ALTRI TESTI AVVENTISTI


CONSIGLI SU CIBI E ALIMENTAZIONE

ESTRATTI

Questo testo venne scritto da Ellen G. White. Può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del 7mo giorno:

https://egwwritings.org/?module=writings

II mito dello sviluppo della forza abbinata al consumo di carne è qualcosa che si è instillato nelle coscienze delle persone, sia per un’abitudine plurisecolare di associare alla carne la ricchezza e il potere, sia perché alcune ricerche avviate nell’Ottocento da autorevoli studiosi, come il chimico e agronomo Justus Von Liebig, “dimostravano” che il nostro organismo avesse bisogno di proteine per produrre energia, quando invece sono i carboidrati la principale fonte energetica. Ma tant’è, la fama e l’autorevolezza di chi esprime opinioni, prende in genere il sopravvento sulla verità oggettiva. {CCA 8.7}

Per comprendere ancora meglio la validità delle raccomandazioni alimentari della White che, in sintesi, esaltano il consumo di frutta, verdura, legumi, cereali e mettono in guardia dall’eccesso di consumo di zuccheri e grassi, orientando al consumo di olio d’oliva (quella che oggi verrebbe definita “dieta mediterranea”), riportiamo alcuni punti delle ultime linee guida anticancro divulgate dal World Cancer Research Fund nel novembre 2007. In aggiunta a esse il commento di uno dei ricercatori che hanno redatto il documento, il dott. Franco Berrino, Direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano: {CCA 10.5}

Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un’ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta. Sommando verdure e frutta sono raccomandate almeno cinque porzioni al giorno. {CCA 10.6}

Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate. Le carni rosse comprendono le carni bovine, compreso il vitello, ovine e suine. Queste carni non sono raccomandate, ma per chi volesse mangiarne si consiglia di non superare i 500 grammi alla settimana. Si noti la differenza fra il termine “limitare” (per le carni rosse) ed “evitare” (per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), per le quali non si può dire che vi sia un limite al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio. {CCA 10.7}

Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate. Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi, quali i cibi comunemente serviti nei fast food. Si noti anche qui la differenza fra “limitare” ed “evitare”. {CCA 10.8}

Se occasionalmente può essere sensato mangiare un cibo molto grasso o zuccherato, da evitare invece nella quotidianità; l’uso di bevande gassate e zuccherate è invece da bandire, anche perché forniscono abbondanti calorie senza aumentare il senso di sazietà. {CCA 11.1}

Le bevande alcoliche non sono raccomandate. {CCA 11.2}

Limitare il consumo di sale (non più di 5 g al giorno) e di cibi conservati sotto sale. {CCA 11.3}

Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo. Di qui l’importanza della varietà. L’assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro è invece sconsigliata. {CCA 11.4}

Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi. {CCA 11.5}

Non fare mai uso di tabacco. {CCA 11.6}

Anche i riferimenti dell’autrice al binomio temperamento-alimentazione dove si sottolinea che, per esempio, il consumo di carne ha riflessi sulla persona, sono da considerare una sorprendente anticipazione di tutto un filone di ricerca che ha messo in evidenza come la prevalenza di una dieta vegetariana, in rapporto all’eccesso di proteine animali, favorisca la produzione di sostanze ormonali legate al buon umore, come la serotonina. {CCA 11.7}

Oggi, anche autorevoli esponenti dell’ambientalismo indicano nel consumo eccessivo di proteine animali una della principali cause di inquinamento. Se infatti la popolazione mondiale seguisse un’alimentazione prevalentemente vegetariana, risparmieremmo di quattro volte le risorse energetiche. Un provvedimento molto più incisivo rispetto alla riduzione di sostanze inquinanti delle automobili. {CCA 12.9}

Il primo dovere che abbiamo nei confronti di Dio e del prossimo è la nostra crescita personale. Ogni capacità che Dio ci ha affidato deve essere sviluppata al massimo livello di perfezione, così da poter realizzare il bene nel maggior numero di occasioni possibile. È tempo ben speso quello utilizzato per realizzare e preservare la salute fisica e mentale. {CCA 14.2}

Dio ha stabilito delle leggi che governano il nostro essere e queste leggi sono divine. A ogni trasgressione segue una conseguenza che presto o tardi si paga. La maggior parte delle malattie, che hanno colpito e affliggono tuttora l’umanità, sono state provocate dall’ignoranza dell’uomo riguardo alle leggi che regolano l’organismo. {CCA 17.1}

L’uomo sembra indifferente alla salute, anzi sembra lavorare con impegno per consumarsi; e così, quando poi si ritrova depresso e indebolito nel fisico e nello spirito, consulta il medico e finisce per intossicarsi fino a morirne. — The Health Reformer, ottobre 1866. {CCA 17.2}

È necessario imparare a mangiare, bere e vestirsi in modo da preservare la salute. La malattia è causata dalla trasgressione delle leggi della salute, è il risultato della violazione delle leggi della natura. {CCA 18.7}

Dio non compirà miracoli per allontanare la malattia da coloro che non si prendono cura di se stessi e non fanno niente per prevenirla, ma al contrario perseverano nella trasgressione delle leggi della salute.

La causa produrrà il suo effetto. {CCA 22.3}

Il corpo deve essere al servizio dello spirito e non lo spirito al servizio del corpo. — Testimonies for the Church 1:486, 487 (1867). {CCA 27.3}

Tutte le angosce, tutte le lacrime, tutte le lotte non potrebbero assicurare loro le benedizioni per le quali sospirano. Devono abbandonare interamente l’io e fare ciò che si presenta loro di volta in volta, afferrando la grazia del Signore, promessa a tutti coloro che la reclamano con fede. {CCA 46.3}

La nostra gioia o la nostra sofferenza dipendono dall’ubbidienza o dalla disubbidienza alle leggi della natura. {CCA 53.2}

Adamo ed Eva hanno ceduto ad un appetito incontrollato. Cristo è venuto, ha resistito alla più terribile tentazione di Satana e, per aiutare il genere umano, ha riportato la vittoria sugli appetiti, dimostrando che anche l’uomo può vincere. Come Adamo aveva ceduto all’appetito e perso la benedizione dell’Eden, così i figli di Adamo possono, mediante Cristo, vincere l’appetito e ritrovare il giardino dell’Eden, praticando la temperanza in ogni cosa. {CCA 54.1}

Dio donò ai nostri progenitori il nutrimento che aveva scelto per la generazione umana. Non era assolutamente previsto nel suo piano che venisse tolta la vita a qualcuna delle sue creature. La morte non doveva entrare nell’Eden. I frutti degli alberi del giardino costituivano l’alimentazione che rispondeva ai bisogni dell’uomo. — Spiritual Gifts 4:120 (1864). {CCA 61.2}

Mi è stato mostrato in diverse occasione che Dio sta riproponendo al suo popolo il suo piano originale, cioè un regime alimentare che non comprenda la carne di animali macellati. Egli vuole che insegniamo al mondo una via superiore a quella praticata… {CCA 61.6}

Se la carne viene messa da parte, se il gusto viene indirizzato in questo senso, se s’incoraggia l’amore per frutti e cereali, il risultato sarà conforme al piano che Dio si proponeva di applicare fin dall’inizio. Il suo popolo non consumerà carne. — Lettera 3, 1884. {CCA 61.7}

Consiglio a tutti di consumare qualcosa di caldo ogni mattina; non sarà necessario molto impegno. Si può preparare un semolino integrale. Se la farina integrale è troppo rustica, setacciatela e, mentre il composto è caldo, aggiungete il latte. Tutto ciò costituisce un pasto assolutamente adatto e sano per un congresso. Se il vostro pane è duro, sbriciolatelo nel semolino e lo mangerete volentieri. Non approvo l’abitudine di mangiare troppi cibi freddi, per il fatto che l’organismo deve consumare tante energie per portare il cibo alla stessa temperatura dello stomaco, prima di iniziare il processo digestivo. Anche fagioli bolliti o cotti al forno costituiscono un piatto sano. Passatene una parte nell’acqua, aggiungetevi del latte o della panna per farne una minestra; potete anche aggiungere del pane, come per il semolino integrale. — Testimonies for the Church 2:602, 603 (1870). {CCA 65.2}

Dottrina e Alleanze diceva che i cibi caldi non sono adatti all’uomo. Diciamo che dipende dalla temperatura esterna… Dove o quando fa caldo è meglio cibarsi di cibi freddi; dove o quando fa freddo sono graditi cibi caldi.

Dimostriamo buon senso nell’uso dei cibi. Quando ci rendiamo conto che alcuni non ci fanno bene, non abbiamo bisogno di fare una lunga indagine per conoscerne la ragione. Cambiamo il nostro regime alimentare; usiamone una quantità inferiore; sperimentiamo altre combinazioni. Saremo presto in grado di sapere quale effetto hanno su di noi. In quanto esseri umani, studiamo i principi alimentari e facciamo tesoro della nostra esperienza e del nostro giudizio, per decidere quali sono i cibi che si adattano meglio a noi. — Testimonies for the Church 7:133, 134 (1902). {CCA 70.8}

Gli alimenti consumati devono essere in sintonia con il clima. Alcuni cibi sono adatti alle nostre latitudini, mentre altri sono totalmente da eliminare. — Lettera 14, 1901. {CCA 71.7}

Non tutti i cibi, anche se sani, sono adeguati alle nostre esigenze in ogni circostanza. Si deve procedere a una scelta accurata. Il regime alimentare deve essere consono alla stagione, al clima e al tipo di lavoro. Alcuni cibi, opportuni in una certa stagione o per un certo clima, non lo sono in altri casi, così come ci sono alimenti diversi, che si adattano meglio a persone che svolgono attività diverse. {CCA 71.8}

Spesso gli alimenti utili per chi fa un lavoro fisico pesante non sono idonei per chi svolge una professione sedentaria o che implica un impegno intellettuale. Dio ci ha fornito un’ampia varietà di cibi sani e ognuno dovrebbe scegliere quelli che per esperienza e buon senso valuta più adatti a soddisfare le proprie necessità. — The Ministry of Healing, 296, 297 (1905). {CCA 71.9}

Nei climi caldi o addirittura torridi, chi collabora nell’opera del Signore, qualunque sia il suo incarico, non dovrebbe essere costretto a produrre la stessa quantità di lavoro richiesto in un clima più mite. Il Signore si ricorda che siamo polvere… {CCA 72.1}

Meno zucchero utilizziamo nelle nostre ricette e meno difficoltà avremo a sopportare il clima caldo. — Lettera 91, 1898. {CCA 72.2}

L’esercizio fisico aiuta i dispeptici, assicurando agli organi digestivi un tono salutare. Intraprendere studi impegnativi o esercizio fisico intenso immediatamente dopo mangiato, appesantisce la digestione perché la vitalità dell’organismo necessaria per il processo digestivo è impegnata in altre direzioni. Invece una breve passeggiata dopo il pasto, con la testa eretta e le spalle indietro, rappresenta un esercizio fisico moderato che assicura grandi benefici. {CCA 76.1}

L’influsso dell’aria pura e fresca favorisce una buona circolazione del sangue in tutto l’organismo. Ristora il corpo e contribuisce a renderlo forte e sano, e nello stesso tempo esercita sicuramente un effetto positivo sulla mente, assicurando calma e serenità. Stimola l’appetito, facilita la digestione e garantisce un sonno regolare e sereno. — Testimonies for the Church 1:702 (1868). {CCA 76.8}

Ai polmoni deve essere lasciata la massima capacità d’espansione. Più sono liberi di espandersi e più si sviluppano; questa capacità diminuisce, invece, quando sono compressi. Da questo derivano gli effetti nocivi causati dalle cattive abitudini come quella, così diffusa soprattutto nelle attività sedentarie, di stare chini mentre si lavora. Questa posizione ostacola la respirazione profonda, quella superficiale diventa ben presto una cattiva abitudine e i polmoni perdono la loro capacità di espandersi. Un effetto simile è prodotto dalle allacciature troppo strette… {CCA 76.9}

In questo modo l’ossigeno fornito per garantire un buon funzionamento risulta insufficiente, il sangue scorre più lentamente e le tossine, che dovrebbero essere eliminate dai polmoni durante l’espirazione, vengono invece trattenute, rendendo il sangue impuro. Allora non solo i polmoni, ma anche lo stomaco, il fegato e il cervello subiranno le conseguenze: la pelle diventa giallastra, la digestione viene rallentata, il cuore è indebolito, il cervello si offusca, i pensieri sono confusi; la tristezza invade l’animo che si deprime, tutto il corpo ne è debilitato ed è più vulnerabile. — The Ministry of Healing, 272, 273 (1905). {CCA 77.1}

Le bevande molto calde non sono consigliate, salvo che come medicina. Se opterete per una grande quantità di cibo e bevande calde, lo stomaco ne risentirà. La gola e l’apparato digerente, e attraverso di essi altri organi del corpo, ne risulteranno indeboliti. — Lettera 14, 1901. {CCA 78.3}

Qui c’è l’esatta corrispondenza con “Dottrina e Alleanze”.

Gli alimenti non devono essere ingeriti né troppo caldi né troppo freddi. Se sono freddi, lo stomaco deve impegnare molte risorse per riscaldarli, prima che inizi il processo digestivo. Anche le bevande fredde sono dannose per lo stesso motivo, mentre l’uso costante di bevande calde debilita. — The Ministry of Healing, 305 (1905). {CCA 78.4}

Molti fanno l’errore di bere acqua fredda durante i pasti. Il cibo non deve essere diluito. Assunta durante i pasti, l’acqua diminuisce la secrezione della saliva; e più è fredda più è dannosa per lo stomaco. Acqua o limonata ghiacciata, assunta durante i pasti, blocca la digestione fino al momento in cui l’organismo non ha assicurato sufficiente calore allo stomaco, per permettergli di riprendere il proprio lavoro. Masticate lentamente e consentite alla saliva di mescolarsi con il cibo. Maggiore è la quantità di liquido assunta durante i pasti, più difficile sarà la digestione del cibo; perché prima devono essere assorbiti i liquidi in eccesso. — Christian Temperance and Bible Hygiene, 51; Counsels on Health, 119, 120 (1890). {CCA 78.6}

Anche un moderno testo di dietetica consiglia di bere almeno mezz’ora, un quarto d’ora prima dei pasti e non durante.

Per garantire una buona digestione, il cibo dovrebbe essere mangiato lentamente. Chi desidera evitare la dispepsia, e coloro che si rendono conto di dover conservare le proprie forze per poter offrire il migliore servizio a Dio, dovranno ricordare questo principio. Se avete poco tempo a disposizione per mangiare, non inghiottite in fretta, ma mangiate meno e masticate lentamente. Il beneficio derivante dal cibo non dipende tanto dalla quantità ingerita, quanto da un’accurata digestione; non tanto dalla gratificazione del gusto o dalla quantità di cibo, quanto piuttosto dalla quantità di tempo in cui rimane in bocca. Coloro che sono stressati, ansiosi o frettolosi, farebbero meglio a non mangiare fino a quando non trovano un momento di pausa e sollievo; infatti l’organismo, già molto debilitato, non può fornire i succhi gastrici necessari. — Christian Temperance and Bible Hygiene, 51, 52; Counsels on Health, 120 (1890). {CCA 79.1}

È importante mangiare lentamente e masticare bene perché la saliva si mescola al cibo e i succhi gastrici entrano in azione. — The Ministry of Healing, 305 (1905). {CCA 79.2}

E’ assodato, la digestione inizia in bocca.

Se vogliamo impegnarci per ristabilire la nostra salute, è necessario controllare l’appetito, mangiare lentamente e soltanto una varietà limitata di cibi in uno stesso pasto. Questi consigli devono essere ricordati costantemente. Non è in armonia con i princìpi della riforma sanitaria disporre di tanti piatti diversi in un unico pasto. — Lettera 27, 1905. {CCA 79.3}

Anche questo è confermato: bisognerebbe evitare di mescolare carboidrati e proteine in uno stesso pasto. Quindi, pasta e verdure sì, pasta e legumi o altri cibi ricchi di proteine, come la soia, meglio evitare o limitare. Esempi: nella pasta e fagioli mettere pochi fagioli, nel riso e piselli mettere pochi piselli.

Se il pasto prevede molte proteine, evitare il più possibile di utilizzare il pane e accompagnarle con verdure.

La frutta dovrebbe essere consumata in un pasto a parte, in uno spuntino. Quasi tutta la frutta è inizialmente acida – tranne banane, cachi, uva rossa, anguria, papaya, melone, cocco, avocado, pesca, mela rossa e pera (ma non tutti gli analisti sono d’accordo su questo elenco) – e diventa basica a distanza di mezz’ora dalla digestione. I carboidrati vengono digeriti meglio in ambiente basico, mentre le proteine in ambiente acido. Quindi un’arancia dopo un piatto di pasta non è consigliabile, ma nemmeno una mela verde o gialla. Un’arancia o una mela dopo un piatto di fagioli e verdure non dovrebbero creare problemi.

Si tratta della cosiddetta dieta dissociata, che io utilizzo su me stesso. Sicuramente rende la digestione più rapida, meno laboriosa.

Il discorso sulla frutta, comunque, si riferisce a quella matura. Credo che tutta la frutta acerba sia acida.

Del buon pane integrale e dei biscotti preparati in modo semplice, ma con cura, saranno salutari. Il pane non deve avere un gusto acido. Deve essere ben cotto, per evitare che rimanga troppo morbido o umido. {CCA 79.4}

Per i biscotti utilizzare acqua pura e latte, o un po’ di panna; preparare una pasta compatta e lavorarla come per fare i crackers. {CCA 79.7}

Cuocerli in forno. Sono dolci e deliziosi. Richiedono una buona masticazione, che rappresenta un beneficio sia per i denti sia per lo stomaco. Sono nutrienti ed energetici. — The Review and Herald, 8 maggio 1883. {CCA 80.1}

Non è possibile prescrivere la quantità di cibo che dovrebbe essere assunta calcolandone il peso. Non è consigliabile seguire questo metodo, perché in tal modo la mente si concentra su questo aspetto e il mangiare e il bere diventano un’ossessione… {CCA 80.2}

Un altro rischio è quello di mangiare in momenti inadeguati, come dopo uno sforzo violento ed eccessivo, quando si è spossati o accaldati. Subito dopo i pasti l’organismo richiede un grande coinvolgimento del sistema nervoso e se la mente e il corpo si affaticano eccessivamente, prima o dopo i pasti, la digestione sarà difficile. Quando si è eccitati, ansiosi, stressati, è meglio non mangiare finché non si è ritrovata la calma e il riposo. {CCA 80.5}

È meglio mangiare solo due o tre tipi di cibo in uno stesso pasto, piuttosto che appesantire lo stomaco con una grande varietà di alimenti. — Lettera 73a, 1896. {CCA 81.2}

Una grande varietà di cibi in un solo pasto ha conseguenze spiacevoli, e distrugge gli effetti positivi che ogni alimento ingerito da solo, potrebbe assicurare all’organismo. Questa abitudine provoca costanti sofferenze, e spesso la morte. — Lettera 54, 1897. {CCA 81.4}

L’abitudine di mangiare in quantità eccessive o di assumere una grande varietà di alimenti in uno stesso pasto, causa spesso dispepsia. {CCA 81.8}

Molti mangiano troppo in fretta. Altri mangiano a uno stesso pasto cibi che non si combinano. {CCA 81.11}

Dio ci ha dato l’intelligenza per scegliere di cosa nutrirci. In quanto persone di buon senso, non dovremmo forse valutare se gli alimenti che mangiamo sono compatibili fra loro e se provocheranno effetti nocivi? Le persone che soffrono di acidità di stomaco sono spesso acide anche nel comportamento. {CCA 82.1}

Io soffrivo di acidità di stomaco. Eliminando il sugo di pomodoro cotto, le fritture, limitando al massimo le bevande gassate e passando a una dieta vegetariana, non ho più quel disturbo.

Adesso ci sono padelle che consentono di friggere con pochissimo olio. Queste fritture non dovrebbero essere nocive né difficili da digerire.

Non è bene mangiare insieme frutta e verdura. Se la digestione è lenta, l’utilizzo di questi due alimenti crea difficoltà digestive e inibisce l’impegno mentale. È meglio mangiare la frutta a un pasto e la verdura a un altro. {CCA 82.7}

Budini, creme, torte e verdure, serviti insieme in uno stesso pasto, provocheranno disturbi allo stomaco. — Lettera 142, 1900. {CCA 83.1}

Abitualmente si usa troppo zucchero nell’alimentazione. Torte, budini, pasticcini, gelatine, marmellate sono spesso la causa di indigestioni. Le creme e i budini, i cui ingredienti principali sono latte, uova e zucchero, sono particolarmente dannosi. Si deve evitare la combinazione di latte e zucchero. — The Ministry of Healing, 302 (1905). {CCA 83.3}

La combinazione di zucchero e latte crea fermentazioni nello stomaco, ed è quindi nociva. — Christian Temperance and Bible Hygiene, 57 (1890); Counsels on Health, 154. {CCA 83.4}

Be’, i dolci che non sono dolci non attirano molto… E’ bene limitare lo zucchero nei dolci allo stretto necessario. Comunque, si può mettere il miele per dolcificare il latte. Non ho provato lo sciroppo d’acero come dolcificante.

Mettendo lo zucchero, effettivamente avevo un rigurgito acido. Mettendo un solo cucchiaino di zucchero di canna e miele a volontà, ho eliminato l’inconveniente.

Meno salse e dolci sono presenti sulla nostra tavola, meglio sarà per coloro che condividono il pasto. Tutti i miscugli e i cibi sofisticati sono dannosi alla salute dell’essere umano. {CCA 83.6}

Ma perfino i riformatori della salute possono sbagliare per quanto riguarda la quantità di cibo da assumere. Sebbene si tratti di cibo sano, possono mangiarne in quantità eccessiva. — Testimonies for the Church 2:362-365 (1870). {CCA 97.1}

Alcuni vorrebbero conoscere delle regole dettagliate per il loro regime alimentare perché mangiano troppo, se ne pentono e pensano costantemente a quello che mangiano e bevono. Tutto questo non è positivo. Nessuno comunque può stabilire una regola per un altro. Ognuno deve esercitare il proprio buon senso, fare attenzione alle sue reazioni e agire secondo i princìpi della salute. — The Ministry of Healing, 308-310 (1905).{CCA 99.5}

Mi è stata mostrata la malvagità di cui oggi è vittima il mondo. Una visione terribile. Io mi sono stupita che gli uomini non fossero stati sterminati, come gli abitanti di Sodoma e Gomorra. Mi sono resa conto delle cause dello stato di degenerazione e di mortalità di cui è vittima il mondo. Le passioni incontrollate dominano la ragione, e in molti casi ogni considerazione elevata viene sacrificata per appagare i desideri. {CCA 105.4}

Ma non è nei piani del Padre salvarci senza nessun impegno da parte nostra per collaborare con Cristo. Siamo chiamati a fare la nostra parte, in modo che la potenza divina, unita ai nostri sforzi, ci porti alla vittoria. — Christian Temperance and Bible Hygiene, 16 (1890).{CCA 108.6}

Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio”. 1 Corinzi 10:31. — Testimonies for the Church 2:65 (1868). {CCA 110.6}

Se coloro che si dichiarano cristiani vogliono avere una risposta al perché la loro mente è così offuscata e le loro aspirazioni religiose così deboli, non hanno bisogno, in molti casi, di spingersi più in là della loro tavola; se non vi sono altre cause, quella è di per sé sufficiente. {CCA 113.4}

Così, come i nostri progenitori persero l’Eden per compiacere all’appetito, la nostra unica speranza di riconquistarlo consiste nel dominare con determinazione l’appetito e le passioni. {CCA 116.3}

Dovrebbero trascorrere almeno cinque ore tra un pasto e l’altro, e tenete sempre presente che se desideraste fare una prova, scoprireste che due pasti sono meglio di tre. — Lettera 73a, 1896. {CCA 123.1}

Io sono abituato a mangiare poco e spesso. Trovandomi all’estero, in un albergo con prima colazione a buffet inclusa (dolce, salato, frutta e bevande a volontà), ho provato a fare una colazione abbondante. Effettivamente fino alle 15 o alle 16 non avevo appetito. A quell’ora prendevo un piatto di pasta o riso con verdure. Raramente ho mangiato qualcos’altro fino al mattino successivo. In Spagna si può mangiare nei ristoranti e nelle caffetterie praticamente a tutte le ore del pomeriggio.

Lo stomaco deve avere dei regolari periodi di lavoro e di riposo; per questo il mangiare a ore irregolari e tra un pasto e l’altro sono le più dannose violazioni delle leggi della salute. Adottando abitudini regolari e un cibo adeguato, lo stomaco recupererà gradualmente la salute. — Health, or How to Live, 55-57 (1865). {CCA 125.1}

Sono stupita di sapere che, nonostante tutti i consigli ricevuti a questo riguardo, molti di voi mangino tra un pasto e l’altro! Neppure una briciola dovrebbe essere messa in bocca nell’intervallo tra i pasti regolari. Mangiate ciò che è necessario, ma fatelo nell’ora del pasto, e poi aspettate fino al pasto successivo. — Testimonies for the Church 2:373 (1869). {CCA 129.1}

Generalmente non si insegna ai bambini l’importanza di quando, come e cosa mangiare. Si permette loro di prendere liberamente ciò che vogliono, di mangiare quando vogliono e di servirsi di frutta quando ne sono tentati; tutto questo unito a crostate, torte, pane e burro, caramelle sgranocchiate quasi in continuazione, li porta a essere golosi e dispeptici. Gli organi digestivi, come un mulino tenuto costantemente in movimento, si debilitano, l’energia vitale è richiamata dal cervello a sostenere lo stomaco, per il grande lavoro che deve svolgere, tanto che la mente ne risulta confusa. Lo stimolo e l’uso eccessivo delle forze vitali fanno sì che tali bambini diventino nervosi, insofferenti alla riprensione, ostinati e irritabili. — The Health Refor-mer, maggio 1877. {CCA 129.4}

Per quaranta giorni digiunò e pregò. Debole e dimagrito, estenuato per l’angoscia, “tanto era disfatto il suo sembiante, al punto da non sembrare più un uomo”. Isaia 52:14. {CCA 131.3}

Nelle Scritture vi sono alcuni passi difficili da comprendere che, secondo quanto dice Pietro, “gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione” (cfr. 2 Pietro 3:16). Noi non siamo in grado, in questa vita, di spiegare correttamente il significato di tutti i brani delle Scritture, ma nessun punto vitale per la pratica della verità rimarrà velato dal mistero. {CCA 132.5}

Quando, nella provvidenza divina, verrà il momento in cui il mondo dovrà essere messo alla prova rispetto alla verità per quel tempo, lo Spirito Santo sensibilizzerà le menti a investigare le Scritture, anche con il digiuno e la preghiera, finché non scopriranno anello dopo anello per unirli in una catena perfetta. {CCA 132.6}

Ogni elemento, direttamente collegato con la salvezza degli uomini, diventerà così chiaro che nessuno potrà sbagliare o continuare a camminare nelle tenebre. — Testimonies for the Church 2:692 (1870). {CCA 132.7}

Alcuni punti difficili della verità presente sono stati compresi grazie all’impegno diligente di quei pochi, che si sono consacrati a questa opera. Il digiuno e la preghiera fervente hanno indotto il Signore a svelare i tesori della verità alla loro comprensione. — Testimonies for the Church 2:650, 651 (1870). {CCA 132.8}

Coloro che desiderano sinceramente conoscere la verità non saranno riluttanti a sottoporre i loro punti di vista alla discussione e alla critica, e non si irriteranno se le loro opinioni e le loro idee saranno contraddette. Questo era lo spirito che regnava fra noi quarant’anni fa. Ci riunivamo con l’anima angosciata, pregando perché fossimo una cosa sola nella fede e nella dottrina, sapendo che il corpo di Cristo non è diviso. Procedevamo approfondendo un punto alla volta. La solennità caratterizzava queste nostre riunioni. Aprivamo le Scritture con un profondo senso di rispetto. Digiunavamo spesso per essere in grado di comprendere meglio la verità. — The Review and Herald, 26 luglio 1892; L & T 47. {CCA 132.9}

Se fosse necessario per lo sviluppo dell’opera e per la gloria di Dio fare un incontro con qualche oppositore, con quanta prudenza e umiltà (i difensori della verità) dovrebbero entrare in discussione! Con sentimenti di affetto, confessando il proprio peccato, pregando con fervore e spesso digiunando per un certo tempo, dovrebbero implorare il sostegno speciale del Signore, affinché la preziosa verità che salva risulti vittoriosa e l’errore si riveli in tutta la sua bruttura, in modo da confondere i suoi sostenitori. — Testimonies for the Church 1:624 (1867). {CCA 133.3}

Lo spirito del vero digiuno e della vera preghiera è quello che sottomette cuore, mente e volontà a Dio. — Manoscritto 28, 1900. {CCA 134.2}

Gli eccessi alimentari provocano spesso malattie e ciò di cui l’organismo ha bisogno maggiormente è liberarsi del peso in eccesso. In molti casi il rimedio migliore per il malato è saltare uno o due pasti, affinché l’apparato digerente affaticato possa ritrovare un equilibrio. Per alcuni giorni una dieta a base di frutta potrà essere molto utile, soprattutto per chi svolge un lavoro intellettuale. Anche un breve periodo di digiuno completo, seguito da un’alimentazione semplice e controllata, restituirà la salute, grazie alla naturale possibilità di recupero dell’organismo. Una dieta leggera per uno o due mesi servirà a convincere molti malati che la frugalità è la via migliore per assicurarsi la salute. — The Ministry of Healing, 235 (1905). {CCA 134.3}

In caso di febbre elevata, l’astensione dal cibo per un breve periodo abbasserà la temperatura e renderà il trattamento con l’acqua più efficace. Ma il medico ha bisogno di conoscere la reale condizione del paziente, e non permetterà che sia privato di cibo per un lungo periodo di tempo, affinché l’organismo non si indebolisca. Mentre la febbre sale, il cibo può irritare ed eccitare il sangue; quando la febbre è meno forte, un po’ di nutrimento deve essere concesso al malato, sempre con attenzione ed equilibrio. {CCA 135.1}

Io penso che abbia commesso un errore nel digiunare per due giorni la settimana. Dio non le chiede tutto questo. La prego di essere prudente e nutrirsi abbondantemente di buon cibo per due volte al giorno. Lei avrà sperimentato senza dubbio un calo di forze e la mente subirà una perdita di equilibrio, se non cambia questa dieta così severa. — Lettera 2, 1872. {CCA 135.4}

Mi sono state mostrate due categorie di estremisti: la prima è costituita da coloro che non stanno vivendo secondo il messaggio che hanno ricevuto da Dio; la seconda è formata da coloro che sono eccessivamente rigidi nel presentare le loro idee personali sulla riforma, idee che cercano di imporre anche agli altri. Quando prendono una posizione, la mantengono caparbiamente, eccedendo in molte cose. {CCA 136.5}

Nel proclamare il messaggio del Vangelo, evitate di presentare le vostre opinioni personali. {CCA 148.1}

Sì, ogni madre può comprendere qual è il proprio dovere; può capire che il carattere dei suoi bambini dipenderà più dalle abitudini che avrà coltivato prima della loro nascita e dal suo impegno personale dopo la nascita, che dalle opportunità o dagli svantaggi provenienti dall’ambiente esterno. {CCA 152.3}

Un errore che generalmente si commette è quello di non apportare nessuna modifica nella vita di una donna, prima che suo figlio nasca. In quest’importante periodo il suo lavoro deve essere alleggerito. {CCA 153.1}

Le donne che possiedono fermi princìpi e che hanno ricevuto una buona istruzione in merito, non si discosteranno da una dieta semplice né in questo momento né in altri. Prenderanno in considerazione che un’altra vita dipende dalla loro e faranno attenzione a ogni cosa, specialmente alla loro alimentazione. {CCA 153.4}

Se sceglie di mangiare quello che le piace e che la sua fantasia le suggerisce, non curandosi delle conseguenze, sarà penalizzata lei e la sua creatura innocente, a causa della sua intemperanza. — Testimonies for the Church 2:381-383 (1870). {CCA 154.2}

Il migliore alimento per il neonato è quello che gli fornisce la natura. Egli non dovrebbe esserne privato senza ragione. Bisogna essere senza cuore per esimersi, assicurandosi comodità e libertà, dal dovere di allattare il proprio figlio. {CCA 157.1}

La madre che permette che suo figlio venga allattato da un’altra donna deve riflettere sulle possibili conseguenze. La balia comunica il suo umore e il suo temperamento al bambino che allatta. — The Ministry of Healing, 383 (1905). {CCA 157.2}

Anche il carattere del piccolo viene più o meno influenzato dalla natura del nutrimento ricevuto dalla mamma. Quanto è importante, allora, che la madre, mentre allatta il suo bambino, si mantenga in una disposizione d’animo serena e sia in grado di controllare perfettamente il proprio carattere. Così facendo, il cibo del bambino non sarà danneggiato e il modo calmo e sereno con cui la mamma accudisce suo figlio influirà moltissimo a formare la mente del bimbo. Se è nervoso e si agita facilmente, le serene premure materne avranno modo di calmarlo e correggerlo, migliorandone moltissimo la salute. {CCA 158.3}

I piccoli devono imparare che mangiano per vivere e non che vivono per mangiare. Questo tipo di educazione dovrebbe iniziare fra le braccia della madre: si dovrà dargli da mangiare a intervalli regolari, diminuendone la frequenza con la crescita. {CCA 159.7}

I bambini hanno esigenze e preferenze, che se sono ragionevoli, devono essere rispettate. {CCA 160.2}

Insegnando a controllare gli appetiti e a mangiare tenendo conto dei princìpi della salute, dobbiamo far comprendere ai bambini che rinunciano a ciò che fa loro del male, che rinunciano a cose nocive per altre migliori. La nostra tavola deve essere attraente, ricca dei buoni alimenti che Dio ci ha offerto in abbondanza. {CCA 160.3}

II momento dei pasti deve essere vissuto con allegria e gioia, e ringraziamo Dio mentre beneficiamo dei suoi doni. — The Ministry of Healing, 383-385 (1905). {CCA 160.4}

Mi è stato mostrato che una delle cause più gravi della deplorevole realtà in cui viviamo è da attribuirsi a quei genitori che non si sentono in obbligo di guidare i propri figli a conformarsi alle leggi della natura. Le madri amano i figli di un amore esclusivo e ne accontentano l’appetito, anche quando sanno che può portare pregiudizio alla loro salute e quindi causare malattie e infelicità. Oggi questa crudeltà dell’indulgenza si manifesta al massimo grado. I desideri dei bambini vengono soddisfatti a scapito della loro salute e di una corretta crescita dell’animo, perché per le mamme è più facile accontentarli piuttosto che rifiutare ciò che reclamano. {CCA 166.1}

In questo modo le madri stanno seminando quello che poi raccoglieranno. I bambini, non educati a controllare i loro appetiti e a reprimere i loro desideri, diventano egoisti, esigenti, disubbidienti, irriconoscenti e malvagi. Queste madri raccoglieranno con amarezza il frutto di quanto hanno seminato. Esse hanno peccato contro Dio e contro i loro figli, e il Signore le riterrà responsabili. — Testimonies for the Church 3:141 (1873). {CCA 166.2}

Così, mentre genitori e figli gustavano i loro manicaretti prelibati, mio marito e io godevamo del nostro semplice pasto, consumato come sempre alla stessa ora, cioè alle tredici; un pasto costituito da pane integrale senza burro e da un’abbondante porzione di frutta. Devo dire che mangiammo con vero gusto e con i cuori riconoscenti per non aver dovuto portare con noi un intero negozio di generi alimentari per soddisfare un appetito capriccioso. Mangiammo con soddisfazione e non avvertimmo i morsi della fame sino al mattino successivo. Il ragazzo che vendeva arance, noci, popcorn e caramelle ai passeggeri, ci considerò dei poveri clienti. {CCA 167.3}

Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio”. 1 Corinzi 10:31. {CCA 171.1}

Alcuni di voi hanno portato i loro figli dal medico per sapere quale fosse il loro problema. Avrei potuto dirvelo in due minuti: i vostri figli sono su una cattiva strada; Satana ha il loro controllo. Egli si è fatto avanti mentre voi, che siete come Dio per loro, eravate tranquilli, intorpiditi e addormentati. Dio ha ordinato che educhiate i figli nella disciplina e nell’istruzione del Signore. Efesini 6:4. Ma Satana vi ha preceduto e ha intrecciato forti legami intorno a loro. E voi continuate a dormire. Possa il Signore avere pietà di voi e dei vostri figli, perché ognuno ha bisogno della sua pietà. {CCA 172.2}

Non pensiamo all’arte di cucinare come a una sorta di schiavitù. Che cosa accadrà all’umanità, se tutti coloro che sono impegnati in cucina smetteranno di occuparsene, con la banale scusa che si tratta di qualcosa che non è degna di considerazione? Cucinare può essere considerato meno interessante di altri tipi di lavori, ma in realtà è una scienza di valore superiore a tutte le altre scienze. È così che Dio considera la preparazione di un cibo salutare. Egli ha grande stima di coloro che realizzano un servizio fedele nella preparazione di un cibo sano e gustoso per il palato. {CCA 175.2}

Colui che comprende l’arte di preparare del cibo adeguato e usa questa conoscenza, è degno d’una maggiore considerazione, rispetto a quelli che sono occupati in altri settori dell’opera. Questa capacità deve essere ritenuta di pari valore di altri dieci talenti, perché il suo uso corretto è strettamente collegato con la salute di tutto l’organismo; e quindi, essendo in relazione con la vita e la salute, ha più valore di tutti gli altri doni. — Manoscritto 95, 1901. {CCA 175.3}

Faccio appello a tutti gli uomini e le donne che Dio ha dotato d’intelligenza: imparate a cucinare. {CCA 177.1}

Sono tante le vittime di una cattiva cucina. Sopra molte tombe si potrebbe scrivere: “Morto a causa di una cattiva cucina” oppure “Morto per aver abusato del suo stomaco”. {CCA 179.9}

Si dovrebbe studiare attentamente come utilizzare ciò che è avanzato a tavola. Studiate come farlo perché nulla vada sprecato. Abilità, economia e saggezza sono una ricchezza. Nei mesi più caldi preparate meno cibo. Utilizzate alimenti secchi. Ci sono molte famiglie povere che dispongono di poco cibo, e che potrebbero essere aiutate a comprendere le ragioni della loro povertà: troppe briciole e resti vanno sprecati. — Manoscritto 3, 1897. {CCA 180.6}

Ma il Signore darà al suo popolo la saggezza necessaria per preparare, con i prodotti della terra, cibi che sostituiranno la carne. Semplici combinazioni di noci, mandorle e nocciole con i cereali e la frutta, preparate con abilità perché risultino gustose, si raccomanderanno da sole a coloro che non credono. Purtroppo spesso in queste combinazioni si usa troppa frutta oleaginosa. — Manoscritto 156, 1901. {CCA 188.4}

Tre anni fa mi pervenne una lettera che diceva così: “Non posso mangiare la frutta oleaginosa; il mio stomaco non riesce a tollerarla”. Allora mi furono presentate molte ricette; una di queste mostrava che bisogna aggiungere altri ingredienti ai semi oleaginosi, usati con parsimonia, così da armonizzarli bene insieme. In questa combinazione la frutta oleaginosa dovrebbe essere in una proporzione che va da uno a dieci o a sei. Noi l’abbiamo sperimentato con successo. {CCA 192.2}

Nel trattare con i pazienti delle nostre strutture sanitarie, dobbiamo ragionare collegando le cause con gli effetti. Dobbiamo ricordare che le pratiche e le abitudini di un’intera esistenza non possono essere cambiate in un momento. Con l’aiuto di una cuoca intelligente e di un’abbondante scelta di alimenti sani, si possono realizzare cambiamenti che daranno buoni risultati. Ma per portarli avanti occorre del tempo. Non dovrebbe, quindi, essere messa in atto nessuna drastica sollecitazione, a meno che il caso non lo richieda. Dobbiamo ricordare che un cibo può risultare appetitoso per un riformatore della salute, ma del tutto insipido per coloro che sono stati abituati a cibi eccessivamente conditi. Dovrebbero essere organizzate delle conferenze, spiegando perché la riforma del regime alimentare è necessaria, e mostrando come il consumo di cibi troppo conditi infiamma le delicate mucose dell’apparato digerente. {CCA 199.3}

Ho ricevuto istruzioni riguardo all’uso della carne nelle nostre strutture sanitarie. Essa dovrebbe essere esclusa dall’alimetazione e sostituita con cibo sano e gustoso, preparato in modo che risulti appetitoso. — Lettera 37, 1904. {CCA 203.1}

Colui che ha l’incarico di cuoco ha un posto di altissima responsabilità. Egli dovrebbe essere istruito sui concetti dell’economia e capire che nessun cibo deve essere buttato via. Cristo ha detto: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda”. Giovanni 6:12. Coloro che sono impegnati in un qualunque dipartimento, prestino attenzione a quest’insegnamento. L’economia deve essere imparata dai responsabili e insegnata ai collaboratori non solo con le parole, ma anche e soprattutto con l’esempio. — Manoscritto 88, 1901. {CCA 209.7}

L’acqua può essere usata in molti modi per alleviare le sofferenze. Dell’acqua calda e pura, presa prima di un pasto (più o meno la metà di un quarto di litro), non farà mai male, anzi risulterà benefica. — Lettera 35, 1890. {CCA 212.6}

Sarebbe meglio per noi cucinare di meno e mangiare più frutta allo stato naturale. Insegniamo alle persone a consumare in abbondanza uva, mele, pesche, pere, more e ogni altro genere di frutta che si può avere. Fatene una scorta anche per l’inverno sotto forma di conserva, usando barattoli di vetro piuttosto che scatole di latta, per quanto è possibile. — Testimonies for the Church 7:134 (1902). {CCA 216.3}

Per uno stomaco che fatica a digerire, potete apparecchiare la tavola con ogni sorta di frutta, ma non troppa per ogni pasto. — Testimonies for the Church 2:373 (1870). {CCA 216.5}

Dovremmo raccomandare in modo particolare la frutta come alimento efficace in favore della salute. Ma non dovrebbe essere consumata dopo un pasto abbondante costituito da altri cibi. — Manoscritto 43, 1908. {CCA 216.6}

I cereali, le verdure, la frutta fresca e quella secca rappresentano l’alimentazione scelta da Dio per l’uomo. Questi alimenti, preparati in modo semplice e naturale, sono i più sani e nutrienti. Assicurano forza, resistenza, capacità intellettuali superiori a quelle di un regime più complesso e stimolante. — The Ministry of Healing, 296 (1905). {CCA 217.1}

Nei cereali, nella frutta, nei vegetali e nei semi oleaginosi sono presenti tutti gli elementi nutritivi di cui abbiamo bisogno. {CCA 217.4}

Gli eccessi alimentari provocano spesso malattie e ciò di cui l’organismo ha bisogno maggiormente è liberarsi del peso in eccesso. In molti casi il rimedio migliore per il malato è saltare uno o due pasti, affinché l’apparato digerente affaticato possa ritrovare un equilibrio. Per alcuni giorni una dieta a base di frutta potrà essere molto utile, soprattutto per chi svolge un lavoro intellettuale. Anche un breve periodo di totale digiuno, seguito da un’alimentazione semplice e controllata, restituirà la salute, grazie alla naturale possibilità di recupero dell’organismo. Una dieta leggera per uno o due mesi servirà a convincere molti malati che la frugalità è la via migliore per assicurarsi la salute. — The Ministry of Healing, 235 (1905). {CCA 217.8}

Nei luoghi in cui la frutta cresce in abbondanza sarebbe opportuno farne una provvista per l’inverno, seccandola o mettendola in barattoli. I piccoli frutti come ribes, uva spina, fragole, lamponi, more possono essere coltivati anche dove non sono molto comuni, perché non fanno parte delle colture locali. Per conservare la frutta è opportuno utilizzare barattoli di vetro e non di latta. La frutta deve essere di buona qualità, si deve usare poco zucchero e non cuocerla più di quanto sia necessario per la sua conservazione. In questo modo sarà un eccellente sostituto della frutta fresca. Se sarà possibile reperire frutta secca come uva passa, prugne, mele, pere, pesche, albicocche, a prezzi modici, si potrà farne uno degli alimenti principali, in quantità più abbondanti e con risultati migliori per la salute e l’energia di tutti coloro che lavorano. — The Ministry of Healing, 299 (1905). {CCA 218.5}

La conserva di mele, in barattoli di vetro, è sana e gustosa. Si possono utilizzare pere e ciliegie per produrre una squisita composta a uso invernale. — Lettera 195, 1905. {CCA 218.6}

Se riuscirete ad avere a disposizione delle mele, potrete ritenervi soddisfatti per quanto riguarda la frutta, anche se non aveste altro. Io non credo sia indispensabile disporre di una grande varietà di frutta; ma quando non si possono più avere mele fresche, è utile disporre di conserve di altra frutta, preparate nella stagione di raccolta. Le mele sono superiori a qualsiasi frutto per la loro minore deperibilità. — Lettera 5, 1870. {CCA 218.7}

Qui viene confermato il proverbio che afferma che una mela al giorno toglie il medico di torno.

Potete fare delle polpette di farina d’avena integrale. Se la farina è troppo grossolana, setacciatela, e mentre le polpette sono ancora bollenti, aggiungetevi del latte. Questo sarà il piatto più appetitoso e sano che si possa desiderare durante un congresso. — Testimonies for the Church 2:603 (1871). {CCA 220.12}

È dannoso e inutile usare il bicarbonato di sodio o il lievito chimico per fare il pane. Il bicarbonato infiamma lo stomaco e intossica l’organismo. Molte donne pensano che senza bicarbonato non si possa ottenere un buon pane, ma non è affatto vero. Se si preoccupassero di imparare metodi migliori, il loro pane sarebbe più sano e saporito. {CCA 221.11}

Per preparare il pane lievitato non si deve usare il latte al posto dell’acqua. È una spesa superflua e il pane è meno sano; inoltre non si mantiene inalterato dopo la cottura e fermenta più facilmente nello stomaco. {CCA 222.1}

Il pane deve essere leggero e di sapore neutro, non agro. Deve essere di piccolo formato e ben cotto, così le fermentazioni saranno state completamente eliminate. {CCA 222.2}

Quando è ancora caldo e fresco, il pane è difficile da digerire e non dovrebbe mai essere servito in tavola. Questa regola non è valida per il pane azzimo. I panini freschi, fatti solo con farina e senza lievito, cotti in forno ben caldo, sono sani e saporiti. {CCA 222.3}

Il pane biscottato, cioè il pane cotto due volte, è saporito e facile da digerire. Il normale pane lievitato può essere tagliato a fette e seccato in forno tiepido, per eliminarne l’umidità, e poi tostato leggermente e conservato in luogo asciutto. Questo pane si conserverà più a lungo, e se verrà riscaldato prima di consumarlo, sembrerà come appena sfornato. — The Ministry of Healing, 300-302 (1905). {CCA 222.4}

Io ho preso l’abitudine di mettere due fette biscottate nel latte e caffè che prendo alla mattina.

Assorbono bene 1/4 di litro di latte, se si aspetta un pochino.

Mi fu riferito il caso di una ragazza presa a servizio che fece una grossa infornata di pane pesante e agro. Con l’intenzione di sbarazzarsene per nascondere la cosa, essa lo gettò a una coppia di grossissimi maiali. La mattina successiva il padrone di casa trovò i due suini morti e, nell’esaminare il trogolo, trovò dei pezzi di quel pane acido. Fece una rapida indagine e la ragazza ammise quello che aveva fatto. Non aveva nessuna idea dell’effetto che un tal pane poteva produrre sui maiali. Ora, se il pane pesante e acido può uccidere dei maiali, in grado di divorare serpenti a sonagli e quasi ogni tipo di immondizia, quale effetto potrà avere su di un organo così sensibile come lo stomaco umano? — Testimonies for the Church 1:681-684 (1868). {CCA 223.4}

La farina integrale, impastata con acqua dolce e pura e un po’ di latte, fa ottenere i migliori crostini che avremo mai assaggiato. Se l’acqua è calcarea, utilizzate un po’ più di latte o aggiungete un uovo all’impasto. I crostini devono essere cotti in un forno ben caldo e con un fuoco costante. {CCA 224.7}

Per fare dei panini, usate acqua poco mineralizzata e latte o un po’ di panna; fate un impasto compatto, lavorandolo come se doveste fare dei cracker o delle gallette. Cuoceteli sulla griglia del forno. Saranno dolci e deliziosi; ma occorrerà masticarli bene, con benefici sia per i denti sia per lo stomaco. Essi producono un sangue di buona qualità e danno vigore. {CCA 224.8}

Non è la cosa migliore usare sempre e solo farina di frumento. Una miscela di grano, avena e segale sarà più nutriente di quella di solo frumento i cui elementi nutritivi sono stati setacciati via. — Lettera 91, 1898. {CCA 225.7}

Pane e fette biscottate ai 5 cereali possono essere una buona soluzione.

Il Signore intende riportare il suo popolo a vivere semplicemente di frutta, vegetali e cereali. — Lettera 72, 1896. {CCA 227.2}

Non pensiamo affatto che le patate fritte siano salutari, perché nel prepararle si usano grassi o burro. Ben arrostite al forno o bollite, poi condite con un po’ di panna e un pizzico di sale, sono molto più salutari. Altri tipi di patate, come quelle dolci, possono essere lessate e preparate con un po’ di panna e un pizzico di sale, ripassate al forno, senza friggerle. In questo modo sono eccellenti. — Lettera 322, 1905. {CCA 227.4}

Un altro piatto molto semplice, ma salutare, è costituito dai fagioli lessati o cotti al forno. Schiacciatene una parte con un po’ d’acqua, aggiungetevi un po’ di latte o di panna e fatene una zuppa. — Testimonies for the Church 2:603 (1871). {CCA 227.5}

Voi parlate del mio regime alimentare. Io non sono mai stata così legata a un unico alimento da non essere capace di mangiare qualcos’altro. Ma, per quanto riguarda le verdure, non dovete preoccuparvi, perché sono perfettamente a conoscenza che nella parte del paese in cui vivete c’è un’abbondante varietà di vegetali, come appunto quelle verdure che uso abitualmente. Potrò procurarmi le foglie di bardana gialla, di tarassaco giovane e di senape. Avrò quindi a disposizione un’ampia scelta e una qualità superiore, rispetto a quella di cui potevamo disporre in Australia. E se proprio non ci fosse altro, resterebbero sempre i cereali. — Lettera 31, 1901. {CCA 227.9}

Il mio appetito era diminuito proprio qualche tempo prima di partire verso l’Est. Ma ora è tornato, e quando giunge l’ora dei pasti, sono proprio affamata. Il mio cardo verde, ben cucinato, reso gustoso con panna sterilizzata e succo di limone, è davvero appetitoso. Io mangio vermicelli al pomodoro in un pasto e verdure in quello successivo, ma ho ricominciato nuovamente a fare un pasto a base di patate. I miei alimenti sono tutti gustosi. Mi sento come qualcuno che a causa della febbre è stato sul punto di morire di fame e corro il rischio di mangiare troppo. — Lettera 10, 1902. {CCA 228.1}

I pomodori che mi hai mandato erano bellissimi e squisiti. Devo dire che i pomodori sono la cosa migliore per la mia dieta. — Lettera 70, 1900. {CCA 228.2}

E da quello che mi è stato mostrato lo zucchero, se usato abbondantemente, è più dannoso della carne. Comunque i cambiamenti devono esser fatti con cautela, e tale problema deve essere affrontato in modo da non suscitare avversioni e creare pregiudizi in coloro che vorremmo istruire e aiutare. — Testimonies for the Church 2:369, 370 (1870). {CCA 230.2}

Su troppe tavole si servono crostate, budini, creme profumate, quando lo stomaco ha già ricevuto tutto ciò di cui ha bisogno per svolgere adeguatamente il suo lavoro di nutrire l’organismo. Molte persone, sebbene abbiano già mangiato a sufficienza, superano i limiti e mangiano quei dolci che non faranno loro del bene. Se questi piatti, che vengono serviti alla fine di un pasto, fossero eliminati, sarebbe una vera benedizione! — Lettera 73a, 1896. {CCA 232.9}

Nei miei frequenti viaggi attraverso il continente, non mi rivolgo a ristoranti, alberghi, carrozze ristorante per la semplice ragione che non posso mangiare il cibo che propongono. I loro piatti sono molto conditi, con sale e pepe, in modo da suscitare una sete quasi irresistibile… Essi irritano e infiammano la delicata mucosa dello stomaco… E tale è il cibo che compare normalmente sulle tavole alla moda e viene dato perfino ai bambini. Il suo effetto è quello di provocare una sete che l’acqua non riesce a placare. Il cibo dovrebbe essere preparato nel modo più semplice possibile, senza condimenti e spezie, e anche senza sale in eccesso. — The Review and Herald, 6 novembre 1883. {CCA 237.6}

L’organismo non deve essere privato di quanto gli è necessario. Io uso un po’ di sale e ne abbiamo sempre in tavola perché, secondo le indicazioni che Dio mi ha dato, questa sostanza, invece di essere deleteria, in realtà è essenziale per il sangue. Non ne conosco le ragioni, ma vi espongo quanto mi è stato rivelato. — Lettera 37, 1901. {CCA 241.3}

È bene non mangiare cibi troppo salati, evitare l’uso di sottaceti e cibi speziati. Mangiare abbondanti quantità di frutta allevia l’infiammazione, che normalmente induce a bere molto durante i pasti. — The Ministry of Healing, 305 (1905). {CCA 242.5}

Le insalate, comunemente condite con olio e aceto, producono una fermentazione nello stomaco che rende difficile la digestione del cibo, che poi si decompone ed entra in putrefazione. Di conseguenza il sangue non risulta equilibrato ma carico di tossine, che mettono in difficoltà il fegato e i reni. — Lettera 9, 1887. {CCA 242.6}

Io utlilizzo aceto di mele, meglio tollerato rispetto a quello di vino. Si può utilizzare anche il succo di limone.

In tutte le parti del mondo si troverà ciò che potrà sostituire il latte e le uova. E il Signore ci farà sapere quando sarà giunto il momento di abbandonare questi alimenti. Egli desidera che tutti comprendano di avere un Padre misericordioso, in grado di istruirci su ogni cosa, che al suo popolo – ovunque esso sia – darà saggezza e abilità in merito al regime alimentare da seguire, insegnandogli come usare al meglio i prodotti della terra per il proprio sostentamento. — Lettera 151, 1901. {CCA 250.8}

Mi pare che già ora la soia sostituica abbondantemente la carne per fornire proteine.

Nella dieta si sta introducendo l’uso di alghe, che dovrebbero essere poco costose. Anche queste pare che forniscano proteine. Altri alimenti si stanno provando, come il seitan.

L’olio delle olive allevia la stitichezza e, per chi ha lo stomaco irritato e infiammato, è meglio di qualsiasi medicina. Come alimento è superiore a qualsiasi olio ottenuto da sottoprodotti animali. — Testimonies for the Church 7:134 (1902). {CCA 251.4}

Mi è stato comunicato di dirvi che i frutti oleaginosi sono spesso usati poco saggiamente; se ne consuma una quantità eccessiva e alcuni tipi sono meno sani di altri. Le mandorle sono da preferire alle arachidi; ma anche queste, usate con parsimonia e unendole ai cereali, costituiscono un cibo nutriente e digeribile. — Testimonies for the Church 7:134 (1902). {CCA 253.2}

Tre anni fa mi arrivò una lettera che diceva così: “Non posso nutrirmi di frutta oleaginosa: il mio stomaco non l’accetta”. Mi furono allora presentate varie ricette; una di queste prescriveva che le noci, in misura moderata, dovevano essere combinate con altri ingredienti, che si armonizzassero con loro. La proporzione di tali frutti doveva oscillare tra un decimo e un sesto rispetto al resto, variandone le combinazioni. Sperimentammo queste indicazioni con successo. — Lettera 188, 1901. {CCA 253.3}

Prendete uova di galline sane e consumatele cotte o crude. Mescolatele, crude, nel miglior succo d’uva non fermentato che potete trovare. Questo fornirà il necessario al vostro organismo. Non pensate neanche per un attimo che non sia giusto farlo.{CCA 254.4}

Quando ricevetti una lettera proveniente da Cooranbong, che mi diceva che il dottor _____ stava morendo, quella stessa notte Dio mi ha rivelato che doveva apportare un cambiamento nella sua alimentazione: un uovo crudo, assunto due o tre volte al giorno, gli avrebbe dato quel nutrimento di cui aveva assolutamente bisogno. — Lettera 37, 1904. {CCA 255.5}

Il formaggio non dovrebbe mai entrare nel nostro stomaco. — Testimonies for the Church 2:68 (1868). {CCA 256.4}

Per quanto riguarda il formaggio, sono sicura che da anni non compriamo o serviamo in tavola formaggio. Non abbiamo mai pensato di inserirlo sulla nostra tavola e ancor meno di comperarne. — Lettera 1, 1875. {CCA 257.3}

Dio offrì ai nostri progenitori il cibo che aveva scelto per l’umanità. Il suo progetto non prevedeva che si togliesse la vita a una qualsiasi delle sue creature. La morte non doveva essere sperimentata nell’Eden. La frutta del giardino corrispondeva al regime alimentare che poteva soddisfare le esigenze dell’uomo. Soltanto dopo il diluvio Dio accordò il permesso di mangiare della carne; in quel momento ogni cosa adatta per il sostentamento dell’uomo era stata distrutta e quindi il Signore, in quell’occasione, dette a Noè il permesso di nutrirsi della carne di quegli animali puri, che aveva portato con sé nell’arca. Ma la carne non era l’alimento più salutare per l’uomo. {CCA 258.1}

Gli uomini che avevano vissuto prima del diluvio avevano mangiato cibi di origine animale per soddisfare i loro appetiti, finché la loro malvagità non aveva raggiunto il culmine e così Dio aveva deciso di purificare la terra dalla corruzione morale con un diluvio. {CCA 258.2}

Dopo il diluvio gli uomini si nutrirono liberamente di carne. E Dio vide che l’uomo era divenuto così egocentrico e che, con arroganza, era disposto a esaltare se stesso rispetto al Creatore e a seguire le inclinazioni del proprio cuore. Allora permise che quella longeva razza umana mangiasse carne per accorciarne l’esistenza peccaminosa. E rapidamente, dopo il diluvio, l’uomo fu colpito da un processo di degenerazione, che ne ridusse sia la statura sia gli anni di vita. — Spiritual Gifts 4:120, 121 (1864). {CCA 258.3}

Quando Dio condusse i figli d’Israele fuori dall’Egitto, aveva intenzione di guidarli verso la terra di Canaan per formare un popolo puro, sano e felice. Consideriamo i mezzi di cui voleva servirsi per realizzare questo obiettivo. Li sottopose a una disciplina che, se accettata con gioia, avrebbe assicurato la felicità a loro stessi e alla loro posterità. Li privò quasi completamente di carne. Poco prima che giungessero al Sinai gliela aveva concessa in risposta alle loro lamentele, ma per un giorno soltanto. Dio avrebbe potuto fornire loro sia la carne sia la manna, ma per il loro bene pose questa restrizione. Desiderava proporre un’alimentazione più adatta alle loro necessità piuttosto che un regime nocivo, al quale molti si erano abituati in Egitto. Il loro appetito rovinato doveva essere riportato a una condizione di equilibrio, affinché potessero rallegrarsi del cibo fornito all’uomo in origine: i frutti della terra, che Dio aveva dato ad Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden. {CCA 261.5}

Se fossero stati disposti a controllare gli appetiti, ubbidendo alle restrizioni proposte, non avrebbero sperimentato la febbre e la malattia. {CCA 262.1}

Dio non fa distinzione tra le persone, ma in ogni generazione chi teme il Signore e agisce con giustizia è approvato; mentre chi mormora, chi dubita e si ribella non godrà né del suo favore né delle benedizioni promesse a coloro che amano la verità e la mettono in pratica. Chi ha ricevuto un messaggio e non lo accetta, e trascura le richieste divine, si renderà conto che le benedizioni si trasformeranno in maledizioni, e la grazia in giudizio. Dio desidera che impariamo l’umiltà e l’ubbidienza, come ci insegna la storia d’Israele, che era il popolo eletto, ma che fu l’autore della sua stessa rovina nel seguire la propria strada. — Testimonies for the Church 3:171, 172 (1873). {CCA 263.1}

Le nostre abitudini nel mangiare e nel bere dimostrano se siamo legati al mondo o se facciamo parte di coloro che il Signore ha separato dal mondo, attraverso il messaggio chiaro e potente della verità. {CCA 263.2}

A varie riprese mi è stato mostrato che Dio sta tentando di riportarci, passo dopo passo, al suo piano originale: che l’uomo, cioè, dovrebbe vivere nutrendosi dei prodotti naturali della terra. — Christian Temperance and Bible Hygiene, 119; Counsels on Health, 450 (1890). {CCA 263.4}

Ortaggi, frutta e cereali dovrebbero costituire il nostro nutrimento. Non un grammo di carne dovrebbe entrare nel nostro stomaco. Il consumo di carne è innaturale. Dobbiamo tornare al progetto originale che Dio aveva, quando creò l’uomo. — Manoscritto 115, 1903. {CCA 263.5}

Non è forse giunto per tutti il momento di sostituire la carne? Chi desidera essere puro e santo, per contare sull’assistenza degli angeli, come può continuare a nutrirsi di alimenti dannosi per il corpo e lo spirito? Come si possono uccidere altre creature di Dio per mangiarne la carne? Riscopriamo il cibo sano e buono che era stato offerto all’uomo, sperimentiamo e insegniamo l’amore nei confronti delle creature di Dio, che ci sono state affidate. — The Ministry of Healing, 317 (1905). {CCA 263.6}

Molte volte, mangiando carne, i processi di putrefazione che si creano nello stomaco generano la malattia. Cancro, tumori e malattie polmonari sono spesso causatI dall’uso della carne. — Pacific Union Recorder, 9 ottobre 1902. {CCA 266.2}

La carne non è mai stata l’alimento migliore, ma il suo uso oggi è ancora più sconsigliabile, dal momento che le malattie fra gli animali sono in continuo aumento. — The Ministry of Healing, 313 (1905). {CCA 266.4}

Alcuni animali, condotti al macello, sembrano capire per istinto quello che sta per accadere e allora diventano furiosi e come impazziti. Vengono uccisi mentre sono in questo stato e la loro carne viene preparata per la vendita, ma è come avvelenata e coloro che la mangiano possono soffrire di crampi, convulsioni, ictus e morte improvvisa. Nonostante ciò, nessuno attribuisce tutta questa sofferenza al consumo di carne. Alcuni animali sono trattati in modo inumano, mentre vengono trasportati verso il macello; e dopo aver sopportato per molte ore tanta sofferenza, vengono uccisi. Dei suini sono stati preparati per il mercato perfino mentre erano affetti da qualche malattia e le loro carni avvelenate hanno causato patologie contagiose con un’alta percentuale di mortalità. — Spiritual Gifts 4:147, 148 (1864). {CCA 267.5}

Un’alimentazione a base di carne accresce i rischi di malattia e di morte improvvisa.

La predisposizione a contrarre malattie è dieci volte più alta per chi consuma carne. — Testimonies for the Church 2:64 (1868). {CCA 268.1}

I medici non sanno spiegarsi il rapido aumento di malattie che affliggono la famiglia umana. Ma noi sappiamo che una gran parte di questa sofferenza è causata dal consumo di carne. — Lettera 83, 1901. {CCA 268.2}

Gli animali sono malati e, consumando la loro carne, non facciamo altro che introdurre i germi della malattia nei nostri tessuti e nel nostro sangue. Poi, quando siamo sottoposti alle variazioni di un clima malsano, questi germi diventano più attivi e, nel momento in cui siamo esposti a epidemie e malattie contagiose, il nostro organismo non è nelle condizioni ideali per difendersi. — E from UT, 8 (1896). {CCA 268.3}

Voi disponete di carne in abbondanza, ma non è un buon alimento e state male proprio per questo motivo. Se ciascuno di voi volesse ritornare a un regime più frugale, che vi farebbe perdere dai dodici ai quattordici chili di peso, sareste molto meno predisposti alle malattie. L’uso di alimenti carnei vi assicura una scarsa qualità di sangue e di muscoli; il vostro organismo è talmente infiammato che rischiate di ammalarvi. Rischiate di essere soggetti ad attacchi acuti di malattia e a una morte improvvisa, perché non avete una costituzione robusta in grado di affrontare e resistere alla malattia. Verrà il tempo in cui la forza e la salute, che vi siete illusi di possedere, mostreranno i loro punti deboli. — Testimonies for the Church 2:61 (1868). {CCA 268.4}

Sono stata invitata dallo Spirito di Dio ad avvertire molte persone che le loro sofferenze erano state causate dal non aver prestato attenzione al messaggio della riforma sanitaria. Ho comunicato loro che il regime alimentare a base di carne, che essi avevano adottato e ritenevano indispensabile, non era affatto necessario. E che — dal momento che siamo fatti di quello che mangiamo — cervello, ossa e muscoli erano in cattive condizioni, perché si erano nutriti di carne; che anche il loro sangue era contaminato da quel regime malsano, perché la carne di cui si cibavano era carica di tossine e in tutto il loro essere era evidente uno stato di malattia e sofferenza. — E from UT, 4 (1896). {CCA 268.5}

I cibi carnei impoveriscono il sangue. Cucinate la carne con le spezie, mangiatela accompagnata da torte grasse e pasticcini, e avrete un sangue di cattiva qualità. L’organismo, con questo genere di cibi, è molto affaticato. Le polpette di carne, le salamoie, che non dovrebbero mai entrare nel nostro stomaco, forniscono un sangue di scarsa qualità. E un cibo scadente, scarso e mal cucinato, non può produrre un sangue di buona qualità. Cibi carnei e alimentazione troppo elaborata producono gli stessi risultati di una dieta povera. — Testimonies for the Church 2:368 (1870). {CCA 269.1}

Cancro, tumori, come anche tutte le malattie infiammatorie sono in larga parte causate da un regime carneo. Secondo il messaggio che Dio mi ha dato, l’aumento di varie forme di tumori è dovuta in gran parte all’abitudine di consumare carne. — E from UT, 7 (1896). {CCA 269.2}

L’alimentazione carnea pone una seria questione. Gli esseri umani potranno vivere grazie alla carne di animali macellati? La risposta, secondo il messaggio che Dio mi ha dato è: No, decisamente no. Le istituzioni che promuovono la riforma sanitaria devono educare le persone su questo argomento. I medici, che pretendono di conoscere l’organismo umano, non dovrebbero incoraggiare i loro pazienti ad alimentarsi di carne. Essi dovrebbero sottolineare l’aumento delle malattie nel regno animale. I rapporti di coloro che esaminano le bestie affermano che pochissime di queste sono immuni da malattia e che l’abitudine di mangiare carne in abbondanza provoca malattie d’ogni genere: tumori, tumefazioni ghiandolari, tubercolosi e una quantità di altre patologie. — Manoscritto 3, 1897. {CCA 269.3}

Coloro che mangiano cibi carnei non si rendono conto veramente di cosa si nutrono; se avessero potuto vedere gli animali in vita e verificare così la qualità della carne di cui si sono nutriti, l’avrebbero evitata con disgusto. — The Ministry of Healing, 313 (1905). {CCA 269.4}

Le tavole di molte donne, che si professano cristiane, sono quotidianamente imbandite con una quantità di piatti che irritano lo stomaco e producono febbre. I cibi carnei costituiscono il nutrimento principale di alcune famiglie, finché il loro sangue non si riempie di umori cancerosi, perché i loro corpi sono composti di ciò che mangiano. Ma quando sono colpiti dalla sofferenza e dalla malattia, le considerano delle afflizioni inviate dalla Provvidenza. — Testimonies for the Church 3:563 (1875). {CCA 269.5}

Coloro che si nutrono di carne in abbondanza non sempre hanno un cervello limpido e attivo, perché l’uso della carne tende a rendere volgari e grossolani e a offuscare le più elevate sensibilità della mente. — Christian Temperance and Bible Hygiene, 47; Counsels on Health, 115 (1890). {CCA 269.6}

Mi è stato mostrato che l’uso della carne tende a sviluppare l’istintualità e impedisce a uomini e donne di sviluppare quella simpatia che dovrebbero provare per gli altri. Noi siamo fatti di quello che mangiamo e coloro che si nutrono prevalentemente di cibi carnei permettono alle più vili passioni di controllare le migliori facoltà dell’essere… Non indichiamo nessuna linea precisa circa il regime alimentare da seguire. Vi sono molti alimenti sani. Ma noi affermiamo che la carne non è il cibo adatto per il popolo di Dio. Essa abbrutisce l’essere umano. In un paese come questo, dove abbondano frutta, grano e semi oleaginosi, come si può pensare di mangiare carne di animali macellati? — Manoscritto 50, 1904. {CCA 270.6}

La carne di maiale è piena di parassiti. Dio disse: “…lo considererete impuro. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro corpi morti”. Deuteronomio 14:8. L’ordine venne dato perché questo tipo di carne non è adatto all’alimentazione. — The Ministry of Healing, 313, 314 (1905). {CCA 272.2}

Il maiale, sebbene sia uno dei più comuni alimenti, è il più dannoso. Dio non proibì agli ebrei di mangiarne la carne solo per mostrare la sua autorità, ma perché essa non è affatto un cibo adatto all’uomo. Essa riempie l’organismo di umori dannosi e, soprattutto in quei climi caldi, produceva lebbra e diverse altre malattie. Il suo influsso era più dannoso in quel clima piuttosto che in regioni più fredde. Ma Dio non ha mai concesso di mangiarne le carni in nessuna circostanza. I pagani usavano il maiale come alimento e gli americani ne hanno fatto un importante elemento della loro alimentazione. La carne di suino al naturale non sarebbe gustosa al palato. È resa gradevole con una lunga stagionatura, pratica che rende peggiore qualsiasi alimento già di per sé nocivo. La carne di suino, più di ogni altro alimento carneo, produce un sangue di cattiva qualità. Coloro che ne mangiano liberamente finiranno per ammalarsi Quelli che fanno più esercizio fisico all’aria aperta non si rendono conto degli effetti nocivi della carne suina quanto coloro la cui vita si svolge prevalentemente al chiuso, che hanno abitudini sedentarie e il cui lavoro è di tipo mentale. {CCA 272.3}

Sia quando si gode di buona salute sia quando si è affetti da qualche disturbo, l’acqua pura è uno dei migliori rimedi forniti dalla natura. Il suo uso adeguato favorisce la salute. È la bevanda che Dio ha previsto per placare la sete di uomini e animali. Bevete abbondantemente; l’acqua soddisfa le esigenze dell’organismo e contribuisce ad aumentare la resistenza alle malattie. — The Ministry of Healing, 237 (1905). {CCA 292.1}

Devo mangiare moderatamente, alleggerendo così il mio organismo di pesi non necessari; e devo incoraggiare l’allegria, concedendomi i benefici di un adeguato esercizio all’aria aperta. Devo lavarmi frequentemente e bere in abbondanza acqua dolce e pura. — Health Reformer, gennaio 1871. {CCA 292.2}

Se, in caso di febbre, si fosse data ai malati dell’acqua da bere in abbondanza e se si fossero anche fatti impacchi di acqua fresca, non avrebbero sofferto per lunghe notti e lunghi giorni, e molte vite si sarebbero potute salvare. Ma migliaia di persone sono morte, consumate dalla febbre, fino a quando la sostanza stessa che alimentava la febbre e le forze vitali non sono state consumate; e sono morte agonizzando, senza che fosse permesso loro di avere quell’acqua, che avrebbe alleviato la loro sete ardente. Quella stessa acqua, che non viene negata a un edificio per spegnere un incendio, non viene offerta a degli esseri umani per estinguere il fuoco, che sta consumando le loro forze vitali. — Health, or How to Live, 62, 63 (1866). {CCA 292.5}

Molti commettono l’errore di bere acqua fredda durante i pasti. In questo modo l’acqua diminuisce la secrezione delle ghiandole salivari; e più l’acqua è fredda, maggiore è il danno per lo stomaco. Acqua e limonata ghiacciate, assunte ai pasti, bloccheranno la digestione, finché l’organismo non sarà in grado di fornire sufficiente calore allo stomaco, per fargli riprendere il suo lavoro abituale. Le bevande calde sono debilitanti; inoltre, coloro che indulgono a farne uso diventano schiavi di questa abitudine. {CCA 293.1}

Il boccone non ha bisogno di essere diluito; non sono necessarie delle bevande ai pasti. Si deve mangiare con calma e permettere alla saliva di mescolarsi con il cibo. Quanti più liquidi si versano nello stomaco, tanto più sarà difficile digerire il cibo, perché prima dovranno essere assorbiti i liquidi. Non esagerate nel consumo di sale e smettete l’uso di sottaceti; tenete lontano dal vostro stomaco i cibi troppo speziati. Mangiate frutta ai pasti e quell’irritazione che spinge a bere cesserà. Ma se c’è proprio bisogno di spegnere la sete, tutto ciò che richiede la natura è acqua pura, bevuta un po’ prima o un po’ dopo il pasto. Non prendete mai tè, caffè, birra, vino o bevande alcoliche di qualsiasi tipo. L’acqua è il miglior liquido possibile per depurare i tessuti. — The Review and Herald, 29 luglio 1884. {CCA 293.2}

L’uso di stimolanti nuoce a tutto l’organismo. Il sistema nervoso è sotto pressione, il fegato manifesta delle disfunzioni, la qualità e la circolazione del sangue ne risultano colpite, la pelle perde il suo tenore e diventa pallida. La mente stessa è danneggiata. L’effetto immediato di questi stimolanti implica una fase di eccitazione, che permette di svolgere un’attività inusuale, a cui segue una fase di depressione e d’incapacità. Il passo successivo è la prostrazione, non solo mentale e fisica, ma anche morale. Il risultato finale è quello di rendere uomini e donne nervosi, dal giudizio incerto e dalla mente non equilibrata, che spesso manifestano uno spirito collerico, impaziente, accusatore, che è in grado di vedere i difetti degli altri sotto una specie di lente d’ingrandimento, ma è totalmente incapace di individuare i propri. {CCA 295.2}

Quando coloro che fanno uso di tè e caffè si trovano insieme per un incontro sociale, si notano bene gli effetti delle loro cattive abitudini. Tutti ricorrono liberamente alle bevande preferite e, nella misura in cui gli effetti di tali sostanze si fanno sentire, le lingue si sciolgono e iniziano il perfido lavoro di parlare male degli altri. Le loro parole non sono né poche né ben scelte. I bocconcini prelibati del pettegolezzo fanno il giro della tavola, accompagnati spesso dal veleno dello scandalo. Questi pettegoli senza ritegno dimenticano che accanto a loro c’è un testimone, un osservatore invisibile, che trascrive ogni parola nei registri del cielo. Tutte queste critiche negative, queste chiacchiere oziose, questi sentimenti d’invidia, espressi sotto l’eccitazione di una tazza di tè, Gesù li annota a loro carico. “In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”. Matteo 25:40. {CCA 295.3}

I nervi stanchi hanno bisogno di riposo e non di stimoli ed eccitazione. C’è bisogno di tempo per recuperare le energie esaurite. Quando le forze vengono suscitate da sostanze eccitanti, per un po’ di tempo si può contare su un maggiore rendimento, ma con il loro uso costante l’organismo si indebolisce ed è sempre più difficile sollecitarle. In breve tempo la richiesta di stimolanti da parte dell’organismo diventa incontrollabile, la volontà viene sopraffatta e sembra di non avere più la forza per reprimere quelle esigenze non naturali. Si cercano eccitanti sempre più forti, fino quando l’organismo non risponde più agli stimoli. — The Ministry of Healing, 326, 327 (1905). {CCA 296.5}

Non è necessario utilizzare bevande calde, a meno che non vengano usate come medicine. Lo stomaco rischia di venire gravemente danneggiato da un consumo eccessivo di bevande e cibi troppo caldi. In questo modo la gola e gli organi digestivi, e con loro anche altri organi del corpo, risultano debilitati. — Lettera 14, 1901. {CCA 302.5}

Alla luce della legge di Dio, non riesco a comprendere come dei cristiani possano in tutta coscienza impegnarsi nella coltivazione del luppolo o nella fabbricazione di vino e sidro per il mercato. Tutti questi prodotti possono essere usati per il bene ed essere fonte di benedizione, oppure essere usati per il male, suscitando così la tentazione e la maledizione. Sidro e vino, imbottigliati prima della fermentazione alcolica, rimangono dolci per lungo tempo e in questo modo non squilibrano la ragione. {CCA 302.7}

Finalmente si parla di sidro e vino analcolici. E anche la birra può essere analcolica.

Lo stesso discorso vale per il tè deteinato e per quello verde, nonché per il caffè decaffeinato. Adesso è stato “scoperto” il caffè verde (non tostato). Io già parecchi anni fa lo cercai dal droghiere, ma mi disse che non esisteva in commercio. Adesso ne vende quantità abbastanza grosse – chili – a chi se lo tosta da solo (marocchini).

Il caffè verde, in se stesso, che sapore ha?

Le mele e l’uva sono doni di Dio; possono essere usati adeguatamente come alimenti salutari, oppure se ne può abusare, facendone un uso errato (producendo sidro e vino). {CCA 305.1}

Ci sono dei rischi per la salute anche consumando il sidro dolce. Se chi lo compra potesse vederlo al microscopio, pochi lo berrebbero. Spesso chi prepara il sidro per venderlo non bada allo stato della frutta che utilizza e spreme il succo di mele bacate o marce. Nessuno utilizzerebbe mai questo genere di mele per un uso qualsiasi, ma beve e trova piacevole il sidro, nonostante il microscopio dimostri che questa bevanda è inadeguata a essere consumata, anche appena fatta. {CCA 305.3}

Questo, però, è tutto un altro discorso e rientra nelle frodi alimentari, che possono riguardare altri alimenti e bevande prodotti dall’uomo, partendo da frutta, verdure, cereali, ecc.

Il puro succo dell’uva, non fermentato, è una bevanda salutare. {CCA 306.1}

Mi è stato mostrato che doveva essere costruita un’istituzione sanitaria, in cui si sarebbe dovuto evitare ogni tipo di medicinale di sintesi, utilizzando piuttosto metodi semplici e razionali nel trattamento delle malattie, per ottenere la guarigione. In questo istituto si dovrebbe insegnare ai pazienti come vestire, respirare e mangiare correttamente, prevenendo la malattia con un adeguato stile di vita. — Lettera 79, 1905. {CCA 309.5}

Il tema della riforma sanitaria è stato presentato nelle chiese, ma il messaggio non è stato accolto con entusiasmo. Le passioni egoistiche, che minano la salute di uomini e donne, hanno ostacolato l’influsso del messaggio, che deve preparare un popolo per il gran giorno di Dio. Se le chiese vogliono ricevere forza, devono vivere in sintonia con la verità, che Dio ha rivelato loro. Se i membri delle nostre chiese trascurano il messaggio accordato su questo soggetto, sperimenteranno le conseguenze della degenerazione sia fisica sia spirituale. E l’influsso di questi membri di chiesa più anziani contagerà coloro che si sono convertiti recentemente. {CCA 318.3}

Coloro che sono stati illuminati dalla verità hanno il dovere di trasmettere questo messaggio al mondo. Nel tempo in cui viviamo nascondere la luce ricevuta equivale a commettere un terribile errore. Il messaggio di oggi per il popolo di Dio è: “Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te”. Isaia 60:1. {CCA 319.1}

L’opera della riforma sanitaria è il mezzo utilizzato dal Signore per alleviare la sofferenza nel mondo e purificare la chiesa. Insegnate ai membri della comunità che possono diventare collaboratori di Dio, cooperando con lui per ristabilire la salute fisica e spirituale. Questa opera ha l’approvazione del cielo e aprirà la via per la diffusione di altre preziose verità. C’è posto per tutti coloro che vogliono impegnarsi a lavorare in maniera intelligente. {CCA 319.4}

Mettete in evidenza l’opera della riforma sanitaria, questo è il messaggio che mi è stato affidato. Mostratene chiaramente il valore, affinché se ne comprenda l’esigenza. L’astinenza da cibi e bevande dannose è il frutto della vera religione. Colui che è veramente convertito rinuncerà ad abitudini e desideri malsani. Grazie a un’astinenza totale, potrà vincere il desiderio di tutte quelle sostanze che danneggiano la salute. {CCA 320.1}

Insegnando i princìpi della salute, si deve sempre avere presente il principale obiettivo della riforma sanitaria, che è quello di assicurare lo sviluppo del corpo, della mente e dello spirito. Occorre sottolineare che le leggi della natura sono leggi divine, istituite in vista del nostro bene, e il loro rispetto assicura felicità in questa vita e prepara per quella futura. Aiutate le persone a riconoscere nelle opere della natura l’espressione dell’amore e della sapienza divina. Incoraggiatele a studiare il meraviglioso capolavoro del corpo umano e le leggi che ne regolano il funzionamento. Coloro che riescono a riconoscere le espressioni dell’amore di Dio, che comprendono la saggezza, lo scopo ultimo delle sue leggi e gli effetti dell’ubbidienza, potranno considerare da un punto di vista totalmente diverso i loro doveri e i loro obblighi. Il rispetto delle leggi della salute non rappresenterà più un sacrificio o una rinuncia, ma una grande benedizione. {CCA 320.4}

Tutti coloro che diffondono il messaggio del Vangelo devono comprendere che l’insegnamento di questi princìpi rientra nel compito che è stato loro affidato: questa opera è particolarmente necessaria e il mondo ne attende la realizzazione. — The Ministry of Healing, 146, 147 (1905). {CCA 320.5}

È necessario avvicinare la gente, svolgendo un’opera personale. Se si impegnasse meno tempo a pronunciare sermoni e più a visitare le famiglie, si avrebbero maggiori risultati. Si devono aiutare i poveri, soccorrere i malati, consolare coloro che sono scoraggiati e in lutto, istruire gli ignoranti, consigliare gli sprovveduti. Dobbiamo piangere con chi piange e rallegrarci con chi si rallegra. Questa opera, sostenuta dalla forza della persuasione, della preghiera e dell’amore divino, darà i suoi frutti. {CCA 321.3}

Mi è stato mostrato che uomini e donne capaci sono stati istruiti direttamente da Dio sul modo di preparare cibo sano, gustoso e piacevole. Molti erano giovani, ma non mancavano le persone più mature. {CCA 331.5}

La luce non è stata ricevuta in un’unica volta. Venne concessa progressivamente, nella misura in cui la gente era più preparata a comprenderla e ad applicarla, anche in armonia con le pratiche e le abitudini alimentari del tempo. {CCA 336.2}

Fu il 6 giugno 1863, in casa del fratello A. Hilliard, a Otsego nel Michigan, che il grande soggetto della riforma sanitaria mi venne presentato in visione. — The Review and Herald, 8 ottobre 1867. {CCA 336.4}

Ho accettato il messaggio della riforma sanitaria così come mi è stato dato ed è stata una grande benedizione per me. Nonostante i miei settantasei anni, ho una salute migliore oggi di quanta non ne avessi in gioventù. Ringrazio Dio per i princìpi della riforma sanitaria. — Manoscritto 50, 1904. {CCA 337.3}

Per anni ho creduto che le mie forze dipendessero dall’assunzione di carne. Fino a pochi mesi fa facevo tre pasti al giorno ed era molto difficile per me passare da un pasto all’altro, senza soffrire di languore allo stomaco e di capogiri. Mangiando, queste sensazioni sparivano. Raramente mi concedevo di prendere qualcosa fra i pasti principali e spesso ero solita andare a letto senza cena. Ma ho sofferto molto per la mancanza di cibo tra la colazione e il pranzo, e spesso sono svenuta. Mangiando carne mi riprendevo momentaneamente da questi malesseri. Perciò avevo la convinzione che nel mio caso la carne fosse indispensabile. {CCA 337.4}

Ma dal giugno 1863, quando il Signore mi illuminò sul consumo di carne in relazione con la salute, ho smesso ogni alimento carneo. Per un certo tempo è stato piuttosto difficile abituarmi al pane, che non ho mai amato particolarmente, ma, perseverando, ci sono riuscita. Ho vissuto quasi un anno senza consumare carne. Per circa sei mesi sulla nostra tavola c’erano soltanto panini non lievitati, fatti con farina di grano integrale, acqua e pochissimo sale. Ci nutrivamo di frutta e verdura in abbondanza. Ho vissuto per otto mesi con soli due pasti al giorno. Ho impiegato la maggior parte del mio tempo, per oltre un anno, a scrivere e negli ultimi otto mesi non ho fatto che questo. Il mio cervello è stato sottoposto a un impegno pesante e non ho fatto che pochissimo esercizio fisico, eppure non sono mai stata così bene come in questo periodo. Non ho più sofferto di mancamenti e vertigini. Ogni primavera abitualmente soffrivo per mancanza di appetito, ma nell’ultima primavera non ho affatto provato questo disturbo. {CCA 337.5}

Mangio quanto basta a soddisfare le necessità del mio organismo, ma quando mi alzo da tavola, il mio appetito è ancora uguale a quando mi ero seduta. E quando arriva l’ora del secondo pasto, sono pronta a ricevere la mia porzione, ma non di più. {CCA 340.1}

Dobbiamo soffrire la fame? Non credo sia richiesto questo, però è necessario controllarsi e non esagerare nelle quantità di cibo. Evidentemente sorella White aveva un buon appetito e questo non è una colpa.

È impossibile stabilire una regola valida per tutti. Vi sono alcuni membri della mia famiglia che amano molto i fagioli, mentre per me i fagioli sono un veleno. Non c’è mai burro sulla mia tavola, ma se i membri della mia famiglia decidono di andare a prenderne un po’, sono liberi di farlo. La nostra tavola si apparecchia due volte al giorno, ma se qualcuno desidera mangiare qualcosa nel pomeriggio, non c’è nessuna regola che glielo impedisca. {CCA 344.5}

Sulle orme del gran medico

ESTRATTI

Questo testo venne scritto da Ellen G. White. Può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del 7mo giorno:

https://egwwritings.org/?module=writings

Il Signore fece di ogni guarigione un’occasione per imprimere i principi divini nello spirito e nella mente. Questo era l’obiettivo della sua missione. Egli offriva benedizioni terrene per disporre il cuore delle persone a ricevere il messaggio del Vangelo della sua grazia. {OGM 10.3}

I rabbini si basavano sulla tradizione, le teorie e i ragionamenti umani. Spesso ciò che gli uomini avevano insegnato e scritto sulle Scritture andava a sostituire le Scritture stesse. Gli insegnamenti del Cristo traevano spunto dalla Parola di Dio. Egli rispondeva alle domande con un semplice: “Sta scritto”, “Cosa dicono le Scritture?”, “Come leggi?” In ogni occasione egli presentava la Parola, sia che l’interessato fosse un amico sia che si trattasse di un avversario. (10:4)

Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello ch’è in me benedica il suo santo nome. Benedici, anima mia, il Signore; e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa… e ti fa ringiovanire come l’aquila. Il Signore agisce con giustizia e difende tutti gli oppressi… Egli non ci tratta secondo i nostri peccati, e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe… Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso il Signore verso quelli che lo temono. Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siamo polvere”. Salmi 103:1-14. {OGM 36.5}

Ciò che si riceve deve essere trasmesso agli altri. Giungono richieste di aiuto da ogni parte. Dio ci chiama ad aiutare con gioia i nostri simili. Ci sono corone immortali da conquistare; c’è un regno dei cieli da conquistare; c’è un mondo che sta morendo nell’ignoranza a cui donare luce. {OGM 48.2}

Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi. {OGM 85.2}

Molti, fra i più disperati, afferreranno la possibilità che viene offerta loro dal Vangelo e così entreranno nel regno dei cieli, mentre altri che si erano trovati in circostanze più favorevoli e avevano beneficiato di maggiori conoscenze, ma non hanno saputo approfittarne, saranno perduti. {OGM 93.1}

Per svolgere un’opera positiva nei confronti di coloro che sono peccatori dobbiamo presentare i principi della legge divina e la necessità di osservarla. Dovete sempre sottolineare che vi è una grande differenza fra coloro che servono Dio e quelli che non lo fanno. Dio è amore, ma non può giustificare la trasgressione volontaria dei comandamenti. I principi del suo governo sono tali che non possono sfuggire alle conseguenze della disubbidienza. Egli può onorare solo coloro che lo onorano. Il nostro comportamento durante la vita terrena deciderà il nostro destino eterno: raccoglieremo quello che abbiamo seminato, secondo il principio della causa e dell’effetto. {OGM 96.4}

Coloro che detengono il potere di guidare gli stati non sanno risolvere il problema della povertà, della miseria e della crescente criminalità e non riescono a offrire maggiori garanzie per gli investimenti commerciali. Se gli uomini facessero riferimento agli insegnamenti della Parola di Dio, troverebbero una soluzione a tutti questi problemi inquietanti. Nell’Antico Testamento ci sono molte indicazioni sul lavoro e le possibilità di soccorrere i poveri. Nel piano di Dio per Israele ogni famiglia disponeva di un’abitazione con il relativo terreno da coltivare. Erano stati previsti i mezzi e gli incentivi per condurre una vita utile, operosa e indipendente. Nessun progetto umano è mai riuscito a prevedere un piano migliore e il fatto che sia stato abbandonato è una delle cause dell’attuale diffusione della povertà. {OGM 98.3}

Quando Israele si stabilì in Canaan, il territorio venne diviso equamente fra il popolo. Solo i Leviti vennero esclusi dalla spartizione in quanto responsabili del santuario. Le tribù vennero censite in base alle famiglie e a ogni famiglia venne assegnata una proprietà in proporzione al numero dei suoi membri. Anche se ognuno poteva disporre per un certo periodo di tempo dei suoi beni, non poteva però alienare per sempre quella che sarebbe stata l’eredità dei suoi figli. In qualsiasi momento avesse avuto la possibilità di riscattare il terreno, avrebbe potuto farlo. I debiti venivano rimessi ogni sette anni e nel cinquantesimo, l’anno del Giubileo, ogni terreno tornava al legittimo proprietario. {OGM 98.4}

Le terre non si venderanno per sempre, perché la terra è mia e voi siete da me come stranieri e ospiti. Perciò, in tutto il paese che sarà vostro possesso, concederete il diritto di riscatto del suolo. Se uno dei vostri diventa povero e vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente più prossimo, verrà e riscatterà ciò che suo fratello ha venduto. E se uno… giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto… rientrerà nella sua proprietà. Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano del compratore fino all’anno del giubileo, e al giubileo ne riavrà il possesso”. Levitico 25:23-28. {OGM 98.5}

Santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e ognuno di voi tornerà nella sua famiglia”. Levitico 25:10. Così a ogni famiglia era assicurata la sua proprietà e la società veniva salvaguardata dagli eccessi della ricchezza e della povertà. {OGM 99.1}

Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino all’ultimo angolo il tuo campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta”. Levitico 19:9. “Se, mietendo il tuo campo, vi avrai dimenticato qualche covone, non tornerai indietro a prenderlo… Quando scuoterai i tuoi ulivi, non tornerai per ripassare i rami… Quando vendemmierai la tua vigna, non ripasserai a coglierne i grappoli rimasti; saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova”. Deuteronomio 24:19-21. Nessuno deve temere che la generosità porti alla rovina. L’ubbidienza ai comandamenti divini assicura solo prosperità. “…A motivo di questo, il Signore, il tuo Dio, ti benedirà in ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano”. Deuteronomio 15:10. “…Tu farai dei prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai su molte nazioni ed esse non domineranno su di te”. Deuteronomio 15:6. {OGM 99.6}

La Parola di Dio non accetta una politica che arricchisca una classe tramite l’oppressione e le sofferenze di un’altra. In ogni nostra transazione commerciale ci propone di metterci al posto di colui con cui stiamo trattando, a non pensare semplicemente al nostro interesse, ma anche a quello dell’altro. Chi si serve delle difficoltà altrui per trarne vantaggio e cerca di approfittare della debolezza o dell’incompetenza di un altro, trasgredisce i principi e gli insegnamenti della Parola di Dio. “Non calpesterai il diritto dello straniero o dell’orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova”. Deuteronomio 24:17. “Quando presterai qualche cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno; te ne starai fuori e l’uomo a cui avrai fatto il prestito, ti porterà il pegno fuori. {OGM 100.1}

Se vendete qualcosa al vostro prossimo o se comprate qualcosa da lui, nessuno inganni il suo prossimo”. Levitico 25:14. {OGM 100.2}

L’empio prende in prestito e non restituisce; ma il giusto ha pietà e dona”. Salmi 37:21. {OGM 100.3}

Colui che ci ha donato la sua Parola — le foglie dell’albero della vita — ci rivelerà anche il modo per assicurarci quello di cui abbiamo bisogno. {OGM 107.4}

Molti disprezzano il risparmio, confondendolo con l’avarizia e la grettezza. Ma lo spirito di sacrificio può collegarsi con la generosità. Senza risparmio non può esservi vera generosità e dobbiamo risparmiare per poter donare. {OGM 111.3}

Perché il malato possa contare sulle condizioni migliori per guarire dovrebbe occupare una stanza spaziosa, luminosa e gaia, con la possibilità di contare su una perfetta areazione. {OGM 121.5}

Le malattie hanno sempre una causa. Ci si ammala quando non si osservano le leggi della salute. Molti soffrono per gli errori dei loro genitori. Anche se non ne sono responsabili, è loro dovere verificare ciò che le leggi della natura vietano o consentono. Devono evitare le abitudini sbagliate e ritrovare l’equilibrio. Tuttavia molti continuano a soffrire a causa del loro stile di vita. Trascurano abitualmente i principi della salute nel modo di mangiare, bere, vestire e lavorare. La trasgressione continua delle leggi della natura produce effetti inevitabili e quando sopraggiungono le malattie, molti non ne riconoscono le vere cause e ne attribuiscono la responsabilità a Dio. Il Signore, invece, non è responsabile di quelle sofferenze, che sono il risultato della trasgressione dei principi della salute. {OGM 128.5}

Gesù disse ai suoi discepoli: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono per ora alla vostra portata”.

Per avere un buon sangue bisogna respirare correttamente. Compiere inspirazioni profonde con aria pulita, riempire i polmoni d’ossigeno, purifica il sangue, gli dà un colore brillante e convoglia un flusso vitale in ogni parte del corpo. Una respirazione adeguata calma il sistema nervoso, stimola l’appetito e facilita la digestione, inoltre assicura un sonno profondo e ristoratore. Ai polmoni dovrebbe essere lasciata la massima capacità d’espansione. Più sono liberi di espandersi e più si sviluppano; questa capacità diminuisce, invece, quando si trovano compressi. Da qui scaturiscono gli effetti nocivi causati dalle cattive abitudini come quella, così diffusa soprattutto nelle attività sedentarie, di stare chini mentre si lavora. Adottare questa posizione rende impossibile una respirazione profonda, quella superficiale diventa ben presto una cattiva abitudine e i polmoni perdono la loro capacità di espandersi. Un effetto simile è prodotto dalle allacciature troppo strette. Non vi è spazio a sufficienza nella parte bassa del torace; i muscoli addominali, che erano stati predisposti per contribuire alla respirazione, non hanno la piena capacità di movimento e i polmoni sono limitati. {OGM 147.4}

Inoltre occorre tenere presente che il riferimento ai formaggi non include quelli freschi e non fermentati che l’autrice stessa riteneva salutari (ndr). {OGM 162.10}

In molti casi i pesci sono così contaminati dalle sostanze tossiche, presenti nell’ambiente in cui vivono, che diventano causa di malattie: questo succede soprattutto quando i pesci vengono a contatto con le acque di scarico delle grandi città. I pesci cresciuti in acqua di fogna possono raggiungere luoghi distanti e poi essere ripescati dove l’acqua è più pura e fresca. Utilizzati come alimento, diffondono malattie e morte a persone inconsapevoli del pericolo che corrono. {OGM 169.2}

Più di un marito potrebbe trarre un’utile lezione dall’attenzione manifestata dal patriarca, quel coscienzioso pastore che, chiamato a intraprendere un viaggio veloce e difficile, dichiarò: “…I bambini sono in tenera età… ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzasse la loro andatura anche per un giorno solo, le bestie morirebbero… Io me ne verrò piano piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo dei bambini”. Genesi 33:13, 14. {OGM 201.3}

A volte i figli sono tentati di ribellarsi alla disciplina, ma poi benediranno i genitori per le loro cure attente e la stretta vigilanza, che li ha protetti e guidati negli anni dell’inesperienza. {OGM 211.5}

Qualunque sia la sua vocazione, l’uomo dovrà restare per tutta la vita uno studente e un maestro. {OGM 216.1}

La potenza che agisce e sostiene la natura non è, come affermano alcuni scienziati, un semplice principio o un’energia attiva che pervade tutto. Dio è Spirito, ma è anche un essere personale, perché così si è presentato… {OGM 222.3}

L’azione di Dio nella natura non è Dio stesso. Le sue opere esprimono il suo carattere e la sua potenza, ma la natura non è Dio stesso. L’abilità artistica degli uomini permette di creare opere molto belle, che appagano i sensi. Esse ci rivelano qualcosa di colui che le ha ideate, ma le cose create non sono il Creatore. È l’artefice che viene considerato degno di onore e non l’opera. Se la natura è l’espressione del pensiero di Dio, non sarà la natura ma il Dio della natura che dovrà essere esaltato. {OGM 222.4}

Per creare la terra Dio non è stato vincolato da una materia preesistente. “…Egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa apparve”. {OGM 223.5}

Dio agisce costantemente per sostenere e utilizzare come suoi collaboratori gli esseri che ha creato. {OGM 224.2}

Ogni parola di Dio è affinata con il fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché egli non ti rimproveri e tu sia trovato bugiardo”. Proverbi 30:5, 6. {OGM 231.3}

Invece di speculare sulla sua natura o il suo carattere ascoltiamo le sue parole: “Puoi forse scandagliare le profondità di Dio, arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente? Si tratta di cose più alte del cielo; tu che faresti? Di cose più profonde del soggiorno dei morti; come le conosceresti? La loro misura è più lunga della terra, più larga del mare”. Giobbe 11:7-9. {OGM 231.5}

E disse all’uomo: Ecco, temere il Signore, questa è saggezza; fuggire il male è intelligenza”. Giobbe 28:12-28. {OGM 232.1}

Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose? Egli le fa uscire e conta il loro esercito, le chiama tutte per nome; per grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza, non ne manca una. Isaia 40:25?. {OGM 233.1}

Molti considerano importante, per trasmettere il messaggio del Vangelo, acquisire un’ampia conoscenza di scritti storici e teologici. {OGM 238.1}

Credono che queste conoscenze li sosteranno nella proclamazione del Vangelo. In realtà questo studio approfondito delle filosofie umane tende a indebolire e non a rafforzare il loro ministero. Quando guardo i pesanti volumi di storia e teologia riuniti nelle biblioteche, mi chiedo: “Perché spendere tanto denaro per un pane che non nutre?” {OGM 238.2}

Inoltre la teologia, così come viene insegnata, non è altro che un insieme di speculazioni umane, utili soltanto a offuscare il piano di Dio con discorsi privi di saggezza. Troppo spesso l’obiettivo perseguito nell’accumulare questi libri non è il desiderio di nutrire lo spirito e la mente, ma la semplice ambizione di conoscere filosofi e teologi, il desiderio di presentare il messaggio cristiano con termini e definizioni eruditi. Non tutti i libri possono essere utili per una vita santa. {OGM 238.5}

Il Salvatore, conducendo i suoi figli alle fonti dell’acqua della vita, offrirà loro profonde conoscenze. Giorno dopo giorno le meravigliose opere di Dio, le dimostrazioni della sua potenza creatrice e del suo sostegno all’universo si presenteranno in una nuova cornice. La luce che scaturisce dal trono divino svelerà i misteri più profondi e con stupore ci si renderà conto della semplicità di realtà che non si erano mai comprese prima. Oggi vediamo come in uno specchio, in modo confuso, ma allora conosceremo pienamente come anche siamo stati conosciuti. Cfr. 1 Corinzi 13:12. {OGM 252.3}

PATRIARCHI E PROFETI

ESTRATTI

Questo libro venne scritto dal E. G. White tra il 1858 e il 1890. Può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del settimo giorno:

https://egwwritings.org/?module=writings

Adamo non poteva negare né giustificare il suo errore. Invece di mostrarsi pentito, accusò sua moglie e Dio stesso: “…La donna che tu m’hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell’albero, e io n’ho mangiato”. Genesi 3:12. L’uomo che per amore di Eva aveva deciso di rinunciare all’approvazione divina, all’Eden e a una vita di gioia eterna ora — dopo il peccato — tentava di attribuire la responsabilità della trasgressione alla sua compagna e perfino al Creatore stesso. La potenza del peccato è davvero terribile. {PP 42.5}

Quando la donna si sentì dire: “Perché hai fatto questo?” Rispose: “Il serpente mi ha sedotta, ed io ne ho mangiato”. Cfr. Genesi 3:13. In realtà con queste parole Eva intendeva dire: “Perché hai creato il serpente? Perché hai tollerato la sua presenza in Eden?” Così come aveva fatto Adamo, anch’ella cercava di imputare a Dio la responsabilità del proprio errore. La pretesa di giustificare le sue azioni illecite era nata nel padre della menzogna, Satana. I nostri progenitori, subendo il suo influsso, manifestarono lo stesso atteggiamento e lo trasmisero a tutti gli uomini. Invece di confessare i loro errori con umiltà, gli uomini tentano di giustificarsi attribuendo la colpa agli altri, alle circostanze e a Dio: perfino le benedizioni divine si trasformano in occasioni per protestare contro di lui. {PP 42.6}

L’infelicità che si abbatté sui nostri progenitori, in seguito alla trasgressione, è considerata da molti una punizione eccessiva in rapporto a una colpa così lieve e dubitano della saggezza e della giustizia di Dio. Se essi approfondissero il problema, comprenderebbero il loro errore. Dio creò l’uomo a sua somiglianza, senza peccato. La terra sarebbe stata popolata da esseri di poco inferiori agli angeli. Tuttavia la loro fedeltà doveva subire una prova. Dio non avrebbe mai permesso che il mondo fosse popolato da individui che avrebbero disprezzato i princìpi della sua legge. Il fatto che Adamo non sia stato sottoposto a una prova difficile evidenzia la bontà del Creatore, ma anche la gravità della disubbidienza dell’uomo. Se Adamo non fosse stato in grado di superare con successo una prova così semplice, non avrebbe potuto sostenere difficoltà più serie e impegnative. {PP 45.1}

Dio aveva previsto una soluzione al peccato ancora prima della creazione della terra: il Cristo cioè “…l’Agnello che è stato immolato…” (Apocalisse 13:8) {PP 47.3}

Vedere concordanza con apocrifo.

Le offerte simboliche e i sacrifici furono stabiliti da Dio per costituire un richiamo costante alla memoria dell’uomo, un riconoscimento di colpevolezza e una confessione di fede nel Messia promesso. {PP 52.1}

Tutte le false religioni si fondano su uno stesso principio: la salvezza dell’uomo dipende esclusivamente dalle sue opere. Alcuni sostengono addirittura che l’uomo non abbia bisogno di salvezza, ma solo di perseguire uno sviluppo personale per migliorare, elevarsi e rigenerarsi. {PP 57.1}

Con il passare del tempo, la fede di Enoc divenne sempre più forte e il suo amore per Dio più ardente. Egli aveva grandi capacità intellettuali e una vastissima cultura: il Signore lo aveva onorato con particolari rivelazioni. {PP 66.5}

Attraverso gli angeli Dio rivelò a Enoc la decisione di distruggere il mondo con il diluvio: inoltre, gli spiegò con maggiore chiarezza il piano della salvezza. La potenza dello Spirito lo trasportò lungo i secoli e le generazioni: gli furono mostrati gli eventi successivi al diluvio, fino al tempo del ritorno del Cristo e della fine del mondo. {PP 67.2}

Enoc vide la corruzione del mondo al momento del secondo avvento: una società caratterizzata dall’orgoglio, dalla presunzione e dall’egoismo. Vide che gli uomini avrebbero rifiutato di credere in Gesù Cristo e rispettare la legge divina, respingendo così la salvezza. {PP 67.3}

Negli ultimi tempi coloro che avranno scelto di seguire Dio si dovranno rivolgere alla loro società con un messaggio simile a quello di Enoc. Come allora l’avvertimento sarà accolto con incredulità e ironia. Gli uomini che vissero prima del diluvio respinsero gli avvertimenti di colui che “camminava con Dio”: così anche l’ultima generazione considererà con indifferenza il messaggio divino. {PP 68.1}

Non tutti gli uomini di quel tempo erano irrimediabilmente dediti al culto degli idoli; molti dichiaravano di adorare Dio, sostenendo che i loro idoli erano rappresentazioni della Divinità e che, attraverso queste immagini, le persone avrebbero conosciuto Dio con maggiore immediatezza. Essi respinsero la predicazione di Noè. {PP 74.1}

L’eredità che Dio ha promesso al suo popolo non si otterrà in questo mondo. Abramo non ricevette “…neppure un palmo di terra…”. Atti 7:5. {PP 138.5}

Il dono della grazia, offerto attraverso il Cristo, è accessibile a tutti. Nessuno è predestinato: solo in seguito a una scelta personale è possibile esserne esclusi. Il Signore ha presentato nella sua Parola le condizioni in base alle quali ogni essere umano può ottenere la vita eterna: l’ubbidienza ai comandamenti attraverso la fede nel Cristo. {PP 170.2}

Gli ebrei trionfarono in seguito all’intercessione di Mosè, che teneva le mani sollevate verso il cielo. Nello stesso modo l’Israele attuale, il popolo dei credenti, può avere successo solo se per fede si avvale della forza del suo potente sostegno. È necessario però che alla potenza divina si unisca un impegno da parte dell’uomo. Mosè non credeva che Israele avrebbe sconfitto gli amalechiti rimanendo inattivo. Mentre egli pregava, Giosuè e i suoi coraggiosi compagni si impegnavano con tutte le loro forze per respingere i nemici d’Israele e di Dio. {PP 247.3}

Gli israeliti, quando adorarono il vitello d’oro, professarono di adorare Dio. Per questo Aronne, nel momento in cui inaugurò il culto di questo idolo, proclamò: “Domani è una festa dedicata all’Eterno”. Si proponevano di adorare Dio come gli egiziani adoravano Osiride, sotto forma di un’immagine, ma Dio non poteva accettare questo tipo di adorazione. Anche se offerto nel suo nome, questo culto mostrava che il vero oggetto della loro adorazione era il dio sole e non l’Eterno.{PP 263.1}

In quel momento di crisi sarebbe stato necessario un uomo fermo, deciso, pieno di coraggio, che considerasse la fedeltà a Dio più importante del favore del popolo, della propria incolumità e perfino della vita. Ma Aronne non aveva queste doti: egli non si oppose al popolo con fermezza; le sue esitazioni e la sua timidezza resero gli ebrei ancora più convinti. La rivolta si allargò. Sembrava che la folla fosse in preda a una cieca e irragionevole frenesia. Solo una piccola minoranza era rimasta fedele al patto concluso con Dio. Pochi osarono protestare, affermando che il possesso di quel simulacro li avrebbe assimilati ai popoli pagani. Queste persone subirono delle violenze e furono uccise durante la rivolta. {PP 263.2}

Aronne temeva per la propria vita e, invece di difendere l’onore di Dio, si piegò alle richieste della folla. Ordinò al popolo di raccogliere tutti gli anelli d’oro, nella speranza che l’orgoglio li inducesse a rifiutare questo sacrificio. Ma gli israeliti si spogliarono degli ornamenti e li fusero per forgiare un vitello simile agli dèi egiziani. Infine, essi dichiararono: “…O Israele, questo è il tuo dio che ti ha tratto dal paese d’Egitto”. Esodo 6:4. Aronne non si limitò a dimostrare la sua viltà, permettendo questo insulto all’Eterno: fece di più. Vedendo l’approvazione che il dio d’oro aveva riscosso, costruì un altare davanti ad esso e proclamò: “Domani sarà festa in onore dell’Eterno”. Esodo 6:5. Alcuni araldi, accompagnati da trombettieri, ripeterono l’ordine in tutto l’accampamento. “E l’indomani quelli si levarono di buon’ora, offrirono olocausti e recarono de’ sacrifizi di azioni di grazie; e il popolo si adagiò per mangiare e bere, e poi si alzò per divertirsi”. Esodo 6:6. Con il pretesto di fare “una festa in onore dell’Eterno” tutti si abbandonarono a piaceri e festeggiamenti immorali. {PP 263.3}

Satana era stato sconfitto, ancora una volta, e tuttavia ricorse sempre all’inganno, nella speranza di trasformare la sua disfatta in una vittoria. Per provocare l’umanità decaduta alla ribellione, accusò il Signore di essere ingiusto, perché aveva permesso all’uomo di trasgredire la sua legge. “Perché Dio” egli disse con un’abile insinuazione “pur conoscendo il futuro, ha permesso che l’uomo fosse messo alla prova sino a peccare, cadere in disgrazia e morire?” I discendenti di Adamo lo ascoltarono, dimenticando la paziente generosità con la quale il Signore aveva offerto all’uomo un’ulteriore possibilità di salvezza. {PP 275.2}

Oggi sono migliaia le persone che ripetono quella protesta contro Dio. Essi non comprendono che privare l’uomo della libertà di scelta significa spogliarlo delle sue prerogative di essere intelligente, rendendolo un semplice automa. Dio non vuole forzare la volontà di nessuno; alla creazione, Egli conferì all’uomo la capacità di compiere scelte moralmente consapevoli. Come gli altri abitanti dell’universo, egli deve superare una prova di ubbidienza. Tuttavia, non si troverà mai in una situazione che lo costringa a compiere il male, né dovrà mai affrontare una tentazione o una prova a cui non possa resistere. Dio ha fatto in modo che l’uomo abbia sempre la possibilità di non essere sconfitto dal male. {PP 275.3}

Nadab e Abihu non avrebbero mai commesso quell’errore fatale, se non fossero stati ubriachi, se non avessero abusato del vino. Sapevano che il servizio nel santuario richiedeva un’attenta e solenne preparazione: in quel luogo, infatti, si manifestava la presenza divina. La loro sregolatezza li rese inadatti alle funzioni sacre. Con la mente annebbiata e senza una chiara percezione morale, essi non riuscirono ad avvertire la differenza tra il sacro e il profano. {PP 300.2}

Ad Aronne e ai suoi figli superstiti fu dato questo avvertimento: “Non bevete vino né bevande alcoliche tu e i tuoi figlioli, quando entrerete nella tenda di convegno, affinché non muoiate; sarà una legge perpetua, di generazione in generazione; e questo perché possiate discernere ciò che è santo da ciò che è profano, e ciò che è impuro da ciò che è puro, e possiate insegnare ai figliuoli d’Israele tutte le leggi che l’Eterno ha dato…”. Levitico 10:9, 11. {PP 300.3}

E’ evidente, sulla base delle seguenti osservazioni, che colui che pronunciò la legge, che chiamò sul monte Mosè e parlò con lui, era il nostro Signore Gesù Cristo. Il Cristo è colui attraverso il quale Dio si è sempre rivelato all’uomo: “Nondimeno per noi c’è un Dio solo, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi per la gloria sua, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose e mediante il quale siamo anche noi”. 1 Corinzi 8:6. “Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul monte Sinai, e co’ padri nostri, e che ricevette rivelazioni viventi per darcele”. Atti 7:38. Egli era l’Angelo della promessa di Dio (cfr. Isaia 63:9), l’Angelo che manifestava il nome dell’Eterno. Cfr. Esodo 23:20-23. Questa espressione può riferirsi soltanto al Figlio di Dio. E’ anche chiamato la Parola di Dio (cfr. Giovanni 1:1-3l), perché Dio si è rivelato all’uomo in tutte le epoche sempre attraverso il Cristo. Fu il suo spirito che ispirò i profeti. Cfr. 1 Pietro 1:10, 11. Egli venne rivelato loro come l’Angelo dell’Eterno, il Capitano dell’esercito del Signore, l’Arcangelo Michele.

{PP 305.1}

Non esiste insulto più grave verso Dio che disprezzare e rifiutare gli strumenti di cui Egli si vorrebbe servire per salvare gli uomini. {PP 338.2}

Gli ebrei non volevano sottomettersi alle direttive e alle restrizioni divine. Erano insofferenti a ogni imposizione e non volevano ricevere rimproveri: questo era il motivo delle loro lamentele nei confronti di Mosè. Se egli li avesse lasciati liberi di agire non si sarebbero ribellati. In tutta la storia della chiesa chiunque abbia voluto essere fedele a Dio ha dovuto affrontare le stesse difficoltà. {PP 340.1}

Lo Spirito Santo, infatti, è lo strumento dell’influsso divino sull’uomo: esso agisce sulla coscienza, inducendo chi è colpevole a capire il proprio errore e a pentirsi. Quando l’azione dello Spirito incontra un rifiuto definitivo, il Signore non può fare più nulla, perché l’ultima risorsa della grazia divina è stata respinta: il trasgressore ha chiuso ogni possibile comunicazione con Dio. Per questo genere di persone non esiste infatti nessun’altra possibilità di recupero. “Lascialo!” (Osea 4:17): questo è l’ordine divino. Perché “…non resta più alcun sacrificio per i peccati; rimangono una terribile attesa del giudizio e l’ardor d’un fuoco che divorerà gli avversari”. Ebrei 10:26, 27. {PP 341.3}

In seguito al fatto, fu istituita una legge contro questo reato: “E parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Chiunque maledirà il suo Dio porterà la pena del suo peccato. E chi bestemmia il nome dell’Eterno dovrà esser messo a morte. Tutta la radunanza lo dovrà lapidare. Sia straniero o nativo del paese, quando bestemmi il nome dell’Eterno, sarà messo a morte”. Levitico 24:15, 16. {PP 344.1}

Chi trasgrediva il comandamento del sabato doveva essere punito con la morte, ma Dio non aveva rivelato le modalità della condanna. Mosè presentò il caso al Signore e ricevette quest’ordine: “…Quell’uomo deve essere messo a morte; tutta la radunanza lo lapiderà fuori del campo”. Numeri 15:35. La bestemmia e la deliberata trasgressione del sabato prevedevano la stessa pena: l’essenza di queste trasgressioni è infatti il disprezzo dell’autorità di Dio. {PP 344.5}

Egli aveva agito spinto dalla collera: le sue parole erano state dettate dall’impulsività, più che da una legittima indignazione per l’offesa recata a Dio dagli israeliti. “Ora ascoltate, o ribelli” aveva detto. Il rimprovero era giusto, ma non si dovrebbe mai parlare in modo aggressivo o insofferente, neppure per affermare la verità. Quando Mosè aveva ricevuto da Dio l’ordine di condannare la ribellione degli israeliti, aveva dovuto pronunciare parole amare e dolorose, per le quali aveva sofferto, e il Signore lo aveva sostenuto in questo difficile compito. Ma quando si assunse in prima persona il diritto di accusare Israele, rattristò lo Spirito di Dio: quel suo intervento costituì per gli ebrei solo un danno. {PP 351.2}

Il ricordo delle vicende d’Israele è stato scritto nelle pagine della Bibbia perché tutti ne possano ricevere un insegnamento. Ogni uomo deve sapere che Dio è un sovrano imparziale, che in nessun caso giustifica il peccato. Quando gli uomini reputano Dio troppo buono per punire i trasgressori, si illudono. La storia biblica ci insegna infatti che proprio in nome della sua bontà e del suo amore per l’umanità Dio considera il male un pericolo gravissimo per la pace e la felicità dell’universo. {PP 354.1}

Tutti coloro che si professano cristiani hanno l’obbligo di esercitare l’autocontrollo, anche nelle circostanze più critiche. {PP 355.1}

Altri vagano nei labirinti della filosofia, cercando ragioni e prove che non troveranno mai, e respingono quelle che Dio ha voluto offrire agli uomini, rifiutando di camminare alla luce del Sole di giustizia, prima di aver compreso le ragioni per cui risplende. Quanti si ostinano in questo atteggiamento non riusciranno a conoscere la verità. Dio non eliminerà mai tutti i motivi di dubbio, ma fornirà sempre prove sufficienti sulle quali fondare la fede. Se non le accettiamo, continueremo a non comprendere. {PP 366.1}

È a causa del peccato dell’uomo che “tutta la creazione geme insieme ed è in travaglio”. Romani 8:22. La sofferenza e la morte colpiscono uomini e animali. L’uomo deve cercare di alleggerire e non di aggravare il peso di sofferenza che le creature di Dio devono sopportare come conseguenza della sua trasgressione. Chi sfrutta il potere che ha sugli animali per farli soffrire, si dimostra un vigliacco e un tiranno. Provocare sofferenza ai nostri simili o distruggere la natura è un atto diabolico. Il male inflitto agli animali non passa inosservato, come molti pensano, solo perché essi sono muti e non possono denunciarlo. {PP 376.4}

Gli israeliti non immaginavano neppure quello che stava accadendo così vicino a loro e il modo in cui Dio li proteggeva, giorno e notte. Come può essere offuscata, a volte, la nostra percezione di Dio! Con quanta lentezza, in qualsiasi epoca, gli uomini hanno potuto comprendere il grande amore e la misericordia di Dio! Se i credenti avvertissero la costante protezione del loro Padre, proverebbero una profonda gratitudine per il suo amore e sarebbero pieni di rispetto, nel comprendere la sua grande autorità e il suo potere. {PP 377.3}

Il perdono incondizionato non è mai esistito e mai esisterà, perché esso implicherebbe l’abbandono della giustizia, vero fondamento del governo di Dio, che getterebbe nella costernazione i mondi che sono rimasti puri. Dio ha lealmente indicato le conseguenze del peccato, se non fosse così come potrebbero adempiersi le sue promesse? Una bontà che esclude la giustizia, non è più bontà, ma debolezza. {PP 439.1}

L’amore per il Signore è il vero fondamento della religione. Servire Dio, sperando solo di ottenere una ricompensa o evitare una punizione, non ha nessun valore. L’apostasia dichiarata non offende Dio più dell’ipocrisia e di un culto formale. {PP 439.4}

Il sistema delle decime e delle offerte aveva lo scopo di far comprendere agli uomini questa grande verità: Dio è la fonte di tutti i beni e tutte le benedizioni, e le sue creature devono riconoscere in essi la provvidenza divina. {PP 442.2}

“La decima… è cosa consacrata all’Eterno” è la stessa espressione utilizzata per la legge del sabato: “…Il settimo è giorno di riposo, sacro all’Eterno, ch’è l’Iddio tuo”. Esodo 20:10. Dio si riservò una precisa parte del tempo e dei mezzi dell’uomo, di cui nessuno si può impunemente appropriare per i propri interessi. {PP 442.4}

Per scopi religiosi e di beneficenza, gli ebrei offrivano un quarto del loro guadagno. Ci si potrebbe aspettare che una percentuale così alta avrebbe ridotto il popolo alla povertà; ma avveniva il contrario: chi osservava fedelmente queste regole prosperava. {PP 443.3}

Il Signore ha detto: “Ma poiché, quando v’ho chiamato avete rifiutato d’ascoltare, quand’ho steso la mano nessuno vi ha badato, anzi avete respinto ogni mio consiglio e della mia correzione non ne avete voluto sapere… quando lo spavento vi piomberà addosso come una tempesta, quando la sventura v’investirà come un uragano e vi cadranno addosso la distretta e l’angoscia. Allora mi chiameranno, ma io non risponderò; mi cercheranno con premura, ma non mi troveranno. Poiché hanno odiato la scienza e non hanno scelto il timor dell’Eterno e non hanno voluto sapere dei miei consigli e hanno disdegnato ogni mia riprensione, si pasceranno del frutto della loro condotta e saranno saziati dei loro propri consigli… Ma chi m’ascolta se ne starà al sicuro, sarà tranquillo, senza paura d’alcun male”. Proverbi 1:24-31, 33. {PP 469.1}

Non era sufficiente che l’arca e il santuario si trovassero nel territorio d’Israele; non era sufficiente che i sacerdoti offrissero dei sacrifici, che gli israeliti venissero chiamati figli di Dio. Il Signore non considera le richieste di coloro che nel loro intimo tollerano l’iniquità; infatti è scritto: “Se uno volge altrove gli orecchi per non udire la legge, la sua stessa preghiera è un abominio”. Proverbi 28:9. {PP 493.2}

Tutti coloro che vorrebbero tornare a Dio devono prima di tutto pentirsi. {PP 498.1}

Fu il Signore stesso a concepire l’educazione degli israeliti. Egli infatti non si preoccupava solo della religiosità; tutto ciò che riguardava la loro salute mentale e fisica era oggetto del suo interesse, e rientrava nella sfera della legge divina. {PP 500.1}

In queste scuole (dei profeti) lo studio riguardava principalmente la legge di Dio e le direttive date a Mosè, la storia, la musica sacra e la poesia. L’insegnamento veniva impartito in modo molto diverso da come avviene nelle odierne scuole di teologia, dove molti studenti si laureano con una conoscenza di Dio e della verità religiosa minore rispetto a quella che avevano all’inizio degli studi. In quelle scuole, invece, lo scopo fondamentale dello studio di ogni disciplina era conoscere la volontà di Dio e i doveri nei suoi confronti. {PP 501.3}

Tutte le facoltà mentali, morali e fisiche che l’uomo possiede provengono da Dio per essere sviluppate sino ai massimi livelli. Ma questa cultura non deve essere perseguita con uno scopo egoistico, perché il carattere di Dio, a cui noi dobbiamo tendere, è caratterizzato dalla bontà e dall’amore. Tutte le qualità che Dio ci ha donato devono essere impiegate alla sua gloria e per il bene dei nostri simili. E questo è quanto di più puro, nobile e positivo si possa fare. {PP 503.1}

Quando questi importanti princìpi vengono considerati con sufficiente attenzione, gli attuali metodi di educazione subiscono un radicale cambiamento. Gli insegnanti, invece di far leva sull’orgoglio, l’egoismo e l’ambizione; invece di incitare all’emulazione, devono sforzarsi di risvegliare l’amore per la bontà, la verità, la bellezza e la perfezione. Lo studente deve lavorare per sviluppare i doni che Dio gli ha accordato, non per primeggiare, ma per adempiere il piano di Dio e rifletterne l’immagine. Invece di essere orientati verso ideali puramente terreni, spinti dal desiderio di primeggiare, che già di per sé sminuisce l’uomo, devono rivolgersi al Creatore, per conoscerlo e diventare simili a lui. {PP 503.2}

L’opinione, che prevale in alcuni strati della società, secondo cui la religione non porta in questa vita al bene e alla felicità, è uno degli errori peggiori. Le Scritture affermano: “Il timore dell’Eterno conduce alla vita; chi l’ha si sazia…”. Proverbi 19:23. “Qual è l’uomo che prenda piacere nella vita ed ami lunghezza di giorni per goder del bene? Guarda la tua lingua dal male e le tue labbra dal parlar con frode. Dipartiti dal male e fa il bene; cerca la pace e procacciala”. Salmi 34:12-14. I saggi insegnamenti “sono vita per quelli che li trovano e salute per tutto il corpo”. Proverbi 4:22. {PP 505.2}

La vera religione induce l’uomo a vivere in armonia con le leggi fisiche, mentali e morali di Dio; insegna l’autocontrollo, la serenità e la temperanza; nobilita l’animo, affina i gusti, santifica la capacità di giudizio e permette di vivere la purezza del cielo. La fede nell’amore di Dio e nella realizzazione delle sue promesse allevia il peso delle ansietà e delle preoccupazioni; riempie di gioia il cuore dei più ricchi e dei più umili. La religione rafforza la salute, prolunga la vita, permettendoci di goderne tutte le benedizioni, e dischiude una perenne fonte di felicità. Tutti coloro che non hanno scelto il Cristo devono comprendere che ha qualcosa di decisamente migliore da offrire loro rispetto a ciò che essi ricercano. Quando l’uomo pensa o agisce in maniera contraria alla volontà di Dio, compie la più grande ingiustizia e offesa nei confronti di se stesso. Sui sentieri proibiti da colui che sa quale sia la cosa migliore e persegue il bene delle sue creature, non ci sono vere gioie. Le vie della trasgressione portano alla miseria e alla distruzione, mentre quelle della saggezza “sono vie dilettevoli e tutti i suoi sentieri son vie di pace”. Proverbi 3:17. {PP 505.3}

Nonostante l’esempio del peccato di Saul e le sue conseguenze, molti si comportano nello stesso modo. Mentre si rifiutano di credere e ubbidire ad alcune richieste del Signore, continuano a offrire all’Eterno dei culti formali, ai quali lo Spirito di Dio non risponde. Non importa quanto zelo possano dimostrare gli uomini nell’osservanza dei riti religiosi; il Signore non può accettarli, se persistono nel violare deliberatamente uno dei suoi ordini. {PP 534.5}

“La ribellione è come il peccato della divinazione, e l’ostinazione è come l’adorazione degli idoli”. 1 Samuele 15:23

Non c’è dimostrazione migliore del potere seduttore di Satana dell’inganno di cui sono vittime coloro che credono di essere al servizio di Dio. Quando Kore, Datan e Abiram si ribellarono contro l’autorità di Mosè, pensavano di opporsi semplicemente a un uomo, uno come loro, ed essere fedeli a Dio. Ma rifiutando il messaggero che Dio si era scelto, respinsero il Cristo. Allo stesso modo al tempo di Gesù gli ebrei, scribi e anziani, che professavano un grande zelo per l’opera di Dio, crocifissero suo Figlio. Quello stesso spirito anima coloro che seguono la propria volontà in opposizione a quella divina. {PP 535.2}

Coloro che dopo aver ceduto al potere di Satana nutrono sentimenti di odio nei confronti di chi è fedele a Dio, a volte cambiano talmente da mostrarsi riconcilianti e amichevoli, ma non sempre questa trasformazione è duratura. Dopo aver fatto o detto cattiverie contro i servi del Signore, queste persone si convincono profondamente di essere dalla parte del torto. La sincera umiliazione è provocata dallo Spirito del Signore, che li porta a cambiare atteggiamento nei confronti di coloro che prima cercavano di eliminare. Ma quando ascoltano di nuovo ciò che Satana suggerisce loro, i dubbi e l’odio che li animavano nel passato riaffiorano ed essi ritornano a quell’atteggiamento di cui si erano pentiti e che avevano temporaneamente abbandonato. Cominciano di nuovo ad accusare e a condannare con grande severità coloro ai quali avevano confessato i loro peccati con la più grande umiltà. Queste persone diventano strumenti nelle mani di Satana per svolgere un’opera ancora più negativa della precedente, perché essi hanno rifiutato l’influsso dello Spirito. {PP 557.1}

Gli spiriti evocati non sono spiriti dei morti, ma angeli malvagi, messaggeri di Satana. Come possiamo constatare, la Bibbia considera demoniaca l’antica idolatria, che comprende sia il culto dei morti sia la presunta comunione con loro. L’apostolo Paolo, invitando i suoi fratelli a non partecipare in qualsiasi modo all’idolatria dei loro vicini pagani, dice: “Le carni che i gentili sacrificano, le sacrificano ai demoni e non a Dio; or non voglio che abbiate comunione con i demoni”. 1 Corinzi 10:20. {PP 574.3}

Lo spiritismo moderno si basa sullo stesso principio: esso è una rinascita, sotto nuova forma, della stregoneria e dell’adorazione dei demoni che Dio ha condannato e proibito. Nelle Scritture si prevede che: “…nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni”. 1 Timoteo 4:1. Paolo, nella sua seconda lettera ai tessalonicesi, sottolinea che uno dei campi in cui Satana sarà particolarmente attivo, immediatamente prima del ritorno del Cristo, sarà lo spiritismo. Egli dichiara che Satana agirà “con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi”. 2 Tessalonicesi 2:9. {PP 574.4}

Dio ci ha dato degli avvertimenti tramite i suoi profeti: “Se vi si dice: Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano, rispondete: Un popolo non dev’egli consultare il suo Dio? Si rivolgerà egli ai morti a pro dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora”. Isaia 8:19, 20. {PP 576.1}

Le parole che il Signore rivolse all’antico Israele sono valide anche oggi per il suo popolo: “Non vi rivolgete agli spiriti né agl’indovini, non li consultate…”; “…perché chiunque fa queste cose è in abominio all’Eterno…”. Levitico 19:31; Deuteronomio 18:12. {PP 577.1}

L’uomo, in realtà, contende con emici che sono più forti di lui. È impossibile sostenere la lotta con le nostre sole forze e tutto ciò che fa allontanare il pensiero* da Dio, che induce all’autonomia, all’esaltazione costituisce il sicuro preludio della rovina. La Bibbia insegna a diffidare delle facoltà umane e incoraggia a confidare nella potenza divina. {PP 599.1}

“Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri e si converta all’Eterno, che avrà pietà di lui, e al nostro Dio che è largo nel perdonare”. Isaia 55:7. {PP 607.2}

“Il principio della sapienza è il timore dell’Eterno” (Proverbi 9:10) {PP 617.1}

ULTIMI GIORNI

​ESTRATTI

Questo libro venne sritto da Ellen White e può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del settimo giorno:

https://egwwritings.org/?module=writings

Dio permette queste calamità con uno scopo ben preciso: far riflettere uomini e donne. Operando in modo inconsueto nella natura, Dio vuol far capire all’umanità dubbiosa quello che ha già rivelato con chiarezza nella sua parola. — Manuscript Releases 1:279 (1902). {UG 17.5}

Risparmiando la vita al primo omicida, Dio manifestò a tutto l’universo come intendesse affrontare la lotta fra il bene e il male… Il suo intento non era semplicemente quello di soffocare la ribellione, ma mostrarne la vera natura a tutto l’universo. Gli abitanti dei mondi non corrotti dal male osservarono con grande interesse l’evoluzione degli eventi sulla terra. L’intero universo sarà sempre più solidale con Dio all’avvicinarsi della piena realizzazione del piano della salvezza e quindi della definitiva sconfitta del male. — Patriarchs and Prophets, 78, 79 (1890). {UG 18.4}

Il sacrificio di Cristo — la sua morte per la salvezza dell’umanità — da un lato avrebbe restituito all’uomo la possibilità di instaurare una relazione con il Creatore, dall’altro avrebbe giustificato davanti a tutto l’universo l’atteggiamento di Dio e di suo Figlio nei confronti della ribellione di Satana. — Patriarchs and Prophets, 68, 69 (1890). {UG 18.5}

L’intero universo osserva con grande interesse le scene conclusive del conflitto fra il bene e il male. — Prophets and Kings, 148 (1914). {UG 18.6}

Il nostro piccolo mondo è il libro di testo dell’universo. — The Desire of Ages, 19 (1898).6

Ellen G. White afferma che i mondi che non hanno conosciuto il peccato e gli angeli del cielo osservano la battaglia di Cristo nel Getsemane “con grande interesse”. DA 693. Nel parlare del conflitto tra Cristo e Satana durato 4.000 anni e della vittoria di Gesù sulla croce, Ellen G. White usa frasi come “l’universo intero aveva osservato tutto ciò”, “gli angeli e gli abitanti degli altri mondi non caduti nel peccato”, “essi sentirono”, “videro”. Cfr. The Desire of Ages, 693, 759, 760. {UG 18.7}

Mi è stato mostrato il gruppo presente alla Conferenza Generale e l’angelo mi ha detto: “Alcuni diventeranno cibo per i vermi, altri saranno sottoposti alle sette ultime piaghe, altri ancora saranno viventi e rimarranno sulla terra per essere traslati in cielo al ritorno di Gesù”. — Testimonies for the Church 1:131, 132 (1856). {UG 22.4}

Non mi sembra saggio mettere al mondo dei bambini. Il tempo è breve, i pericoli degli ultimi tempi incalzano e i bambini saranno distrutti dagli eventi. — Lettera 48, 1876. {UG 22.6}

In tempi come questi, in cui la storia del mondo sta per concludersi e in cui stiamo entrando nel tempo della prova come mai prima di ora, meno matrimoni si faranno meglio sarà, sia per gli uomini che per le donne. — Testimonies for the Church 5:366 (1885). {UG 22.7}

Il ritorno del nostro Salvatore non è avvenuto così presto come lo desideravamo. Ma è forse la Parola del Signore che è venuta meno? Niente affatto! Sarà bene ricordarci che le promesse e le minacce del Signore hanno dei vincoli. Cfr. Geremia 18:7-10; Giovanni 3:4-10. {UG 23.4}

Dio ha un conto aperto con le nazioni… Quando verrà il tempo in cui l’iniquità raggiungerà il limite fissato dalla misericordia di Dio, la sua sopportazione cesserà. Quando i libri del cielo avranno accumulato il massimo delle trasgressioni consentite, la punizione arriverà. — Testimonies for the Church 5:524 (1889). {UG 24.4}

C’è un limite al di là del quale le punizioni divine non possono più essere differite. — Prophets and Kings, 417 (1914). {UG 24.7}

Arriverà il tempo in cui molti saranno privati della Parola scritta. Ma se questa Parola è stampata nella memoria, nessuno potrà portarla via. — Manuscript Releases 2:64 (1906). {UG 40.6}

Studiate la Parola di Dio. Imparate a memoria le sue preziose promesse; un giorno forse potranno privarci delle nostre Bibbie, ma non potranno portarci via la Parola di Dio. — Manuscript Releases 1:298 (1909). {UG 40.7}

E ci sono molti nella chiesa che danno per scontato di capire ciò in cui credono, ma fino a che non arriverà il conflitto non conosceranno la propria debolezza. Separati da quanti condividono la loro fede e obbligati a esporsi completamente da soli a spiegare il loro credo, rimarranno sorpresi di vedere quanto sono confuse le loro idee di ciò che avevano accettato come verità. — Testimonies for the Church 5:707 (1889). {UG 41.4}

Dovremmo vegliare, lavorare e pregare come se questo fosse l’ultimo giorno che ci è stato accordato. — Testimonies for the Church 5:200 (1882). {UG 45.2}

Il Nuovo Testamento non ristabilisce la legge della decima, come non ristabilisce quella del sabato, perché la validità di entrambe è sottintesa e ne viene commentata la profonda importanza spirituale. — Counsels on Stewardship, 66 (1882). {UG 46.1}

La vera temperanza ci insegna a eliminare completamente tutto ciò che fa male e a usare con giudizio ciò che è salutare. — Patriarchs and Prophets, 562 (1890). {UG 47.4}

L’uso di strumenti musicali non è assolutamente da rifiutare, in quanto già dai tempi antichi venivano usati nei servizi religiosi. I fedeli lodavano Dio con l’arpa e con i cembali e la musica dovrebbe avere il suo posto nei nostri servizi. — Evangelism, 500, 501 (1898). {UG 50.6}

I padri e le madri che possiedono un pezzo di terra e una casa confortevole sono re e regine. — The Adventist Home, 141 (1894). {UG 57.1}

Se molti di coloro che vivono nelle città — dove non c’è una zolla d’erba verde, dove si vedono solo cortili sporchi e vicoli stretti, muri di mattoni e strade lastricate e cielo sempre oscurato dalla polvere e dal fumo — avessero l’opportunità di vivere in campagna, fra campi verdi, boschi, colline, ruscelli e sotto un cielo limpido con l’aria fresca e pura, penserebbero di essere in paradiso. — The Ministry of Healing, 191, 192 (1905). {UG 58.8}

La terra sarà colpita duramente e i ricchi palazzi costruiti con spese enormi diventeranno cumuli di rovine. — Manuscript Releases 3:312 (1891). {UG 65.2}

Quando Dio ritira la sua mano, il distruttore inizia il suo lavoro. Sarà allora che sulle nostre città si abbatteranno le più grandi calamità. — Manuscript Releases 3:314 (1897). {UG 65.3}

È vicino il tempo in cui le grandi città saranno spazzate via e tutti dovrebbero essere avvisati del prossimo giudizio. — Evangelism, 29 (1910). {UG 65.7}

Gli uomini continueranno a costruire edifici che costano milioni di dollari e che ricevono un’attenzione particolare sia per la loro bellezza architettonica sia per la stabilità e la solidità con cui sono costruiti, ma il Signore mi ha fatto sapere che, nonostante le loro caratteristiche, questi edifici condivideranno il destino del tempio di Gerusalemme. — The S.D.A. Bible Commentary 5:1098 (1906). {UG 65.11}

Sono stata pregata di annunciare che le città dove la trasgressione e il peccato sono portati agli estremi saranno distrutte per mezzo di terremoti, incendi e inondazioni. — Evangelism, 27 (27 aprile 1906). {UG 67.4}

Onorate tutti. Amate i fratelli. Temete Dio. Onorate il re”. 1 Pietro 2:17. Questo consiglio sarà di grande utilità per chi sarà messo alle strette. Non date l’impressione di voler sfidare l’autorità e non agite come se aveste una volontà ostile. — Manuscript Releases 2:193, 194 (1898). {UG 80.2}

Le persecuzioni subite dai protestanti da parte del cattolicesimo, che quasi annientò la religione di Gesù Cristo, saranno più che emulate, quando il protestantesimo e il papismo si uniranno. — Selected Messages 3:387 (1889). {UG 86.3}

Quando i difensori della verità si rifiuteranno di onorare la domenica come giorno di riposo, alcuni saranno imprigionati, altri mandati in esilio e alcuni addirittura trattati come schiavi. Dal punto di vista della ragione umana tutto questo sembra impossibile, ma quando la potenza dello Spirito di Dio si ritirerà dalla terra e il mondo verrà a trovarsi sotto il dominio di Satana, che odia i comandamenti divini, allora accadranno cose molto strane. Il cuore umano che non prova timore e amore per il Signore può diventare molto crudele. — The Great Controversy, 608 (1911). {UG 87.4}

È l’inganno più seducente e più riuscito di Satana, calcolato con il preciso scopo di accattivarsi le simpatie di chi ha dovuto accompagnare alla tomba i propri cari. Gli angeli del male si presentano con l’aspetto di questi parenti scomparsi e raccontano episodi connessi alla loro vita, e fanno cose che facevano quando erano in vita. È così che fanno credere alle persone che i loro cari sono angeli che li seguono e comunicano con loro. Questi angeli del male, che si presentano sotto le spoglie di persone care decedute, sono quasi idolatrati e spesso la loro parola ha un peso maggiore della Parola di Dio. — The Signs of the Times, 26 agosto 1889. {UG 93.5}

Satana … verrà impersonando Gesù Cristo, farà grandi miracoli; e gli uomini si sottometteranno e lo adoreranno come Cristo. Ci verrà ordinato di adorare questo essere che il mondo glorificherà come Cristo. Che cosa faremo? Diremo che Cristo ci ha messo in guardia contro questo avversario che, pur essendo il peggiore nemico dell’uomo, si proclama Dio. Quando Cristo apparirà, lo farà con potere e gran gloria, accompagnato da migliaia e migliaia di angeli, e noi lo riconosceremo dalla sua voce. — The S.D.A. Bible Commentary 6:1106 (1888). {UG 95.4}

Satana cerca con tutte le forze di ottenere il massimo; travestito da angelo di luce, percorrerà la terra e farà miracoli. Si esprimerà con parole bellissime, sentimenti elevati e farà opere buone. Personificherà Cristo. Ma su un punto differirà: distoglierà le persone dalla legge di Dio. Se fosse possibile, le sue perfette simulazioni della verità ingannerebbero anche gli eletti. Re, presidenti, capi di stato s’inchineranno davanti alle sue false teorie. — Fundamentals of Christian Education, 471, 472 (1897). {UG 95.5}

Ben presto Satana farà cose meravigliose. La Parola di Dio afferma che opererà miracoli. Farà ammalare le persone e poi improvvisamente ritirerà il suo potere satanico e le persone guariranno. Questi falsi miracoli di guarigione metteranno alla prova gli avventisti del settimo giorno. — Selected Messages 2:53 (1904). {UG 96.2}

Chi attende passivamente che lo Spirito Santo agisca e non s’impegna minimamente morirà nelle tenebre. Non si può rimanere immobili e senza fare niente per l’opera di Dio. — Christian Service, 228 (1903). {UG 112.6}

II Consolatore si rivelerà diversamente da come l’uomo si aspetta, lo farà secondo il suo criterio, in tempi imprevisti e in modo da onorare il suo nome. — The Ellen G. White 1888 Materials, 1478 (1896). {UG 117.8}

Alle persone che cercano sinceramente la luce e che ne accettano con gioia ogni raggio che proviene dalla sua Parola sarà data la luce, e solo a queste. È a costoro che Dio rivelerà la luce e la potenza che illumineranno tutta la terra della sua gloria. — Testimonies for the Church 5:729 (1889). {UG 118.2}

Molti, anche tra i meno colti, proclameranno le parole del Signore. I bambini saranno spinti dallo Spirito a farsi avanti e a presentare il messaggio. Lo Spirito si riverserà su tutti quelli che lo accetteranno e, respingendo ogni umano inganno, ogni pregiudizio, ogni cautela, dichiareranno la verità con la potenza dello Spirito. — Evangelism, 700 (1895). {UG 119.1}

Quando gli agenti divini si accorgeranno che gli uomini non presentano più la verità con la semplicità di Cristo, infonderanno anche nei bambini lo Spirito di Dio per permettere loro di proclamare la verità per questo tempo. — The Southern Work, 66 (1895). {UG 119.2}

Quando il potere divino e l’impegno umano si uniscono, l’opera si propaga come il fuoco in un fienile. Dio utilizzerà delle potenze delle quali l’uomo non saprà discernere l’origine. Gli angeli compiranno un’opera che gli uomini avrebbero potuto realizzare con tanta gioia, se non avessero trascurato di rispondere all’appello di Dio. — Selected Messages 1:118 (1885). {UG 119.5}

Durante il forte grido la chiesa, guidata dai provvidenziali interventi del suo Dio, diffonderà la notizia della salvezza così potentemente che la luce raggiungerà ogni paese e città. — Evangelism, 694 (1904). {UG 120.3}

Al momento attuale ci sembra impossibile il fatto che un giorno saremo lasciati soli; ma se è vero che Dio mi ha parlato, verrà il tempo in cui saremo portati davanti a un tribunale e davanti a migliaia di persone per amore del suo nome, e ognuno dovrà rendere conto della sua fede. Seguiranno critiche durissime su ogni posizione presa in favore della verità. Dobbiamo quindi studiare la Parola di Dio per conoscere le ragioni delle dottrine che affermiamo. — The Review and Herald, 18 dicembre 1888. {UG 120.5}

Che nessuno pensi di non aver bisogno di studiare perché non è stato chiamato a predicare dal pulpito. Non sapete che cosa Dio vi chiederà di fare. — Fundamentals of Christian Education, 217 (1893). {UG 120.7}

Questi capi religiosi, come i farisei di un tempo, irritati perché la loro autorità sarà messa in dubbio, denunceranno questo messaggio, attribuendolo a Satana, e istigheranno le folle a maltrattare e a perseguitare coloro che lo proclamano. — The Great Controversy, 607 (1911). {UG 121.2}

Ci sono molte persone che abbandoneranno il mondo e usciranno dalle chiese, anche da quella cattolica. Lo zelo di costoro sarà superiore a quello di chi fino a ora ha proclamato la verità. — Selected Messages 3:386, 387 (1889). {UG 121.5}

Molti di quelli che si erano allontanati dal gregge ritorneranno per seguire il meraviglioso pastore. — Testimonies for the Church 6:401 (1900). {UG 121.7}

All’“undicesima ora” migliaia udranno e accetteranno la verità. Queste conversioni avverranno con una tale rapidità da stupire la chiesa e il nome del Signore sarà glorificato. — Selected Messages 2:16 (1890). {UG 122.1}

Nessuno sarà condannato per la luce che non ha ricevuto né per la conoscenza che non ha potuto conseguire. Molti invece rifiutano di ubbidire alla verità che viene loro presentata dai testimoni di Cristo, perché desiderano conformarsi agli schemi del mondo; quella verità che ha colpito la loro mente e illuminato la loro vita li condannerà al momento del giudizio. — The S.D.A. Bible Commentary 5:1145 (1884). {UG 125.5}

Molti hanno avuto la possibilità di udire la verità, ma non si sono dati la pena di capirla e ascoltarla appieno, pensando così di non essere ritenuti responsabili. In realtà saranno giudicati da Dio come se l’avessero udita e rifiutata. Non ci saranno scuse per chi sceglie di vivere nell’errore, mentre ha avuto la possibilità di conoscere la verità. Con la sua sofferenza e la sua morte Gesù ha pagato per i peccati di ignoranza, ma non per i peccati volontari. {UG 125.6}

Non saremo responsabili della luce che non ci è arrivata, ma di quella che abbiamo ostacolato e rifiutato. Un uomo non può conoscere una verità, se non gli viene presentata, e non può essere condannato per la luce che non ha avuto. — The S.D.A. Bible Commentary 5:1145 (1893). {UG 125.7}

Il sigillo del Dio vivente sarà messo solo su coloro il cui carattere è simile a quello di Cristo. — The S.D.A. Bible Commentary 7:970 (1895). {UG 127.1}

L’amore si esprime con l’ubbidienza e l’amore perfetto scaccia via il timore. Coloro che amano Dio hanno il suo sigillo sulla fronte e compiono le opere di Dio. — Sons and Daughters of God, 51 (1894). {UG 127.4}

Il marchio della bestia è il sabato del papato. — Evangelism, 234 (1899). {UG 128.5}

Nel giorno della prova si saprà chiaramente qual è la natura del marchio della bestia. È l’osservanza della domenica. — The S.D.A. Bible Commentary 7:980 (1900). {UG 128.6}

Quando l’osservanza della domenica verrà imposta per legge e il mondo sarà illuminato sull’importanza del vero sabato, chiunque trasgredirà il comandamento di Dio per ubbidire a un precetto sostenuto da Roma onorerà il papato al di sopra di Dio, perché si piegherà a Roma e alla potenza che ne impone l’istituzione: adorerà la bestia e la sua immagine. Quando gli uomini rigettano l’istituzione che Dio definisce segno della sua autorità e onorano al suo posto quello che Roma ha scelto come pegno della sua supremazia, accettano il segno di sottomissione al papato, cioè “il marchio della bestia”. Quando tutto questo sarà stato chiaramente esposto al mondo e gli uomini saranno invitati a fare la loro scelta fra i comandamenti di Dio e quelli degli uomini, chi persisterà nella trasgressione riceverà “il marchio della bestia”. — The Great Controversy, 449 (1911). {UG 129.3}

La distruzione di Gerusalemme è un avvertimento tragico e solenne per tutti coloro che non prendono in considerazione la grazia divina e resistono agli inviti della misericordia di Dio. La profezia del Salvatore, relativa al castigo di Gerusalemme, avrà un secondo adempimento, di cui quella terribile devastazione è solo un pallido esempio. Nella sorte della città eletta possiamo vedere la condanna di un mondo che ha rifiutato la misericordia di Dio e ha disprezzato la sua legge. — The Great Controversy, 36 (1911). {UG 136.5}

Le folle, accorgendosi di essere state ingannate, si accusano reciprocamente di essere state trascinate alla perdizione. Tutti, però, sono concordi nel far ricadere sui pastori la loro amara condanna. Messaggeri infedeli hanno profetizzato cose piacevoli; hanno condotto i loro uditori ad annullare la legge di Dio e a perseguire chi voleva santificarla. Nella loro disperazione questi maestri confessano apertamente i loro inganni. La folla, furiosa, grida volgendosi contro i falsi pastori: “Noi siamo perduti e voi siete la causa della nostra rovina!”. Coloro che li ammiravano pronunciano su di loro le più spaventose maledizioni. Quelle stesse che un tempo li hanno coronati di alloro, sono quelle che ora si levano contro di loro. Le spade che dovevano trucidare il popolo di Dio sono ora utilizzate per distruggerne i nemici. — The Great Controversy, 655, 656 (1911). {UG 141.2}

Ho visto i capi del mondo consultarsi insieme e, vicino a loro, Satana e i suoi angeli. Ho visto un documento, le cui copie erano state mandate in ogni angolo della terra, che diceva che se i santi non avessero rinunciato alla loro fede e al sabato, osservando il primo giorno della settimana, dopo un certo periodo potevano essere condannati a morte. — Early Writings, 282, 283 (1858). {UG 147.1}

Il popolo di Dio non si trova solo in un posto. È sparso in ogni angolo della terra e tra diversi gruppi di persone, e la prova non sarà diretta al gruppo ma alla singola persona: ognuno dovrà superare la prova individualmente. — The S.D.A. Bible Commentary 4:1143 (1908). {UG 148.1}

Ho visto che se qualcuno non vorrà rinunciare alle sue proprietà e non chiederà a Dio quale sia il suo dovere, il Signore non glielo rivelerà. Queste persone potranno conservare le ricchezze, ma nei momenti difficili tutto cadrà loro addosso come una montagna ed essi cercheranno di servirsene, ma non potranno. Ma se, al contrario, chiederanno di essere guidati, il Signore lo farà e, nei momenti di necessità, suggerirà quando e a quanto vendere. — Early Writings, 56, 57 (1851). {UG 148.4}

Il Signore mi ha ripetutamente mostrato che è cosa contraria alla Bibbia fare provviste per i nostri bisogni temporali durante il tempo di prova. Ho visto che se i santi avessero messo da parte del cibo o lo avessero nei campi al momento della prova, quando la spada la carestia e la pestilenza circoleranno sulla terra, verrebbe loro tolto con la violenza ed estranei mieterebbero i campi. {UG 150.3}

Quello sarà il momento di riporre completamente la nostra fiducia nel Signore, perché egli ci sosterrà. Ho visto che in quei momenti ci verranno assicurati pane e acqua e che non soffriremo di fame o di sete, perché Dio ci apparecchierà una tavola nel deserto. Se sarà necessario, manderà dei corvi a nutrirci come fece con Elia e farà scendere la manna dal cielo come ai tempi degli israeliti. — Early Writings, 56 (1851). {UG 150.4}

Pane e acqua sono tutto quello che viene promesso al popolo del rimanente nel tempo della prova. — Story of Redemption, 129 (1870). {UG 150.7}

Il Re dei re scenderà su una nuvola avvolta da fiamme di fuoco. Il cielo si ritirerà come una pergamena che si arrotola. La terra tremerà davanti a lui e ogni montagna e ogni isola saranno spostate. — The Great Controversy, 640-642 (1911). {UG 155.6}

Entrammo tutti insieme nella nuvola e la nostra ascensione per raggiungere il mare di vetro durò sette giorni. — Early Writings, 16 (1851). {UG 159.1}

Certo, per apprendere tutto il contenuto della nuvola di conoscenza in cui si entra è necessaria almeno una settimana. La conoscenza eleva al di sopra della materialità della Terra.

E’ evidente che sorella White diede una interpretazione completamente letterale alle sue visioni.

Allora, in quella grande folla che nessuno può contare e che comparirà irreprensibile e con gioia “davanti alla sua gloria”, colui che ci ha redenti con il suo sangue e ci ha istruiti con la propria vita “vedrà il frutto del tormento interiore e ne sarà saziato.” Isaia 53:11. — Education, 309 (1903). {UG 159.6}

Quando si parla di tormento interiore ci si riferisce all’inferno.

Il nostro linguaggio è troppo limitato per poter tentare una descrizione del cielo. Nel contemplare le scene che mi si presentano davanti sono piena di meraviglia. Rapita dallo splendore e dalla gloria eccelsa, metto giù la penna ed esclamo: “Quale amore! Quale meraviglioso amore!”. Le espressioni più raffinate non possono descrivere la gloria del cielo e l’incomparabile profondità dell’amore del Salvatore. — Early Writings, 289 (1858). {UG 164.1}

Sorella White vede il cielo, ma si tratta del regno dei Cieli in Terra.

Il linguaggio umano è inadeguato a descrivere la ricompensa dei giusti: potranno comprenderla solo quelli che la vedranno. Nessuna mente umana può immaginare la gloria del paradiso di Dio. — The Great Controversy, 675 (1911). {UG 164.2}

Là, abbiamo intravisto l’albero della vita e il trono di Dio. Dal trono usciva un fiume d’acqua pura, e sulle due sponde del fiume c’era l’albero della vita. Su un lato del fiume c’era un tronco d’albero, sull’altro un secondo tronco, entrambi d’oro puro e trasparente. All’inizio credevo di aver visto due alberi, ma guardai meglio e mi accorsi che in cima convergevano in un solo albero. {UG 164.4}

Si trattava dunque dell’albero della vita su entrambi i lati del fiume della vita. I suoi rami s’inchinavano fino al posto dove ci trovavamo e i frutti erano splendidi: sembravano d’oro misto ad argento. — Early Writings, 17 (1851). {UG 164.5}

Vi sono ruscelli inesauribili, limpidi come cristallo, fiancheggiati da alberi maestosi che proiettano la loro ombra sui sentieri preparati per i riscattati del Signore. Vi sono vaste pianure che sfociano in ridenti colline, mentre i monti di Dio innalzano le loro cime maestose. In quelle pianure tranquille, accanto a quei limpidi ruscelli, il popolo di Dio, che è stato così a lungo straniero e pellegrino, troverà finalmente la sua casa. — The Great Controversy, 675 (1911). {UG 164.6}

Vedete bene che si tratta di simbolismi, perché altrove è detto che non ci saranno più né valli né monti. Non dobbiamo prendere alla lettera queste descrizioni, ma aspettiamoci qualcosa di straordinario.

Vidi un altro campo, coperto di tutti i tipi di fiori e mentre li raccoglievo, esclamavo: “Non appassiranno mai!”. Poi vidi un campo d’erba alta, bellissima da vedere: era di un verde brillante e si muoveva al vento con i suoi riflessi argentei e dorati; sembrava inchinarsi davanti alla gloria di Cristo. Poi entrammo [il rimanente e l’autrice] in un terreno pieno d’ogni tipo d’animali: leoni, agnelli, leopardi e lupi, tutti insieme e in perfetta armonia. Passammo in mezzo a loro ed essi ci seguirono lentamente. {UG 164.7}

Poi entrammo in un bosco: non era scuro come i nostri, ma luminoso e magnifico; i rami degli alberi si muovevano su e giù, e tutti esclamammo: “Riposeremo in pace nel deserto e dormiremo nei boschi”. Attraversammo i boschi per andare verso il monte Sion. {UG 164.8}

Sul monte c’era un bellissimo tempio, circondato da ogni genere di piante: pini, querce, ulivi, mirti, melograni e fichi stracolmi di frutti; il posto era incantevole. {UG 165.1}

E poi vidi un tavolo di argento puro. Era lungo diverse miglia, ma si poteva vedere tutto. Vidi i frutti sull’albero della vita: manna, mandorle, fichi, melograni, uva e molti altri tipi. Chiesi a Gesù di poter mangiare quei frutti. — Early Writings, 18, 19 (1851). {UG 165.2}

I credenti avranno le stesse sembianze, ma senza malattie e difetti. Sarà una vita nuova, manterranno gli stessi tratti particolari, in modo che gli amici potranno riconoscersi. — The S.D.A. Bible Commentary 6:1093 (1900). {UG 166.2}

Se volete essere santi in cielo, dovete prima esserlo sulla terra. I tratti del carattere terreno non saranno cambiati dalla morte o dalla resurrezione. Uscirete dalla tomba con le stesse inclinazioni che avete manifestato a casa e in società; Gesù, al suo ritorno, non cambierà il nostro carattere. La trasformazione deve avvenire ora. Le nostre azioni attuali determinano il destino futuro. I difetti di carattere devono essere corretti e superati con la grazia di Cristo e, quindi, durante questo periodo di prova; dobbiamo formarci un carattere equilibrato che ci permetta di entrare nella dimora del cielo. — Manuscript Releases 1:82 (1891). {UG 168.3}

Ogni cosa in cielo sarà nobile ed elevata. Ognuno cercherà l’interesse e la felicità dell’altro. Nessuno si preoccuperà di se stesso. La gioia più grande di tutti i santi sarà vedere la gioia e la felicità di quelli che li circondano. — Testimonies for the Church 2:239 (1869). {UG 168.5}

La mente non è offuscata dall’errore. La verità e la conoscenza profonda, forte e perfetta cancellerà ogni incertezza e nessun dubbio adombrerà la mente di questi cittadini felici. Non ci saranno dispute e la pace perfetta e soave regnerà nel cielo. Non ci saranno dolore, sofferenza e lacrime. L’armonia e l’ordine saranno perfetti. Il cielo sarà una famiglia in cui ogni cuore palpita con simpatia e ogni occhio la trasmette. Qui regnerà l’amore. Non ci saranno elementi di discordia né discussioni. — Manuscript Releases 9:104, 105 (1882). {UG 169.1}

Ogni redento allora comprenderà quale sia stato il ministero degli angeli nella sua vita. Che emozione si proverà a parlare con il proprio angelo custode e apprendere la storia dell’intervento di Dio nella vita individuale, della collaborazione celeste in ogni azione dell’umanità! — Education, 305 (1903). {UG 169.9}

Soltanto nella luce dell’eternità, quando comprenderemo la provvidenza di Dio, sapremo da quali pericoli visibili e invisibili siamo stati liberati per l’intervento degli angeli. — The Desire of Ages, 240 (1898). {UG 170.1}

Non più limitati dalla morte, essi potranno lanciarsi in volo verso mondi lontani, verso quei mondi che fremevano di tristezza alla vista del dolore umano e che intonavano inni di gioia alla notizia che un uomo era stato salvato… Con una chiara percezione essi ammireranno la gloria del creato: i sistemi solari, le stelle, le galassie che nelle loro orbite ruotano ordinatamente intorno al trono di Dio. Su tutte le cose, dalla più piccola alla più grande, ci sarà la firma del Creatore ed esse manifesteranno le ricchezze della sua potenza. — The Great Controversy, 677, 678 (1911). {UG 171.4}

I riscattati visiteranno i mondi e utilizzeranno la maggior parte del tempo a scoprire i misteri della redenzione. — The S.D.A. Bible Commentary 7:990 (1886). {UG 171.5}

Io, francamente, non immagino un futuro in cui gli uomini costruiranno astronavi per visitare altri pianeti. Questo si sta facendo oggi, ma in una Terra paradisiaca… Comunque, sarà Dio a decidere.

Rimarrà un solo ricordo: il nostro redentore porterà per sempre su di sé i segni della crocifissione; sul suo capo ferito, sul suo costato, sulle sue mani e sui suoi piedi rimarranno le tracce dell’opera crudele compiuta dal peccato. — The Great Controversy, 651, 674 (1911). {UG 172.1}

Speriamo di no, sembra quasi una condanna eterna per Cristo. E quello del secondo avvento? Porterà per sempre i segni dell’inferno dentro di sé? Speriamo proprio di no.

Il ricordo è una cosa, i segni del dolore un’altra.

A mano a mano che trascorreranno gli anni dell’eternità, vi saranno rivelazioni di Dio e di Cristo sempre più grandi e gloriose. Poiché la conoscenza è progressiva, aumenteranno anche l’amore, il rispetto e la felicità. Più gli uomini conosceranno Dio, più ne ammireranno il carattere. Mentre Gesù rivelerà agli eletti le ricchezze della redenzione e i meravigliosi risultati conseguiti nella grande lotta contro Satana, i cuori dei redenti palpiteranno di un amore più intenso e con gioia faranno vibrare le loro arpe d’oro, mentre milioni di voci si leveranno in un coro di lode. — The Great Controversy, 678 (1911). {UG 173.2}

Ogni facoltà della mente si svilupperà, ogni capacità sarà accresciuta. Saranno portate avanti le più grande imprese, saranno raggiunte le più alte aspirazioni e soddisfatte le più elevate ambizioni. Vi saranno sempre nuove vette da superare, nuove meraviglie da ammirare, nuove verità da comprendere, nuovi obiettivi per impegnare le energie del corpo, della mente e dello spirito. — Education, 307 (1903). {UG 173.3}

Il grande conflitto è finito. Il peccato e i peccatori non esistono più. L’intero universo è purificato. Tutto il creato palpita d’armonia e di gioia. Da colui che ha creato tutte le cose fluiscono la vita, la luce e la gioia che inondano lo spazio infinito. Dall’atomo più impercettibile al più grande dei mondi, tutte le cose, quelle animate e quelle inanimate, nella loro bellezza e perfezione, dichiarano con gioia che Dio è amore. — The Great Controversy, 678 (1911). {UG 174.2}

GLI UOMINI CHE VINSERO UN IMPERO

ESTRATTI

Questo testo venne scritto da Ellen G. White e può essere letto per intero nel sito avventista:

https://egwwritings.org/

Atti degli Apostoli è uno degli ultimi libri di Ellen White, pubblicato pochi anni prima della sua morte. {UVI 5.8}

L’opera che il Signore desidera che la sua chiesa compia è meravigliosa e glorifica il nome divino. La visione di Ezechiele del “fiume della guarigione” rappresenta un’immagine di tale opera. “Questo torrente scorre verso est, arriva fino alla pianura del Giordano e sbocca nel mar Morto. Quando arriva al mare ne rinnova l’acqua salata e questa diventa salubre. Dovunque arriverà il torrente brulicheranno animali di ogni specie e i pesci si moltiplicheranno. Risanerà l’acqua del mare, dovunque scorrerà porterà la vita… Su entrambe le rive del torrente cresceranno alberi da frutta di ogni tipo. Non smetteranno mai di produrre frutti e le loro foglie non appassiranno mai. Anzi, daranno un raccolto al mese, perché sono irrigati dall’acqua che scorre dal santuario. I loro frutti serviranno da cibo e le loro foglie saranno usate come medicine”. Ezechiele 47:8, 9, 12. {UVI 9.1}

Prima di salire al cielo, Cristo dette il mandato ai suoi discepoli, dicendo che sarebbero stati gli strumenti per far conoscere al mondo i tesori della vita eterna. “Voi siete stati testimoni del sacrificio che ho compiuto in favore del mondo”, disse, “e avete visto quanto ho faticato per Israele. Anche se il mio popolo non si è rivolto a me per ricevere la vita, i sacerdoti e i capi hanno fatto di me quello che hanno voluto; essi avranno un’altra opportunità, se vorranno accettare il Figlio di Dio. Io ricevo liberamente tutti coloro che vengono a me per confessare i loro peccati. Come io mostro la mia misericordia, non respingendo in alcun modo chiunque venga a me, voi che siete i miei discepoli dovete diffondere questo messaggio di misericordia. Si tratta di un messaggio rivolto sia ai giudei che ai Gentili. A Israele in primo luogo e poi a tutta la popolazione della terra. E questo perché tutti i credenti saranno riuniti in un’unica chiesa”. {UVI 18.2}

E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov’essi sedevano”. Atti 2:1, 2 (Luzzi). {UVI 24.4}

I sacerdoti e i capi del popolo erano molto irritati a motivo di questa meravigliosa manifestazione, ma non osavano maliziare sul fatto per paura di esporsi alla reazione del popolo. Essi avevano messo a morte il Nazareno, ma ora i suoi servitori, illetterati galilei, raccontavano in tutte le lingue parlate la storia della sua vita e del suo ministero. I sacerdoti decisero così di rendere meno appariscente il miracolo compiuto dai discepoli, presentandolo come una qualsiasi altra manifestazione naturale e dichiarando che essi si erano ubriacati con il vino, che era stato preparato per la festa. Alcuni tra i più ignoranti del popolo credettero a queste false insinuazioni, ma i più perspicaci capirono che si trattava di un inganno. Coloro che avevano assistito al miracolo testimoniarono di aver compreso il messaggio apostolico nella loro lingua nativa. {UVI 26.2}

La natura dello Spirito Santo è un mistero. Gli uomini non possono spiegarla, perché il Signore non l’ha rivelata loro. Uomini dotati di fantasia potrebbero mettere insieme alcuni passi delle Scritture e basare su di questi una particolare dottrina. Accettare queste idee non contribuirà però all’edificazione della chiesa. Intorno a tali ministeri, al di là della comprensione umana, il silenzio è la scelta migliore. {UVI 33.5}

Il ministero dello Spirito Santo è distintamente specificato nelle parole di Cristo: “Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio” (Giovanni 16:8, Luzzi). E’ lo Spirito Santo che convince di peccato. Se il peccatore risponde agli avvertimenti dello Spirito, sarà guidato a pentirsi e a rendersi conto dell’importanza di ubbidire ai comandamenti divini. {UVI 34.1}

Di norma l’ira di Dio colpisce gli impenitenti non solo perché hanno commesso dei peccati, ma perché, quando sono chiamati a pentirsi, essi scelgono di opporsi alla volontà divina, ripetendo i peccati del passato, nonostante abbiano ricevuto un chiaro avvertimento circa il loro stato. Se i capi giudei si fossero sottomessi al convincente influsso dello Spirito Santo, sarebbero stati perdonati, ma essi erano determinati a non cedere. Nello stesso modo il peccatore, continuando a opporsi alla volontà divina, impedisce l’azione dello Spirito Santo. {UVI 40.1}

Saulo comprese che perseguitando i seguaci di Gesù, egli in realtà attuava il piano di Satana. Comprese che le sue convinzioni circa la giustizia e il suo dovere erano largamente basate sull’implicita fiducia che aveva nei sacerdoti e nei capi giudei. Saulo aveva creduto a loro quando avevano affermato che la storia della risurrezione era soltanto un prodotto dell’immaginazione dei discepoli. {UVI 72.5}

In quell’ora di divina illuminazione la mente di Saulo funzionò con notevole rapidità. Gli scritti profetici gli erano più chiari di prima. Egli vide che il rifiuto di Gesù da parte dei giudei, la sua crocifissione, la sua risurrezione e la sua ascensione erano stati predetti dai profeti e che erano la prova che Gesù era il Messia promesso. {UVI 73.1}

Ora Cristo ha parlato personalmente a Saulo, dicendogli: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” E alla domanda: “Chi sei Signore?”, la stessa voce gli rispose: “Io sono Gesù che tu perseguiti”. Atti 9:4-6 (Luzzi). Perseguitando i seguaci di Gesù, Saulo aveva lottato direttamente contro il Signore del cielo. Testimoniando e accusandoli falsamente, egli aveva testimoniato e accusato falsamente il Salvatore del mondo. {UVI 73.5}

E rimase tre giorni senza vedere e non mangiò né bevve”. Atti 9:9 (Luzzi). A Saulo questi giorni di angoscia spirituale sembrarono anni. Sempre più spesso ricordava la parte che aveva svolto nel martirio di Stefano. Pensò con orrore alla sua colpa per aver permesso che la malizia e il pregiudizio dei sacerdoti e dei dirigenti controllassero la sua mente, anche dopo aver contemplato il volto di Stefano illuminato dalla luce celeste. Con una amara sofferenza mentale, ripensava a quante volte aveva chiuso gli occhi e si era turato le orecchie per rifiutare la chiara evidenza e per poter sollecitare la persecuzione dei credenti in Gesù di Nazareth. {UVI 74.5}

a grandezza dell’opera che gli stava dinanzi spinse Paolo a studiare profondamente le Sacre Scritture, in modo da poter predicare il Vangelo “non con sapienza di parola, affinché la croce di Cristo non sia resa vana”, “ma in dimostrazione di Spirito e di potenza”; in tal modo la fede di quelli che avrebbero ascoltato “fosse fondata non sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio”. 1 Corinzi 1:17; 2:4, 5 (Luzzi). {UVI 80.2}

Ricercando le Scritture, Paolo imparò che attraverso i secoli erano stati chiamati “non molti potenti, non molti nobili; ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i savi; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose sprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, affinché nessuna carne si glori nel cospetto di Dio”. 1 Corinzi 1:26-29 (Luzzi). {UVI 80.3}

Gli operai di Dio, essendo a conoscenza di queste visite angeliche, dovrebbero rafforzarsi e avere coraggio. Oggi come nei giorni degli apostoli, messaggeri celesti attraversano la terra in tutta la sua ampiezza, cercando di confortare i sofferenti, di proteggere gli impenitenti e di vincere i cuori degli uomini a Cristo. Noi non possiamo vederli personalmente, nondimeno essi sono con noi per guidarci, dirigerci, e proteggerci. {UVI 95.6}

L’angelo dell’Eterno s’accampa intorno a quelli che lo temono e li libera”. Salmi 34:7 (Luzzi). Dio comanda ai suoi angeli di salvare i suoi eletti dalle calamità, di proteggerli dalla “peste che va attorno nelle tenebre “e dallo “sterminio che infierisce in pieno mezzodì”. Salmi 91:6 (Luzzi). Sempre e in ogni epoca degli angeli hanno parlato agli uomini come l’uomo parla a un amico e li hanno guidati in luoghi sicuri. In tutte le età degli angeli con parole d’incoraggiamento hanno rialzato gli spiriti depressi, guidando le loro menti a cose che sono al di là di quelle terrene e facendo loro contemplare, mediante la fede, gli abiti bianchi, le corone, le palme della vittoria che i vincitori riceveranno quando circonderanno il grande trono divino. {UVI 96.1}

Dio sceglieva un uomo per assolvere un determinato compito ancor prima che fosse unto e consacrato. Ciò vuol dire che in sé la cerimonia non ha una qualche virtù sacramentale (lo stesso dicasi per il battesimo). Essa è solo un segno che deve essere confermato dall’azione dello Spirito Santo (ndr). {UVI 101.3}

Ci sono sempre state nella chiesa persone inclini a essere indipendenti. Queste persone sembrano non capire che uno spirito di indipendenza spinge l’uomo ad avere troppa fiducia nelle proprie capacità e a confidare nel proprio giudizio, piuttosto che rispettare il consiglio e il giudizio dei fratelli, specialmente di quelli che hanno ricevuto da Dio la responsabilità di dirigere il suo popolo. Dio ha conferito alla sua chiesa speciale autorità e potenza, e nessuno che la disprezza o che fa l’indifferente sarà giustificato per aver disprezzato la voce di Dio. {UVI 102.2}

Satana lavora sempre in questa maniera per trattenere nelle sue file uomini di alto rango che, se convertiti, potrebbero rendere un efficace servizio alla causa di Dio. Ma l’operaio del Vangelo non deve temere di essere sopraffatto dalla mano nemica, perché egli ha il privilegio di essere rivestito della potenza divina e può affrontare qualsiasi influsso satanico. {UVI 105.1}

Sebbene fosse violentemente attaccato da Satana, Paolo ebbe il coraggio di rimproverare colui mediante il quale il nemico stava agendo. “Paolo, pieno dello Spirito Santo, guardandolo fisso, gli disse: O pieno d’ogni frode e d’ogni furberia, figliuolo del diavolo, nemico d’ogni giustizia, non cesserai tu di pervertire le diritte vie del Signore? Ed ora, ecco, la mano del Signore è sopra te e sarai cieco, senza vedere il sole, per un certo tempo. E in quell’istante caligine e tenebre caddero su lui; e andando qua e là cercava chi lo conducesse per la mano. Allora il proconsole, visto quel che era accaduto, credette, essendo stupito dalla dottrina del Signore”. Atti 13:9-12 (Luzzi). {UVI 105.2}

Il mago aveva chiuso gli occhi all’evidenza della verità del Vangelo e il Signore, nella sua giusta ira, lo accecò, impedendogli di vedere la luce del giorno. Questa cecità non fu permanente, ma solo temporanea, per avvertirlo di pentirsi e di cercare il perdono di Dio, che egli aveva gravemente offeso. {UVI 105.3}

La crescente popolarità del messaggio predicato dagli apostoli riempì di invidia e odio i giudei increduli. Così decisero di fermare immediatamente l’opera di Paolo e Barnaba. Con falsi ed esagerati rapporti, spinsero le autorità a temere che l’intera città fosse esposta al pericolo di una sommossa. Essi dichiararono che un gran numero di persone appoggiava gli apostoli e suggerirono che questi ultimi stavano tramando dei piani segreti, che rappresentavano un serio pericolo per la cittadinanza. {UVI 111.3}

A motivo di queste false accuse, i discepoli furono portati ripetutamente dinanzi alle autorità; ma la loro difesa era così chiara e convincente, e le dichiarazioni circa i loro insegnamenti così calme ed esaurienti, da testimoniare abbondantemente della loro buona fede. Sebbene i magistrati nutrissero dei pregiudizi nei loro confronti, a causa delle false affermazioni che avevano udito, non osarono condannarli. Essi non poterono fare a meno di riconoscere che gli insegnamenti di Paolo e Barnaba contribuivano a rendere migliore la gente che li praticava. Non potevano negare il fatto che il livello morale e l’ordine della città sarebbero migliorati, se si fossero seguite le verità insegnate dagli apostoli. {UVI 111.4}

I capi dei giudei increduli si infuriarono a tal punto, nel vedere come andavano le cose, che decisero di raggiungere il loro scopo con la violenza. Aizzando le peggiori passioni dell’ignorante plebaglia, riuscirono a creare un tumulto, del quale incolparono gli insegnamenti dei discepoli. Con questa falsa accusa, speravano di guadagnare l’aiuto dei magistrati per attuare il loro piano. Essi decisero di non dare agli apostoli alcuna possibilità di difendersi e di lapidare Paolo e Barnaba, mettendo fine alla loro opera. {UVI 112.2}

In ogni età e in ogni luogo i messaggeri di Dio sono stati chiamati ad affrontare l’accanita opposizione di quelli che scelgono deliberatamente di rigettare la luce celeste. La contraffazione e la falsità degli avversari del Vangelo sembravano trionfare su chi voleva far conoscere la verità alla gente. Ma le porte non possono rimanere sempre chiuse. E spesso, quando i servitori di Dio ritornavano dopo un certo periodo a riprendere il lavoro abbandonato, il Signore operava potentemente per il loro successo, rendendoli capaci di fare grandi cose per lui. {UVI 112.4}

Ogni vero ministro sente la pesante responsabilità di contribuire alla crescita spirituale dei credenti che sono stati affidati alle sue cure. Egli desidera che essi diventino collaboratori di Dio. Comprende che il benessere della chiesa dipende in larga misura dal fedele adempimento del suo lavoro. Con ardore instancabile, cerca di stimolare i credenti a desiderare di conquistare nuove anime a Cristo, ricordando che ogni aggiunto alla chiesa dovrebbe contribuire personalmente alla piena realizzazione del piano della salvezza. {UVI 129.4}

Paolo e i suoi collaboratori proclamarono la dottrina della giustificazione per fede nel sacrificio espiatorio di Cristo. Presentarono il Salvatore come Colui che, vedendo la disperata condizione dei peccatori, venne a redimere l’umanità, vivendo una vita di totale ubbidienza alla legge di Dio e sottoponendosi alla pena prevista per chi la trasgredisce. {UVI 130.1}

Mentre i messaggeri della croce erano impegnati nel lavoro di insegnamento, una donna posseduta da uno spirito indovino li seguiva, gridando: “Questi uomini son servitori dell’Iddio altissimo e vi annunziano la via della salvezza. Così fece per molti giorni”. Atti 16:17 (Luzzi). {UVI 132.4}

Questa donna operava realizzando i piani di Satana. La sua arte divinatoria aveva arricchito i suoi padroni e spinto molte persone sulla via dell’idolatria. Satana seppe che il suo regno stava per essere invaso; ricorse allora a questa donna per opporsi all’opera di Dio, nella speranza di poter mescolare i suoi sofismi con le verità insegnate da coloro che proclamavano il messaggio del Vangelo. La dichiarazione di questa donna danneggiava la causa della verità, perché distraeva le menti del popolo dagli insegnamenti degli apostoli e portava discredito al Vangelo. Le sue parole avevano indotto molte persone a credere che l’insegnamento degli apostoli era ispirato dallo stesso spirito diabolico che la controllava. La gente si era convinta che quelle parole erano dovute alla potenza e allo Spirito di Dio. {UVI 132.5}

Gli apostoli sopportarono quest’opposizione per un certo tempo, poi, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, comandarono allo spirito malvagio di lasciare la donna. Ella tacque immediatamente. Tale fatto dimostrò che gli apostoli erano veramente i servitori di Dio: il demone li aveva riconosciuti come tali e aveva ubbidito al loro ordine. {UVI 133.1}

Nel frattempo i magistrati ritornarono alle loro case, soddisfatti di aver saputo prendere delle misure adeguate al caso. Il tumulto era stato soffocato. Ma lungo la via udirono ulteriori particolari riguardanti il carattere e l’opera degli uomini, che loro avevano condannato a essere frustati e imprigionati. Videro la donna che era stata liberata dall’influsso satanico e furono colpiti dal suo cambiamento. Nel passato ella aveva causato molti problemi nella città; ora invece era calma e pacifica. Quando compresero che con tutta probabilità avevano condannato due uomini innocenti alla rigorosa pena prevista dalla legge romana, si indignarono e decisero che il mattino seguente avrebbero comandato che gli apostoli fossero liberati privatamente e scortati fuori della città, lontano dalla pericolosa violenza della plebaglia. {UVI 134.1}

Tutti saremo giudicati in base alla luce che ci è stata data. Il Signore manda i suoi ambasciatori con un messaggio di salvezza e quelli che lo ricevono saranno considerati responsabili per il modo con il quale considerano le parole dei suoi servitori. Coloro che stanno cercando sinceramente la verità faranno un attento esame, alla luce della Parola di Dio, delle dottrine che vengono loro presentate. {UVI 144.4}

Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto in cui si compiace l’anima mia; io ho messo il mio spirito su lui, egli insegnerà la giustizia alle nazioni. Egli non griderà, non alzerà la voce, non la farà udire per le strade. Non spezzerà la canna e non spegnerà il lucignolo fumante; insegnerà la giustizia secondo verità. Egli non verrà meno e non s’abbatterà finché abbia stabilita la giustizia sulla terra; e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge”. Isaia 42:1-4 (Luzzi). {UVI 140.1}

L’apostolo, quando iniziò la sua opera in Corinto, comprese che doveva introdurre con molta attenzione le grandi verità che desiderava insegnare. Egli sapeva che tra i suoi ascoltatori c’erano degli uomini orgogliosi, che sostenevano con teorie umane dei falsi sistemi di adorazione. Questi uomini brancolavano nel buio, sperando di trovare nel libro della natura teorie che contraddicessero la realtà della vita spirituale e immortale rivelata nelle Scritture. Egli sapeva anche che persone ispirate da uno spirito di critica avrebbero cercato di contraddire l’interpretazione cristiana della Parola rivelata; a costoro si sarebbero aggiunti degli scettici che avrebbero trattato il Vangelo di Cristo con scherno e derisione. {UVI 170.4}

Il filosofo rigetta la luce della salvezza perché essa svilisce le sue superbe teorie. Il mondano rifiuta di riceverla perché lo separerebbe dai suoi idoli terreni. Paolo capiva che il carattere di Cristo doveva essere compreso, prima ancora che gli uomini fossero capaci di amarlo e guardare alla croce con gli occhi della fede. E’ qui che comincia lo studio che deve essere la scienza e il cantico dei redenti per tutta l’eternità. Solo alla luce della croce si può stimare il vero valore dell’anima umana. {UVI 171.2}

Molte persone fanno poco progresso nella vita spirituale perché sono troppo autosufficienti e non sentono il bisogno di imparare. Esse sono contente di una conoscenza superficiale della Parola di Dio. Non desiderano cambiare la loro fede né praticarla e perciò non fanno alcuno sforzo per ottenere maggior luce. {UVI 178.2}

Se i seguaci di Cristo fossero più interessati alla ricerca della vera sapienza, verrebbero a conoscenza di aspetti della verità del tutto sconosciuti. {UVI 178.3}

L’Autore di questa vita spirituale è invisibile e l’esatta maniera in cui questa vita è impartita e sostenuta non può essere spiegata dalla filosofia umana. Tuttavia, le operazioni dello Spirito sono sempre in armonia con la Parola scritta. Come è nel mondo naturale così è in quello spirituale. La vita naturale è preservata momento dopo momento dalla potenza divina, tuttavia non è sostenuta da un miracolo diretto, bensì attraverso l’uso di benedizioni poste alla nostra portata. Allo stesso modo la vita spirituale è sostenuta dall’uso di quei mezzi che la Provvidenza ha fornito agli uomini. {UVI 179.1}

Le parole di avvertimento che Paolo diede alla chiesa di Corinto sono applicabili a qualsiasi tempo e sono specialmente adatte per i nostri giorni. Con il termine idolatria lui non intendeva soltanto l’adorazione di idoli, ma anche l’autosufficienza, l’amore per le comodità e la gratificazione degli appetiti e delle passioni. Una semplice professione di fede in Cristo, una presuntuosa conoscenza della verità, non fa di un uomo un cristiano. Una religione che cerca solo di soddisfare i sensi o che permette l’indulgenza, non è la religione di Cristo. {UVI 198.4}

Tra i credenti di Corinto ce n’erano alcuni che, venendo meno ai loro ideali morali, avevano finito per trascurare alcuni dei princìpi fondamentali della loro fede. Alcuni avevano addirittura negato la dottrina della risurrezione. Paolo affrontò questa eresia dando una chiara testimonianza dell’indiscutibile evidenza della risurrezione di Cristo. Egli dichiarò che Cristo, dopo la sua morte, “risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture” dopo di che “apparve a Cefa, poi ai Dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo; poi a tutti gli Apostoli; e, ultimo di tutti, apparve anche a me”. 1 Corinzi 15:4-8 (Luzzi). {UVI 200.5}

Con lo sguardo fisso sulla ricompensa dei fedeli, egli esclamò con tono di vittoria: “La nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono son solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne”. 2 Corinzi 4:17, 18 (Luzzi). {UVI 209.1}

Satana, in ogni tempo, ha cercato di ostacolare gli sforzi dei servitori di Dio, introducendo nella chiesa uno spirito di fanatismo. Così era ai giorni di Paolo e così fu nei secoli successivi, durante il periodo della Riforma. Wycliffe, Lutero e molti altri che benedissero il mondo con il loro influsso e la loro fede, affrontarono le astuzie con le quali Satana cerca di guidare al fanatismo le menti che sono troppo zelanti, squilibrate e contaminate dal peccato. Alcune menti sviate avevano pensato che la vera santità richiedesse il superamento dei legami terreni e l’esclusione da qualsiasi tipo di lavoro. Altri, avendo preso posizioni estremiste su alcuni passi delle Scritture, avevano pensato che il lavoro comportasse un’offesa a Dio. Secondo il loro punto di vista, i cristiani non avrebbero dovuto preoccuparsi per il proprio benessere e per quello delle loro famiglie, ma avrebbero dovuto dedicare l’intera esistenza all’elevazione del loro spirito. L’insegnamento e l’esempio dell’apostolo Paolo erano un rimprovero per tali idee, dettate dal fanatismo. {UVI 219.2}

Poiché, siccome voi siete stati in passato disubbidienti a Dio ma ora avete ottenuto misericordia per la loro disubbidienza, così anch’essi sono stati ora disubbidienti, onde, per la misericordia a voi usata, ottengano essi pure misericordia. Poiché Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per far misericordia a tutti. Romani 11:25 {UVI 237.3}

Quando questo Vangelo sarà presentato nella sua pienezza ai giudei, molti accetteranno Cristo come il Messia. Fra i ministri cristiani sono pochi quelli che si sentono chiamati a lavorare per gli ebrei, ma il messaggio di grazia e di speranza in Cristo deve raggiungere anche quelli che sono stati spesso ignorati. {UVI 239.1}

Nella finale proclamazione del Vangelo, quando sarà svolto uno speciale lavoro in favore delle classi di persone fino allora trascurate, Dio si aspetta che i suoi messaggeri prendano particolare interesse per il popolo ebraico che si trova in tutte le parti del mondo. Quando le scritture dell’Antico Testamento saranno abbinate con il Nuovo nella spiegazione dell’eterno piano di Dio, questo sarà per molti ebrei come l’alba di una nuova creazione, come la risurrezione dell’anima. Quando essi vedranno il Cristo della dispensazione evangelica ritratto nelle pagine dell’Antico Testamento e comprenderanno quanto chiaramente il Nuovo Testamento spiega l’Antico, le loro dormienti facoltà saranno risvegliate e riconosceranno Cristo come il Salvatore del mondo. Molti, per fede, riceveranno Cristo come il loro Redentore. Per loro si adempiranno le parole: “A tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome”. Giovanni 1:12 (Luzzi). {UVI 239.2}

Fra i giudei ci sono alcuni, come Saulo di Tarso, che conoscono molto bene le Scritture e costoro proclameranno con meravigliosa efficacia l’immutabilità della legge di Dio. Il Dio di Israele realizzerà ciò molto presto. Il suo desiderio per la loro salvezza si realizzerà a dispetto d’ogni ostacolo. La sua salvezza sarà rivelata quando i suoi servitori lavoreranno con fede per quelli che per lungo tempo sono stati negletti e disprezzati. {UVI 239.3}

Paolo non aveva programmato di dare questa testimonianza e, mentre parlava, lo Spirito d’ispirazione discese su di lui, confermando i timori che questo sarebbe stato l’ultimo suo incontro con i fratelli di Efeso. {UVI 246.4}

L’apostolo spiegò che la religione non consiste in riti e cerimonie, in dogmi e teorie. Se fosse così, l’uomo naturale potrebbe comprenderla con l’ausilio della ragione, come comprende le cose del mondo. Paolo insegnò che la religione è una energia salvifica, un principio proveniente da Dio. Essa riguarda la vita d’ogni giorno e si determina come l’esperienza personale della potenza rigeneratrice di Dio nell’anima. {UVI 282.5}

Il desiderio dell’apostolo per coloro ai quali indirizzò le sue lettere di consiglio e avvertimento fu che essi non fossero “più de’ bambini, sballottati e portati qua e là da ogni dottrina”, ma che tutti giungessero “all’unità della fede e della piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo”. Egli esortò i credenti in Gesù che si trovavano in terre pagane a non camminare “come si conducono i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio… a motivo dell’indurimento del cuore loro” ma a comportarsi “non da stolti, ma da savî; approfittando delle occasioni”. Efesini 4:14, 13, 17, 18; 5:15, 16 (Luzzi). Egli li incoraggiò a guardare al tempo in cui Cristo, che “ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”, avrebbe egli stesso fatto ”comparire dinanzi a sé questa Chiesa gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile”. Efesini 5:25, 27 (Luzzi). {UVI 294.3}

Come al tempo degli apostoli degli uomini cercarono, per mezzo della tradizione e della filosofia, di distruggere la fede nelle Scritture, così oggi, per mezzo del grande interesse che riesce a provocare la moderna critica biblica: l’evoluzionismo, lo spiritualismo, la teosofia e il panteismo; il nemico della giustizia sta cercando di guidare gli uomini nei sentieri proibiti dell’errore e della ribellione. Per molti la Bibbia è divenuta una lampada senza olio. Tali persone hanno indirizzato le loro menti in canali di speculazione che conducono all’incomprensione e alla confusione. L’opera della moderna critica biblica, dissezionando, congetturando, ricostruendo, sta distruggendo la fede nella Bibbia come rivelazione divina. Essa sta derubando alla Parola di Dio la potenza di controllare, di elevare e di ispirare le vite umane. Per mezzo dello spiritualismo molti hanno imparato a credere che il desiderio sia la legge più elevata, che la licenziosità sia libertà

I ministri del Vangelo a volte fanno un grande danno, permettendo che la loro pazienza verso colui che sbaglia, degeneri in tolleranza per i peccati e addirittura in complicità. Costoro sono spinti a mitigare e a scusare ciò che invece Dio condanna; e dopo un certo tempo diventano così ciechi da lodare le stesse persone che Dio ordina loro di rimproverare. Colui che ha offuscato le sue percezioni spirituali, mostrando tolleranza verso quelli che Dio condanna, presto commetterà un più grande peccato, agendo con severità e durezza verso quelli che Dio approva. {UVI 315.4}

Voi sapete che i principi delle nazioni le signoreggiano e che i grandi usano potestà sopra di esse. Ma non è così tra voi, anzi, chiunque vorrà esser grande fra voi sarà vostro servitore…; appunto come il Figliuol dell’uomo non è venuto per esser servito, ma per servire e per dar la vita sua come prezzo di riscatto per molti”. Matteo 20:25-28 (Luzzi). {UVI 340.1}

Giovanni e Giuda rappresentano coloro che professano di essere seguaci di Cristo. Questi discepoli ebbero le stesse opportunità di studiare e seguire l’esempio divino. Entrambi furono in stretto contatto con Gesù ed ebbero il privilegio di ascoltare i suoi insegnamenti. Ciascuno di loro possedeva dei seri difetti di carattere ed ebbe uguale accesso alla grazia divina che trasforma il carattere. Ma mentre l’uno imparò da Gesù in umiltà, l’altro si rivelò non un fautore della Parola, ma solo un suo uditore. L’uno, rinunciando a se stesso e vincendo il peccato, fu santificato dalla verità; l’altro, resistendo alla potenza rigeneratrice della grazia e indulgendo nell’egoismo, divenne schiavo di Satana. {UVI 350.3}

Giovanni fu gettato in un calderone di olio bollente, ma il Signore preservò la sua vita, come aveva fatto con i tre ebrei nella fornace ardente. Mentre furono pronunciate le parole: “Così periscono tutti quelli che credono a quell’impostore di Gesù Cristo”, Giovanni dichiarò: “Il mio Maestro si sottopose pazientemente a tutto quello che Satana e i suoi angeli poterono escogitare per umiliarlo e torturarlo. Egli diede la sua vita per salvare il mondo. Io sono onorato di poter soffrire per amor suo. Io sono un debole peccatore, Cristo fu santo, innocente e incontaminato. Egli non peccò, né mai si trovò nella sua bocca una parola d’inganno”. {UVI 358.2}

Queste parole esercitarono il loro influsso, e Giovanni fu rimosso dal calderone dagli stessi uomini che lo avevano gettato dentro. {UVI 358.3}

La natura che circondava l’apostolo dava testimonianza del diluvio che aveva sommerso la terra, perché gli abitanti di allora si erano allontanati dai princìpi della legge divina. Le rocce che erano state sospinte in alto dalla profondità della terra, a causa della spaventosa turbolenza delle acque, impressero vividamente nella sua mente i terrori di quella tremenda manifestazione dell’ira di Dio. In quella terribile manifestazione del potere distruttore dell’acqua, il profeta udì la voce del Creatore. Il mare sferzato dalla furia spietata dei venti gli rappresentava l’ira di un Dio offeso. Le possenti onde nella terribile agitazione delle correnti, contenute entro limiti definiti da una mano invisibile, gli parlarono della efficacia dell’infinito potere di Dio. Egli comprese la piccolezza e la follia dei mortali i quali, sebbene siano paragonabili ai vermi della terra, nella loro presunta saggezza e forza, osano ribellarsi al Governatore dell’universo, come se Dio fosse un loro pari. Le rocce gli ricordarono Cristo, la Rocca della sua forza, al cui riparo egli poteva nascondersi senza paura. Nella desolata Patmos, l’esiliato apostolo cercò sempre più ardentemente il suo Dio ed elevò a lui le preghiere più ferventi. {UVI 359.2}

Sulla edificazione di questo tempio, Pietro dice: “Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati quale casa spirituale, per esser un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo”. 1 Pietro 2:4, 5 (Luzzi). {UVI 373.3}

IN CAMMINO

ESTRATTI

Questo testo fu scritto da Ellen G. White e può essere letto per intero sul sito avventista:

https://egwwritings.org/

Il colportaggio, fatto nel modo adeguato, è il lavoro missionario più nobile ed è il metodo migliore e più ricco di successo che può essere adottato per rispondere adeguatamente ai bisogni del nostro tempo. L’importanza dell’opera del pastore è indiscutibile, ma molte persone alla ricerca del senso della vita potrebbero non avere il privilegio di ascoltare le parole dei servi di Dio. Per questo motivo è essenziale che le nostre pubblicazioni siano divulgate in larga misura. Così il messaggio giungerà là dove i predicatori non possono giungere e l’attenzione di molti sarà rivolta agli eventi importanti, collegati con le scene finali della storia di questo mondo. {Ca 13.1}

Tramite la diffusione evangelica voluta da Dio, i colportori devono essere convinti dell’importanza di portare alle persone, il più presto possibile, i libri utili alla crescita spirituale. Questa è l’opera che il Signore vorrebbe fosse compiuta oggi dal suo popolo. Tutti coloro che si consacrano a Dio, come colportori, hanno il suo sostegno nel dare l’ultimo messaggio d’avvertimento. Non potremo mai stimare abbastanza questa attività: se non fosse stato per la perseveranza dei colportori, molti non avrebbero mai udito la buona novella {Ca 13.2}

L’importanza del colportaggio mi viene presentata costantemente. {Ca 14.3}

Il più grande bisogno del mondo è il bisogno di uomini: di uomini che non si possono né comprare né vendere; di uomini che sono fedeli e onesti fino nell’intimo della loro anima; di uomini che non hanno paura di chiamare il peccato col suo vero nome; di uomini la cui coscienza è fedele al dovere come l’ago magnetico lo è al polo; di uomini che staranno per la giustizia, anche se dovessero crollare i cieli {Ca 42.4}

Ricordatevi dei primi colportori: i Valdesi. (Essi erano convinti che la Bibbia e non la Chiesa doveva guidare la vita degli uomini, e a quel tempo — nella seconda metà del XII secolo — l’unica Bibbia che esisteva era scritta in latino e letta solo dai sacerdoti. Così, copiavano a mano parti della Bibbia e le distribuivano di nascosto a tutti coloro che manifestavano un certo interesse spirituale. Nonostante le difficoltà del periodo e i pochi mezzi a disposizione, essi distribuirono queste copie nella maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale — ndr). {Ca 48.3}

Di tutti i doni che Dio ha elargito agli uomini nessuno è più prezioso di quello della parola. Se questo dono viene santificato dallo Spirito Santo, è una potenza per il bene. È con la parola che si convince e si persuade, con essa offriamo la preghiera e la lode a Dio, con essa trasmettiamo i ricchi pensieri dell’amore del Redentore. Tramite il giusto uso della parola, il colportore può spargere in molti cuori il seme prezioso della verità. {Ca 51.1}

Bisogna considerare i nostri doveri quotidiani come altrettanti atti religiosi. Il nostro compito, visto alla luce dell’eternità, ci renderà sempre più idonei e disposti al servizio. {Ca 55.2}

Mi è stato mostrato che anche là dove c’è un pastore, il colportore dovrebbe cooperare con lui, perché nonostante egli abbia presentato il messaggio fedelmente, le persone possono non averlo interiorizzato. La pagina stampata è perciò essenziale, non soltanto per sensibilizzare all’importanza delle verità bibliche, ma per fare approfondire e consolidare le verità e renderle stabili, perché le persone non si lascino sopraffare dall’errore. {Ca 73.2}

Tutti quelli che lavorano per il bene degli altri, lavorano insieme agli angeli celesti. Hanno costantemente la loro compagnia e la loro incessante protezione. Potenti angeli di luce sono sempre vicini per proteggere, confortare, guarire, istruire e ispirare {Ca 77.4}

Tra gli operai che diffondono i libri che devono inondare il mondo di luce, dovrebbe esserci una perfetta unità. Dovunque esiste l’opera di colportaggio, bisogna che i libri sanitari e quelli religiosi siano presentati insieme, come due aspetti di una medesima opera. La relazione tra i libri religiosi e quelli sanitari mi è stata presentata, tramite l’illustrazione dell’unione del disegno e del tessuto, per formare un insieme perfetto. {Ca 87.1}

ALTRI TESTI AVVENTISTIultima modifica: 2019-04-03T20:29:35+02:00da ruggerorv


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