ALTRI TESTI AVVENTISTI 4


IN CAMMINO

ESTRATTI

Questo testo fu scritto da Ellen G. White e può essere letto per intero sul sito avventista:

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Il colportaggio, fatto nel modo adeguato, è il lavoro missionario più nobile ed è il metodo migliore e più ricco di successo che può essere adottato per rispondere adeguatamente ai bisogni del nostro tempo. L’importanza dell’opera del pastore è indiscutibile, ma molte persone alla ricerca del senso della vita potrebbero non avere il privilegio di ascoltare le parole dei servi di Dio. Per questo motivo è essenziale che le nostre pubblicazioni siano divulgate in larga misura. Così il messaggio giungerà là dove i predicatori non possono giungere e l’attenzione di molti sarà rivolta agli eventi importanti, collegati con le scene finali della storia di questo mondo. {Ca 13.1}

Tramite la diffusione evangelica voluta da Dio, i colportori devono essere convinti dell’importanza di portare alle persone, il più presto possibile, i libri utili alla crescita spirituale. Questa è l’opera che il Signore vorrebbe fosse compiuta oggi dal suo popolo. Tutti coloro che si consacrano a Dio, come colportori, hanno il suo sostegno nel dare l’ultimo messaggio d’avvertimento. Non potremo mai stimare abbastanza questa attività: se non fosse stato per la perseveranza dei colportori, molti non avrebbero mai udito la buona novella {Ca 13.2}

L’importanza del colportaggio mi viene presentata costantemente. {Ca 14.3}

Il più grande bisogno del mondo è il bisogno di uomini: di uomini che non si possono né comprare né vendere; di uomini che sono fedeli e onesti fino nell’intimo della loro anima; di uomini che non hanno paura di chiamare il peccato col suo vero nome; di uomini la cui coscienza è fedele al dovere come l’ago magnetico lo è al polo; di uomini che staranno per la giustizia, anche se dovessero crollare i cieli {Ca 42.4}

Ricordatevi dei primi colportori: i Valdesi. (Essi erano convinti che la Bibbia e non la Chiesa doveva guidare la vita degli uomini, e a quel tempo — nella seconda metà del XII secolo — l’unica Bibbia che esisteva era scritta in latino e letta solo dai sacerdoti. Così, copiavano a mano parti della Bibbia e le distribuivano di nascosto a tutti coloro che manifestavano un certo interesse spirituale. Nonostante le difficoltà del periodo e i pochi mezzi a disposizione, essi distribuirono queste copie nella maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale — ndr). {Ca 48.3}

Di tutti i doni che Dio ha elargito agli uomini nessuno è più prezioso di quello della parola. Se questo dono viene santificato dallo Spirito Santo, è una potenza per il bene. È con la parola che si convince e si persuade, con essa offriamo la preghiera e la lode a Dio, con essa trasmettiamo i ricchi pensieri dell’amore del Redentore. Tramite il giusto uso della parola, il colportore può spargere in molti cuori il seme prezioso della verità. {Ca 51.1}

Bisogna considerare i nostri doveri quotidiani come altrettanti atti religiosi. Il nostro compito, visto alla luce dell’eternità, ci renderà sempre più idonei e disposti al servizio. {Ca 55.2}

Mi è stato mostrato che anche là dove c’è un pastore, il colportore dovrebbe cooperare con lui, perché nonostante egli abbia presentato il messaggio fedelmente, le persone possono non averlo interiorizzato. La pagina stampata è perciò essenziale, non soltanto per sensibilizzare all’importanza delle verità bibliche, ma per fare approfondire e consolidare le verità e renderle stabili, perché le persone non si lascino sopraffare dall’errore. {Ca 73.2}

Tutti quelli che lavorano per il bene degli altri, lavorano insieme agli angeli celesti. Hanno costantemente la loro compagnia e la loro incessante protezione. Potenti angeli di luce sono sempre vicini per proteggere, confortare, guarire, istruire e ispirare {Ca 77.4}

Tra gli operai che diffondono i libri che devono inondare il mondo di luce, dovrebbe esserci una perfetta unità. Dovunque esiste l’opera di colportaggio, bisogna che i libri sanitari e quelli religiosi siano presentati insieme, come due aspetti di una medesima opera. La relazione tra i libri religiosi e quelli sanitari mi è stata presentata, tramite l’illustrazione dell’unione del disegno e del tessuto, per formare un insieme perfetto. {Ca 87.1}

LA FAMIGLIA CRISTIANA

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Questo testo può essere letto per intero sul sito avventista:

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È un’antologia di riflessioni tratta da un’opera di compilazione di vari scritti dI Ellen G. White (1824-1915), apparsi sotto forma di libri, articoli, lettera private, opuscoli… L’autrice, pur essendo una donna con una profonda esperienza di fede, fu moglie, madre, conferenziera, pioniera, consigliera e scrittrice.

Ellen G. White ebbe quattro figli. La sua vita fu segnata da momenti molto difficili. Come la morte del suo bambino di pochi mesi nel 1860; un colpo apoplettico del marito, dal quale non riuscì mai a guarire completamente, che lo portò alla morte a 60 anni nel 1881; la morte di un altro figlio a 16 anni nel 1863; e diversi problemi di salute personali. Nonostante questi tragici episodi, Ellen G. White trovò sempre le energie per viaggiare in Europa, dove rimase per 10 anni, in Australia e nuovamente negli stati Uniti. II suo tempo lo passò scrivendo, coordinando attività educative ed editoriali. Questi elementi sono utili per distillare al massimo un’esperienza così ricca, dentro e fuori la famiglia, che ci ricorda tanti dilemmi delle “donne in carriera” di oggi. {FC 5.2}

La società è composta da famiglie, chi le guida influirà sulla sua essenza. {FC 8.1}

Se desiderate essere uno dei giusti nel regno dei cieli, dovete comportarvi così anche ora. I tratti del carattere che avrete coltivato nella vostra vita non saranno trasformati dalla morte o dalla risurrezione. Uscirete dalla tomba con le stesse disposizioni d’animo che avrete manifestato nell’ambito familiare e sociale. Gesù non cambierà il vostro carattere al momento del suo ritorno. L’opera di trasformazione deve compiersi ora. Il nostro stile di vita quotidiano determina il nostro destino eterno. {FC 8.3}

La prova più grande della potenza della religione cristiana, che possa essere offerta al mondo, è una famiglia dove regnano l’ordine e la disciplina. Una famiglia simile è il miglior argomento in favore della verità, perché essa è un testimone vivente della potenza effettiva di questa verità nell’animo umano. {FC 14.3}

La prova migliore del valore di una famiglia cristiana sta nei caratteri che vengono forgiati in questo ambiente. I fatti sono più eloquenti della migliore professione di fede. {FC 14.4}

La nostra sfera d’azione può sembrare insignificante, i nostri talenti scarsi, le occasioni che si presentano rare, le nostre conoscenze limitate; nonostante ciò possiamo compiere grandi cose, se approfittiamo delle occasioni che ci offre la vita familiare. Se apriamo i nostri cuori e le nostre famiglie ai principi divini, diventeremo a nostra volta i dispensatori di una potenza che vivifica. Le nostre famiglie emaneranno raggi benefici, che assicureranno la vita, la bellezza e la fertilità là dove regnano la sterilità e la morte. {FC 14.6}

Il compito principale dei cristiani è quello di ricercare l’unità nella famiglia. {FC 16.5}

Coloro che amano esporre i propri dolori agli altri farebbero meglio a restare a casa per pregare, per sottomettere la loro volontà a Dio, per gettarsi sulla Roccia e umiliarsi, per morire a loro stessi e permettere a Gesù di utilizzarli come suo discepoli. {FC 17.1}

Poche persone hanno una giusta percezione del significato del matrimonio. Molti immaginano che rappresenti uno stato di felicità perfetta. Se conoscessero solo un quarto dei dolori che affliggono gli uomini e le donne impegnati dal voto del matrimonio, con catene che essi non possono e non osano spezzare, non si meraviglierebbero di quello che sto scrivendo. Nella maggior parte dei casi, il matrimonio è un giogo tra i più dolorosi. Migliaia di coppie male assortite devono vivere fianco a fianco. I registri del cielo sono pieni delle annotazioni del male, delle cattiverie e degli abusi che si nascondono nel matrimonio. Questa è la ragione per cui consiglio ai giovani, in età di sposarsi, di non essere precipitosi nella scelta di un compagno. Il sentiero della vita coniugale può sembrare attraente e promettere la felicità, ma volete rischiare di restare delusi, come è successo a migliaia di persone? {FC 20.1}

Cercate di rispondere a queste domande: questa unione mi aiuterà nella mia ascesa verso il cielo? Accrescerà il mio amore per il Signore? Aumenterà la mia utilità in questa vita? Se le risposte non sono negative, andate avanti nel rispetto della volontà del Signore. {FC 20.5}

La maggior parte degli uomini e delle donne si avvicinano al matrimonio come se fosse sufficiente amarsi per risolvere tutti i problemi. Dovrebbero comprendere che, in realtà, la vita coniugale implica ben altre responsabilità. {FC 21.1}

La scelta di un compagno per la vita deve essere tale da assicurare il benessere fisico, mentale e spirituale dei genitori e dei figli, per permettere loro di onorare insieme il Creatore ed essere fonte di benedizione per i propri simili. {FC 21.2}

Un giovane sceglierà come moglie una persona che sappia portare la sua parte di responsabilità nella vita, il cui influsso lo nobiliti e lo elevi, e lo renda felice con il suo amore. {FC 21.3}

Il vero affetto sa chiudere gli occhi su molti errori; l’amore non li scorgerà più. {FC 22.1}

Una giovane deve accettare per marito solo un uomo dal carattere puro e virile, diligente, intraprendente e onesto, che ama e rispetta Dio. {FC 22.2}

In genere i matrimoni ispirati a impulsi e pensieri egoistici non hanno successo, e finiscono spesso con fallimenti penosi. {FC 23.1}

Nel mondo cristiano c’è un’indifferenza straordinaria e allarmante nei confronti degli insegnamenti della Parola di Dio sul tema del matrimonio tra credenti e non credenti. {FC 26.1}

I figli di Dio non devono mai avventurarsi su un terreno pericoloso. I matrimoni tra credenti e non credenti sono proibiti da Dio. {FC 26.2}

Il non credente può avere un’eccellente moralità; ma il fatto che non abbia risposto agli appelli di Dio e abbia trascurato una così grande salvezza, dovrebbe essere sufficiente per far rinunciare al matrimonio. {FC 27.1}

Padri e madri devono ricordare che è loro dovere orientare i sentimenti dei figli, in modo che essi possano scegliere il compagno giusto. Devono rendersi conto che è loro compito formarne il carattere, sin dai primi anni, attraverso l’insegnamento e l’esempio, con la guida della grazia divina, in modo che essi siano leali, nobili, sensibili al bene e alla verità. Gli elementi simili si attraggono. Facciamo in modo che l’amore per la sincerità, l’onestà e la bontà rimangano ben impressi nell’animo dei giovani e così essi cercheranno coloro che possiedono queste stesse caratteristiche. {FC 30.1}

Entrambi, marito e moglie, dovrebbero continuamente cercare di evitare tutto ciò che provoca discussioni e restare fedeli al voto del matrimonio. {FC 33.1}

Molte ragazze, che si ritiene abbiano ricevuto una buona educazione, che possiedono diplomi con ottime valutazioni da parte di scuole famose, non sanno adempiere i compiti pratici della vita quotidiana. Esse sono sprovviste delle qualifiche necessarie per garantire il buon andamento di una famiglia, condizione indispensabile per la sua armonia. Sono in grado di discutere sapientemente della superiorità della donna e dei suoi diritti, ma esse stesse si ritrovano al di sotto del rango legittimo che spetta alla donna. {FC 33.3}

Ogni figlia di Eva ha il diritto di acquisire nozioni approfondite sui doveri della vita familiare e ricevere un insegnamento completo su tutti gli aspetti dei lavori domestici. Ogni ragazza deve beneficiare di una formazione adeguata che le permetta, quando sarà chiamata a essere moglie e madre, di assumere il ruolo di guida nel suo ambito specifico. Dovrebbe avere la competenza necessaria per guidare e istruire i propri figli e dirigere i lavori di casa o, se le circostanze lo richiedono, di occuparsi lei stessa dell’amministrazione familiare. Dovrebbe conoscere i principi basilari della fisiologia del corpo umano e dell’igiene, dell’alimentazione, dell’abbigliamento, del lavoro, degli svaghi e di altre discipline che riguardano il buon andamento della sua famiglia. È anche suo dovere cercare di ottenere una conoscenza sui metodi migliori per curare i propri figli quando si ammalano… {FC 33.4}

L’idea che i lavori domestici rappresentino una responsabilità di scarso valore, che siano superflui per un uomo o una donna che si rispettino, è contraria al piano che Dio si è proposto nel creare l’uomo. La pigrizia è un peccato, e l’ignoranza riguardante i doveri quotidiani è il frutto della stupidità e in seguito sarà l’occasione per amari e frequenti rimpianti. {FC 34.1}

Le ragazze considerano la cucina e le pulizie della casa come lavori forzati. Per questa ragione molte si sposano e diventano padrone di casa, senza avere la minima idea dei doveri che spettano loro in quanto mogli e madri. {FC 34.2}

Molti genitori, che considerano importante che un figlio riceva una formazione che gli assicuri un avvenire, ritengono che una preparazione che permetta alle figlie di essere indipendenti e provvedere ai propri bisogni, sia del tutto facoltativa. Generalmente, a scuola, imparano alcuni principi generali, che potrebbero servire nel caso in cui dovessero guadagnarsi da vivere, ma nella propria famiglia non ricevono gli insegnamenti pratici relativi ai segreti della cucina e della vita domestica; esse crescono senza rendersi utili e diventano un peso per i propri genitori… Una donna che è stata abituata a prendersi cura di se stessa, è anche capace di occuparsi degli altri. Non rappresenterà mai un peso per la famiglia o per la società. Quando si presenterà l’occasione, ci sarà sempre per lei un posto di lavoro, un luogo dove potrà guadagnarsi onestamente da vivere e aiutare coloro che dipendono da lei. La donna dovrebbe essere preparata a esercitare un mestiere, che eventualmente le permetta di assicurarsi da vivere. Anche se dovesse rinunciare a diversi impieghi importanti, ogni ragazza dovrebbe imparare a occuparsi degli affari della casa, a cucinare, ad amministrare la famiglia e a cucire. Le si dovrebbero insegnare tutte le cose che una padrona di casa deve conoscere, che appartenga a una famiglia ricca o una più povera. In questo modo, se succedono delle disgrazie, è pronta ad affrontare ogni situazione critica; in un certo senso, non sarà vittima delle circostanze. {FC 34.4}

È meno importante che le nostre figlie imparino pittura, ricamo, musica, radici quadrate, o figure retoriche che studiare il modo di tagliare, confezionare o riparare i propri abiti, o preparare piatti sani e appetitosi. {FC 35.1}

Nessun uomo è scusabile per non avere attitudini adeguate in materia finanziaria. Di molti uomini si può dire: “è buono, amabile, generoso, è un brav’uomo, un vero cristiano, ma non è capace di gestire i propri affari. Per quanto riguarda il modo di spendere il denaro, agisce come un bambino. I suoi genitori non gli hanno insegnato a mettere in pratica i principi che gli permetteranno di assicurarsi il proprio mantenimento.” {FC 35.2}

Coloro che sono motivati dall’amore del Cristo non possono mai allontanarsi dalla giusta via. La religione è amore, e la famiglia cristiana è un luogo dove regna l’amore; esso si esprime in parole e gesti di bontà e cortesia. {FC 35.4}

Le cerimonie nuziali forniscono l’occasione per fare sfoggio, lusso e soddisfare il proprio egoismo. Ma se i giovani sposi sono credenti e mettono in pratica ciò in cui credono, se l’atmosfera è adeguata e la cerimonia si svolge senza sfoggio e stravaganze, questo matrimonio sarà gradito a Dio. {FC 38.1}

Spesso viene posta questa domanda: “La donna deve rinunciare a usare la propria volontà?”. La Bibbia afferma con chiarezza che l’uomo è il capo della famiglia: “Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti”. Cfr. Colossesi 3:18. Se l’apostolo si limitasse a questo ordine, potremmo dedurre che la condizione della donna non è invidiabile; anzi, in molti casi, essa è dura e sarebbe meglio per lei non sposarsi. Molti mariti si soffermano su queste parole: “Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti”, mentre bisogna leggere anche quello che segue: “Come si conviene nel Signore”. {FC 43.2}

Ciò che viene chiesto alla donna è cercare in ogni momento di rispettare Dio e glorificarlo. Deve sottomettersi completamente solo al Signore Gesù Cristo, colui che al prezzo inestimabile della propria vita, l’ha riscattata ed elevata al rango di figlia di Dio. Colui che le ha donato una coscienza non deve essere ignorato impunemente. La sua personalità non può fondersi in quella del marito, perché lei appartiene al Cristo per diritto di riscatto. È un errore pretendere che in virtù di una cieca sottomissione debba compiere tutto ciò che suo marito le chiede, nella consapevolezza che agendo così, farebbe del male al suo corpo e alla sua mente, che sono stati liberati dalla schiavitù di Satana. Al di sopra di lei c’è il suo Redentore, la cui volontà supera quella del marito. L’ubbidienza al marito deve manifestarsi in conformità agli ordini di Dio, “come si conviene nel Signore”. {FC 43.3}

Quando i mariti esigono dalle mogli una sottomissione totale, dichiarando che le loro opinioni e le loro iniziative non hanno nessun valore in famiglia, e che devono solo ubbidire, essi le mettono in una situazione che le Scritture non ammettono. Interpretando la Bibbia in questo modo, pervertono lo scopo dell’istituzione del matrimonio. Essi agiscono soltanto per esercitare un’autorità arbitraria, che non può essere invocata come loro prerogativa. Ed ecco il seguito del consiglio dell’apostolo: “Mariti, amate le vostre mogli e non v’inasprite contro di loro”. Colossesi 3:19. Perché il marito si adira contro sua moglie? Se scopre che sua moglie commette degli errori e che ha molti difetti, il fatto di inasprirsi non contribuirà a risolvere il problema. {FC 43.4}

Né il marito né la moglie dovrebbero cercare di esercitare sul coniuge un’autorità arbitraria. Non cercate di obbligarvi reciprocamente a cedere ai vostri desideri. In questo modo non potrete conservare un amore reciproco. Siate buoni, pazienti, indulgenti, amabili e cortesi. Con l’aiuto di Dio potrete rendervi felici, secondo la promessa che vi siete fatti il giorno del vostro matrimonio. {FC 44.1}

Leggete la storia di Abramo, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Davide ed Eliseo. Esaminate la vita di coloro che hanno vissuto più tardi e che hanno occupato, con la massima competenza, posti di fiducia. {FC 52.1}

La maggior parte di loro, cresciuti in campagna, non conobbero il lusso. Non sprecarono la loro giovinezza nei divertimenti; molti furono costretti a lottare contro la povertà e le difficoltà. Essi impararono a lavorare fin dal mattino presto e la loro vita attiva, all’aria aperta, rafforzò e sviluppò tutte le loro facoltà. Costretti a contare solo sulle proprie risorse, dovettero superare tutti gli ostacoli, armarsi di coraggio e perseveranza. Acquisirono così la sicurezza e l’autocontrollo. Protetti dalle cattive compagnie, provarono il piacere dei semplici divertimenti e delle sane amicizie. Temperanti nelle loro abitudini e nei loro gusti, guidati da saldi principi, erano puri, forti e leali. Dopo aver scelto una carriera o un mestiere, vi applicarono una forza fisica e mentale, una vivacità e una velocità di esecuzione, una fermezza nella lotta contro il male che facevano di loro una forza per il bene della nazione. {FC 52.2}

Una casa senza figli è un deserto. I suoi occupanti corrono il rischio di diventare egoisti, ricercare solo i propri piaceri e considerare soltanto i propri desideri e le proprie soddisfazioni. Essi cercano di attirarsi la simpatia, dal momento che non hanno nessuno a cui donarla. {FC 64.3}

L’egoismo, che si manifesta in diversi modi, secondo le circostanze e le condizioni di vita di ogni individuo, deve essere vinto. È un vantaggio per voi avere dei figli, perché sarete obbligati a occuparvi di loro, a istruirli e a servire loro di esempio, ciò vi aiuterà a dimenticare voi stessi… {FC 64.4}

Molte persone si ammalano fisicamente, mentalmente e moralmente perché la loro attenzione è rivolta quasi esclusivamente su loro stessi. Essi potrebbero sfuggire facilmente a questo stato d’inerzia, se fossero circondati da individui dallo spirito giovane e da temperamenti diversi e da figli dotati di un’energia inesauribile. {FC 64.5}

Io ho un interesse affettuoso per tutti i bambini perché, fin dalla mia infanzia, ho dovuto affrontare grandi sofferenze. Mi sono occupata di molti bambini e ho constatato sempre che il fatto di mettersi a livello della loro semplicità mi ha assicurato grandi benedizioni… La simpatia, la pazienza e l’amore che richiedono rappresentano una benedizione per la famiglia. Essi portano le persone, che dovrebbero mostrarsi più gioiose e meno agitate, a moderare e padroneggiare certi tratti del loro carattere. La presenza di un figlio in un famiglia placa e affina. Un figlio educato nel rispetto del Signore è una vera benedizione. {FC 64.6}

Le cure e l’affetto che doniamo ai figli cancellano la durezza del nostro carattere, risvegliano in noi la tenerezza e la simpatia, ed esercitano un influsso positivo sullo sviluppo degli elementi più nobili della nostra natura. {FC 65.1}

Ci sono dei genitori che, senza preoccuparsi di sapere se potranno o meno provvedere ai bisogni di una famiglia numerosa, mettono al mondo molti figli, la cui cura e istruzione dipendono, naturalmente, soltanto da loro… Questo è un grave problema non solo per la madre, ma anche per i figli e per la società… I genitori devono sempre tenere presente il bene futuro dei loro figli. Essi non dovrebbero essere obbligati a usare tutto il loro tempo nello svolgimento di un lavoro stressante per sopperire alle necessità della vita. {FC 65.2}

Dio desidera che i genitori agiscano e vivano come persone ragionevoli, per donare a ogni figlio un’educazione adeguata. La madre deve disporre sia di forza sia di tempo per impiegare le sue facoltà mentali al servizio dei propri figli, per renderli adatti a vivere in compagnia degli angeli. {FC 65.4}

I genitori devono studiare il problema dell’avvenire dei loro figli. Essi non hanno il diritto di mettere al mondo dei figli che diventeranno un peso per gli altri. Hanno una situazione economica che permetterà loro di mantenere una famiglia che non sarà mai un peso per qualcun altro? Se non è così, essi commettono un crimine, mettendo al mondo dei figli che non riceveranno né le cure, né il cibo, né gli abiti di cui hanno bisogno. {FC 66.1}

Coloro che non hanno figli devono imparare ad amare quelli degli altri e prendersene cura. Essi non sono necessariamente chiamati a lavorare in un campo missionario, ma possono essere invitati a rendersi utili nella località in cui vivono. Invece di accordare tanta attenzione e prodigare tanto affetto agli animali domestici, essi dovrebbero piuttosto sfruttare i loro talenti in favore di esseri umani, che devono prepararsi per il regno di Dio ed evitare la perdizione. Si dovrebbero occupare dei bambini, dei quali possono plasmare i caratteri secondo il modello divino. Dimostrate il vostro amore agli orfani che vi circondano. Invece di chiudere il vostro cuore ai membri della famiglia umana, cercate di sapere quanti di questi piccoli orfani potete aiutare a crescere nel Signore. C’è una grande opera da compiere per tutti coloro che desiderano intraprenderla. Impegnandosi in questa azione cristiana, la chiesa può aumentare di numero e arricchirsi spiritualmente. La salvezza di coloro che non hanno una casa è compito di tutti. {FC 67.1}

Secondo le indicazioni che Dio mi ha trasmesso, io so che il marito e la moglie devono, nella famiglia, esercitare contemporaneamente la funzione di pastori, medici, infermieri ed educatori, avvicinando i figli a Dio e a loro stessi; essi devono insegnare loro a evitare ogni abitudine che, in un modo o in un altro, potrebbe nuocere al corpo e al suo funzionamento voluto da Dio, e insegnare loro a prendersi cura di tutto l’organismo. {FC 75.4}

I genitori devono stare il più possibile a casa e, con la parola e con l’esempio, insegnare ai loro figli l’amore e il rispetto di Dio; indicare loro come manifestare intelligenza, socievolezza e affetto; come essere laboriosi, economi e pronti al sacrificio. I genitori, dimostrando amore e comprensione e incoraggiandoli costantemente, assicurano loro un rifugio sicuro e accogliente, che li protegge dalle numerose tentazioni del mondo. {FC 76.1}

Alcuni non comprendono e non conoscono realmente i propri figli. Un grande baratro separa spesso gli uni dagli altri. Se i genitori volessero conoscere di più i sentimenti dei loro figli e li invitassero a dialogare con loro, eserciterebbero un influsso benefico. {FC 77.4}

I genitori devono incoraggiare i loro figli a confidarsi con loro, a raccontare le sofferenze, le piccole difficoltà e i problemi quotidiani. {FC 78.4}

Se vi disinteressate del vostro dovere di moglie e madre e chiedete a Dio che vi affidi un altro compito, siate certe che egli non si può contraddire; egli vi mostrerà l’opera che dovete compiere in casa. Se credete che esista un’opera più grande e più santa di quella che vi è stata affidata, vi sbagliate. Essendo fedeli alla vostra famiglia, agendo in favore di coloro che vi stanno vicino, potete acquisire le capacità che vi permetteranno di lavorare per il Cristo in un ambito più vasto. Ma siate certe che coloro che trascurano i propri doveri nel cerchio familiare, non sono pronte per lavorare in favore degli altri. {FC 103.3}

È durante l’infanzia e la giovinezza che l’istruzione deve essere impartita. Si deve insegnare ai figli a rendersi utili e a partecipare ai lavori domestici; i genitori dovranno rendere questi compiti il più gradevoli possibile, grazie a direttive e incoraggiamenti espressi con bontà. {FC 112.2}

I genitori hanno il dovere di nutrire, vestire e istruire i propri figli, e i figli devono aiutare i genitori, con gioia, spontaneamente e fedelmente. Alcuni bambini non si sentono obbligati a condividere con i propri genitori le preoccupazioni e gli impegni dell’esistenza, ma che cosa proverebbero se i genitori non si sentissero in dovere di soddisfare i loro bisogni? Non assolvendo il loro compito — essere utili ai genitori, alleviare le loro responsabilità, facendo anche cose sgradevoli e faticose — i figli perdono l’occasione di imparare a rendersi utili per il futuro. {FC 119.6}

Dio vuole che i bambini di tutti i credenti siano abituati, fin dalla più tenera età, a condividere le responsabilità dei genitori. Essi devono partecipare ai lavori domestici, in cambio della camera che hanno a loro disposizione e del privilegio che è accordato loro di sedersi intorno alla tavola. Dio ha imposto ai loro genitori di nutrirli e vestirli. Ma gli obblighi dei genitori e dei figli sono reciproci. Da parte loro, questi ultimi devono rispettarli e onorarli. {FC 120.1}

Si dovrebbe insegnare ben presto ai bambini a rendersi utili. Oggi molte ragazze possono stare a guardare, senza alcun rimorso, la loro madre sovraccarica di lavoro, che cucina, lava o stira, mentre esse rimangono sedute nel salone a leggere dei romanzi, a lavorare a maglia, a fare l’uncinetto o a ricamare. I loro cuori sono più insensibili della pietra. Da che cosa dipende tutto questo? Chi in genere deve essere più rimproverato per questo? I genitori! Essi hanno dimenticato il bene futuro dei loro figli e, nel loro affetto cieco, li hanno lasciati crescere nell’ozio o ad occuparsi di cose senza interesse, esigendo ben pochi sforzi fisici e intellettuali, scusando completamente l’apatia delle loro figlie con il pretesto che sono deboli. Che cosa le ha rese così deboli? Spesso sono i cattivi principi educativi dei loro genitori. Una certa quantità di lavoro fatto a casa avrebbe fortificato il loro spirito e il loro corpo. Ma esse ne sono state private a causa delle idee errate dei genitori e hanno finito per prendere in antipatia il lavoro. {FC 120.3}

Genitori, aiutate i vostri figli a compiere la volontà di Dio, eseguendo fedelmente i lavori che spettano loro, in quanto membri della famiglia. Questo assicurerà loro un’esperienza preziosa e dimostrerà che essi non devono pensare solo a loro stessi, né fare ciò che piace o li diverte. Insegnate loro pazientemente a contribuire alla vita della famiglia, affinché i loro sforzi per condividere le responsabilità del padre, della madre, dei fratelli e delle sorelle siano coronati dal successo. Essi avranno così la soddisfazione di prendere coscienza della loro reale utilità. {FC 121.6}

Si può insegnare ai figli a rendersi utili. Per natura essi sono attivi e amano impegnarsi; questa operosità può essere canalizzata nel senso buono. Si può insegnare loro a fare ogni giorno piccoli servizi; ogni bambino dovrebbe avere un compito particolare da compiere e di cui essere responsabile davanti ai suoi genitori o al suo tutore. Essi impareranno così, fin dall’infanzia, a compiere il loro dovere, e questi piccoli compiti diventeranno per loro un piacere; essi procureranno una felicità che si può ottenere solo agendo bene. Essi si abitueranno così al lavoro e alle responsabilità e troveranno piacere nelle occupazioni serie, comprendendo che la loro vita impegnata è più importante di una vita fatta di distrazioni… {FC 122.1}

Nel compimento dei loro piccoli doveri, i bambini possono acquisire una migliore memoria e uno spirito equilibrato, così come un umore costante e un buon carattere. La giornata, con la sua successione di piccoli lavori, richiede la loro riflessione e il loro senso dell’organizzazione. Quando i bambini crescono, si può esigere di più da loro. Ma questo non deve mai diventare un peso troppo grande, che li affatica e li scoraggia; il lavoro deve essere scelto in modo giudizioso, in rapporto con un buono sviluppo fisico, mentale e del carattere. {FC 122.3}

Nell’educazione dei giovani, il principio della collaborazione è di valore inestimabile… I più grandi devono aiutare i genitori, essere al corrente dei loro progetti e condividere le loro responsabilità o le loro difficoltà. I genitori devono trovare il tempo per istruire i figli, per mostrare loro che apprezzano il loro aiuto, desiderano la loro fiducia e stanno bene in loro compagnia, e questi ultimi si mostreranno ricettivi. Così, non soltanto il compito dei genitori sarà alleggerito e i bambini riceveranno un’educazione pratica dal valore inestimabile, ma i legami della famiglia saranno rafforzati e le basi stesse del carattere consolidate. {FC 123.2}

Nella misura in cui assolvono fedelmente i piccoli doveri familiari, i ragazzi e le ragazze gettano le basi della perfezione mentale, morale e spirituale. {FC 123.3}

Le madri devono insegnare alle loro figlie a cucinare e a prendersi cura della casa. Questo lavoro farà bene alla loro salute, svilupperà e rafforzerà i loro muscoli. Alla fine della giornata, i loro pensieri saranno più santi e più elevati. Forse saranno stanche, ma quanto è dolce il riposo dopo un lavoro adeguato! Il sonno, un mezzo naturale per riprendere le forze, ridarà vigore al corpo stanco e preparerà per i lavori del giorno seguente. Non lasciate credere ai vostri figli che non importa se essi lavorano o meno. Insegnate loro che c’è bisogno del loro aiuto e che il tempo ha un grande valore. {FC 124.2}

Coloro che non onorano i propri genitori e disubbidiscono, che disprezzano i loro consigli e i loro insegnamenti, non potranno entrare nella nuova terra. Quando essa sarà purificata, non vi sarà posto per i figli e le figlie ribelli, disubbidienti e ingrati. Se essi non imparano oggi l’ubbidienza e la sottomissione, non le impareranno mai; la pace dei redenti non sarà disturbata da figli disubbidienti, indisciplinati e testardi. Nessuno di coloro che violano i comandamenti erediterà il regno dei cieli. {FC 126.5}

È pericoloso censurare duramente lievi errori. Una critica troppo severa, regole troppo rigide conducono al disprezzo di ogni forma di disciplina e a poco a poco i bambini, così educati, manifesteranno la stessa mancanza di rispetto verso i comandamenti del Cristo. {FC 133.4}

Se il padre e la madre sono in contrasto e agiscono l’uno contro l’altra per neutralizzare il loro influsso reciproco, l’atmosfera della famiglia sarà rovinata; né la madre né il padre beneficeranno del rispetto e della fiducia necessarie al buon andamento della vita quotidiana… I figli sanno rilevare tutto ciò che può gettare discredito sui principi e le regole della vita familiare, e soprattutto su quelle che limitano la loro libertà. {FC 134.3}

Il padre e la madre devono essere uniti per educare i figli; ognuno di loro deve assumersi la sua parte di responsabilità, riconoscendo davanti a Dio l’obbligo che spetta loro di educare i propri figli, in modo da assicurare, nel limite del possibile, una buona salute fisica e un carattere ben equilibrato. {FC 134.4}

Se i genitori non sono concordi, devono discutere in assenza dei loro figli fino a che non avranno trovato un punto d’intesa. {FC 136.1}

I genitori commettono un terribile errore, quando trascurano di dare un’istruzione religiosa ai propri figli, pensando che più tardi essi stessi se ne preoccuperanno e, diventati adulti, desidereranno fare la loro esperienza religiosa. Genitori, non vi rendete conto che se non seminate nel loro cuore il prezioso seme della verità, dell’amore e delle virtù divine, Satana vi seminerà la zizzania? {FC 139.1}

Fin da quando sono molto piccoli, i bambini sono ricettivi all’influsso divino. Il Signore si prende cura di loro in modo del tutto speciale; e quando vengono educati nella conoscenza e nel rispetto del Signore, diventano un aiuto e non un ostacolo per i propri genitori. {FC 139.7}

I genitori non devono costringere i figli ad adottare una religione formale, ma devono sforzarsi di presentare loro i principi eterni sotto una luce attraente. {FC 141.1}

Mi è stato mostrato che le mogli dei pastori devono aiutare i mariti nel loro lavoro e fare molta attenzione all’influsso che esercitano, perché vengono osservate e ci si aspetta da loro più che dalle altre. Esse devono essere di esempio nel loro modo di vestire, nel loro modo di comportarsi e nella loro conversazione, essere un “odore di vita” e non di morte. Esse devono avere un atteggiamento dolce, umile ma dignitoso, e dare suggerimenti che siano di natura tale da orientare la mente verso il cielo. {FC 146.3}

Satana si sforza sempre di condizionare l’attività del pastore servendosi dell’influsso delle mogli egoiste che ricercano il loro tornaconto. {FC 146.4}

Se non siete riuscito ad accordarvi per educare correttamente vostro figlio, sia lui che vostra moglie non devono essere coinvolti nel vostro lavoro, per non dare alla chiesa di Dio un esempio di trascuratezza e mancanza di disciplina. {FC 147.2}

I nostri obblighi verso i genitori non finiscono col tempo. Il nostro amore per loro e quello che essi hanno per noi non si misura con il tempo e la distanza; non avremo mai il diritto di declinare la nostra responsabilità nei loro confronti. {FC 148.2}

Un altro problema che viene sempre sollevato è quello delle cure che dobbiamo accordare alle nostre sorelle e ai nostri fratelli anziani, che non hanno una famiglia. Che cosa dobbiamo fare per loro? Le istruzioni che il Signore mi ha dato mi sono state ripetute. Creare delle istituzioni dove gli anziani si ritroveranno insieme non è la soluzione ideale. Non li si dovrebbe allontanare dalla loro casa, perché qualcuno si occupi di loro. I membri della famiglia si prendano cura dei propri genitori. Quando ciò non è possibile, questo compito spetta alla chiesa, che dovrebbe accettarlo sia come dovere sia come privilegio. Tutti coloro che hanno lo spirito del Cristo dimostreranno tenerezza e un interesse speciale verso coloro che sono indeboliti dall’età. {FC 150.2}

Il solo pensiero di aver contribuito al benessere dei propri genitori procura ai figli soddisfazione per tutta la vita, e sarà per loro una fonte di gioia il giorno in cui essi stessi avranno bisogno di simpatia e affetto. Coloro il cui cuore è pieno di amore considereranno un privilegio inestimabile poter rallegrare la vita dei loro genitori, giunti alla vecchiaia. Essi saranno contenti di aver potuto rendere felici e sereni i loro ultimi giorni. Al contrario, se rifiutiamo a coloro che sono anziani e deboli le cure affettuose di un figlio o di una figlia, vivremo con il cuore pieno di rimorsi, a meno che non sia indurito e freddo come una pietra. {FC 150.3}

Riconoscere che Dio possiede tutto è la base dell’onestà e del vero successo negli affari. Creatore di tutto ciò che esiste, egli ne è il vero proprietario. Noi siamo solo amministratori. Tutto ciò che possediamo ce lo ha affidato perché lo usassimo secondo i suoi principi. {FC 152.1}

Il denaro non ci appartiene; nemmeno le case, i terreni, i quadri, i mobili, gli abiti e gli oggetti di lusso. Quaggiù sulla terra siamo pellegrini e stranieri. Dio ci permette di usare soltanto ciò che è necessario alla vita e alla salute… Le nostre benedizioni temporali ci sono state affidate come un deposito, affinché dimostrassimo o meno se un giorno Dio ci potrà affidare le ricchezze eterne. Se superiamo questo esame con successo, Dio ci accorderà i beni che ha riscattato e ci ha promesso: la gloria, l’onore e l’immortalità. {FC 152.3}

Le esigenze di Dio devono essere soddisfatte per prime. Noi non facciamo la sua volontà, se gli consacriamo ciò che resta delle nostre entrate, dopo aver acquistato ciò di cui non avevamo assolutamente bisogno. {FC 152.4}

Una parte delle nostre entrate deve essere consacrata ai poveri e una grande porzione all’opera di Dio. Quando avremo reso al Signore la parte che ci chiede, egli santificherà e benedirà il resto per il nostro uso personale. Ma se derubiamo Dio, tenendo per noi ciò che gli appartiene, la sua maledizione ricadrà su tutti i nostri beni. {FC 152.5}

Una carità continua e disinteressata costituisce il rimedio divino all’egoismo e all’avidità, che influiscono negativamente sul nostro carattere. Dio ha istituito la generosità sistematica per sostenere la sua opera e aiutare coloro che soffrono e sono nell’indigenza. Egli ha voluto che prendessimo l’abitudine di offrire, per neutralizzare il pericoloso e ingannevole peccato dell’avidità. Infatti, se doniamo costantemente, l’avidità non ha effetto su di noi. Secondo il piano di Dio, la generosità sistematica ha lo scopo di togliere a colui che è avido i beni che ha accumulato, per consacrarli a Dio, al quale appartengono… Se pratichiamo, secondo il piano di Dio, la generosità sistematica, la nostra tendenza all’avidità diminuirà e la nostra generosità crescerà. Via via che le ricchezze aumentano, gli uomini — anche coloro che si ritengono cristiani — vi legano il loro cuore; e più essi accumulano, meno offrono per il tesoro del Signore. Le ricchezze rendono gli uomini egoisti, l’accumulare i beni porta all’avidità e con il tempo questa tendenza si rafforza. Dio conosce i pericoli che corriamo. Così ci ha circondato con una barriera in grado di prevenire la nostra rovina: egli ci chiede di praticare costantemente la generosità, affinché l’abitudine di compiere buone opere neutralizzi le tendenze contrarie. {FC 152.7}

Il denaro non è necessariamente una maledizione; esso possiede anche un grande valore perché, se ben utilizzato, può contribuire alla salvezza degli uomini e ci permette di aiutare coloro che sono più poveri di noi. Ma se è utilizzato senza avvedutezza e saggezza… diventa una vera trappola. Chi lo usa per soddisfare il proprio orgoglio e la propria ambizione ne ricava male invece che bene. {FC 153.1}

Quando si assecondano i desideri e le inclinazioni del proprio cuore, quando si pensa che con o senza l’approvazione di Dio, “il denaro fa la felicità”, questo diventa un vero tiranno che domina l’uomo; gli si accorda la propria fiducia, lo si adora come un dio. Gli si sacrifica l’onore, la verità, l’onestà e la giustizia. Si abbandonano i comandamenti di Dio e ci si lascia condizionare dalle abitudini del mondo, che il dio Mammona ha stabilito. {FC 153.2}

Il Signore ha voluto farmi conoscere le conseguenze del cattivo utilizzo del denaro, affinché io potessi esortare i genitori a insegnare ai loro figli a risparmiare. Spiegate loro che il denaro speso per cose superflue non viene usato correttamente. {FC 154.1}

I principi di lavoro, risparmio e sobrietà rappresentano per i vostri figli un’eredità migliore di un grande capitale. {FC 154.2}

Economia non vuol dire avarizia, ma significa prudente utilizzo dei mezzi disponibili, perché c’è una grande opera da compiere. {FC 155.6}

I genitori devono educare i figli in modo da inculcare la temperanza e la rinuncia. Essi devono continuamente ricordare loro il proprio dovere: ubbidire alla Parola di Dio e vivere per essere discepoli di Gesù. Devono insegnare che è importante introdurre nella vita quotidiana abitudini semplici ed evitare spese eccessive per i vestiti, il cibo, la casa e i mobili. {FC 156.1}

Quando il Signore vedrà che non sarà più possibile agli uomini predicare la verità, lo Spirito di Dio si servirà dei bambini e compirà grazie a loro l’opera che gli adulti non potranno più portare avanti, perché sarà loro vietato. Testimonies for the Church 6:203.

Nelle ultime fasi della storia un gran numero di bambini e giovani stupiranno le persone con la testimonianza che renderanno alla verità, presentandola con semplicità, ma anche con coraggio e potenza. Avranno imparato il rispetto di Dio e il loro cuore sarà stato reso sensibile, grazie a uno studio della Bibbia fatto con serietà e spirito di preghiera. L’ora è vicina in cui molti di loro saranno unti dallo Spirito Santo e contribuiranno a proclamare la verità al mondo, un’opera che, in quel momento, non potrà essere portata avanti dalle persone più adulte della chiesa. Counsels to Parents, Teachers, and Students, 166, 167.

Le nostre scuole hanno ricevuto da Dio l’ordine di preparare i bambini per questo grande compito. Il maestro deve insegnare loro le verità particolari per la nostra epoca e formarli in vista di un lavoro missionario pratico. Essi devono unirsi al gruppo di coloro che lavorano in favore dei malati e dei sofferenti. I bambini possono partecipare all’opera medica missionaria e contribuire al suo sviluppo con i loro semplici mezzi… Grazie a loro, il messaggio divino si diffonderà e rappresenterà una benedizione per tutte le nazioni. In questo modo la chiesa si occupa degli agnelli del gregge. I nostri figli devono essere formati per il servizio di Dio. Testimonies for the Church 6:203. {FC 200.1}

In quest’opera, come in ogni altra, l’abilità si ottiene solo lavorando. Dedicandosi ai lavori ordinari della vita, venendo incontro ai bisognosi e ai malati, ci si perfeziona. In mancanza di questa preparazione, gli sforzi meglio intenzionati sono spesso inutili e a volte anche nocivi. È nell’acqua e non sulla terra che si impara a nuotare. Education, 268. {FC 200.3}

Mi è stato mostrato che gli osservatori del sabato lavorano troppo duramente, senza concedersi né distensione né riposo. Il rilassamento è necessario a coloro che fanno lavori manuali e ancora di più a coloro che svolgono attività intellettuali. Imporre alla nostra mente uno sforzo costante e intenso, anche su soggetti religiosi, non giova né alla nostra salute né alla gloria di Dio. Testimonies for the Church 1:514. {FC 202.4}

Il tempo trascorso nel fare esercizi fisici non è tempo perso… è indispensabile fare lavorare ognuno dei nostri organi e sviluppare ciascuna delle nostre facoltà, se si vuole svolgere un lavoro migliore. Fundamentals of Christian Education, 418. {FC 203.1}

Occorre vegliare con cura sulla regolarità delle ore di sonno e di lavoro. Dobbiamo riservarci momenti di riposo, momenti di svago e di meditazione… I principi della temperanza hanno una portata molto più ampia di quanto si pensi generalmente. Manoscritto 60, 1894. {FC 203.2}

Una parte della giornata veniva trascorsa a fare lavori utili: gli allievi imparavano a dissodare la terra, a coltivare e a costruire case; in questo modo trascorrevano quelle ore, che altrimenti avrebbero potuto perdere nel gioco o nella ricerca di distrazioni. E il Signore ha benedetto gli studenti, che in questo modo hanno consacrato il loro tempo a studiare e a rendersi utili. Lettera 84, 1909. {FC 205.5}

Secondo le istruzioni che ho ricevuto, se i malati fossero incoraggiati a lasciare la loro camera e a uscire all’aria aperta, per coltivare fiori o dedicarsi a qualche altra attività facile e gradevole, smetterebbero di commiserarsi per la loro sorte e si interesserebbero a qualcosa di più confortante. L’esercizio all’aria aperta deve essere prescritto come un’attività benefica e vivificante. Medical Ministry, 234. {FC 206.7}

Siamo qui per rendere un servizio all’umanità ed esercitare un influsso positivo sulla società. Counsels to Parents, Teachers, and Students, 336. {FC 208.2}

Nessuno saprebbe descrivere il cielo. Quando ripenso a tutto questo, sono stupita. Piena di ammirazione per queste bellezze incomparabili e queste meraviglie indescrivibili, io non posso che posare la mia penna e gridare: “Oh quale amore! Quale meraviglioso amore!” Le parole più sublimi non saprebbero descrivere la gloria del cielo o le profondità incommensurabili dell’amore del Salvatore. Early Writings, 288, 289. {FC 217.1}

Lo splendido giardino dell’Eden rimase a lungo sulla terra, dopo l’esilio dell’uomo. Gli esseri umani decaduti potevano così contemplare il luogo della loro innocenza, ma gli angeli ne custodivano l’ingresso. Proprio all’ingresso di quel luogo si rivelava la gloria di Dio. Qui Adamo si recava con i suoi figli per adorare Dio. Qui essi rinnovarono la loro solenne promessa di fedeltà a quella legge, la cui trasgressione aveva significato per loro l’esilio dall’Eden. Quando la malvagità si diffuse in tutto il mondo, esso fu distrutto dal diluvio: la stessa mano che aveva creato l’Eden lo aveva rimosso dalla terra. Alla fine dei tempi, quando tutto ritroverà la sua bellezza originaria, l’Eden riapparirà in uno splendore ancora maggiore: allora vi sarà “un nuovo cielo e una nuova terra”. Apocalisse 21:1. {FC 217.2}

Il piano della salvezza ha lo scopo di riportare il mondo in armonia con Dio. Tutto ciò che è stato distrutto a causa del peccato verrà restaurato. Anche la terra sarà restituita alla sua bellezza originaria, per essere la dimora eterna delle persone fedeli al Signore. Satana ha combattuto seimila anni per conservare il dominio della terra. In quel giorno l’intenzione originale di Dio si realizzerà. “…I santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, eternamente”. Daniele 7:18.2 Patriarchs and Prophets, 342. {FC 218.1}

Tutto ciò che è stato perso per colpa del primo Adamo sarà ristabilito dal secondo Adamo. {FC 218.3}

Dio ha creato la terra per farne la dimora di esseri santi e felici. Questo obiettivo sarà raggiunto quando, rinnovata dalla potenza divina e liberata dal peccato e dall’afflizione, essa diventerà il soggiorno eterno dei salvati. The Review and Herald, 22 ottobre 1908. {FC 218.4}

Dopo che Adamo fu scacciato dall’Eden, la sua vita sulla terra fu caratterizzata dalla tristezza. Ogni foglia che seccava, ogni vittima che veniva offerta in sacrificio, ogni alterazione della natura, ogni imperfezione morale: tutto rappresentava un ricordo costante del suo peccato. Fu terribile l’angoscia del suo rimorso nel vedere che il male progrediva e si diffondeva e nel ricevere, in risposta ai suoi avvertimenti, parole di rimprovero e disprezzo che gli rinfacciavano di essere la causa del peccato. Con paziente umiltà sopportò per quasi mille anni le conseguenze della sua trasgressione. Sinceramente pentito del proprio peccato, confidò nei meriti del Salvatore promesso e morì con la speranza della risurrezione. Il Figlio di Dio riscattò l’uomo dal peccato e, grazie alla sua opera di espiazione, Adamo è stato reintegrato nel suo dominio. Pieno di gioia, può guardare gli alberi, che un tempo erano stati la sua delizia e di cui aveva raccolto il frutto nei giorni felici, prima del peccato. Vede le viti che le sue mani avevano coltivato e i fiori che amava tanto curare. È profondamente colpito dalla scena e comprende che questo è veramente l’Eden restaurato: ancora più bello di quando lo aveva lasciato. Il Salvatore lo accompagna verso l’albero della vita, ne coglie il magnifico frutto e lo invita a mangiarlo. Adamo si guarda intorno e vede, nel paradiso di Dio, la folla di redenti e la sua famiglia. Allora depone la sua corona scintillante ai piedi del Signore e si getta fra le sue braccia. Poi fa vibrare le corde dell’arpa d’oro e il cielo riecheggia del grido esultante: “Degno, degno, degno è l’Agnello che è stato immolato e che è ritornato in vita!” La famiglia di Adamo si unisce a questo canto e tutti gettano le loro corone ai piedi del Salvatore, davanti al quale si inchinano in atto di adorazione. {FC 218.5}

Il timore di materializzare eccessivamente l’eredità futura ha spinto molti a spiritualizzare troppo quelle verità, che ci invitano a riflettere sulla nostra dimora futura. Il Cristo ha promesso ai suoi discepoli che sarebbe andato a preparare un luogo nella casa del Padre. Coloro che accettano gli insegnamenti della Parola di Dio non saranno lasciati nell’ignoranza in merito alle dimore del cielo… La lingua umana è incapace di descrivere la ricompensa dei giusti. Soltanto coloro che la vedranno la conosceranno veramente. Nessuna mente limitata può concepire la gloria del regno di Dio. Nelle Scritture l’eredità degli eletti viene chiamata “patria”. Il Pastore divino conduce il suo gregge alle fonti dell’acqua viva. L’albero della vita dà il suo frutto ogni mese e le sue foglie sono utilizzate dalle nazioni. Ruscelli inesauribili, con un’acqua chiara come il cristallo, sono costeggiati da alberi verdi, che gettano la loro ombra sui sentieri preparati per i redenti dell’Eterno. Immense pianure si elevano verso graziose colline e le montagne di Dio innalzano le loro cime superbe. In queste valli piacevoli e lungo questi corsi d’acqua viva il popolo di Dio, per tanto tempo straniero e pellegrino, troverà finalmente una famiglia. The Review and Herald, 22 ottobre 1908. {FC 219.2}

Ci sono case per coloro che sono stati pellegrini sulla terra; abiti di giustizia, corone di gloria e palme di vittoria. Tutto ciò che ci ha turbato della volontà di Dio sulla sorte del mondo diventerà chiaro, così come le realtà difficili da comprendere. I misteri della grazia ci saranno svelati. Là dove le nostre menti limitate non vedevano che confusione e promesse non realizzate, scopriremo un’armonia meravigliosa. Riconosceremo allora che è l’Amore infinito che ha previsto le esperienze più penose della nostra esistenza. Quando ci renderemo conto della tenera sollecitudine che ha fatto concorrere tutto al nostro bene, manifesteremo una gioia ineffabile e gloriosa… {FC 219.3}

Il cielo è un luogo delizioso. Io non vedo l’ora di esserci, per contemplare il mio amato Salvatore che ha dato la sua vita per me, ed essere trasformata alla sua gloriosa immagine. Se con le mie parole potessi descrivere la gloria del mondo futuro! Ho sete dell’acqua viva del fiume che attraversa e rallegra la città di Dio. {FC 220.2}

Il Signore mi ha dato una visione sugli altri mondi. Mi furono date delle ali e un angelo mi condusse in un luogo luminoso e glorioso. L’erba era di un verde vivo e gli uccelli cantavano una dolce melodia. Gli abitanti erano di tutte le stature: nobili, maestosi e belli. Essi erano a immagine di Gesù e i loro volti esprimevano, attraverso una santa gioia, la libertà e la felicità che regnavano in quel luogo. Chiesi a uno di loro perché fossero molto più belli degli uomini della terra. Egli mi rispose: “Abbiamo seguito fedelmente i comandamenti di Dio, non abbiamo disubbidito come gli abitanti della terra”. Io supplicai l’angelo che mi accompagnava di lasciarmi là, non potevo sopportare l’idea di tornare in questo mondo di tenebre. Mi fu risposto: “Devi ritornare sulla terra ma, se sei fedele, tu e i 144.000 avrete il privilegio di visitare tutti i mondi e contemplare le opere di Dio”. Early Writings, 39, 40. {FC 220.3}

Là i redenti “conosceranno come sono stati conosciuti”. L’amore e la simpatia, che Dio stesso ha ispirato al nostro cuore, si esprimeranno nella sincerità e nella dolcezza. Una pura comunione con gli esseri santi, una vita di relazioni positive con gli angeli e i fedeli di ogni età, che hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello, i sacri vincoli che uniscono “ogni famiglia nei cieli e sulla terra” (cfr. Efesini 3:15): tutto questo costituirà la felicità dei redenti. The Great Controversy, 677. {FC 220.4}

I salvati conosceranno soltanto la legge del cielo. Tutti formeranno una famiglia felice e unita, e saranno rivestiti dal manto della lode e del ringraziamento. Echeggeranno le melodie cantate dalle stelle del mattino e i figli di Dio esulteranno di gioia, mentre Dio e il Cristo proclameranno insieme: “Non ci sarà più il peccato né vi sarà più la morte”. Prophets and Kings, 732, 733. {FC 221.1}

Attendiamo il ritorno del nostro Salvatore da tanto tempo. Ma la promessa non è per questo meno certa. Ben presto entreremo nel paese promesso. Là Gesù ci condurrà sulle rive del fiume d’acqua viva che sgorga dal trono di Dio e ci spiegherà le prove misteriose che abbiamo dovuto affrontare sulla terra per perfezionare i nostri caratteri. Là, in una visione perfetta, ammireremo la bellezza dell’Eden restaurato. Deponendo ai piedi del Redentore le corone che egli ha messo sulle nostre fronti e facendo vibrare le nostre arpe d’oro, riempiremo i cieli di lodi rivolte a colui che è seduto sul trono. Testimonies for the Church 8:254. {FC 221.3}

Con Gesù che ci guidava, lasciammo la città del cielo e scendemmo sulla terra, su una grande montagna. Ma essa non poteva sopportare il peso di Gesù: si spaccò in due e si formò un’immensa pianura. Allora, alzando i nostri sguardi, scorgemmo la grande città dalle dodici fondamenta e dalle dodici porte: tre in ogni lato e un angelo davanti a ciascuna di esse. Gridammo: “è la città, la grande città! Essa scende! Essa discende dal cielo sulla terra”. Essa si posò nel luogo in cui eravamo. Potevamo ammirare le meraviglie che si trovavano fuori dalla città. Vi ho visto case meravigliose, che sembravano d’argento, ed erano sorrette da quattro colonne incastonate di perle di grande splendore. È lì che abitavano i santi. In ognuna di esse vi era una mensola d’oro. Ho visto un gran numero di santi entrare in queste case, togliersi le loro corone scintillanti e deporle su questa mensola. Poi andare nel giardino per dedicarsi a qualche lavoro. Ma il loro lavoro non era paragonabile a quello attuale. Una luce splendente illuminava il loro capo e innalzavano continuamente le loro lodi a Dio. {FC 221.5}

Ho visto anche un giardino pieno di ogni tipo di fiori. Ne ho raccolti alcuni e mi sono detta: “Questi non appassiranno mai!” Ho visto accanto una radura con erba alta e splendente. Era di un verde vivo, con riflessi d’oro e d’argento, e ondeggiava alla gloria del Re Gesù. Poi siamo arrivati davanti a un prato dove c’era ogni specie di animali: il leone, l’agnello, il leopardo e il lupo. Essi vivevano insieme tranquillamente. Siamo passati in mezzo a loro ed essi ci hanno seguito pacificamente. Siamo entrati in una foresta, non come i boschi bui che esistono oggi, ma luminosa e splendente. Le foglie degli alberi fremevano e abbiamo gridato: “Abiteremo in sicurezza nel deserto e dormiremo nelle foreste”. Early Writings, 17, 18. {FC 222.1}

Credete che non impareremo niente nel regno di Dio? Non abbiamo la minima idea delle possibilità che ci verranno offerte. In compagnia del Cristo cammineremo lungo le acque vive. Egli ci farà scoprire la bellezza e la gloria della natura. Ci spiegherà ciò che egli è per noi e quello che noi siamo per lui. Conosceremo le verità che i nostri limiti attuali ci impediscono di percepire. Counsels to Parents, Teachers, and Students, 162. {FC 222.2}

La famiglia cristiana deve essere una scuola dove i figli ricevono la formazione richiesta per permettere loro di accedere alla scuola superiore del regno di Dio. The Review and Herald, 30 marzo 1897. {FC 222.3}

Il cielo è una scuola il cui campo di studio è l’universo e il maestro è l’Essere infinito. Una sezione di questa scuola fu stabilita nell’Eden. In seguito alla realizzazione del piano della salvezza, l’educazione sarà nuovamente ripresa nella scuola dell’Eden… {FC 222.4}

Tra la scuola stabilita in Eden alle origini e quella dell’eternità, vi è tutta la storia di questo mondo: la trasgressione e la sofferenza dell’uomo, il sacrificio divino e la vittoria sul peccato e sulla morte… Nuovamente in presenza di Dio, l’uomo sarà come allora istruito da lui stesso. “…Il mio popolo conoscerà il mio nome; perciò saprà, in quel giorno, che sono io; io ho parlato. Eccomi!” Isaia 52:6… {FC 222.5}

Allora il velo che oscura la nostra vista sarà tolto e i nostri occhi contempleranno la bellezza del mondo, di cui il microscopio ci dà solo una pallida idea; vedremo le meraviglie dei cieli, che il telescopio cerca oggi di sondare; il marchio d’infamia del peccato svanirà, la terra intera apparirà nella bellezza del Signore, il nostro Dio. Quale vasto campo di studio avremo a disposizione! Education, 301-303. {FC 223.1}

I tesori inesauribili dell’universo saranno proposti allo studio dei figli di Dio. Non più limitati dalla morte, essi potranno lanciarsi in volo verso mondi lontani, verso quei mondi che fremevano di tristezza alla vista del dolore umano e intonavano inni di gioia alla notizia che un uomo era stato salvato. Condivideremo la sapienza degli esseri che non sono caduti, per partecipare con loro ai tesori della conoscenza e dell’intelligenza, accumulati attraverso i secoli tramite la contemplazione delle opere di Dio. Con una chiara percezione essi ammirano la gloria del creato: i sistemi solari, le stelle, le galassie, che nelle loro orbite ruotano ordinatamente intorno al trono di Dio. Su tutte le cose, dalla più piccola alla più grande, c’è la firma del Creatore ed esse manifesteranno le ricchezze della sua potenza. {FC 223.2}

A mano a mano che trascorreranno gli anni dell’eternità, vi saranno sempre più grandi e gloriose rivelazioni di Dio e del Cristo. Poiché la conoscenza è progressiva, aumenteranno anche l’amore, il rispetto e la felicità. Più gli uomini conosceranno Dio, più essi ammireranno il suo carattere. The Great Controversy, 677, 678. {FC 223.3}

Nella nuova terra i redenti si impegneranno in attività e proveranno gioie che all’inizio resero felici Adamo ed Eva. Si vivrà, come nell’Eden, una vita in sintonia con la natura. “Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; i miei eletti godranno a lungo l’opera delle loro mani”. Isaia 65:21, 22.7 Prophets and Kings, 730, 731. {FC 223.5}

Là tutte le facoltà si potenzieranno, tutti i talenti si svilupperanno. Le più grandi imprese saranno portate a termine, le più alte aspirazioni raggiunte e i più nobili desideri realizzati. Tuttavia vi saranno sempre nuove vette da scalare, nuove meraviglie da ammirare, nuove verità da cogliere, nuovi soggetti che stimolano le possibilità di tutto il nostro essere. Education, 307. {FC 224.1}

Per noi che viviamo proprio alla vigilia del loro adempimento, queste rivelazioni rivestono una profonda importanza e suscitano un vivo interesse! Sono quegli eventi che i figli di Dio hanno impazientemente atteso e per i quali hanno ardentemente pregato, da quando i nostri progenitori lasciarono l’Eden! Pellegrini su questa terra, viviamo ancora nelle tenebre e nell’angoscia delle realtà terrene, ma presto apparirà il nostro Salvatore, che ci darà liberazione e riposo. Contempliamo per fede la vita eterna, così come è stata dipinta dalla mano di Dio. Prophets and Kings, 731, 732. {FC 224.3}

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