TAVOLE DI BAHÀ’U’LLÀH


TAVOLE DI BAHÀ’U’LLÀH

Questa è una selezione delle Tavole di Bahà’u’llàh. Il testo intero può essere letto nel sito Bahà’ì Milano – Biblioteca digitale.

La Tavola Più Santa

Questa è la Tavola Più Santa inviata dal santo regno a

chi ha volto il viso verso l’Oggetto dell’adorazione del

mondo, Colui Che è disceso dal cielo dell’eternità, investito

di gloria trascendente

Nel nome del Signore, il Signore di grande gloria.

Questa è un’Epistola dalla presenza Nostra a colui

al quale i veli dei nomi non hanno celato Dio,

Creatore della terra e dei cieli, affinché i suoi occhi

siano consolati nei giorni del suo Signore,

l’Aiuto nel Pericolo, l’Esistente da Sé.

Dite, O seguaci del Figlio! Vi siete tagliati via da Me

a cagione del Mio Nome? Perché non meditate in cuor vostro?

Notte e dì avete invocato il vostro Signore, l’Onnipotente

ma allorquando Egli discese dal cielo dell’eternità

nella Sua grande gloria, ve ne allontanaste, restando immersi

nell’incuria.

Pensate a coloro che rifiutarono lo Spirito1 quand’Egli li

sopraggiunse con evidente potestà. Quanti Farisei si erano

rinchiusi in Suo nome nelle sinagoghe, lamentando la loro

separazione da Lui, eppure allorché si spalancarono i portali

della riunione e l’Astro divino rifulse luminoso dall’Oriente

della Bellezza, non credettero in Dio, il Magnifico il Possente.

Non giunsero alla Sua presenza, benché il Suo avvento

fosse stato promesso nel Libro di Isaia e nei Libri dei Profeti

e dei Messaggeri. Nessuno di loro drizzò il volto verso

l’Alba del favore divino eccetto coloro che erano privi di

qualsiasi ascendente fra gli uomini. E invece, oggi, ogni

uomo investito di sovranità e potere si pavoneggia nel Suo

Nome. Rammenta, inoltre, colui che condannò a morte Gesù.

Egli era il più dotto del Suo tempo nel Suo paese, mentre

colui che era un semplice pescatore credette in Lui. Sta

accorto e sii di coloro che ascoltano l’ammonimento.

Pensa inoltre quanti monaci rinchiusi in questo tempo

nelle chiese, invocano lo Spirito, ma allorché Egli apparve

mediante il potere della Verità, non si accostarono a Lui e

sono annoverati fra coloro che hanno errato lungi dalla retta

via. Felice chi li ha abbandonati rivolgendo il viso verso Quei

Che è il Desìo di tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra.

Essi leggono il Vangelo, ma si rifiutano di riconoscere il

Gloriosissimo Signore, nonostante che Egli sia venuto con la

potenza del Suo eccelso, possente e benevolo dominio. In

verità, per amor vostro siamo venuti, e abbiamo sopportato

le calamità del mondo per la vostra salvazione. Fuggite da

Colui Che ha sacrificato la vita perché possiate essere vivificati?

Temete Dio, o seguaci dello Spirito, e non camminate

sulle orme di ogni teologo sviato. V’immaginate ch’Egli

insegua i propri interessi, quando è sempre stato minacciato

dalle spade dei nemici; o che miri alle vanità del mondo, Lui

Che è imprigionato nella più desolata delle città? Siate equi

nel giudicare e non seguite le orme degli ingiusti.

Aprite le porte dei vostri cuori. In verità Colui Che è lo

Spirito sta innanzi ad esse. Perché mai vi tenete lontani da

Colui Che Si è proposto di attrarvi presso un Sito Risplendente?

Dì: in verità, vi abbiamo aperto i cancelli del Regno.

Vorrete voi sbarrarMi in faccia le porte delle vostre case?

Questo è certamente un doloroso errore. In verità, ancora

una volta Egli è disceso dal Cielo, come ne discese la prima

volta. Badate a non repugnare a ciò ch’Egli proclama, come

la gente prima di voi repugnò alle Sue parole. Così vi consiglia

l’Unico Vero, se solo lo capiste.

Il fiume Giordano è sfociato nel Più Grande Oceano e

nella valle santa il Figlio esclama: «Eccomi, eccomi o Signore,

mio Dio!», mentre il Sinai gravita adorante attorno

alla Casa e il Roveto Ardente grida a gran voce: «Colui Che

è il Desiato è giunto nella Sua trascendente maestà». Dite,

ecco! Il Padre è giunto e ciò che vi è stato promesso nel

Regno s’è adempiuto! Questa è la Parola che il Figlio celò,

quando, a coloro che Gli stavano attorno disse: «Per ora non

potete comprenderla». E quando il tempo fissato fu

compiuto e cadde l’Ora, la Parola rifulse all’orizzonte della

Volontà di Dio. O seguaci del Figlio, attenti a non gettarvela

alle spalle. Afferratela saldamente. Meglio è questo per voi

di tutto ciò che possedete. In verità, Egli è vicino ai bene

operanti. L’Ora, la cui conoscenza abbiamo Noi celata ai

popoli della terra e degli angeli favoriti, è sopraggiunta. Dì,

in verità, Egli ha testimoniato di Me e Io testimonio di Lui.

Invero, Egli non intendeva altri che Me. Ne fa fede ogni

anima equa e perspicace.

Benché assaliti da innumerevoli afflizioni, chiamiamo i

popoli a convegno innanzi a Dio il Signore dei nomi. Dite,

cercate di raggiungere ciò che vi è stato promesso nei Libri

di Dio e non seguite le vie degl’ignoranti. Il Mio corpo ha

sopportato la prigionia perché foste liberati dal servaggio al

vostro io. Volgete dunque il viso verso il Suo sembiante e

non seguite le norme di ogni ostile oppressore. In verità, Egli

ha accettato amare umiliazioni, acciocché poteste pervenire

alla gloria, ma voi invece vi gingillate nella valle dell’incuria.

In verità, per amor vostro, Egli vive nella più squallida delle

dimore, mentre voi albergate in palazzi.

Dite, non udiste la Voce del Banditore alta levarsi nelle

plaghe del Bayán, ad annunciarvi la lieta novella della

venuta del vostro Signore, il Misericordiosissimo? Ecco!

Egli è giunto nell’ombra protettrice della Testimonianza, col

suffragio di prove e segni decisivi e chi crede sinceramente

in Lui considera la Sua presenza come la personificazione

del Regno di Dio. Beato l’uomo che a Lui si volge e male

incolga ai dubbiosi e ai negatori.

Annunzia ai preti: Ecco! Colui Che è il Reggitore è

giunto. Esci da dietro il velo nel nome del tuo Signore, Colui

Che abbassa la cervice d’ogni uomo. Indi proclama a tutta

l’umanità la lieta novella di questa possente, gloriosa Rivelazione.

Invero, Colui Che è lo Spirito di Verità è venuto per

guidarvi a tutta la verità. Egli non parla secondo i suggerimenti

del Suo io, ma come Gli comanda Colui Che è l’Onnisciente,

il Sapientissimo.

Dì, questi è Colui Che ha glorificato il Figlio ed esaltato

la Sua Causa. O popoli della terra, gettate via quello che

avete e avvinghiatevi a ciò che vi è stato comandato dall’Onnipotente,

Colui Che è Latore del Pegno di Dio. Purificatevi

le orecchie e volgete il cuore verso di Lui, affinché possiate

ascoltare il mirabile Appello lanciato dal Sinai, dimora del

vostro Signore, il Gloriosissimo. Per certo esso vi sospingerà

presso il Sito ove scorgerete lo splendore della luce del Suo

sembiante, che rifulge su questo limpido Orizzonte.

O accolta di sacerdoti! Lasciate le campane, indi uscite

dalle vostre chiese. Fa d’uopo, in questo giorno, che a gran

voce proclamiate fra le nazioni il Più Grande Nome. Preferite

tacere, mentre ogni pietra e ogni albero gridano forte:

«Il Signore è venuto nella Sua grande gloria!»? Fortunato

l’uomo che si affretta verso di Lui. In verità, egli è annoverato

fra coloro i cui nomi saranno ricordati per l’eternità,

coloro che saranno menzionati dalle Superne Schiere. Così

ha decretato lo Spirito in questa Tavola meravigliosa. Chi

invita gli uomini in Mio nome è, invero, dei Miei e mostrerà

cose che travalicano il potere di tutti coloro che sono sulla

terra. Seguite la Via del Signore e non camminate sulle orme

di chi e immerso nell’incuria. Fortunato il dormiente che la

Brezza di Dio ridesta e che, volgendo i passi verso la Via del

Signore, risuscita dai morti. In verità, all’occhio di Dio,

l’Unico Vero, un tal uomo è reputato gioiello tra gli uomini e

annoverato fra i beati.

O accolta di vescovi! Siete le stelle del cielo della Mia

sapienza. La Mia misericordia non desidera che cadiate sulla

terra. Ma la Mia giustizia dichiara: «Questo è ciò che il

Figlio ha decretato». E qualsiasi cosa sia uscita dalla Sua

impeccabile, veritiera, fida bocca non potrà mai essere alterata.

Non ti addolorino le cose che hanno perpetrato. In verità,

sono come morti, non vivi. Lasciali ai morti, e volgi il viso

verso Colui Che è il Vivificatore del mondo. Bada che i detti

degli incuranti non ti rattristino. Sii saldo nella Causa e insegna

alla gente con consumata saggezza. Così t’ammonisce

il Reggitore della terra e del cielo.

Liete Novelle

Dio, l’Unico Vero, attesta e i Rivelatori dei Suoi

nomi e dei Suoi Attributi rendono testimonianza

che, nel lanciare quest’Appello e nel proclamare

il Suo Verbo sublime, Nostro unico scopo è che,

per opera delle acque vive della favella divina, l’orecchio

dell’intera creazione sia purificato da favole mendaci e porga

ascolto alla santa, gloriosa ed eccelsa Parola scaturita dal sito

ov’è serbato il sapere dell’Artefice dei Cieli e Creatore dei

Nomi. Felici coloro che giudicano equamente.

O popoli della terra!

La prima Lieta Novella

che, in questa Somma Rivelazione, il libro Primigenio ha annunziato

a tutti i popoli del mondo è che la legge della guerra

santa è stata revocata. Sia glorificato il Misericordiosissimo,

il Signore dalle copiose grazie, per il Quale la porta del

divino favore è stata spalancata innanzi a tutti coloro che

sono in cielo e sulla terra.

La seconda Lieta Novella

Si dà licenza ai popoli e alle tribù del mondo di radunarsi

e stare assieme con gioia ed esultanza. O genti! Associatevi

con i seguaci di tutte le religioni in ispirito d’amicizia

e fratellanza. Così l’astro della Sua sanzione e autorità ha

brillato all’orizzonte del decreto di Dio, Signore dei mondi.

La terza Lieta Novella

riguarda lo studio dei diversi idiomi. Questo decreto

era già fluito dalla Penna dell’Altissimo: E’ necessario che i

sovrani del mondo – Iddio li assista – o i ministri della terra,

dopo essersi consultati adottino una delle lingue esistenti, o

una nuova, da insegnarsi ai bambini nelle scuole di tutto il

mondo e analogamente una scrittura. In tal modo la terra sarà

considerata un unico paese. Felice chi ascolta il Suo Appello

e osserva ciò che gli è stato ordinato da Dio, Signore del

Possente Trono.

La quarta Lieta Novella

Se uno dei re – Iddio li assista – si leverà per proteggere

e aiutare questa gente oppressa, tutti devono gareggiare

nell’amarlo e nel servirlo: è un obbligo per ciascuno. Felice

chi vi si conforma.

La quinta Lieta Novella

In qualunque paese risieda, questa gente deve comportarsi

verso il governo con lealtà, onestà e sincerità. Questo è ciò

che è stato rivelato per decreto di Colui Che è l’Ordinatore,

l’Antico dei Giorni.

E’ doveroso e obbligatorio che tutti i popoli del mondo,

senza eccezioni, porgano aiuto a questa poderosa Causa, discesa

dal cielo del Volere del sempiterno Iddio, cosicché, per

opera delle acque vive della divina saggezza e in virtù dei

consigli e delle esortazioni celestiali, si spenga il fuoco dell’animosità

divampante nei cuori di alcuni popoli della terra e

la luce dell’unità e della concordia rifulga, riversando sul

mondo il suo splendore.

Nutriamo speranza che, grazie agli zelanti sforzi di coloro

che sono gli esponenti della potestà di Dio – sia esaltata la

Sua gloria – gli strumenti della guerra siano dappertutto

trasformati in mezzi di ricostruzione e fra gli uomini ogni

lotta e conflitto sian rimossi.

La sesta Lieta Novella

è l’instaurazione della Pace Minore, i cui dettagli la Nostra

Eccelsa Penna ha già rivelato. Grande è la benedizione di chi

la promuove e osserva quanto è stato disposto da Dio,

l’Onnisciente, il Sapientissimo.

La settima Lieta Novella

Si lasciano alla discrezione degli uomini la scelta delle

vesti e il taglio e la foggia della barba. Ma badate, o genti, a

non farvi zimbello dei villani.

L’ottava Lieta Novella

Le pie opere dei monaci e dei preti fra i seguaci dello

Spirito[1] – la pace di Dio sia con Lui – sono ricordate al Suo

cospetto. Ma in questo Giorno smettano di vivere in clausura

e volgano i passi verso l’aperto mondo e si dedichino a ciò

che gioverà a loro e agli altri. Abbiamo dato loro il permesso

di unirsi in matrimonio, acciocché procreino chi faccia

menzione di Dio, Signore del visibile e dell’invisibile, Signore

dell’Eccelso Trono.

La nona Lieta Novella

Il peccatore, quando si sente completamente distaccato

e libero da tutto fuorché Dio, deve implorare la Sua

indulgenza e il Suo perdono. La confessione di peccati e

colpe davanti a creature umane non è permessa, perché ciò

non ha mai comportato, né mai comporterà il perdono di

Dio. Inoltre la confessione innanzi a un uomo è motivo di

mortificazione e umiliazione e Dio – sia esaltata la Sua gloria –

non desidera l’umiliazione dei Suoi servi. In verità Egli è il

Compassionevole il Misericorde. Il peccatore, deve, in

solitudine dinanzi a Dio, invocare misericordia dall’Oceano

della misericordia e impetrare perdono dal Cielo della

generosità, dicendo:

O Dio, mio Dio! T’imploro per il sangue dei Tuoi veri

amanti i quali furono così rapiti dalla Tua dolce parola che

corsero verso il Fastigio della Gloria, il sito del gloriosissimo

martirio, e Ti supplico per i misteri che si trovano racchiusi

nella Tua sapienza e per le perle custodite nell’oceano della

Tua munificenza di concedere il perdono a me, a mio padre e

a mia madre. Tra coloro che mostrano misericordia, in verità,

Tu se il Più Misericorde. Non v’è Dio all’infuori di Te, il

Longanime, il Più Munifico.

O Signore! Tu vedi questa essenza d’iniquità volgersi

all’oceano del Tuo favore e questa debole creatura cercare il

regno della Tua divina potenza e questo povero essere

protendersi verso l’astro della Tua ricchezza. Per la Tua

misericordia e la Tua grazia, non deluderlo, o Signore, non

privarlo delle rivelazioni della Tua munificenza nei Tuoi

giorni, non scacciano dalla Tua porta che hai spalancato a

tutti coloro che dimorano nel Tuo cielo e sulla Tua terra.

Ahimè! Ahimè! I miei peccati mi hanno impedito di

avvicinarmi alla Corte della Tua santità e le mie colpe mi

hanno fatto smarrire lungi dal Tabernacolo della Tua maestà.

Ho commesso ciò che mi proibisti e trascurato ciò che mi

ordinasti.

Ti prego, per Colui Che è il sovrano Signore dei Nomi, di

decretare per me, con la Penna della Tua munificenza, ciò

che mi permetterà di avvicinarmi a Te e mi purificherà dai

miei misfatti che si sono interposti tra me e la Tua indulgenza

e il Tuo perdono.

In verità, Tu sei il Potente, il Munifico. Non v’è Dio all’infuori

di Te, il Possente, il Benigno.

La decima Lieta Novella

In pegno di grazia da Dio, Rivelatore di questo Sommo

Annunzio, abbiamo rimosso dalle Sacre Scritture e dalle Tavole

Sante la legge che prescrive la distruzione dei libri.

L’undicesima Lieta Novella

E’ permesso studiare le scienze e le arti, ma quelle

scienze che siano di utilità e vantaggio al progresso e al

miglioramento dei popoli. Così ha decretato Colui Che è

l’Ordinatore, l’Onnisciente.

La dodicesima Lieta Novella

S’ingiunge a ciascuno di voi di dedicarsi a una forma di

occupazione, come mestieri, commerci e simili. Ci siamo degnati

d’innalzare il vostro impiego nel lavoro al rango dell’adorazione

a Dio, l’Unico Vero. Riflettete in cuor vostro

sulla grazia e sui doni di Dio e ringraziateLo all’alba e all’imbrunire.

Non sciupate il tempo nell’ozio e nell’indolenza, ma

occupatevi di ciò che possa recare profitto a voi e agli altri.

Così è stato decretato in questa Tavola dal cui orizzonte

l’astro della saggezza e della parola risplende luminoso.

Agli occhi di Dio, il più spregevole fra gli uomini è colui

che sta pigramente seduto e mendica. Aggrappatevi alla

corda dei mezzi materiali, con piena fiducia in Dio, di tutti i

mezzi Provvidente. Quando l’uomo si dedica a un mestiere o

a un commercio, al cospetto di Dio questa sua occupazione è

in sé considerata un atto di preghiera; e ciò altro non è che

un pegno del Suo onnicomprensivo, infinito favore.

La tredicesima Lieta Novella

Gli uomini della Casa di Giustizia di Dio sono stati incaricati

di occuparsi degli affari pubblici. In verità, essi sono i

Fiduciari di Dio fra i Suoi servi e le albe dell’autorità nei

Suoi paesi.

O genti di Dio! Ciò che ammaestra il mondo è la Giustizia,

perché essa è sorretta da due colonne, ricompensa e

punizione. Queste due colonne sono fonti di vita per il mondo.

Giacché ogni giorno v’è un nuovo problema e per ciascun

problema una risoluzione pertinente, questi casi devono

essere deferiti ai Ministri della Casa di Giustizia, affinché

essi agiscano secondo le necessità e i requisiti del momento.

Coloro che si levano a servire la Sua Causa per amor di Dio

ricevono dal regno invisibile la divina ispirazione. E’ doveroso

che tutti li obbediscano. Gli affari di stato devono essere

deferiti alla Casa di Giustizia, ma gli atti di culto siano

espletati conforme a ciò che Dio ha rivelato nel Suo Libro.

O genti di Bahá! Siete albe dell’amor di Dio e orienti della

Sua dolce bontà. Non insozzatevi la bocca con calunnie e

imprecazioni e custodite i vostri occhi da ciò che è sconveniente.

Esponete ciò che possedete: se viene accolto con favore,

lo scopo è raggiunto; altrimenti, vana è ogni protesta.

Lasciate quell’anima a se stessa e rivolgetevi a Dio il Patrono,

l’Esistente da Sé. Non siate cagione di dolore e tanto

meno di lotta e di discordia. Nutriamo speranza che otteniate

la vera educazione all’ombra dell’albero delle Sue tenere

misericordie e che agiate in conformità dei desideri di Dio.

Siete tutti foglie di un unico albero e gocce di uno stesso

oceano.

La quattordicesima Lieta Novella

Non è necessario intraprendere viaggi appositamente per

visitare le sepolture dei defunti. Chi, avendo larghezza di

mezzi, ne offra invece il costo alla Casa di Giustizia, farà

cosa gradita e ben accetta al cospetto di Dio. Felice chi osserva

i Suoi precetti.

La quindicesima Lieta Novella

Benché la forma di governo repubblicana sia di profitto a

tutti i popoli del mondo, nondimeno la maestà della corona è

uno dei segni di Dio. Non desideriamo che i paesi del mondo

ne vengano privati. Se i sagaci combineranno le due forme in

una sola, grande sarà la loro ricompensa presso Dio.

Nelle antiche religioni erano state formulate e sanzionate,

secondo le esigenze del tempo, certe ordinanze come la guerra

santa, la distruzione dei libri, la proibizione di fare conoscenza

e stringere amicizia con altri popoli o di leggere certi

libri; ma in questa possente Rivelazione, in questo poderoso

Annunzio, gl’infiniti doni e favori di Dio hanno protetto tutti

gli uomini e dall’orizzonte del Volere del Sempiterno

Signore il Suo infallibile decreto ha prescritto ciò che

abbiamo or ora esposto.

Rendiamo lode a Dio – santificato e glorificato Egli sia –

per tutto ciò che Si è degnato di rivelare in questo Giorno

benedetto glorioso e incomparabile. In verità, se sulla terra

ciascuno avesse una miriade di lingue e tutti lodassero Dio e

magnificassero il Suo nome di continuo fino alla fine che

non ha fine, il loro render grazia non sarebbe commisurato

neppure ad uno dei benevoli favori che abbiamo menzionato

in questa Tavola. Ogni uomo dotato di saggezza e

perspicacia, di comprensione e di sapere ne fa fede.

Supplichiamo ardentemente Iddio – sia esaltata la Sua

gloria – di aiutare governanti e sovrani, che sono esponenti

del potere e albe della gloria, ad applicare le Sue leggi e

ordinanze. In verità, Egli è l’Onnipotente, il Forte, Colui Che

è avvezzo a rispondere alle invocazioni degli uomini.

Ornamenti

Oggi, dal fruscio del divino Albero di Loto

che il Signore dei Nomi ha piantato nell’eccelso Paradiso con

la mano del potere celestiale, si sono udite queste sublimi

parole:

Il primo Taráz (Ornamento)

e il primo fulgore albeggiato all’orizzonte del Libro Primigenio

è che l’uomo conosca se stesso e discerna ciò che conduce

alla grandezza o all’umiliazione, alla gloria oppure al

disonore, alla ricchezza ovvero alla miseria.

Il secondo Taráz

è di accostarsi ai seguaci di tutte le religioni in ispirito

di amicizia e fratellanza, di proclamare ciò che fu annunziato

da Colui Che parlò sul Sinai e di attenersi in tutto all’imparzialità.

Coloro che sono pervasi di sincerità e fedeltà devono

associarsi a tutte le genti e le tribù della terra con gioia ed

esultanza, poiché lo stare assieme ha sempre promosso e

continuerà a promuovere l’unità e la concordia, che a loro

volta contribuiscono al mantenimento dell’ordine del mondo

e alla rigenerazione dei popoli. Beati coloro che, liberi da

odio e animosità, si aggrappano alla corda della gentilezza e

della tenera misericordia.

Il terzo Taráz

riguarda il buon carattere. In verità, il buon carattere è il

manto più prezioso che Dio abbia dato agli uomini. Egli ne

adorna i templi dei Suoi amati. Per la Mia vita! La luce del

buon carattere eclissa lo sfolgorar del sole: chi lo acquisisce

è stimato gioiello tra gli uomini. La gloria e l’edificazione del

mondo dipendono da esso. Il buon carattere è un mezzo con

cui gli uomini sono guidati verso la Retta Via e condotti al

Grande Annunzio. Fortunato chi è adorno dei santi attributi e

del carattere delle Superne Schiere.

Si conviene che teniate sempre gli occhi fissi su

giustizia ed equità.

Per la vita di Dio! La parola « Equità » risplende

chiara e luminosa come il sole. Preghiamo Iddio che Si degni

di riversarne su tutti il fulgore. In verità, potente sopra tutte

le cose è Colui Che è incline a rispondere ad ogni preghiera.

In questi giorni la veracità e la sincerità sono dolorosamente

afflitte tra le grinfie della falsità e la giustizia è

tormentata dalla sferza dell’iniquità. Il fumo della corruzione

ha avviluppato il mondo intero a tal segno che in ogni dove

si vedono solo reggimenti di soldati e in ogni terra non si

sente altro che fragor di spade.

In questo Giorno i misteri della terra sono messi a

nudo sotto gli occhi degli uomini. Le pagine dei giornali che

rapidamente si susseguono sono invero lo specchio del

mondo. Esse riflettono fatti e occupazioni dei vari popoli e

tribù, e non solo, ma li divulgano quali specchi dotati di

udito, vista e loquela. E’ questo un fenomeno possente e

meraviglioso. E’ necessario, però, che coloro che vi scrivono

siano purificati da suggerimenti di insane passioni e turpi

desideri e si ammantino con veste di giustizia ed equità;

devono essi fare tutte le indagini possibili e accertare i fatti, e

poi metterli per iscritto.

Fulgori

Il primo Tajallí (Fulgore)

albeggiato dall’Astro della Verità è la conoscenza di Dio.

Il secondo Tajalí

è rimanere incrollabili nella Causa di Dio.

Il terzo Tajallí

riguarda arti, mestieri e scienze. Il sapere è come un’ala per

la vita dell’uomo e una scala per la sua ascesa. Acquisirlo è

un obbligo per tutti.

Parole del Paradiso

In questi giorni incombe a tutti di attenersi tenacemente

all’unità e alla concordia e di lavorare diligentemente per

promuovere la Causa di Dio si che, per avventura, le anime

sviate pervengano a ciò che le conduca a durevole prosperità.

In breve, le discordie tra le varie sètte hanno aperto la

strada alla debolezza: ciascuna si è scelta una propria via e si

aggrappa a una determinata corda; malgrado l’evidente cecità

e ignoranza, vantano sapienza e perspicacia. Fra loro vi sono

mistici che rendono omaggio alla Fede dell’Islam, alcuni dei

quali indulgono a cose che conducono all’ozio e all’isolamento.

Giuro su Dio! Ciò abbassa lo stadio dell’uomo e

lo fa enfiare d’orgoglio: l’uomo deve dar frutto; chi non produce

frutti è, nelle parole dello Spirito, come un albero sterile

e un albero sterile serve solo per far fuoco.

Ciò che costoro han detto sugli stadi dell’Unità Divina

contribuisce largamente a creare indolenza e vane ubbie.

Evidentemente questi mortali hanno accantonato le

differenze di stadio, giungendo a considerar se stessi pari a

Dio, mentre Dio è infinitamente esaltato sopra tutte le cose; e

invece, ogni creatura rivela i Suoi segni che sono soltanto

Sue emanazioni e non il Suo Essere.

La parola di Dio che la Penna di Abhá ha rivelato e inciso

Sulla prima foglia del Più Eccelso Paradiso è questa:

In verità vi dico: Il timor di Dio è sempre stato sicura difesa

e valido baluardo per tutti i popoli del mondo.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

seconda foglia del Più Eccelso Paradiso è la seguente:

In questo momento la penna dell’Altissimo esorta le manifestazioni dell’autorità

e le sorgenti del potere, cioè re, sovrani, presidenti, governanti,

teologi e saggi, e ingiunge loro di appoggiare la causa

della religione e di esserle devoti. La religione è, per certo,

lo strumento principe, apportatore di ordine nel mondo e di

tranquillità fra le genti.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla terza foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa:

O figlio dell’uomo! Se i tuoi occhi sono rivolti verso la misericordia,

dimentica le cose che tornino a tuo vantaggio e attieniti a ciò che giovi

all’umanità. E se i tuoi occhi sono rivolti verso la giustizia,

scegli per il prossimo tuo ciò che vuoi per te stesso.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla

quarta foglia del Più Eccelso Paradiso è la seguente:

O gente di Dio! Implorate l’Unico Vero – glorificato sia il Suo Nome –

che Si degni di proteggere le manifestazioni del dominio e del

potere dai suggerimenti dell’io e del desiderio e di diffondere

su loro il fulgore della giustizia e della guida.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla quinta foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa:

Più d’ogni altra cosa, il massimo dono e la più meravigliosa grazia è sempre stata e

continuerà ad esser la Saggezza.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla sesta foglia

del Più Eccelso Paradiso è la seguente:

Luce dell’uomo è la Giustizia: non spegnetela con i venti contrari del sopruso

e della tirannia; scopo della giustizia è l’apparizione dell’unità fra gli uomini.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla settima foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa:

O saggi delle nazioni! Chiudete gli occhi all’inimicizia, indi fissate lo sguardo sull’unità.

Afferratevi tenacemente a ciò che apporterà

benessere e tranquillità a tutto il genere umano.

Questo lembo di terra è una sola patria e un’unica dimora.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla ottava foglia

del Più Eccelso Paradiso è la seguente:

Le scuole devono in primo luogo addestrare i bambini secondo i principi della

religione, in modo che la Promessa e la Minaccia, registrate

nei Libri di Dio, possano tenerli lontani dalle cose proibite e

adornarli col manto dei comandamenti, ma ciò in misura tale

da non danneggiarli portandoli al fanatismo ignorante o al

bigottismo.

La promessa e la minaccia, ovviamente, si riferiscono al paradiso e all’inferno, al premio e alla punizione.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla nona foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa:

In tutte le faccende occorre moderazione; qualsiasi cosa, portata agli eccessi, si

dimostra fonte di malanni.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla decima foglia

del Più Eccelso Paradiso è la seguente:

O genti della terra! Vivere in clausura o praticare l’ascetismo non è cosa ben

accetta al cospetto di Dio. Incombe a coloro che hanno lume

e intendimento di attenersi a ciò che arreca gioia e radiosità.

La parola di Dio che la Penna Suprema ha vergato sulla undicesima foglia

del Più Eccelso Paradiso è questa:

Ordiniamo a coloro che sono gli emblemi dei Suoi nomi e attributi di attenersi strettamente

d’ora in poi a ciò che è stato prescritto in questa Somma Rivelazione.

In verità, lo stadio di questa Rivelazione trascende lo stadio di tutto ciò che è stato

palesato nel passato o sarà palesato nel futuro.

La tavola del mondo

La lotta e il conflitto s’addicono alle fiere.

Per opera di ogni versetto rivelato

dalla Penna dell’Altissimo, le porte dell’amore e dell’unità

sono state spalancate innanzi agli uomini. Abbiamo già

dichiarato tempo addietro – e la Nostra Parola è verità:

«Associatevi con i seguaci di tutte le religioni in ispirito di

amicizia e di cameratismo». Tutto ciò che ha portato i figli

degli uomini a sfuggirsi ed è stato ragione di discordia e

divisione fra loro è stato annullato ed abolito per opera della

rivelazione di queste parole.

Gli appelli e il messaggio che abbiamo lanciati non sono stati destinati a

raggiungere o a beneficare una nazione o un popolo soltanto.

L’umanità intera deve attenersi con fermezza a tutto ciò che

le è stato concesso e rivelato. Allora, e soltanto allora,

raggiungerà la vera libertà.

Rinchiusi nella Prigione di ‘Akká, rivelammo nel Libro

Cremisi ciò che conduce al miglioramento dell’umanità e alla

riedificazione del mondo. Le parole ivi enunciate dalla

Penna del Signore del creato includono le seguenti che

rappresentano i principi fondamentali per l’amministrazione

degli umani affari:

Primo: incombe ai ministri della Casa di Giustizia di

promuovere la Pace Minore così che i popoli della terra

siano sollevati dall’onere di spese esorbitanti. E’ cosa

imperativa e assolutamente necessaria, poiché ostilità e

conflitti sono alla radice di afflizioni e di calamità.

Secondo: Le lingue devono essere ridotte a un solo comune

idioma da insegnare in tutte le scuole del mondo.

Terzo: E’ doveroso che l’uomo si attenga strettamente a

ciò che favorisca la fratellanza, la gentilezza e l’unità.

Quarto: Tutti, uomini e donne, devono affidare a una

persona di fiducia parte di ciò che guadagnano con il commercio,

l’agricoltura o altra occupazione, perché sia spesa

allo scopo di educare e istruire i fanciulli, tenendone informati

i Fiduciari della Casa di Giustizia.

Quinto: Si deve curare in modo particolare l’agricoltura.

Essa è stata menzionata al quinto posto, ma senza dubbio

precede gli altri punti.

L’agricoltura è al primo posto per il semplice motivo che a stomaco vuoto o se si muore di fame non si può fare nulla di tutto il resto.

In verità se si trovassero ricercatori sinceri,

in forza del Suo amore, tutte le emanazioni del penetrante e

irresistibile Volere di Dio sarebbero rivelate. Ma dove sono i

ricercatori zelanti e le menti indagatrici? Dove sono finiti gli

uomini equi e imparziali?

Verso quattro cose miscredenti e infedeli hanno rivolto la

mente: primo, versar sangue; secondo, bruciare i libri; terzo,

discriminare i seguaci di altre religioni; quarto sterminare le

altre comunità e gli altri gruppi. Ma ora, mercé la grazia

corroborante e la potenza della Parola di Dio, queste quattro

barriere sono state abbattute, queste chiare ingiunzioni sono

state cancellate dalla Tavola e queste spietate disposizioni

trasformate in attributi spirituali. Eccelso è il Suo intento,

glorificato il Suo potere, magnificato il Suo dominio!

Nel formulare i principi e le leggi, una parte è stata dedicata

alle penalità, efficace strumento per la sicurezza e la

protezione degli uomini. Ma il timore della punizione impedisce

alle persone di commettere atti vili e spregevoli solo

esteriormente, mentre ciò che protegge e frena l’uomo tanto

esteriormente quanto interiormente è stato e ancora è il timor

di Dio.

O voi che dimorate sulla terra! I tratti distintivi dell’eccellenza

di questa Rivelazione Suprema consistono nell’aver

Noi, da un canto, cancellato dalle pagine del Sacro Libro di

Dio tutto ciò che è stato ragione di discordia, malvagità e

cattiveria fra i figli degli uomini e, dall’altro, decretato i

requisiti essenziali della concordia, della comprensione e

dell’unità completa ed eterna. Felici coloro che osservano i

Miei statuti!

Supplico ardentemente Iddio di proteggere

e purificare le genti di Bahá dalle futili ubbie e dal corrotto

immaginare dei seguaci delle antiche Fedi.

O genti di Dio! Agli occhi di Colui Che è il Desìo del

mondo, gli onesti uomini di cultura che, temperanti e scevri

da impulsi di una natura ignobile e bramosa, si dedicano alla

guida degli altri, sono stelle nel firmamento della vera

scienza: è necessario che siano trattati con deferenza.

Splendori

Temete il Misericordiosissimo, o genti del Bayán, e non

commettete ciò che hanno commesso i seguaci del Corano –

coloro che notte e dì protestarono di credere nella Fede di

Dio, ma, apparso che fu il Signore di tutti gli uomini, si

scostarono da Lui e Gli pronunziarono contro sentenza sì

crudele che, il Dì del Ritorno, il Libro Primigenio compianse

amaramente la Sua sorte.

O tu che hai drizzato il volto verso il Celeste Reame e

bevuto dalla mano della liberalità il Mio vino sigillato! Sappi

che il termine «Infallibilità» ha numerosi significati e diversi

stadi. In un senso si addice a Colui Che Dio ha fatto

immune da errore; si addice anche a ogni anima che Dio ha

protetto da peccato, colpa, ribellione, empietà, miscredenza e

simili. Ma la Suprema Infallibilità è limitata a Colui il Cui

stadio è infinitamente eccelso al di sopra di ordinanze o proibizioni

e santificato da errori e omissioni. In verità Egli è

luce cui non segue tenebra e Verità intatta dall’errore.

Essi parlano sospinti dai loro capricci e non

comprendono. Alcuni di loro han detto: «Sono stati inviati i

versetti?» Dì: «Sì, per Colui Che è il Signore dei cieli!»

«E’ sopravvenuta l’Ora?» «Sì, anzi è trascorsa, per Colui Che

è il Rivelatore di chiari segni! In verità, l’Inevitabile è giunto

ed Egli, l’Unico Vero, è apparso con testimonianza e prova.

Dischiusa è la Piana e l’Umanità è grandemente afflitta e

spaventata. Si sono scatenati terremoti e le tribù hanno fatto

doglianza per timor di Dio, Signore della Forza, l’Irresistibile».

Dì: «Alto s’è levato l’assordante squillo di tromba e il

Giorno è di Dio, l’Unico, l’Incoercibile». E ribattono: «E’

sopraggiunta la Catastrofe?» Dì: «Sì, per il Signore dei

Signori!» «E venuta la Resurrezione?» «Sì, anzi Colui

Che da Sé esiste è apparso con il Regno dei Suoi segni».

«Vedi gli uomini piegati?» «Sì, per il mio Signore, il

Sommo, il Gloriosissimo!» «Sono stati sradicati i tronchi?»

«Sì, anzi sono state sgretolate le montagne, per Colui Che è

il Signore degli attributi!» Soggiungono: «Dov’è il

Paradiso? dov’è l’inferno?» Dì: «Il primo è l’unione con Me,

l’altro il tuo stesso io, o tu che dubiti e dai compagni a Dio!»

Esclamano: «Non vediamo la Bilancia». Dì: «Certamente,

per il mio Signore, il Signore della Misericordia! Niuno può

vederla, fuorché coloro che sono illuminati». Dicono:

«Sono cadute le stelle?» Dì: «Sì, quando Colui Che da Sé

esiste dimorava nella Terra del Mistero[2]. State accorti, o voi

che siete perspicaci!» Tutti i segni apparvero, allorché dal

grembo della maestà e della possanza traemmo la Mano

della Forza! In verità, al cadere del tempo promesso, ha

gridato il Banditore e coloro che hanno riconosciuto gli

splendori del Sinai hanno perso i sensi nelle desolate plaghe

dell’esitazione, innanzi alla terribile maestà del tuo Signore,

Signore del creato. Chiede la tromba: «E’ stato suonato il

Corno?» Dì: «Sì, per il Re della Rivelazione! quand’Egli

ascese al trono del Suo Nome, il Misericordioso». Sono

state fugate le tenebre dall’albeggiante luce della grazia del

tuo Signore, Sorgente d’ogni luce. Ha spirato la brezza del

Misericorde e le anime sono state risvegliate negli avelli dei

loro corpi. Così Dio, il Possente, il Benefico, ha adempiuto il

decreto. Coloro che repugnano alla verità hanno chiesto:

«Quando si sono spaccati i cieli?» Dì: «Mentre giacevate nei

sepolcri dell’errore e della caparbietà». Fra gl’infedeli v’è chi

si stropiccia gli occhi e lancia sguardi a dritta e a manca. Dì:

«Cieco sei tu! Non hai rifugio ove fuggire». E fra loro v’è

chi dice: «Sono stati radunati gli uomini?» Dì: «Sì, pel mio

Signore! mentre giacevi nella cuna delle vane fantasie». E

fra loro v’è chi chiede: «È stato inviato il Libro in forza della

vera Fede?» Dì: «La vera Fede è essa stessa colma di

stupore. Temete, o uomini dal cuore che comprende!» E fra

loro v’è chi dice: «Sono stato io, cieco, messo assieme ad

altri?» Dì: «Sì, per Colui Che cavalca sulle nuvole!» Il

Paradiso è inghirlandato di mistiche rose e all’inferno sono

state aggiunte le vampe di fuoco degli empi. Dì: «La luce ha

brillato dall’oriente della Rivelazione e, al sopraggiungere di

Quei Che è il Signore del Giorno del Patto, la terra intera è

stata illuminata». Sono periti i dubbiosi mentre ha

prosperato colui che, guidato dalla luce della fiducia, s’è

volto verso l’Oriente della Certezza.

È dunque tutto già avvenuto? Sono presenti paradiso e inferno? In senso relativo, sì, tutto si è già realizzato; in senso assoluto, no, il giudizio finale non è stato ancora pronunciato, anche se chi si comporta bene ora, non si vede perché debba comportarsi male successivamente, e chi si comporta male ora, non si vede perché debba comportarsi bene successivamente.

Nei Miei Libri, nelle Mie Scritture, nelle Mie Pergamene e

nelle Mie Tavole vi abbiamo interdetto discordie e conflitti e

non abbiamo per voi in ciò desiderato null’altro che progresso

ed elevazione.

Le antiche genti dettero compagni a

Dio, benché facessero professione di fede nella Sua unità; e

nonostante che fossero i più ignoranti tra gli uomini, si

considerarono i più colti. Ma in questo Giorno del Giudizio,

come segno di retribuzione divina per quegli ignavi, le loro

errate credenze e false mene sono state chiarite e palesate a

ogni uomo avveduto e perspicace.

In verità Egli dispone secondo la Sua scelta:

oggi ha legittimato l’interesse sul denaro,

come l’aveva dichiarato illecito in passato; nel Suo pugno

tiene il regno dell’autorità; fa e ordina: in verità è l’Ordinatore,

l’Onnisciente.

Tavola della saggezza

Per la giustizia di Dio! Siete stati creati per

mostrare reciproco amore e non acredine e perversità.

Non fatevi vanto d’amare voi stessi, bensì il prossimo vostro.

Non vi gloriate d’amare il vostro paese, sibbene l’intera umanità.

In quanto alle tue affermazioni sull’inizio del creato, è

questo un argomento sul quale esistono convinzioni diverse a

causa delle divergenze di pensiero e di opinione tra gli

uomini. Se si affermasse che esso è sempre esistito e sempre

esisterà, ciò sarebbe vero; o se si sostenesse lo stesso

concetto menzionato nelle Sacre Scritture, non ci sarebbe da

dubitarne, perché quel concetto è stato rivelato da Dio,

Signore dei mondi. In verità Egli era un tesoro nascosto: non

sarà mai dato di descrivere questo stadio e nemmeno di farvi

allusione. E nello stadio di «Desiderai farMi conoscere», Dio

era, e sempre la Sua creazione era esistita sotto la Sua ombra

protettrice dal principio che non ha principio, a parte d’esser

stata preceduta da una Priorità che non può essere considerata

priorità e originata da una Causa imperscrutabile perfino

ai dotti.

Ciò che è esistito era esistito prima, ma non nella forma

che vedi oggi. Il mondo dell’esistenza si originò per il calore

sprigionato dall’interazione fra la forza attiva e ciò che ne è il

recipiente. Queste due realtà sono la stessa cosa, eppure

differiscono. Così t’informa di questa gloriosa struttura il

Grande Annunzio. Ciò che impartisce l’impulso generatore e

ciò che ne riceve l’impatto sono invero creati per opera dell’irresistibile

Parola di Dio Che è la Causa dell’intera creazione,

mentre, fuorché quella Parola, tutte le cose non sono

altro che Sue creature ed effetti. In verità il tuo Signore è

l’Espositore, l’Onnisciente.

Sappi, inoltre, che la Parola di Dio – sia esaltata la Sua

gloria – sovrasta ed eccelle di gran lunga a ciò che i sensi

possono percepire, essendo santificata da ogni proprietà o

sostanza. Essa travalica i limiti degli elementi conosciuti ed è

eccelsa di là da tutte le sostanze note ed essenziali; si

manifestò senza sillabe o suoni e non è altro che il Comando

di Dio permeante tutto il creato: non è mai stata rimossa dal

mondo dell ‘essere; e la dilagante grazia di Dio, da cui ogni

grazia promana: è un’entità che di molto sopravanza tutto ciò

che è stato e che sarà.

Sappi, inoltre, che gli antichi popoli hanno prodotto cose

che i sapienti d’oggigiorno sono stati incapaci di produrre. Ti

rammentiamo Martos che era uno dei dotti e inventò un

apparecchio che trasmetteva il suono a oltre sessanta miglia

di distanza. Oltre a lui anche altri hanno scoperto cose che

nessuno in questa età ha visto.

Parole di saggezza

Essenza della Fede è sobrietà di parole e copiosità di azioni:

per colui che discorra più di quanto non faccia, sappi invero

che la morte è preferibile alla vita.

Tavola di Maqsùd

Il Grande Essere dice:

La struttura della stabilità e dell’ordine mondiale è stata eretta

sulle due colonne gemelle della ricompensa e del castigo,

che continueranno a sorreggerla.

Il Grande Essere dice: O figli degli uomini! Lo scopo

fondamentale che anima la Fede di Dio e la Sua Religione è

quello di salvaguardare gli interessi della razza umana,

svilupparne l’unità e accrescere lo spirito d’amore e di fraternità

fra gli uomini.

Il Grande Essere dice: Il cielo della divina saggezza è

rischiarato dai due astri della consultazione e della compassione.

Consultatevi su tutte le questioni, poiché la consultazione

è il faro che rischiara il cammino e conferisce comprensione.

Il Grande Essere dice: I dotti devono indirizzare il popolo

verso quei rami del sapere che sono utili, sì che essi stessi e

tutti gli altri uomini ne possano trarre beneficio. Gli studi

accademici che principiano e terminano con mere parole non

hanno mai avuto né avranno mai alcun valore.

La gente vive nell’ignoranza e ha bisogno di chi le illustri la

verità.

Questo servo si appella ad

ogni anima zelante e operosa a che faccia il massimo sforzo

e si levi per risollevare le sorti di tutti i paesi e per suscitare a

vita i morti con le vive acque della saggezza e della loquela,

in virtù dell’amore che nutre verso Dio, l’Unico,

l’Impareggiabile, l’Onnipotente, il Benefico.

Il saggio non può dimostrare il proprio sapere altrimenti

che attraverso le parole. Ecco il significato della Parola asserito

in tutte le Scritture, di epoche remote e più recenti: è

infatti mercé la sua potenza e il suo spirito animatore che i

popoli del mondo sono pervenuti a una così eminente posizione.

Parole e frasi devono, altresì, essere sia toccanti sia

penetranti. Ma queste due qualità non saranno infuse in

nessuna parola che non sia proferita unicamente per amor di

Dio e tenendo il dovuto conto di ciò che la situazione e le

persone domandano.

Il Grande Essere dice: L’umana favella è una realtà che

aspira a esercitare il proprio ascendente e richiede moderazione.

In quanto al suo ascendente, esso è condizionato dal

perfezionamento che a sua volta dipende dal distacco e dalla

purezza del cuore. In quanto alla sua moderazione, essa deve

esser congiunta a tatto e saggezza, conforme alle prescrizioni

delle Scritture e delle Tavole Sacre.

Ogni parola è dotata di spirito e perciò l’oratore o

l’espositore devono prudentemente parlare a tempo e luogo,

perché l’effetto che ciascuna parola produce è lampante e

manifesto. Il Grande Essere dice: Una parola può essere

paragonata al fuoco, un’altra alla luce e l’influenza che entrambe

esplicano è palese nel mondo. Perciò il saggio illuminato

deve usare innanzi tutto parole blande come il latte,

onde i figli degli uomini siano nutriti ed edificati e pervengano

all’ultima meta dell’esistenza umana che è lo stadio

della vera comprensione e nobiltà.

Il Grande Essere dice: la Parola è la chiave maestra per il mondo

intero, poiché mediante la sua potenza si disserrano le porte

dei cuori umani, che in realtà sono le porte del cielo.

Ma i principali fattori che evocano

l’apparizione dello spirito satanico sono le differenze

esistenti dappertutto tra gli uomini e il vasto diffondersi della

sedizione, della contesa, del conflitto e simili.

Tavola a Vafà

Hai chiesto sull’argomento del ritorno. Sappi che la fine è

come il principio. Come consideri il principio, così devi considerare

la fine ed essere fra coloro che comprendono davvero.

Anzi considera il principio come la fine e viceversa, sì

che tu possa acquisire percezione chiara. Sappi inoltre che

ogni cosa creata è continuamente generata e ricondotta per

decreto del tuo Signore, il forte e possente Iddio.

In quanto al Ritorno, come Dio l’ha inteso nelle Sue sacre

ed eccelse Tavole in cui ha partecipato ai Suoi servi questo

tema, con ciò si indica il ritorno di tutte le cose create il Dì

della Resurrezione e in verità questa è l’essenza del Ritorno

che hai veduto nei giorni di Dio e tu sei tra coloro che

rendono testimonianza di questa verità[3].

Considera la Rivelazione del Punto del Bayán – sia

esaltata la Sua gloria. Egli sentenziò che il Primo a credere in

Lui era Muhammad, Messaggero di Dio. E’ lecito

disputare con Lui, dicendo che quest’uomo proveniva dalla

Persia, l’Altro dall’Arabia, o che questo si chiamava Husayn,

mentre l’Altro portava il nome di Muhammad ? No, giuro sul

santo Essere di Dio, l’Eccelso, il Sommo. Sicuramente

nessun uomo intelligente e illuminato si curerebbe mai di

limiti o di nomi, ma baderebbe piuttosto a quello che fu

conferito a Muhammad e cioè la Causa dì Dio. Quest’uomo

illuminato considererebbe anche Husayn e la posizione

ch’egli deteneva nella Causa di Dio, l’Onnipotente, l’Eccelso,

il Sapiente, il Saggio. E poiché il Primo che credette in Dio

nella Dispensazione del Bayán era investito di un’autorità

simile a quella di cui fu investito Muhammad, Messaggero di

Dio, perciò il Báb sentenziò che egli era quest’ultimo, cioè il

Suo ritorno e la Sua resurrezione. Questo stadio è santificato

da ogni limite o nome e nulla può in esso scorgersi se non

Dio, l’Uno, l’Impareggiabile, l’Onnisciente.

Sappi inoltre che la precedente Manifestazione affermò

che il ritorno e la resurrezione degli spiriti si sarebbero compiuti

il Dì della Resurrezione, mentre in realtà ci sono un

ritorno e una resurrezione per ciascuna creatura[4].

Riguardo alla tua domanda a proposito dei mondi di Dio.

Sappi, invero, che i mondi di Dio sono innumerevoli e infiniti

nella loro estensione. Nessuno può contarli o comprenderli

all’infuori di Dio, l’Onnisciente, il Più Saggio.

Dov’è colui che può aiutarMi ed esserMi scudo davanti

alle spade di queste anime infedeli? Dov’è l’uomo illuminato

che guarderà alle Parole di Dio coi propri occhi e si

sbarazzerà delle opinioni e delle nozioni dei popoli del

mondo?

Mi hai chiesto inoltre sulle ordinanze di Dio. Sappi per

certo che ogni cosa prescritta nel Libro è la verità, non v’è

alcun dubbio, e a tutti incombe di osservare ciò che è stato

inviato da Colui Che è il Rivelatore, l’Onnisciente.

In quanto al Paradiso: E una realtà e non ve ne può essere

alcun dubbio e ora in questo mondo esso si raggiunge

attraverso il Mio amore e il Mio compiacimento.

Comprendi similmente la natura del fuoco

infernale e sii tra coloro che sinceramente credono.

Tavola a Siyyid Mihdíy-i-Dahají

Hai invero compreso cosa significa porgere aiuto a Dio e

ti sei levato a farlo mediante la forza della saggezza e della

parola. Dì: AssisterMi significa insegnare la Mia Causa. Di

tale tema traboccano intere Tavole. E’ questo l’immutabile

comandamento di Dio, eterno nel passato, eterno nel futuro.

Capitelo, o uomini illuminati. Coloro che hanno travalicato i

limiti della saggezza non comprendono il significato di assistere

Dio, che il Libro spiega.

Dì: Se Ci piacesse, renderemmo vittoriosa la Causa mediante

il potere di una sola parola dalla Nostra presenza. In

verità, Egli è l’Onnipotente, l’Irresistibile. Se Dio avesse

questo intendimento, dalle foreste della possanza

apparirebbe il leone dell’invincibile forza il cui ruggito si

somiglia al rombo del tuono che rintrona di fra i monti. Ma,

poiché la Nostra amorevole provvidenza ogni cosa

sopravanza, abbiamo disposto che la vittoria totale debba

esser conseguita per mezzo di discorsi e di parole, sì che in

tutta la terra i Nostri servi possano godere dei beni divini.

O Mio Nome! La parola deve necessariamente possedere

una forza penetrante. Se è priva di questa qualità non riuscirà

a esercitare il proprio ascendente. E questo ascendente penetrante

dipende dalla purezza dello spirito e da un cuore immacolato

e richiede anche moderazione, senza la quale

l’ascoltatore non potrebbe sopportarla, ma sin dal principio

mostrerebbe opposizione. E si otterrà moderazione

mescolando la parola ai pegni della saggezza divina, vergati

nei Santi Libri e nelle Tavole Sacre. Così quando la sua

essenza sarà adorna di questi due requisiti, la parola si

dimostrerà potentemente efficace e sarà il principale fattore

per la trasformazione delle anime degli uomini. Questo è lo

stadio della vittoria suprema e del dominio celestiale. A colui

che vi perviene è conferito il potere di insegnare la Causa di

Dio e di prevalere sui cuori e sulle menti degli uomini.

Le anime santificate devono ponderare e meditare in cuor

loro sui metodi d’insegnamento. Dai testi delle meravigliose,

sacre Scritture devono imparare a memoria frasi e brani riguardanti

vari argomenti, così che nel corso dei loro

colloqui, ogni qual volta le circostanze lo richiedano, essi

possano recitare i versetti divini, poiché questi santi versetti

sono il più potente elisir, il sommo e più efficace talismano.

Così possente è la loro influenza che l’ascoltatore non avrà

motivo di esitare. Giuro sulla Mia vita! Questa Rivelazione è

dotata di tale forza, che sarà come un magnete per tutte le

nazioni e le tribù della terra. Chi si soffermi a meditare

attentamente scoprirà che non c’è ne vi può essere luogo per

nessuno ove fuggire.

Il Kitáb-i-Aqdas è stato rivelato in tal guisa che attrae e

comprende tutte le divine Dispensazioni.

Libro del patto

Eccelso è lo stadio dell’uomo! Or non è molto dagli

scrigni del Nostro Calamo Glorioso sono traboccate queste

nobili parole: Grande e benedetto è questo Giorno – il Giorno

in cui tutto ciò che è latente nell’uomo è stato e sarà palesato.

Altissimo è lo stadio dell’uomo, s’egli s’aggrappa alla

rettitudine e alla verità e rimane saldo e incrollabile nella

Causa. Agli occhi del Misericordiosissimo il vero uomo si

rassomiglia al firmamento: suo sole e sua luna sono la vista e

l’udito; sue stelle, il carattere luminoso e risplendente. Egli

occupa lo stadio più sublime e la sua influenza educa il

mondo dell’essere.

Conflitti e contese sono categoricamente proibiti nel Suo

Libro. Così comanda Dio in questa Somma Rivelazione, e

tale decreto Egli preserva dall’annullamento e ammanta con

lo splendore della Sua conferma. In verità, Egli è l’Onnisciente,

il Sapientissimo.

Incombe a tutti di aiutare quelle albe di potere e quelle

fonti di comando che sono adorne dell’ornamento dell’equità

e della giustizia.

Passi scelti, tratti da altre Tavole

Tra non molto tutto quel che

vedete perirà e solo ciò che ha rivelato Iddio, Signore dei

Signori, rimarrà.

Dì: Questo è Giorno d’azioni meritorie, se solo lo sapeste.

Sopraffatte da ubriachezza di corrotte inclinazioni, le

genti della terra si ritrovano in uno stato di stordimento

stuporoso.

…lo giuro sullo Spirito di Dio che

pervade ciò che è nei cieli e sulla terra.

I primi a discostarsi da Noi sono stati

i capi spirituali nel mondo di quest’era – coloro che notte e dì

Ci invocano e menzionano il Mio Nome standosene assisi

sui loro alti troni. Ma allorché Mi rivelai agli uomini,

insorsero contro di Me in tal guisa che perfino le pietre trassero

amari gemiti e lamenti.

I frutti dell’albero umano sono eccellenti, molto

ambiti e assai pregiati. Tra questi vi sono il buon carattere, le

azioni virtuose e il bel parlare. Per gli alberi materiali della

terra la primavera si ripete una volta all’anno, mentre per gli

alberi umani essa ricorre nei Giorni di Dio.

Il mondo continua a proclamare queste parole: Attenti,

sono effimero e tali sono tutte le mie parvenze e i miei

colori. Guardatevi dai casi e dalle vicende in me divisati e

scuotetevi dal torpore. Tuttavia non v’è occhio veggente che

veda né orecchio attento in ascolto.

«Qual è la Parola che il Qá’im pronunzierà e che metterà in fuga i capi

della religione?» Dì, quella Parola è ora palesata, e voi siete

fuggiti ancor prima di sentirla proferire, eppure non capite. E

quella benedetta, recondita, celata e preziosa Parola è questa:

«”EGLI” è ora apparso nella veste di “IO”. Colui Che era

ascoso a occhi mortali esclama: Ecco! Sono il Più Palese.»

Supplichiamo Dio – esaltato e glorificato

Egli è – di riversare su tutti i Suoi servi, dalle nubi della

grazia divina, le scroscianti piogge del Suo favore.

Non ti crucciare perché gli uomini non riescono a comprendere

la Verità. Tra non molto li vedrai volgersi verso

Dio, Signore di tutta l’umanità. Mediante il potere della

Parola Più Sublime, abbiamo in verità pervaso il mondo

intero e s’avvicina il momento in cui Dio soggiogherà i cuori

di tutti coloro che dimorano sulla terra. In verità Egli è l’Onnipotente,

il Forte.

Ti narreremo le cose che avvennero in passato affinché tu

possa gustare la dolcezza di questa parola e aver notizia degli

eventi accaduti nelle epoche trascorse. In verità il tuo

Signore è l’Ammonitore, il Benevolo, l’Amatissimo.

Dì, giuro sulla giustizia di Dio! Tra non molto la pompa

dei ministri di stato e la potenza dei governanti passeranno,

saranno devastati i palazzi dei potenti e ridotti in polvere i

solenni edifizi degli imperatori, ma ciò che vi abbiamo predisposto

nel Reame durerà.

Gettate via le cose che vi distolgono

da Dio e perseverate in questa lunghissima Via.

Qui è Dio stesso che parla di Via lunghissima per giungere ai grandi traguardi della fede.

La causa suprema per cui fu creato il mondo con tutto ciò

che in esso si trova è che l’uomo conosca Dio.


[1] Gesù

[2] Adrianopoli.

[3] Cfr. “Dice il Signore: – Ecco faccio le cose finali come le prime. –“ (Vangelo degli egiziani) (Epistola di Barnaba 6:3)

[4] Qui pare che Dio si riferisca alle reincarnazioni, che per molti sono “numerose”. Per i “perfetti” sono sufficienti due incarnazioni.

TAVOLE DI BAHÀ’U’LLÀHultima modifica: 2019-04-03T13:44:47+02:00da ruggerorv


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