT1 14.2}

2. Il modello “testimone”. Un esempio di questa forma di rivelazione sono i vangeli di Matteo e di Giovanni. I loro autori sono stati testimoni oculari di alcuni eventi e ne forniscono un resoconto. {TT1 14.3}

3. Il modello “storico” che possiamo individuare nell’opera degli evangelisti Marco e Luca. La loro comunicazione profetica nasce dall’ispirazione a comporre un testo, raccogliendo e organizzando documenti storici e testimonianze di terze persone. {TT1 14.4}

4. Il modello “consigliere” identifica la funzione di consulente svolta dal profeta. Talvolta il consiglio scaturisce da un “comandamento” di Dio, talvolta è il frutto di un’intuizione personale. {TT1 14.5}

5. Il modello “epistolare”. Il Nuovo Testamento contiene numerose lettere (epistole), provenienti dalla corrispondenza intrattenuta dagli apostoli con chiese o individui. In queste epistole il profeta formula raccomandazioni, esorta, censura, indica il comportamento da tenere. Per comprenderne correttamente il contenuto (come anche quello di altri testi) occorre risalire alle circostanze che le hanno ispirate, alla personalità dell’autore, al contesto storico in cui si muovevano i destinatari, al problema specifico che intendevano affrontare. {TT1 14.6}

6. Nel modello “letterario” lo Spirito Santo spinge il profeta a esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti attraverso la poesia, il canto o un racconto in prosa. {TT1 14.7}

Tutti questi modelli di ispirazione si ritrovano nella Bibbia e nell’opera di Ellen G. White. I tesori delle Testimonianze possono essere collocati prevalentemente nel quinto modello. {TT1 14.8}

Capitolo 1: Fede in Dio

Il 5 maggio 1855, quando ero a Battle Creek (Michigan), ebbi una visione in cui mi fu mostrato che i servitori di Dio e la chiesa non avevano sufficiente fede. Essi si scoraggiavano troppo facilmente, erano pronti a dubitare di Dio, tendevano a credere che la loro vita fosse troppo dura e il Signore li avesse abbandonati. Mi fu mostrato che non era giusto che pensassero in questi termini. Dio li aveva amati al punto da permettere che suo Figlio morisse per loro e tutto il cielo si interessava alla loro salvezza. Nonostante ciò, non riuscivano ad aver fiducia in un Padre così buono e disposto a donare lo Spirito Santo a tutti coloro che lo chiedono, molto più di quanto i genitori terreni siano pronti a offrire doni ai loro figli. Vidi che i servitori di Dio e la chiesa si scoraggiavano troppo facilmente. Quando essi chiedevano al Padre celeste ciò di cui pensavano aver bisogno e non lo ottenevano immediatamente, la loro fede vacillava, il loro coraggio svaniva e iniziavano a mormorare. Tutto questo dispiaceva a Dio. {TT1 25.1}

Mi è stato mostrato che si verifica la stessa situazione quando i bambini chiedono qualcosa ai loro genitori e questi ultimi sanno che tale richiesta comporta un’esperienza negativa. I genitori non concedono ai figli ciò che desiderano, ma soltanto quello che si rivelerà buono e utile per loro. {TT1 26.1}

L’angelo con la bilancia

Vidi un angelo che aveva in mano una bilancia per pesare i pensieri e gli interessi del popolo di Dio, soprattutto dei giovani. Su uno dei piatti vi erano i pensieri e gli interessi legati al cielo, sull’altro quelli terreni. Su questo secondo piatto c’erano, ad esempio, la lettura di romanzi, la preoccupazione per la moda e l’apparenza esteriore, l’ambizione, l’orgoglio, ecc. Che momento solenne! Gli angeli erano intenti a pesare sulle bilance i pensieri di quanti si dicono figli di Dio, di quanti dichiarano di essere morti agli interessi per il mondo e di vivere nel Signore. Il piatto pieno di pensieri mondani, vani e orgogliosi scese rapidamente; mentre l’altro, con pensieri e interessi volti verso il cielo, risalì: era molto, troppo leggero! Io racconto ciò che ho visto, ma non potrò mai descrivere la sensazione forte e solenne che provai quando l’angelo, intento a valutare i pensieri e gli interessi del popolo di Dio, disse: “Queste persone possono entrare in cielo? No, mai! Dite loro che le speranze che accarezzano sono inutili: se non si pentiranno subito non otterranno la salvezza e moriranno!” {TT1 27.4}

Capitolo 3: Responsabilità dei genitori

Mi è stata presentata la grande responsabilità dei genitori: essi non devono lasciarsi dirigere dai figli ma guidarli. {TT1 30.1}

Mi è stato mostrato che, ultimamente, le visioni sono meno frequenti perché non sono state apprezzate dalla chiesa. Essa ha perso quasi del tutto la propria spiritualità e la propria fede, tanto che i rimproveri e gli avvertimenti sono risultati di scarsa utilità. Molti di coloro che sostenevano di credere in esse in realtà non vi hanno prestato attenzione. {TT1 30.4}

Mi è stata presentata la situazione delle mogli dei pastori. Alcune non aiutano in nessun modo il proprio marito, pur professando di credere nel messaggio del terzo angelo. Esse pensano maggiormente a soddisfare i propri desideri e piaceri piuttosto che adempiere la volontà di Dio e sostenere il marito con la preghiera e un comportamento adeguato. Mi è stato mostrato che alcune agiscono con tale presunzione ed egoismo che Satana se ne serve come strumenti per distruggere l’influsso e l’efficacia dell’opera del marito. Si lamentano e mormorano di fronte alle difficoltà più insignificanti, dimenticando le sofferenze che sopportarono i primi cristiani per amore della verità. Credono di poter seguire i propri impulsi e imporre la propria volontà. {TT1 36.1}

Mi è stato mostrato che le mogli dei pastori devono collaborare con i mariti e fare attenzione all’influsso che esercitano, perché sono spesso al centro dell’attenzione e da esse ci si aspetta più che dalle altre sorelle. Esse devono essere d’esempio nel modo di parlare, di agire, di vestire: essere un profumo di vita anziché di morte. {TT1 37.3}

L’angelo disse: “Essere in regola con Dio è un’opera individuale”. Sì, è una cosa che riguarda Dio e il nostro spirito. Quando, però, certe persone si occupano tanto degli errori altrui, finiscono per non avere più il tempo di occuparsi di se stesse. Questi “cacciatori” di errori potrebbero guarire dal loro vizio se si rivolgessero direttamente alla persona che considerano in difetto. Sarebbe una cosa così difficile che probabilmente preferirebbero desistere dalla loro idea piuttosto che farlo. Infatti è più facile parlare di questa o quella persona in questione quando non è presente. {TT1 41.4}

Dio vuole delle offerte volontarie e desidera che coloro che donano considerino questo gesto un privilegio. {TT1 49.4}

Udii coloro che erano rivestiti dell’armatura proclamare la verità con gran forza e i risultati erano straordinari. Uomini onesti che non avevano potuto ascoltare la verità o ne erano stati privati — alcune mogli dai mariti, alcuni figli dai genitori — ora l’accettavano con entusiasmo, senza provare più nessun timore. Soltanto la verità contava per loro, la desideravano profondamente e veniva considerata più cara e preziosa della loro stessa vita. Chiesi quale fosse la causa di questo grande cambiamento e un angelo mi rispose: “È la pioggia dell’ultima stagione, è il refrigerio dovuto alla presenza del Signore, è “il gran grido” del terzo angelo”. {TT1 51.2}

Una grande potenza caratterizzava questi eletti. L’angelo mi disse: “Guarda!” La mia attenzione fu attratta, allora, dai malvagi e dagli increduli: erano tutti in preda a una profonda eccitazione. Lo zelo e la potenza del popolo di Dio li avevano esasperati suscitandone la collera. La confusione regnava ovunque. Mi fu mostrato cosa stava accadendo a coloro che avevano ricevuto il messaggio e la potenza di Dio. Le tenebre si addensavano intorno a loro; tuttavia essi rimasero saldi, sorretti dall’approvazione di Dio e fiduciosi in lui. Li vidi perplessi, poi li udii gridare a Dio con fervore. Le loro preghiere non cessavano né giorno né notte. Cfr. Apocalisse 14:14, 15. Sentii queste parole: “Sia fatta, o Dio, la tua volontà! Se questo può glorificare il tuo nome, apri una via di scampo al tuo popolo! Liberaci dai malvagi che ci circondano. Essi hanno giurato per la nostra morte, ma tu puoi assicurarci la salvezza”. Queste parole mi tornano in mente. Tutti sembravano profondamente convinti della loro indegnità e manifestavano una totale sottomissione alla volontà di Dio; come Giacobbe, tutti, senza eccezioni, pregavano e lottavano per ottenere la liberazione. {TT1 51.3}

Appena iniziarono a pregare, gli angeli, mossi da simpatia, volevano andare a liberarli, ma un angelo alto e autorevole non lo permise e disse: “La volontà di Dio non è ancora compiuta. Essi devono bere questo calice. Essi devono ricevere questo battesimo!” {TT1 52.1}

Allora udii la voce di Dio che scuoteva i cieli e la terra. Cfr. Gioele 3:16; Ebrei 12:26; Apocalisse 16:18. Si verificò un forte terremoto, le case crollarono. Udii, allora, un grido di trionfo forte, chiaro e melodioso. Gettai uno sguardo al gruppo che pochi istanti prima lottava contro l’angoscia e l’oppressione. La loro condizione era del tutto mutata: una luce meravigliosa risplendeva su di loro. Come apparivano belli! Ogni traccia di fatica e di angoscia era scomparsa e sul volto di ognuno si leggeva la salute e la bellezza. I loro nemici, al contrario, caddero come morti: non potevano sopportare la luce che splendeva sulla moltitudine dei santi liberati. Questa luce, questa gloria, continuò a brillare su di loro finché non apparve Gesù sulle nuvole del cielo. La folla dei fedeli fu trasformata in un momento, in un batter d’occhio, di gloria in gloria. Le tombe si aprirono e uscirono i santi rivestiti di immortalità, proclamando la vittoria sulla morte. Poi, con i santi viventi, furono innalzati a incontrare il Signore nell’aria, mentre canti di lode e di trionfo uscivano dalle loro labbra immortali. {TT1 52.2}

Disse l’angelo: “Dio sta valutando il suo popolo”. Se il tempo della fine fosse di breve durata, come molti di noi avevano supposto, i figli di Dio non avrebbero avuto il tempo di sviluppare il proprio carattere. Molti, infatti, agiscono mossi dal sentimento anziché essere sospinti dai principi e dalla fede. {TT1 53.1}

Vidi che Dio potrebbe svolgere la sua opera senza l’aiuto dell’uomo; ma questo non rientra nei suoi piani. La nostra esperienza terrena è un banco di prova: dobbiamo formare un carattere che porteremo con noi nell’eternità. Davanti a noi ci sono il bene e il male: la nostra condizione futura dipende dalla nostra scelta. {TT1 54.4}

Alcuni hanno dei pregiudizi nei confronti dei nostri governanti e delle leggi; eppure se non ci fossero queste leggi, il mondo si troverebbe in uno stato spaventoso. Dio agisce sui nostri governanti. Egli ha fissato dei limiti che non possono essere superati. Alcuni sono controllati da Satana, ma altri sono agenti di Dio e alcuni si convertiranno alla verità. Ora svolgono il ruolo assegnato loro dal Signore. Quando Satana agisce tramite i suoi agenti, vengono elaborate delle proposte che, se eseguite, potrebbero ostacolare l’opera di Dio e ne risulterebbero conseguenze terribilmente negative. Anche gli angeli di Dio agiscono sugli agenti umani di cui Dio si serve affinché si oppongano a progetti simili e presentino delle motivazioni valide alle quali Satana e i suoi angeli non possono opporsi. Un piccolo numero di uomini, collaboratori di Dio, saranno in grado di arginare il male. L’opera del Signore potrà così svilupparsi fino alla fine della proclamazione del messaggio del terzo angelo e questi collaboratori di Dio avranno la possibilità di udire la verità. Alcuni di essi si convertiranno: uniti ai santi di Dio resisteranno nel tempo della distretta. Quando Gesù lascerà il luogo santissimo del santuario celeste, il suo Spirito si ritirerà dalla terra e non agirà più sui popoli, che rimarranno sotto l’incontrastato dominio degli angeli malvagi. Satana consiglierà l’emanazione di leggi tali che, se il tempo di distretta non fosse breve, nessuno potrebbe essere salvato. {TT1 60.2}

Ebbi una visione relativa alla scelta di un nome per il popolo di Dio. Mi furono presentate due categorie di persone: la prima era composta da grandi organizzazioni di cosiddetti cristiani. Essi disprezzavano la legge di Dio e s’inchinavano davanti alle istituzioni papali: osservavano il primo giorno della settimana come sabato del Signore. Nell’altra categoria, poco numerosa, si trovavano coloro che s’inchinavano davanti al grande Legislatore e rispettavano il quarto comandamento. Le caratteristiche fondamentali della loro fede erano: l’osservanza del settimo giorno e l’attesa del ritorno del nostro Signore dal cielo. {TT1 64.1}

Non potremmo scegliere un nome più adatto di quello che ricorda la nostra professione di fede e la esprime indicandoci come un popolo particolare. Il nome Avventisti del Settimo Giorno è un costante rimprovero al mondo protestante: esso traccia la linea di demarcazione fra gli adoratori di Dio e quanti adorano la bestia e ne ricevono il marchio. Il grande confronto si verifica fra i comandamenti di Dio e le pretese della bestia. Il dragone fa guerra ai santi proprio perché essi osservano tutti e dieci i comandamenti. {TT1 64.3}

Mi è stato mostrato che il popolo di Dio aspetta che si verifichi un cambiamento e una nuova potenza s’impossessi di tutti. Ma in questa attesa rimarrà deluso. I figli di Dio devono agire, mettersi all’opera direttamente e con slancio, chiedendo al Signore di concederci un’esatta conoscenza di noi stessi. {TT1 69.4}

Ci siamo spesso posti delle domande riguardanti l’atteggiamento che si deve avere nei confronti dei poveri che entrano a far parte della nostra comunità. Noi stessi siamo stati a lungo perplessi su come occuparci in modo adeguato delle famiglie povere che osservano il sabato. Mentre ero a Roosevelt (New York), il 3 agosto 1861, ebbi una visione in merito. {TT1 72.1}

Dio non chiede ai nostri fratelli di assumersi la responsabilità di ogni famiglia povera che accetta il messaggio. Se lo facessero, i nostri pastori dovrebbero astenersi dall’entrare in nuovi campi perché i fondi verrebbero a mancare. Molti sono responsabili personalmente della loro povertà: non sono né diligenti né economi e non sanno usare saggiamente il denaro. Aiutandoli non si farebbe altro che danneggiarli. Alcuni saranno sempre poveri; pur godendo di maggiori possibilità la loro situazione non migliorerebbe perché non sanno amministrarsi e spenderebbero tutto quello che hanno ricevuto, poco o molto che sia. {TT1 72.2}

Altri non sanno cosa significhi la rinuncia e l’economia necessarie per pagare i debiti e avere una piccola riserva da cui attingere nei momenti difficili. Se la chiesa li aiutasse, anziché lasciare che si organizzino con i mezzi di cui dispongono, essi finirebbero per trovarsi in maggiori difficoltà perché si abituerebbero a dipendere dalla chiesa e si aspetterebbero di ricevere costantemente aiuti senza preoccuparsi affatto di risparmiare quando le circostanze lo permettono. Inoltre, quando non vengono aiutati, Satana li tenta e li induce a provare gelosia e risentimento nei confronti dei fratelli che considerano insensibili. Invece sono proprio loro che sbagliano. Si ingannano: essi non sono i poveri del Signore. {TT1 72.3}

Le direttive impartite nella Parola di Dio a proposito degli aiuti nei confronti dei poveri non si riferiscono a casi simili, ma riguardano gli infelici e gli afflitti. Dio, nella sua provvidenza, utilizza certe sofferenze per metterci alla prova. Vedove e invalidi rappresentano nella chiesa una fonte di benedizione. Essi sono uno di quei mezzi scelti da Dio per lo sviluppo del carattere dei discepoli del Cristo e per dare loro l’occasione di manifestare i tratti del carattere del nostro Redentore. {TT1 72.4}

Molti, che pur vivendo da soli sono in difficoltà, decidono di sposarsi e formare una famiglia, sapendo che non dispongono del necessario per vivere. Inoltre, essi non sanno affatto organizzare la propria famiglia e il loro comportamento è caratterizzato da negligenza e pigrizia. Non hanno autocontrollo e sono impulsivi, impazienti, precipitosi. Quando queste persone accettano il messaggio della Parola di Dio, pensano di avere diritto all’assistenza da parte dei fratelli più abbienti e, se le loro aspettative non si realizzano, si lamentano della chiesa e la accusano di non vivere secondo la fede. In questo caso chi deve subirne le conseguenze? L’opera di Dio? Le finanze della chiesa devono essere investite per assistere queste famiglie di poveri? No. Sono i genitori che devono assumersi le loro responsabilità. Essi, in genere, non soffrono di maggiori privazioni pur avendo accettato il messaggio della verità. {TT1 72.5}

Nel cuore di alcuni dei nostri poveri è annidata una tendenza al male che se non sarà vinta provocherà la loro rovina. Essi hanno accettato la verità pur conservando le loro aspre e rozze abitudini ed è necessario che passi del tempo prima che riescano a rendersi conto dei propri limiti e si convincano che non sono in armonia con il carattere del Cristo. Essi considerano orgogliosi coloro che sono corretti ed educati e dicono: “La verità ci mette tutti sullo stesso piano”. È un vero errore credere che la verità appiattisca coloro che l’accettano. La verità eleva, affina il gusto, santifica le nostre capacità e, se messa in pratica, rende il credente sempre più idoneo alla comunione con gli angeli nella città di Dio. Il messaggio della verità ha il compito di elevarci tutti a un livello più alto. {TT1 73.1}

I più saggi devono comportarsi sempre con nobiltà e generosità nei confronti dei fratelli più poveri e consigliarli per poi lasciare che affrontino le lotte della vita. Comunque la chiesa ha un dovere solenne: aver cura delle vedove, degli orfani e degli invalidi che non dispongono di risorse adeguate. {TT1 73.2}

I maestri dello spiritismo si presentano in modo piacevole e insinuante per ingannarvi, e se voi prestate ascolto alle loro favole sarete sedotti dal nemico della giustizia e certamente perderete la vita eterna. Una volta caduti sotto l’influsso del grande seduttore sarete turbati e sopraffatti, perché il suo ascendente mina e distrugge la vostra fede in Cristo, come Figlio di Dio e non beneficiate del suo sacrificio. Coloro che sono stati ingannati da questa filosofia perdono la loro ricompensa finale. {TT1 74.3}

Essi cercano la salvezza tramite i propri meriti, si umiliano e sono disposti perfino a fare dei sacrifici; perdono la loro dignità fino al punto di credere a delle vere e proprie assurdità, considerandole rivelazioni dei loro defunti. Satana li ha accecati a tal punto che non sono più in grado di distinguere il bene dal male e così si attengono alle direttive che credono di ricevere da amici morti, spiriti che vivono in un mondo diverso dal nostro. {TT1 74.4}

Satana ha scelto un inganno particolarmente affascinante; un inganno che ha un effetto particolare su quanti hanno perso i propri cari. Gli angeli malvagi assumono le sembianze dei cari scomparsi, riferiscono fatti relativi alla loro vita terrena e agiscono come essi agivano da vivi. In tal modo essi inducono i parenti del morto a credere che i defunti siano degli angeli e come tali si rivolgono ai vivi e comunicano con loro. I viventi rendono un vero e proprio culto ai morti e attribuiscono alle loro parole un’importanza maggiore della Parola di Dio. Gli angeli malvagi che assumono le spoglie di congiunti deceduti rigettano completamente la Parola di Dio, considerandola una favola, oppure, quando risulta più conveniente per i loro obiettivi, ne scelgono alcuni brani importanti che testimoniano del Cristo e li utilizzano per indicare la via che conduce al cielo. In realtà modificano quelle chiare affermazioni per adattarle alla propria natura corrotta e portare gli uomini verso la perdizione. Se si prendesse seriamente in considerazione la Parola di Dio, tutti potrebbero convincersi, se lo volessero, di questo inganno che seduce e distrugge lo spirito umano. {TT1 74.5}

Filosofie inutili. Le membra del corpo sono controllate dalla testa. Gli spiritisti, invece, non considerano il Capo e credono che tutte le membra del corpo possano agire indipendentemente; essi pensano che esistano delle leggi fisse che li guideranno progressivamente fino alla perfezione, senza che ci sia bisogno di un capo. {TT1 76.3}

Mi fu indicato che la semplice osservanza del sabato e le preghiere del mattino e della sera non dimostrano che siamo cristiani. Queste forme esteriori possono essere strettamente osservate anche in mancanza di un’autentica vita spirituale. {TT1 79.4}

I rappresentanti delle grandi religioni non possono resistere con successo allo spiritismo perché non hanno nulla da opporre al suo influsso negativo. Essi sono responsabili dei tristi risultati dello spiritismo, perché hanno rigettato la verità, preferendo le favole. Il sermone predicato da Satana ad Eva: “Voi non morrete affatto”, sermone che affermava l’immortalità dell’anima, è stato raccolto e ripetuto dai pulpiti e la gente lo ha accettato come se si trattasse di una verità biblica, mentre è il fondamento dello spiritismo. {TT1 90.1}

La Parola di Dio non insegna in nessuna occasione che l’anima dell’uomo sia immortale: l’immortalità è un attributo che spetta unicamente a Dio. “…Il Re dei re e Signor dei signori, il quale solo possiede l’immortalità ed abita una luce inaccessibile;…” 1 Timoteo 6:15, 16. {TT1 90.2}

La Parola di Dio, se giustamente compresa e applicata, sarà una salvaguardia contro lo spiritismo. L’inferno, con il suo fuoco eterno, presentato e predicato dai pulpiti, è un’ingiustizia nei confronti di Dio e del suo carattere misericordioso. Esso, infatti, presenta il Padre celeste come il più spietato tiranno dell’universo. Questo dogma, diffuso e accettato da molti, ha condotto migliaia di uomini all’universalismo, all’incredulità e all’ateismo. La Parola di Dio è chiara: essa presenta una serie di verità meravigliose e rappresenterà un’ancora di salvezza per quanti desiderano accettarla, anche a costo di rinunciare a quelle favole, nelle quali avevano creduto fino a quel momento. {TT1 90.3}

Qui devo dissentire da sorella White. L’affermazione di Satana “Voi non morrete affatto” non si riferiva all’immortalità dell’anima, ma all’immortalità del corpo.

Nell’Antico Testamento effettivamente non risulta l’immortalità dell’anima.

Quanto alla citazione della prima lettera a Timoteo, è vero che solo Dio possiede (è proprietario del) l’immortalità, ma ha creato gli angeli e le anime degli uomini immortali. Da proprietario ha potuto farlo.

Nonostante ciò, sappiamo che nella seconda morte – l’inferno con il suo fuoco, di cui parla sorella White – è l’anima a “morire”, nel senso che non è il corpo a sentirsi bruciare, ma è un dolore, un bruciore, un tormento interiore, mentale. E’ la sensazione di chi non riesce a togliersi da situazioni molto spiacevoli, nonostante tutti i suoi sforzi. Può trattarsi anche di un grave handicap del corpo o di una grave malattia cronica. E non è la situazione di un momento, ma di un lungo, lungo periodo… Signori, l’inferno è servito!

Quindi: l’anima è stata creata immortale, ma è soggetta alla punizione dell’inferno, che è la seconda morte.

Lo ripeto, qui sorella White si sbagliava. Lo stesso discorso vale per i Testimoni di Geova, che su questi punti hanno identità di vedute con lei.

Che poi, quando gli spiritisti cercano di mettersi in contatto con i defunti, in realtà si mettano in contatto con demoni, è possibile.

Certo è che la Bibbia condanna lo spiritismo.

La lotta per il controllo degli uomini

Ho visto i demoni in lotta con gli angeli di Dio per esercitare il loro potere sugli uomini. La lotta era accanita. Essi creavano intorno a loro un’atmosfera negativa e tentavano di opprimere gli uomini, uccidendo la loro sensibilità. Gli angeli vegliavano e si tenevano pronti per respingere i demoni. Non è compito degli angeli di Dio controllare la mente degli uomini contro la loro volontà. Se gli uomini cedono al nemico e non fanno nessuno sforzo per resistergli, gli angeli di Dio possono fare ben poco: si limiteranno semplicemente a tenere a freno gli angeli di Satana per impedire loro di agire, fino a quando una luce maggiore non illuminerà la via di coloro che sono in pericolo e sentono il bisogno dell’aiuto divino. Gesù non ordinerà agli angeli di liberare coloro che non fanno nessuno sforzo. {TT1 90.5}

La mia esperienza è stata speciale: per anni ho sopportato prove particolari e la mia mente era turbata. La condizione del popolo di Dio e i miei rapporti con la sua opera hanno spesso determinato in me una tristezza e uno scoraggiamento, che non si possono esprimere a parole. Per anni ho pensato alla morte come a una possibilità di riposo. Nella mia ultima visione, chiesi all’angelo che mi accompagnava, perché dovevo soffrire queste angosce e perché così spesso mi ritrovavo a lottare con Satana. Dovendo impegnarmi nell’opera di Dio, chiesi di essere liberata da queste prove e pregai di essere protetta dagli angeli del Signore. {TT1 91.3}

Mi fu presentata la nostra vita passata e vidi che Satana aveva cercato in vari modi di limitare la nostra efficacia. Varie volte egli aveva elaborato dei piani per allontanarci dall’opera di Dio e si era servito di vari agenti per realizzare i suoi progetti, ma grazie al ministero degli angeli era stato sconfitto. Mi fu mostrato che durante i nostri viaggi aveva spesso inviato dei demoni per provocare degli incidenti, che avrebbero potuto risultare fatali per la nostra vita, ma degli angeli erano sempre stati inviati per liberarci. Vari incidenti hanno messo mio marito e me in grave pericolo e siamo stati salvati in modo meraviglioso. Mi fu mostrato che eravamo stati oggetto degli attacchi di Satana a causa del nostro impegno nell’opera di Dio. Quando mi resi conto della protezione che Dio accorda in ogni istante a coloro che lo amano e lo rispettano, fui pervasa da un profondo sentimento di speranza e di fiducia in Dio e mi sentii colpevole per la mia mancanza di fede. {TT1 91.4}

Esiste comunque un limite che Satana non può superare e allora ricorre all’inganno, contraffacendo l’opera che non ha realmente il potere di compiere. Negli ultimi giorni egli si presenterà in modo tale da indurre gli uomini a credere che egli è il Cristo, che viene nel mondo per la seconda volta, e si trasformerà in angelo di luce. Però, pur avendo sotto ogni punto di vista l’apparenza esteriore del Cristo, riuscirà ad ingannare solo quelli che, come faraone, cercheranno di opporsi e di resistere alla verità. — Testimonies for the Church 5:698 (1889). {TT1 92.1}

Io vidi che Dio agirà in modo meraviglioso per preservare i suoi figli durante “il tempo di distretta”. Come Gesù, in preda all’angoscia, invocò Dio nel giardino del Getsemani, anch’essi grideranno giorno e notte per essere liberati. Quando sarà emanato il decreto che impone a tutti l’osservanza della domenica e non del sabato, pena la vita, essi non cederanno, non rigetteranno il sabato, onorando un’istituzione papale. L’esercito di Satana e gli uomini malvagi li circonderanno ed esulteranno al pensiero che non hanno più nessuna via di scampo. Mentre essi gioiranno pensando di trionfare, si udrà il rombo del tuono. Il cielo si oscurerà, illuminato solo dal bagliore accecante dei lampi e dalla gloria celeste, mentre Dio farà udire la sua voce. {TT1 97.2}

La terra è scossa, gli edifici tremano e cadono con un fragore terribile. Il mare ribolle e tutta la terra è sconvolta. La prigionia dei giusti è finita ed essi affermano con gioia: “Siamo liberi. È la voce di Dio!” Con profonda emozione ascoltano le parole pronunciate da quella voce. Anche i malvagi le odono, ma non le comprendono. Essi tremano, mentre i santi si rallegrano. Satana, i suoi angeli e gli uomini malvagi, che esultavano quando il popolo di Dio sembrava fosse in loro potere e credevano di riuscire a farlo sparire dalla faccia della terra, contemplano la gloria, conferita a coloro che hanno onorato la legge di Dio. Vedono i volti dei giusti illuminati, che riflettono l’immagine di Gesù, ma non riescono a sopportare questo splendore e cadono a terra come morti. Satana e i suoi angeli fuggono dalla presenza dei giusti glorificati. Il loro potere su di loro è stato annientato. {TT1 97.3}

Alcuni genitori provocano molte tensioni in famiglia, perché non si sanno controllare. Invece di chiedere ai figli, con gentilezza, di fare questo o quello, essi impartiscono degli ordini con tono duro e hanno sulle labbra parole di disprezzo o di rimprovero, che i figli non meritano affatto. Genitori, questo atteggiamento nei confronti dei vostri figli distrugge la loro allegria e la loro legittima ambizione. Essi vi ubbidiscono non per amore, ma perché non possono fare altrimenti. In quel che fanno non ci mettono il cuore. Non è un piacere, è un peso. Questo, non di rado, li induce a dimenticare di attenersi a tutte le vostre direttive; ciò accresce la vostra irritazione e rende ancora peggiore la loro situazione. La riprensione si rinnova, la loro cattiva condotta è dipinta a tinte fosche, fino a quando li coglie lo scoraggiamento ed essi non si preoccupano di piacere o meno ai loro genitori. Uno spirito di indifferenza si impossessa di loro e cercano, lontano dall’ambiente domestico e dai genitori, quel piacere e quella soddisfazione che non riescono a trovare in casa. Si uniscono a cattive compagnie e ben presto sono vittime del male. {TT1 98.3}

Esercitando l’autocontrollo, parlando con gentilezza, elogiando i figli, quando essi si impegnano a comportarsi bene, i genitori possono incoraggiarli, renderli felici, creare nell’ambiente domestico un’atmosfera che allontanerà ogni ombra e farà brillare un raggio di sole. {TT1 99.1}

Insegnate ai figli a considerarvi i loro confidenti. Fate in modo che essi vi raccontino le loro pene e le loro gioie. Incoraggiando questa abitudine, li salverete da molte tentazioni, che Satana ha preparato per loro. Non trattate i figli con rigidezza, dimenticando la vostra infanzia e non ricordando che essi sono soltanto dei bambini. Non aspettatevi che siano perfetti, né cercate di farne da un momento all’altro degli uomini e delle donne. Facendolo, chiudereste quella possibilità di dialogo, che invece potreste avere con loro, e li indurreste ad aprirsi a quegli influssi, che danneggerebbero le loro giovani menti, prima che ve ne rendiate conto. {TT1 100.1}

Alcuni genitori, sbagliando, trasmettono ai figli insegnamenti che risulteranno dannosi e piantano rovi spinosi, che in seguito feriranno loro stessi. Essi pensano che soddisfacendo i desideri dei figli e permettendo che seguano le loro inclinazioni, si assicurino il loro affetto. Che errore! I bambini viziati crescono senza freni nei confronti dei loro desideri, ostinati, egoisti, esigenti, una vera maledizione per se stessi e per quanti li circondano. {TT1 103.6}

L’impazienza dei genitori suscita impazienza nei figli. La collera dei genitori provoca la collera nei figli e contribuisce a sviluppare le tendenze negative. Certi genitori puniscono severamente i figli, ma lo fanno con uno spirito d’impazienza e spesso con ira. Ne risulta che le punizioni non portano a buoni risultati. I genitori, nel cercare di evitare un male, ne fanno due. Il continuo rimprovero, seguito dalle punizioni, indurisce i figli e li allontana dai genitori. {TT1 106.4}

Essi devono imparare, innanzitutto, a dominarsi: così potranno educare meglio i figli. Ogni volta che perdono il controllo e parlano o agiscono con impazienza peccano contro Dio. Prima dovrebbero ragionare con i figli, precisare quali sono i loro errori, indicare il peccato commesso e convincerli che hanno peccato non solo contro i genitori, ma anche contro Dio. {TT1 107.1}

Mi fu rivelato che gli Avventisti del 7° giorno non devono contrarre assicurazioni sulla vita. Questo è un legame con la società che Dio non approva. Coloro che si impegnano in questa trattativa si legano al mondo, mentre l’Eterno invita il suo popolo a uscirne e a separarsene. {TT1 125.1}

Dio desidera che conserviamo le nostre prerogative, soprattutto per quanto riguarda la semplicità e la santità. Coloro che sottoscrivono un’assicurazione sulla vita vi investono del denaro che appartiene a Dio e che egli ci ha affidato per utilizzarlo per lo sviluppo della sua opera. {TT1 125.3}

Quando abbiamo cercato di presentare ai nostri fratelli e sorelle la riforma sanitaria e abbiamo illustrato l’importanza di mangiare, bere e fare tutto alla gloria di Dio, molti, con il loro comportamento, hanno detto: “Quello che mangio riguarda solo me. Qualunque cosa faccia, sarò l’unico a portarne le conseguenze”. {TT1 130.3}

Cari amici, vi sbagliate. Non siete i soli a subire le conseguenze di uno stile di vita sbagliato. La società in cui vivete subisce le conseguenze dei vostri errori quasi quanto voi. Se soffrite a causa della vostra intemperanza nel mangiare e nel bere, noi che siamo vicini o uniti a voi, sopportiamo inevitabilmente le ripercussioni dei vostri mali e soffriamo per il vostro comportamento sbagliato. Se esso contribuisce a indebolire le vostre facoltà fisiche e psichiche, ce ne rendiamo conto quando siamo con voi e ne subiamo l’influsso. Se invece di essere allegri siete abbattuti, gettate un’ombra su tutti coloro che vi circondano. Se quando siamo tristi, depressi e in difficoltà, voi foste in normali condizioni di salute, avreste la mente abbastanza lucida per indicarci la via da seguire e trasmetterci una parola di conforto. Se, invece, il vostro cervello è talmente offuscato per il vostro modo di vivere che non potete darci un consiglio opportuno, non ne subiamo forse un danno? Il vostro influsso non si ripercuote, forse, su di noi? Possiamo fidarci del nostro buon senso oppure sentire il bisogno di consiglieri, perché “…nel gran numero dei consiglieri sta la salvezza”. Proverbi 11:14 {TT1 131.4}

Se confondiamo la sapienza umana con quella divina, saremo fuorviati dalla follia della saggezza umana. Questo è il pericolo che molti corrono. Essi non hanno vissuto un’esperienza personale e non hanno l’abitudine di considerare direttamente, in preghiera, senza pregiudizio, gli interrogativi e le nuove problematiche che, inevitabilmente, si presentano loro. Essi aspettano di sapere che cosa ne pensano gli altri.

Si comportano come se non avessero una personalità. Vivono per interposta persona, sono l’ombra di coloro che pensano per loro. {TT1 143.3}

È necessario che tutti, giovani e adulti, chiedano a Dio il coraggio morale, la fermezza di propositi, la forza e la perseveranza. Non bisogna accontentarsi delle affermazioni altrui, ma indagare personalmente prima di accettare o respingere un insegnamento; occorre valutare ogni prova per poi presentare tutto al Signore in preghiera. “Che se alcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata”. Ed ecco la condizione: “Ma chieda con fede, senza star punto in dubbio; perché chi dubita è simile a un’onda di mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi già quel tale di ricever nulla dal Signore”. Giacomo 1:5-7 {TT1 144.1}

E’ interessante il parallelismo con la richiesta fatta a Dio da Joseph Smith, fondatore della chiesa mormone.

L’egoismo è il peccato più tollerato, ci separa da Dio e provoca squilibri spirituali contagiosi. La rinuncia a se stessi è l’unica via che conduce al Signore. Da soli non riusciremo, ma con Dio che ci fortifica, possiamo vivere per fare del bene agli altri ed evitare, così, l’egoismo. Non c’è bisogno di andare in terre lontane per manifestare il nostro desiderio di consacrarci completamente a Dio, tramite una vita utile e priva di egoismo. Dobbiamo realizzare questi obiettivi in famiglia, nella chiesa, nei confronti di coloro con cui veniamo in contatto e con i quali siamo in rapporti d’affari. È proprio nella vita quotidiana che dobbiamo rinunciare a noi stessi. {TT1 145.1}

Agendo in favore degli altri si prova una profonda soddisfazione, una pace interiore che sono già ricompense sufficienti. {TT1 145.2}

Ogni gesto della nostra vita influisce sugli altri in bene o in male. Il nostro influsso ha ripercussioni negative o positive: esso è percepito e poi imitato dagli altri. Se, con il nostro esempio, aiutiamo gli altri a vivere seguendo buoni principi, infondiamo in loro la forza di fare il bene. Essi, a loro volta, influiranno in modo positivo su altri e così centinaia e migliaia di persone riceveranno lo stesso influsso benefico, senza che ce ne rendiamo conto. {TT1 145.3}

L’amore otterrà la vittoria dove le discussioni e le coercizioni sono impotenti. {TT1 147.2}

Mi fu mostrato che in caso di malattia, quando c’è la necessità evidente di pregare per l’ammalato, il soggetto dovrà essere presentato a Dio con una fede serena e senza lasciarsi andare all’eccitazione. Egli solo conosce il passato del malato e anche il suo futuro. Colui che scruta i cuori di tutti sa se il malato guarito onorerà il suo nome, oppure lo disonorerà, allontanandosi dalla verità. {TT1 150.2}

Noi ci siamo inginocchiati vicino al letto di malati di diverse età e ci siamo resi conto che erano stati strappati alla morte, in risposta alle nostre preghiere. In queste preghiere credevamo di dover assumere un atteggiamento formale e con fede intercedere in favore della loro vita. Non osavamo aggiungere: “Se questo glorificherà Dio”, temendo di esprimere il dubbio. Abbiamo seguito con estremo interesse quanti ci erano stati, per così dire, restituiti dalla morte e abbiamo dovuto constatare che soprattutto i giovani, una volta guariti, dimenticavano Dio, conducevano una vita dissoluta e procuravano ai genitori e agli amici dispiaceri e amarezze: erano una vera vergogna per coloro che avevano pregato per loro. Essi non vivevano per onorare e glorificare Dio, ma per offenderlo con la loro vita sregolata. {TT1 150.5}

Come regola generale non si dovrebbe dedicare alla preghiera un periodo di tempo superiore ai dieci minuti. Dopo aver cambiato posizione, si trascorrano alcuni attimi cantando e ascoltando delle riflessioni per evitare la monotonia; poi se qualcuno sente ancora il desiderio di pregare, può farlo. {TT1 189.3}

Tutti devono comprendere che pregare brevemente è un dovere del cristiano. Dite al Signore ciò che volete, senza tanti giri di parole. Nella preghiera privata ognuno ha il privilegio di pregare quanto vuole, sia per amici sia per parenti. La propria stanza è il luogo adatto per esporre tutte le difficoltà, le prove e le tentazioni personali. Una riunione di preghiera, invece, non è l’occasione per esporre i problemi di carattere personale. {TT1 189.4}

Dio è misericordioso e le sue esigenze sono giuste, in armonia con la bontà e con la benevolenza del suo carattere. Il sabato era stato istituito affinché tutta l’umanità ne beneficiasse. L’uomo non era stato creato in funzione del sabato. Infatti il sabato è stato istituito dopo la creazione dell’uomo per rispondere alle sue esigenze. Dio, dopo aver creato il mondo in sei giorni, si riposò e quindi benedisse e santificò il giorno nel quale si era riposato da ogni opera. Egli scelse quel giorno speciale affinché l’uomo potesse riposarsi dalle proprie fatiche e, contemplando il cielo e la terra, si ricordasse che Dio aveva creato tutto in sei giorni e si era riposato il settimo. Considerando le prove tangibili dell’infinita saggezza di Dio, avrebbe provato rispetto e amore per il suo Creatore. {TT1 193.1}

Viviamo per fare del bene all’umanità, per essere una fonte di benedizione per la società. Se ci lasciamo andare, come molti che cercano soltanto vanità e frivolezza, come potremo esercitare un influsso positivo sulla nostra società, vivere per il bene dell’umanità? Non potremo scegliere tranquillamente delle distrazioni che non ci permettono di adempiere i nostri doveri quotidiani. {TT1 196.1}

Vi sono, nelle Scritture, alcune cose difficili da capire e che, secondo Pietro, “…gli uomini ignoranti e instabili torcono… a loro propria perdizione”. 2 Pietro 3:16. Nell’arco della nostra vita, forse, non saremo capaci di spiegare il significato di ogni passo biblico, però non esistono punti fondamentali della verità che siano avvolti dal mistero. Quando verrà il tempo, secondo il piano di Dio, in cui il mondo dovrà prendere una posizione pro o contro la verità per la nostra epoca, le menti saranno spinte dallo Spirito Santo a investigare le Scritture con spirito di preghiera fino a quando, punto dopo punto, non vengano tutte esaminate a fondo, formando una catena perfetta. Ogni fatto che abbia un’attinenza diretta con la salvezza sarà così chiaro che nessuno potrà sbagliarsi o restare nell’ignoranza {TT1 198.1}

Studiando i vari periodi profetici avremo compreso chiaramente la verità rivelata per il nostro tempo. Siamo responsabili dei privilegi di cui godiamo e della luce che risplende su di noi. Coloro che vissero nelle generazioni passate erano responsabili della conoscenza ricevuta. Conoscevano bene certi punti delle Scritture, ma non disponevano delle verità che oggi conosciamo. Non erano quindi responsabili della conoscenza che non avevano. Potevano disporre della Bibbia, come noi, ma la rivelazione di una verità speciale relativa alle scene finali e conclusive della storia del mondo era riservata a coloro che avrebbero vissuto negli ultimi tempi. {TT1 198.2}

Alcune verità erano state adattate alle condizioni delle generazioni precedenti. La verità presente, che costituisce un banco di prova della generazione attuale, non lo era per quelle passate. Se la nostra conoscenza relativa al sabato fosse stata data alle generazioni precedenti, Dio le avrebbe ritenute responsabili. {TT1 198.3}

Chi ha una mente carnale non può comprendere l’importanza della verità da cui dipende la salvezza, perché accarezza l’orgoglio, l’amore per il mondo, l’amore per gli agi, l’egoismo, la corruzione, l’invidia, la gelosia, l’avidità, l’odio e ogni sorta di vizi. Se vincesse queste tendenze potrebbe diventare partecipe della natura divina. Molti trascurano le chiare verità della Parola di Dio e la luce che illumina il loro sentiero; essi cercano di comprendere alcuni soggetti che non sono stati del tutto rivelati, fanno congetture o formulano teorie e discutono intorno a questioni che non sono chiamati a comprendere perché si tratta di cose che non sono assolutamente necessarie per la loro salvezza. Migliaia di uomini sono stati ingannati in questo modo da Satana. Hanno trascurato di coltivare la fede e adempiere il proprio dovere, che sono così chiari e comprensibili per tutti coloro che ragionano; si sono interessati di strane teorie costruite su versetti che non potevano comprendere, si sono sbagliati e la loro fede non ha basi solide. {TT1 199.1}

Gli umili lavori domestici devono essere assolti e coloro che se ne occupano dovrebbero essere certi di compiere un’opera necessaria e importante. La loro missione, per umile che possa essere, rientra nell’opera di Dio, come quella dell’angelo Gabriele quando fu inviato ai profeti. {TT1 205.2}

Spesso è giusto dire chiaramente la verità a coloro che si sono sbagliati, affinché comprendano i loro errori e li correggano. Ma dovremmo sempre agire con bontà e tenerezza, e non con asprezza e severità, tenendo conto della nostra debolezza, pensando che noi stessi possiamo essere tentati. Quando qualcuno ha sbagliato e riconosce il proprio errore, invece di turbarlo e di abbatterlo ancora di più, lo si dovrebbe incoraggiare. {TT1 208.2}

A casa e a scuola non si educano i bambini come se si trattasse di addomesticare degli animali, perché i ragazzi hanno una volontà che deve essere indirizzata a controllare tutte le facoltà dell’essere. Gli animali hanno bisogno di essere addomesticati, perché non sono dotati di ragione. Ai bambini è necessario insegnare l’autocontrollo, la padronanza dell’intero essere, mentre gli animali vengono dominati da un padrone e addestrati a ubbidirgli. Il padrone rappresenta la mente, l’intelligenza e la volontà dell’animale. Se un bambino viene educato come un animale, non svilupperà una volontà propria. La sua stessa personalità può essere annientata da colui che lo educa; la sua volontà, le sue intenzioni e i suoi obiettivi finiscono per dipendere da quelli del maestro. {TT1 217.3}

I bambini educati in questo modo mancheranno sempre di forza morale e di senso di responsabilità individuale. Essi non sono stati abituati ad agire sulla base della ragione e dei principi; la loro volontà è stata dominata e le facoltà della loro mente non sono state esercitate e sviluppate. Essi non sono stati né diretti né disciplinati in funzione del loro temperamento e delle loro attitudini, per poter esercitare le facoltà migliori di cui dispongono. Gli insegnanti non devono limitarsi a questo stadio, ma devono interessarsi alle qualità che sono ancora da sviluppare, affinché tutte possano essere esercitate e sviluppate armoniosamente per raggiungere un’adeguata maturità. {TT1 217.4}

Il 10 dicembre 1871 mi è stato mostrato nuovamente che la riforma sanitaria è parte integrante della grande opera, grazie alla quale il popolo di Dio sarà pronto per il ritorno del Cristo. Essa è strettamente collegata con il messaggio del terzo angelo come la mano è unita al corpo. La legge dei dieci comandamenti è stata considerata con leggerezza dall’uomo, ma il Signore non avrebbe potuto punire i trasgressori senza inviare loro un messaggio di avvertimento. Il terzo angelo proclama questo messaggio. Se gli uomini avessero sempre ubbidito al decalogo, adeguando la loro vita ai suoi principi, la maledizione della malattia non avrebbe colpito il mondo. {TT1 220.1}

Gli uomini e le donne non possono violare le leggi naturali, cedere ai loro appetiti o alle loro passioni, senza infrangere la legge di Dio. L’Eterno ha permesso che la luce della riforma sanitaria risplendesse su di noi, affinché riconoscessimo di aver violato quelle leggi che egli aveva stabilito nel nostro essere. La nostra gioia o la nostra sofferenza possono essere attribuite all’ubbidienza o alla disubbidienza alla legge naturale. {TT1 220.2}

Con quanta tenerezza e quanta bontà il nostro Padre celeste tratta i suoi figli! Egli li preserva da migliaia di pericoli, di cui non si rendono conto, e li protegge dalle sottili tentazioni di Satana. Non siamo consapevoli di quest’opera, che viene svolta dagli angeli, a causa dei limiti dei nostri sensi. Non cerchiamo di comprendere e di apprezzare la costante e vigile premura che il nostro Padre celeste ha per noi e non gli siamo grati per le tante benedizioni che ci elargisce. {TT1 246.1}

La missione della chiesa del Cristo è salvare i peccatori, far conoscere l’amore di Dio agli uomini e condurli al Cristo, grazie alla potenza di questo amore. {TT1 248.1}

La freddezza e l’incredulità del nostro tempo sono provocate dall’amore per il mondo e dalle preoccupazioni della vita, che separano il nostro spirito da Dio.

Se il cristiano vuole godere della luce della vita, deve impegnarsi per condurre altri alla conoscenza della verità. La sua vita deve essere caratterizzata da una attività intensa e da sacrifici in favore del prossimo. Allora le persone non si lamenteranno più per la tristezza dell’esistenza. {TT1 248.2}

La sapienza divina ha stabilito, nel piano della salvezza, la legge della causa e dell’effetto, che implica una doppia benedizione per l’opera di assistenza in tutte le sue ramificazioni. Colui che offre ai disagiati è una benedizione per loro ed egli stesso è benedetto in misura ancora più grande. Dio avrebbe potuto realizzare il piano della salvezza senza l’aiuto dell’uomo, ma sapeva che essi non avrebbero potuto essere felici, senza partecipare a questa grande opera. Essa li avrebbe portati a sviluppare spirito di sacrificio e amore per il prossimo. {TT1 249.3}

Il Signore affida all’uomo i nove decimi delle sue entrate e chiede che soltanto la decima parte gli venga restituita, così come ha dato all’uomo sei giorni per lavorare e ha riservato per sé e santificato il settimo giorno. Ecco perché, come il sabato, la decima è sacra: Dio se l’è riservata. Egli compirà la sua opera sulla terra tramite i beni che ha affidato agli uomini. {TT1 257.4}

La generosità sistematica non deve diventare una costrizione sistematica. Solo le offerte volontarie sono gradite a Dio. La vera generosità cristiana scaturisce da un amore riconoscente. {TT1 258.2}

La generosità, se ben orientata, agisce sulle facoltà mentali e morali dell’uomo e lo motiva a compiere le azioni più nobili sia per aiutare i bisognosi sia per sviluppare l’opera di Dio. {TT1 261.2}

Il sistema della decima si fonda su un principio permanente come la legge di Dio: era una benedizione per gli ebrei e sarà una benedizione anche per quanti lo osserveranno fino alla fine dei tempi. Il nostro Padre celeste non ha concepito questo piano per arricchirsi, ma per accordare agli uomini una grande benedizione. Ha visto che questo piano era proprio ciò di cui l’uomo aveva bisogno. {TT1 263.5}

Se la verità divina riempie i nostri cuori, assorbe i nostri affetti e guida la nostra vita, le sofferenze saranno affrontate con gioia. Né le mura di un carcere né il ceppo del martirio potranno frenarci od ostacolarci in questa grande opera. {TT1 265.2}

Dobbiamo, quindi, soffrire con gioia? È sufficiente che accettiamo le sofferenze come una necessità, sia per purificarci, in quanto nessuno è innocente davanti a Dio, sia per guadagnare le ricompense celesti.

I pensieri devono concentrarsi su Dio e sottomettersi alla sua volontà. Non si devono né fare né aspettarsi degli elogi, perché essi tendono ad alimentare l’autoesaltazione anziché l’umiltà, a corrompere anziché a purificare. {TT1 272.5}

L’angelo mi disse: “La mancanza di fede e di amore: ecco il grande peccato di cui si è reso colpevole il popolo di Dio”. {TT1 273.1}

Quando Dio creò Eva non voleva che fosse né inferiore né superiore all’uomo, ma uguale ad Adamo da ogni punto di vista. Nessuno dei due doveva avere interessi personali indipendenti, ma ciascuno aveva la propria personalità che si esprimeva nel pensiero e nell’azione. Dopo il peccato, poiché fu la donna a cedere per prima, il Signore le disse che Adamo avrebbe dominato su di lei. Ella sarebbe stata soggetta al marito: questo faceva parte della maledizione conseguente al peccato. In molti casi questa condanna ha reso particolarmente duro e gravoso il compito della donna. L’uomo ha abusato del ruolo concessogli dall’Eterno esercitando un potere arbitrario. La sapienza infinita ha tracciato il piano della redenzione che offre al genere umano una nuova possibilità mettendolo alla prova una seconda volta. {TT1 280.6}

Non possiamo contare sulle promesse di Dio, quando affrontiamo temerariamente il pericolo, violando le leggi della natura e trascurando di utilizzare la prudenza e il buon senso, di cui Dio ci ha dotati. Questa è chiaramente presunzione. — Testimonies for the Church 4:44, 45 (1876). {TT1 281.4}

Il Redentore del mondo sapeva che la soddisfazione degli appetiti avrebbe provocato l’indebolimento del fisico, determinato una disfunzione degli organi percettivi, e impedito una chiara comprensione delle realtà sacre ed eterne. Egli sapeva che il mondo si sarebbe impegnato a soddisfare i piaceri della gola e che questa debolezza avrebbe finito per indebolire le energie morali. Se l’indulgenza per gli appetiti era così forte nel genere umano che per infrangerne il potere in favore dell’uomo il Figlio di Dio era stato costretto a digiunare quasi sei settimane, oggi i cristiani hanno una grande opera da compiere, se vogliono vincere come egli vinse! La forza della tentazione di cedere agli appetiti può essere misurata solo da quell’angoscia inesprimibile, provata dal Cristo durante il suo prolungato digiuno nel deserto. {TT1 282.2}

Il Cristo sapeva che per realizzare con successo il piano della salvezza doveva iniziare la sua opera proprio da dove l’uomo aveva fallito: Adamo aveva peccato per soddisfare i piaceri della gola. Per insegnare agli uomini l’importanza di ubbidire alla legge di Dio, il Cristo iniziò l’opera di redenzione con la riforma delle abitudini fisiche dell’umanità. La decadenza della virtù e la degenerazione del genere umano sono da attribuirsi soprattutto all’indulgenza nei confronti degli appetiti. {TT1 282.3}

L’intemperanza inizia sulle nostre tavole, quando utilizziamo alimenti poco sani. Quando questo uso si prolunga, gli organi dell’apparato digerente si indeboliscono e quindi gli alimenti ingeriti non soddisfano più l’appetito. Si vengono a creare condizioni sfavorevoli alla salute e si cerca un’alimentazione sempre più stimolante. Il tè, il caffè, la carne provocano un effetto immediato e, sotto l’azione di questi veleni e tossine, il sistema nervoso è eccitato e, in alcuni casi, le capacità cerebrali sembrano apparentemente rafforzate e l’immaginazione più vivace. Siccome questi stimolanti provocano momentaneamente risultati così piacevoli, molti ne deducono di averne un assoluto bisogno e continuano a usarli. Però c’è sempre una conseguenza. Il sistema nervoso è stato eccessivamente sollecitato e ha dovuto attingere alle sue risorse per far fronte alle esigenze attuali. L’eccitazione è seguita da una depressione. Questi stimolanti assicurano un vigore apparente, ma del tutto temporaneo, seguito subito da una fase depressiva, appena l’effetto degli stimolanti stessi finisce. L’appetito si abitua a desiderare qualcosa di sempre più forte, per alimentare il desiderio di una piacevole eccitazione. Così, a poco a poco, l’indulgenza diventa un’abitudine e si prova un’esigenza sempre maggiore di stimoli più forti come tabacco, vino, liquori. Più ci si lascia coinvolgere dal richiamo dei sensi, più frequente sarà la loro richiesta e più difficile sarà autocontrollarsi. Più l’organismo è indebolito, meno sarà in grado di rinunciare agli stimolanti. Il desiderio per queste sostanze aumenterà, fino a quando la volontà verrà sopraffatta e si penserà di non avere più nessuna possibilità di rinunciare a questi innaturali e irresistibili desideri. {TT1 283.2}

Pastori, insegnanti e studenti non si rendono abbastanza conto della necessità di esercizio fisico all’aria aperta e trascurano il dovere estremamente importante di preservare la salute. Curvi sui libri, consumano una quantità di cibo pari a quella di chi svolge un lavoro manuale e diventano obesi, perché l’organismo riceve un’alimentazione eccessiva. Altri sono deboli e fiacchi, perché le loro energie vitali sono sottoposte a uno sforzo anormale nell’eliminazione del cibo superfluo. {TT1 285.1}

Poiché i nostri progenitori persero l’Eden per aver ceduto ai loro desideri, la nostra unica speranza di riconquistare l’Eden consiste nel non cedere né agli appetiti né alle passioni.  {TT1 285.5}

Non ci rendiamo conto dell’influsso delle nostre scelte nella vita degli altri! Forse pensate che ciò che fate o dite sia di scarsa importanza, mentre i maggiori risultati, nel bene o nel male, sono la conseguenza delle nostre parole e delle nostre azioni. Parole e azioni che, anche se considerate di scarso valore, sono altrettanti anelli della lunga catena degli eventi umani. Non vi siete resi conto di quanto fosse necessario conoscere la volontà di Dio in relazione a tutti gli atti della vita quotidiana. Nei nostri progenitori il desiderio di soddisfare i loro desideri ha in realtà introdotto il male e il peccato nel mondo. {TT1 288.4}

I cristiani saranno chiamati ad affrontare delle prove per le quali l’esperienza passata non rappresenterà una guida sufficiente. Abbiamo bisogno di imparare dal Maestro per eccellenza e questa necessità oggi è maggiore che in qualsiasi altra epoca. Più esperienza acquisiremo in questo senso, più ci avvicineremo al cielo e ci renderemo conto di quanto sia necessaria una riforma. Se desideriamo ricevere i consigli di Dio e seguirli fedelmente, potremo compiere tutti un’opera efficace ed essere una benedizione per gli altri. {TT1 289.1}

Tutti avete bisogno di rinunciare a voi stessi, senza continuare a confidare nelle vostre possibilità, e di arrendervi a Dio. {TT1 289.2}

Sarei felice di consolarvi, se potessi, di lodarvi per le vostre qualità, i vostri buoni propositi e le vostre buone azioni, ma Dio non me li ha presentati. {TT1 289.3}

Dove regna l’amore per Dio, si prova anche il desiderio di esprimerlo. {TT1 289.5}

Le biografie contenute nella Bibbia sono racconti autentici di persone realmente esistite. Da Adamo in poi, attraverso le successive generazioni fino al tempo degli apostoli, abbiamo un resoconto preciso di quanto accadde e le indicazioni delle esperienze, fatte dagli uomini. Molti si stupiscono che la storia ispirata riferisca dei fatti che gettano un’ombra perfino sul carattere di uomini esemplari e, i non credenti, con grande soddisfazione, puntano il dito sui peccati ricordati e se ne servono per mettere in ridicolo chi li commise. Gli scrittori ispirati non ricorsero alla menzogna per impedire che le pagine della storia sacra fossero oscurate dal ricordo della fragilità e delle colpe umane, ma stesero il testo suggerito dallo Spirito Santo. Essi scrivevano la verità e, quindi, anche fatti non edificanti sono stati rivelati, per ragioni che la nostra mente limitata non può comprendere completamente. {TT1 295.1}

Una delle maggiori prove dell’autenticità delle Scritture è data, appunto, dal fatto che non è stata nascosta la verità, relativa ai peccati di alcuni dei suoi principali personaggi. {TT1 295.2}

Se la Bibbia fosse stata scritta da persone non ispirate, avrebbe presentato la realtà in maniera diversa e la sua lettura sarebbe stata scoraggiante per i comuni mortali, soggetti a sbagliare, che devono lottare contro le proprie debolezze e le insidiose tentazioni di un astuto nemico. Invece ci presenta un racconto fedele delle esperienze religiose dei personaggi della storia biblica. Uomini prediletti da Dio, uomini ai quali aveva affidato grandi responsabilità, che a volte sono stati sopraffatti dalla tentazione e hanno peccato, esattamente come noi che oggi lottiamo, tentenniamo e cadiamo nell’errore. Per noi è quindi incoraggiante sapere che, mediante la grazia divina, essi riuscirono ad attingere nuove energie ed elevarsi, vincendo la resistenza delle loro tendenze negative. Ricordando queste esperienze ci sentiremo pronti, a nostra volta, a lottare ancora. {TT1 296.1}

La mia opera, quindi, è stata quella di parlare con molta chiarezza delle colpe e degli errori del popolo di Dio. Se sono stati sottolineati i peccati di alcuni, questo non dimostra che essi siano, agli occhi di Dio, peggiori di molti i cui errori non sono noti. Mi è stato rivelato che non devo agire di mia iniziativa, ma ubbidire umilmente alla volontà di Dio. Gli errori di molti di coloro che si professano cristiani sono ricordati come esempio per chi potrebbe avere le loro stesse tentazioni. L’esperienza di alcuni è simile alla luce di un faro che avverte altri, sottraendoli al pericolo degli scogli. {TT1 297.5}

Coloro che credono sia impossibile sottomettersi alla volontà di Dio e aver fiducia nelle sue promesse fino a quando non sarà stato tutto chiarito, non ubbidiranno mai. La fede non è certezza di conoscenze, ma “…certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono”. Ebrei 11:1.  {TT1 305.5}

Occorre un’attenta riflessione perché non è possibile lavorare per il Signore con successo lasciando tutto al caso. Il Signore ha bisogno di uomini che riflettano, ha bisogno di collaboratori efficaci e non pasticcioni; Dio vuole uomini equilibrati, intelligenti, uomini che sappiano svolgere la grande opera per la salvezza dell’umanità. {TT1 306.1}

Che cosa sarebbe accaduto se il Cristo, stanco dell’ingratitudine degli uomini e delle ingiurie che gli venivano rivolte ovunque, avesse abbandonato la sua opera? Che cosa sarebbe accaduto se non fosse mai giunto a dire: “Tutto è compiuto!”? Che cosa sarebbe accaduto se, deluso e scoraggiato, egli fosse ritornato in cielo? Che cosa sarebbe accaduto se il Cristo si fosse sottratto all’agonia del Getsemani che lo fece sudare sangue? {TT1 318.1}

Essi non agiranno per mettere in pericolo l’opera del Signore, perché non sono schiavi delle tentazioni e delle passioni e non sono vittime della propria mente dominata da Satana. {TT1 320.4}

Il Testimone fedele ci consiglia di acquistare da lui dell’oro affinato con il fuoco, delle vesti bianche e del collirio. {TT1 322.1}

L’oro che viene raccomandato, perché affinato nel fuoco, significa fede e amore. Esso arricchisce il cuore, perché è stato purificato; più viene provato, più risplende. L’abito bianco indica la purezza del carattere, la giustizia del Cristo, impartita al peccatore: si tratta di un abito di origine celeste, che si può acquistare solo dal Cristo, tramite una vita di ubbidienza spontanea. Il collirio rappresenta quella sapienza e quella grazia, che ci permettono di distinguere il male dal bene e di riconoscere il peccato sotto qualsiasi forma. {TT1 322.2}

La prosperità moltiplica le persone che fanno professione di fede; poi sopraggiunge l’avversità e la chiesa ne viene liberata perché il loro spirito non è in comunione con Dio. Se ci lasciano è perché non sono dei nostri e quando sopraggiungono le difficoltà o le persecuzioni, a causa della Parola di Dio, molti sono scandalizzati. {TT1 322.4}

Un tempo ai figli d’Israele era stato raccomandato di fare un’offerta per tutta la comunità per purificarsi dalla contaminazione cerimoniale. Questo sacrificio consisteva nell’immolare una giovenca rossa che doveva riscattare dai peccati e che purificava tutti coloro che, o per necessità o incidentalmente, avessero toccato un cadavere. Chi, per un motivo o per l’altro, veniva in contatto con un morto era considerato cerimonialmente impuro. Questo era necessario per far capire agli ebrei che la morte era la conseguenza del peccato e quindi una rappresentazione del peccato stesso. Una sola giovenca, una sola arca, un solo serpente di rame: rappresentavano l’unica e grande offerta, il sacrificio del Cristo. {TT1 325.1}

La religione non avrà nessun effetto positivo se coloro che pretendono di praticarla non sono coerenti con la loro professione di fede. Il Signore ha concesso al suo popolo a… una grande conoscenza, ma Satana agisce e concentra i suoi sforzi per intralciare lo sviluppo dell’opera di Dio servendosi di uomini e donne non convertiti ed egoisti. Li utilizza come sue sentinelle per sorvegliare i collaboratori di Dio fedeli, per criticare le loro parole, le loro azioni, le loro motivazioni, per replicare con condanne e lamentele ai loro rimproveri e avvertimenti. Satana in questo modo fa nascere il sospetto e la gelosia e cerca, così, di scoraggiare i fedeli, soddisfare i non credenti e distruggere l’opera dei figli di Dio. {TT1 330.3}

Mi è stato rivelato che molti si sbagliano. Essi manifestano il loro vero carattere nelle attività temporali e disonestà e raggiri nei loro rapporti con i propri simili. Non si rendono conto che il loro futuro, la loro vita eterna, dipende dal modo in cui gestiscono le realtà di questa vita e che la massima onestà e coerenza sono indispensabili per la formazione di un carattere integro. La disonestà che regna anche fra noi è all’origine della tiepidezza di molti che sostengono di credere nella verità: essi non sono uniti al Cristo e ingannano se stessi. Mi dispiace dover affermare che fra gli osservatori del sabato c’è un’allarmante mancanza di onestà. {TT1 343.1}

La vera religione consiste nell’amare Dio al di sopra di tutto e il prossimo come noi stessi. {TT1 346.1}

Dio ci purifica tramite il dolore, le delusioni e le sofferenze affinché i lati negativi del carattere non si sviluppino e si rafforzino, invece, gli aspetti positivi. {TT1 346.3}

Siccome non avete condiviso le sofferenze del Cristo, non potrete neppure partecipare alla sua gloria. {TT1 352.2}

La dottrina del Cristo non implica un sì e un no, ma un sì e un amen. {TT1 354.3}

Essi tenteranno di giustificare la propria avarizia, sostenendo che hanno dato disposizioni affinché i loro beni vengano utilizzati dopo la morte: essi hanno pensato a Dio nel loro testamento. Ecco perché vivono da avari, derubando Dio nelle decime e nelle offerte e, tramite il testamento, restituiranno al Signore una piccola parte di ciò che era stato loro affidato a titolo di prestito, mentre la parte più consistente andrà ai parenti, che non si interessano affatto delle verità bibliche. È un vero e proprio raggiro. Si tratta di rubare a Dio ciò che gli appartiene, non soltanto in vita, ma anche dopo la morte. {TT1 376.2}

La cerimonia nuziale non dovrebbe essere caratterizzata da troppo sfarzo né da troppi festeggiamenti, perché non vi è neppure un matrimonio su cento che risulti felice, riscuota l’approvazione di Dio e metta i coniugi in grado di glorificare meglio l’Eterno. Sono tante le tristi conseguenze di matrimoni infelici. Ci si sposa spinti da un impulso. Si pensa raramente di esaminare il problema e si considera antiquato consultare persone d’esperienza. L’impulso e le passioni sostituiscono l’amore. Molti mettono in pericolo la loro vita spirituale e attirano su di sé la maledizione di Dio, contraendo un legame matrimoniale solo per soddisfare la propria fantasia. Mi sono stati indicati i casi di alcuni che, pur sostenendo di credere nella verità, hanno commesso il grave errore di unirsi con dei non credenti. Essi speravano che l’altro coniuge avrebbe accettato il messaggio della verità, mentre è successo, purtroppo, che si è allontanato ancora di più e sono iniziate le sottili tentazioni del nemico per distogliere il credente dalla sua fede. {TT1 386.1}

Non pensate mai di essere arrivati e di poter rallentare il ritmo dei vostri sforzi: un uomo viene giudicato in base alla sua crescita spirituale. La vostra educazione deve continuare per tutta la vita e ogni giorno dovete imparare a utilizzare le conoscenze acquisite. {TT1 391.4}

Non ci sono scuse per il dubbio e lo scetticismo: Dio ha previsto che la fede di ognuno possa svilupparsi, nella misura in cui ne accetta le prove schiaccianti. Però, se gli uomini aspettano, per credere, che anche la più piccola obiezione sia eliminata, non riusciranno mai a essere radicati e fondati nella verità. Dio non eliminerà mai tutte le difficoltà che possono presentarsi e chi vuole dubitare ne avrà sempre la possibilità, mentre chi vuole credere troverà sempre delle prove su cui fondare la propria fede. {TT1 392.1}

Gli studiosi hanno cercato di spiegare con principi scientifici l’azione dello Spirito di Dio sul cuore umano. Ogni passo in questa direzione guiderà l’anima nel labirinto dello scetticismo. La religione della Bibbia è semplicemente il mistero della pietà: nessuna mente umana lo può comprendere pienamente e appare del tutto inconcepibile al cuore non rigenerato. {TT1 393.1}

Chi frequenta degli scettici diventerà anch’egli uno scettico; chi sceglie la compagnia dei depravati certamente diventerà anche lui un depravato. Camminare “secondo il consiglio degli empi” è il primo passo per fermarsi sulla “via dei peccatori” e per sedersi sul “banco degli schernitori”. Cfr. Salmi 1:1. {TT1 394.3}

Nessuno può collaborare con Dio senza che gli uomini o gli angeli malvagi si alleino contro di lui. Gli agenti di Satana perseguiteranno chiunque cerchi di seguire il Cristo, perché Satana vuole recuperare la preda che gli era sfuggita. Uomini malvagi accetteranno e crederanno ai suoi raggiri, che attireranno su di loro il giudizio divino; essi si nasconderanno dietro un’apparente sincerità per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti. {TT1 398.4}

LIBRO II

ESTRATTI

Ogni simile ama il suo simile. Coloro che si dissetano alla stessa fonte di benedizione, si avvicineranno gli uni agli altri. La verità che dimora nel cuore dei credenti determinerà una benedetta e felice assimilazione. Sarà così esaudita la preghiera di Gesù che i suoi discepoli possano essere uno come Egli è uno col Padre. Ogni cuore veramente convertito si adopererà per questa unità. {TT2 8.4}

Fra gli empi vi sarà un’armonia apparente che solo parzialmente cela una perpetua discordia. Nella loro opposizione alla volontà e alla verità di Dio, essi sono uniti, mentre su ogni altro punto sono divisi da odio, rivalità, gelosia, lotta mortale. {TT2 8.5}

Il metallo puro e quello vile oggi sono mescolati, e solo l’occhio perspicace e infinito di Dio può distinguerli sicuramente. Però la calamita morale della sanità e della verità attirerà il metallo puro e respingerà quello vile e contraffatto. {TT2 8.6}

L’invidioso sparge veleno dovunque vada, separando gli amici e suscitando l’odio e la ribellione contro Dio, contro l’uomo. Egli cerca di essere considerato il migliore e il più grande, non già compiendo eroiche e altruistiche azioni per raggiungere così la meta dell’eccellenza, ma screditando il più possibile il merito dovuto all’impegno altrui… {TT2 12.3}

L’occhio onniveggente di Dio nota i difetti di tutti, come pure le passioni dominanti di ciascuno; eppure Egli ha pazienza coi nostri sbagli e ha compassione delle nostre debolezze. Egli invita il suo popolo a coltivare il medesimo sentimento di tenerezza e di sopportazione. I veri cristiani non si diletteranno a palesare le colpe e le manchevolezze degli altri e si asterranno da tutto ciò che è abietto e corrotto, per rivolgere la loro mente verso quello che è amabile e attraente. Per il cristiano ogni atto denigratorio, ogni parola di censura o di condanna sono dolorosi. {TT2 15.1}

In queste lettere che scrivo, nelle testimonianze che reco, vi presento quello che Dio ha presentato a me. Io non scrivo un solo articolo sulla carta per esporre semplicemente le mie idee. Si tratta di quello che Dio ha dischiuso davanti a me in visione: i preziosi raggi che scintillano dal suo trono. — Testimonies for the Church 5:67 (1882). {TT2 16.5}

I giudizi di Dio già si vedono dappertutto sotto forma di uragani, inondazioni, tempeste, terremoti e pericoli sulla terra e sul mare. Il grande IO SONO sta parlando a coloro che annullano la sua legge. Quando l’ira divina sarà riversata sulla terra, chi potrà resistere? {TT2 19.5}

La donna fa un grave torto a se stessa e alla sua famiglia quando compie il lavoro suo e quello dei suoi congiunti: portando legna, acqua e perfino prendendo la scure per spaccare i ceppi, mentre il marito e i figli siedono intorno al fuoco conversando tranquillamente. Dio non ha mai inteso che le spose e le madri siano le schiave della famiglia. Più d’una madre è schiacciata dalle responsabilità, mentre i figli non sono stati abituati a portare la loro parte di doveri domestici. Così, ella invecchia e muore prematuramente lasciando i figliuoli proprio quando la presenza della mamma è più necessaria per dirigere i loro passi inesperti. Chi è da biasimare? {TT2 32.1}

I mariti dovrebbero fare tutto il possibile per risparmiare alle mogli gli affanni e per rendere lieto il loro animo. Non si dovrebbe alimentare mai la pigrizia nei fanciulli, perché essa presto diventa un’abitudine. Le facoltà, se non vengono esercitate in un’occupazione utile, diminuiscono di valore oppure diventano attive in un’opera non buona. {TT2 32.2}

Gli oracoli pagani trovano il loro riscontro nei medium, nei chiaroveggenti e nei chiromanti di oggi. Le voci mistiche, che si fecero udire a Ekron e a En-dor, stanno tuttora sviando i figliuoli degli uomini con le loro parole mendaci. Il principe delle tenebre non ha fatto altro che presentarsi sotto un nuovo aspetto. I misteri del culto pagano sono sostituiti dalle riunioni segrete, dall’oscurità, dai prodigi degli stregoni del nostro tempo. Le loro rivelazioni sono avidamente accolte da migliaia di persone, che ricusano di accettare la luce della Parola di Dio o del suo Spirito. Quando esse parlano con irridente disprezzo dei maghi dell’antichità, il grande seduttore sorride trionfante, perché sa che poi cederanno di fronte ai suoi stratagemmi, presentati in una forma diversa. {TT2 34.1}

I suoi agenti pretendono di curare le malattie e attribuiscono il loro potere all’elettricità, al magnetismo e ai cosiddetti “rimedi simpatici”. In realtà, essi altro non sono se non dei conduttori delle correnti elettriche di Satana, il quale con tali mezzi introduce il suo incantesimo nel corpo e nell’anima degli uomini. {TT2 34.2}

Ho ricevuto varie volte lettere di predicatori e di membri di chiesa, i quali mi chiedevano se fosse male consultare medici spiritisti o chiaroveggenti. Per mancanza di tempo non ho risposto a quelle lettere, ma proprio ora l’argomento mi è stato nuovamente riproposto. Questi agenti di Satana stanno diventando così numerosi e va talmente generalizzandosi l’abitudine di conoscere il loro parere, che ritengo utile dire qualche parola d’avvertimento. {TT2 34.3}

Dio ha messo a nostra portata la conoscenza delle leggi della salute ed è nostro dovere conservare le nostre energie fisiche nelle migliori condizioni possibili, per potergli offrire un servizio accettevole. Quelli che rifiutano di sfruttare adeguatamente la luce e la conoscenza messe alla loro portata dalla misericordia celeste, respingono uno dei mezzi che Dio ha loro concesso per l’incremento della vita spirituale e fisica, e si espongono agli inganni di Satana. {TT2 34.4}

Non pochi, in questo secolo cristiano e in questo mondo cristiano, ricorrono agli spiriti maligni anziché affidarsi alla potenza dell’Iddio vivente. La madre, vegliando al capezzale del suo bambino malato, esclama: “Non posso farci più nulla. Non c’è nessun medico che possa guarire il mio bambino?” Le riferiscono di cure portentose praticate da qualche chiaroveggente o guaritore magnetico, ed essa affida il suo piccino alle sue cure, mettendolo così nelle mani di Satana, come se egli fosse lì, al suo fianco. In molti casi la vita futura del fanciullo si troverà sotto il dominio di un potere satanico, che sembra impossibile infrangere. {TT2 34.5}

Molti sono riluttanti a compiere quanto richiesto per conseguire una certa conoscenza delle leggi della vita e dei mezzi semplici da usare per recuperare la salute. Essi non si mettono nel giusto rapporto con la vita, e quando la malattia deriva dalla trasgressione delle leggi naturali, invece di correggere i loro errori e di invocare la benedizione divina, ricorrono ai medici. Se guariscono, ne attribuiscono i meriti alle medicine e ai dottori, sempre pronti come sono a incensare il potere e la sapienza umani, quasi non conoscessero altro Dio che la creatura fatta di polvere e cenere. {TT2 35.1}

Il nostro Signore ci ha dato precise istruzioni per mezzo dell’apostolo Giacomo circa il nostro dovere in caso di malattia. Se l’aiuto umano fallisce, Dio sarà il soccorritore del suo popolo. “C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà”. Giacomo 5:14, 15. {TT2 36.2}

A mano a mano che l’irriverenza per la legge divina si fa sempre più manifesta, più netta diventa la linea di demarcazione tra i suoi osservatori e il mondo. L’amore per i precetti divini cresce nella prima categoria, mentre nella seconda ne aumenta il disprezzo. {TT2 42.2}

Queste persone si sentono al sicuro nei loro inganni a motivo della lunga sopportazione divina, affermano che il Signore non vede e agiscono come se Egli avesse abbandonato la terra. Egli, però, smaschererà la loro ipocrisia e paleserà al cospetto degli altri quei peccati che essi hanno celato con tanta cura. {TT2 43.4}

Il giorno della vendetta di Dio è vicino. Il sigillo divino sarà apposto soltanto sulla fronte di quelli che sospirano e piangono, a motivo delle abominazioni che si commettono nel paese. Chi, per simpatia, si unisce al mondo, mangia e beve con gli ubriaconi, sarà sicuramente distrutto con gli operatori di iniquità. “Gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro suppliche; ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male”. 1 Pietro 3:12. {TT2 44.3}

La nostra condotta determinerà se riceveremo il suggello dell’Iddio vivente oppure se saremo sterminati dalle armi distruttive. Già alcune gocce dell’ira divina sono cadute sulla terra, ma quando le sette ultime piaghe saranno versate tutte pure nel calice della sua indignazione, sarà troppo tardi per pentirsi e per trovare rifugio. Nessun sangue espiatorio cancellerà più le macchie del peccato. {TT2 44.4}

Tutti quelli che sono stati beneficati dall’opera del servitore di Dio dovrebbero, secondo le proprie capacità, unirsi a lui nel lavoro per la salvezza delle anime. Questa è l’opera di tutti i veri credenti, ministri di culto e membri. Essi dovrebbero avere sempre davanti agli occhi la mèta sublime e cercare personalmente di occupare la propria posizione nella chiesa, collaborando con ordine, armonia e amore. {TT2 52.4}

Nella religione di Cristo non c’è nulla di egoistico e gretto. I suoi princìpi sono per così dire diffusivi e aggressivi. Essa è raffigurata da Cristo come luce che risplende, come sale che conserva, come lievito che trasforma. {TT2 52.5}

Fratelli miei, vi aspettate che il vostro merito vi raccomanderà al favore di Dio, pensando di essere esenti dal peccato, prima di confidare nel suo potere di salvezza? Se questa è la lotta che si svolge nel vostro spirito, temo che non ne ricaverete nessuna forza e che finirete con lo scoraggiarvi. {TT2 62.2}

Nella Scrittura migliaia di preziose gemme di verità rimangono nascoste per chi cerca superficialmente. La miniera della verità non si esaurisce mai. {TT2 65.3}

Dopo che lei ha fatto tutto il possibile per la salvezza del fratello, non deve più tormentarsi: può con calma passare ad altri doveri, perché non è più un affare suo: è di Dio. {TT2 78.4}

In questa epoca della storia del mondo, mentre le scene della vicenda terrena stanno per concludersi e noi stiamo per entrare in un periodo di disordine senza precedenti, quanto meno matrimoni si contraggono, tanto meglio per tutti: uomini e donne.

I nostri sentimenti, i nostri affetti, i nostri impulsi debbono orientarsi verso il cielo, non verso la terra, non verso il basso e indegno pensiero e le passioni sensuali. E’ tempo ormai che ogni anima viva come sotto lo sguardo di Dio il quale scruta il cuore. {TT2 83.2}

Molti suppongono che lo spirito missionario, i requisiti per svolgere l’attività missionaria, siano dei talenti e delle doti speciali elargiti ai predicatori e a qualche membro di chiesa, e che tutti gli altri debbano rimanere semplici spettatori. Mai ci fu sbaglio maggiore. Ogni cristiano autentico manifesterà uno spirito missionario, poiché essere cristiani significa essere simili a Cristo. {TT2 85.4}

Quando una persona è realmente convertita alla verità, nasce nel suo cuore l’ardente desiderio di parlare ad amici e conoscenti della preziosa luce che sgorga dalle sacre pagine. Nella sua attività altruistica per salvare altri, essa è un’epistola vivente, conosciuta e letta da tutti. La sua vita dimostra che essa è convertita a Cristo e che è sua collaboratrice. {TT2 86.2}

Tutti posseggono caratteristiche naturali che vanno coltivate oppure eliminate, in quanto possono essere o di aiuto o di ostacolo per crescere nella grazia e per approfondire l’esperienza religiosa. {TT2 89.1}

Noi siamo simili ad alberi piantati nel giardino del Signore, ed Egli si avvicina a noi per cercare quel frutto che ha il diritto di aspettarsi. {TT2 89.2}

Nel giorno del rendiconto finale si saprà che Dio conosce tutti per nome. Un testimone invisibile è presente a ogni atto della vita. “Io conosco le tue opere”, dice “Colui che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro”. Apocalisse 2:1, 2. {TT2 95.1}

Esiste una relazione divinamente stabilita fra il peccato e la malattia. Nessun medico può esercitare la sua professione per un solo mese senza rendersene conto. {TT2 98.3}

Fratelli e sorelle, molti di voi si giustificano della loro mancata attività dicendosi incapaci di adoperarsi per gli altri. Ma Dio, vi ha forse creati tanto inetti? Questa incapacità non è provocata dalla vostra inattività e non si è perpetuata in seguito alla vostra deliberata scelta? Dio non vi ha dato almeno un talento da far fruttare, non per la vostra convenienza personale o soddisfazione, ma per lui? {TT2 107.1}

Ho visto un emblema che raffigurava un bue fra un aratro e un altare, con l’iscrizione: “Pronto per l’uno e per l’altro “: disposto cioè a sentirsi soffocare dal caldo nel solco faticoso o a versare il sangue sull’altare del sacrificio. Tale è la posizione che il figliuolo di Dio dovrebbe sempre occupare: pronto a recarsi dove il dovere lo chiama, a rinunciare a se stesso e a sacrificarsi per la causa della verità. La chiesa cristiana è stata fondata sul principio del sacrificio. {TT2 114.2}

Essi sono quelli che stanno sul monte Sion, in compagnia dell’Agnello, avendo il nome del Padre scritto sulle loro fronti. {TT2 120.5}

L’angelo sterminatore percorrerà nuovamente il paese. Ci dovrà essere un segno sul popolo di Dio: quel segno è l’osservanza del suo santo Sabato. {TT2 124.3}

Il giorno che precede il Sabato deve essere di preparazione affinché ogni cosa sia pronta per le sacre ore. “Fate cuocere oggi quel che avete da cuocere e fate bollire quel che avete da bollire”. “Domani è un giorno solenne di riposo, un Sabato sacro all’Eterno”. Esodo 16:23. {TT2 125.1}

La divina misericordia ha ordinato di aver cura degli ammalati e dei sofferenti. Il lavoro richiesto per recar loro sollievo è un’opera di necessità e non una violazione del Sabato. Però ogni lavoro non necessario deve essere evitato. Per negligenza, molti aspettano l’inizio del Sabato per occuparsi di piccole faccende che avrebbero dovuto essere fatte nel giorno della preparazione. Questo non dovrebbe accadere. Tutto ciò che non è stato fatto nel momento dovuto, deve essere messo da parte fino alla fine del Sabato. {TT2 125.2}

Bisogna vigilare sulle parole e sui pensieri. Coloro che discutono di affari e fanno dei progetti durante il Sabato sono da Dio considerati come effettivamente impegnati nelle operazioni riguardanti gli affari stessi. Per santificare il Sabato non dovremmo neppure permettere alla mente di soffermarsi su cose profane. {TT2 125.3}

E’ necessario che il Signore stesso comunichi all’anima le sue idee. Che solenne pensiero! Al posto delle nostre idee misere, terrene, ristrette, il Signore metterà le sue idee, il suo pensiero nobile, vasto, di grande portata, orientato sempre verso il cielo. {TT2 127.2}

State uniti, state uniti! Nell’unione c’è forza e vittoria, mentre nella discordia e nella divisione vi è debolezza e disfatta. Queste parole mi sono state dette dal cielo ed io, come ambasciatrice, le ripeto a voi. {TT2 129.2}

Ognuno cerchi di rispondere alla preghiera di Cristo: “Che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me ed io sono in te, anch’essi siano in noi”. Giovanni 17:21. {TT2 129.3}

Intorno a noi sono all’opera angeli malefici, ma poiché il nostro occhio fisico non li vede, noi non prendiamo nella dovuta considerazione la realtà della loro esistenza, come viene descritta nella Parola di Dio. Se nei sacri scritti non vi fosse nulla di difficile da capire, l’uomo esaminandone le pagine diverrebbe orgoglioso e pieno di presunzione. Non è buon segno credere di capire ogni particolare della verità, perché così non è. Nessuno, inoltre, si lusinghi di capire perfettamente tutti i brani della Bibbia, né stimi suo dovere farli capire agli altri come li intende lui. Sia bandita ogni superbia intellettuale. Io levo la mia voce di ammonimento contro ogni sorta di orgoglio spirituale, che oggi purtroppo abbonda nella chiesa. {TT2 139.1}

Mi è stato rivelato che la nostra fede e le nostre opere non corrispondono affatto alla luce della verità accordataci. {TT2 139.3}

Io vorrei che ogni ministro e ogni operaio vedessero queste cose come esse mi sono state presentate. La stima di sé e la presunzione uccidono la vita spirituale. L’io viene esaltato e reso oggetto delle considerazioni abituali. {TT2 142.3}

Nello scrivere la prima parte de “Il gran conflitto”, ho provato sentimenti particolarmente solenni ogni volta che mi sono soffermata su argomenti importanti come: la creazione e gli avvenimenti che vanno dalla caduta di Satana a quella di Adamo. Il Signore, quando io scrivo, sembra essere molto vicino a me e mi commuovo molto nel seguire questa lotta dal principio fino ai nostri giorni. L’attività della potenza delle tenebre viene presentata con chiarezza alla mia mente. Dinanzi a noi si profilano tempi di grandissimi cimenti e Satana, travestito da angelo di luce, si avvicinerà alle anime con le sue tentazioni, come fece con Cristo nel deserto. Egli citerà la Sacra Scrittura, e se la nostra vita non è nascosta con Cristo in Dio, egli riuscirà ad avviluppare le nostre anime nella incredulità. {TT2 146.4}

Tutto il cielo si interessa all’opera che si svolge in questo mondo, opera che consiste nel preparare uomini e donne per la futura vita immortale. Il programma divino prevede che gli strumenti umani abbiano l’alto onore di agire come collaboratori di Gesù Cristo nella salvezza delle anime. {TT2 148.2}

Ma per quanto una persona possa progredire nella vita spirituale, essa non raggiungerà mai un livello tale da non avere più bisogno di approfondire diligentemente le Scritture, perché in esse ci sono le prove della nostra fede. Tutti i punti dottrinali, anche se accettati come verità, debbono essere provati con la legge e la testimonianza: se non reggono questa prova “non vi è luce in essi”. {TT2 148.4}

Nella vita religiosa di ogni anima, che alla fine sarà vittoriosa, non mancheranno scene di perplessità e di prova terribili; però la conoscenza delle Scritture le consentirà di ricordare le incoraggianti promesse di Dio, che consoleranno il suo cuore e consolideranno la sua fede nella forza dell’Onnipotente. {TT2 151.1}

Nessuno ha il diritto di riposarsi nella lotta che consiste nel rendere desiderabile la virtù e abominevole il vizio. Non esiste nessuna tregua per il cristiano che vive da questa parte del mondo eterno. {TT2 162.2}

Essi volgono lo sguardo attorno per vedere se il carattere degli altri è retto, mentre farebbero bene a esaminarsi internamente per analizzare e giudicare le proprie azioni. Svuotando il cuore dell’io, dell’invidia, della malignità e della malizia non si metteranno sul seggio del giudizio pronunciando una sentenza contro quelli che agli occhi di Dio sono migliori di loro. {TT2 174.1}

Notate la preghiera di Gesù: “Che siano tutti uno; che come tu o Padre sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato”. Giovanni 17:21. L’unità della chiesa è la convincente evidenza che Dio ha mandato Gesù nel mondo come Redentore di esso. Questo è un argomento che la gente del mondo non può confutare. Per questo Satana è sempre all’opera per ostacolare questa unità e questa armonia, affinché gli increduli siano testimoni di apostasia, dissenso e contesa fra quanti si dicono cristiani, e si disgustino della religione per confermarsi ancor più nella loro impenitenza. Dio è disonorato da chi professa la verità, pur trovandosi in disaccordo e inimiciza con gli altri. Satana è il grande accusatore dei fratelli: tutti quelli che si impegnano in simile opera vengono arruolati al suo servizio. {TT2 178.1}

Mosè non si limitava solo a pensare a Dio, lo vedeva. Egli aveva di continuo la visione di Dio dinanzi a sé e mai perse di vista il suo volto. Egli vedeva in Gesù il suo Salvatore e credeva che i suoi meriti gli sarebbero stati imputati. Questa per Mosè non era supposizione, era realtà. {TT2 181.1}

In una visione, datami il 12 giugno 1868, mi è stato mostrato quello che giustifica pienamente il mio procedere nel pubblicare le testimonianze personali. Quando il Signore segnala casi particolari e ne specifica i torti, altre persone che non sono state segnalate in visione frequentemente si ritengono giuste o quasi. Se uno è rimproverato per un certo sbaglio, i fratelli e le sorelle dovrebbero esaminarsi accuratamente per vedere in che cosa hanno fallito e se si sono resi colpevoli dello stesso peccato. {TT2 185.1}

Egli segnala gli errori di alcuni perché altri possano esserne ammoniti, temerli e sfuggirli. {TT2 185.2}

Sognai che su me era sceso lo Spirito del Signore. Mi levai in mezzo a grida e preghiere e dissi: “Lo Spirito del Signore è su me. Mi sento spinta a dirvi che dovete cominciare ad adoperarvi individualmente per voi stessi. Voi fate affidamento su Dio e volete sia lui a compiere l’opera che vi ha dato da svolgere. Se eseguite il lavoro che sapete di dover fare, Dio vi soccorrerà quando avrete bisogno del suo aiuto. Voi avete lasciato incompiute le cose che Dio vi ha invitato a fare e avete implorato il Signore di assolvere il vostro compito. Se aveste seguito la luce che vi aveva accordata, Egli avrebbe fatto risplendere altra luce su di voi; ma se disdegnate i consigli, gli avvertimenti e i rimproveri che Egli vi dà, come potete aspettarvi che Dio vi dia maggiore luce e una benedizione che voi, poi, negligerete e disprezzerete? Dio non è un uomo: non si deve scherzare con lui”. {TT2 188.1}

Per mezzo delle testimonianze date, il Signore si propone di avvertirvi, redarguirvi, consigliarvi e imprimere nelle vostre menti l’importanza della verità della sua Parola. Le testimonianze scritte non intendono offrirvi una nuova luce, ma piuttosto inculcarvi nel cuore le verità contenute nell’ispirazione già rivelata. Il dovere dell’uomo verso Dio e verso il prossimo è stato chiaramente precisato nella Parola di Dio; pochi però fra voi si attengono alla luce ricevuta. Non viene presentata una verità supplementare; ma Dio, tramite le Testimonianze, ha voluto semplificare le grandi verità già comunicate e presentarle, nel modo da Egli scelto, alle persone nell’intento di scuotere le loro menti e imprimervi tali verità, affinché tutti siano inescusabili. {TT2 188.3}

Qui voi state gridando davanti a Dio, nell’angoscia delle vostre anime, per ricevere più luce. Io sono autorizzata da Dio a dirvi che nessun ulteriore raggio di luce risplenderà attraverso le Testimonianze sul vostro sentiero fino a che non farete un uso pratico della luce che avete già ricevuta. Il Signore vi ha circondati di luce, ma voi non l’avete apprezzata, anzi l’avete addirittura calpestata. Mentre alcuni hanno disprezzato la luce, altri l’hanno negletta o l’hanno seguita con indifferenza. Pochi hanno messo il loro cuore nell’ubbidienza alla luce che Dio si è compiaciuto di dar loro. {TT2 189.2}

Quando uno accoglie i raggi di luce che Dio ha dato precedentemente, allora Egli accorderà ancora più luce. {TT2 189.3}

Io li rimandai all’antico Israele. Dio diede agli Israeliti la sua legge, ma essi non ubbidirono. Diede quindi loro delle cerimonie e delle ordinanze, perché seguendole si ricordassero di Dio. Erano a tal punto inclini a dimenticarsi di lui e delle sue esigenze che occorreva mantenere desta la loro memoria, affinché potessero capire il loro obbligo di servire il proprio Creatore e onorarlo. Se avessero ubbidito, osservando i comandamenti divini, non sarebbe stato necessario quel gran numero di cerimonie e di riti. {TT2 189.4}

Tu non devi lasciarti scuotere da scherno, derisione, rampogna o biasimo. Per potere essere uno strumento speciale di Dio, non devi appoggiarti su nessuno, ma dipendere solo da lui…  {TT2 189.6}

Quando il Signore si è manifestato attraverso lo spirito di profezia, sono passati davanti a me il passato, il presente e l’avvenire. Mi sono stati mostrati dei volti mai visti e che ho riconosciuti quando li ho visti anni dopo. {TT2 192.3}

Satana possiede l’abilità di insinuare i dubbi e di escogitare le obiezioni alla testimonianza diretta che Dio manda. Molti, allora, stimano virtù, segno d’intelligenza essere increduli, muovere obiezioni e cavillare. Quelli che vogliono dubitare ne avranno ampia opportunità. Dio, infatti, non si propone di rimuovere ogni occasione di incredulità. {TT2 194.4}

Il nostro Signore ha dichiarato: “Tutti quelli che io amo li riprendo e li castigo”. Apocalisse 3:19. {TT2 196.3}

Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente? Si tratta di cose più alte del cielo… e tu che faresti? Di cose più profonde del soggiorno dei morti… come le conosceresti?” Giobbe 11:7, 8. “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri”. Isaia 55:8, 9. “Io sono Dio e non ve n’è alcun altro; son Dio e niuno è simile a me; che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima predico le cose non ancora avvenute”. Isaia 46:9, 10. E’ impossibile all’intelligenza limitata dell’uomo comprendere appieno il carattere e le opere dell’Infinito. All’intelletto più perspicace, alla mente più poderosa e più colta, l’Essere santo rimarrà sempre avvolto nel mistero. {TT2 203.1}

Gli uomini che ritengono di essere dotati di facoltà mentali così superiori da trovare una spiegazione per tutte le vie e le opere di Dio, cercano di esaltare la saggezza umana, ponendola sulla stessa linea di quella divina, e di glorificare l’uomo come Dio. Non fanno altro che ripetere quanto Satana disse a Eva in Eden: “Voi sarete come Dio”. Genesi 3:5. Satana cadde a causa della sua ambizione di voler essere uguale a Dio. Egli desiderava entrare nei consigli e nei progetti divini, dai quali però era escluso a motivo della sua incapacità, in quanto creatura, di comprendere la sapienza dell’Infinito. Fu questo ambizioso orgoglio a spingerlo alla ribellione, e con gli stessi mezzi egli cerca di provocare la rovina dell’uomo. {TT2 205.3}

L’apostolo Pietro, parlando delle rivelazioni accordate ai profeti intorno alle “sofferenze di Cristo e alla gloria che ne doveva seguire”, afferma che si tratta di realtà che “gli angeli desiderano approfondire”. Tali realtà formeranno materia di studio per i redenti attraverso i secoli dell’eternità. Mentre essi contemplano l’opera di Dio nella creazione e nella redenzione, nuove verità si schiuderanno senza posa dinanzi alle loro menti stupite e incantate. Nell’apprendere sempre di più intorno alla sapienza, all’amore e alla potenza di Dio, le menti loro andranno sempre più allargandosi e la loro gioia aumenterà di continuo. {TT2 205.4}

Vi sono miniere di verità che possono essere scoperte dal ricercatore impegnato. Cristo paragona la verità a un tesoro nascosto in un campo. Non giace alla superficie: occorre perciò scavare per scoprirlo. La buona riuscita nel trovarlo non dipende tanto dalla nostra capacità intellettuale, quanto dalla nostra umiltà e dalla fede che confida nell’assistenza di Dio. {TT2 206.5}

Quando il popolo di Dio se ne sta tranquillo e soddisfatto della luce presente, possiamo essere certi che l’Eterno non lo favorirà. Dio vuole che esso vada sempre avanti per ricevere una luce sempre maggiore. L’atteggiamento attuale della chiesa non piace a Dio. E’ subentrata una fiducia in sé che l’ha spinta a non sentire la necessità di ulteriore verità e di maggiore luce. Noi viviamo in un’epoca in cui Satana si affaccenda a destra e a manca, davanti e dietro a noi. Ciò nonostante, noi come popolo dormiamo. Dio vuole che una voce si levi e spinga il suo popolo all’azione. {TT2 209.4}

Gli esseri limitati, con le loro vedute ristrette e miopi, si sentono competenti per criticare le Scritture e asseriscono: “Questo passo è indispensabile, quello no: non è ispirato”. {TT2 210.1}

Vi sono errori e incoerenze che molti spacciano per insegnamento biblico e che in realtà non sono altro che false interpretazioni della Scrittura, adottate nei secoli delle tenebre papali. {TT2 210.3}

Io vidi che quanti lo desiderano, possono avere ampia possibilità di mettere in dubbio l’ispirazione e la verità della Parola divina. Dio non costringe nessuno a credere. {TT2 211.4}

Non ci dobbiamo mai aspettare che quando il Signore ha della luce per il suo popolo, Satana se ne rimanga tranquillo, senza fare nessuno sforzo per impedirgli di riceverla. Egli opererà sulle menti per provocare diffidenza, gelosia e incredulità. {TT2 211.6}

Ma Pietro e Giovanni rispondendo dissero loro: “Giudicate voi se è giusto, nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi anziché a Dio. Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo vedute e udite”. Atti 4:19, 20 {TT2 213.3}

Quando i decreti dei governanti terreni sono in contrasto con le leggi del sommo Sovrano dell’universo, i fedeli sudditi di Dio rimarranno fedeli a lui. {TT2 213.5}

Gesù raccomandò ai suoi discepoli: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente

date”. Matteo 10:8. {TT2 218.5}

Coloro che si pronunciano sull’ispirazione della Sacra Scrittura, accettando alcuni brani come divini e respingendone altri come umani, ignorano che Cristo, divino, partecipò alla natura umana per poter raggiungere l’umanità. Nell’opera di Dio per la redenzione umana si uniscono l’essenza divina e quella umana. {TT2 228.4}

Molti passi della Bibbia, che i critici scettici hanno definito non ispirati, sono invece, nel loro perfetto adattamento alle esigenze umane, proprio i messaggi di conforto di Dio in favore dei suoi figli fiduciosi. {TT2 229.1}

La cerimonia del battesimo e quella della santa cena sono due colonne monumentali: una all’esterno e una all’interno della chiesa. Su questi due riti Cristo ha scolpito il nome del vero Dio. {TT2 256.1}

Qualcuno ha espresso dubbi che battesimo e eucarestia siano riti, ma qui c’è la conferma.

Una particolare enfasi dovrebbe essere posta sull’opera in favore di quanti sono schiavi di cattive abitudini… {TT2 262.1}

Il proprio io e l’egoismo debbono essere perduti di vista. {TT2 267.1}

La religione domestica è la nostra grande speranza e rende radiosa la prospettiva della conversione dell’intera famiglia alla verità divina. {TT2 268.3}

Nella Parola di Dio si trova una sapienza incontestabile, una sapienza sorta non nella mente limitata, ma nella Mente infinita. Però molto di quanto Dio ha rivelato nella sua Parola è oscuro per gli uomini, perché i gioielli della verità sono sepolti sotto i rifiuti dell’umana saggezza e dell’umana tradizione. Per molti i tesori della Rivelazione rimangono occulti, perché non sono stati esplorati con la perseveranza necessaria per poter comprendere gli aurei precetti. {TT2 273.4}

Susciteranno l’interesse fra gli increduli e saranno di aiuto nel contribuire a strappare le anime dalla schiavitù del peccato. {TT2 276.4}

Ciascuno deve occupare la propria posizione ed essere ciò che Dio ha stabilito che egli sia: uno spettacolo per il mondo, per gli angeli e per gli uomini. L’universo intero guarda con inesprimibile interesse la fase conclusiva della grande lotta fra Cristo e Satana. {TT2 279.1}

Sta scritto” deve essere espresso nel loro modo di parlare e di vivere. {TT2 281.3}

Dio ha in serbo fonti perenni per rinfrescare l’anima assetata e riserve di prezioso cibo per rinvigorire la spiritualità. {TT2 285.3}

Tutti devono trovare qualcosa da fare, che sarà di beneficio per loro e che gioverà anche agli altri. Dio ha fatto del lavoro una benedizione e solo il lavoratore diligente scopre la vera gloria e la reale gioia della vita. {TT2 294.2}

Nelle visioni notturne mi furono mostrate chiaramente alcune cose. Delle persone stavano scegliendo vari appezzamenti di terreno nelle vicinanze della scuola per costruirvi delle abitazioni private. Uno si levò in mezzo a loro e disse: “Voi state commettendo un grave errore del quale vi rammaricherete. Questa zona non deve essere occupata da edifici, se non per provvedere le necessarie comodità agli insegnanti e agli studenti della scuola. Il terreno intorno all’istituto scolastico deve essere riservato come fattoria della scuola e diventare una parabola vivente per quanti studiano. Gli studenti non devono considerare la campagna circostante la scuola come qualcosa di ordinario, ma debbono stimarla come un libro di testo, aperto dinanzi a loro e che il Signore desidera sia da essi studiato. Tali lezioni forniranno utili nozioni per la cultura dell’anima. {TT2 295.2}

Se lasciate che il suolo vicino alla scuola sia occupato da abitazioni, sarete poi costretti a cercare un’altra zona più lontana per coltivarla. Così facendo commetterete un grosso sbaglio di cui avrete a pentirvi. Tutto il terreno adiacente deve essere considerato azienda agricola della scuola, dove i giovani potranno formarsi sotto la guida di elementi qualificati. I ragazzi che frequentano le nostre scuole hanno bisogno di tutta l’area circostante. Essi dovranno piantarvi alberi ornamentali e da frutto e coltivare i prodotti dell’orto. {TT2 295.3}

La fattoria della scuola deve essere considerata come un libro di testo della natura, dal quale gli insegnanti possono ricavare le loro lezioni. {TT2 295.4}

Case rurali e altre costruzioni essenziali all’attività scolastica devono essere erette dagli stessi studenti. Esse non devono essere raggruppate né sorgere accanto agli edifici scolastici propriamente detti. Nell’esecuzione di questo lavoro è bene organizzare delle piccole squadre, che sotto la guida di capi competenti, possano sentire in pieno la loro responsabilità. Non si può attuare tutto questo da un giorno all’altro, però si deve cominciare a lavorare con fede. {TT2 296.2}

Così parla l’Eterno: “Il cielo è il mio trono, e la terra è lo sgabello dei miei piedi; qual casa mi potreste voi edificare? E quale potrebbe essere il luogo del mio riposo? Tutte queste cose le ha fatte la mia mano e così son tutte venute all’esistenza, dice l’Eterno. Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito contrito e trema alla mia parola”. Isaia 66:1, 2. {TT2 296.5}

In varie occasioni mi è stato rivelato che il terreno intorno alle nostre scuole dev’essere utilizzato come fattoria del Signore. Particolarmente alcune zone di quest’azienda devono essere ben coltivate. Vidi estendersi davanti a me la campagna: vi erano alberi fruttiferi di ogni specie che porteranno frutti in quella località; c’erano anche orti ove si seminava e si coltivava. {TT2 297.1}

Quando le intelligenze celesti si renderanno conto che non sarà più consentito agli uomini di annunciare la verità, lo Spirito di Dio scenderà sui bambini che, nella proclamazione della verità, assolveranno un compito che operai di età più avanzata non riescono a svolgere, perché la via è stata loro preclusa. {TT2 303.4}

Uomini e donne che siano, debbono imparare a rammendare, a lavare, a tenere in ordine i propri indumenti. Devono essere capaci di preparare i propri pasti e avere dimestichezza con l’agricoltura e con la meccanica. In tal modo potranno alleggerire le proprie spese e, con l’esempio personale, inculcare i princìpi della economia e del risparmio. Queste lezioni possono essere più efficacemente insegnate là dove viene praticata in modo coscienzioso l’economia in ogni cosa. {TT2 307.3}

La più alta forma di istruzione che possa essere impartita consiste nell’evitare i debiti come si evitano le malattie. {TT2 309.1}

Il mondo sarà convinto non tanto da quello che il pulpito insegna, quanto da quello che la chiesa vive. Il predicatore annunzia la teoria del Vangelo, ma la devozione pratica della chiesa ne dimostra la potenza. {TT2 328.1}

La gente osserva e valuta coloro che sostengono di credere nella verità particolare per quest’epoca. Essa guarda per rendersi conto in che cosa la loro vita e la loro condotta rappresentino Cristo. Impegnandosi umilmente e con ardore nell’attività che consiste nel compiere il bene in favore di tutti, il popolo di Dio eserciterà un influsso che avrà effetto in ogni città e villaggio dove sia penetrata la verità. Se tutti coloro i quali conoscono la verità accetteranno questo incarico, operando secondo le circostanze che si presentano, compiendo giorno per giorno piccoli atti di amore nei paraggi del luogo dove vivono, Cristo sarà manifestato ai loro vicini. L’Evangelo sarà reso evidente come potenza viva e non come favola artificiosamente composta. Sarà reso evidente come concreta realtà e non come frutto dell’immaginazione o dell’entusiasmo. Ciò avrà un effetto maggiore dei sermoni, delle professioni di fede e dei credo. {TT2 330.6}

Nel capitolo 58 di Isaia, Cristo ha mostrato in che modo questo stato di cose può essere cambiato. Egli dice: “Il digiuno di cui mi compiaccio non è questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che si infranga ogni sorta di giogo? Non è questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu porti a casa tua gli infelici senza asilo, che quando tu vedi un ignudo tu lo copra, e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne?” Versetti 6, 7. {TT2 332.1}

Viene continuamente sottolineato il dovere di aver cura dei fratelli e delle sorelle in età avanzata, i quali non hanno una casa. Che cosa si può fare per loro? Mi è stata ripetuta la luce datami dal Signore: la migliore soluzione non consiste nello stabilire delle istituzioni dove i vecchi vengano curati e convivano insieme. Essi non dovrebbero neppure essere allontanati da casa per ricevere altrove la necessaria assistenza. I membri di ogni famiglia provvedano ai propri parenti. Quando ciò non è possibile, allora sarà compito della chiesa intervenire. In tal caso, la cosa dovrebbe essere considerata come un dovere e un privilegio. Tutti coloro che posseggono lo spirito di Cristo avranno per i deboli e i vecchi rispetto e tenerezza. {TT2 336.6}

Quanta miseria c’è nei paesi detti cristiani! Pensate alle condizioni dei poveri nelle grandi città, dove vivono moltitudini di esseri umani che non ricevono maggiori cure e considerazione di quante ne ricevano le bestie. Ci sono migliaia di fanciulli sventurati, coperti di stracci, quasi morti di fame, col vizio e la degradazione impressi sui loro volti. Le famiglie sono ammassate in tuguri, molti dei quali sono degli scantinati umidi e sporchi. I bambini nascono e crescono in questi orribili luoghi. L’infanzia e l’adolescenza nulla vedono di attraente, nulla vedono della bellezza delle realtà naturali, create da Dio per il diletto dei sensi. Questi bambini crescono modellati e formati nel carattere da precetti volgari, dallo squallore e dal cattivo esempio che li circondano. Essi odono il nome di Dio solo quando viene profanato. Parole triviali, vapori di alcool e fumo di tabacco, frustrazione morale di ogni sorta: ecco quanto colpisce lo sguardo e perverte i sensi. Da queste dimore sventurate, da tanti poveretti che nulla sanno della preghiera, si levano grida che implorano per ricevere cibo e indumenti. {TT2 338.4}

Fate loro capire che non è Dio a provocare la sofferenza e il dolore, ma è l’uomo che, con la propria ignoranza e il proprio peccato ha attirato su di sé questa situazione. {TT2 341.3}

Dio ha fatto meravigliosi sacrifici per gli esseri umani. Ha impiegato una notevole energia per strappare l’uomo alla trasgressione e al peccato e condurlo alla fedeltà e all’ubbidienza. Mi è stato però rivelato che Egli non fa nulla senza la collaborazione dello strumento umano. {TT2 342.1}

Quelli che possiedono l’amore di Dio, aprano i loro cuori e le loro case per accogliere questi piccoli. Mettere gli orfani nei grandi istituti non è la migliore soluzione. Se gli orfani non hanno dei parenti che possano provvedere, i membri delle chiese dovrebbero adottare questi fanciulli nelle proprie famiglie, oppure trovare per loro un’adeguata ospitalità presso altre famiglie. {TT2 343.3}

E’ necessario che la mente umana sia richiamata alla Sacra Scrittura come al mezzo più attivo ed efficace per la salvezza umana. Il ministero della Parola dovrebbe rappresentare la grande potenza educatrice per giungere a tale risultato. {TT2 348.2}

Dio ha designato il colportaggio (commercio di libri, diffusione di libri) come mezzo per far conoscere al pubblico la luce contenuta nei nostri libri, e i colportori devono sentire la necessità di presentare alla gente, il più rapidamente possibile, i libri che danno luce e ammaestramento spirituale. Questa è proprio l’attività che Dio vuole sia attualmente svolta dai suoi figli. Tutti coloro che si consacrano a lui per lavorare come colportori, collaborano nel trasmettere al mondo l’ultimo messaggio di avvertimento. Noi non stimeremo mai abbastanza questo lavoro, in quanto se non fosse per l’impegno dei colportori molti non udirebbero mai l’avvertimento. {TT2 352.2}

La pagina stampata è perciò indispensabile non solo per richiamare le persone all’importanza della verità per il nostro tempo, ma per radicarle e fondarle nella verità, in modo da renderle salde contro l’inganno dell’errore. I periodici e i libri sono mezzi di cui Dio si serve perché il messaggio che Egli rivolge alle persone sia continuamente dinanzi alla loro mente. Illuminando e confermando le anime nella verità, le pubblicazioni svolgono un’opera superiore a quella compiuta dal solo ministero della Parola. {TT2 353.5}

Ricordiamo quello che Egli dice di tutti i veri credenti: “Noi siamo collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio”. 1 Corinzi 3:9. {TT2 364.6}

La verità deve essere esposta in una maniera tale da risultare quanto più possibile priva di difetti. {TT2 375.4}

La Bibbia insiste sull’ospitalità; non solo la raccomanda come un dovere, ma presenta numerose belle illustrazioni nei casi in cui fu esercitata e mostra le benedizioni che ne derivano. Fra esse spicca l’esperienza di Abrahamo. {TT2 376.1}

Se gli uomini, oggi, coltivassero delle abitudini di semplicità, se vivessero in armonia con le leggi della natura, vi sarebbe abbondante nutrimento per far fronte a tutte le esigenze della famiglia umana. Vi sarebbero meno necessità immaginarie e maggiori opportunità di agire secondo le vie di Dio. {TT2 378.4}

Essi vedranno la sua faccia e avranno in fronte il suo nome”. Apocalisse 22:4. {TT2 380.4}

LIBRO III

ESTRATTI

L’osservanza del sabato ci riserva grandi benedizioni. Dio vuole che esso sia un giorno di gioia. {TT3 10.1}

Esso (il sabato) è un segno perpetuo fra me e i figliuoli d’Israele”, disse il Signore. “I figliuoli d’Israele quindi osserveranno il sabato, celebrandolo di generazione in generazione come un patto perpetuo”. Esodo 31:17, 16. {TT3 10.2}

Se vogliamo le benedizioni promesse a chi ubbidisce, dobbiamo osservare strettamente il riposo sabbatico. Io temo che spesso anche se possiamo evitarlo, ci mettiamo in viaggio di sabato. Secondo la luce che il Signore mi ha dato circa l’osservanza del sabato, dovremmo essere più cauti circa il viaggiare per nave o in auto. In questo campo dovremmo dare un buon esempio ai nostri bambini e ai nostri giovani. Per raggiungere le chiese che hanno bisogno del nostro aiuto e recare loro il messaggio affidatoci da Dio, può capitare che sia necessario viaggiare di sabato; però, nella misura del possibile dovremmo procurarci il biglietto e organizzare ogni cosa in precedenza. Nell’intraprendere un viaggio, facciamo quanto sta in noi per evitare di giungere a destinazione di sabato. {TT3 15.6}

Quando siamo costretti a viaggiare di sabato, cerchiamo di evitare la compagnia di chi potrebbe richiamare la nostra attenzione su cose di natura profana. {TT3 16.1}

E’ evidente che chi lavora dal lunedì al venerdì, se vuole fare una scampagnata fuori città o un fine settimana fuori città, è quasi obbligato a viaggiare di sabato.

Onoriamo il sabato, approfondendo la conoscenza dei testi sacri, astenendoci il più possibile da attività lavorative e ricordando il riposo divino, dopo l’attività creatrice, ma, al di là di questo, dedichiamoci pure a qualche svago, escursioni comprese. Altrimenti questo giorno, invece che di festa, rischia di diventare un giorno di impegno, pure se rivolto verso Dio.

Ricordiamoci di Dio tutti i giorni della settimana, ma non trasformiamo il sabato in un giorno di preoccupazioni!

Ricordiamoci anche che viaggiamo sempre a nostro rischio e pericolo, qualunque sia il giorno della settimana scelto, a meno che il viaggio sia ordinato da Dio.

Oh, se potessimo comprendere quanto il cielo è vicino alla terra! Sebbene gli esseri umani non se ne rendano conto, hanno per compagni gli angeli di luce. Un testimone silenzioso protegge ogni anima vivente e cerca di attirarla a Cristo. Finché c’è speranza — finché gli uomini oppongono resistenza allo Spirito Santo per la loro perdizione eterna — sono assistiti dalle intelligenze celesti. {TT3 19.2}

Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete se io non vi apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla. E, per amor vostro, io minaccerò l’insetto divoratore; ed Egli non distruggerà più i frutti del vostro suolo, e la vostra vigna non abortirà più nella campagna, dice l’Eterno degli eserciti. E tutte le nazioni vi diranno beati, perché sarete un paese di delizie, dice l’Eterno degli eserciti”. Malachia 3:10-12. {TT3 23.4}

Noi vediamo delle calamità di ogni genere e di ogni grado abbattersi sulla terra. Perché? Perché il Signore non esercita il suo potere di repressione. Il mondo ha disprezzato la Parola di Dio e vive come se Dio non esistesse. Simili agli abitanti del tempo di Noè, gli uomini rifiutano di occuparsi di Dio. L’iniquità abbonda e si estende in modo allarmante. La terra è matura per la mietitura. {TT3 23.5}

La religione legale non risponde alle esigenze della nostra epoca. Noi possiamo rispettare tutte le forme esteriori del servizio ed essere allo stesso tempo privi dell’influsso stimolante dello Spirito Santo, come le colline di Ghilboa lo erano di rugiada e di pioggia. {TT3 30.3}

Noi siamo edificati come pietre viventi e ogni pietra deve emettere luce. Ogni cristiano è paragonato a una pietra preziosa, che riceve e riflette la gloria di Dio. {TT3 40.3}

L’Autore della nostra salvezza sarà anche il Compitore dell’opera. L’accettazione di una verità preparerà il terreno per un’altra verità. La verità, ovunque venga accettata, promuove le facoltà di chi la riceve. Quando i nostri membri di chiesa amano realmente la Parola di Dio, essi finiscono per rivelare le migliori e più positive qualità; più essi sono nobili più sono simili a fanciulli, quanto allo spirito; la Parola di Dio li preserva contro ogni forma di egoismo. {TT3 43.1}

Il “messaggero celeste” che era con noi disse: “Non perdete mai di vista il fatto che il messaggio che voi date è un messaggio di portata mondiale. Esso deve essere annunciato in ogni città, in ogni paese; deve essere proclamato nelle grandi strade e nei sentieri. Non dovete limitare la predicazione del messaggio”. {TT3 54.2}

Il Redentore del mondo ebbe molti uditori, ma pochi seguaci. Noè predicò per centovent’anni ai suoi contemporanei prima del diluvio, eppure pochi di loro seppero apprezzare quell’occasione di salvezza. Nessuno credette alle sue parole, eccetto Noè e la sua famiglia, nessuno entrò nell’arca. Di tutti gli abitanti della terra solo otto accettarono il messaggio di Dio; quel messaggio condannò il mondo. La luce fu data perché tutti potessero credere, ma il rigetto della luce determinò la loro rovina. Il nostro messaggio al mondo darà nuova vita a tutti coloro che lo accetteranno e condannerà quanti lo rifiuteranno. {TT3 54.3}

L’idea che la preghiera non sia necessaria è una delle più efficaci astuzie di Satana. La preghiera è comunione con la Fonte della sapienza, della pace e della felicità. {TT3 55.3}

In ogni famiglia ci dovrebbero essere dei momenti stabiliti per il culto del mattino e della sera. Quanto è necessario che i genitori si riuniscano con i loro figli prima di far colazione, per ringraziare il Padre Celeste della sua protezione durante la notte trascorsa e per chiedergli aiuto, guida e protezione per il nuovo giorno. Genitori e figli dovrebbero ritrovarsi ancora una volta davanti a Dio al tramonto, per ringraziarlo delle benedizioni ricevute durante la giornata. {TT3 55.5}

Il padre, o in sua assenza la madre, dirigerà il culto, scegliendo un brano dalla Scrittura interessante e facile da capire. Il culto dovrebbe essere breve. {TT3 55.6}

Uno dei vostri principali scopi dovrebbe essere l’acquisizione di un’adeguata comprensione della vita coniugale. Chi si sposa entra in una scuola in cui non avrà mai finito di imparare. {TT3 57.2}

Fratello mio, il tempo, la forza, la felicità di tua moglie sono vincolati ai tuoi. La tua influenza su di lei può avere effetti differenti. Di conseguenza fai attenzione a non limitare la sua sfera d’azione. {TT3 57.3}

Sorella mia, tu ora cominci a imparare le prime lezioni pratiche sulla responsabilità della vita coniugale. Cerca di imparare giorno per giorno. Non lasciarti andare al malcontento e alla malinconia. Non desiderare un’esistenza comoda e priva di responsabilità; guardati costantemente dal cedere all’egoismo. {TT3 57.4}

Nella vostra unione per la vita, i vostri affetti devono avere la vostra reciproca felicità come meta. Ciascuno di voi deve adoperarsi alla felicità dell’altro. E’ questa la volontà di Dio per quel che vi riguarda. Però, anche se dovete essere uniti in modo completo, nessuno di voi deve permettere che la propria personalità venga assorbita da quella del proprio partner. La vostra personalità appartiene a Dio. {TT3 57.5}

Una vittoria è sicuramente indispensabile a ciascuno di voi: quella sulla ostinazione. {TT3 59.4}

Il mondo è come un immenso sanatorio pieno di malati nel corpo e nello spirito. Dappertutto c’è gente che muore per mancanza di conoscenza della verità che ci è stata affidata.

Il messaggio di Dio al suo popolo è: “Sorgi, risplendi, perché la tua luce è giunta e la gloria del’Eterno si è levata su te”. {TT3 61.1}

Una dichiarazione delle Scritture vale più di diecimila parole, idee o argomenti umani. {TT3 66.5}

Perché privare i pazienti del beneficio salutare che deriva dalla vita all’aria aperta? Dio mi ha fatto capire che se i malati vengono incoraggiati a lasciare le loro camere e a trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta, coltivando i fiori o svolgendo qualche leggera attività che sia anche gradita, le loro menti saranno distolte dal pensare al proprio stato. La loro attenzione sia diretta a qualcosa che può contribuire alla loro guarigione. L’esercizio all’aria aperta dovrebbe essere prescritto come una vera e propria cura. Più i pazienti potranno essere tenuti fuori, meno avranno bisogno di cure. Più l’ambiente sarà gradevole, più essi diventeranno fiduciosi. Circondateli delle cose più belle della natura, metteteli là dove essi possano vedere i fiori crescere e udire il canto degli uccelli. Chiusi nelle loro camere, invece, per quanto esse possano essere belle ed elegantemente arredate, si sentiranno di cattivo umore e diventeranno malinconici. Date loro il vantaggio della vita all’aperto e sparirà ogni loro inquietudine. Essi ne trarranno un beneficio fisico e psichico. {TT3 69.5}

Mi è stato rivelato che le città saranno piene di confusione, di violenza e di criminalità, e che tutte queste cose andranno aumentando di intensità sino alla fine della storia di questo mondo. {TT3 70.2}

Non molto tempo fa io ho avuto una luce particolare sull’argomento. Mi è stato fatto vedere che sarebbero stati fatti degli sforzi per abbattere il principio relativo all’osservanza del sabato e che non sarebbero mancate delle pressioni perché i nostri ristoranti rimanessero aperti anche il sabato. Cosa, però, che non dovrà mai essere fatta. {TT3 79.3}

E’ evidente che se uno vuole fare una scampagnata di sabato, dovrà portarsi cibo e bevande da casa per una colazione al sacco.

Cooranbong, New South Wales, 10 marzo 1900 La notte scorsa mi sono state mostrate varie cose. La preparazione e la vendita di alimenti dietetici richiedono un impegno e uno spirito di preghiera. {TT3 81.1}

In molti luoghi vi sono non poche persone alle quali il Signore insegnerà come preparare alimenti sani e gustosi, se esse saranno disposte a fare un saggio uso di questa conoscenza. Gli animali sono sempre più malati e fra non molto tanta gente, pur non essendo avventista del settimo giorno, scarterà l’alimentazione carnea. Perciò si debbono preparare dei cibi sani e nutrienti, affinché uomini e donne non abbiano più bisogno di mangiare la carne. {TT3 81.2}

In tutte le parti del mondo il Signore insegnerà a molti come si può combinare frutta, cereali e verdura in un’alimentazione che possa sopperire alle necessità dell’organismo ed evitare allo stesso tempo l’insorgere delle malattie. Coloro che non hanno mai visto al mercato delle ricette per la preparazione di cibi sani, potranno agire con intelligenza, sperimentando i prodotti del suolo e ricevere da Dio nuova luce circa l’uso di tali prodotti. Il Signore mostrerà loro come procedere. Colui che dà capacità e intelligenza al suo popolo in un luogo determinato, farà altrettanto con i suoi figli nelle altre regioni del nostro pianeta. Egli vuole che gli alimenti di ogni paese siano preparati in modo da essere usati nella maniera più adatta. Come Dio diede la manna celeste per nutrire i figli d’Israele, così Egli darà al suo popolo la capacità e l’intelligenza necessarie per utilizzare i prodotti locali nella preparazione di cibi intesi a sostituire la carne. Questi alimenti debbono essere preparati nei rispettivi paesi, perché il trasporto da un luogo all’altro potrebbe diventare tanto costoso da impedire il loro acquisto ai più poveri. Non è il caso di dover dipendere dall’America per il rifornimento di alimenti sani, da distribuire alle altre nazioni. E’ davvero difficile trattare dei cibi importati, senza subire delle perdite economiche. {TT3 81.3}

Dovremmo preparare dei cibi sani, semplici e poco costosi, perché molti dei nostri membri sono poveri e quindi bisogna procurare alimenti accessibili alla loro borsa. Fa parte del piano di Dio che ovunque, anche la gente più povera, possa comprare dei cibi sani e a buon mercato. In molte località dovrebbero essere organizzate delle industrie per la preparazione di questi alimenti. Quello che in un luogo costituisce una benedizione per l’opera, lo sarà anche là dove è meno facile procurarsi del denaro. {TT3 81.4}

Dio sta operando in favore del suo popolo e non vuole che esso sia sprovvisto di mezzi. Lo riconduce, perciò, a quella dieta che in origine Egli diede all’uomo, dieta che consiste in alimenti derivati da quanto Dio stesso ha fornito: frutta, legumi, cereali, noci, verdura e altri prodotti del suolo. {TT3 81.5}

Il Signore desidera che coloro che vivono in paesi dove la maggior parte dell’anno si raccoglie della frutta fresca, si rendano conto della benedizione che simile vantaggio comporta. Noi otterremo un maggiore beneficio, se utilizzeremo della frutta fresca, appena colta dalla pianta. {TT3 82.1}

Alcuni, dopo aver adottato una dieta vegetariana, ritornano all’alimentazione carnea. Questo è uno sbaglio e denota una mancanza di conoscenza circa il modo di procurarsi degli alimenti adatti a sostituire la carne. {TT3 82.2}

La produzione di alimenti dietetici non dovrebbe essere ceduta e né si dovrebbe permettere che altri se ne impossessino illegalmente. Questo tipo di produzione deve essere diretta da persone che si sforzano di consolidare e di fare progredire l’opera di Dio… {TT3 82.6}

Io ho un avvertimento per coloro che conoscono i segreti di fabbricazione degli speciali alimenti dietetici prodotti nelle nostre fabbriche. Essi non debbono sfruttare tale conoscenza a fini egoistici, non in modo da fare apparire l’opera sotto una falsa luce. Non devono rivelare a nessuno questa loro conoscenza. Le chiese ne tengano conto e ricordino a questi fratelli che agire altrimenti significa tradire la fiducia e provocare un danno all’opera stessa. {TT3 82.7}

Nell’alimentarci dovremmo esercitare una buona dose di buon senso. Se ci accorgiamo che un determinato alimento procura del malessere al nostro organismo, non occorre scrivere delle lettere che descrivano i sintomi del nostro malessere. Per conoscere la causa di questo inconveniente, occorre cambiare dieta oppure usare una minore quantità di tale alimento o anche provare nuove combinazioni di alimenti. In questo modo sperimenteremo quali effetti certe combinazioni producono nel nostro organismo. Da esseri umani dotati di intelligenza, studiamo individualmente i princìpi che abbiamo tratto dalla nostra esperienza, usando il buon senso, e di conseguenza decidiamo quali sono gli alimenti più adatti al nostro organismo. {TT3 83.4}

Gli alimenti che consumiamo dovrebbero essere adatti al nostro tipo di occupazione e al clima che caratterizza la nostra regione. Degli alimenti adatti a un clima potrebbero anche non adattarsi ad altri climi. {TT3 83.5}

Vi sono delle persone che trarrebbero maggiore giovamento, se ogni settimana digiunassero per uno o due giorni e se si sottoponessero a un controllo medico. Un giorno di digiuno la settimana gioverebbe al miglioramento delle loro condizioni di salute. {TT3 83.6}

Sono stata avvertita che dei cibi a base di noci sono spesso usati in modo irrazionale: vengono adoperate troppe noci. Vi sono, poi, differenti tipi di noci: alcune sono più convenienti di altre. Le mandorle sono da preferire alle noccioline; mentre queste, se usate in piccola quantità e insieme con altri tipi di “granaglie”, possono assicurare un alimento nutriente e facilmente digeribile. {TT3 83.7}

Le olive possono essere mangiate con buoni risultati a ogni pasto. I benefici che si pensa di ricavare dall’uso del burro possono essere ottenuti dalle olive adeguatamente preparate. Il loro olio attenua la stitichezza. Per chi è affetto da tubercolosi o ha lo stomaco irritato e infiammato, esse sono efficaci più di qualsiasi altra medicina. Circa poi il loro valore nutritivo, l’olio è di gran lunga superiore a qualsiasi altro grasso di origine animale. {TT3 84.1}

Sarebbe meglio che noi cucinassimo meno e mangiassimo una maggiore quantità di frutta allo stato naturale. Insegniamo alla gente a nutrirsi abbondantemente di uva, mele, pere, pesche e altra frutta. La frutta può essere anche preparata e conservata per l’inverno in recipienti di vetro, che sono da preferire a quelli di latta. {TT3 84.2}

Quanto all’alimentazione carnea, noi dovremmo educare la gente a eliminarla. L’uso della carne è contrario al migliore sviluppo delle facoltà fisiche, mentali e morali. {TT3 84.3}

Il mutamento delle abitudini alimentari deve essere progressivo. La gente deve imparare a preparare delle pietanze prive di latte e di burro. Si deve far presente che presto verrà il tempo nel quale non sarà più consigliabile usare le uova, il latte, la crema, il burro, a causa del crescente grado di malattia del bestiame. Tale aumento di malattia del bestiame coinciderà con l’aumento dell’iniquità degli uomini. Non è ormai più lontano il tempo in cui, a causa della malvagità di un’umanità decaduta, tutti gli animali soffriranno per i mali che si abbatteranno sul nostro pianeta. {TT3 84.4}

Inoltre, si deve far capire che il nutrimento dato da Dio ad Adamo, nel suo stato di innocenza, è il migliore nutrimento che l’uomo possa ancora assumere, mentre cerca di riacquistare quello stato iniziale. {TT3 84.5}

Mi pare ormai chiaro che il passaggio a una dieta vegetariana, meglio ancora vegana, sia un obbligo per tutti i credenti. Non volevo anticipare i tempi, ma è Dio che li “ha anticipati” a fine 1800.

Come al solito, ma è giusto così.

La nostra opera delle pubblicazioni fu istituita in base alle direttive date da Dio, sotto la sua speciale supervisione, ed era intesa a svolgere un compito specifico. Gli avventisti del settimo giorno sono stati scelti da Dio come popolo particolare, separato dal mondo. Con lo scalpello della Verità Egli lo ha tagliato fuori dalla cava del mondo, lo ha messo in rapporto con se stesso e ne ha fatto il suo rappresentante e il suo ambasciatore nell’ultima opera di salvezza. La più grande ricchezza di verità che mai sia stata affidata a degli esseri mortali, i più solenni e tremendi avvertimenti che mai siano stati dati da Dio all’uomo, sono stati loro affidati per essere trasmessi all’umanità. Nello svolgimento di questo mandato le nostre case editrici sono fra gli agenti più efficaci. {TT3 86.2}

E’ completamente vero tutto ciò? Sicuramente i messaggi ricevuti e scritti da sorella White sono tantissimi, ma Bahà’u’llàh non è da meno e il suo messaggio è maggiormente universale, non essendo solo cristiano. Comunque, non si tratta di fare classifiche degli inviati di Dio. A ciascuno Dio ha dato ciò che riteneva opportuno e questo non dipendeva dalla loro volontà.

Il peccato dell’orgoglio e della presunzione può diventare disperato e incurabile. Esso ostacola ogni vera crescita. Quando un uomo ha dei difetti di carattere e non se ne rende conto; quando è talmente pieno di sé da non vedere i propri difetti, come può esserne liberato?

Come può una persona migliorare se crede di essere perfetta? {TT3 114.4}

Chi è tra voi che teme l’Eterno, che ascolti la voce del servo di Lui? Benché cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome dell’Eterno e si appoggi al suo Dio. Ecco, voi tutti che accendete un fuoco, che vi cingete di tizzoni, andatevene nelle fiamme del vostro fuoco e fra i tizzoni che avete accesi”. Isaia 50:10, 11. {TT3 124.3}

A chi dunque mi vorreste paragonare perché io gli sia pari? dice il Santo. Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose? Colui che fa uscir fuori e conta il loro esercito, che le chiama tutte per nome, e per la grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza non una manca. Isaia 40:25-26. {TT3 140.1}

Alla fine la vittoria fu conseguita. L’esercito che seguiva la bandiera con la scritta “I comandamenti di Dio e la fede di Gesù” trionfò gloriosamente. I soldati di Cristo giunsero alle porte della città e questa accolse con gioia il suo Re. In questo modo veniva stabilito il regno della pace, della gioia e della giustizia eterna. {TT3 141.3}

La luce della luna sarà pari a quella del sole e quella del sole risulterà sette volte maggiore di quella attuale. Le stelle del mattino canteranno dinanzi a questo incantevole scenario e i figli di Dio daranno grida di giubilo. Dio e Cristo uniti diranno: “Il peccato non ci sarà più, né più ci sarà la morte”. {TT3 141.4}

Fu questa la scena che mi venne presentata. {TT3 141.5}

Essi dovrebbero tener presente che ben scarso beneficio potrà derivare da uno studio superficiale della Parola di Dio. Perché essa possa essere ben capita, occorre impegnarsi in un’indagine approfondita. Nella Bibbia vi sono verità che si celano sotto la superficie, simili a vene di metallo aurifero. Il tesoro nascosto viene scoperto solo quando lo si cerca, come fa un minatore quando ricerca oro e argento. La comprensione della Parola di Dio risiede in se stessa: un passo può aiutarci a comprendere il senso di un altro passo. Il profondo significato delle verità contenute nella Parola di Dio ci è rivelato dallo Spirito Santo. {TT3 149.4}

Come risultato le loro vite diventerebbero conformi ai princìpi e alle promesse della Parola, le cui istruzioni sarebbero per loro come le foglie dell’albero della vita. Ci sarebbe in loro come una fonte di acqua che scaturisce a vita eterna, mentre delle benefiche effusioni di grazia darebbero refrigerio e nuova vita all’anima, facendo loro dimenticare gli affanni e le fatiche. Si sentirebbero fortificati e incoraggiati dalle parole ispirate da Dio. {TT3 151.5}

Le istruzioni impartitemi da Uno rivestito di autorità indicano che dobbiamo imparare a rispondere alla preghiera del capitolo diciassettesimo dell’evangelo di Giovanni. Questa preghiera deve essere fatta oggetto di studio. {TT3 155.2}

Cristo disse: “Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me ed io sono in te, anch’essi siano in noi; affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.” Giovanni 17:20-2. {TT3 155.3}

L’opera della creazione non potrà mai ricevere una spiegazione scientifica. Quale scienza, infatti, può spiegare il mistero della vita? {TT3 164.2}

La teoria secondo cui Dio non creò la materia, quando chiamò il mondo all’esistenza, è priva di fondamento. Nella formazione del mondo, Dio non ricorse a una forma preesistente di materia. Al contrario, tutte le cose, materiali e spirituali, sorsero davanti al Signore al suono della sua voce e furono create per lo scopo da lui stabilito. L’universo intero, la terra e tutto ciò che essa contiene sono opera delle sue mani; tutto ciò sorse dal nulla al soffio della sua bocca. {TT3 164.3}

Per fede intendiamo che i mondi furono formati dalla Parola di Dio; cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti”. — Testimonies for the Church 8:258, 259 (1904). {TT3 164.4}

Soffermandosi sulle leggi della materia e della natura, alcuni perdono di vista — se non addirittura negano — la continua e diretta azione di Dio. Essi ritengono che la natura agisca indipendentemente dall’Eterno, avendo in sé i suoi limiti e traendo da sé le forze con le quali operare. Nelle loro menti c’è una netta distinzione fra naturale e soprannaturale. Il naturale è ascritto a cause ordinarie, indipendenti dalla potenza di Dio. La forza vitale è attribuita alla materia stessa e così la natura assume lo stesso ruolo di una divinità. Si suppone che la materia sia posta in determinate condizioni e lasciata libera di agire in base alle sue leggi, leggi fisse. Dio non può interferire in tali processi. La natura è caratterizzata — essi dicono — da particolari proprietà e precise leggi che regolano sempre nello stesso modo i suoi processi. {TT3 165.1}

Questa è falsa scienza. Non c’è nulla nella Parola di Dio che possa suffragare tale ipotesi. Dio non annulla le sue leggi, ma agisce continuamente per mezzo di esse, usandole come suoi strumenti. Esse non agiscono da sole. Dio dirige la natura; nulla lo può limitare. Il complesso divenire della natura testimonia la presenza intelligente e l’azione di un Essere che si muove a suo piacimento in mezzo alle opere che ha creato.

{TT3 165.2}

Gli scettici rifiutano di credere in Dio, perché con le loro menti limitate non riescono a comprendere la potenza infinita, grazie alla quale Egli si rivela agli uomini. Dio, però, deve essere riconosciuto più per quello che cela di se stesso che per quello che Egli ci rivela. Sia nella rivelazione divina che nella natura, Dio ha dato agli uomini dei misteri per provare la loro fede. E così deve essere. Noi possiamo indagare, interrogare, fare delle numerose ricerche, eppure non riusciremo mai a comprendere l’infinito. {TT3 166.2}

L’educazione cominciata quaggiù non sarà completata in questa vita: essa proseguirà nell’eternità e progredirà sempre, senza che nessuno possa completarla. Giorno dopo giorno comprenderemo le meravigliose opere di Dio, le prove della sua miracolosa potenza, manifestata nella creazione e nel mantenimento dell’universo. Alla luce che procede dal trono di Dio i misteri saranno svelati e l’anima sarà colma di meraviglia, davanti alla semplicità di cose che prima non erano mai state capite. — Testimonies for the Church 8:328 (1904). {TT3 166.3}

Queste cose vi ho dette in parabole: — Egli disse — l’ora viene che non vi parlerò più in parabole, ma apertamente vi farò conoscere il Padre”. Giovanni 16:25. {TT3 169.1}

Il Signore chiede un rinnovamento della testimonianza data negli anni passati. Egli chiede un rinnovamento della vita spirituale. Le energie spirituali del suo popolo sono a lungo rimaste intorpidite, perciò deve esserci una risurrezione dalla morte apparente. {TT3 175.6}

Coloro che camminano nella luce, come Cristo è nella luce, collaboreranno col Salvatore, rivelando ad altri ciò che Dio ha loro rivelato. E’ proposito di Dio che la verità presente sia resa nota a ogni tribù, nazione, lingua e popolo. {TT3 187.1}

Il 16 aprile 1906, mentre ero a Loma Linda, passò davanti a me una scena prodigiosa. In visione notturna mi pareva di essere sopra un’altura, dall’alto della quale potevo vedere delle case scosse come una canna al vento. Degli edifici grandi e piccoli crollavano al suolo. Luoghi di piacere, teatri, alberghi, case di gente ricca: tutto fu scrollato e frantumato. Molte vite umane vennero cancellate dall’esistenza e si sentivano tutt’intorno grida laceranti dei feriti e della gente terrorizzata. {TT3 211.1}

Gli angeli distruttori di Dio erano all’opera. Bastava un loro semplice tocco perché degli edifici imponenti e giudicati sicuri, fossero rapidamente ridotti in cumuli di macerie. In nessun luogo c’era garanzia di sicurezza. Io non mi sentivo affatto in pericolo, però non trovo parole per poter descrivere la spettacolarità delle scene che passarono davanti a me. Mi sembrava che la sopportazione divina fosse esaurita e che fosse giunto il giorno del giudizio. {TT3 211.2}

L’angelo che stava al mio fianco mi spiegò che solo pochi hanno un’idea dell’empietà delle grandi città. Disse che il Signore ha stabilito un tempo nel quale colpirà i trasgressori per il loro persistente disprezzo della sua legge. {TT3 211.3}

Per quanto terribile fosse la visione che passava davanti a me, ciò che più mi impressionò fu la spiegazione che mi fu data. L’angelo che mi era accanto dichiarò che la sovranità di Dio e la santità della sua legge debbono essere rivelati a coloro che rifiutano ostinatamente di ubbidire al Re dei re. Coloro che scelgono di rimanere infedeli, debbono essere colpiti misericordiosamente con dei giudizi, nell’intento se possibile di renderli coscienti del loro peccato. {TT3 211.4}

Il 18 aprile, due giorni dopo che era passata davanti a me la scena degli edifici che crollavano, mi recai nella chiesa di Carr Street a Los Angeles, per mantenere un impegno precedentemente preso. Mentre ci avvicinavamo alla chiesa, udimmo la voce di un giornalaio che gridava: “San Francisco distrutta dal terremoto!”. Col cuore gonfio lessi le prime frettolose notizie sul disastroso terremoto. {TT3 211.9}

Non di rado i credenti hanno permesso al nemico di agire per mezzo loro, proprio quando essi, invece, avrebbero dovuto essere pienamente consacrati a Dio e all’avanzamento della sua opera. Senza saperlo si sono allontanati dalla via della giustizia. Essi hanno contrastato lo Spirito di Dio e ritardato notevolmente l’opera dei messaggeri di Dio, con il loro atteggiamento critico e con l’esibizione di una pietà formale e di un orgoglio spirituale simile a quello dei Farisei. {TT3 221.2}

Io uso un poco di sale, il che lungi dal risultare deleterio è realmente necessario al sangue! I legumi possono essere resi più gustosi se conditi con un po’ di latte o di panna o con qualcosa di equivalente. {TT3 231.6}

Quantunque siano stati dati degli avvertimenti sui pericoli di malattia, derivanti dal burro o da un largo uso di uova da parte dei bambini in tenera età, non si deve considerare come violazione dei princìpi l’uso di uova di galline bene allevate e convenientemente nutrite. Le uova contengono delle sostanze efficaci per neutralizzare certi veleni. {TT3 232.1}

Alcuni, astenendosi dal latte, dalle uova e dal burro, hanno trascurato di fornire all’organismo il nutrimento adatto e perciò sono diventati deboli, inabili al lavoro. In questo modo la riforma sanitaria viene screditata. L’opera che abbiamo cercato di costruire solidamente è turbata da cose che Dio non ha richiesto e le energie della chiesa ne risultano paralizzate. Dio però interverrà per impedire gli effetti di questi estremismi. Il Vangelo deve armonizzarsi col genere umano e portare sia i ricchi che i poveri ai piedi di Gesù. {TT3 232.2}

Verrà il tempo in cui dovremo eliminare dalla nostra dieta alcuni elementi di cui ora facciamo uso come latte, panna e uova; però non è il caso di crearci delle perplessità con delle restrizioni premature ed estremiste. Aspettiamo fino a che le circostanze non lo esigano, fino a che il Signore non abbia preparato la strada per questo. {TT3 232.3}

Il tempio giudaico fu costruito con pietre tagliate, cavate dal monte. Ogni pietra era stata resa adatta per il posto che doveva occupare nell’edificio: squadrata, levigata, saggiata prima di essere trasportata a Gerusalemme. Quando tutto il materiale fu raccolto sul posto, l’edificio fu innalzato senza che si sentisse il rumore di un martello. Tale costruzione rappresentava il tempio spirituale di Dio, composto di materiale proveniente da ogni nazione, lingua e popolo; da ogni ceto, alto e basso, ricchi e poveri, colti e incolti. Non si tratta di materia morta resa idonea dal martello e dallo scalpello, ma di pietre vive tratte dal mondo mediante la verità, e che il Grande Architetto, il Signore del tempio, sta ora squadrando e levigando per renderle atte a occupare il loro posto nel tempio spirituale. Quando sarà completato, questo tempio risulterà perfetto in ogni sua parte, oggetto di ammirazione da parte degli angeli e degli uomini, perché Dio è il suo Architetto e Costruttore. {TT3 243.5}

Fratelli e sorelle, io vi avverto: non innalzate un muro di separazione fra le differenti nazionalità; al contrario, là dove esso esiste, cercate di abbatterlo. Noi dovremmo sforzarci di condurre tutti all’armonia che c’è in Gesù e adoperarci per un unico obiettivo: la salvezza del nostro prossimo. {TT3 244.1}

Chiunque entrerà attraverso le porte di perla della città di Dio, vi entrerà da conquistatore e la sua maggiore vittoria sarà stata quella sul proprio io. {TT3 244.5}

La gente ha bisogno di vedere compiersi il miracolo che unisce fra loro i cuori dei figli di Dio, attraverso il vincolo dell’amore cristiano. {TT3 248.3}

La vita di Cristo stabilì una religione in cui non esistono caste, una religione grazie alla quale giudei e gentili, liberi e servi, sono uniti in una comunità di eguali davanti a Dio. Nessuna distinzione fra conoscenti ed estranei, fra amici e nemici. Ciò che attirava la sua amorevole attenzione era l’anima assetata dell’acqua della vita. {TT3 249.2}

Cristo guiderà i suoi eletti lungo il fiume della vita e spiegherà loro le cose che in questo mondo li hanno resi perplessi. Egli rivelerà loro i misteri della grazia. Resteranno meravigliati dell’armonia che contraddistingue l’azione divina. I loro occhi si apriranno e la visione di questa armonia si sostituirà alla confusione e alla delusione che accompagnava i loro progetti. {TT3 250.7}

Qualunque essere umano che pretenda di voler assumere un’autorità di vasta portata e che cerchi di dominare sui propri simili, dimostra di essere un uomo al quale è pericoloso affidare delle responsabilità ecclesiastiche. {TT3 270.3}

La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono”. Ebrei 11:1 {TT3 271.4}

Coloro che accettano un posto di responsabilità nell’opera di Dio, dovrebbero ricordare sempre che nel chiamarli a quell’incarico, il Signore li ha anche chiamati a camminare con circospezione davanti a lui e davanti ai loro simili. Anziché ritenere loro dovere ordinare, comandare e imporre il proprio punto di vista agli altri, dovrebbero rendersi conto che c’è sempre qualcosa da imparare. {TT3 277.6}

Noi siamo ancora oppressi dall’ansia che le attività terrene ci procurano. Tutto ciò non ci deve scoraggiare, consideriamo con entusiasmo il paradiso che ci attende, contempliamo con fede colui che morì per i peccati del mondo. Egli ha aperto le porte del paradiso a tutti quelli che lo accettano e credono in lui. {TT3 280.1}

Qui sorella White si sbaglia, perché il primo avvento di Cristo consentì solo l’inizio della vita eterna nel corpo, non il ritorno al paradiso terrestre.

Noi siamo diretti a casa. Colui che ci ha tanto amato da morire per noi, ci ha edificato una città. La Nuova Gerusalemme sarà il nostro luogo di riposo. Nella città di Dio non ci sarà tristezza. In essa non si sentiranno gemiti di dolore; non ci sarà l’amarezza che deriva dalla delusione o dalla scomparsa di un nostro caro. {TT3 280.2}

Anche qui sorella White si sbaglia: sappiamo che la Nuova Gerusalemme è già stata edificata, quando lei era ancora in vita, ma ancora le benedizioni legate a questa città sono lontane dalla realizzazione.

Evidentemente in queste due occasioni ha parlato secondo la sua conoscenza e le sue speranze.

I TESORI DELLE TESTIMONIANZEultima modifica: 2019-04-03T20:24:50+02:00da ruggerorv


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