LIBRO TIBETANO DEI MORTI


LIBRO TIBETANO DEI MORTI

ESTRATTI

Questo testo è un commento del “Libro tibetano dei morti” e può essere letto per intero sul sito:

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/buddhismo/lauf.pdf

Pagg. 72-76:

Nel disegno di un mandala di Avalokitesvara notiamo le sei emanazioni che

rappresentano i sei Buddha. Il Bodhisattva occupa il centro del loto. I sei petali interni

contengono le sillabe OM MA NI PAD ME HUM della formula mantrica che bisogna

pronunciare per invocare Avalokitesvara. Al contempo le sei sillabe sono associate ai sei

Buddha e ai mondi in cui essi si incarnano. Questi sei mondi formano la “ruota della vita”

del sestuplice mondo della sofferenza, nel quale i Buddha annunciano agli esseri la legge

della liberazione dalla sofferenza attraverso la rinascita.

Questi mondi in cui essi si incarnano sono: il mondo degli dei (tib. Lha), il mondo

dei titani o semidei (tib. Lha-ma-yin), il mondo degli uomini (tib. Mi), il mondo degli

animali (tib. Byol-song), il mondo degli spettri della fame o preta (tib. Yi-dvags) e il

mondo degli esseri infernali (tib. dMyal-ba). Si tratta di un’antica classificazione buddhista,

presente già nelle dottrine del buddhismo hinayana. Simboleggia i comportamenti

karmicamente negativi, che costringono l’uomo a reincarnarsi ripetutamente nel ciclo delle

esistenze. La rinascita nei sei mondi esistenziali, conseguenza dell’ignoranza, è legata alla

dottrina delle dodici dipendenze condizionate (scr. pratityasamutpada), una delle dottrine

buddhiste fondamentali. Appartiene al nucleo delle dottrine sulla ineludibilità del

divenire e della transitorietà. Finché la vita umana – a causa dell’ignoranza e della follia

(illusione), dell’odio e della cupidigia – è legata al mondo transitorio, l’affrancamento dalla

catena delle rinascite nei sei mondi della sofferenza è impossibile. Avalokitesvara si

manifesta nei sei mondi esistenziali nelle sembianze dei sei Buddha per rivelare agli esseri

di tutte e sei le classi questa verità.

Nel Mondo degli Dei, la cui celeste esistenza non è eterna, il sovrano di questo

regno è il Buddha bianco brGya-byin (tib. Lha’i thub-pa), che ha in mano il liuto sonante.

Sta a significare che l’orgoglio degli dei per la piacevole esistenza nelle alte sfere non è

lecito, perché il loro soggiorno nei cieli, a seguito di azioni karmicamente positive, presto o

tardi avrà fine. Simboleggia la loro transitorietà il fatto che il suono del liuto si sta

spegnendo (tib. sGrasnyan). La sillaba germinale mantrica del Mondo degli Dei, A, è

associata al centro della fronte; e la virtù che consente di sgominare la superbia (tib. Nga-

rgyal) è la perfezione della meditazione (scr. dhyana-paramita, tib. bSam-gtan).

Il Mondo dei litigiosi Semidei e Titani è dominato dall’invidia per i frutti dell’albero

del sapere. Sovrano dei Titani (tib. Lha-min thub-pa) è il Buddha verde Thag-bwang-ris,

con l’armatura da cavaliere. Il suo principale attributo è la spada, con la quale pone fine

alla lotta scatenata dall’invidia. La sillaba germinale mantrica SU di questo mondo

esistenziale è associata al centro della laringe. Il Buddha verde annuncia ai Titani la

perfezione della disciplina morale (scr. sila-paramita, tib. Tshul-khrims), che consente di

sgominare l’invidia che divide (tib. Phrag-dog).

Nel Mondo degli Uomini appare il Buddha giallo Sakyamuni, che regge la ciotola

delle elemosine e il bastone del pellegrino. Nel mondo di nascita-vecchiaia-morte degli

uomini, il Buddha terreno insegna agli uomini a vincere la passione della cupidigia (tib.

‘Dodchags) e a perseguire la perfezione, che porta alla redenzione (scr. virya-paramita, tib.

brTson-‘grus). Il cakra psichico del buddha giallo Sakyamuni, cui appartiene la sillaba

mantrica NRI, è localizzato nel loto del cuore, sede del dharmakaya.

Nel Mondo degli Animali, che vivono nell’ignoranza e nell’ottusità, appare il

Buddha azzurro Seng-ge rab-brtan, che ha nelle mani il libro della sapienza. Insegna agli

animali che per vincere l’ignoranza (tib. gTi-mug) bisogna aspirare alla perfezione della

conoscenza (scr. prajna-paramita, tib. Shes-rab chos). La sillaba mantrica TRI è associata al

Mondo degli Animali e ha sede nel loto del centro ombelicale, origine del Mondo degli

Animali e degli Esseri prigionieri degli Istinti.

Nel Mondo degli Spettri della Fame o Preta (tib. Yi-dvags) eternamente assetati,

dove regnano avidità e avarizia (tib.Ser-sna), Avalokitesvara appare nelle sembianze del

Buddha rosso Kha-‘barma. Ha in mano il prezioso vaso col cibo celeste (tib. Rin-chen

sgrom-bu). Il Buddha rosso insegna ai preta a superare la tormentosa avidità, che li

costringe a non essere mai sazi, perseguendo la perfezione della generosità. Il centro

psichico del Mondo dei Preta, gli insaziabili spiriti eternamente affamati, ha sede nel

perineo; la sua sillaba mantrica è PRE, di colore giallo.

Il mondo esistenziale più basso, mondo dei tormenti più atroci, è l’Inferno, con i

suoi diciotto regni gelidi e infuocati, nei quali precipitano gli esseri animati dall’odio (tib.

Zhe-sdang). In questo Inferno il Bodhisattva scende nelle sembianze del Buddha indaco

Dharmaraja (tib. Chos-kyi rgyal-po). Ha nelle mani l’acqua e il fuoco per lenire le

sofferenze causate dal gelo e dal calore rovente. Il simbolico cakra del mondo degli inferi,

cui appartiene la sillaba mantrica DU, ha sede sulle piante dei piedi (tib. rKang-mthil

rtsa’khor). Il Buddha indaco insegna agli abitatori degli inferi a superare i dissidi creati

dall’odio mediante la perfezione della imperturbabilità (scr. ksantiparamita, tib. bZod-pa’i

chos).

Riportiamo il passo di un testo per la meditazione sul grande Bodhisattva

Avalokitesvara, che illustra i simbolici rapporti che intercorrono fra le sei sillabe e i mondi

esistenziali:

Dalle invocazioni al Bodhisattva Avalokitesvara

Om mani padme hum! Nel mondo degli Dei è apparsa la sillaba bianca OM per

eliminare la sofferenza, causata dalla superbia, dal divenire,

dalla transitorietà. Possa realizzarsi la vera sapienza della

uguaglianza.

Invochiamo il Signore della grande Misericordia!

Om mani padme hum! Nel mondo dei Titani è apparsa la sillaba verde MA per

eliminare la sofferenza del dissidio causata dall’invidia.

Possa realizzarsi la vera sapienza delle opere.

Invochiamo il Signore della grande Misericordia!

Om mani padme hum! Nel mondo degli Uomini è apparsa la sillaba gialla NI

per eliminare la sofferenza causata dal meschino dubbio.

Possa realizzarsi la vera sapienza autooriginata.

Invochiamo il Signore della grande Misericordia!

Om mani padme hum! Nel Mondo degli Animali è apparsa la sillaba azzurra

PAD per eliminare la sofferenza della bestiale ottusità,

causata dall’ignoranza.

Possa realizzarsi la vera sapienza del dharmadhatu.

Invochiamo il Signore della grande Misericordia!

Om mani padme hum! Nel Mondo dei Preta è apparsa la sillaba rossa ME

per eliminare i tormenti della fame e della sete, causati

dalle passioni. Possa realizzarsi la vera sapienza della chiara

visione differenziante.

Invochiamo il Signore della grande Misericordia!

Om mani padme hum! Nel Mondo degli Inferi è apparsa la sillaba nero-azzurro

HUM per eliminare i tormenti del gelo e del caldo rovente,

causati dall’odio. Possa realizzarsi la vera sapienza dello

specchio.

Invochiamo il Signore della grande Misericordia!

Il Libro tibetano dei Morti si occupa del simbolismo dei sei Buddha e delle loro

funzioni soteriche nei sei mondi esistenziali in un rituale particolare, mirante a guidare la

coscienza del defunto. Sotto forma di celebrazione rituale, esso rappresenta sia la via del

grande Bodhisattva Avalokitesvara, che appare nei sei regni esistenziali nelle sembianze

dei sei Buddha per insegnare le “perfezioni” (scr. paramita) e le sembianze buddhiste, sia

la simbolica “chiusura delle sei porte della rinascita” (tib. Skye-sgo), ad opera delle sillabe

mantriche OM MA NI PAD ME HUM di Avalokitesvara, illuminando il defunto sulla

natura dei sei Buddha, quali emanazioni del Bodhisattva. Inoltre, illustra ancora una volta

al defunto tutti i significati importanti delle divinità pacifiche e adirate: in particolare, i

significati dei gesti delle mani, e soprattutto degli attributi (tib. Phyag-mtshan) e delle

sapienze dei Buddha. Per questo scopo il celebrante usa diverse serie di cartoncini dipinti,

i Tsa-ka-li, in cui sono raffigurati gli attributi, i simboli e i segni dell’origine spirituale

delle divinità. Per esempi, le due prime serie di simboli del gruppo dei sei Buddha, che

sono:

– la serie del Buddha giallo del mondo degli uomini, con le seguenti immagini: patra

e bastone del pellegrino, karmakalasa, dharmacakra, Vajrasattva.

– la serie del Buddha bianco del mondo degli dei, con le seguenti immagini: liuto,

corona dei Buddha, vajra, kapala su treppiede.

Quindi, per la sola rappresentazione simbolica dei sei Buddha, dei loro regni e dei

loro attributi esiste una serie di trenta cartoncini, che durante la cerimonia vengono

mostrati e spiegati all’immagine del defunto. Di conseguenza il rituale funebre diventa nel

suo insieme un evento iniziatico, con immagini simboliche legate a contenuti molti precisi;

ma è anche una tecnica meditativa sull’immagine, in quanto i vari contenuti del processo

rituale spiegano il significato dei simboli. Il principio cosciente del defunto, incorporato

nella sByang-bu, viene invitato a concentrarsi su queste immagini e a meditare sui loro

profondi significati. Così si arriva alla purificazione della coscienza.

Al centro del rituale c’è la sByang-bu (o immagine del defunto), per mezzo della

quale il morto viene interpellato, ammonito, guidato e attraverso varie iniziazioni

(abhiseka) dotato di forza spirituale, come se fosse realmente presente e partecipasse

attivamente alla cerimonia. Il Lama ha il compito di mettere il principio cosciente in

condizione di uscire da se stesso e di trovare, col suo aiuto, la via dell’affrancamento dal

samsara. L’officiante assegna all’immagine un posto d’onore, la pone di fronte a sé e la

rende partecipe delle azioni rituali. Il defunto (rappresentato dalla sua immagine)

attraversa simbolicamente tutti i regni dell’incarnazione, presi in considerazione come

possibili luoghi della rinascita, secondo un ordine di successione ben preciso su una

superficie appositamente allestita. Questa superficie, che rappresenta il piano cosmico dei

sei mondi esistenziali (tib. ‘Groba’i khams drug), può avere una forma rettangolare o la

forma di un mandala dei mondi. Nel rettangolo, che consiste di una tavola di legno, i

riquadri della serie centrale rappresentano le simboliche sedi dei sei mondi. Anche le altre

due serie sono suddivise in 6 riquadri ciascuna. Nei sei campi di quella superiore vengono

poste piccole ciotole contenenti il riso, che viene offerto ai sei Buddha; nei sei campi di

quella inferiore le piccole ciotole contengono dolci di pasta (tib. Gtor-ma), ma vengono

offerti agli abitanti dei sei mondi a nome del defunto. Hanno lo scopo di placare gli spiriti

malvagi del mondo degli inferi, che tentano di danneggiare l’anima del defunto.

Il rituale inizia con l’esortazione alla coscienza del defunto ad uscire dal suo

isolamento nell’aldilà, per entrare nella piccola immagine simbolica, la sByang-bu, il

cartoncino col suo nome (tib. mTshan-sbyang). Il celebrante esorta la coscienza a

concentrarsi al massimo su questa immagine, a ricordare gli insegnamenti e le saggezze

trasmessigli dal suo Guru, ad acquisire le sapienze dei cinque Tathagata e a ricordarsi

della sua divinità protettrice personale (tib.Yi-dam).

La sByang-bu, che viene posta sotto un ombrellino, è il cartoncino col nome del

defunto. Infatti, sotto l’immagine è indicato il suo nome. Questo cartoncino simboleggia il

corpo terreno del morto. I gioielli (stilizzati), riconoscibili nell’immagine, simboleggiano il

suo spirito; le strisce di seta di cinque cuori, che ricadono dall’ombrellino, simboleggiano le

cinque componenti (i cinque sensi) della sua personalità. Dopo le invocazioni al defunto,

ha luogo la fase culminante del rituale, che consiste nell’ammaestramento e nella

conduzione della coscienza. Con l’aiuto della sByang-bu, il celebrante fa attraversare al

morto i sei mondi dell’incarnazione.

La meta è la sfera celeste del grande Bodhisattva Avalokitesvara o la perfetta redenzione

nel nirvana.

Il simbolico viaggio della piccola immagine inizia dal primo campo, che

rappresenta le sofferenze del mondo degli inferi, causate dall’odio. Il celebrante colloca la

sByang-bu, che rappresenta il defunto, sul riquadro del mondo degli inferi e gli descrive

le sofferenze di questo mondo dell’incarnazione. A questo punto il defunto si trova

simbolicamente nell’inferno. Il Lama gli illustra l’apparizione di Avalokitesvara, nelle

sembianze del Buddha Dharmaraja, sceso nel mondo degli inferi, perché mosso da grande

compassione (scr. mahakaruna). A nome del defunto, il Buddha Dharmaraja offre ai

sofferenti fuoco e acqua, per alleviare i tormenti causati dal gelo e dal caldo rovente, e la

ciotola di riso. Poi, con l’offerta dei gTorma, placa i demoniaci abitatori di questa

dimensione, affinché l’anima possa abbandonare il regno dei tormenti infernali senza

impedimenti. Questa parte del rito termina con la simbolica chiusura della porta del

mondo degli inferi per mezzo dei mantra, onde impedire la rinascita in questo regno.

Indi il Lama colloca la sByang-bu sul campo dei preta e descrive le sofferenze degli

spiriti eternamente affamati e le cause karmiche delle stesse. Poi, per mezzo della sByang-

bu, conduce il defunto attraverso il mondo degli animali, quello dei titani, quello degli

uomini e quello degli dei. Quando l’immagine è passata attraverso tutti e sei i riquadri e

sono state chiuse tutte e sei le porte della rinascita, il rettangolo o il mandala dei sei

mondi viene rimosso. Ormai al defunto è aperta la via del cielo, che conduce nella sfera

dell’illuminazione. A questo punto la sByan-bu, l’unico oggetto che lega il defunto al

mondo materiale, non è più necessaria, perciò viene bruciata sull’altare. E il Lama, rivolto

alla fiamma, legge il seguente testo:

“Possa la trinità di corpo, parola e spirito del defunto trasformarsi, col fuoco, nella

sapienza dei tre corpi (tib. sKu gsum); possa il defunto essere liberato dai suoi errori e vizi

capitali e cogliere il frutto del trikaya. Possano i cinque componenti della sua personalità e

i suoi cinque errori capitali trasformarsi, col fuoco, nella sapienza dei cinque corpi (tib.

sKu lnga). Possano i cinque regni elementari essere liberati da ogni macchia e acquisire le

cinque sapienze dei cinque corpi (le cinque sapienze dei Buddha). Possano ignoranza e

peccati trasformarsi, col fuoco, in purissima saggezza. Possa il defunto essere liberato da

tutti gli impedimenti e da tutte le macchie e raggiungere il regno del sublime Buddha

Samantabhadra”.

Pag. 77:

Ora passiamo alla descrizione del mondo degli inferi, e in particolare

dell’esperienza che il defunto deve fare in questo mondo e che presenta numerose

analogie con le descrizioni mitiche di altre culture e di altre religioni. L’illustrazione del

regno degli inferi occupa quasi due terzi dell’immagine. E’ il regno dove si subiscono

inesorabilmente gli effetti degli estremi contrasti, il gelo e il fuoco, prodotti – secondo il

pensiero buddhista – dall’odio e dall’ira (scr. dvesa o krodha). Dal punto di vista

psicologico, il parallelo è calzante. Ira, odio e avversione creano le più forti scissioni. Ma

provocare scissioni significa anche doverne subire le conseguenze. Perciò questo vizio o

veleno è il più deleterio dei “cinque veleni”, che costringono il principio cosciente a

reincarnarsi nei sei mondi esistenziali.

Il mondo degli inferi (tib. dMyal-ba) è una fortezza di sofferenze dalla quale è

impossibile evadere, le cui mura, irte di infiniti pericoli, possono essere scavalcate solo da

chi abbia già espiato per tutte le sue cattive azioni. Tuttavia, per la concezione buddhista,

le pene dell’inferno non sono eterne, sono limitate nel tempo. E il Bodhisattva

Avalokitesvara scende in questo mondo proprio perché col suo intervento può aiutare i

dannati.

Pag. 78:

Al centro dell’inferno, in piedi, in un’aureola di fuoco, vediamo il giudice dei morti

Yama Dharmaraja (tib. gSin-rje choskyi rgyalpo). Ha l’aspetto adirato, una chioma

fiammeggiante e in capo una corona di teschi. Dharmaraja ha un terzo occhio, ha nelle

mani la spada fiammeggiante della conoscenza e lo specchio, nel quale si riflettono tutte le

azioni, buone e cattive, del defunto. Davanti al giudice dei morti è seduto il più

importante dei “ministri del karma” o “capo del karma” (tib. Las-mkhan) del seguito di

undici aiutanti del dio dei morti. Ha la testa di scimmia (tib. sPre’u mg-can) e regge la

bilancia della giustizia. Ai suoi piedi vediamo altri due aiutanti di Dharmaraja: lo scrivano

Las-mkhan stag-gi mgo-can, che ha la testa di tigre, e l’accusatore Las-mkhan pu-shud

mgo-can, che ha la testa di upupa.

Fra questi vediamo i defunti che debbono giustificarsi davanti al giudice dei morti.

Il Libro tibetano dei Morti ci insegna che per ogni defunto appaiono al cospetto del dio dei

morti due spiriti (noi li definiremmo due aspetti psichici dell’individuo). Sono gli spiriti, o

geni, buono e cattivo, nati insieme all’uomo. Davanti al giudice dei morti appaiono

insieme al defunto. Il “genio bianco nato contemporaneamente” (tib. Lhan-cig skyes-pa’i

lha dkar-po) porta un sacco contenente pietre bianche; il “demone nero nato

contemporaneamente” (tib. Lhan-cig skyes-pa’i’ dre nag-po) porta un sacco contenente

pietre nere. Mentre vengono nominate le azioni karmiche del defunto, lo spirito bianco

mette sulla bilancia le pietre bianche per le buone azioni, il demone nero quelle nere per le

azioni cattive. Il peso e numero maggiore delle pietre determina la misura della pena.

Cooperano nel valutare il karma individuale del defunto i seguenti tredici aiutanti

demoniaci del dio dei morti Dharmaraja…

Le divinità adirate.

Ma il male delle anime è l’ignoranza,

infatti l’anima che non sa nulla delle

cose esistenti, che non conosce la natura

delle stesse, che non sa cosa è bene, che

è cieca e vittima della passione del corpo,

diventa un malvagio demone, non

conosce se stessa…

Ermete Trismegisto

Pag. 134:

Meglio rinunciare alle speculazioni; servono solo a incatenarci a idee invece

che a realtà.

Come abbiamo già fatto presente, i Libri dei morti dei tibetani, degli indiani e degli egizi,

i miti dell’eterno ritorno dell’uomo, i numerosi canti e preghiere, che esprimono la

speranza in una vita migliore in un altro mondo e nella redenzione dell’anima, teorizzano

un’esistenza ultraterrena, formulano una teoria.

Ma per noi essi sono realtà, anche quando e se li contestiamo con tutte le arti della ratio.

Già la costruzione di mondi trascendenti, per soggettivi che siano, è una realtà che non possiamo ignorare, perché riguarda la nostra coscienza. Quindi vale la pena occuparsene, quanto meno per propria utilità, a vantaggio della propria anima in “questo nostro mondo”. Ed anche se le prove, gli elementi di cui disponiamo, non sono sufficienti, non consentono una rappresentazione degli eventi e delle forme di esistenza della psiche nell’aldilà, si tratta pur sempre di una ricca messe di

concetti filosofici e psicologici, che ha il suo valore in questo mondo.

TESTO 2

ESTRATTI

Questo testo è un effettivo “Libro tibetano dei morti” e può essere letto per intero al seguente link:

http://www.iltemplare.com/PDF/libri/Libro%20Tibetano%20dei%20morti.pdf

Pag. 2:

Ecco cosa è scritto nel Bardo Thodol: “Anche se è stato

ascoltato una sola volta ed anche se non è stato capito, verrà

ricordato nello Stato Intermedio senza che se ne perda una

sola parola, perché lì la mente diventa nove volte più lucida.

Perciò esso deve essere portato alle orecchie di tutte le

persone viventi; dovrebbe essere letto al capezzale di tutte le

persone malate; dovrebbe essere letto accanto a tutti i

cadaveri; esso dovrebbe essere diffuso ovunque.

Coloro che incontrano questo testo sono davvero fortunati.”

Pag. 18:

Oh, nobile essere (il suo nome), ascolta. Stai ora

sperimentando lo Splendore della Chiara Luce di Pura Realtà.

Riconoscila.

Oh, nobile essere, il presente intelletto, nella vuota natura reale,

senza alcun aspetto di caratteristica o di colore, naturalmente

vuoto, è la vera Realtà, il Bene Universale.

Il tuo intelletto, che è ora vuoto, non va però considerato come

il vuoto del nulla, ma come l’intelligenza stessa, senza ostacoli,

brillante, palpitante e felice, nella piena consapevolezza, il

Buddha Universalmente Buono.

La tua coscienza, non formata in nessuna cosa, che è in realtà

vuota, ed il tuo intelletto, brillante e felice, sono inseparabili.

La loro unione è lo stato di Dharma-Kāya di Illuminazione

Perfetta.

La tua coscienza brillante, vuota e inseparabile dal Gran Corpo

di Splendore, non ha né nascita né morte, ed è la Luce

Immutabile, il Buddha Amitābha.

È sufficiente conoscere questo. Riconoscere la vacuità del tuo

intelletto è lo stato di Buddha, e considerarlo come la tua stessa

coscienza è mantenersi nel divino spirito del Buddha.”

Pagg. 59, 60:

Oh, Buddha e Bodhisattva, dimoranti nelle Dieci Direzioni,

dotati di Grande Compassione, dotati di prescienza, dotati della

vista divina, dotati d’amore, che date protezione agli esseri

coscienti, acconsentite, grazie al potere della vostra grande

compassione di venire qui; acconsentite di accettare queste

offerte concrete qui deposte e quelle create mentalmente.

Oh, Compassionevoli, voi possedete la saggezza della

comprensione, l’amore della compassione, il potere di

compiere azioni divine e di proteggere in misura inarrivabile.

Compassionevoli, (nome del defunto) sta passando da questo

mondo al mondo dell’al di là. Egli sta lasciando questo mondo.

Sta per compiere un grande salto. Non ha amici. Grande è la

sofferenza. Non ha nessun difensore, è senza protettori, senza

forze e senza parenti. La luce di questo mondo si è spenta. Va

in un altro luogo. Entra nel buio profondo. Cade in un ripido

precipizio. Entra in una jungla di solitudine. È braccato dalle

Forze Karmiche. Va nel Vasto Silenzio. È trasportato nel

Grande Oceano. È spinto sul Vento del Karma. Va nella

direzione dove non esiste stabilità. È sorpreso dal Grande

Conflitto. Ossessionato dal Grande Spirito dell’Afflizione. È

spaventato e terrorizzato dai Messaggeri del Signore della

Morte. Il suo karma attuale lo spinge verso continue esistenze.

Egli non ha forza. È arrivato per lui il momento in cui deve

camminare da solo.

Oh, Compassionevoli, difendete (nome del defunto) che è

senza difese. Proteggetelo, poiché è senza protezione. Siate le

sue forze ed i suoi cari. Proteggetelo dalla grande tristezza del

Bardo (stato intermedio). Sottraetelo al rosso vento del Karma. Sottraetelo alla

grande paura ed al grande terrore dei Signori della Morte.

Salvatelo dal lungo e angusto cammino nel Bardo.

Oh, Compassionevoli, non lasciate che la forza della vostra

compassione sia debole e aiutatelo. Non abbandonatelo nelle

sofferenze. Non dimenticate i vostri antichi voti e non lasciate

che la forza della vostra compassione sia debole.

Oh, Buddha e Bodhisattva, non lasciate che la potenza del

metodo della vostra compassione sia debole verso di lui.

Impadronitevi di lui con la vostra grazia. Non lasciate cadere

questo essere animato sotto il potere del karma cattivo.

Oh, Trinità, proteggilo dalle sofferenze del Bardo.

Pag. 62:

Ora se vuoi aggrapparti alla Verità reale, devi permettere

al tuo spirito di riposare senza distrazioni nella condizione del

non agire e del non provare attaccamento, dello stato privo di

oscurità, primordiale, luminoso e vuoto della tua mente, a cui

sei stato introdotto dal tuo guru. In questo modo conseguirai la

liberazione senza dover entrare nella porta del ventre.

Pag. 67:

Anche se cerchi un corpo, non troverai altro che

sofferenza. Metti da parte il desiderio di un corpo e permetti

all’intelletto di restare in uno stato dimesso, e cerca di restarvi.

Così, per mezzo del confronto faccia a faccia, si ottiene la

liberazione dal Bardo.

Pag. 68:

Il tuo corpo, essendo un corpo mentale, non è in grado di

morire anche se viene decapitato e smembrato. In realtà, il tuo

corpo è fatto di vuoto, così non c’è bisogno che tu abbia paura.

I Signori della Morte sono tue proprie allucinazioni. Il corpo

del desiderio è un corpo di propensioni e di vacuità. La vacuità

non può ledere la vacuità. Ciò che è senza qualità non può

ferire ciò che è senza qualità.

In realtà, al di là delle proprie allucinazioni, non c’è niente al di

fuori di se stessi, non ci sono Signori della Morte, né dei, né

demoni, né lo Spirito della Morte con la testa di Toro.

Riconosci ciò.

Pag. 69:

C‟è un detto, la cui veridicità trova riscontro qui:

In un momento si è creata una differenziazione marcata; in un

momento è stata raggiunta l’Illuminazione Perfetta.”

Pag. 73:

Oh, nobile essere, ascolta. Se tu desideri conoscere quali siano

queste sei luci che brillano su di te, esse sono: la luce bianco

opaco del mondo dei Deva, la luce verde opaco del mondo

degli Asura, la luce giallo opaco del mondo degli Uomini, la

luce azzurro opaco del mondo delle Bestie, la luce rosso opaco

del mondo dei Preta (spiriti infelici) e la luce grigio fumo del mondo Infernale.

In questo momento, per il potere del karma, il tuo corpo

diventerà del colore della luce del mondo dove stai per nascere.

Oh, nobile essere, la speciale magia di questi insegnamenti è

particolarmente importante in questo momento: qualunque luce

brilli su di te adesso, medita su di essa come se fosse il

Compassionevole; da qualunque luogo provenga la luce pensa

che essa è il Compassionevole. Questa è una magia

estremamente profonda e può evitare la rinascita.

Pagg. 74-88:

Oh, nobile essere, se non hai capito quanto avvenuto prima di

questo momento, a causa dell’influenza del karma, tu avrai la

sensazione di salire o di muoverti in orizzontale o di scendere.

Perciò medita sul Compassionevole. Ricorda ciò. Poi, come

detto sopra, si abbatteranno su di te raffiche di vento, bufere di

ghiaccio, grandine e tenebre, e avrai l’impressione di venire

perseguitato da molte persone. Per sfuggire da queste, quelli

che sono privi di karma meritorio avranno l’impressione di

fuggire verso luoghi di sofferenza; quelli che hanno acquisito

buon karma avranno l’impressione di giungere in luoghi felici.

Quindi, oh, nobile essere, in qualunque continente o luogo tu

stia per nascere, i segni di questo luogo brilleranno su di te.

In questo momento ci sono parecchi profondi insegnamenti

vitali. Ascolta senza distrarti. Anche se non hai compreso i

precedenti confronti faccia a faccia, qui anche coloro che sono

molto deboli nelle devozioni riconosceranno i segni. Perciò

ascolta.

(Istruzioni per l‟Officiante): Ora è molto importante servirsi dei

metodi per chiudere la porta del ventre. È perciò necessario

mettervi la massima attenzione. Ci sono due modi di chiudere:

impedire a chi vuole entrare di entrare e chiudere la porta dell’utero

che potrebbe essere attraversata.

Metodo per Prevenire l’Entrata in un Utero.

Oh, nobile essere, (il suo nome), qualunque sia la tua divinità

tutelare, medita tranquillamente su di essa, come sul riflesso

della luna nell’acqua, apparente ma non esistente, come una

illusione prodotta per magia. Se tu non hai una particolare

divinità protettrice, medita sul Compassionevole o su di me e,

con questo nella mente, medita tranquillamente.

Poi, lascia che la divinità tutelare svanisca dai bordi, medita,

senza forme-pensiero, sulla vuota Chiara Luce. Questa è una

magia molto profonda, in virtù della quale non si entra nel

ventre.

Primo Metodo per Chiudere la Porta dell’Utero.

Medita in questo modo, ma se anche ciò si dimostrasse

insufficiente ad evitarti di entrare in un utero o se ti scoprissi

pronto per entrare in uno di questi, ecco allora l’insegnamento

profondo per chiudere le porte dei ventri. Ascoltalo:

Quando, in questo momento, ahimè! il Sidpa Bardo sorge,

tenendo in mente una sola determinazione, persevera nell’unirti

alla catena del karma buono; chiudi la porta del ventre e

ricorda l’alternativa. È questo il momento in cui sono necessari

ardore e puro amore. Abbandona l’invidia e medita sul Guru

Padre-Madre.”

In questo momento tu devi concepire nella tua mente, senza

distrarti, una sola risoluzione. Concentrarsi su una sola

risoluzione è molto importante adesso. Equivale a dirigere la

corsa di un cavallo usando le redini.

Qualsiasi cosa tu desideri ti verrà davanti. Non pensare alle

cattive azioni di cui vorresti mutare il corso.

e insisti nel portare avanti le buone

azioni: questo è l’essenziale. Non lasciarti distrarre. La linea di

confine tra l’ascesa o la discesa si trova qui. Se darai spazio

all’indecisione anche per un solo secondo, dovrai sopportare

tormenti per un tempo lunghissimo. Questo è il momento. Il

momento è questo. Tieni forte il singolo proponimento.

Unisciti ostinatamente alla catena delle buone azioni.

Adesso è il momento di chiudere la porta del ventre.

Il Secondo Metodo per Chiudere la Porta dell’Utero.

Oh, nobile essere, in questo momento avrai la visione di

maschi e di femmine in accoppiamento. Quando li vedrai,

ricordati di trattenerti dall’andare in mezzo loro. Considera

come padre e madre il Guru e la Madre Divina, medita su di

loro ed inginocchiati; sii umile ed abbi fede; innalza con grande

fervore preghiere con la tua mente e chiedi la loro protezione.

Grazie a questa sola decisione, il ventre si chiuderà

sicuramente; ma se non si fosse chiuso nemmeno in questo

modo e ti ritrovassi pronto ad entrarvi, medita sul Guru Padre-

Madre Divino, su qualche divinità protettrice o sul

Compassionevole Protettore e su Shakti; e meditando su loro,

offri loro devozioni mentali. Prendi con ardore la decisione di

chiedere un dono. Attraverso questo, la porta del ventre verrà

chiusa.

Il Terzo Metodo per Chiudere la Porta dell’Utero.

Ancora, se non si fosse chiusa tramite ciò e ti trovassi pronto a

entrare nell’utero, ti viene mostrato qui il terzo metodo per

sottrarti all’attaccamento-avversione.

Ci sono quattro tipi di nascita: quella attraverso l’uovo, quella

attraverso l’utero, quella per trasferimento e quella attraverso

il calore e l’umidità. Tra queste quattro, quelle attraverso

l’uovo e attraverso l’utero hanno caratteri comuni.

Come detto sopra, appaiono visioni di maschi e femmine in

accoppiamento. Se, in quel momento, si entra nell’utero

attraverso i sentimenti di attrazione-repulsione, si può nascere

come cavallo, gallina, cane o essere umano.

Se si nasce maschi, sorge nel Conoscitore la percezione di

essere un maschio e compare un intenso sentimento di odio

verso il padre e di gelosia ed attrazione verso la madre. Se si

nasce femmine, sorge nel Conoscitore la percezione di essere

una femmina e compare un sentimento di intenso odio verso la

madre e di intensa attrazione ed affetto verso il padre. Per

questa causa secondaria – entrando nel sentiero dell’etere,

proprio nel momento in cui lo sperma e l’ovulo stanno per

unirsi – il Conoscitore sperimenta la felicità della nascita

simultanea e sviene. Egli si ritrova chiuso nella forma di un

uovo, nello stato embrionale, ed emergendo dall’utero ed

aprendo i suoi occhi può trovarsi trasformato in un giovane

cane. Precedentemente era stato un uomo, ma ora è diventato

un cane, costretto a sopportare le sofferenze del canile. O un

giovane maiale in un porcile, o una formica nel formicaio, o un

insetto, o un verme in un buco, o un vitello, o un capretto, o un

agnello, stati dai quali non vi è ritorno. Sperimentando così il

mutismo, l’ignoranza e la miserabile oscurità intellettuale e

una varietà di tormenti. In modo simile, si può scendere

all’inferno, o nel mondo degli spiriti infelici, o da un capo

all’altro dei Sei Loka e sopportare inimmaginabili tormenti.

Coloro che sono voracemente inclini verso l’esistenza

samsarica o quelli il cui cuore non ne ha paura – Fatto

terribile! Terribile! Ahimè! – e coloro che non hanno ricevuto

gli insegnamenti di un guru, cadranno così nelle ripide

profondità del Samshara e proveranno sofferenze intollerabili

e senza fine. Se vuoi evitare tale destino, ascolta le mie parole

ed impara a memoria i miei insegnamenti.

Rifiuta i sentimenti di attrazione o di repulsione e ricorda il

metodo di chiusura della porta dell’utero che ti sto mostrando.

Chiudi la porta del ventre. Questo è il momento in cui sono

necessari ardore e puro amore. Come ti è già stato detto:

Abbandona la gelosia e medita sul Guru Padre-Madre.”

Come spiegato sopra, se dovrai rinascere maschio, sorgerà in te

attrazione verso la madre e repulsione verso il padre; e se

dovrai rinascere femmina, sorgerà in te attrazione verso il padre

e repulsione verso la madre, insieme ad un sentimento di

gelosia per l’uno o per l’altro che ti pervade.

Poiché in questo momento vi è un insegnamento profondo. Oh,

nobile essere, quando sorgono attrazione e repulsione, medita

così:

Ahimè! Che essere dal cattivo karma sono! Se ho vagato

finora nel Samshara è stato a causa dell’attrazione e della

repulsione. Se continuerò a sentire attrazione e repulsione,

allora vagherò senza fine nel Samshara e soffrirò nell’Oceano

dei Tormenti per un tempo lunghissimo, affondandovi dentro.

Adesso non devo più agire attraverso l’attrazione e la

repulsione. Ahimè! d’ora in poi non agirò più attraverso

l’attrazione e la repulsione!

Meditando così, decidi con fermezza di mantenerti in tale

risoluzione. È detto nei Tantra: “La porta della rinascita verrà

chiusa solo da questo.”

Oh, nobile essere, non lasciarti distrarre. Mantieni la tua mente

assolutamente ferma in questa decisione.

Il Quarto Metodo di Chiusura della Porta dell’Utero.

Medita in questo modo:

Oh, la coppia, il padre e la madre, la pioggia scura, le raffiche

di tempesta, i suoni stridenti, le apparizioni terrificanti e tutti i

fenomeni sono, nella loro vera natura, illusioni. In qualunque

modo possano apparire non c’è nulla di vero; tutta la loro

materia è irreale e falsa. Essi sono come sogni o apparizioni;

sono impermanenti, non stabili. Quale vantaggio c’è

nell’attaccamento? Quale vantaggio c’è nell’avere paura o

terrore di essi? Questo significa vedere come esistente ciò che

non esiste. Tutte queste sono allucinazioni della mente. La

stessa mente illusoria non esiste dall’eternità, pertanto come

possono questi fenomeni stessi esistere?”

Poiché non ho ancora compreso ciò, ho ritenuto il non

esistente come esistente, l’irreale come reale, l’illusorio come

vero ed ho vagato nel Samshara così a lungo; ed anche ora se

non li riconoscerò come illusioni, allora mi aggirerò per il

Samshara per lunghe epoche, certo di cadere nella palude dei

vari tormenti.

Infatti, tutti questi sono come sogni, come allucinazioni, come

echi, come le città dei Mangiatori di Profumi, come miraggi,

come immagini nello specchio, come fantasmagoria, come la

luna riflessa nell’acqua. Mai reali, nemmeno per un istante. In

verità, essi sono irreali, sono falsi.”

Mantenendoti stabile su questo pensiero, la credenza che essi

siano reali svanisce; e poiché questo resta impresso nella

memoria profonda, si ritorna indietro: se la consapevolezza

dell’irrealtà rimane in questo modo impressa profondamente, la

porta dell’utero resterà chiusa.

Il Quinto Metodo per Chiudere la Porta della Rinascita.

Di nuovo, anche quando questo è stato fatto, se la convinzione

che i fenomeni siano reali resta inalterata, la porta della

rinascita non è chiusa; e, se si è pronti per rinascere, bisogna

allora chiudere questa porta meditando sulla Chiara Luce.

Questo è il quinto metodo. La meditazione viene svolta come

segue:

Ecco! Tutte le sostanze sono nel mio principio cosciente; e

questo principio cosciente è vacuità, non nato, senza fine.”

Meditando così, lascia che la mente sia nello stato del non

creato – come, per esempio, il versare l’acqua nell’acqua. Lo

spirito deve rimanere nella sua posizione mentale più naturale,

non modificata, chiara e vibrante. Mantenendo questa (posizione mentale)

rilassata, non creata, le porte della rinascita dei quattro tipi di nascita

resteranno certamente chiuse. Si mediti così fino a che la

chiusura non è compiuta con successo.

La Scelta della Porta della Rinascita.

Oh, nobile essere, (nome), ascolta. Per quanto le istruzioni dei

precedenti confronti faccia a faccia ti siano state date con

assoluta focalizzazione, ancora tu non le hai comprese. Perciò,

se la porta dell’utero non è stata chiusa, è prossimo il

momento di appropriarti di un corpo. Seleziona l’utero

seguendo le migliori istruzioni. Ascolta attentamente e tieni a

mente.

Le Visioni Premonitrici del Luogo della Rinascita.

Oh, nobile essere, ora arrivano i segni e le caratteristiche del

luogo della rinascita. Riconoscili. Osservando il luogo della

rinascita, scegli anche il continente.

Se devi rinascere nel Continente Orientale di Lupah, vedrai un

lago ornato da cigni maschi e femmine. Non andarvi. Ricorda

la repulsione per questo luogo. Se si va in questo Continente –

benché esso sia felice e calmo –, sappi che è quello dove la

religione non predomina. Perciò non entrarvi.

Se devi rinascere nel Continente Meridionale di Jambu, vedrai

delle case grandi e bellissime. Entraci, se devi entrarvi.

Se devi rinascere nel Continente Occidentale di Balang-Chod,

vedrai un lago ornato da cavalli maschi e femmine. Non

andare nemmeno lì, ma ritorna indietro. Per quanto vi siano

ricchezza ed abbondanza, in questa terra la religione non

prevale, non entrarvi.

Se devi rinascere nel Continente Settentrionale di Daminyan,

vedrai un lago ornato da armenti, maschi e femmine, o alberi.

Per quanto la vita duri a lungo e per quanto vi si trovino dei

meriti, anche questo Continente è uno dove la religione non è

predominante. Perciò non entrarvi.

Questi sono segni premonitori della rinascita. Riconoscili. E

non entrarvi.

Se si deve rinascere come deva, allora si vedranno templi

magnifici, edificati con diversi metalli preziosi. Qui si può

entrare, perciò entraci pure.

Se si deve rinascere come asura, si vedranno o foreste

incantevoli oppure cerchi di fuoco rotanti in direzioni opposte.

Ricordati della repulsione e fai tutto quello che puoi per non

entrarvi.

Se si deve rinascere tra le bestie, appariranno caverne rocciose

e profondi buchi nella terra. Non entrare qui dentro.

Se si deve rinascere tra i preta, si vedranno pianure desolate e

nude, basse caverne, radure nella jungla e foreste grandissime.

Se si va qui, rinascendo come un preta, si sarà tormentati dalla

fame e dalla sete. Ricordati della repulsione e fai tutto quello

che è in tuo potere per non entrarvi.

Se si deve rinascere all’Inferno, si udranno suoni simili a

lamenti, dovuti al cattivo karma. Si sarà attratti ad entrarvi in

modo irresistibile. Appariranno distese di tenebre, case nere e

case bianche, voragini nere nella terra, strade nere lungo le

quali si dovrà andare. Se si va qui, si entra nell’Inferno e,

soffrendo insopportabili pene di freddo e calore, si dovrà

restarvi per moltissimo tempo, prima di uscire. Non infilarti in

mezzo a questo. È stato detto: “Impiega tutta la tua energia

fino all’ultimo”, è necessario.

La Protezione dalle Furie Tormentatrici.

Oh, nobile essere, per quanto non piaccia, cionondimeno,

essendo braccati dalle furie tormentatrici, ci si sente forzati

senza volerlo ad andare avanti; con le furie tormentatrici

davanti e i distruttori di vite come un’avanguardia che

precede, e tenebre e uragani karmici, e rumori e neve e pioggia

e terrificanti tempeste di grandine e trombe d’aria ghiacciate,

sorge il pensiero di scappare da loro.

Pertanto, cercando un rifugio a causa della paura, si apre la

vista sulle suddette grandi dimore, caverne di roccia, scavi,

jungle e fiori di loto, che si chiudono quando si entra in essi; e

vi si fugge a nascondersi dentro e si teme di uscirne, e si pensa

E’ meglio non uscire adesso”. E avendo paura di andare via da

lì, ci si sente fortemente attratti in tali rifugi, temendo,

nell’uscire, di ritrovare la paura ed il terrore del Bardo. Ma se

si resta lì dentro, per timore di incontrare le orrende creature,

allora ci si appropria di un corpo miserabile e si soffrono

terribili tormenti.

Questi sono indicatori che spiriti cattivi e rhakshasa (demoni)

stanno interferendo. Per questo momento ci sono istruzioni

profonde. Ascolta e fai attenzione:

In questo momento – quando le furie tormentatrici ti stanno

dando la caccia e quando ti trovi sommerso dalla paura e dal

terrore – visualizza istantaneamente l’Heruka Supremo, o

Haya-Grďva, o Vajra-Pani, o un’altra divinità protettrice, se ne

hai una, perfetta nelle forme, enorme, con membra massicce,

infuriata e d’aspetto terrificante, capace di ridurre in polvere

tutti questi spiriti malefici. Visualizzala istantaneamente. Le

onde benefiche ed il potere della sua grazia allontaneranno le

furie tormentatrici e avrai così la forza di scegliere la porta dell’utero.

Questa è la magia vitale dell’insegnamento profondo,

pertanto tienilo bene in mente.

Oh, nobile essere, il dhyani e le altre divinità nascono dal

potere del Samhadi. I preta (spiriti o ombre infelici) e gli spiriti

maligni di alcuni ordini sono coloro che, cambiando i loro

sentimenti (o attitudini mentali) mentre sono nello Stato

Intermedio, assumono questa forma, che poi mantengono in

seguito, e diventano preta, spiriti malvagi, e rhakshasa

(demoni), possedendo il potere di mutare aspetto. Tutti i preta,

che esistono nello spazio, che attraversano il cielo, e le ottomila

specie di spiriti malefici sono divenuti ciò per aver mutato i

loro sentimenti nel corpo mentale nel piano del Bardo.

In questo momento sarà molto importante ricordarsi del

Grande Simbolo riguardo alla Vacuità; se non si è stati

preparati su questo, si educhino i poteri a osservare tutte le cose

come illusioni (o maya). Se non riuscite a fare nemmeno

questo, allora non fatevi attrarre da nulla. Meditando sulla

Divinità Tutelare, il Grande Compassionevole, si raggiungerà

lo stato di Buddha nel Sambhoga-Khaya.

La Scelta: Nascita Sopranormale o Nascita Nell’Utero.

Oh, nobile essere, se comunque, a causa del poter del Karma,

tu dovrai entrare in un utero, ti verranno ora date le istruzioni

per la selezione della porta dell’utero. Ascolta.

Non entrare in nessun utero che ti sia accessibile. Se le furie

tormentatrici ti vogliono obbligare ad entrarvi, medita su

Hayagriva.

Poiché tu possiedi un modesto potere sopranormale di

prescienza, tutti i luoghi di rinascita ti saranno noti, uno dopo

l’altro. Scegli di conseguenza.

Ci sono due alternative: il trasferimento in un puro regno di

Buddha e la selezione di una impura porta dell’utero

samsarica. Ecco come si compie:

Nascita Sopranormale per Trasferimento in un Regno Paradisiaco.

In primo luogo – per il trasferimento in un paradiso puro – la

proiezione è diretta (attraverso il pensiero o la meditazione) in

questo modo:

Ahime! Come è triste che durante tutti gli innumerevoli kalpa,

fin dal tempo illimitato e senza inizio sino ad ora, abbia vagato

nella Palude del Samshara. Oh, che pena non essere stato

liberato fino ad ora nello stato di Buddha, attraverso il

riconoscimento della coscienza come il “se stesso”! Ora questo

Samshara mi disgusta, mi fa orrore, mi ripugna; è ora giunto il

momento di prepararsi a fuggirlo. Agirò io stesso in modo di

rinascere nel Felice Regno Occidentale, ai piedi del Buddha

Amithabha, miracolosamente in mezzo ad un fiore di loto.

Pensando così, dirigi la decisione (o il desiderio) con fervore,

o, allo stesso modo, verso qualunque Regno tu possa desiderare,

o dirigi il tuo voto verso quel Regno che desideri di più, con

estrema concentrazione e senza distrarti. Così facendo, la

rinascita avrà luogo istantaneamente in quel Regno.

Oppure, se desideri andare alla presenza di Maitreya, nei Cieli

di Tashita, dirigi un voto fervente in questo modo e pensa:

Andrò alla presenza di Maitreya, nei Cieli di Tashita, perché

l’ora è scoccata per me nello Stato Intermedio.” La rinascita si

otterrà miracolosamente dentro un fiore di loto alla presenza di

Maitreya.

Nascita dall’Utero: Il Ritorno al Mondo degli Uomini.

Se, tuttavia, una tale nascita sopranormale non è possibile e ci

si rallegra di entrare in un utero o vi si deve entrare, vengono

qui dati gli insegnamenti per selezionare una porta dell’utero

dell’impuro Samshara. Ascolta:

Guardando i Continenti sopracitati con il potere sopranormale

della prescienza, scegli quello dove la religione prevale ed

entra lì.

Se la nascita dovrà avvenire sopra un cumulo di impurità, si

verrà attirati verso quella massa impura da un odore piacevole

e si otterrà così la rinascita.

In qualunque modo esse possano apparire, le matrici o le

visoni, non considerarle per come sono o per come appaiono; e

senza provare attrazione o repulsione potrai scegliere un

buon utero. Poiché anche qui è importante dirigere il voto,

rivolgiti così:

Ah! Desidero nascere come un Imperatore dell’Universo, o

come un Bramino, simile al grande albero di Sal; o

essere un adepto delle potenze siddhiche; o in una famiglia

senza alcuna macchia nella sua discendenza; o in un uomo di

casta che sia colmo di fede; e, essendo nato così, essere dotato

di grandi meriti, così che possa essere capace di servire tutti gli

esseri coscienti.”

Pensando così, dirigi il tuo voto ed entra nell’utero. Nello

stesso tempo, inonda di grazia e di buona volontà l’utero nel

quale stai entrando, trasformandolo in una dimora celeste. E

credendo che i Conquistatori ed i loro Figli (o Bodhisattva) delle

Dieci Direzioni e le divinità tutelari, specialmente il Grande

Compassionevole, lo stiano dotando di potenza, pregali ed

entra nell’utero.

Nel selezionare la porta dell’utero, c’è una possibilità di errore:

a causa dell’influenza del karma, buoni uteri possono apparire

cattivi e cattivi uteri possono apparire buoni; un tale errore è

possibile. Anche in quel momento, essendo importante la

magia dell’insegnamento, fai subito quanto segue:

Anche se una porta dell’utero appare buona, non lasciarti

attrarre; se appare cattiva, non provare repulsione. Essere liberi

dall’attrazione e dalla repulsione, o dal desiderio di prendere o

di evitare – e cioè entrare nello stato di completa imparzialità –

è la più potente delle magie. Ad eccezione unicamente dei

pochi che hanno avuto alcune esperienze pratiche, è difficile

sbarazzarsi dei resti del male delle cattive propensioni.

Oh, nobile essere, se non sei capace di sbarazzarti

dall’attrazione e dalla repulsione, e non conosci la magia per

selezionare la porta dell’utero, qualunque siano le

sopradescritte visioni che possano apparirti, invoca la Preziosa

Trinità e prendivi rifugio. Prega il Grande Compassionevole.

Cammina con la testa sollevata. Riconosci di trovarti nel

Bardo. Respingi ogni debolezza ed ogni attrazione verso i figli

e le figlie ed ogni relazione lasciata alle tue spalle; non ti sono

di alcun vantaggio. Entra nella Bianca Luce dei deva o nella

Luce Gialla degli esseri umani; entra nelle grandi dimore di

metalli preziosi e nei deliziosi giardini.

LIBRO TIBETANO DEI MORTIultima modifica: 2020-04-19T15:42:26+02:00da ruggerorv


© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963