RELIGIONI A CONFRONTO


RELIGIONI A CONFRONTO

IL VANGELO DEL 2000

PREMESSA

 

Questo libro è edito da “Editrice Nuovi Autori” ed è stato pubblicato nel 2001, contiene 61 pagine e costa euro 8,26. Chi volesse acquistarlo in libreria può ordinarlo. Questa versione è in parte modificata ed è ampliata rispetto alla prima versione, la quale conteneva solo due sezioni.

PRESENTAZIONE DELL’AUTORE

Ruggero Ventura è nato a Lecco il 09/09/1949 da padre ebreo e madre cattolica.  Ha studiato medicina all’Università di Pavia. Vive e lavora a Milano e sin dalla giovinezza si è interessato ai testi sacri delle religioni.

INTRODUZIONE

Questo lavoro consta di tre sezioni: la prima, in forma teatrale, ha il titolo di “Religioni a confronto” ed è, in sostanza, una raccolta di citazioni; la seconda, che è un excursus su temi di attualità, tratta delle conseguenze della prima sezione ed è volutamente priva di citazioni; la terza prende in considerazione temi importanti non trattati nelle prime due sezioni.

L’insieme delle tre sezioni può essere definito “Il Vangelo del 2000”, come dice il sottotitolo.

Perché la prima sezione ha forma teatrale?

Fino ad oggi sono stato “nessuno” e sono stato ignorato o trattato abbastanza male, allora volevo provare ad essere “qualcuno”. Ho pensato ai divi del cinema e della televisione che sono idolatrati dai loro ammiratori, così ho frequentato due corsi di recitazione. Ho pensato allora di recitare insieme ai miei compagni di corso “Il Vangelo del 2000”, così l’ho messo in forma teatrale.

L’inizio del testo è piuttosto buffo, ma ciò non deve trarre in inganno perché si tratta di un lavoro serio, che ha richiesto la lettura di molte scritture sacre delle religioni.

Considero la conoscenza di questo testo indispensabile per i credenti di tutte le religioni: come potrebbero far ritorno al paradiso terrestre, se non conoscono la via? Come potrebbero diventare un solo popolo, se continuano ad avere credenze diverse e a praticare riti differenti?

 

Nelle citazioni le parentesi tonde contengono mie aggiunte, mentre le parentesi quadre contengono aggiunte inserite dai traduttori.

 

 

RELIGIONI A CONFRONTO

IL VANGELO DEL 2000 – PARTE I

Originale teatrale in due atti

di Ruggero Ventura

 

“E la voce che avevo udita dal cielo parlò di nuovo con me dicendo: – Va’, prendi il libro aperto nella mano dell’angelo che sta ritto sul mare e sulla terra. – E andai verso l’angelo, dicendogli di darmi il libriccino. E mi dice: – Prendilo e divoralo; riempirà d’amarezza le tue viscere, ma nella tua bocca sarà dolce come miele. – E presi il libriccino dalla mano dell’angelo e lo divorai, e nella mia bocca era dolce come miele; ma quando lo ebbi ingoiato, si riempirono d’amarezza le mie viscere. E mi dicono: – Bisogna che tu profetizzi di nuovo contro molti popoli, genti, lingue e re.” (Apocalisse 10:8-11)

PERSONAGGI

 

PIPPO CANTALAMESSA :    conduttore della trasmissione televisiva

SALVATORE LO PRETE  :   esperto della Bibbia

CHRISTINE MC CREADY:    esperta del Libro di Mormon

BEN SAN                           :    esperto del Corano

CARMINA LO CANTO      :    disk jockey

MI SUN KI                          :    esperto di testi sacri orientali

 

In uno studio televisivo si realizza una tavola rotonda: ogni ospite ha a disposizione uno o più libri che potrà consultare durante la trasmissione. Gli attori non citeranno i numeri dei versi messi tra parentesi e alcune fonti messe tra parentesi. Le citazioni brevi non saranno lette, ma memorizzate, e non verranno menzionati i capitoli nei quali si trovano.

 

ATTO I

 

CONDUTTORE: Buonasera, buonasera a tutti.  Pippo Cantalamessa vi parla dagli studi di Telecittà per lo speciale “Religioni a confronto”. Questo speciale sarà veramente eccezionale, in quanto abbiamo come ospiti esperti di fama internazionale dei testi sacri delle religioni. Presentiamo subito i nostri ospiti: abbiamo l’esperto biblista Salvatore Lo Prete, che insegna all’università della Trinità di Roma; abbiamo l’esperta del Libro di Mormon Christine Mc Cready, che insegna all’università del Terno di Napoli; abbiamo l’esperto del Corano Ben San, che insegna all’università della Trinacria di Catania; abbiamo l’esperto di testi orientali Mi Sun Ki, che insegna all’università della Trimurti di Venezia; abbiamo infine la famosa disk jockey Carmina Lo Canto, che collabora con Radio Nazionale e insegna discologia comparata alla Speciale di Pisa.

Vi chiederete cosa c’entra una disk jockey tra esperti di testi religiosi; ebbene, ve ne accorgerete durante la trasmissione. Del resto si può definire un’esperta di testi profani.

Benché molti dei nostri ospiti abbiano  nomi di chiara origine straniera, non ci saranno problemi di lingua, in quanto vivono da molti anni in Italia e insegnano in università italiane.

Questo speciale sarà veramente eccezionale anche per il fatto che non chiederemo ai nostri ospiti del passato perché più o meno lo conosciamo, non chiederemo nemmeno del presente perché ce l’abbiamo sotto gli occhi, ma chiederemo qualcosa del futuro.

Anzi, come prima domanda, gireremo ai nostri ospiti quella che ci fa una nostra ascoltatrice di Roma, che si firma Serenella 1950. 1950 probabilmente è il suo anno di nascita. Questa ascoltatrice ci chiede: ci sarà un futuro per l’umanità?

Giriamo la domanda all’esperto biblista Salvatore Lo Prete, in quanto la Bibbia è il testo sacro più conosciuto in Italia.

SALVATORE LO PRETE: Nella Bibbia ci sono molti libri profetici e il più importante per noi è sicuramente l’Apocalisse, però, poiché l’interpretazione di questo libro è molto difficile, vorrei iniziare citando alcuni versi del Vangelo di Tomaso (loghion 18):

“I discepoli di Gesù dissero: – Manifestaci quale sarà la nostra fine.

Gesù rispose: – Avete voi scoperto il principio che vi interessate della fine? Nel luogo infatti ove è il principio, là sarà anche la fine.”

Qualcosa di simile si legge anche nell’Epistola di Barnaba  (capitolo 6, verso 3): “Dice il Signore: Ecco faccio le cose finali come le prime.”

Nella Bibbia, all’inizio, si parla della creazione e poi del paradiso terrestre, perciò alla fine si dovrebbe avere un ritorno al paradiso terrestre.

CONDUTTORE: Bene. Ma questo Vangelo di Tomaso non è un testo canonico, non è uno dei testi che le chiese cristiane considerano ispirati da Dio. I Vangeli canonici sono solo quattro: Marco, Matteo, Luca, Giovanni.

Anche questa Epistola di Barnaba non l’ho mai sentita. So che nella Bibbia ci sono lettere di Paolo, Giovanni, Pietro, Giacomo, ma non un’Epistola di Barnaba, che deve essere un testo apocrifo, cioè considerato non ispirato da Dio.

Cosa può dirci a questo proposito?

LO PRETE: Giovanni termina il suo Vangelo dicendo (Gv. 21:25): “Ci sono poi molte altre cose compiute da Gesù, che se si scrivessero ad una ad una, neppure il mondo stesso, credo, potrebbe contenere i libri che ne risulterebbero.”

Ciò significa che i Vangeli canonici non contengono tutto il messaggio e le opere di Gesù.

CHRISTINE MC CREADY: Vorrei intervenire anch’io, a questo proposito.

Innanzitutto devo dire che i mormoni credono nella Bibbia e nel Libro di Mormon, che è una raccolta di libri, scritti da autori vari, come la Bibbia.

La scrittura di questi libri sarebbe avvenuta in gran parte sul continente americano da parte di ebrei, che avrebbero attraversato l’oceano Atlantico circa nel 600 a.C. per sfuggire a persecuzioni e previste future invasioni straniere della Palestina. Gran parte delle popolazioni trovate sul continente americano, dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo, sarebbe di origine ebraica. Il colore della pelle diverso dal bianco sarebbe dovuto, secondo il Libro di Mormon, a una maledizione divina a causa della decadenza morale di quelle popolazioni.

Comunque, nel Primo libro di Nefi (13:24, 26, 27) si legge:

“E l’angelo del Signore continuò: Hai visto che il libro uscì dalla bocca d’un Ebreo. E dopo che fu passato per mani dei dodici apostoli dell’Agnello[1], dagli Ebrei ai Gentili[2], hai visto la fondazione della grande e abominevole chiesa, la più abominevole di tutte le chiese[3]; vedi infatti, essa ha tolto dal Vangelo dell’Agnello molte parti chiare e preziosissime. Tutto ciò è stato fatto per pervertire le vie diritte del Signore.”

CONDUTTORE: Ciò che dice è molto sorprendente. Allora questa distinzione tra testi canonici e testi apocrifi sarebbe arbitraria e non avrebbe alcun fondamento nella realtà. A questo punto verrebbe a cadere anche il dogma dell’infallibilità del Papa, sostenuto dalla Chiesa Cattolica. Si tratterebbe di una grande menzogna per obbligare i fedeli a credere nelle false dottrine inventate dai Papi.

Ma come credere che anche il Libro di Mormon sia di origine divina?

BEN SAN: Vorrei rispondere io a questa domanda.

Innanzitutto devo dire che i musulmani credono nella Bibbia e nel Corano.

Nel Corano, nella terza sura (v. 2) – le sure sono i capitoli o canti del Corano – si legge:

“[Egli] ha fatto scendere a te, secondo verità, il Libro che conferma ciò che  [ha fatto scendere] prima di esso; ha fatto scendere il Pentateuco[4] e il Vangelo, [prima del Corano], come direzione degli uomini.”

Più avanti (45:27) troviamo: “Vedrai allora ogni nazione genuflessa; ogni nazione verrà chiamata al suo libro [e verrà detto]: Oggi verrete retribuiti di ciò che avete operato.”

LO PRETE: Nel Libro di Isaia (28:9, 10) sta scritto:

“A chi vuole insegnare la scienza? A chi vuole spiegare la rivelazione? Agli svezzati, appena staccati dal seno? Sì, precetto su precetto, precetto su precetto, riga su riga, riga su riga, un poco qua un poco là.”

MC CREADY: Nel Secondo libro di Nefi, al capitolo 30 (vv. 8 – 14), si legge:

“Perché mormorate, per il fatto di ricevere altre mie parole? Non sapete che la testimonianza di due nazioni è per voi una prova ch’Io sono Dio e che ricordo una nazione come l’altra? Pertanto, Io dico le stesse parole ad una nazione come ad un’altra. E quando le due nazioni si uniranno, le testimonianze delle due nazioni saranno pure riunite. Ed Io faccio questo per dar prova a molti ch’Io sono il medesimo ieri, oggi e in eterno; e che Io pronuncio le mie parole secondo il mio piacimento. E perché Io ho detto una parola, non dovete supporre che non posso dirne un’altra; poiché la mia opera non è ancora finita, né lo sarà fino alla fine dell’umanità, né dopo quel tempo ed eternamente. Dunque, per avere voi una Bibbia, non dovete supporre ch’essa contenga tutte le mie parole; né dovete supporre ch’Io non ne abbia fatto scrivere altre. Poiché Io ordino a tutti gli uomini, sia a levante che a ponente, sia a settentrione che al meridione e sulle isole del mare, ch’essi scrivano le parole ch’Io dico loro; poiché Io giudicherò il mondo mediante i libri che saranno scritti, ogni uomo secondo le sue azioni, secondo quanto è scritto. Ecco, infatti, Io parlerò agli Ebrei ed essi scriveranno; Io parlerò ai Nefiti ed essi scriveranno; Io parlerò pure alle altre tribù del casato d’Israele, che ho condotte via, ed esse scriveranno; ed Io parlerò pure a tutte le nazioni della terra ed esse scriveranno quanto avrò detto loro. Ed accadrà che gli Ebrei avranno le parole dei Nefiti e i Nefiti le parole degli Ebrei; e i Nefiti e gli Ebrei avranno le parole delle tribù perdute d’Israele; e le tribù perdute d’Israele avranno le parole dei Nefiti e degli Ebrei. Ed accadrà così che il mio popolo, che è del casato d’Israele, sarà radunato in patria sulle loro terre avite; e la mia parola sarà pure riunita in una. Ed Io mostrerò a coloro che combattono contro la mia parola e contro il mio popolo, che è del casato d’Israele, ch’Io sono Dio e che Io feci alleanza con Abramo di rammentare la sua posterità in eterno.”

CONDUTTORE: Ma se tutte le religioni sono buone, dobbiamo continuare a credere ognuno nella propria religione, avere rispetto per le altre religioni e magari conoscerle meglio?

LO PRETE: Purtroppo i capi religiosi fanno i propri interessi, non quelli di chi ha ispirato i testi sacri e, quindi, neppure gli interessi del popolo: insegnano false dottrine.

Inoltre, se l’obiettivo finale è il paradiso, sarà bene cominciare a comportarsi secondo il futuro, secondo il paradiso, piuttosto che continuare a comportarsi secondo il passato, secondo la tradizione.

Negli Atti di Pietro (38:1, 2) si legge:

“Pietro, che è crocifisso a testa in giù, dice: Apprendete il mistero di tutta la natura e il principio di tutte le cose, quale esso è stato. Poiché il primo uomo, della razza del quale io porto l’immagine, cadde a terra a testa in giù e mostrò una natura differente da quella che era da prima. Egli allora organizzò tutto l’ordinamento del cosmo ad immagine della sua vocazione. E, infatti, fece destra ciò che era sinistra e sinistra ciò che era destra; e mutò tutti i segni della natura, al punto di considerare bello ciò che era brutto, e di considerare buono ciò che, nella realtà, era malvagio. A questo proposito il Signore ha detto: Se voi non farete la destra come la sinistra e la sinistra come la destra, e quello che è inferiore come il superiore, quello che è posteriore come l’anteriore, non avrete la conoscenza del Regno.”

Quindi il modo di ragionare e di comportarsi che consideriamo normale, in realtà è opposto al modo di ragionare e comportarsi corretto. Facciamo però un esempio per spiegare il testo precedente: se un capo di stato è un mafioso, un guerrafondaio, un sanguinario o un ladro, bisogna tenerlo come superiore rispetto a un disgraziato che lavora otto ore al giorno per mantenere la famiglia e cerca di comportasi bene? La  risposta è no, bisogna fare quello che è inferiore come il superiore.

CONDUTTORE: Si è parlato di paradiso, ma esiste una qualche descrizione? Come si comporteranno gli uomini nel paradiso?

MC CREADY: Io posso dire che secondo il Libro di Mormon il paradiso verrà realizzato sul continente americano. Nel Libro di Ether (13:2,3) troviamo scritto: “Ecco, infatti, essi rigettarono tutte le parole di Ether; egli spiegò loro ogni cosa fin dal principio e disse loro che dopo che le acque si furono ritirate d’in sulla faccia di questa terra  (cioè dopo il diluvio), era divenuta una terra eletta sopra tutte le altre, una terra scelta dal Signore; perciò il Signore vuole che tutti gli uomini che vi abitano lo servano. E che era il luogo della Nuova Gerusalemme, che sarebbe scesa dal cielo, e del sacro santuario del Signore.”

CARMINA LO CANTO: Se l’America simboleggia il paradiso, può essere interessante ascoltare un paio di canzoni. Cominciamo con America di Gianna Nannini.

 

America

Cercherò, mi sono sempre detta, cercherò. Troverai, mi hanno sempre detto, troverai. Per oggi sto con me e mi basto, nessuno mi vede, e allora accarezzo la mia solitudine. Ed ognuno al suo corpo non sa cosa chiedere, chiedere, chiedere, chiedere: fammi sognare – lei si morde la bocca e si sente l’America – fammi volare – lui allunga la mano e si tocca l’America – fammi l’amore, forte, sempre più forte, come fosse l’America. Fammi l’amore, forte, sempre più forte ed io sono l’America. E cercherai, mi hanno sempre detto, cercherai; e troverò, ora che ti accarezzo, troverò, ma quanta fantasia ci vuole per sentirsi in due, quando ognuno è da sempre nella sua solitudine. Lei regala il suo corpo e non sa cosa chiedere: fammi volare – lei le mani sui fianchi, come fosse l’America – fammi sognare – lui che scende e che sale e si sente l’America – fammi l’amore – lei si sente volare e si sente l’America – fammi l’amore, forte, sempre più forte, ed io sono l’America…e mi amerò…

 

Adesso ascoltiamo una canzone di Eros Ramazzotti: Terra promessa.

 

Terra promessa

Siamo i ragazzi di oggi, pensiamo sempre all’America, guardiamo lontano, troppo lontano. Viaggiare è la nostra passione, incontrare nuova gente, provare nuove emozioni, restare amici di tutti. Siamo i ragazzi di oggi, anime nella città, dentro i cinema vuoti, seduti in qualche bar; e camminiamo da soli nella notte più scura, anche se il domani ci fa un po’ paura. Finché qualcosa cambierà, finché nessuno ci darà una terra promessa, un mondo diverso dove crescere i nostri pensieri, noi non ci fermeremo, non ci stancheremo di cercare il nostro cammino. Siamo i ragazzi di oggi, zingari di professione, con i giorni davanti e in mente un’illusione. Noi siamo fatti così, guardiamo sempre al futuro e così immaginiamo un mondo meno duro…

Noi non ci fermeremo, non ci stancheremo ed insieme noi troveremo…

 

MI SUN KI: In un testo taoista, scritto da Lieh-tzu (64), si ha una descrizione di qualcosa che si avvicina al paradiso:

“Il clima è mite e non provoca epidemie. Gli abitanti, essendo di carattere gentile e compiacente, non litigano e non contendono; avendo il cuore molle e le ossa deboli, non sono alteri né servili; vivendo separati anziani e giovani, non hanno prìncipi né sudditi; andando frammisti uomini e donne, non hanno paraninfi (che combinano matrimoni) e sponsali; vivendo in vicinanza dell’acqua, non arano e non seminano; essendo il clima mite e uniforme, non tessono e non si vestono. Muoiono a cent’anni, senza morti premature o malattie; il popolo si moltiplica a iosa (non per la nascita di bambini, ma perché a molti piacerà vivere lì e, se ne saranno degni, potranno farlo), gode di piaceri e di gioie e non conosce decadimento e vecchiaia, tristezza e dolore. Per costume sono amanti della musica e, prendendosi per mano, cantano a turno senza mai smettere per tutto il giorno.”

LO CANTO: Qualcosa che si avvicina al paradiso è descritto nella canzone L’isola che non c’è di Edoardo Bennato. Ascoltiamola…

 

L’isola che non c’è

Seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino; la strada la trovi da te, porta all’isola che non c’è. Forse questo ti sembrerà strano, ma la ragione ti ha un po’ preso la mano ed ora sei quasi convinto che non può esistere un’isola che non c’è. E a pensarci: che pazzia! E’ una favola, è solo fantasia. E chi è saggio, chi è maturo, lo sa: non può esistere nella realtà. Sono d’accordo con voi: non esiste una terra dove non ci son santi né eroi. E se non ci son ladri, se non c’è mai la guerra, forse è proprio l’isola che non c’è, che non c’è.

E non è un’invenzione e neanche un gioco di parole: se ci credi, ti basta, perché poi la strada la trovi da te.

Sono d’accordo con voi: niente ladri e gendarmi, ma che razza di isola è! Niente odio e violenza, né soldati né armi, forse è proprio l’isola che non c’è, che non c’è.

Seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino. Non ti puoi sbagliare, perché è l’isola che non c’è. E ti prendono in giro, se continui a cercarla, ma non darti per vinto, perché chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle, forse è ancora più pazzo di te.

 

SUN KI: A qualcuno potrà sembrare strana una terra senza santi né eroi, ma i santi e gli eroi non servono in una terra paradisiaca, ma qui per contrastare la criminalità politica, quella organizzata e quella comune.

CONDUTTORE: Parlando di criminalità, ha messo al primo posto quella politica. C’è un motivo?

SUN KI: Sì, quando la criminalità organizzata e quella comune si sposano, nasce l’uomo politico. Il delinquente comune acculturato, non ancora condannato dai tribunali, viene contattato dalla criminalità organizzata perché possa proteggerla nei limiti del possibile.

L’uomo politico obbedisce a tre comandamenti: mentire, rubare, uccidere. Obbedendo al primo comandamento riesce a mascherare il furto e l’omicidio. Come insegnano tutti coloro che detengono il potere: la menzogna copre una moltitudine di delitti finché… non viene a galla la verità!

Quando uccide l’uomo politico? Ogni volta che vengono dichiarate guerre per motivi espansionistici, ogni volta che si instaura un regime sanguinario, ogni volta che i servizi segreti compiono stragi o eliminano persone “scomode”, i mandanti sono i politici. Per non parlare poi degli omicidi mentali compiuti ai danni dei disoccupati, ai quali non viene data la possibilità di trovare lavoro, in modo che siano schiavi della criminalità organizzata o dei soprusi dei datori di lavoro.

Nei tempi antichi i delinquenti si rifugiavano nei conventi o nelle chiese per poter sfuggire alle punizioni delle leggi umane, oggi si rifugiano nel parlamento, vero e proprio refugium peccatorum, grazie all’immunità parlamentare vigente in Italia e altrove.

CONDUTTORE: I politici non saranno contenti di queste parole. Ma siamo sicuri che Dio non veda di buon occhio i politici?

LO PRETE (Il testo tra parentesi sarà detto guardando il pubblico, mentre il restante potrà essere letto): Datemi un momento per cercare…

Ecco, nel Libro di Enoc, al capitolo 46 (vv. 4-6), troviamo scritto: “E questo figlio dell’uomo, che tu hai visto, toglierà i re e i potenti dalle loro sedi ed i forti dai loro troni, scioglierà i freni dei forti (senza freni cadranno in caduta libera) e spezzerà i denti dei peccatori. Ed egli rovescerà i re dai loro troni e dai loro regni poiché non lo esaltano, non lo lodano e non gli si umiliano. Da dove é stato dato loro il regno? (Dai delinquenti e dai coglioni che li hanno votati nelle libere elezioni barabbiche, alle quali possono partecipare tutti i partiti demoniaci. Che differenza c’è tra un demone cristiano, un demone comunista e un demone fascista?). Ed egli piegherà la faccia dei potenti, li riempirà la vergogna e la tenebra sarà la loro sede e i vermi il loro letto (riposeranno sugli invertebrati che li hanno colpevolmente votati. I votanti sono vermi poiché non credono alla possibilità di giungere all’autogoverno) e non avranno speranza di sollevarsi dal loro letto perché non esaltano il nome del Signore degli spiriti.”

MC CREADY: Nel Secondo libro di Nefi (28:28) è detto:

“E infine, guai a tutti coloro che tremano e sono infuriati contro la verità divina! Colui, infatti, che è fondato sulla roccia riceve la verità con contentezza; ma colui che ha fondamenta di sabbia, trema, temendo di cadere.”

CONDUTTORE: Sarà l’uomo descritto nel libro di Enoc a guidare i popoli verso il paradiso?

LO PRETE: Sì. Nell’Apocalisse (20:4) troviamo:

“E vidi dei troni, e le anime dei decapitati  per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, i quali non adorarono la fiera né la sua immagine e non ricevettero il marchio sulla fronte e sulla loro mano; e sedettero sui troni e il giudizio fu dato loro; e vissero e regnarono con il Cristo per mille anni.”

SUN KI: In un testo zoroastriano, Dēnkart[5] (ed. Madan, pp. 129-30), – zoroastriani erano i tre re magi – si legge:

“La cosa contro cui lo Spirito Distruttore lotta più violentemente è la riunione nella piena forza delle dignità  della monarchia e della Buona Religione, poiché una simile congiunzione è quella che deve distruggerlo…

Ogni volta che in questo mondo la pietà è legata al buon governo in un unico pio e buon sovrano, allora il vizio è indebolito e la virtù accresciuta, l’opposizione diminuisce e la cooperazione aumenta, c’è maggiore santità e minore peccaminosità tra gli uomini, i buoni prosperano e prevalgono e i malvagi sono repressi e privati di sovranità, il mondo è prospero, tutta la creazione si rallegra, e la gente del popolo sta bene; e per tutte queste cose il mondo è ben ordinato ed adorno. Quando queste due dignità si incontreranno in un unico uomo, allora l’Aggressore sarà definitivamente vinto e la creazione salvata e purificata. Da ciò procede la Riabilitazione finale. La Buona Religione rivela che queste due dignità si incontreranno assieme in S­ōshyans.”

CONDUTTORE: Allora ci vorranno mille anni per arrivare al paradiso?

SUN KI: Nel Tao Te Ching , testo taoista (38:17-22), è detto:

“Perduto il Tao venne poi la virtù, perduta la virtù venne poi la carità, perduta la carità venne poi la giustizia, perduta la giustizia venne poi il rito: il rito è labilità della lealtà e della sincerità e foriero di disordine.”

Questa è una descrizione del progressivo degrado dell’umanità, perciò per ritornare al Tao – Tao significa Via – bisognerà ripercorrere queste tappe in senso inverso.

Ma vediamo di capire queste parole. Adesso dovremmo trovarci a livello dei riti, anche se molti ormai non compiono più nemmeno i riti. Comunque, tra coloro che compiono i riti, ce ne sono parecchi che li compiono meccanicamente, senza metterci il cuore; per questo si parla di labilità della sincerità e della lealtà. Ma c’è di peggio: molti delinquenti, molti mafiosi e tutti i politici compiono i riti al solo scopo di farsi vedere dagli altri, in modo che la gente possa dire: compie i riti, dev’essere una brava persona!

In questo caso si tratta di vera e propria ipocrisia, falsità, menzogna; e tutto ciò che si basa sulla menzogna porta disordine, perché non si capisce più niente. Allora il primo passo da fare è tornare alla Giustizia con la G maiuscola, la quale è sincera e leale perché non guarda in faccia a nessuno. Una volta raggiunta la Giustizia bisognerebbe tornare alla carità, la parola carità significa amore. L’amore riesce anche a perdonare le colpe, per cui è un passo avanti rispetto alla Giustizia. Una volta raggiunto l’amore bisognerebbe tornare alla virtù. Dove tutti sono virtuosi non ci sono colpe né peccati da perdonare. La virtù richiede, però, impegno e preoccupazione; infatti, chi è virtuoso pensa: devo fare questo, devo fare quest’altro, non devo fare questo, non devo fare quest’altro. Allora bisogna puntare al Tao. L’essenza del Tao è la spontaneità, agire spontaneamente senza tanti pensieri e preoccupazioni.

LO PRETE: Purtroppo al paradiso si arriverà gradatamente e dolorosamente, in quanto si dovrà passare attraverso tutte le calamità descritte nell’Apocalisse; e questo per un motivo molto semplice: gran parte dell’umanità non vuole il paradiso, vuole l’inferno! Del resto, se duemila anni fa il popolo di Gerusalemme, potendo scegliere tra Gesù e Barabba, che era un ladro e un assassino, scelse la liberazione di Barabba, non fu un caso. E adesso siamo allo stesso livello.

CONDUTTORE: Ora diamo spazio alla pubblicità. A tra poco.

 

ATTO II

CONDUTTORE: Bene, riprendiamo la trasmissione. Ridiamo la parola a Lo Prete, che avevamo interrotto.

LO PRETE: Vorrei tornare alla citazione del testo taoista fatta da Sun Ki. Nella Bibbia ci sono parecchi parallelismi. Nel Libro di Isaia (65:18 – 20) si dice:

“Rendo Gerusalemme una gioia, il suo popolo un godimento. Io gioirò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto né grida di angoscia. Non ci sarà più in essa un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che non compia i suoi giorni; il più giovane morirà a cento anni, chi non raggiunge cento anni sarà maledetto (perché non era degno di vivere a lungo).“

Riguardo al fatto che costoro non arano e non seminano, in una citazione di Ippolito[6] (comm. in Dan. 4.60) leggiamo: “Mentre il Signore parlava ai discepoli del futuro Regno dei Santi e come e quanto glorioso e mirifico esso sarà, Giuda, stupito per tale discorso, disse: – Ma chi vedrà mai queste cose? –

Il Signore disse: – Tali cose vedranno coloro che ne sono divenuti degni.”

In una citazione di Ireneo[7] (c. haer. 5.33; ed. Sixtus Colombo, 132) leggiamo: “Nello stesso modo, gli anziani che videro Giovanni, il discepolo del Signore, ricordano di avere udito da lui parlare del modo nel quale il Signore insegnava circa quei tempi, e diceva: – Verranno giorni nei quali nasceranno le viti, e su una sola vite vi saranno diecimila rami, e su un solo ramo diecimila getti, e, ancora in un solo ramo, diecimila tralci, e su ogni tralcio diecimila grappoli, e in ogni grappolo diecimila acini, e ogni acino premuto darà venticinque metrete di vino.

E, quando un santo andrà a cogliere un grappolo, un altro grappolo griderà: – Io sono un grappolo migliore! Prendimi, per me benedici il Signore! –

Parimenti, un grano di frumento produrrà diecimila spighe, e ogni spiga porterà diecimila grani, e ogni grano [darà] cinque libbre doppie di fiore di farina bianca.

E tutti gli altri frutti e semi ed erbe produrranno secondo corrispondenti proporzioni. E tutti gli animali, prendendo nutrimento da questi cibi che ricevono dalla terra, diverranno pacifici e concordi fra loro, assoggettandosi all’uomo con piena obbedienza.”

Per quanto riguarda il fatto che tra quella gente non ci sono prìncipi né sudditi, nel Vangelo di Tomaso (loghion 81) troviamo scritto: “Gesù disse: Colui  che si è fatto ricco, diventi re; e colui che ha il potere, vi rinunci.”

Qui, evidentemente, non si parla della ricchezza materiale, ma di quella spirituale. Il re sarà il Cristo fino al raggiungimento del paradiso. E’ da sottolineare che chi ha il potere vi deve rinunciare.

Sul fatto che quelle persone non si sposano, nel Vangelo di Luca (20:34-36) si dice:

“I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito, ma coloro che sono ritenuti degni dell’altro mondo (quello che dovrà essere realizzato) non prendono moglie né marito e non potranno nemmeno più  morire, perché  sono figli della risurrezione.”

CONDUTTORE: Qui si parla di figli della risurrezione, ma, a quanto ne sappiamo, per adesso non ci sono figli della risurrezione, perciò queste parole non ci riguardano da vicino. Giusto?

LO PRETE: Questo non è esatto, infatti la risurrezione consisterebbe in una reincarnazione e in una risurrezione di tipo spirituale in base alla conoscenza. Quindi tutti possiamo risuscitare, se abbiamo una corretta conoscenza e ci comportiamo di conseguenza.

A proposito di reincarnazione, nel Libro dei misteri[8] (Mani – Il libro dei misteri – ap. Al-Beruni, Hennecke III, 191) troviamo:

“Dopo che i discepoli ebbero conseguita la certezza che le anime non muoiono, che anzi ripetutamente vengono immesse in varie forme delle quali si rivestono, perfino nelle bestie, nelle quali esse vengono trasferite, e finalmente in ogni possibile forma, nel cui interno vengono infuse, interrogarono allora il Messia circa la fine delle anime che non abbiano conseguito la verità e che non abbiano conosciuto le radici del loro essere. Allora egli disse: – Ogni anima debole, la quale non accoglie la sua chiamata alla verità, perisce e non ha pace.”

Questo perire e non aver pace è una condanna all’inferno, dove la vita non è vera vita. Chi, avendo ascoltato la verità, vi rinuncia perché non ha la forza di cambiare la propria vita, da quel momento è consapevole di vivere nella menzogna e questa consapevolezza non gli dà pace.

SUN KI: Nella Yogatattva Upani´ad, testo indù (1:3, 4), troviamo scritto:

“Ognuno, dopo aver bevuto il latte e premuto i seni, gode di quella matrice nella quale, quando fu gravida, è stato generato. Quella che era madre, diventa poi sposa, la sposa diventa madre, il padre diventa figlio e il figlio di nuovo padre…”

LO CANTO: Se continuiamo a reincarnarci, per noi è più importante l’al di qua piuttosto che l’al di là. E’ allora  interessante ascoltare la canzone C’è chi dice no di Vasco Rossi…

 

C’è chi dice no

C’è qualcosa che non va in questo cielo. C’è qualcuno che non sa più che ore sono. C’è chi dice qua, c’è chi dice là: io non mi muovo. C’è chi dice là, c’è chi dice qua: io non ci sono.

Tanta gente è convinta che ci sia nell’al di là qualche cosa, chissà; quanta gente, comunque, ci sarà che si accontenterà. C’è qualcuno che non sa più cos’è un uomo, c’è qualcuno che non ha rispetto per nessuno. C’è chi dice no, c’è chi dice no: io non ci sono. C’è chi dice no, c’è chi dice no: io non mi muovo.

Tanta gente è convinta che ci sia nell’al di là chissà cosa e chissà; quanta gente, comunque, ci sarà che si accontenterà. C’è chi dice no, c’è chi dice no: io non ci credo. C’è chi dice no, c’è chi dice no: io sono un uomo.

LO CANTO: “C’è qualcuno che non sa più che ore sono”. Sarà l’ora dell’amore e non lo sappiamo? Sarà l’ora di cambiare e non lo sappiamo?

Sul tema della reincarnazione possiamo ascoltare anche Cervo a primavera di Riccardo Cocciante.

 

Cervo a primavera

E io rinascerò, cervo a primavera, oppure diverrò gabbiano da scogliera, senza più niente da scordare, senza domande più da fare, con uno spazio da occupare. E io rinascerò, amico che mi sai capire, e mi trasformerò in qualcuno che non può più fallire: una pernice di montagna che vola eppur non sogna, in una foglia, una castagna. E io rinascerò, amico caro, amico mio, e mi ritroverò con penne, piume, senza l’io, senza paura di cadere, intento solo a volteggiare come un eterno migratore…E io rinascerò, senza complessi e frustrazioni, amico mio, ascolterò le sinfonie delle stagioni, con un mio ruolo definito, così, felice d’esser nato, tra cielo, terra e l’infinito. No, no, no…

 

LO PRETE: A qualcuno potrà sembrare strana una reincarnazione come foglia o come castagna, ma nel Vangelo di Tomaso (l. 77) troviamo scritto: “Gesù disse: – Io sono la luce che sovrasta ogni cosa. Io sono il tutto. Il tutto uscì da me e il tutto giunge fino a me. Spaccate il legno, io sono lì dentro. Alzate la pietra e lì mi troverete.” In questo caso, evidentemente, Gesù si identifica con il Grande Spirito, che pervade ogni cosa.

Vorrei spiegare, però, perché le persone degne del paradiso non si sposano. Innanzitutto, se vivono molto a lungo e alcune sono addirittura immortali, vivere cinquecento anni, mille anni, cinquemila anni solo e sempre con la stessa persona sarebbe una noia terribile.

Inoltre, se queste persone sono degne del paradiso, hanno superato il desiderio di possesso. Chi dice: io amo solo il mio ragazzo, io amo solo la mia ragazza, io amo solo il mio fidanzato, io amo solo la mia fidanzata, io amo solo mio marito, io amo solo mia moglie…ha il cuore piccolo, e chi ha il cuore piccolo non può entrare nel paradiso.

D’altra parte, chi ha il cuore grande può amare più persone contemporaneamente.

Per quanto riguarda il fatto che queste persone non si vestono, si dice nel Vangelo di Tomaso (l. 37):

“I suoi discepoli domandarono: In che giorno ti manifesterai a noi e in che giorno ti vedremo? Gesù rispose: Quando vi spoglierete del vostro pudore, quando deporrete i vostri abiti e li metterete sotto i vostri piedi, come fanno i bambini piccoli, e li calpesterete, allora vedrete il figlio del Vivente senza alcun timore.”

D’altra parte Adamo ed Eva nel paradiso erano nudi, non erano mica nati con la camicia e nemmeno col pannolino.

Per quanto riguarda il fatto che in quel tempo non nasceranno molti bambini, sono d’accordo con Mi Sun Ki. Nel Vangelo degli Egiziani[9] (Clemente Alessandrino – Strom. 3.9.64; P.G., VII 1165 e Strom. 3.9; P.G., VIII, 1168) è scritto:

“Salomè dice: – Fino a quando gli uomini continueranno a morire? –

Il Signore risponde: – Fino a quando le donne continueranno a partorire. –

Poi, avendo Salomè detto: – Ho dunque ben fatto a non partorire -, replica il Signore, dicendo: – Mangia di ogni erba, ma non quella che porta amarezza.”

I figli, spesso, danno più amarezze che gioie. Comunque ci sono altri motivi per cui nasceranno pochi bambini. Se queste persone vivono molto a lungo e alcune sono addirittura immortali, c’è il rischio della sovrappopolazione. Inoltre, chi mette al mondo figli deve badare a loro, mentre chi non genera figli può occuparsi di chi nel mondo c’è già, e questo allunga la vita di queste persone. Se, invece di mettere i vecchi negli ospizi, li si tenesse in casa e si badasse a loro, la loro vita si allungherebbe certamente.

CONDUTTORE: Pare che il paradiso riguarderà una minoranza, mentre la maggioranza dovrà finire all’inferno. Cosa potete dire dell’inferno?

SUN KI: In un testo zoroastriano di nome “Bundahishn[10] si dice: “Poi i salvati saranno separati dai dannati e i salvati saranno portati via in paradiso e i dannati rigettati nell’inferno; e per tre giorni e tre notti questi abitatori dell’inferno sopporteranno il castigo nell’inferno, nei loro corpi e nelle loro anime, mentre i salvati godranno la gioia nei loro corpi durante i loro tre giorni e tre notti in paradiso…ma nessun uomo dovrà subire la punizione degli interi tre giorni.”

A questo punto possiamo dire che l’inferno durerà circa duemilacinquecento anni, infatti nella Bhagavad Gītā (8:17), testo indù, si afferma: “Coloro che sanno che il giorno di Brahmā ha la durata di mille età e che la notte [di Brahmā] mille età dura, quegli uomini sono i conoscitori del giorno e della notte.” Brahmā è il nome del Dio personale, il Dio creatore, corrispondente a Jahve degli ebrei e Allah dei musulmani.

SAN: Anche nel Corano (22:46) troviamo qualcosa di simile: “Un giorno è presso il tuo Signore quanto mille anni di quelli che [voi] contate.”

SUN KI: Comunque la durata dell’inferno non dipenderà né da Dio, né dal Diavolo, ma dagli abitatori dell’inferno, infatti, quando costoro cominceranno a comportarsi come gli abitatori del paradiso, anche l’inferno diventerà paradiso. E’ comunque prevedibile un graduale passaggio degli abitatori dell’inferno nel paradiso man mano che abbiano scontato i loro delitti e gli abitatori del paradiso non facciano giustificata opposizione. Sempre nel Bundahishn[11] leggiamo: “Allora tutti gli uomini si riuniranno nella più grande gioia, padre e figlio, fratelli e tutti gli amici. E un uomo domanderà all’altro: – Che cosa ha fatto la tua anima durante tutti questi anni? Fosti salvato o fosti dannato?”

Siccome qui ci si riferisce all’anima, i tormenti dell’inferno riguarderanno soprattutto l’anima, sarà una sofferenza interiore, mentale, del cuore più che fisica.

CONDUTTORE (rivolto a Sun Ki): Ricordo che nei Vangeli Gesù dice che l’inferno sarà eterno, mentre lei afferma che durerà circa duemilacinquecento anni. Questa è una contraddizione.

SUN KI: Provi a chiedere a uno che ha passato vent’anni in prigione se quel tempo non gli è sembrato un’eternità…(Il conduttore annuisce pensosamente). Tanto più accadrà a chi dovrà passare centinaia di anni, o addirittura migliaia di anni, all’inferno.

CONDUTTORE: La Chiesa Cattolica parla di purgatorio, con pene più lievi rispetto all’inferno, per chi non ha commesso peccati gravi. So che nella Bibbia non si parla di purgatori, ma in qualche testo apocrifo o in altri testi sacri si fa cenno di purgatori?

 

Silenzio.

 

CONDUTTORE: Quindi non esiste alcun purgatorio, ma solo un inferno di lunga durata.

La Chiesa Cattolica parla anche di limbo, dove non si soffre e non si gioisce, per i bambini che non sono stati battezzati e che, quindi, non potrebbero entrare in paradiso.

In qualche testo sacro si fa cenno all’esistenza di un limbo?

 

Silenzio.

 

MC CREADY: Nel Libro di Moroni (8:15, 16) si fa una severa critica di questa teoria: “E’ terribile malvagità supporre che Iddio salvi un fanciullo a causa del battesimo e che l’altro debba perire perché non è battezzato. Guai a coloro che pervertiranno in tal modo le vie del Signore, perché periranno, a meno che non si pentano.” E ancora (8:22): “Giacché sappiate che tutti i fanciullini vivono in Cristo, come pure coloro che sono senza legge. Ecco, il potere della redenzione si estende a tutti quelli che non hanno legge; perciò, colui che non è sotto condanna non può pentirsi; ed a codesti il battesimo non serve.”

CONDUTTORE: La Chiesa Cattolica condanna i suicidi e la cosiddetta morte assistita per i malati incurabili gravissimi o in coma irreversibile, tant’è che nega loro anche il funerale religioso, anticipando una condanna divina. I testi sacri cosa ci dicono a questo proposito. Nella Bibbia non mi pare che se ne parli.

LO PRETE: In realtà nel libro delle Ecclesiaste (3:1, 2) si dice qualcosa che può aiutare a scegliere cosa fare: “Ogni cosa ha il suo momento e ogni faccenda ha il suo tempo sotto il cielo: tempo di nascere e tempo di morire.”

Credo che per coloro che siano in coma irreversibile e per i malati incurabili gravissimi sia tempo di morire.

SUN KI: In un testo buddhista, La preziosa ghirlanda (263), è scritto: “Da’ perfino il veleno a quelli a cui possa giovare.” Se per qualcuno è preferibile la morte a una vita di solo dolore o solo di tipo vegetale, pare autorizzata la scelta estrema. Del resto,  per alcuni vivere è una vera e propria tortura.

Un altro riferimento contro il voler a tutti i costi prolungare la vita si trova in un testo taoista, Il vero libro di Nan-hua (37): – Ciò che chiamo passioni sono l’affermazione e la negazione. – disse Chuang-tzu – Ciò che intendo per non aver passioni è che l’uomo non nuoccia internamente alla sua persona con l’amore e l’odio e che segua la spontaneità senza voler prolungare la vita. –

Un’altra citazione di un testo taoista, che può essere utile e chiarissima, si trova ne Il vero libro della sublime virtù del cavo e del vuoto (95):

“Yen P’ing-chung interrogò Kuan I-wu sul modo di nutrire la vita. Kuan I-wu disse: – Seguire le proprie inclinazioni, null’altro. Non ostacolarle, non reprimerle. –

– Che ne dici in particolare? – chiese Yen P’ing-chung.

– Asseconda l’orecchio in ciò che vuol udire, – rispose I-wu – l’occhio in ciò che vuol vedere, il naso in ciò che vuol fiutare, la bocca in ciò che vuol dire, il corpo in ciò in cui vuol trovare agio, l’intelletto in ciò che vuol operare. Ciò che l’orecchio vuole udire sono le canzoni e la musica e, se non gli è permesso di ascoltarle, io lo chiamo reprimere l’udito; ciò che l’occhio vuole vedere sono le belle cose e le belle donne e, se non gli è permesso di guardarle, io lo chiamo reprimere la vista; ciò che il naso vuole fiutare sono le spezie e i profumi e, se non gli è permesso di annusarli, io lo chiamo reprimere l’olfatto; ciò che la bocca vuole dire sono l’affermazione e la negazione e, se non le è permesso di parlarne, io lo chiamo reprimere la sapienza; ciò in cui il corpo vuole trovar agio sono le cose delicate e morbide e, se non gli è permesso di ricercarle, io lo chiamo reprimere il godimento; ciò in cui l’intelletto vuole operare sono l’arbitrio e la licenza e, se non gli è permesso di operarvi, io lo chiamo reprimere la natura. Tutte queste repressioni sono despoti oppressivi. Sfuggire questi despoti oppressivi, attendere la morte nella gioia un giorno, un mese, un anno, dieci anni è quel che io chiamo nutrire. Darsi a questi despoti oppressivi, farsene una costrizione senza respingerli, giungere nella tristezza ad una lunga vita di cento, mille, diecimila anni non è quel che io chiamo nutrire. –“

CONDUTTORE: Bene. Un’altra domanda interessante è questa: se un politico o un delinquente qualsiasi si pente in punto di morte, viene perdonato?

SAN: Riguardo al pentimento in punto di morte, nel Corano (4:22) si afferma:

“Il perdono, infatti, non esiste per coloro che commettano azioni malvage fino a che, quando la morte si sia presentata ad uno di essi, [egli] dica: – Ecco, ora mi pento – ; né per coloro che muoiano miscredenti; per essi abbiamo preparato un castigo doloroso.”

LO PRETE: Vorrei chiarire che Dio può perdonare solo i delitti compiuti direttamente contro di Lui, mentre i delitti compiuti contro i singoli uomini possono essere perdonati solo da chi ha subito il delitto. E’ anche vero che Dio, come Grande Spirito, è presente in ogni essere vivente e, in questo senso, può perdonare i peccati, ma non può sostituire il perdono del singolo offeso. Nel Vangelo di Matteo (18:18) è detto:

“In verità io vi dico: qualunque cosa legherete sulla terra, sarà legata nel cielo; e qualunque cosa scioglierete sulla terra, sarà sciolta nel cielo.”

Questo parole, quindi, sono rivolte a tutti gli uomini e non soltanto a sacerdoti e monaci della Chiesa Cattolica, i quali, peraltro, perdonano anche ciò che non possono perdonare nelle confessioni inventate dai gerarchi.

CONDUTTORE: E’ possibile che un politico o un delinquente qualsiasi, reincarnandosi, si comporti bene e diventi degno del paradiso?

SAN: No, stando a quanto si legge nel Corano (17:74): “E chi sarà stato cieco [alla verità] in questa [vita], sarà cieco [anche] nella futura e sarà [ancora] più sviato dalla via [retta].”

CONDUTTORE (Ammirato): Devo farvi i complimenti, spesso citate i testi a memoria.

MC CREADY: Non per niente siamo esperti di questi testi! E poi, penso che questo valga anche per i miei colleghi, stiamo citando i versi più importanti. Personalmente non conosco tutto il Libro di Mormon a memoria.

CONDUTTORE: Molti hanno questo dubbio: se Dio esiste, come può permettere tutta la malvagità a cui assistiamo?

SAN: Nel Corano (7:181, 182) è detto: ”Quelli che trattano di menzogna i nostri segni, li faremo cadere, gradatamente, [in rovina], in un modo che essi non conoscono. Loro accorderò un lungo differimento, poiché il mio stratagemma è valido.”

Purtroppo gran parte dei delinquenti sfrutta questo lungo differimento alla punizione per continuare a compiere delitti, invece che per pentirsi. Ciò è molto, molto triste.

SUN KI: Nella Raccolta della roccia blu, un testo del buddhismo zen, si parla di uno stratagemma, vediamo se riesco a trovare il riferimento…

(Dopo un po’ di ricerca) Ecco qua: “Yun Men disse: – Trascinare un amo nei quattro mari per pescare un drago spaventoso; lo stratagemma misterioso, al di là della convenzione[12], serve a cercare coloro che capiscono il sé.”[13]

Il sé è l’intima essenza di ciascuno e si può identificare con lo spirito.

LO PRETE: Nella Bibbia, quando si parla di creature mostruose come il drago spaventoso citato da  Sun Ki, ci si riferisce, di solito, ai governi delle nazioni. Se si riesce a pescare questo drago, togliendo tutti i politici dai posti di governo che occupano, i quattro mari saranno liberi!

Vediamo…(Dopo un po’ di ricerca) Nel Vangelo di Matteo, al capitolo 13 (vv. 24-30) leggiamo:

“Un’altra parabola (Gesù) propose loro dicendo: – Il regno dei cieli è simile a un uomo che seminò buon seme nel suo campo. E, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò zizzania in mezzo al campo, e se ne andò. Quando poi l’erba germogliò e fece frutto, allora apparve anche la zizzania. E i servi del padrone di casa vennero a dirgli: ‘Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Di dove viene dunque la zizzania?’ Egli disse loro: ‘Un nemico ha fatto questo.’ Ma i servi gli dissero: ‘Vuoi allora che andiamo a raccoglierla?’ Ma egli rispose: ‘No, affinché, raccogliendo la zizzania, non sradichiate con essa anche il grano. Lasciate che tutti e due crescano fino alla mietitura, e al tempo della mietitura dirò ai mietitori: – Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla, il grano invece riponetelo nel mio granaio.”

Più avanti, sempre nello stesso capitolo (vv. 36-43), si legge:

“Lasciate allora le turbe, (Gesù) entrò in casa. E gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: – Spiegaci la parabola della zizzania nel campo. – Rispose loro: – Il seminatore del buon grano è il Figlio dell’uomo; il campo è il mondo; il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania i figli del maligno; il nemico che la seminò è il diavolo; la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così sarà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e quelli che commettono l’iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco: là sarà il pianto e lo stridor di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!”

In conclusione, Dio lascerebbe che i malvagi continuino a imperversare perché i “giusti” non sarebbero ancora maturi per il regno dei cieli, e quindi ci sarebbe il rischio che i “giusti”, non ancora sufficientemente giusti, vengano condannati insieme con i delinquenti.

Non so se questa spiegazione consolerà coloro che nella precedente incarnazione sono morti in croce, o sbranati dai leoni, o hanno subito qualsiasi altra morte atroce a causa della giustizia, conquistando così la vita eterna, e che adesso subiscono le pene dell’inferno, sottomessi ai malvagi, per conquistare il paradiso, ma questo è il decreto divino, a quanto pare.

CONDUTTORE: Finora avete posto l’accento su ciò che unisce le religioni, ma sappiamo bene che esse differiscono tra loro per i riti. E poi, se è vero che nella stessa Bibbia ci sono contraddizioni più o meno apparenti, figurarsi tra testi sacri di religioni diverse! Che ne dite?

SAN: Nel Corano (3:5) si afferma: “Egli è quello che ha fatto scendere su di te il Libro; in esso sono brani fermamente stabiliti che sono la base del Libro e altri ambigui; però, coloro nel cui cuore è deviamento, seguono quel che vi è di ambiguo, per desiderio di scisma e [anche] per desiderio di interpretazione, però [nessuno] conosce la [vera] interpretazione di [essi], se non Dio; i saldi nella scienza diranno: – [Noi] crediamo in esso; tutto [viene] da parte del nostro Signore. – Però non riflettono su ciò se non i dotati di intelletto.”

SUN KI: Ne Il documento di Tsung Ching su Hui Hai (12), un testo del Buddhismo Zen, si dice: “Il Confucianesimo, il Taoismo e il Buddhismo corrispondono in realtà a una o a tre dottrine?

Maestro (Hui Hai): Usati dagli uomini di grande abilità sono identici. Compresi dagli uomini di intelletto limitato sono differenti.”

CONDUTTORE: In questa trasmissione sono state fatte un’infinità di citazioni da testi sacri. Chi vuole concludere?

SUN KI: Mi sembra giusto concludere con una citazione da un testo indù di Abhinavagupta,  Luce delle sacre scritture (4:234), che afferma: “Dio si manifesta in forma di Scritture, sicché non può essere tacciato di irrealtà.”

CONDUTTORE: La trasmissione è giunta al termine e mi rimane un rammarico: questa sera sono state dette cose estremamente importanti, ma gli spettatori non possono essere stati molto numerosi, in quanto Telecittà è una televisione locale. Bisognerebbe che questa trasmissione fosse ripresa dalla televisione di Stato o dalle grosse emittenti private. Sappiamo, però, che la televisione di Stato è sottoposta a censura politica, e in questa trasmissione si è parlato male dei politici. Sappiamo anche che le grandi emittenti private dipendono da qualcuno che si occupa di politica o da grossi personaggi del commercio e dell’industria, e in questa trasmissione non si è parlato di temi che favoriscono commercio e industria, perciò sarà difficile una larga diffusione del contenuto di questa trasmissione. Comunque ringraziamo i nostri ospiti per le loro rivelazioni e il pubblico per l’attenzione e restituiamo la linea alla rete.

 

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Optional (ciliegina sulla torta): la rappresentazione potrebbe terminare con un uomo e una donna completamente nudi che cercano di “vivere“ la canzone America a luci soffuse. Sarebbe una specie di video-clip della canzone.

 

IL VANGELO DEL 2000 – PARTE II

E’ evidente, per coloro che si definiscono credenti, che, dopo la lettura di questo libro, non possono continuare a vivere come hanno sempre fatto, facendo finta di nulla. Come, infatti, fu assurdo per gli ebrei continuare a praticare i loro riti dopo la venuta del Messia, così ora sarebbe assurdo per i credenti di tutte le religioni continuare le loro pratiche rituali, confidando nel fatto che tutte le religioni sono buone. Quelle pratiche servirebbero solo a foraggiare i capi religiosi, i quali hanno tradito il loro compito.

Tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80 scrissi sette lettere a sette chiese. Chi conosce la Bibbia sa che il libro dell’Apocalisse si apre con sette lettere a sette chiese. Le sette chiese, se la memoria non mi inganna, furono: ebraica, cattolica, testimoni di Geova, mormoni, islamica, indù, buddhista.

Adesso avrei voluto pubblicare quelle lettere, visto che sono rimaste nel cassetto dei capi religiosi per circa vent’anni. Poiché le lettere erano indirizzate alle chiese e non ai capi religiosi, ciascuna lettera avrebbe dovuto essere letta nei templi di ciascuna organizzazione religiosa. Non mi risulta che ciò sia stato fatto. I capi religiosi avrebbero dovuto iniziare concretamente il discorso sull’unità delle religioni e procedere al superamento dei riti. Costoro, però, hanno temuto di perdere la poltrona e di dover ammettere di aver compiuto errori enormi. Hanno amato più il loro culo della verità. Così stando le cose, sono diventati dannosi per la causa divina.

Ritengo che quelle lettere non siano state fatte conoscere nemmeno ai sacerdoti e ai monaci delle varie religioni, in quanto, se ciò fosse avvenuto, ci sarebbero state certamente numerose defezioni in ciascuna organizzazione religiosa. Non posso credere, infatti, che tutti i sacerdoti e i monaci di tutte le religioni amino i piccoli privilegi della loro posizione più della verità. Tanto più che il mestiere di sacerdote o di monaco comporta dei sacrifici, se esercitato onestamente. Non mi risulta che ci siano state defezioni crescenti nelle organizzazioni religiose.

C’è anche da considerare il fatto che, nel progetto, i sacerdoti e i monaci onesti avrebbero dovuto prendere il posto dei politici corrotti nella gestione dei popoli verso il paradiso, quindi coloro che hanno temuto di perdere la poltrona, in realtà hanno perduto una poltrona più grande nel futuro e guadagnato una severa punizione.

Purtroppo il mio desiderio di rendere pubbliche le lettere alle sette chiese non può, per ora, essere realizzato, in quanto non riesco più a trovare la copia di quelle lettere. Come è possibile che ciò sia avvenuto? Dopo aver scritto quelle lettere, nel 1982 fui costretto a fare due traslochi nel giro di sei mesi. Dopo il secondo trasloco, mi trovai in un mini appartamento, mentre prima abitavo in appartamenti più grandi, e questo mi obbligò a mettere in cantina numerose cose, forse anche la copia di quelle lettere. Ricordo che qualche anno fa, dopo aver preso in cantina una lettera che mi interessava, buttai via delle cose piene di muffa. Non vorrei che tra quelle cose ci fosse stata la copia delle lettere. Fatto sta che non riesco a trovare quelle lettere né in casa né in cantina; ho la copia di tutta la corrispondenza scritta dopo il secondo trasloco, mentre non riesco a trovare tutta la corrispondenza precedente.

Quelle lettere, quando furono scritte, erano importanti per iniziare l’unione delle religioni,  andare oltre i riti e conoscere a chi rivolgersi per le indicazioni sul modo di procedere, mentre adesso avrebbero più che altro un’importanza storica, in quanto il testo di quest’opera dovrebbe contenere tutto ciò che serve attualmente, almeno spero. L’importanza storica delle lettere, comunque, non è cosa da sottovalutare.

 

Sul matrimonio si può dire che chi è già sposato deve solo ingrandire il proprio cuore, mentre coloro che non sono sposati non dovrebbero sposarsi. Infatti, se prima chi era sposato veniva considerato una persona a posto e in regola davanti a Dio e davanti agli uomini, anche se in realtà la famiglia classica vedeva il marito padrone della moglie, la moglie padrona del marito e entrambi padroni dei figli, d’ora in poi chi si sposerà verrà considerato un miserabile incapace di amare e affetto da sindrome padronale o, se preferite, sindrome maniaco possessiva.

C’è anche il problema delle coppie male assortite, quelle costituite da un delinquente e da una persona normale. Che deve fare la persona normale? Lasciare il delinquente, altrimenti, con la sua presenza, gli dà forza. Attualmente, invece, spesso la persona normale, per un malinteso senso di fedeltà e di unità matrimoniale, continua a convivere con il delinquente! Costoro subiranno la stessa sorte dei loro coniugi.

 

Sul governo dei popoli si possono fare delle affermazioni. Attualmente ci sono due problemi fondamentali: la criminalità e la disoccupazione. E’ evidente che la disoccupazione favorisce la criminalità, in quanto chi non è in grado di procurarsi il necessario onestamente può essere indotto a procurarselo disonestamente. Per favorire l’occupazione è senz’altro utile la riduzione dell’orario di lavoro anche se, mantenendo invariato il salario, aumenta il costo del lavoro. Se, però, la riduzione dell’orario di lavoro avvenisse in tutti i paesi “civili”, non ci sarebbero paesi danneggiati dal maggior costo del lavoro. Quanto ai paesi incivili, si squalificano da sè. Bisognerebbe evitare di importare merci da paesi schiavisti che sfruttano i lavoratori in cambio di pochi denari.

Attualmente parrebbe umano un orario settimanale lavorativo di 30 ore, distribuito su cinque giorni, non necessariamente mantenendo invariato il salario. E’ certo che una giornata lavorativa di otto ore impedisce di “vivere”: in quei giorni si vive per lavorare, invece si dovrebbe lavorare per vivere. Una giornata lavorativa di sei ore permetterebbe un po’ di “vita” anche in quei giorni. Naturalmente nelle famiglie monoreddito dovrebbero essere concesse perfino le 40 ore lavorative settimanali. Tale concessione sarebbe necessaria anche per le famiglie con più redditi, ma indebitate. Un altro aiuto all’occupazione sarebbe una riduzione delle tasse. Un paese “civile” dovrebbe poter mantenere il settore pubblico con la sola imposta sul valore aggiunto (I.V.A.), evitando quindi le imposte sul reddito, che favoriscono l’evasione fiscale. Ciò aumenterebbe le entrate di tutti i cittadini, compresi gli imprenditori.

Più libertà, meno tasse, meno burocrazia e una riduzione dell’orario di lavoro dovrebbero essere sufficienti ad annullare la disoccupazione, altrimenti bisognerebbe concludere che attualmente questo problema non è risolvibile.

Esiste comunque il problema del caro casa. Attualmente, in Italia, chi ha uno stipendio minimo e deve pagare da solo un affitto, riesce a malapena a sopravvivere. I casi sono due: o gli stipendi sono troppo bassi o gli affitti sono troppo elevati. Ritengo che la parte di uno stipendio da destinare al pagamento di un affitto non dovrebbe superare un terzo.

 

La criminalità organizzata contribuisce certamente alla disoccupazione tramite l’imposizione di “pizzi”, che aumentano le uscite di coloro che ne sono bersaglio. Il problema di tutta la criminalità andrebbe risolto, anzitutto, permettendo l’autodifesa del cittadino. Ciò potrebbe avvenire disarmando i delinquenti e armando le persone “oneste”. Se chi riscuote il “pizzo” sa che andrà incontro a morte o ferimento, forse cambierà mestiere. In ogni caso la situazione attuale è catastrofica, se è vero come è vero, che i criminali  organizzati si uccidono tra loro per il controllo del territorio: ciò significa, evidentemente, che hanno il pieno controllo del territorio.

Come ho già detto, gli stessi familiari del delinquente dovrebbero stimolarne il ravvedimento e, se ciò non avvenisse, abbandonarlo.

Nessuno si inganni: uccidere chi merita di morire è compiere un atto di giustizia, fare un graffio volontariamente a un innocente è compiere un grave crimine. Naturalmente chi si fa giustizia da sé incorre nella giustizia umana, che protegge i criminali, infatti viene fatta giustizia solo raramente e parzialmente e si impedisce agli offesi di difendersi e replicare. La giustizia umana e la Giustizia divina non hanno nulla in comune, purtroppo.

Agli occhi di Dio la moglie che uccide il marito mafioso nel proprio letto, compie un atto di giustizia; il figlio che uccide il padre mafioso nel proprio letto, compie un atto di giustizia.

Parole come prescrizione, amnistia, indulto, grazia e condono devono sparire dal dizionario giuridico; è consentito solo il perdono da parte dell’offeso, il quale dovrebbe pure decidere, nei limiti di ciò che è tollerabile, la pena per il criminale.

Vi è stato detto: a chi ti percuote sulla guancia destra, porgi anche la sinistra. Ora vi dico: a chi ti percuote ingiustamente su una guancia, restituisci cento percosse, affinché non lo sfiori più nemmeno il pensiero di percuotere un innocente. C’è un tempo per subire le percosse e ci sono dei tempi per restituire le percosse con gli interessi.

Chiamo martire chi è disposto a morire per la giustizia e chiamo eroe chi è disposto a uccidere per la giustizia. In questo tempo necessitano gli eroi, a che servono i martiri? A piangere sulla loro triste sorte e a far morire la speranza. A che servono gli eroi? A compiere atti di giustizia e a far rinascere la speranza.

 

Vi è stato detto: date a Cesare quel che è di Cesare. Ora vi dico: date a Cesare quel che si merita, secondo la moltitudine dei suoi delitti. Voi avete creato i Cesari, voi li dovete distruggere. Togliete a Cesare tutto ciò che ha rubato e non gli rimarrà nulla, credetemi. Chi lavora onestamente non fa i miliardi! Se qualche mestiere consente di arricchirsi a dismisura, frodando il fisco, è perché i compensi sono esagerati.

Si narra nella Bibbia che il popolo d’Israele fece una richiesta a Dio: – Tutti i popoli della terra hanno un re, scegli un re anche per noi. – Dio rispose: – O popolo di dura cervice (che tradotto in termini moderni significa: o popolo di teste di cazzo), voi non avete bisogno di un re, vi ho dato una legge, rispettatela! – Ma il popolo insistette nella sua richiesta e Dio, suo malgrado, l’esaudì; in cambio, però, il popolo ebbe molti danni: gli stessi provocati dai Cesari moderni. Oggigiorno nelle nazioni si ragiona allo stesso modo: tutti i popoli hanno un governo, anche noi vogliamo essere governati. La risposta è sempre la stessa: – O popoli di dura cervice (che tradotto in termini moderni significa: o popoli di teste di cazzo), voi non avete bisogno di governi, vi ho dato una legge, rispettatela!

Un altro modo per migliorare la lotta alla criminalità è la certezza che magistratura e forze dell’ordine stiano dalla parte della giustizia e non sul libro paga delle organizzazioni criminali. Tale certezza si potrebbe ottenere, almeno in parte, sottoponendo annualmente i “lavoratori della giustizia” alla “macchina della verità”. Si sa che tale macchina non è infallibile per i mentitori cronici, ma potrebbe servire, anche se io sono contrario alle macchine in genere. Utili sarebbero anche continue indagini sui conti correnti e sulle proprietà dei “lavoratori della giustizia” e dei loro familiari. Indispensabile sarebbe infine controllare i controllori.

Controlli periodici con la “macchina della verità” sarebbero necessari anche per i politici e gli amministratori pubblici: costoro vengono pagati troppo per fare un lavoro a favore della collettività, non per allearsi a organizzazioni criminali!

Se è vero che sono necessari controlli antidoping per coloro che praticano sport professionistici o pseudodilettantistici, essendo soggetti a rischio, allo stesso modo sono soggetti al rischio di corruzione i “lavoratori della giustizia” e i politici.

Continue indagini sui conti correnti e sulle proprietà sarebbero indispensabili anche nel caso dei politici e dei loro familiari, altro che impunità parlamentare! Razza di vipere! Costoro sono utili come il cancro, che si sviluppa a spese dei tessuti sani, portando l’intero corpo alla morte. Così i politici, succhiando le energie vitali della parte “sana” del paese, portano la nazione alla rovina totale. Quanti sono i “tesori” accumulati ladrescamente dai politici? Quanti?

Attualmente, in Italia, ma tutto il mondo è paese, si sa, se viene alla luce l’attività criminale di un politico, la procedura standard da parte del mondo politico è la seguente:

  1. Negare tutto
  2. Insabbiare
  3. Se non si riesce a insabbiare, proteggere il colpevole grazie all’immunità parlamentare
  4. Favorire la rielezione del delinquente onde perpetuarne l’attività criminale e l’impunità

Il tutto obbedisce alla logica seguente: gli scandali che vedono coinvolti i politici non fanno bene alla politica, da qui procedono la negazione e i tentativi di insabbiamento; infatti si presume, forse a torto, che nel popolo subentrerebbe la sfiducia nei politici con conseguente assenteismo al voto. In realtà anche i dittatori più sanguinari hanno governato e governano a lungo, nonostante la loro manifesta attività criminale, perché avevano e hanno una larga porzione di popolo dalla loro parte.

I parlamentari, proteggendo il collega colpevole, proteggono se stessi, in quanto sono consapevoli di essere colpevoli allo stesso modo e che l’indomani potrebbero essere scoperti. Questa è la logica che fa impedire l’arresto dei parlamentari.

La logica che induce a favorire la rielezione dei colpevoli e fa salire i più delinquenti ai vertici dello Stato è la seguente: si vuole la certezza che la criminalità organizzata sia protetta il più possibile perché gli interessi economici in gioco sono enormi.

In uno Stato civile, se chi fa le leggi fosse solo sospettato di attività criminale, sarebbe immediatamente sospeso dalle funzioni a scopo cautelare. In Italia, invece, si fa pressione per la rielezione anche di politici già condannati in primo grado, fingendo di presumerne l’innocenza fino alla condanna definitiva in Cassazione. Tutto ciò ha un solo scopo: avere la certezza che al potere ci siano dei criminali!

Quando c’era la monarchia assoluta, un ladro unico distribuiva a chi voleva il potere e i proventi del furto.

Con l’avvento dell’aristocrazia, un numero esiguo di ladri, i nobili, godeva del potere e dei proventi del furto.

Con l’avvento della democrazia, un gran numero di ladri, i demoni, gestiscono direttamente il potere e i proventi del furto.

Questa è la storia del mondo.

Ogni volta che si fanno delle elezioni a perdere è sempre il popolo, ma c’è qualcuno che se ne accorge?

I partiti sono associazioni a delinquere di stampo politico.

E’ di attualità in Italia che il politico che ha ricevuto più avvisi di garanzia si candidi come capo del futuro governo. Se, come pare, la maggioranza degli elettori lo voterà, si toccherà il fondo. A che servono gli avvisi di garanzia? A garantire che il più delinquente diventi capo del governo?

Che dire dei giornalisti che affermano che la candidatura di costui è legittima?

I politici, per loro convenienza, si sono messi d’accordo per tacere delle loro disavventure giudiziarie, facendo finta di nulla, per mantenere il potere, ma i giornalisti avrebbero il dovere di denunciare ogni giorno al pubblico l’attività criminale dei politici e di affermarne l’ineleggibilità.

Si assiste attualmente, tra le tante assurdità, pure a questa: molti delinquenti, in perfette condizioni per compiere il crimine, altrimenti non l’avrebbero commesso, vengono considerati troppo malati o troppo vecchi per subire la sospirata punizione! Se sono stati capaci di compiere il delitto, devono essere capaci pure di sopportarne le conseguenze! O no? Costoro sono i più vili tra gli uomini.

 

Uno stato “civile” non può avere carceri disumane. Bisognerebbe creare paesi di penitenza e riabilitazione, dove si condurrebbe una vita seminormale, poiché i delinquenti, almeno in Italia, non sono né centomila, né un milione, ma molti di più. Le carceri disumane dovrebbero essere riservate ai politici criminali che le hanno fatte costruire.

Ottima, comunque, è la pena di morte per chi la merita e per i delinquenti abituali.

Attualmente, in molti paesi, i delinquenti hanno la facoltà di non rispondere, mentre avrebbero il dovere di confessare il delitto compiuto. Utile, oltre alla “macchina della verità”, sarebbe la somministrazione di droghe che impediscono le difese mentali e la menzogna sistematica, in caso di gravi indizi o di persone condannate che si dichiarano innocenti e che, magari, lo sono veramente.

 

Il problema della prostituzione si risolve con l’educazione al rapporto sessuale precoce e frequente.

Le prostitute vengono condannate perché vendono ciò che dovrebbe essere dato gratuitamente. Le vergini prematrimoniali, le vergini extramatrimoniali e le monache vengono condannate in quanto favoriscono la prostituzione.

Se una ragazzina a 12, 13 anni è sessualmente matura, perché mai dovrebbe attendere i 18 anni per fare sesso? Non si vogliono certo obbligare le bambine a fare sesso a tutti i costi e con chiunque, ma solo educarle alla possibilità di fare sesso. Attualmente in Italia si presume la violenza carnale in caso di rapporti sessuali tra un adulto e una ragazzina.

Ma qual è il valore della verginità in una donna e come cambia a seconda dell’età?

Vorrei fare una tabella che può essere discutibile, a seconda dei punti di vista, ma mi pare molto vicina alla realtà.

Se 100 è il valore massimo, direi che a 15 anni si può attribuire questo punteggio. A 17 anni attribuirei un punteggio di 70-80. A 20 anni la verginità potrebbe valere 50: siamo sicuri di apprezzare che una ragazza di vent’anni sia vergine? A 23 anni, 20-30 punti. A 25 anni, 0 punti: a me una giovane donna di quell’età ancora vergine fa pena.

Da ciò si deduce che una donna deve giocare bene le proprie carte fin da giovanissima, altrimenti corre il rischio di aver buttato via il valore della verginità, avendola conservata troppo a lungo!

C’è pure da tenere presente il rischio di morte prematura: alcuni muoiono giovani. Perché privare gli adolescenti delle gioie del sesso col rischio che non possano mai provarle?

 

Per i giovanissimi afflitti da padri padroni sarebbe utile la maggiore età a 16 anni. Caratteristica dei padri padroni è dire: – Questa è casa mia, qui comando io e finché resti qui fai quello che dico io. – Taluno obietterà che a 16 anni pochi ragazzi sono maturi, ma chi si vuole affrancare dal padre padrone troverà certamente la maturità sufficiente.

Attualmente si sta procedendo in senso inverso, estendendo l’obbligo scolastico a età sempre maggiori per parcheggiare i giovani disoccupati nella scuola e obbligarli a restare bambini, dipendenti dai genitori. Le scuole sono fabbriche di disoccupati colti. Scuole e fabbriche faranno la stessa fine.

 

Si è parlato di nascite speciali – Gesù nacque da una vergine – e vorrei parlare della mia nascita. Sono il terzo di tre fratelli, perciò mia madre non poteva essere fisicamente vergine alla mia nascita. Mio padre se ne andò di casa quando io avevo due anni. Mia madre raccontava alle amiche che quando rimase incinta di me, mio padre, medico, diceva che non potevo essere suo figlio. Qualcuno malignerà: “Se tua madre aveva un amante, la spiegazione è semplice.” In realtà, fisicamente, somigliavo moltissimo a mio padre, molto più dei miei fratelli. Quando raccontai questo fatto a mio padre, egli rispose: “Le avevo detto di non dirtelo.” E’ vero che mia madre era piuttosto superficiale, quindi non deve aver fatto troppi calcoli sulla mia nascita, e raccontava questo fatto per far capire alle amiche quanto “cretino” fosse il suo ex marito. E’ anche vero che mio padre, avendo fatto studi classici, non era molto forte in matematica, ma…

 

I suicidi. In uno Stato civile dovrebbe essere consentito di morire a chi desidera la morte. L’eutanasia o morte assistita dovrebbe essere concessa a chi ne fa richiesta per qualsiasi motivo. Dovere di uno Stato dovrebbe essere quello di cercare di esaudire, nei limiti del possibile, i desideri dell’aspirante alla morte. Se, nonostante ciò, egli insistesse nella sua richiesta, questa dovrebbe essere accolta. Dovremo continuare a vedere gente che si getta dai balconi, sotto i treni, dai ponti, si taglia le vene, si imbottisce di medicinali, si spara, si lascia uccidere dal gas, ecc.?

 

I drogati, gli alcolisti, i fumatori. A costoro, per le malattie diretta conseguenza del loro vizio, non dovrebbe essere consentito curarsi a spese dello Stato, a meno che si sottopongano volontariamente a terapie disintossicanti, che permettano il venir meno dello stato di assuefazione. Spesso, dietro questi vizi, ci sono motivazioni psicologiche profonde, e anche a queste bisognerebbe cercare di porre rimedio.

 

Gli omosessuali. Sicuramente l’omosessualità è contro natura, ma sono convinto che essere omosessuali non sia una scelta. Può dipendere da fattori ormonali o psicologici, penso. Quando sia possibile una terapia medica o psicologica, dovrebbe essere tentata. Se, nonostante tutto, l’omosessualità persistesse…pazienza! Considero l’omosessualità una malattia.

 

Le grandi emigrazioni potrebbero essere evitate addestrando militarmente coloro che sono stati costretti a emigrare, in modo che possano riconquistare il territorio abbandonato controvoglia. Costoro sarebbero come una supposta nel culo di coloro che li hanno costretti all’evacuazione. Si sa che le supposte sono curative. Se i governanti di quei territori costringono alla fuga masse popolari, lascino il potere o lo difendano personalmente senza mandare a morire il popolo. I vigliacchi, si sa, fanno difendere i propri privilegi dal popolo. In alternativa potrebbero anche cedere una parte proporzionale del territorio per il rientro degli emigrati, i quali, non dovendo provvedere a foraggiare i panzoni dei politici, potrebbero vivere decorosamente. O no?

 

I soldati. E’ necessaria l’autodeterminazione del soldato. Finora Cesare comandava e il soldato doveva obbedire, Napoleone comandava e il soldato doveva obbedire, Stalin comandava e il soldato doveva obbedire, Hitler comandava e il soldato doveva obbedire, Pinochet comandava e il soldato doveva obbedire, Gheddafi comandava e il soldato doveva obbedire, Saddam Hussein comandava e il soldato doveva obbedire, Milosevic comandava e il soldato doveva obbedire: questa è la storia del mondo. E’ invece necessario che il soldato, in caso di guerra, sottoscriva le finalità della guerra, altrimenti dovrebbe deporre la divisa o indossare quella della parte avversa. E se i politici non accettano? Tutti i politici devono essere deposti.

 

Si fa ora divieto a chicchessia di frequentare i templi religiosi: a che serve, se sacerdoti e monaci predicano dottrine antiquate?

Si fa ora divieto a chicchessia di fare uso del diritto di voto in votazioni politiche e amministrative: a che serve eleggere dei Barabba al governo e all’amministrazione delle nazioni?

Si può fare eccezione quando ci sia il pericolo che venga eletto un delinquente manifesto, allora è meglio scegliere il male minore, un candidato che si spera non troppo mascalzone e di altro schieramento politico. È ovvio che quando un delinquente manifesto viene candidato alle elezioni, diventano colpevoli sia i compagni di partito, sia gli alleati o complici, sia gli elettori che li votano.

Si fa ora divieto a chicchessia di partecipare come candidato a elezioni politiche e amministrative: forse il credente vuole prendere il posto del Cristo?

Per i contravventori la punizione sarà l’inferno nell’ultima incarnazione, ma non è detto che non paghino un prezzo elevato anche nell’incarnazione corrente. Quando si dà tanto potere a un delinquente manifesto è storicamente dimostrato che un prezzo elevato viene pagato dall’intera nazione.

 

Chi avrà letto questo libretto penserà: “Nessuno è in regola con la nuova Legge.”

E’ sempre così quando la Legge cambia. Alcuni penseranno: “Se siamo tutti fuorilegge ci sarà un’amnistia, perciò possiamo procedere come abbiamo sempre fatto.”

Nessuno si illuda, non ci saranno amnistie! Ricordate, come racconta la Bibbia, che ai tempi di Noè, quando tutti gli uomini erano malvagi, furono tutti sepolti dall’acqua, tranne Noè e la sua famiglia. L’essere tutti malvagi non vi salverà!

Finora qualcuno diceva: ”Dobbiamo preoccuparci di conservare in buono stato la natura per i nostri figli.” La verità è che dobbiamo conservare la natura in buono stato per noi stessi, perché è qui che dovremo tornare! Questo è il modo corretto di pensare.

 

Vorrei ora procedere a un’interpretazione personale dei testi delle canzoni citate nel lavoro teatrale.

In “America” mi pare sufficiente interpretare un passaggio:

“fammi volare – lei le mani sui fianchi, come fosse l’America – fammi sognare – lui che scende e che sale e si sente l’America – fammi l’amore – lei si sente volare  e si sente l’America – fammi l’amore, forte, sempre più forte, ed io sono l’America…e mi amerò…”

Fammi volare: è abitudine dire “mi sento giù”, quando si è depressi; quando si è di buon umore, ci si sente “su”. Volare significa sentirsi “su” al massimo, e questo si realizza mentre si fa l’amore.

Lei le mani sui fianchi, come fosse l’America: lei è in piedi nuda con le mani sui fianchi, soddisfatta di sé come se fosse lei stessa il paradiso.

Fammi sognare: il piacere del sesso può far sognare di trovarsi in paradiso.

Lui che scende e che sale e si sente l’America: lui accarezza, bacia, lecca, mordicchia il corpo nudo di lei dalla testa ai piedi e dai piedi alla testa, soddisfatto di sé come se fosse lui stesso il paradiso, per il piacere che può dare a lei.

E mi amerò: quando si è soddisfatti di sé per ciò che si riesce a dare agli altri, perché ci si sente utili, si finisce con l’amare anche se stessi.

 

“Terra promessa” mi pare facilmente comprensibile.

 

Ne “L’isola che non c’è” si identifica il paradiso o qualcosa di simile con un’isola immaginaria e irraggiungibile.

 

A “C’è chi dice no” do questa interpretazione.

C’è qualcosa che non va in questo cielo: il cielo rappresenta il potere in contrapposizione con la terra senza potere.

C’è qualcuno che non sa più che ore sono: sarà l’ora dell’amore e non lo sappiamo? Sarà l’ora di cambiare e non lo sappiamo?

C’è chi dice qua, c’è chi dice là: io non mi muovo: rimango fermo nelle mie idee.

C’è chi dice là, c’è chi dice qua: io non ci sono: se nessuno ascolta le mie parole e le mette in pratica, è come se io non ci fossi, non esistessi.

Tanta gente è convinta che ci sia nell’al di là qualche cosa, chissà; quanta gente, comunque, ci sarà che si accontenterà: tanta gente, convinta che il paradiso sia nell’al di là, si accontenta e non cerca di migliorare la propria situazione e il mondo in cui vive.

C’è qualcuno che non sa più cos’è un uomo, c’è qualcuno che non ha rispetto per nessuno: viviamo in un mondo bestiale, dominato dalla violenza, dalla legge del più forte, dalla criminalità, dallo stress e dal nervosismo; è difficile trovare persone che si comportino in modo umano perché siamo tutti travolti dalla realtà negativa che ci circonda.

C’è chi dice no, c’è chi dice no: io non ci sono. C’è chi dice no, c’è chi dice no: io non mi muovo: qualcuno non è d’accordo con il modo di procedere attuale nel mondo e dice no.

Tanta gente è convinta che ci sia nell’al di là chissà cosa e chissà; quanta gente, comunque, ci sarà che si accontenterà. C’è chi dice no, c’è chi dice no: io non ci credo. C’è chi dice no, c’è chi dice no: io sono un uomo: io credo che, dovendo reincarnarci, dobbiamo pensare soprattutto all’al di qua. Penso di aver conservato caratteristiche umane, dando spazio ai sentimenti.

 

In “Cervo a primavera” pare evidente un riferimento al cerbiatto Bambi, che diventando adulto a primavera, acquista, con le corna, la capacità di lottare e di vincere. C’è il sogno di trasformarsi in qualcuno o qualcosa che non ha i limiti del corpo umano né le incertezze, i complessi e le frustrazioni che ereditiamo o ci sono create dalla realtà che ci circonda. C’è il sogno di rinunciare all’io, riuscendo così a identificarsi con lo Spirito universale, elevandosi al di sopra dei beni materiali come un uccello si eleva al di sopra della terra. C’è il sogno di avere una posizione e un ruolo ben precisi, mentre spesso siamo come foglie al vento. Il no, no, no finale lascia intendere che questa trasformazione non è affatto facile.

Scendiamo nei particolari.

Senza più niente da scordare: ciò che si desidera scordare sono le esperienze dolorose.

Senza domande più da fare: si fanno domande su ciò che non si conosce. Purtroppo molto non si conosce perché è coperto dalla menzogna e così si continua a chiedere: perché? Quale motivo ha spinto a fare questo? Chi l’ha fatto? Chi sono i mandanti? Chi gli esecutori?

E mi trasformerò in qualcuno che non può più fallire: una pernice di montagna che vola eppur non sogna: per una pernice è naturale volare e non deve sognare per poterlo fare. Per l’uomo è naturale fare l’amore, eppure quanto deve sognare per poterlo fare! Tutto ciò grazie a un’educazione castrante delle giovani donne, che sono inibite e inibenti. Costoro, ben lungi dall’essere consapevoli della loro inibizione, sono convinte di essere furbe o di essere sulla via della santità! Quanto sono lontane dalla realtà! Nemmeno vogliono riflettere sulla loro assurda condotta: “Sennò mi vengono i complessi”, dicono. Si tratta di una vera e propria rimozione del sesso dalla loro mente. Quante lacrime fanno versare, e quante ne dovranno versare!

Chi cade nella trappola del matrimonio, ne può uscire solo distrutto e distruggendo la vita di eventuali figli! Ahi, figlie di Eva, che avete fatto? Quanti uomini rispondono alla domanda: – Perché ti sei sposato? – dicendo: – Sennò non me la dava! – Questo lo chiamo ricatto. Come siamo caduti in basso! Donna, anche questo è fare mercimonio del proprio corpo!

E mi ritroverò con penne, piume: quante volte ho avuto la sensazione di essere nudo, indifeso, completamente esposto ai capricci e alle violenze del mondo e del destino.

Senza paura di cadere: quando, finalmente, si riesce a raggiungere l’obiettivo, rimane la paura che non sia una situazione stabile, che sia possibile un ritorno alla situazione precedente e, quindi, una caduta. L’insicurezza, la precarietà dominano la vita di molti.

 

Cento parole d’amore non valgono una carezza,

cento carezze non valgono un bacio,

cento baci non valgono il fare una volta l’amore.

Il meglio che può fare una mano è accarezzare,

il meglio che può fare una bocca è baciare,

il meglio che possono fare un pene e una vagina è congiungersi.

Scegliete il meglio, può darsi che eviterete il peggio!

Nessuno, però, potrà evitare l’inferno,

questa è la seconda morte,

ma la punizione dei colpevoli

sarà molto più lunga della punizione degli innocenti.

 

Se vivere significa godere della vita, non sono ancora nato.

In questo libretto si è molto parlato di vita eterna, ma la vita è cara a chi la gode; a chi è costretto a subire le enormi ingiustizie di coloro che godono la vita a spese del prossimo, la morte non fa paura ed è una liberazione dalla costrizione al foraggiamento e al servizio dei delinquenti.

Se adesso dovessi dire perché mi spiacerebbe non risvegliarmi domani, troverei un solo motivo: non dare partita vinta ai delinquenti!

No, non è la speranza di un lontanissimo paradiso, né la speranza di qualche attimo di gioia a farmi desiderare di vivere!

Chi sa contare si sarà accorto che a fronte di un motivo per desiderare di vivere, ce ne sono un’infinità per preferire la morte!

Chiamo inferno ciò che fa preferire la morte alla vita.

Non bisogna confondere la paura di morire, comune a molti, con la gioia di vivere.

Mi riterrò all’inferno finché non avrò la gioia di vivere.

Mi sembra corretto che se l’innocente è costretto a passare un periodo all’inferno, per i colpevoli la permanenza minima dovrà essere almeno doppia.

Chiamo innocente chi non causa male al prossimo senza giusto motivo, o, anche, chi fa del male al prossimo senza volerlo.

Sono peraltro condannabili la stupidità, la superficialità, la temerarietà (mettere a rischio la propria e l’altrui incolumità per compiere imprese pericolose senza giusta causa), ecc.

 

EPILOGO

IL VANGELO DEL 2000 – PARTE III

Appare importante sapere come avverrà il cosiddetto giudizio universale, su cosa saranno giudicati gli uomini.

Un verso del Corano  (45:27) dice: “Vedrai allora ogni nazione genuflessa, ogni nazione verrà chiamata al suo Libro [e verrà detto]: – Oggi verrete retribuiti di ciò che avete operato. –“

Questo verso invita ciascuna nazione a rivolgersi al suo Libro sacro, perché ciascuno verrà giudicato in base a quel Libro. Ora vi dico come avverrà il giudizio per ciascuna confessione religiosa, quindi ciascuno studi bene il proprio Libro per essere preparato.

Gli ebrei verranno giudicati in base a Levitico 19:18, che ordina: “Ama il tuo prossimo come te stesso.”

I cristiani verranno giudicati su queste parole: “Dunque, tutto ciò che volete che gli altri facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa, infatti, è la legge e i profeti.” (Matteo 7:12)

I mormoni verranno giudicati in base a 3 Nefi 14:12, che dice: “Tutte le cose, dunque, che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele altresì voi a loro, poiché questa è la legge ed i profeti.”

I musulmani verranno giudicati in base al verso 5:53 del Corano: “Gareggiate quindi nel compiere le buone opere.”

Compiere buone opere verso il prossimo significa amarlo.

I buddhisti verranno giudicati in base a Bodhicaryavatara 8:90: “Poiché sia tu che gli altri cercate la felicità, tratta gli altri come ti comporteresti con te stesso.”

Gli induisti verranno giudicati in base a Srimad Bhagavatam V:2: “Ama tutti gli esseri come te stesso.”

I taoisti verranno giudicati in base a Il vero libro di Nan-hua (Chuang-tzu) 174: “Nella somma urbanità non vi sono altri.”

Questo significa che gli altri siamo noi, dobbiamo trattarli come noi stessi.

I confuciani verranno giudicati in base a L’invariabile mezzo 13: “Chi ha il senso della lealtà e della reciprocità non è lontano dal giungere alla Via: ciò che non vuole sia fatto a sé non fa agli altri.”

Gli zoroastriani verranno giudicati in base a I consigli di Aturpat, figlio di Mahraspand 5 (Testi Pahlavi p. 58): “Non fare agli altri quello che non reputi buono per te.”

 

Come avrete notato, in tutte queste citazioni si naviga dal “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” al “fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”.

Per questo ho immaginato di rappresentare questi due comandamenti riguardo il comportamento come due stelle polari da seguire. Chi segue la prima stella, “non fare agli altri…”, difficilmente compirà cattive azioni; chi segue la seconda stella, “fai agli altri…”, compirà buone azioni e farà molta più strada di chi segue la prima stella.

E chi non seguirà né la prima né la seconda stella? Sono quelli che andranno all’inferno perché non potranno evitare di fare male al prossimo.

E’ da notare che se ci si trova in un’aula scolastica e si disegnano le due stelle polari sulla lavagna, la stella che dovrebbe essere seguita di preferenza è la seconda a destra rispetto a chi guarda la lavagna. Sarà per questo che nella canzone viene detto: “Seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino…”? Penso proprio di sì. Se ora ci troviamo in una fase buia della storia, a causa dei tanti mali che affliggono l’umanità e delle tante cattive azioni, bisogna seguire la stella fino al mattino, fino alla cessazione di questo modo di procedere nel mondo.

 

Un altro tema degno di attenzione, che ho lasciato per ultimo, è quello degli animali.

La verità è che bisogna diventare vegetariani, non solo per la salute degli animali.

Esaminando la Bibbia, si comprende che Dio non creò gli animali come cibo per gli uomini, ma  per loro compagnia.

Nella Genesi (1:26-28) si legge:

“Dio disse: – Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame, su tutte le fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. –

Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse.”

Aver dominio sugli animali non significa ucciderli a proprio piacimento, cibarsene, ridurli in schiavitù per lavori pesanti. Aver dominio su qualcosa significa aver potere su di essa, ma il potere deve essere usato correttamente.

Sempre nella Genesi, di seguito (1:29-31), si legge ancora:

“Poi Dio disse: Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semente, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: costituiranno il vostro nutrimento. Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è l’alito di vita, io do come nutrimento le erbe verdi. – E così avvenne.

E Dio vide tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono.”

Ecco subito la conferma: il nutrimento per l’uomo deve venire da alimenti di origine vegetale. Pare importante anche nutrirsi di latte e suoi derivati, ricchi di proteine di origine animale. Poiché i formaggi contengono caglio – intestino animale – sarà bene trovare qualcosa di vegetale che lo sostituisca. Per la verità c’è anche una pianta erbacea che si chiama caglio e che veniva usata per cagliare il latte, ma non so se il sapore dei formaggi ne risentirebbe in negativo.

Anche il tuorlo d’uovo è ricco di proteine di origine animale.

Proteine si trovano pure nei legumi.

 

Do una lista del contenuto di proteine di alcuni alimenti, ogni 100 g:

uova 12,8 g; tuorlo d’uovo 16,1 g; latte di vacca 3,2 g; emmental 27,4 g; parmigiano 35,6 g; ricotta magra 17,2 g; pane integrale 6,8 g; fiocchi d’avena 13,8 g; pasta integrale 12,5 g; riso integrale 7,5 g; granoturco 9,2 g; farina integrale di frumento 11,7 g; germi di frumento 26,6 g; fagioli secchi 20,7 g; piselli cotti 5,4 g; lenticchie 23,5 g; farina di soia sgrassata 43,4 g; nocciole 13 g; mandorle dolci 19 g; arachidi 26 g; pinoli 13 g.

I formaggi, quindi, danno un buon apporto di proteine di origine animale. Non so quale sia l’apporto del caglio a questo riguardo.

I cibi integrali debbono prendere il posto di quelli anemici, raffinati, che favoriscono l’insorgenza del cancro, soprattutto a livello del tubo digerente. I cibi integrali, infatti, favoriscono una rapida eliminazione dei prodotti di scarto degli alimenti. I cibi integrali aumentano inoltre le difese dell’organismo contro le malattie. L’ho constatato su me stesso.

Se il dietologo vi dice che per stare bene dovete mangiare la mucca pazza, non credetegli. Se il dietologo vi dice che per stare bene dovete mangiare il pesce al mercurio, non credetegli. Se il dietologo vi dice che per stare bene dovete mangiare i polli con l’influenza, non credetegli. Se il dietologo vi dice che per stare bene dovete mangiare mucche, pesci e polli sani, non credetegli lo stesso.

 

In principio anche gli animali oggi predatori erano vegetariani. Essendo per molti di loro difficile raggiungere la frutta degli alberi, devono nutrirsi di erbe verdi.

Se torna vegetariano l’uomo, torneranno vegetariani anche gli animali carnivori.

 

Fa riflettere un’altra citazione della Genesi (8:20, 21):

“Allora Noè edificò un altare a Jahve, prese ogni sorta di animali puri e ogni sorta di volatili puri e offrì olocausti sull’altare. Jahve ne odorò la soave fragranza e Jahve disse nel suo cuore: – Io non maledirò più la terra a causa dell’uomo, perché l’istinto del cuore umano è malvagio fin dall’adolescenza; e non colpirò più ogni essere vivente come ho fatto (tramite il diluvio universale).”

E’ possibile che il sacrificio di animali puri non sia piaciuto a Dio, nonostante la soave fragranza di ciò che è puro e viene stroncato, e per questo si parli di malvagità del cuore umano. Penso proprio che sia così.

Successivamente Dio consentì agli ebrei di cibarsi di quasi tutti gli animali e ordinò perfino sacrifici animali per riscattare peccati e inadempienze varie, ma tutto ciò dopo aver preso atto che l’umanità decaduta era malvagia.

Gesù Cristo stesso consentì ai suoi seguaci di cibarsi di ogni animale, sapendo che di lì a poco uomini malvagi avrebbero assassinato lui pure.

Anche il Corano consente agli islamici di cibarsi di animali. Gli uomini si uccidono tra loro, perché non dovrebbero uccidere gli animali?

La verità è che bisogna risalire la china: prima di tutto gli uomini non devono uccidersi tra loro, poi devono evitare di uccidere gli animali. Chi non uccide gli uomini può già cominciare a non uccidere gli animali.

Nel Libro di Daniele (1:8-16) è scritto:

“Ma Daniele aveva deciso nel suo cuore di non contaminarsi con i cibi del re (Nabucodonosor, re di Babilonia) e con il vino da lui bevuto e domandò al capo degli eunuchi di non essere contaminato. Dio concesse a Daniele il favore e la simpatia del capo degli eunuchi. Questi, allora, disse a Daniele: – Temo che il mio signore il re, che ha fissato ciò che dovete mangiare e bere, non veda le vostre facce più magre di quelle dei giovinetti vostri coetanei e mi rendiate responsabile di fronte al re. –

Ma Daniele disse all’assistente, che il capo degli eunuchi aveva designato per Daniele, Anania, Mishael, Azaria: – Ebbene, metti alla prova i tuoi servitori per dieci giorni: ci siano dati legumi da mangiare e acqua da bere e siano esaminate davanti a te la nostra faccia e quella dei ragazzi che mangiano della cucina del re e, da quanto avrai constatato, agirai con noi. –

E quegli li assecondò in questa proposta e li mise alla prova per dieci giorni. Allo scadere dei dieci giorni il loro aspetto risultò più bello ed essi più nutriti di tutti i ragazzi che si servivano della cucina del re. Così l’assistente fece togliere il loro cibo e il vino che dovevano bere e diede loro legumi.“

Mi pare che più chiaro di così non sia possibile.

 

Per quanto riguarda il futuro, ci viene in aiuto il Libro di Isaia (11:6, 7):

“Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto, toro e leoncello pascoleranno insieme: un ragazzino li guiderà. Vacca e orsa pascoleranno insieme, si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone come il bue si ciberà di paglia.”

Alla fine il cerchio si chiuderà e sia uomini che animali torneranno ad essere vegetariani. Perché non cominciare subito?

 

Sul rapporto degenerato tra uomini e animali è interessante anche una citazione da un testo taoista Il vero libro della sublime virtù del cavo e del vuoto (32):

“Nei tempi antichissimi (gli animali) dimoravano insieme agli uomini e camminavano a fianco degli uomini. All’epoca degli imperatori e dei re cominciarono a spaventarsi e a disperdersi. Giunti a questa corrotta generazione si tengono nascosti o fuggono a rintanarsi per evitare dolori e danni. Anche oggi ad oriente, nel regno di Chieh, moltissime persone comprendono il linguaggio dei sei animali domestici[14], cosa a cui si può giungere con una limitata sapienza. Gli antichissimi uomini sovrannaturali e santi conoscevano perfettamente i sentimenti delle diecimila creature ed intendevano del tutto le grida e i suoni delle varie specie, le riunivano e le ammaestravano, alla pari degli esseri umani. Perciò prima conoscevano gli esseri spirituali e i geni montani, poi comprendevano gli uomini di ogni parte del mondo e da ultimo adunavano gli animali e gli insetti. Il cuore e la saggezza delle specie viventi di sangue e di ch’i[15] non sono diversi e lontani. Gli uomini sovrannaturali e santi sapevano che è così, perciò nessuna di esse era esclusa dal loro ammaestramento.”

 

 

Levitico, 3 nefi, bodhicaryavatara, srimad bhagavatam, il vero libro di Nan-hua, l’invariabile mezzo, I consigli di Aturpat, Genesi, Daniele, Il vero libro della sublime virtù del cavo e del vuoto

 

BIBLIOGRAFIA

 

Bibbia

Corano

Il libro di Mormon

Testi taoisti – Ed. U.T.E.T.

Apocrifi dell’Antico Testamento – Ed. U.T.E.T.

Apocrifi del Nuovo Testamento –  2 voll. – Ed. U.T.E.T.

Upani´ad – Ed. U.T.E.T.

Bhagavad Gītā

Abhinavagupta – Ed. U.T.E.T.

A. Di  Nola – Gesù segreto – Ed. Lato Side

R. C.  Zaehner – Il libro del Consiglio di Zarathushtra e altri testi – Ed. Ubaldini

La preziosa ghirlanda – Ed. Ubaldini

La raccolta della roccia blu – 3 voll. – Ed. Ubaldini

John Blofeld – L’insegnamento Zen di Hui Hai sull’illuminazione improvvisa – Ed. Ubaldini

Srimad bhagavatam – Ed. Ubaldini

Testi taoisti – Ed. U.T.E.T.

Testi confuciani – Ed. U.T.E.T.

Canone buddista – 2 voll. – Ed. U.T.E.T.

 

CENNI STORICI

 

In questo libretto avete trovato molte citazioni da testi sacri delle religioni, che appare utile situare nel tempo. Questi testi furono scritti più di mille, spesso più di duemila, anni fa, per cui le notizie sugli autori e sui tempi in cui furono redatti non possono essere, in molti casi, sicure.

Delle opere che non cito non ho trovato i riferimenti storici.

Si rimandano i lettori che desiderano maggiori notizie storiche alle singole edizioni dei testi; questo lavoro non è e non vuole essere un testo di storia, bensì un testo di fede e/o di conoscenza.

 

L’Apocalisse fu scritta dall’apostolo Giovanni a Patmos entro il 96 dopo Cristo circa.

Il Vangelo di Tomaso fu scritto dall’apostolo Tomaso nel I secolo d.C.

L’Epistola di Barnaba sarebbe stata scritta da Barnaba verso il 130 d.C.

Il Primo libro di Nefi, scritto da Nefi, racconta avvenimenti che sarebbero accaduti tra il 600 e il 570 a.C.

Il Corano fu composto da Maometto tra il 610 e il 631 d.C., principalmente a La Mecca e a Medina.

Il Libro di Isaia sarebbe stato scritto da Isaia a Gerusalemme entro il 732 a.C.

Il Secondo libro di Nefi, scritto da Nefi, narra avvenimenti che sarebbero accaduti tra il 588 e il 545 a.C.

Gli Atti di Pietro sarebbero stati scritti tra il 180 e il 190 d.C.

Il Libro di Ether venne scritto da Moroni, figlio di Mormon. Egli venne in possesso delle tavole scritte da Ether e visse attorno al 400 d.C.

Il testo di Lieh-tzu sarebbe stato scritto da Lieh-tzu, che visse attorno al 400 a.C. in Cina.

Il Libro di Enoc sarebbe stato scritto, dicono da autori vari, a partire da circa 400 anni prima di Cristo.

Zarathushtra o Zoroastro sarebbe vissuto attorno al 600 a.C. in Iran.

Il Tao Te Ching sarebbe stato scritto da Lao-tzu, che visse attorno al 500 a.C. in Cina.

Il Vangelo di Luca sarebbe stato scritto da Luca a Cesarea entro il 56-58 d.C.

Per il Libro dei misteri non ho trovato riferimenti storici.

La Yogatattva Upani´ad sarebbe stata scritta nella seconda metà del primo millennio d.C.

Il Vangelo degli Egiziani sarebbe stato scritto nel II secolo d.C.

La Bhagavad Gītā sarebbe stata scritta nel V secolo a.C.

Il Vangelo di Matteo sarebbe stato scritto da Matteo in Palestina entro il 41 d.C.

Le Ecclesiaste furono scritte da Salomone a Gerusalemme, probabilmente entro il 1000 a.C.

La preziosa ghirlanda venne scritta da Nagarjuna, il quale visse in India circa quattrocento anni dopo la morte di Buddha, che sarebbe avvenuta nel 478 a.C.

La Raccolta della roccia blu fu scritta da Hsueh Tou in Cina attorno al 1000 d.C.

Di Hui Hai si sa che fu discepolo di Ma Tsu, che morì nel 788 d.C.

La Luce delle sacre scritture venne scritta da Abhinavagupta in Kashmir tra il 900 e il 1000 d.C.

Il Levitico fu scritto da Mosè nel deserto entro il 1512 a.C.

Il Terzo libro di Nefi narra fatti avvenuti sul continente americano nei primi anni dopo la nascita di Cristo e venne scritto da

Il Bodhicaryavatara

La Srimad Bhagavatam venne scritta probabilmente non prima del 1000 d.C.

Il vero libro di Nan-hua (Chuang-tzu)

I consigli di Aturpat, figlio di Mahraspand

La Genesi fu scritta da Mosè nel deserto entro il 1513 a.C.

Il Libro di Daniele venne scritto da Daniele a Babilonia entro il 536 a.C.

Il vero libro della sublime virtù del cavo e del vuoto

 


[1] Gesù.

[2] Gentili sono i popoli non ebrei.

[3] La Chiesa Cattolica.

[4] I primi cinque libri della Bibbia.

[5] R. C.  Zaehner – Il libro del Consiglio di Zarathushtra e altri testi – Ed. Ubaldini – pag. 68

 

[6] A. Di  Nola – Gesù segreto – Ed. Lato Side – pag. 114

[7] A. Di  Nola – Gesù segreto – Ed. Lato Side – pag. 115

[8] A. Di  Nola – Gesù segreto – Ed. Lato Side – pag. 125

[9] A. Di  Nola – Gesù segreto – Ed. Lato Side – pagg. 76, 77

[10] R. C.  Zaehner – Il libro del Consiglio di Zarathushtra e altri testi – Ed. Ubaldini – pagg. 106,- 107

[11] R. C.  Zaehner – Il libro del Consiglio di Zarathushtra e altri testi – Ed. Ubaldini – pag. 107

[12] Come si vedrà subito oltre, per convenzione, nella Bibbia il drago ha un significato simbolico.

[13] La raccolta della roccia blu – Ed. Ubaldini – 2° vol. pag. 31

[14] Bue, cavallo, pecora, cane, gallina e maiale.

[15] Soffio vitale, energia vitale.

RELIGIONI A CONFRONTOultima modifica: 2019-04-02T14:32:18+02:00da ruggerorv


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