IL LIBRO DELLA CERTEZZA


IL LIBRO DELLA CERTEZZA

Il Libro della Certezza  venne scritto da Bahá’u’lláh nel 1862. Questa è una selezione del libro.

L’intero libro può essere letto nel sito Bahà’ì Milano – Biblioteca digitale.

PARTE PRIMA

2

Nessuno raggiungerà le rive dell’oceano della vera

comprensione tranne colui che si allontanerà da tutto ciò che è

in cielo e in terra.

5

Non apparve mai Manifestazione di Santità

che non sia stata afflitta dai dinieghi, dal ripudio e dalla

violenta opposizione di coloro che La attorniavano.

16

In tutte le età i capi della religione, tenendo nel loro

possente pugno le redini dell’autorità, hanno impedito

agli uomini di raggiungere la riva dell’eterna salvazione.

Chi per brama di primato, chi per mancanza di

conoscenza e comprensione sono stati per loro causa di

privazione.

17

Le negazioni e le proteste dei capi religiosi furono dovute

principalmente a mancanza di sapere e comprensione.

18

E quando i giorni di Mosè furono finiti e la luce di

Gesù, irradiandosi dall’aurora dello Spirito, pervase il

mondo, tutto il popolo d’Israele si sollevò rumoreggiando

contro di Lui. Protestarono che Colui il Cui avvento era

stato predetto dalla Bibbia doveva promulgare e

adempiere le leggi di Mosè, mentre quel giovane

Nazzareno, che pretendeva la dignità di divino Messia,

aveva abrogato le leggi del divorzio e del sabato, le più

importanti di tutte le leggi mosaiche. Inoltre, dov’erano i

segni della Manifestazione avvenire? Ancor oggi il

popolo d’Israele aspetta la Manifestazione preannunciata

dalla Bibbia! Quante Manifestazioni di Santità, quanti

Rivelatori della luce eterna sono apparsi dal tempo di

Mosè, eppure Israele, avvolto in fitti veli di fantasia

satanica e false immaginazioni, aspetta ancora che l’idolo

creato dalle sue mani appaia con i segni da lui stesso

concepiti!

21

Ogni osservatore perspicace ammetterà che nella

Dispensazione del Corano furono confermati sia il Libro

sia la Causa di Gesù. Quanto ai nomi, Muhammad

dichiarò: «Io sono Gesù». Egli riconobbe la verità dei

segni delle profezie e delle parole di Gesù e attestò che

erano tutte di Dio. In questo senso, né la persona né gli

scritti di Gesù erano diversi dalla persona e dal sacro

Libro di Muhammad, perché entrambi hanno propugnato

la Causa, cantato le lodi e rivelato i comandamenti di Dio.

Considerate il sole. Dovesse ora dire: «Sono il sole di

ieri», direbbe il vero; e se, tenendo in mente la

successione del tempo, pretendesse di essere differente,

direbbe ancora il vero.

Faccio questa citazione per far comprendere che, a volte, due verità possono coesistere, pure se apparentemente diverse.

Considera allo stesso modo le caratteristiche di distinzione,

variazione e unità delle varie Manifestazioni di santità, sì

da comprendere le allusioni fatte dal creatore di tutti i

nomi e attributi quanto ai misteri della distinzione e

dell’unità e scoprire la risposta al tuo quesito del perché

quella Beltà sempiterna Si sia data nomi e titoli differenti

in tempi differenti.

L LIBRO DELLA CERTEZZA

Il Libro della Certezza  venne scritto da Bahá’u’lláh nel 1862. Questa è una selezione del libro.

L’intero libro può essere letto nel sito Bahà’ì Milano – Biblioteca digitale.

PARTE PRIMA

2

Nessuno raggiungerà le rive dell’oceano della vera

comprensione tranne colui che si allontanerà da tutto ciò che è

in cielo e in terra.

5

Non apparve mai Manifestazione di Santità

che non sia stata afflitta dai dinieghi, dal ripudio e dalla

violenta opposizione di coloro che La attorniavano.

16

In tutte le età i capi della religione, tenendo nel loro

possente pugno le redini dell’autorità, hanno impedito

agli uomini di raggiungere la riva dell’eterna salvazione.

Chi per brama di primato, chi per mancanza di

conoscenza e comprensione sono stati per loro causa di

privazione.

17

Le negazioni e le proteste dei capi religiosi furono dovute

principalmente a mancanza di sapere e comprensione.

18

E quando i giorni di Mosè furono finiti e la luce di

Gesù, irradiandosi dall’aurora dello Spirito, pervase il

mondo, tutto il popolo d’Israele si sollevò rumoreggiando

contro di Lui. Protestarono che Colui il Cui avvento era

stato predetto dalla Bibbia doveva promulgare e

adempiere le leggi di Mosè, mentre quel giovane

Nazzareno, che pretendeva la dignità di divino Messia,

aveva abrogato le leggi del divorzio e del sabato, le più

importanti di tutte le leggi mosaiche. Inoltre, dov’erano i

segni della Manifestazione avvenire? Ancor oggi il

popolo d’Israele aspetta la Manifestazione preannunciata

dalla Bibbia! Quante Manifestazioni di Santità, quanti

Rivelatori della luce eterna sono apparsi dal tempo di

Mosè, eppure Israele, avvolto in fitti veli di fantasia

satanica e false immaginazioni, aspetta ancora che l’idolo

creato dalle sue mani appaia con i segni da lui stesso

concepiti!

21

Ogni osservatore perspicace ammetterà che nella

Dispensazione del Corano furono confermati sia il Libro

sia la Causa di Gesù. Quanto ai nomi, Muhammad

dichiarò: «Io sono Gesù». Egli riconobbe la verità dei

segni delle profezie e delle parole di Gesù e attestò che

erano tutte di Dio. In questo senso, né la persona né gli

scritti di Gesù erano diversi dalla persona e dal sacro

Libro di Muhammad, perché entrambi hanno propugnato

la Causa, cantato le lodi e rivelato i comandamenti di Dio.

Considerate il sole. Dovesse ora dire: «Sono il sole di

ieri», direbbe il vero; e se, tenendo in mente la

successione del tempo, pretendesse di essere differente,

direbbe ancora il vero.

Faccio questa citazione per far comprendere che, a volte, due verità possono coesistere, pure se apparentemente diverse.

Considera allo stesso modo le caratteristiche di distinzione,

variazione e unità delle varie Manifestazioni di santità, sì

da comprendere le allusioni fatte dal creatore di tutti i

nomi e attributi quanto ai misteri della distinzione e

dell’unità e scoprire la risposta al tuo quesito del perché

quella Beltà sempiterna Si sia data nomi e titoli differenti

in tempi differenti.

26

Ancora una volta l’eterno Spirito ha

soffiato nella mistica tromba e ha resuscitato i morti da

sepolcri d’accidia e d’errore al regno della guida e della

grazia. Eppure quella comunità in attesa seguita a gridare:

Quando accadranno queste cose? Quando sarà manifestato

il Promesso, oggetto della nostra attesa, sì che possiamo

levarci pel trionfo della Sua Causa, sacrificare le nostre

sostanze per amor Suo, offrire le nostre vite sul Suo

sentiero?

29

Quanto alle parole «subito dopo l’oppressione di quei

giorni», si riferiscono al tempo in cui gli uomini saranno

oppressi e addolorati, al tempo in cui le ultime tracce del

Sole della Verità e il frutto dell’Albero della sapienza e

della saggezza saranno svaniti fra gli uomini, quando le

redini dell’umanità saranno cadute in mani stolte e

ignoranti, quando le porte dell’unione e della

comprensione divine – essenziale e supremo scopo della

creazione – si saranno chiuse, quando la vera sapienza

avrà ceduto il passo alla vana fantasia e la corruzione avrà

usurpato il posto della rettitudine. Tali condizioni si

osservano nei nostri giorni in cui le redini di tutte le

comunità sono cadute nelle mani di stolti capi che le

guidano secondo i loro capricci e desideri. Sulle loro

lingue la menzione di Dio è divenuta un nome vuoto e fra

loro la Sua santa Parola è lettera morta. Tale è la tirannia

dei loro desideri che la fiaccola della coscienza e della

ragione s’è spenta nei loro cuori.

Non si trovano nemmeno

due persone d’accordo sulla stessa legge, perché non

cercano Dio ma il loro piacere e non percorrono altro

sentiero che quello dell’errore. Nel primato hanno

riconosciuto l’obiettivo finale dei loro sforzi e

considerano orgoglio e superbia la suprema conquista del

desiderio dei loro cuori. Hanno anteposto sordide trame

alla legge divina, hanno rinunciato ad affidarsi al volere di

Dio, si sono affaccendati in calcoli egoistici, hanno

percorso le vie degli ipocriti. Con tutto il loro potere e la

loro forza s’ingegnano di mettersi al sicuro nelle loro

meschine occupazioni, timorosi che il più lieve discredito

insidi la loro autorità o menomi lo sfarzo della loro

magnificenza.

30

Quale «oppressione» più atroce di quella di

un’anima che cerca la verità e, desiderando pervenire alla

conoscenza di Dio, non sappia dove trovarla e presso chi

cercarla? Poiché le opinioni sono molto contraddittorie e

le vie per arrivare a Dio si sono moltiplicate. Questa

«oppressione» è la caratteristica essenziale di tutte le

Rivelazioni. Se ciò non fosse, il Sole della Verità non si

manifesterebbe. Poiché il sorgere dell’aurora della guida

divina deve necessariamente seguire alle tenebre della

notte dell’errore. Per questa ragione in tutte le cronache e

le tradizioni si fa riferimento a queste cose, cioè che

l’iniquità ricoprirà la superficie della terra e le tenebre

avvolgeranno l’umanità.

31

E invece per «oppressione» s’intende l’incapacità di

acquisire la conoscenza spirituale e di comprendere il

Verbo di Dio.

32

E ora riguardo alle Sue (di Gesù) parole «Il sole si oscurerà, la

luna non darà più luce e le stelle cadranno dal cielo», coi

termini «sole» e «luna» menzionati nelle Scritture dei

Profeti di Dio non s’intendono solo il sole e la luna

dell’universo visibile, anzi, molteplici significati sono stati

attribuiti a questi termini. In ogni occasione vi è stato

annesso un significato speciale. Così per «sole» qualche

volta s’intendono quei Soli di Verità che, sorti dall’oriente

dell’antica gloria, riempiono il mondo di una munifica

effusione di grazia superna. Questi Soli di Verità sono le

Manifestazioni universali di Dio nei mondi dei Suoi

attributi e dei Suoi nomi.

È evidente che si parla degli inviati di Dio, che portano le sue rivelazioni.

34

Negli scritti delle «Anime Immacolate», il termine

«soli» è stato spesso applicato ai Profeti di Dio,

luminosi Emblemi di Distacco. Fra questi scritti si trovano

le seguenti parole riportate nella «Preghiera di Nudbih»:

«Dove sono andati quei Soli risplendenti? Dove sono

scomparse quelle Lune luminose, quelle Stelle scintillanti?».

È pertanto evidente che i termini «sole»,

«luna», «stelle» significano, innanzi tutto, i Profeti di

Dio, i santi e i loro compagni, quei Luminari Che con la

luce della Loro sapienza hanno rischiarato i mondi del

visibile e dell’invisibile.

35

In un altro senso, con quei termini si vuole alludere ai

teologi della Dispensazione precedente che vivono al

tempo della nuova Rivelazione e che tengono in pugno le

redini della religione. Se sono illuminati dalla luce della

Rivelazione più recente, questi teologi sono accetti a Dio

e brillano di luce eterna. Altrimenti sono da considerarsi

ottenebrati, anche se all’apparenza superficiale appaiano

condottieri d’uomini, poiché credenza e miscredenza, retta

guida ed errore, felicità e tristezza, luce e tenebre

dipendono tutte dall’approvazione di Colui Che è l’Astro

della Verità. In verità, in ogni epoca, quei teologi che, nel

Giorno del Giudizio, ricevono testimonianza di fede dalla

Sorgente della vera sapienza divengono ricettacoli di

sapere, favore divino e luce di vera comprensione.

Altrimenti sono tacciati di stoltezza, negazione, empietà e

oppressione.

40

Dato che ogni nuova Rivelazione ha

abolito usi, abitudini e insegnamenti chiaramente,

specificamente e saldamente stabiliti dalla Dispensazione

precedente.

42

Così, è chiaro ed evidente che con le parole «il sole si oscurerà,

la luna non darà più luce e le stelle cadranno dal cielo»,

s’intende la perversità dei teologi e l’abrogazione di leggi

saldamente stabilite per Rivelazione divina, e tutto ciò è

stato presagito dalla Manifestazione di Dio in linguaggio

simbolico.

Mi pare che la mia interpretazione, che ho data più volte, sia più che compatibile con questa.

43

È indiscutibile che in ogni Rivelazione successiva il

«sole» e la «luna» degli insegnamenti, delle leggi, dei

comandamenti e delle proibizioni che sono stati istituiti

nella Dispensazione precedente e hanno protetto la gente

di quel tempo, si oscurano, cioè si esauriscono e cessano

di esercitare la loro influenza.

47

In egual modo, sforzati di comprendere da queste

limpide, potenti, decisive e inequivocabili affermazioni, il

significato di «spaccarsi del cielo» – uno dei segni che

devono annunziare il sopraggiungere dell’ultima Ora, il

Giorno della Resurrezione. – Come ha detto: «Quando il

cielo si spaccherà» (Corano 82:1). Per «cielo» s’intende il cielo della

Rivelazione divina, innalzato da ogni Manifestazione e

squarciato alla venuta di quella successiva. Con «si

spaccherà» s’intende che la Dispensazione precedente è

sostituita e abrogata. Giuro in nome di Dio che – per chi

rifletta – lo spaccarsi di questo cielo è un atto più potente

dello spaccarsi del firmamento!

Ponderate un momento: quale atto è più straordinario di quello che, per il potere di

Dio, una Rivelazione divina – che per anni è rimasta

solidamente insediata, alla cui ombra tutti coloro che

l’hanno abbracciata sono stati allevati e nutriti, dalla luce

della cui legge intere generazioni sono state disciplinate,

l’eccellenza della cui parola gli uomini hanno sentito

narrare dai loro padri, in modo tale che occhio umano non

ha contemplato altro che l’influenza penetrante della sua

grazia e orecchio mortale non ha udito altro che la

risonante maestà del suo comando – «sia spaccata» e

abolita all’apparire d’una sola anima? Rifletti, non è questo

un atto più straordinario di quello che queste abiette e

stolte persone hanno immaginato significasse lo

«spaccarsi del cielo»?

49

Nello stesso modo, cerca di comprendere il significato

di «la terra sarà cambiata». Sappi che su qualsiasi cuore

sia caduta la generosa pioggia della misericordia dal

«cielo» della Rivelazione divina, in verità, la terra di

quel cuore è stata trasformata in terra di sapienza e

saggezza divine.

52

E ora intendi il significato di questo versetto: «e la

terra tutta starà nel Suo pugno il dì della Resurrezione, e i

cieli staran ripiegati nella Sua destra. Sia glorificato ed

esaltato oltre i compagni che Gli associano!» (Corano 39:67).

E ora sii equo nel tuo giudizio. Se questo versetto avesse il

significato che gli uomini suppongono, ci potremmo

chiedere: quale vantaggio ne deriverebbe all’uomo?

53

In egual modo, rifletti come gli alti cieli delle

Dispensazioni del passato siano stati ripiegati nella mano

destra della potenza, come i cieli della rivelazione divina,

innalzati per ordine di Dio, siano stati ornati del sole, della

luna e delle stelle dei Suoi meravigliosi comandamenti.

Questi sono i misteri del Verbo di Dio, svelati e

manifestati perché tu possa scorgere la luce mattutina

della guida divina e, con la forza della fiducia e della

rinuncia, spegnere la lampada della fatua fantasia e delle

vane immaginazioni, dell’incertezza e del dubbio e

accendere nell’intimo recesso del cuore la luce appena

nata della sapienza e della certezza divine.

Di cielo e terra ho dato altri significati. Siccome è vero che le Dispensazioni divine rappresentano un potere al quale i credenti devono obbedire e che i credenti stessi rappresentano una terra senza potere, che si rinnova in base ai nuovi insegnamenti, mi pare che la mia interpretazione sia più che compatibile con questa rivelata. Per la verità, parlando di cielo, io mi riferivo ai pessimi governanti attuali, sia politici che religiosi, che devono essere sostituiti. Ma anche questa rimane una verità, che non può essere sconfessata da quanto detto in questo testo, che anzi la conferma..

54

Sappi, invero, che lo scopo fondamentale di tutti questi

termini simbolici e oscure allusioni che provengono dai

Rivelatori della santa Causa di Dio è stato quello di

provare e saggiare i popoli del mondo, affinché in tal

modo la terra dei cuori puri e illuminati si possa

distinguere da quella del suolo perituro e arido. Da tempo

immemorabile Dio ha operato così fra le Sue creature, ne

fanno fede i testi dei libri sacri.

57

Queste cose avvengono soltanto perché le anime degli uomini

crescano e si liberino dalla prigionia dell’io e dei desideri.

Ma poiché l’Intento divino ha decretato che il vero sia distinto

dal falso e il sole dall’ombra, così, in tutte le stagioni,

Egli, dal Suo regno di gloria, ha inviato all’umanità le

piogge delle prove.

Per il termine pioggia io mi sono riferito ai guai, che scendono dalle nubi d’ingiustizia del cielo del potere. Non dimentichiamoci che sta regnando Satana in questo mondo.

Guai e prove sono differenti? A volte sì, ma spesso no.

67

E ora, riguardo alle Sue parole: «Allora comparirà nel

cielo il segno del Figlio dell’uomo». Con queste parole

s’intende dire che quando il sole degli insegnamenti celesti

si sarà eclissato, le stelle delle leggi divinamente istituite

saranno cadute, la luna della vera sapienza – educatrice

dell’umanità – si sarà oscurata; quando i vessilli della retta

guida e della felicità saranno stati ammainati e l’alba della

verità e della rettitudine si sarà immersa nella notte, allora

in cielo apparirà il segno del Figlio dell’uomo. Con

«cielo» s’intende parlare del cielo visibile, poiché quando

sarà vicina l’ora in cui l’Astro del cielo della giustizia si

manifesterà e l’Arca della guida divina navigherà sul mare

della gloria, nel cielo apparirà una stella ad annunziare

alle genti l’avvento di quella grandissima luce. Anche nel

cielo invisibile si manifesterà una stella, che per i popoli

della terra sarà foriera dello spuntare di quell’Alba vera e

sublime. Questo duplice segno, nel cielo visibile e in

quello invisibile, ha annunciato la Rivelazione di tutti i

Profeti di Dio, come comunemente si crede.

75

E ora, quanto alle Sue parole: «Allora tutte le nazioni

della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio

dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande

potenza e gloria». Esse significano che in quei giorni gli

uomini lamenteranno la perdita del Sole della bellezza

divina, della Luna della sapienza e delle stelle della

saggezza divina. Allora vedranno il volto del Promesso, la

Bellezza adorata, discendere dal cielo sopra le nubi. Con

ciò si vuol dire che la Bellezza divina si manifesterà dal

cielo della volontà di Dio e apparirà nella forma del

tempio umano. Il termine «cielo» denota elevazione e

sublimità, poiché esso è sede della rivelazione delle

Manifestazioni di santità, Albe d’antica gloria.

76

Nel linguaggio dei Luminari divini il termine «cielo»

è stato applicato a molte cose diverse, come «cielo del

Comando», «cielo della Volontà», «cielo dell’Intento

divino», «cielo della Sapienza divina», «cielo della

Certezza», «cielo della Favella», «cielo della

Rivelazione», «cielo dell’Occultazione» e così via. Ogni

volta Egli ha dato al termine «cielo» un significato

speciale, rivelato soltanto agli iniziati ai misteri divini e a

coloro che hanno bevuto al calice della vita immortale.

Come vedete “cielo del comando”, che corrisponde al mio “cielo del potere”, è il primo significato.

77

Sappi, invero, che la sapienza è di due specie: divina e

satanica. L’una sgorga dalla fonte dell’ispirazione divina;

l’altra non è che un riflesso di pensieri vani e oscuri.

Sorgente della prima è Dio; forza motrice della seconda è

il soffio del desiderio egoistico.

78

Il cuore ha perciò bisogno di purificarsi dagli oziosi

discorsi degli uomini e di liberarsi da ogni affetto terreno

per scoprire il significato recondito dell’ispirazione divina

e divenire scrigno dei misteri della sapienza divina.

79

Quando si troverà un indagatore fedele che,

indossato il saio del pellegrino, raggiunga la Caaba del

desiderio del cuore e, senza orecchi e senza lingua,

scopra i misteri dei detti divini?

80

Queste «nubi» significano, in un senso, l’annullamento

delle leggi, l’abrogazione delle precedenti Dispensazioni,

l’abolizione dei riti e degli usi correnti fra gli uomini,

l’esaltazione di fedeli illetterati su dotti avversari della

Fede. In un altro senso, significano l’apparizione della

Beltà immortale in immagine d’uomo mortale con

limitazioni umane quali mangiare e bere, povertà e

ricchezza, gloria e umiliazione, sonno e veglia e altre

simili che gettano il dubbio nelle menti degli uomini e li

spingono ad allontanarsi. Tutti questi veli sono chiamati

simbolicamente «nubi».

85

Così pure Egli disse: «il giorno nel quale il cielo

produrrà un fumo visibile che avvolgerà gli uomini. Sarà

questo castigo cocente» (Corano 44:10, 11). Il Gloriosissimo ha decretato

proprio queste cose, contrarie ai desideri dei malvagi,

come pietra di paragone e norma con cui saggiare i Suoi

servi, per riconoscere i giusti dai malvagi e distinguere i

fedeli dagli infedeli. Il termine simbolico di « fumo »

denota gravi dissensi, abrogazioni e demolizioni di norme

riconosciute e completa distruzione dei loro gretti

sostenitori.

87

E ora riguardo alle Sue parole: «E manderà i Suoi

angeli…». Per «angeli» s’intendono coloro che, fortificati

dal potere dello spirito, hanno consumato nel fuoco

dell’amore di Dio tutte le caratteristiche e le limitazioni

umane e si sono rivestiti degli attributi degli Esseri più

eccelsi e dei Cherubini.

Viene ribadito che angeli si riferisce a uomini, messaggeri di Dio.

89

I seguaci di Gesù non hanno mai capito il senso

recondito di queste parole e, non essendo apparsi i segni

che essi e i capi della loro Fede attendevano, si sono

rifiutati di riconoscere, pur sino ad ora, la verità delle

Manifestazioni di Santità che sono apparse dai tempi di

Gesù. Così si sono privati degli effluvi della santa grazia

di Dio e delle meraviglie della Sua parola divina. Tale è il

loro infimo stato in questo Giorno, il Giorno della

Resurrezione! Non hanno neppure capito che, se in ogni

epoca i segni della Manifestazione di Dio apparissero nel

regno visibile secondo il testo delle tradizioni

comunemente accettate, nessuno potrebbe in alcun modo

negarli o allontanarsene e perciò non si potrebbero

distinguere i beati dai miserabili e i peccatori dai timorati

di Dio. Giudica equamente: se le profezie registrate nel

Vangelo dovessero avverarsi letteralmente, se Gesù,

Figlio di Maria, dovesse discendere dal cielo visibile

sopra le nubi accompagnato dagli angeli, chi si

attenterebbe di non credere, chi oserebbe negare la verità

e mostrare disdegno?

90

I capi religiosi

– immersi in desideri egoistici, perseguendo cose

sordide e transitorie – hanno considerato questi divini Luminari

oppositori dei modelli della loro conoscenza e

comprensione e ostili ai loro usi e giudizi. Hanno interpretato

testualmente le Parole di Dio e i detti e le tradizioni

delle Lettere dell’Unità, spiegandoli secondo la loro deficiente

comprensione, e perciò hanno privato se stessi e

tutta la loro gente delle munifiche piogge della grazia e

dei favori di Dio. Eppure danno credito a questa ben nota

tradizione: «In verità la Nostra parola è oscura, sbalorditivamente

oscura». In un’altra occasione è detto: «La Nostra

Causa mette a dura prova, è altamente inquietante:

nessuno può sopportarla eccetto un favorito del cielo, o un

Profeta ispirato, o colui la cui fede Iddio ha provata».

Questi capi delle religioni ammettono che nessuna di queste

tre specifiche condizioni è applicabile a loro. Le prime

due sono palesemente al di là della loro portata; quanto

alla terza è evidente che non hanno mai saputo resistere

alle prove inviate da Dio e, quando la divina Pietra di Paragone

è apparsa, si sono dimostrati nulla più che scorie.

91

Grande Iddio! Sebbene abbiano accettato la verità di

questa tradizione, i teologi sono ancora dubbiosi sui punti

oscuri della loro fede e ne discutono, e ciononostante

pretendono di essere rappresentanti della legge di Dio in

tutte le sue sottigliezze, e interpreti dei misteri essenziali

del Suo santo Verbo. Asseriscono con convinzione che le

tradizioni che indicano l’avvento dell’atteso Qá’im non si

sono ancora realizzate, mentre sono loro che non sono

stati capaci di aspirare la fragranza del significato delle

tradizioni e ancora non sanno che tutti i segni

preannunziati si sono adempiuti, che la via della santa

Causa di Dio è stata rivelata e che proprio ora, rapide

come la folgore, le schiere dei fedeli la percorrono,

mentre gli stolti teologi aspettano di vedere i segni

preannunziati. Di’: O stolti! Attendete pure, come

attendono ancora i vostri predecessori!

92

Se fossero interrogati riguardo ai segni che dovevano

annunciare il rivelarsi e il sorgere del sole della

Dispensazione di Muhammad, di cui abbiamo già riferito

e nessuno dei quali si è realizzato letteralmente, e se fosse

loro detto: «Per qual motivo avete respinto le

rivendicazioni avanzate dai Cristiani e dai popoli di altre

fedi e li considerate infedeli?», non sapendo che cosa

rispondere, replicherebbero: «Quei Libri sono stati

contraffatti e non sono, né mai sono stati, di Dio».

Rifletti: le parole dei versetti sono eloquente

testimonianza del fatto che essi sono di Dio. Un versetto

analogo è stato rivelato anche nel Corano, se foste di

coloro che comprendono. In verità Io dico che in tutto

questo periodo nessuno è riuscito a comprendere ciò che

s’intende per contraffazione del Testo.

93

Sì, negli scritti e nei detti degli Specchi che riflettono il

sole della Dispensazione di Muhammad è stata fatta

menzione di «modifiche apportate da esseri eccelsi» e di

«contraffazioni operate da sprezzanti». Questi passi,

però, si riferiscono soltanto a casi particolari.

94

In verità, per «contraffazione» del testo, non

s’intende ciò che quelle anime stolte e abiette hanno

immaginato, come chi sostiene che i teologi ebrei e

cristiani hanno cancellato dal Libro i versetti che esaltano

e magnificano il sembiante di Muhammad inserendovene

altri che esprimono il contrario. Totalmente vuote e false

sono queste parole! Chi crede in un libro e lo stima

ispirato da Dio, può mutilarlo? Inoltre, il Pentateuco era

stato divulgato su tutta la superficie della terra e non era

confinato alla Mecca e a Medina, così che si potesse, in

segreto, contraffarne e corromperne il testo. No, per

alterazione del testo s’intende quello che stanno facendo

oggi tutti i teologi musulmani, cioè interpretare il santo

Libro di Dio secondo fatue immaginazioni e vani desideri.

E poiché gli Ebrei, al tempo di Muhammad,

interpretarono i versetti del Pentateuco relativi alla Sua

Manifestazione secondo la loro fantasia e si rifiutarono

d’accettare la Sua santa parola, per questo contro di loro fu

formulata l’accusa di «contraffare» il testo. È altresì

chiaro che i seguaci del Corano hanno oggi alterato il

testo del sacro Libro di Dio per quel che riguarda i segni

dell’attesa Manifestazione e lo hanno interpretato secondo

le loro inclinazioni e i loro desideri.

95

Ancora in un altro esempio Egli dice: «vi sono fra loro

alcuni che ascoltano la Parola di Dio per poi alterarla

scientemente, dopo averla ben compresa» (Corano 2:75). Anche questo

versetto indica che è stato alterato il significato della

Parola di Dio, non che ne siano state veramente soppresse

le parole. Di questa verità fanno testimonianza coloro che

hanno mente sana.

96

In un’altra occasione, ancora Egli dice: «Guai a coloro

che trascrivono il Libro con le proprie mani alterandolo e

poi dicono: “Questo è da Dio” per barattarlo a vil prezzo»

(Corano 2:79). Questo versetto fu rivelato a proposito dei teologi

e dei capi della religione ebraica. Costoro, per compiacere

i ricchi, per acquistare onori terreni e sfogare la propria

invidia e incredulità, scrissero una quantità di trattati

contestando i diritti di Muhammad e basarono le loro

argomentazioni su prove che sarebbe indegno

rammentare, con la pretesa che esse derivassero dal testo

del Pentateuco.

98

Sì: «contraffazioni» del testo nel senso da

Noi riferito sono state realmente operate in casi

particolari.

99

Abbiamo anche sentito asserire da un certo numero di

stolti della terra che il testo autentico del Vangelo

celestiale non esiste fra i Cristiani, ma che è asceso al

cielo. Che grave errore! Hanno dimenticato che

un’asserzione simile attribuisce la più grave ingiustizia e

tirannia a una Provvidenza tenera e misericordiosa! Come

avrebbe potuto Dio, una volta che l’Astro della beltà di

Gesù era scomparso dalla vista del Suo popolo per

ascendere al quarto cielo, far scomparire anche il Suo

santo Libro, la Sua più grande testimonianza fra le Sue

creature? A quella gente cosa sarebbe rimasto cui

attenersi, dal tramonto dell’Astro di Gesù fino al sorgere

del sole della Dispensazione di Muhammad? Quale legge

sarebbe stata loro sostegno e guida?

103

Invero, Colui Che è Astro della Verità e Rivelatore

dell’Essere Supremo, mantiene nel tempo incontestata sovranità

su tutto ciò che è in cielo e in terra, ancorché sulla terra non si

trovi alcuno che Gli ubbidisca. In verità, Egli è indipendente da

ogni dominio terreno, quantunque nulla possieda. In tal guisa ti

riveliamo i misteri della Causa di Dio e ti doniamo le gemme

della saggezza divina affinché, sulle ali della rinuncia, tu possa

librarti ad altezze celate a occhi umani.

110

Così pure ha parlato il Re eterno: «Nulla ho visto senza

scorgervi Dio dentro, davanti o dietro».

Mediante la

rivelazione di queste gemme di virtù divina si manifestano

tutti i nomi e gli attributi di Dio quali sapienza e potere,

sovranità e dominio, misericordia e saggezza, gloria,

generosità e grazia.

113

Ne fa fede ciò che è accaduto in questa Dispensazione

meravigliosa ed eccelsa. Miriadi di sacri versetti sono

discesi dal cielo della potenza e della grazia, eppure

nessuno vi ha fatto attenzione, nessuno ha smesso

d’attenersi a parole di uomini delle quali neppure una

lettera vien compresa da chi le proferisce.

119

Inoltre, quanti popoli di religioni diverse, di credi

contrastanti e di temperamenti opposti hanno indossato il

nuovo abito dell’Unità divina e bevuto alla coppa della

Sua Unicità, grazie alla fragranza vivificatrice della

primavera divina che spira dal Ridván di Dio!

120

Questo è il significato del ben noto detto: «Il lupo e

l’agnello pasceranno insieme». Osservate l’ignoranza e la

stoltezza di chi, come le nazioni antiche, aspetta ancora di

vedere queste bestie pascere allo stesso pascolo! Tale è il

loro infimo stato. Si direbbe che le loro labbra non

abbiano mai lambito la coppa della comprensione, né i

loro piedi calcato la via della giustizia. Inoltre, che

beneficio avrebbe il mondo se ciò avvenisse?

121

Coi termini «vita» e «morte» menzionati

nelle Scritture s’intende la vita della fede e la morte della

miscredenza.

124

No: per «tromba» s’intende lo squillo di tromba della

Rivelazione di Muhammad che risuonò nel cuore

dell’universo e per «resurrezione» la Sua ascesa a

proclamare la Causa di Dio. Egli comandò ai traviati e ai

perversi di levarsi e di erompere dai sepolcri dei loro

corpi, li abbigliò della vaga veste della fede e li vivificò

con il soffio di una nuova vita meravigliosa.

E’ evidente che ogni nuova Rivelazione rappresenta uno squillo di tromba e fa risuscitare a nuova vita chi ci crede.

129

In ogni epoca e in ogni secolo lo scopo dei Profeti di

Dio e dei Loro eletti non è stato che quello di affermare il

significato spirituale dei termini «vita», «resurrezione»

e «giudizio».

134

E ora rifletti in cuor tuo: se per sovranità s’intendesse

sovranità terrena e dominio mondano, e ciò significasse

soggezione e fedeltà esteriore di tutti i popoli e le tribù

della terra – per cui i Suoi amati sarebbero esaltati e

lasciati vivere in pace e i Suoi nemici umiliati e tormentati

– tale forma di sovranità non sarebbe quella vera di Dio,

Sorgente d’ogni dominio, la Cui maestà e potenza sono

attestate da tutte le cose. Non vedi che la maggior parte

dell’umanità è sotto l’imperio dei Suoi nemici? Che si è

allontanata dal sentiero del Suo compiacimento? Che ha

fatto ciò ch’Egli aveva proibito e lasciato incompiuto, anzi

negato e avversato, ciò che aveva comandato? Che i Suoi

amici sono sempre stati vittime de’ Suoi nemici? Tutte

queste cose sono più chiare dello splendore del sole

meridiano.

135

Sappi, perciò, o indagatore della verità, che la

sovranità terrena non ha né mai avrà alcun pregio agli

occhi di Dio e dei Suoi Eletti.

144

Questa povertà e questa ricchezza, quest’umiliazione e

questa gloria, questo dominio, questo potere e simili cose,

verso le quali sono rivolti gli occhi e il cuore di queste

anime fatue e stolte, tutto questo svanisce nel nulla più

completo in quella Corte! Com’Egli ha detto: «O uomini!

Voi siete poveri e avete bisogno di Dio; ma Dio è il

Ricco, Colui Che basta a Se Stesso» (Corano 35:15). Per «ricchezza»,

perciò, s’intende l’indipendenza da tutto fuorché da Dio e

per «povertà» la mancanza di ciò che è di Dio.

150

In ogni giardino

contempleranno la sposa mistica dell’intimo significato,

racchiusa nei reliquari della parola, in perfettissima grazia

e nel più completo ornamento. La maggior parte dei

versetti del Corano tratta e attesta questo tema spirituale.

Il versetto «E non c’è cosa alcuna che non canti le Sue

lodi» (Corano 17:44) ne è eloquente attestato e «scritta, contata,

abbiamo ogni cosa» (Corano 78:29) ne è fedele testimonianza.

152

Perciò: chiunque,

in qualsiasi Dispensazione, abbia riconosciuto e sia giunto

alla presenza di questi gloriosi, risplendenti ed eccellenti

Luminari è veramente giunto alla «Presenza di Dio» ed è

entrato nella città della vita eterna e immortale. Pervenire

a questa presenza è possibile solo nel Giorno della

Resurrezione, che è il Giorno in cui Dio sorge nella Sua

Rivelazione che tutto abbraccia.

153

Questo è il significato di «Giorno della Resurrezione», di

cui si parla in tutte le scritture e che è annunziato a tutte le

genti.

155

Considera: chi nel giorno della Rivelazione di Dio non

riesce a pervenire alla grazia della «Presenza divina» e a

riconoscere la Sua Manifestazione, come può esser

meritatamente chiamato dotto, anche se avesse passato

millenni a ricercare la sapienza e acquisito tutto il sapere

limitato e materiale degli uomini? È evidente che non si

potrà mai ritenere che possieda la vera sapienza. Mentre il

più incolto di tutti gli uomini, se sarà onorato di questa

suprema distinzione, in verità sarà annoverato fra gli

uomini divinamente sapienti, la cui sapienza viene da Dio,

poiché avrà conseguito il culmine della sapienza e

raggiunto la più alta vetta del sapere.

156

Anche questo stadio è uno dei segni del Giorno della

Rivelazione; com’è scritto: «Gli umili fra voi Egli esalterà

e coloro che sono esaltati umilierà». E ugualmente ha

rivelato nel Corano: «Or Noi volevamo invece beneficare

coloro che eran stati umiliati sulla terra e volevamo farne

guide spirituali fra gli uomini, volevamo farne Nostri

eredi» (Corano 28:5).

160

Muhammad esprime la Sua protesta contro la gente di

allora anche in un altro versetto. Dice: «Mentre prima

invocavano vittoria sugli empi, quando giunse loro Colui

Che già conoscevano, Lo rinnegarono, maledica Iddio i

negatori!» (Corano 2.89). Rifletti come anche questo versetto

presupponga che la gente del tempo di Muhammad fosse

la stessa del tempo degli antichi Profeti, che lottava e

combatteva per divulgare la Fede e insegnare la Causa di

Dio. Eppure come potevano le generazioni viventi ai

tempi di Gesù e di Mosè e quelle del tempo di

Muhammad esser considerate effettivamente le stesse?

Inoltre, Coloro Che avevano conosciuti in precedenza

erano Mosè, Rivelatore del Pentateuco, e Gesù, Autore

del Vangelo. Eppure, perché Muhammad dice: «Quando

giunse loro Colui Che già ben conoscevano» – cioè Gesù

o Mosè – «Lo rinnegarono»? Non era stato Muhammad

apparentemente chiamato con un nome diverso? Non

proveniva da una città diversa? Non parlava una lingua

differente e non rivelava una diversa Legge? Come si può

allora dimostrare la verità di questo versetto e chiarirne il

significato?

161

Ingegnati, dunque, di comprendere il significato di

«ritorno» che è stato esplicitamente rivelato nel Corano e

che finora nessuno ha capito. Che dici? Se dici che

Muhammad era il «ritorno» degli antichi Profeti, come

questo versetto afferma, anche i Suoi Compagni devono

essere il «ritorno» dei Compagni di un tempo, e anche il

«ritorno» della gente di prima è chiaramente affermato

dal testo dei sopra citati versetti. E se lo neghi, rinneghi

sicuramente la verità del Corano, la prova più certa di Dio

agli uomini. Egualmente pròvati ad afferrare il significato

di «ritorno», «rivelazione» e «resurrezione»,

come si vedono nei giorni delle Manifestazioni

dell’Essenza divina, sì che tu possa vedere coi tuoi occhi il

«ritorno» delle anime sante in corpi santificati e

illuminati, e detergerti dalla polvere dell’ignoranza, e

purificare, con le acque della misericordia che scorrono

dalla Sorgente della Sapienza divina, il tuo ottenebrato io;

allora forse per il potere di Dio e la luce della guida

divina, potrai distinguere l’Alba dell’eterno splendore dalla

notte tenebrosa dell’errore.

Credendo nella reincarnazione, si può anche supporre che gli oppositori degli inviati di Dio siano spesso anche gli stessi, che si reincarnano frequentemente ripetendo gli stessi errori.

Il rango di tutti gli inviati di Dio è uguale e, in questo senso, si può affermare che ognuno rappresenti il ritorno del precedente o dei precedenti.

Per rivelazione si intende quella di Dio portata dai suoi inviati.

Per risurrezione si intende quella spirituale che avviene credendo via via ad ogni rivelazione di Dio.

162

Inoltre, ti è evidente che i Latori del pegno di Dio sono

stati manifestati ai popoli della terra come Rappresentanti

di una nuova Causa e Portatori di un nuovo Messaggio.

Tutti questi Uccelli del Trono Celeste, discendendo dal

cielo della volontà di Dio e levandosi a proclamare la Sua

irresistibile Fede, sono considerati un’unica anima e una

stessa persona, perché bevono tutti alla stessa coppa

dell’amore di Dio e tutti mangiano i frutti dello stesso

Albero di Unicità. Ciascuna di queste Manifestazioni di

Dio ha un doppio stato. Uno è quello di pura astrazione e

unità essenziale. Sotto questo aspetto, se li chiamassi tutti

con un nome e attribuissi loro le medesime qualità, non ti

allontaneresti dal vero. Com’Egli ha rivelato: «Non

facciamo distinzione alcuna fra i Messaggeri tutti che

Iddio ha inviato» (Corano 2:285). Poiché tutti esortano i popoli della

terra a riconoscere l’Unità di Dio e annunziano il Kawthar

d’infinita grazia e munificenza. Sono tutti investiti del

manto della Missione Profetica e onorati del peplo della

gloria. Così ha rivelato Muhammad, il Punto del Corano:

«Io sono tutti i Profeti». E inoltre: «Sono il primo

Adamo, Noè, Mosè e Gesù». Dichiarazioni analoghe

sono state fatte da `Alí.

166

Considera, per esempio, la sostanza del rame. Se nelle

miniere gli fosse impedito di solidificarsi, nello spazio di

settant’anni diverrebbe oro. C’è chi sostiene, anzi, che il

rame è oro che, diventando solido, si trova in una condizione

morbosa e non ha quindi raggiunto il suo vero stato.

167

Sia come si vuole, il vero elisir farà sì che in un istante

la sostanza del rame raggiunga lo stato di oro superando i

settant’anni di trasformazione in un solo momento.

Potrebbe quest’oro chiamarsi rame? Si potrebbe sostenere

che non ha raggiunto lo stato di oro, quando la pietra di

paragone è a portata di mano per saggiarlo e distinguerlo

dal rame?

170

Perciò, in tutte le Dispensazioni successive, coloro che

precedono il resto dell’umanità nell’abbracciare la Fede di

Dio, che bevono le limpide acque della sapienza dalla

mano della Beltà divina e raggiungono le più eccelse vette

della fede e della certezza, possono essere considerati, per

il nome, la realtà, le azioni, le parole e il rango, il «ritorno»

di coloro che avevano conseguito gli stessi onori

in una Dispensazione precedente. Poiché qualsiasi cosa i

seguaci di una precedente Dispensazione avessero

manifestato, viene mostrato anche da quelli della

generazione successiva.

172

E da quanto esposto appare evidente che il termine «ultimo»

può applicarsi al «primo», e il termine «primo» può

applicarsi all’ «ultimo», perché entrambi il «primo» e l’

«ultimo», si sono levati a proclamare un’unica, identica

Fede.

176

E ora ingegnati di comprendere il significato di questo

detto di ‘Alí, il Comandante dei Fedeli: «Penetrare i veli

della gloria senza aiuto». Fra questi «veli della gloria»

sono i teologi e i dottori del tempo della Manifestazione di

Dio che, per mancanza di discernimento e per amore e

brama di comando, non si sono sottomessi alla Causa di

Dio, anzi, si sono persino rifiutati di tendere l’orecchio

alla Melodia divina. «Essi si sono messi le dita nelle

orecchie» (Corano 2:19). E la gente, ignorando completamente Dio e

prendendoli a maestri, si è posta ciecamente sotto

l’autorità di questi tronfi e ipocriti capi, non possedendo

personalmente né vista né udito, né cuore per distinguere

il vero dal falso.

177

Nonostante gli ammonimenti, divinamente ispirati, di

tutti i Profeti, i Santi e gli Eletti di Dio, che ingiungono

agli uomini di vedere coi propri occhi e di udire con le

proprie orecchie, essi hanno sdegnosamente rifiutato i loro

consigli e seguito ciecamente i capi della loro Religione e

continueranno a seguirli. Se una persona povera e oscura,

priva dell’ornamento del sapere dei dotti, si rivolgesse loro

dicendo: «Seguite, o popolo, i Messaggeri di Dio» (Corano 36:20),

molto sorpresi da questo invito, risponderebbero: «Come!

Vuoi dire che tutti questi teologi, questi esponenti del

sapere, con tutta la loro autorità, la loro pompa e il loro

fasto, hanno errato e non hanno saputo distinguere il vero

dal falso? Tu, e le persone come te, pretendete di aver

compreso ciò che essi non hanno capito?». Se il numero e

la magnificenza delle vesti dovessero essere ritenuti

indice di sapienza e verità, la gente d’altri tempi dovrebbe

sicuramente essere considerata superiore e più degna di

quella d’oggigiorno che non l’ha mai superata per numero,

magnificenza e potenza.

178

È chiaro ed evidente che ogni qual volta furono rivelate le

Sante Manifestazioni, i teologi del tempo hanno impedito

alla gente di raggiungere la via della verità. Ne fanno fede

i passi delle sacre scritture e dei sacri libri. Non un Profeta

di Dio Si è manifestato Che non sia stato vittima dell’odio

implacabile, delle accuse, del ripudio e dell’esecrazione

del clero del Suo tempo. Guai a loro per le iniquità che le

loro mani hanno operato nel passato! Guai a loro per

quello che fanno adesso! Quali veli di gloria più fitti di

queste incarnazioni dell’errore! Per la giustizia di Dio!

Penetrare questi veli è la più potente di tutte le azioni;

strapparli, la più meritoria! O coorti dello Spirito! Possa

Iddio assistere noi e voi, affinché, al tempo della Sua

Manifestazione, siate benignamente aiutati a compiere

questi atti e a pervenire, nei Suoi giorni, alla Presenza di

Dio.

186

Sono passati milleduecentottant’anni da quando è sorta

la Dispensazione Muhammadica e tutti i giorni all’alba

questa gente cieca e ignobile ha recitato il Corano e

ancora non è riuscita ad afferrare il senso di una lettera di

quel Libro! Leggono e rileggono i versetti che provano

chiaramente la realtà di questi santi argomenti e attestano

la verità delle Manifestazioni della Gloria eterna, senza

comprenderne ancora il senso. In tutto questo tempo non

si sono neppure persuasi che in tutte le età la lettura delle

scritture e dei libri sacri non ha altro scopo se non di

portare il lettore a comprenderne il significato e a svelarne

i più reconditi misteri. Altrimenti leggere senza

comprendere non è di alcun vantaggio duraturo all’uomo.

187

Un giorno un essere bisognoso venne a questa Anima,

assetato dell’oceano della Sua sapienza. Nel corso della

conversazione si parlò dei segni del Giorno del Giudizio,

della Resurrezione, della Rinascita e del Rendiconto. Ci

sollecitò a spiegare come, in questa meravigliosa

Dispensazione, le genti del mondo fossero state portate al

rendiconto senza che nessuno se ne fosse accorto. Allora

lo rendemmo edotto di certe verità della Scienza e della

Saggezza antiche, secondo la portata della sua capacità e

del suo intelletto. Poi gli chiedemmo: «Non hai letto il

Corano e non conosci questo verso benedetto: “E in quel

giorno non verrà richiesto del suo peccato né uomo né

spirito”?» (Corano 55:39). Non ti rendi conto che interrogare non vuol

dire interrogare a voce o a parole, come il versetto indica

e prova? Poiché è detto: «I malvagi si riconosceranno pei

loro segni e saranno afferrati pel ciuffo dei capelli e pei

piedi» (Corano 55:41).

188

I popoli del mondo sono così giudicati dal volto. La

miscredenza, la fede o l’iniquità si manifestano tutti in

esso. È evidente che anche oggi quelli che sono nell’errore

si riconoscono e si distinguono dai seguaci della Guida

divina dal loro volto. Se questa gente riflettesse in cuor

suo sui versetti del Libro, unicamente per amor di Dio e

senz’altro desiderio che quello del Suo compiacimento,

troverebbe certamente tutto ciò che cerca. Nei suoi

versetti troverebbe rivelate e palesate tutte le cose, grandi

e piccole, che sono avvenute in questa Dispensazione. Vi

riconoscerebbe perfino le allusioni alla partenza delle

Manifestazioni dei nomi e degli attributi di Dio dal loro

paese natìo all’opposizione e all’arroganza sdegnosa del

governo e della gente, e al soggiornare e sostare della

Manifestazione Universale in un paese determinato e

particolarmente designato. Però nessuno può intenderlo

eccetto colui che possegga un cuore che comprende.

Direi che in questo caso “giudicare dal volto” significa giudicare le persone da come appaiono, dal loro aspetto in base alle loro azioni. Non si deve, quindi, dare una interpretazione letterale. Una persona può essere fisicamente bellissima, ma se sappiamo che compie un gran numero di crimini, ci apparirà spregevole e cercheremo di starle alla larga. Ovviamente sappiamo che ci sono molte persone spregevoli ricche e di potere che hanno complici e elettori coi quali sono generosi: è questo il caso di tutti i dittatori, magari votati da una gran parte del popolo.

Questa interpretazione è confermata dalle parole che si riferiscono alla beltà di Dio che si mostra nei suoi inviati: costoro sono belli in quanto compiono buone opere, indipendentemente dal loro aspetto fisico..

191

Possa il futuro svelare l’ora in cui, secondo il decreto della

Volontà di Dio, le Spose dell’intimo significato usciranno,

senza velo, dalle loro mistiche magioni e si

manifesteranno nell’antico regno dell’esistenza.

192

Nelle pagine precedenti, abbiamo già assegnato a

ciascuno dei Luminari che sorgono dalle Sorgenti della

santità eterna due stadi. Uno di questi, quello dell’unità

essenziale, lo abbiamo già spiegato. «Non facciamo

differenza alcuna fra loro» (Corano 2:136). L’altro è lo stadio di

distinzione e riguarda il mondo della creazione e delle sue

limitazioni. Da questo punto di vista ogni Manifestazione

di Dio ha una differente individualità, una Missione

definitivamente assegnata, una Rivelazione predestinata e

limitazioni particolarmente fissate. Ognuna di esse è

conosciuta con un nome differente, è caratterizzata da un

attributo speciale, compie una missione definita e le è

affidata una particolare Rivelazione. Com’Egli disse: «Di

tali Messaggeri Divini alcuni li abbiam resi superiori ad

altri; fra essi c’è chi parlò con Dio, ed Egli ne ha elevati

alcuni di vari gradi. Così demmo a Gesù, figlio di Maria,

prove chiare e Lo confermammo con lo Spirito Santo» (Corano 2:253).

193

A causa di questa differenza di stadio e missione le

parole e le affermazioni che scaturiscono da queste

Sorgenti di sapienza divina sembrano contraddirsi e

differire. Ma agli occhi di coloro che sono iniziati ai

misteri della saggezza divina, tutti i loro discorsi non

sono, in realtà, che espressione di un’unica Verità. La

maggior parte della gente, non essendo riuscita a valutare

gli stadi ai quali Ci siamo riferiti, è perplessa e inquieta di

fronte alle espressioni diverse pronunziate dalle

Manifestazioni, che sono, poi, essenzialmente le stesse.

196

Da queste incontrovertibili dimostrazioni, pienamente

suffragate, ingégnati di capire il significato dei quesiti che

hai posti in modo da divenir saldo nella Fede di Dio e da

non essere scoraggiato dalle contraddizioni nei detti dei

Suoi Profeti e dei Suoi Eletti.

200

Si devono ponderare le parole pronunziate dai

Luminari della Verità e, se non se ne dovesse afferrare il

senso, si deve cercare lume presso i Custodi dei tesori

della Sapienza perché ne interpretino il significato e ne

svelino il mistero. Poiché a nessuno è concesso

d’interpretare le sante parole secondo la propria imperfetta

comprensione o, trovandole contrarie alle proprie

tendenze e ai propri desideri, respingerne e negarne la

verità. Poiché tale è oggi l’atteggiamento dei teologi e dei

dottori di quest’epoca che occupano i seggi della sapienza

e della dottrina e che hanno chiamato l’ignoranza sapienza

e l’oppressione giustizia. Se costoro interrogassero la Luce

della Verità circa le immagini che la loro fatua fantasia ha

plasmato e non trovassero la Sua risposta conforme al loro

concetto e alla loro comprensione del Libro, di certo

accuserebbero di mancanza di comprensione Colui Che è

la Miniera e la Sorgente Principale di tutta la sapienza.

Queste cose sono sempre accadute.

206

Noi abbiamo distrutto, col fuoco dell’amore del

Beneamato, il più fitto di tutti i veli, quello cui allude il

detto: «Il più fitto di tutti i veli è il velo del sapere».

La conoscenza mondana, che si apprende nelle scuole, porta molte persone a inorgoglirsi, a sentirsi superiori agli ignoranti del mondo, e questo impedisce loro di avere vera sapienza, quella che viene da Dio.

215

Quel ricercatore deve anche considerare la maldicenza

come una grave colpa e tenersene lontano, poiché essa

spegne la luce del cuore e distrugge la vita dell’anima.

Deve contentarsi di poco e affrancarsi da tutti i piaceri

sfrenati. Deve far tesoro della compagnia di coloro che

hanno rinunciato al mondo e considerare prezioso

beneficio lo sfuggire alla gente millantatrice e mondana.

All’alba d’ogni giorno deve comunicare con Dio e

perseverare con tutta l’anima nella ricerca del Beneamato.

Deve distruggere ogni pensiero perverso con la fiamma

dell’amorosa menzione di Lui e, con la rapidità della

folgore, oltrepassare tutto ciò che non sia Lui. Deve

soccorrere i miseri e mai distogliere le sue cure dai

derelitti. Dev’essere gentile con gli animali e tanto più coi

suoi simili dotati del potere della parola. Non deve esitare

ad offrire la vita per il Beneamato, né lasciare che le

critiche degli uomini lo distolgano dalla Verità. Non deve

desiderare per gli altri quello che non desidera per sé, né

promettere ciò che non può mantenere. Il ricercatore deve

evitare con tutto il cuore la compagnia dei malvagi e

pregare per la remissione dei loro peccati. Deve perdonare

il peccatore e mai disprezzarne l’infimo stato poiché

nessuno sa quale sarà la propria fine. Quante volte nell’ora

della morte un peccatore ha raggiunto l’essenza della fede

e, bevendone il nettare immortale, ha spiccato il volo

verso le Coorti celesti. E quante volte un credente devoto,

al momento dell’ascesa dell’anima, è talmente cambiato da

cadere nel fuoco dell’abisso. Il Nostro scopo nel rivelare

queste parole ponderose e convincenti è quello di

persuadere il ricercatore a considerare transitorio tutto ciò

che non è Dio e a ritenere tutto, fuorché Colui Che è

l’Oggetto di tutta l’adorazione, nullità assoluta.

219

Ogni mille anni circa questa

Città sarà rinnovata e riadornata.

220

Quella Città non è altro che il Verbo di Dio rivelato in ogni

epoca e Dispensazione.

227

Poiché, confrontati a tutte

le altre prove e a tutti i segni, i versetti divinamente

rivelati splendono come il sole, mentre tutti gli altri sono

come stelle.

Attraverso essi

scorre il fiume della sapienza di Dio e brilla il fuoco della

Sua antica e consumata saggezza. Questo è il fuoco che in

un solo attimo accende la fiamma d’amore nel petto del

fedele e porta il gelo dell’indifferenza nel cuore del

nemico.

241

Ma i versetti piovuti da

questa Nube di misericordia divina sono stati così

numerosi, che ancora nessuno ha potuto sapere a quanti

ammontano. Una ventina di volumi sono ora disponibili.

Quanti ne restano ancora inaccessibili! Quanti sono stati

predati e sono caduti nelle mani del nemico e non se ne

conosce la sorte!

252

…mentre queste sante luci hanno sopportato eroicamente per diciotto anni

calamità che come piogge sono cadute su di loro da ogni parte.

Cito questo verso solo per mostrare il simbolismo piogge di calamità, simile al comune piogge di guai, da me usato più volte. Spesso, invece, Dio parla di pioggia di conoscenza.

268

Tra le tradizioni v’è questa: «E quando lo Stendardo

della Verità sarà manifestato, i popoli dell’Oriente e

dell’Occidente lo malediranno». Occorre bere il vino

della rinunzia, scalare sublimi vette di distacco e

osservare la meditazione cui si riferiscono le parole

«un’ora di riflessione è preferibile a settant’anni di pio

culto», per poter scoprire il segreto del comportamento

miserabile degli uomini, di quegli uomini che, nonostante

l’amore e il desiderio intenso per la Verità ch’essi

dichiarano, quando Egli Si manifesta, maledicono i

seguaci della Verità. Questa tradizione fa fede di questa

verità. È chiaro che la ragione di tale comportamento

dipende dall’abolizione di regole, usi, abitudini e riti ai

quali erano stati assoggettati.

269

Nonostante tutti i

versetti del Corano e tutte le tradizioni riconosciute che

indicano una nuova Fede, una nuova Legge e una nuova

Rivelazione, questa generazione aspetta ancora di vedere

il Promesso che dovrebbe sostenere la Legge della

Dispensazione Muhammadica, e gli Ebrei e i Cristiani si

attengono allo stesso cavillo.

270 (intero)

Fra le parole che predicono una Legge nuova e una

Rivelazione nuova ci sono questi passi della «Preghiera

di Nudbih»: «Dov’è Colui Che è destinato a rinnovare i

precetti e le leggi? Dov’è Colui Che ha l’autorità di

trasformare la Fede e i Suoi seguaci?». Egli ha anche

rivelato nello Zíyárat (Tavola di Visitazione rivelata da ‘Ali):

«Pace sulla Verità rinnovata».

Abú-‘Abdi’lláh, interrogato riguardo al carattere del

Mahdí, rispose: «Egli farà ciò che ha fatto Muhammad, il

Messaggero di Dio, e abbatterà qualsiasi cosa vi sia stata

prima di Lui, come il Messaggero di Dio ha abbattuto gli

usi di coloro che L’hanno preceduto».

284

Ti è noto che gli Uccelli Celestiali e le Colombe

dell’Eternità parlano un doppio linguaggio. Uno, il linguaggio

esteriore e privo di allusioni, non è nascosto e

velato, affinché sia lampada di guida e luce di luminoso

faro, per cui i viandanti possano raggiungere le altezze

della santità e i ricercatori avanzare nel regno dell’eterno

ricongiungimento. Così sono le limpide tradizioni e i versetti

evidenti già menzionati. L’altro è velato e nascosto,

perché qualsiasi cosa celata nel cuore dei malvagi possa

svelarsi e il loro intimo essere palesarsi. Così parlò Sádiq,

figlio di Muhammad: «Dio invero li vuole provare e

vagliare». Questa è la norma divina, questa è la Pietra di

Paragone di Dio con la quale Egli saggia i Suoi servi.

Nessuno capisce il significato di quelle parole, tranne

coloro che hanno certezza nel cuore, le cui anime hanno

trovato il favore di Dio, le cui menti si sono allontanate da

tutto fuorché da Lui. In questi detti il significato letterale,

che generalmente la gente comprende, non è quello che si

è inteso esprimere. Così è detto: «Ogni conoscenza ha

settanta significati, uno soltanto dei quali è conosciuto

dagli uomini. E quando il Qá’im apparirà, rivelerà agli

uomini tutto ciò che rimane». Egli disse pure: «Pronunziamo

una parola e con essa Ci riferiamo a uno e

settanta significati; ognuno dei quali possiamo spiegare».

286

Noi però non scorgiamo nessuno al mondo che,

agognando sinceramente la Verità, cerchi la guida delle

Manifestazioni divine per risolvere i problemi oscuri della

sua Fede. Tutti risiedono nel paese dell’oblìo e sono

seguaci della gente della malvagità e della ribellione. In

verità, Dio renderà loro ciò che loro stessi fanno e li

dimenticherà come loro hanno ignorato la Sua Presenza

nel Suo Giorno. Tale è il Suo Decreto per coloro che Lo

hanno negato e tale sarà per quelli che hanno respinto i

Suoi segni.

IL LIBRO DELLA CERTEZZAultima modifica: 2019-04-03T13:48:54+02:00da ruggerorv


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