ALTRI TESTI AVVENTISTI 3


LA VERITA’ SUGLI ANGELI

ESTRATTI

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Dio e Cristo sapevano fin dal principio dell’apostasia di Satana e della caduta di Adamo per il potere ingannevole dell’apostata. Il piano di salvezza fu progettato per redimere la razza umana caduta, per dargli un’altra opportunità. Cristo fu designato quale Mediatore ancor prima della creazione di Dio, designato dall’eternità per essere il nostro sostituto e garante. 1SM 250. {VA 17.4}

Benché Dio avesse creato Lucifero nobile e bello, e l’avesse onorato grandemente tra le schiere angeliche, tuttavia Egli non l’aveva collocato fuori dalla possibilità del male. Era nelle possibilità di Satana scegliere di fare il male e pervertire i suoi doni. 4SP 317. {VA 19.4}

L’ingresso del peccato nel cielo non può essere spiegato. Se si potesse spiegare, si avrebbe qualche motivo per l’apparizione del peccato, ma poiché non c’è alcuna scusa per la sua esistenza, la sua origine resta sempre avvolta nel mistero. RH 9 marzo 1886. {VA 23.1}

Il Signore non ha creato il male. Solo fece ciò che è buono e lo fece a sua somiglianza. Il male, il peccato e la morte … sono il risultato della disubbidienza, che ha avuto origine in Satana. RH 4 agosto, 1910. {VA 23.2}

Ci fu un tempo in cui Satana era in armonia con Dio e gioiva nell’eseguire gli ordini divini. Il suo cuore era pieno d’amore e gioia nel servire il suo Creatore, fino a quando cominciò a pensare che la sua sapienza non proveniva da Dio, ma era insita in se stesso e che lui era degno come Dio di ricevere l’onore e il potere. ST 18 settembre, 1893. {VA 23.3}

Prima che la controversia iniziasse, tutti dovevano comprendere perfettamente che la buona e saggia volontà di Dio era la fonte di tutta la loro gioia. Il Re dell’universo convocò alla sua presenza le creature celesti, in modo da poter presentare a ognuna la posizione reale di suo Figlio, dimostrando che Egli sostiene tutti gli esseri creati. Davanti agli abitanti del cielo riuniti, il Re dichiarò che nessuno, eccetto Cristo, il Suo Figlio Unigenito, avrebbe potuto conoscere pienamente i suoi propositi; Egli aveva affidato a Lui il compito di eseguire le sue importanti decisioni. PP 36. {VA 24.1}

Ma egli (Lucifero) sì rifiutò di ascoltarli. Si separò dagli angeli leali, accusandoli di servilismo. Gli angeli fedeli a Dio con stupore videro che Satana aveva successo nei suoi sforzi per incitare alla ribellione. Egli promise loro un governo migliore di quello che avevano allora, nel quale tutto sarebbe libertà. {VA 29.2}

Dio creò l’uomo alla Sua gloria, affinché dopo essere passato per la prova e l’afflizione, la famiglia umana potesse diventare una con la famiglia celeste. Il proposito di Dio era ripopolare il cielo con la famiglia umana. 1BC 1082. {VA 38.4}

Il vuoto prodottosi nel cielo per la caduta di Satana e i suoi angeli sarà riempito dai redenti del Signore. RH 29 maggio 1900. {VA 38.5}

Il Signore condivise pienamente con Enoc il Suo piano di Salvezza e, mediante lo Spirito di Profezia, lo condusse attraverso le generazioni che sarebbero vissute dopo il diluvio e gli mostrò i grandi eventi legati alla seconda venuta di Cristo e la fine del mondo. {VA 54.1}

Enoc ripeté fedelmente alla gente tutto quello che gli era stato rivelato dallo Spirito di Profezia. Alcuni credettero alle sue parole e si separarono dalla loro empietà per temere e adorare l’Altissimo. ST 20 febbraio 1879 {VA 54.4}

Il Signore mi mostrò una visione di altri mondi. Mi furono date delle ali e un angelo mi accompagnò dalla città verso un luogo luminoso e glorioso. Poi fui trasportata in un mondo che aveva sette lune e lì vidi l’anziano Enoc, che era stato traslatato. Sul suo braccio destro portava una palma gloriosa e in ognuna delle sue foglie vi era scritto: “VITTORIA”. Sulla sua testa c’era una brillante ghirlanda bianca con foglie; al centro di ognuna delle foglie stava scritto “PUREZZA”. Intorno alla ghirlanda vi erano pietre preziose di vari colori, che brillavano più delle stelle, e riflettevano il loro fulgore sulla scritta e la magnificavano. Dietro la sua testa c’era un fiocco che avvolgeva la corona e su questo nastro vi era scritto “SANTITÀ”. Sopra la ghirlanda c’era una bella corona che brillava più del sole. Gli chiesi se questo fosse il luogo dov’era stato trasportato dalla terra e lui mi rispose: “No, la città è la mia casa ed io sono venuto qua per visitare questo posto”. EW-39,40. {VA 55.2}

Abramo aveva quasi cent’anni, quando Dio gli rinnovò la promessa di un figlio, che sarebbe nato da Sara. La nascita di Isacco avvenne dopo una lunga attesa, durata un’intera vita, come coronamento delle più profonde speranze di Abramo e Sara, e nelle loro tende regnava la felicità… {VA 64.1}

Mosè rimase alla corte di Faraone fino all’età di 40 anni…. Un giorno, in una delle visite ai suoi fratelli, nel vedere che un egiziano colpiva un israelita, si avventò su di lui e lo uccise… e … seppellì immediatamente il corpo sotto la sabbia…. Poi, Mosè fuggì nel paese di Madian… e dopo qualche tempo si sposò con una delle figlie di Jetro; lì al servizio di suo suocero come pastore di pecore, rimase per 40 anni. PP 246, 247 {VA 74.3}

Non temere, — fu la risposta del profeta — perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro. Allora Eliseo si mise a pregare: O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché egli veda.” “E l’Eterno aperse gli occhi del servo e a un tratto egli vide il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno ad Eliseo”. Tra il servo di Dio e le schiere armate nemiche vi era un esercito di angeli celesti venuti in soccorso, non per distruggere, ma per circondare e accamparsi intorno ai servitori del Signore deboli e indifesi. PK 256, 257 {VA 115.1}

Nello stesso modo in cui la complessità delle ruote era guidata dalla mano che stava sotto le ali dei cherubini, così il complicato gioco degli eventi umani è sotto il controllo divino. In mezzo alle contese e al tumulto delle nazioni, chi siede al di sopra dei cherubini guida tuttora le vicende di questo mondo. PK 535, 536 {VA 118.1}

Satana, con tutti i suoi eserciti, non potrà distruggere neppure il più debole dei santi di Dio. Alcuni angeli potenti li proteggeranno e l’Eterno si manifesterà a loro come “il Dio degli dei”, in grado di salvare tutti quelli che hanno riposto la loro fiducia in Lui. PK-513. {VA 119.3}

Tra coloro che ci circondano, vi sono le moltitudini del nemico, che cercano di dividere il popolo di Dio, e gli eserciti celesti , migliaia e decine di migliaia che proteggono e vegliano sul tentato popolo di Dio, incoraggiandolo e fortificandolo: questi sono coloro che ci circondano. E il Signore dice ai Suoi fedeli: “Dovete camminare insieme a loro, non sarete vinti dal potere delle tenebre. Starete davanti a me, alla presenza dei santi Angeli, che sono inviati per ministrare coloro che erediteranno la salvezza”. RH 30 aprile 1901 {VA 128.2}

Ed io risposi all’angelo: “Che cosa significano questi due ulivi che stanno alla destra e alla sinistra del candelabro”? Parlai di nuovo e gli dissi: “Cosa significano i due rami d’ulivo che per mezzo dei due tubi d’oro versano l’olio d’oro?” Egli mi rispose: “Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra”. (Zaccaria 4:11-14) {VA 129.1}

Gli angeli di Dio formavano la stella che guidò i saggi alla ricerca di Gesù. Essi seguirono i brillanti messaggeri con gioia e sicurezza, arrivarono con doni costosi e regali; con mirra e incenso per dare tributo al Bambino Re, predetto nelle profezie. RH 9 dicembre 1884 {VA 139.3}

Nonostante Gesù continuamente desse prova del suo divino potere, i suoi insegnamenti non erano accettati senza interruzione. I dirigenti cercavano di metterlo in ridicolo davanti al popolo. Cercavano di disturbarlo, affinché le sue idee e le sue dottrine non potessero essere spiegate in modo ordinato. Ma, anche se spesso fu interrotto, la luce penetrò lo stesso nelle menti di centinaia di persone. Allora, quando i dirigenti vedevano che le parole potenti di Cristo attiravano la gente, si arrabbiavano e lo accusavano dicendo: “Non diciamo bene noi che tu sei un Samaritano e il demonio è in te”. (Giovanni 8:48) {VA 162.6}

La potenza divina non fa ciò che può essere compiuto da quella umana. DA 535. {VA 163.3}

In più di un’occasione Gesù sarebbe morto, se gli angeli del cielo non fossero intervenuti proteggendo la sua vita, finché il caso del popolo giudeo come nazione fosse stato deciso. RH 12 ottobre1897 {VA 164.1}

Guardati bene dal farlo, perché io sono tuo conservo e dei tuoi fratelli che serbano la testimonianza di Gesù; adora {VA 206.3}

Iddio; perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia”.
Apocalisse 19: 10 {VA 207.1}

Allora l’angelo mostrò a Giovanni la santa città, in tutto il suo splendore e abbagliante gloria. Giovanni fu incantato dalla gloria della città e non ricordandosi più del rimprovero dell’angelo, ancora una volta cadde davanti a lui in adorazione e ancora una volta egli lo rimproverò con gentilezza: “Guardati bene dal farlo, perché io sono tuo conservo e dei tuoi fratelli i profeti e di quelli che ubbidiscono alle parole di questo libro. Adora Dio”. 1SG 130, 131 {VA 207.2}

Mentre viaggiavo in carrozza, non potevo rimanere seduta; mio marito mi fece un letto sul sedile; approfittai per sdraiarmi, a causa del mal di testa e di cuore… In questo stato mentale mi addormentai e sognai che un angelo di elevata statura si era messo al mio fianco e mi chiese perché ero così triste. Gli raccontai dei pensieri che mi affliggevano, e dissi: {VA 216.3}

– Il mio lavoro è di scarsa utilità; perché non posso stare con i miei figli e godere della loro compagnia? – {VA 216.4}

E l’angelo rispose: {VA 216.5}

– Tu hai offerto al Signore due meravigliosi fiori, la cui fragranza è tanto dolce come l’incenso davanti a Lui. Sono più preziosi dell’oro e dell’argento ai suoi occhi, perché è un’offerta fatta col cuore. Nessun altro sacrificio tocca la parte più intima. Tu non devi guardare alle circostanze presenti, devi concentrarti sul tuo dovere, sulla gloria di Dio e seguire i passi della Sua provvidenza e il cammino si illuminerà davanti a te. Ogni atto di rinuncia, ogni sacrificio è fedelmente registrato e porterà la sua ricompensa. – 2SG-129, 130. – {VA 216.6}

Frequentemente mi si domanda com’è il mio stato durante una visione. Dirò che quando il Signore considera opportuno darmi una visione, sono elevata alla presenza di Gesù e degli angeli, e perdo la nozione delle cose terrene. Non vedo null’altro di ciò che l’angelo m’indica. 2SG292 {VA 217.2}

I sentimenti d’amore e simpatia, che lo stesso Dio impiantò nel cuore, si esprimeranno nel modo più sincero e più dolce. Una pura comunione con gli esseri santi, una vita di relazioni positive con gli angeli e con i fedeli di ogni età, che lavarono i loro vestiti e le imbiancarono nel sangue dell’Agnello, i sacri vincoli che uniscono “ogni famiglia nei cieli e sulla terra” (Efesini 3:15): tutto questo costituirà la felicità dei redenti. GC 677 {VA 245.4}

Quando Dio finalmente purificherà la terra, essa sembrerà un lago di fuoco senza limiti. Ma così come Dio preservò l’arca in mezzo al diluvio per proteggere otto persone giuste, così preserverà la nuova Gerusalemme con i fedeli di tutte le generazioni …. Benché tutta la terra — eccetto la superficie dove è situata la città — sarà avvolta in un mare di fuoco liquido, la città sarà protetta da un miracolo dell’Onnipotente, come avvenne con l’arca; non sarà danneggiata dagli elementi divoranti. 3SG 87 {VA 253.3}

I salvati non capiranno perfettamente il piano di redenzione neppure quando vedranno come sono stati visti e conosceranno come sono stati conosciuti; ma nell’eternità nuove verità verranno rivelate alla loro mente meravigliata e rapita. GC 651 {VA 254.2}

La moltitudine di redenti viaggerà di mondo in mondo e molto del loro tempo sarà dedicato a investigare i misteri della redenzione. Questo tema si aprirà continuamente alle loro menti per tutta l’eternità. RH 9 marzo, 1886 {VA 254.5}

La scienza della redenzione è la scienza delle scienze; la scienza che costituisce lo studio degli angeli e di tutti gli esseri intelligenti dei mondi non caduti; la scienza che penetra nel proposito nato nella mente dell’Essere Infinito… La scienza che sarà lo studio dei redenti di Dio per tutti i secoli dell’eternità. Ed 126 {VA 255.1}

Alla luce del Calvario si vedrà che la legge della rinuncia per amore è la legge della vita per la terra e il cielo; che l’amore che “non cerca del suo” ha la sua fonte nel cuore di Dio; e che nel Mansueto e Umile si manifesta il carattere di chi dimora nella luce inaccessibile all’uomo. DA 19, 20 {VA 255.2}

A mano a mano che trascorreranno gli anni dell’eternità, vi saranno sempre più grandi e più gloriose rivelazioni di Dio e del Cristo. Poiché la conoscenza è progressiva, aumenteranno anche l’amore, il rispetto e la felicità. Più gli uomini conosceranno Dio, più essi ammireranno il suo carattere. Mentre Gesù dischiuderà agli eletti le ricchezze della redenzione e i meravigliosi risultati conseguiti nella grande lotta contro Satana, i cuori dei redenti palpiteranno di un amore più intenso e con gioia faranno vibrare le loro arpe d’oro, mentre milioni di voci si leveranno in un coro di lode: “E tutte le creature che sono nel cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare e tutte le cose che sono in essi, le udii che dicevano: A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e l’imperio, nei secoli dei secoli” (Apocalisse 5:13). {VA 255.3}

Il Signore affinerà le nostre percezioni affinché potremo comprendere che questi esseri potenti, che visitano il nostro mondo, svolgono una parte attiva in ogni compito che noi consideriamo come nostro. Questi esseri sono angeli ministratori che frequentemente si presentano in forma umana. Come se fossero degli estranei, parlano con chi è occupato nell’opera di Dio. In luoghi solitari e nei pericoli sono stati i loro compagni di viaggio. In barche scosse dalla tempesta, angeli in forma umana hanno diretto parole d’incoraggiamento per dissipare la paura e ispirare speranza nell’ora del pericolo, e i passeggeri hanno pensato che si trattasse di qualcuno di loro col quale non avevano mai parlato. UL 84 {VA 257.3}

Ogni redento comprenderà l’opera degli angeli nella propria vita. Quale sensazione proverà nel conversare con l’angelo che fu il suo guardiano sin dal primo momento di vita; che vigilò sui suoi passi proteggendolo nel giorno di pericolo; che stette con lui nella valle dell’ombra della morte; che indicò il suo luogo di riposo; che fu il primo a salutarlo nel mattino della resurrezione e, per mezzo suo, conoscere la storia dell’interposizione divina nella vita individuale, della collaborazione celeste in ogni opera in favore dell’umanità! Ed 305. {VA 258.3}

MESSAGGIO AI GIOVANI

ESTRATTI

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Sono i principi che devono guidare la nostra vita, perché “i principi non cambiano, anche se il modo di applicarli può variare con le circostanze… Rigidità e inflessibilità di pensiero e azione sono in antitesi con una vita cristiana.” {MG 10.2}

Non fatevi illusioni: con Dio non si scherza! Ognuno di noi raccoglie quel che ha seminato. Chi vive nell’egoismo, raccoglie morte…” Galati 6:7, 8

La giustizia con cui siamo giustificati ci viene attribuita; la giustizia con cui veniamo santificati ci viene donata. La prima ci autorizza a entrare in cielo, la seconda ci rende degni di abitarvi. — The Review and Herald, 4 giugno 1895. {MG 23.5}

Se Satana è in grado di offuscare e ingannare le menti degli uomini, se riesce a far credere alle persone che in loro risiede una forza nascosta, capace di realizzare grandi cose, essi non vorranno più affidarsi a Dio, perché si sentiranno autosufficienti. Non riconoscono più una potenza superiore. Non danno più a Dio la gloria, che gli è dovuta. Satana ha raggiunto il suo obiettivo. Gioisce al solo pensiero che l’uomo decaduto si esalti per presunzione, così come lui si inorgoglì in cielo e ne venne cacciato. Sa che l’uomo è perduto, se ha troppa fiducia in se stesso… {MG 39.5}

Ora Satana cerca di distruggere le speranze dei cristiani e di indirizzare le menti degli uomini lontano dal Cristo e dalla salvezza, che soltanto il suo sacrificio può assicurare. {MG 40.2}

Egli induce il peccatore con “ogni genere di inganno maligno” (2 Tessalonicesi 2:10) a credere di poter agire senza il bisogno di essere perdonato, di potere fare a meno del Salvatore crocifisso e risorto. Fa di tutto per inculcare nella mente degli uomini l’idea che essi possano ottenere i favori di Dio grazie ai propri meriti. Distrugge la fiducia delle persone nella Bibbia. {MG 40.3}

A volte ci capita di ascoltare queste domande: “Potrò mai fare ciò che voglio? Potrò seguire la mia strada o dovrò sentirmi sempre limitato da qualcosa? Potrò mai comportarmi seguendo il mio istinto?” {MG 46.1}

Meno seguite le vostre inclinazioni naturali, meglio sarà per voi stessi e per gli altri. Il nostro istinto si è corrotto perché abbiamo utilizzato male le nostre capacità. Satana ha creato una frattura fra l’uomo e Dio. {MG 46.2}

Avere un cuore nuovo implica avere una mente nuova, dei nuovi obiettivi, delle nuove motivazioni. Che cosa contraddistingue un cuore nuovo? Una vita trasformata nella quale assistiamo, ora dopo ora e giorno dopo giorno, alla morte dell’orgoglio e dell’egoismo. {MG 48.4}

Un tempo amava se stesso e soddisfava passioni e desideri terreni. Ora i suoi idoli hanno lasciato il posto a Dio, che regna incontrastato. Odia i peccati che un tempo lo allettavano. Prosegue con decisione e senza incertezze nel cammino verso la perfezione. — The Youth’s Instructor, 26 settembre 1901. {MG 49.5}

Il Cristo è il nostro esempio in ogni cosa. Secondo la volontà di Dio, egli trascorse i suoi primi anni a Nazareth, dove era esposto a tentazioni continue e, considerata la natura dei suoi abitanti, doveva essere sempre molto attento per restare puro e senza peccato in mezzo a tanta malvagità. Non fu il Cristo a scegliere quel luogo, ma il Padre lo scelse per lui, perché il suo carattere potesse essere messo alla prova in tanti modi. {MG 52.3}

Nell’infanzia il Cristo venne sottoposto a dure prove, a privazioni e lotte che gli permisero di sviluppare quel carattere, che fa di lui l’esempio perfetto per bambini, giovani e adulti. {MG 52.4}

Spesso i bambini e i giovani, vivendo in un ambiente che si rivela ostile alla loro esperienza cristiana, cedono alle tentazioni e intraprendono una via sbagliata, con la scusa che il loro ambiente è sfavorevole. Il Cristo scelse di isolarsi e di condurre, allo stesso tempo, una vita di impegno costante. Non si arrese mai di fronte alla tentazione, anzi si tenne lontano dai corruttori. I giovani non saranno mai chiamati a percorrere un sentiero così impervio come quello che affrontò Gesù e per il quale non era certo stata prevista una vita all’insegna della ricchezza e dell’ozio. I suoi genitori erano poveri e il loro sostentamento proveniva dal duro lavoro di ogni giorno. La vita del Cristo fu quindi caratterizzata da povertà, rinunce e privazioni. Condivise con i suoi una vita di diligente lavoro. {MG 52.5}

Scegliete la povertà o la vergogna, abbandonate i vostri amici o sopportate il dolore, piuttosto che contaminarvi con il peccato. Meglio morire che disonorare o trasgredire la legge di Dio: questo dovrebbe essere il motto di ogni cristiano. — Testimonies for the Church 5:147. {MG 54.1}

Dio invita i giovani a salire una scala che unisce la terra al cielo. Egli è in alto e illumina con la sua gloria tutto il percorso. Dio osserva coloro che provano a salire ed è pronto a offrire loro l’aiuto necessario, nel caso in cui ci fossero degli ostacoli che li inducessero a lasciarsi andare. {MG 65.2}

Sì, diciamolo ad alta voce e senza dubbi: chiunque salirà la scala con costanza e impegno riuscirà a entrare nel regno di Dio. {MG 65.3}

Coloro che hanno compreso il vero significato e il valore della salvezza non si lamenteranno mai, affermando che la loro vita è costellata di difficoltà e che la rinuncia e la lotta sono il prezzo che un cristiano deve pagare. — The Signs of the Times, 4 marzo 1880. {MG 67.3}

Ricordatevi che non potrete mai raggiungere un obiettivo più alto di quello che vi siete prefissi. {MG 68.2}

Il Signore desidera che acquisiamo tutta la conoscenza possibile con l’obiettivo di trasmettere agli altri ciò che abbiamo imparato. Noi non possiamo sapere in che modo e in quali circostanze Dio ci chiamerà ad agire e a parlare per lui. Solo il Padre conosce le potenzialità di ogni persona. Davanti a noi si prospettano possibilità che la nostra debole fede non riesce a scorgere. {MG 118.1}

Dobbiamo sviluppare le nostre facoltà mentali al punto tale da essere in grado di presentare le verità della Parola di Dio davanti alle più alte autorità del mondo. Non dovremmo sprecare la minima opportunità per perfezionarci intellettualmente, in vista del nostro lavoro per il Signore. {MG 118.2}

Coloro che vogliono accrescere la loro conoscenza, per poter essere una benedizione per i loro simili, saranno a loro volta benedetti da Dio. Lo studio della sua Parola risveglierà le loro energie mentali. Essa svilupperà le capacità e rafforzerà l’intelletto. Tutti coloro che vogliono lavorare per il Signore devono praticare l’autodisciplina. Essa servirà molto di più dell’eloquenza o dei talenti più brillanti. — Christ’s Object Lessons, 334, 335. {MG 119.1}

La cosa migliore è fare sempre ciò che è giusto proprio perché è giusto. Volete riflettere seriamente? I pensieri giusti sono alla base delle azioni giuste. {MG 119.2}

È giusto che abbiate l’ambizione di risalire la scala della vostra formazione fino all’ultimo gradino. La filosofia e la storia sono senz’altro materie importanti, ma i vostri sacrifici in tempo e in denaro saranno vani, se non utilizzerete la vostra cultura per onorare Dio e per il bene dell’umanità. La conoscenza umana non servirà a nulla, se non rappresenterà un trampolino per lanciarvi verso obiettivi più elevati. {MG 119.5}

Oggi, come ai tempi del popolo d’Israele, i giovani devono imparare a svolgere lavori pratici. Ognuno deve specializzarsi in qualche mestiere che gli permetta di guadagnarsi da vivere. Tutto ciò ha una grande importanza, non solo per affrontare le esigenze della vita quotidiana, ma anche per favorire la crescita fisica, intellettuale e morale dei giovani. Anche se qualcuno non avrà mai bisogno di ricorrere a un lavoro manuale per mantenersi, deve imparare ugualmente a lavorare. L’esercizio fisico è indispensabile per avere un corpo sano e una salute di ferro. La disciplina che impone un lavoro regolare è necessaria per avere un’intelligenza forte e attiva e un carattere nobile. {MG 120.2}

Nessuno deve pensare di essere sufficientemente colto e non avere bisogno di contemplare la natura e leggere libri. Tutti, invece, dobbiamo sfruttare ogni opportunità che la provvidenza divina ci offre per arricchire le nostre conoscenze. {MG 127.2}

Se i giovani riescono a raggiungere i livelli più elevati della cultura, ma ignorano i principi religiosi, non sono pronti per entrare nel regno di Dio. La conoscenza umana non è in grado di preparare nessuno per il regno di Dio. {MG 127.4}

Non sono le forme o le cerimonie, né studi accurati a prepararci per il regno del Cristo: “La vita eterna è questo: conoscere te, l’unico vero Dio, e conoscere colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. Giovanni 17:3… {MG 127.5}

Il piacere che si prova nel fare del bene vivifica lo spirito e anima tutto l’essere. Mentre il volto dei benefattori risplende di gioia ed esprime la nobiltà morale dello spirito, quello degli uomini egoisti e avari è triste e cupo. I loro difetti morali sono evidenti nel loro aspetto. L’egoismo e l’amor proprio lasciano un’impronta sull’uomo. Colui che è animato da un amore disinteressato condivide la natura divina, avendo rinunciato alla corruzione che regna nel mondo. Gli egoisti e gli avari, invece, hanno sviluppato l’egoismo fino a inaridire i loro rapporti con gli altri. La loro espressione riflette l’immagine del nemico caduto anziché manifestare la purezza e la santità. — Testimonies for the Church 2:534. {MG 143.2}

Coloro che pensano al paradiso come a un luogo dove non si farà nulla rimarranno delusi. Nell’economia del cielo, infatti, non c’è posto per la pigrizia. In compenso, il riposo verrà garantito agli oppressi e agli affaticati. Counsels to Parents, Teachers, and Students, 274-280. {MG 147.2}

Che cosa si può fare per arrestare l’ondata di criminalità e il dilagare delle malattie, che attanagliano il genere umano e lo spingono verso la rovina e la morte? Dal momento che la causa principale del male va ricercata nella tendenza a lasciarsi trascinare dagli appetiti e dalle passioni, il primo passo da fare nella strada della riforma dovrà essere quello di imparare e mettere in pratica l’autocontrollo e la temperanza. {MG 161.1}

Se si vuole arrivare a un cambiamento duraturo della società, occorre educare le masse fin dall’infanzia. Il futuro di un uomo o di una donna viene determinato, in genere, dalle abitudini contratte nei primi anni di vita e nella giovinezza, dai gusti che si acquisiscono, dall’autocontrollo che si raggiunge e dai principi inculcati fin dall’infanzia. Il crimine e la corruzione causati dall’intemperanza e dalla rilassatezza morale potrebbero essere evitati impartendo ai giovani un’educazione adeguata. {MG 161.2}

Per avere un temperamento ben equilibrato dobbiamo impiegare e sviluppare tutte le forze del nostro essere. In questo mondo vi sono tante persone che sono cresciute solo parzialmente, perché hanno coltivato soltanto una parte delle loro capacità a scapito delle altre che, rimaste inattive, non si sono sviluppate. L’educazione di molti giovani risulta un fallimento. Essi studiano per ore e ore, trascurando tutto ciò che riguarda la vita pratica. Per essere mentalmente equilibrati e sviluppare armoniosamente tutte le vostre forze, dovete unire allo sforzo mentale un’attività fisica equilibrata. — Counsels to Parents, Teachers, and Students, 295, 296. {MG 165.1}

La salute è un tesoro immenso. È la ricchezza più importante di cui l’essere umano possa disporre. Il benessere, l’onore, la cultura hanno un prezzo troppo elevato, se vengono acquisiti a scapito della salute. Nessuno di questi obiettivi può assicurare la felicità, senza la salute. — Counsels to Parents, Teachers, and Students, 285, 286. {MG 165.3}

Ma noi possiamo ricevere dalle numerose promesse di Dio rivelazioni ancora maggiori di quelle di cui disponiamo. Sono rattristata al pensiero di come perdiamo di vista la pienezza delle benedizioni che ci sono state riservate. Ci accontentiamo di sporadici sprazzi di spiritualità, quando invece potremmo camminare, giorno dopo giorno, alla luce della sua presenza. — Testimonies to Ministers, 109, 111. {MG 179.1}

Cercate i tesori nascosti della Parola di Dio: non potete permettervi di farne a meno. Studiate i brani più complessi, confrontate i versetti fra loro: scoprirete che la Bibbia è la chiave che apre la Bibbia stessa. {MG 179.2}

Quando vi impegnerete nello studio della Bibbia, abbandonate i vostri pregiudizi e le vostre idee preconcette. {MG 180.1}

Non scoprirete mai la verità, se leggerete le Scritture per far valere le vostre opinioni. {MG 180.2}

Coloro che si impegnano nella ricerca della verità si sentiranno costantemente gratificati e ogni scoperta aprirà davanti a loro nuove vie da esplorare. Gli uomini cambiano in base a quello su cui si concentra la loro attenzione. Se la loro mente sarà occupata da preoccupazioni e pensieri frivoli, essi saranno superficiali. Se saranno troppo pigri per acquisire una conoscenza maggiore della verità divina, non riceveranno le ricche benedizioni che Dio vuole elargire. Le facoltà mentali si affievoliscono o diminuiscono, in base alla natura e alla qualità di ciò con cui si entra in contatto. {MG 181.1}

Riservare a Dio la decima parte di ciò che abbiamo guadagnato, che provenga da raccolti o greggi, dal lavoro manuale o intellettuale; mettere da parte una seconda decima in favore dei poveri e di altri obiettivi simili, riusciva a tener viva nella mente degli uomini l’idea secondo cui tutto appartiene a Dio ed essi potevano diventare dei canali, attraverso cui riversare delle benedizioni sugli altri. Si trattava di un esercizio utile ad annientare ogni egoismo e a coltivare la nobiltà e la grandezza del carattere. — Education, 44. {MG 213.2}

Il denaro ha un valore immenso, perché può fare del bene. Nelle mani dei figli di Dio deve diventare cibo per chi ha fame, bevande per chi ha sete, abiti per chi non ne ha. Esso rappresenta una protezione per gli oppressi, un aiuto per chi soffre. Ma se non viene utilizzato per soddisfare i bisogni della vita, per il bene degli altri e lo sviluppo dell’opera del Cristo, il denaro non vale più della sabbia. — Christ’s Object Lessons, 351. {MG 216.4}

Quando visito le nostre famiglie e le nostre scuole, mi rendo conto che sui tavoli, i mobili e le mensole dei caminetti, tutto lo spazio disponibile viene occupato da fotografie. Ovunque scorgo immagini di volti. Dio vuole che tutto questo cambi. {MG 220.3}

Se il Cristo fosse sulla terra, direbbe: “…Portate via di qua questa roba!…” Giovanni 2:16. Mi è stato insegnato che queste immagini costituiscono idoli che assorbono il tempo e i pensieri che dovrebbero essere dedicati a Dio. {MG 220.4}

L’abitudine di scattare fotografie e scambiarsele costituisce una forma di idolatria. Satana sta facendo il possibile per nascondere il regno di Dio alla nostra vista. Facendo delle foto aiutiamo Satana a crearci nuovi idoli. Abbiamo bisogno di raggiungere un ideale più elevato di quello che ci propongono questi visi. {MG 220.6}

Molti disprezzano il risparmio, associandolo all’avarizia e alle ristrettezze economiche. In realtà, economizzare è in sintonia con la generosità nel suo senso più ampio. Infatti, se non c’è risparmio non ci può essere vera generosità. Dobbiamo risparmiare per poter poi donare. Nessuno può veramente essere generoso senza la rinuncia. Solo se basiamo la nostra vita sulla semplicità, la rinuncia e un’attenta economia, possiamo realizzare la missione che ci è stata affidata come rappresentanti del Cristo. Dobbiamo cancellare dal nostro cuore l’orgoglio e le ambizioni terrene. {MG 223.1}

L’esempio dell’altruismo del Cristo deve manifestarsi in tutto ciò che facciamo. Sulle pareti delle nostre case, sui quadri e sui mobili dovremmo leggere: “Aprire la casa ai poveri senza tetto”. Sui nostri armadi dovremmo leggere, come se fosse stato scritto dal dito di Dio: “Dare un vestito a chi non ne ha”. Nel soggiorno, sulla tavola imbandita, dovrebbe esserci scritto: “Dividere il pane con chi ha fame”. Cfr. Isaia 58:7. {MG 223.2}

I ragazzi potrebbero affrontare molti pericoli, se avessero più confidenza con i propri genitori. Essi devono incoraggiare i figli a essere aperti e sinceri con loro, a esternare i propri problemi e, tutte le volte che non sanno quale strada scegliere, a presentare il loro problema ai genitori per chiederne il parere. Chi, meglio di genitori fedeli a Dio, è in grado di scorgere il pericolo? Chi può comprendere il carattere dei ragazzi meglio dei loro genitori? La madre, che ha potuto notare ogni cambiamento nel bambino fin dalla sua nascita e conosce ogni sua inclinazione naturale, è la persona più qualificata per dare consigli ai propri figli. {MG 233.4}

Chi può dire meglio della madre, aiutata dal padre, quali aspetti del carattere vanno frenati e contenuti? {MG 233.5}

I ragazzi cristiani preferiscono l’amore e l’approvazione dei propri genitori, che rispettano Dio, a ogni vantaggio terreno. Essi amano e onorano il padre e la madre. Fare felici i genitori è una delle preoccupazioni più importanti della loro vita. {MG 234.1}

I bambini che vengono sempre viziati e accontentati diventano più esigenti. Se le loro richieste non vengono soddisfatte, si sentono traditi e scoraggiati. Questo atteggiamento li accompagnerà per tutta la vita. Si sentiranno incapaci, dipenderanno dagli altri, aspettandosi che tutti li favoriscano e cedano alle loro richieste. Una volta diventati adulti, ogni resistenza alle loro iniziative verrà interpretata da loro come un oltraggio. E così essi diffonderanno le loro contrarietà, essendo appena in grado di portare i propri pesi. Spesso li vediamo lamentarsi e irritarsi, perché non tutto si svolge secondo i loro piani… {MG 234.2}

Questi giovani hanno trascurato i loro doveri in famiglia. Non hanno imparato ad adempiere ai propri compiti e assumersi le proprie responsabilità, come avrebbero dovuto. Essi hanno una madre fedele e con uno spirito molto pratico: non avrebbero dovuto lasciarle portare tutti i pesi che ha dovuto sostenere. Da questo punto di vista non l’hanno affatto rispettata. Non hanno onorato il padre, perché non hanno condiviso le sue responsabilità. Hanno seguito l’istinto anziché il dovere. Con il loro comportamento si sono dimostrati egoisti, sottraendosi alle fatiche e ai doveri. In questo modo si sono privati di un’esperienza, che si rivelerà preziosa e della quale non potranno fare a meno, se vorranno avere successo nella vita. {MG 236.2}

È preoccupante vedere come i giovani siano così legati alle consuetudini sociali. Molti si comportano come se le ore preziose del tempo di grazia, visto che la misericordia divina non ci ha ancora abbandonati, fossero una lunga festa, come se essi fossero nati solo per divertirsi in una grande giostra in cui non si fa altro che ridere e giocare. Essi sono attratti dai piaceri della società e non hanno stretti legami con il Padre e con lo Spirito Santo. {MG 257.3}

Molti parlano a sproposito: preferiscono dimenticare che saranno giustificati o condannati in base alle loro parole. Molti dei nostri giovani disonorano Dio con atteggiamenti superficiali, discorsi futili e risate sciocche… {MG 257.4}

Satana fa sforzi enormi per indurli a cercare la felicità nei divertimenti mondani e autogiustificarsi, nel tentativo di dimostrare che questi divertimenti sono innocenti, innocui e addirittura necessari per la salute. Egli fa credere loro che il sentiero della santità sia difficile, mentre quello che porta ai piaceri terreni sia cosparso di fiori. Egli presenta ai giovani i piaceri mondani sotto una luce falsa e ingannevole. Presto i divertimenti di questa terra finiranno e verrà il momento in cui raccoglieremo ciò che abbiamo seminato. Pensate forse che i gusti personali, le capacità, i talenti e le nostre qualità siano troppo preziosi per essere consacrati a Dio, colui che ci ha creati e veglia su di noi in ogni istante? {MG 257.5}

Il forte desiderio di divertirsi rivela un profondo bisogno, che è insito nel nostro essere. Ma coloro che si nutrono dei piaceri mondani non potranno soddisfare le esigenze del loro spirito. Essi si ingannano, perché confondono l’allegria con la felicità, e quando svanisce il momento di euforia, sprofondano nella voragine della disperazione e dello scoraggiamento. Fundamentals of Christian Education, 422. {MG 259.3}

La vita del Cristo esercitava un influsso senza limiti, che si ampliava sempre più come un’onda gigantesca dell’oceano che si riversa sulla spiaggia, e lo unisce a Dio e all’intera umanità. Tramite il Cristo, Dio ha condizionato così tanto l’uomo da metterlo nell’impossibilità di vivere da solo. Individualmente siamo legati ai nostri simili come parte della grande famiglia di Dio e abbiamo tutti dei doveri reciproci. {MG 292.1}

Nessun uomo può vivere indipendentemente dai propri simili, perché il benessere di ogni singolo individuo riguarda gli altri. Il piano di Dio prevede che ogni uomo si senta indispensabile nel realizzare il bene degli altri e cerchi di favorire la loro felicità. {MG 292.2}

Ogni individuo è circondato da una particolare atmosfera che gli è propria. Questa atmosfera può essere caratterizzata dal potere vivificante della fede, del coraggio, della speranza e del dolce profumo dell’amore. Oppure può essere pesante e fredda, a causa della tristezza, del malcontento e dell’egoismo, o avvelenata da qualche peccato tollerato troppo a lungo. Ogni persona con cui veniamo in contatto viene consapevolmente o inconsapevolmente influenzata dall’atmosfera che la circonda. {MG 292.3}

Le nostre parole, le nostre azioni, il nostro abbigliamento, il nostro comportamento e perfino l’espressione del nostro volto hanno un effetto su coloro che vivono intorno a noi. Questa è una responsabilità da cui non possiamo sottrarci. Dalle impressioni che esercitiamo sugli altri dipendono conseguenze buone e cattive, di cui nessuno può misurare la portata. Ogni tipo di influsso rappresenta un seme gettato nella terra, che poi darà il suo frutto, un anello nella lunga catena degli avvenimenti umani, di cui ignoriamo il destino. Se il nostro esempio serve ad aiutare altri a coltivare buoni principi, noi trasmettiamo loro la forza di fare il bene. A loro volta, essi eserciteranno lo stesso influsso su altri e così via. Il nostro esempio, in questo modo, può avere l’effetto di aiutare migliaia di persone, senza che ce ne rendiamo conto. {MG 292.4}

Gettate un sasso nel lago e si formerà un’onda, poi un’altra e il cerchio si allargherà fino a toccare la riva. La stessa cosa avviene con l’influsso che esercitiamo sugli altri. Inconsapevolmente e senza volerlo, siamo una benedizione o una maledizione per gli altri. {MG 292.5}

Un buon carattere è una vera potenza. La testimonianza silenziosa di una vita altruistica, sincera e consacrata possiede una forza quasi irresistibile. Rivelando nella nostra vita il carattere del Cristo, collaboriamo con lui per la salvezza degli uomini. Soltanto se manifestiamo il suo carattere questa collaborazione diventa possibile. {MG 292.6}

Più esteso sarà il nostro influsso, più potremo fare del bene. Quando coloro che dicono di servire Dio seguiranno l’esempio del Cristo, mettendo in pratica i principi della legge nella loro vita quotidiana, quando dimostreranno con le loro azioni di amare Dio di un amore supremo e il loro prossimo come se stessi, allora la chiesa avrà il potere di cambiare il mondo. — Christ’s Object Lessons, 339, 340. {MG 293.1}

Dobbiamo scegliere quelle amicizie che favoriscono il nostro sviluppo spirituale e sfruttare tutti gli aiuti che sono alla nostra portata. {MG 293.2}

Lot stabilì la sua residenza a Sodoma perché diede più importanza ai vantaggi temporali che agli influssi morali, che avrebbero circondato lui e la sua famiglia. Che cosa guadagnò dal punto di vista delle ricchezze terrene? I suoi beni furono distrutti, alcuni dei suoi figli morirono fra le rovine di quella città malvagia, sua moglie venne trasformata in una statua di sale mentre fuggiva, ed egli stesso venne salvato a stento dal fuoco. E non finirono lì gli effetti disastrosi della sua scelta egoistica. Infatti la corruzione morale dell’ambiente in cui visse influì così tanto sul carattere dei suoi figli che essi non sapevano più distinguere il bene dal male, il peccato dalla giustizia. — The Signs of the Times, 29 maggio 1884. {MG 293.3}

Nei rapporti che avete con i vostri amici cercate di mettervi al loro posto. Cercate di comprendere le loro emozioni, le difficoltà che devono affrontare, le delusioni, le gioie e i dolori che provano. Identificatevi con loro e fate a loro ciò che vorreste fosse fatto a voi, nel caso vi trovaste al loro posto. {MG 294.1}

Il Signore vuole che riconosciamo i diritti di ogni individuo, sia dal punto di vista sociale sia da quello spirituale. Tutti devono essere trattati con tatto e delicatezza, come figli e figlie di Dio. {MG 294.5}

Non sempre gli uomini colti e sapienti sono gli strumenti più efficaci al servizio di Dio. {MG 297.2}

Molti di loro non vengono presi in considerazione, oppure sono sostituiti da persone più impreparate dal punto di vista della conoscenza, ma che hanno sperimentato le realtà pratiche ed essenziali della vita quotidiana. Inoltre, coloro che si considerano colti spesso ritengono di non avere più nulla da imparare, sono pieni di sé e rifiutano di lasciarsi istruire, perfino da Gesù, il più grande insegnante che il mondo abbia mai conosciuto. {MG 297.3}

Coloro che sono cresciuti spiritualmente e hanno sviluppato le loro facoltà intellettive, studiando attentamente le Scritture per conoscere la volontà di Dio, occuperanno posizioni di fiducia, perché la Parola di Dio è entrata a far parte della loro vita e del loro carattere. Essa deve svolgere la sua azione fino a separare il midollo dalle ossa e valutare i pensieri e i sentimenti del cuore. Nutrendosi della Parola di Dio, il cristiano diventa forte sia spiritualmente sia intellettualmente, capace di lottare per la verità e la giustizia. {MG 297.4}

Non è prudente fare amicizia con coloro che non hanno rapporti con Dio e che hanno un comportamento che a lui dispiace. Eppure, quanti cristiani si avventurano su terreni proibiti. Molti ricevono a casa parenti che si rivelano persone superficiali e irreligiose. {MG 301.4}

Molte volte questi ospiti irriverenti nei confronti di Dio danno un cattivo esempio, che colpisce negativamente i bambini e rimane impresso nella loro mente per molto tempo. L’influsso che essi esercitano è lo stesso che i cananei esercitavano sugli ebrei con cui entravano in contatto… {MG 301.5}

Molti pensano di dover scendere a compromessi per soddisfare parenti e amici atei. Poiché non è facile stabilire un limite, scendere a compromessi anche una sola volta induce a farlo nuovamente. Ben presto coloro che un tempo seguivano fedelmente il Cristo si adatteranno alle abitudini della società. A questo punto il rapporto con Dio si spezza. Di cristiano rimane soltanto il nome. Quando arriva il momento della prova, la fede si rivela inconsistente. Essi si sono venduti al nemico insieme ai loro figli. Hanno disonorato Dio e, quando il suo giusto giudizio sarà noto a tutti, essi raccoglieranno ciò che avranno seminato. Il Cristo si rivolgerà a loro con le stesse parole che indirizzò a Israele: “Voi però non dovevate scendere a patti con gli abitanti di questa terra, ma distruggere i loro altari. Invece, che cosa avete fatto?…” Giudici 2:2. — The Signs of the Times, 2 giugno 1881. {MG 301.6}

L’amore è un dono prezioso che riceviamo dal Signore. L’affetto puro e sacro non è un sentimento, ma un principio. Coloro che vengono guidati dal vero amore non sono né ciechi né irragionevoli. Guidati dallo Spirito Santo, essi amano Dio al di sopra di ogni cosa e i loro simili come se stessi. {MG 305.1}

PAROLE DI VITA

ESTRATTI

Questo testo venne scritto da Ellen G. White. Può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del 7mo giorno:

https://egwwritings.org/?module=writings

Oggigiorno, come anticamente, si mettono da parte le verità fondamentali della Parola di Dio per far posto alle teorie e alle speculazioni umane. Molti sedicenti predicatori del Vangelo non accettano tutta la Bibbia come Parola ispirata: un “esperto” respinge questa parte, un altro mette in dubbio quella. Collocano il loro giudizio al di sopra della Parola e le Scritture che insegnano sono fondate sulla loro Posizione autorevole e sull’interpretazione personale, cosicché viene distrutta la divina autenticità biblica. Così si diffonde il seme dell’incredulità, la gente rimane confusa e non sa più che cosa credere. Quante credenze sono completamente prive di fondamento! Ai giorni di Cristo i rabbini forzavano molti brani della Scrittura attribuendo loro un significato mistico e distorto. Dato che le chiare dottrine della Parola di Dio condannavano il loro agire, cercavano di distruggerne la forza. La stessa cosa avviene oggi. Presentano la Parola di Dio come qualcosa di oscuro e misterioso per scusare la violazione della legge divina. Cristo denunciava questo abuso, insegnando che tutti dovevano comprendere la Parola di Dio e mettendone in evidenza l’autorità inoppugnabile; altrettanto dobbiamo fare noi. Bisogna presentare la Bibbia come Parola del Dio infinito, fine di ogni controversia e fondamento di tutta la fede! {PV 18.1}

Lasciate che sia la Parola di Dio a parlare alla gente e quanti hanno prestato orecchio solo a tradizioni e teorie e norme umane, ascoltino la voce di colui che con la sua Parola sa rinnovare l’anima per la vita eterna! {PV 18.2}

Il vero amore che viene dal cielo non è egoista o mutevole, non dipende dalla lode umana. Il cuore di chi riceve la grazia divina trabocca di amore per Dio e per coloro per i quali Cristo è morto, l’io non lotta per ottenere riconoscimenti e l’individuo non ama gli altri perché essi lo amano e gli piacciono o apprezzano i suoi meriti, ma perché sono i riscattati di Cristo. Se i suoi moventi, le parole e gli atti sono incompresi o distorti, non si offende ma continua per la sua strada. Egli resta amabile e premuroso, umile nell’opinione che ha di sé e nondimeno pieno di speranza, sempre fiducioso nella misericordia e nell’amore di Dio. {PV 61.1}

Molti ritengono la sapienza umana superiore a quella del divino Maestro e il manuale di Dio fuori moda, superato e poco interessante, ma coloro che sono stati vivificati dallo Spirito Santo non sono affatto di questo parere. Essi riconoscono il tesoro prezioso e vorrebbero vendere tutto per comprare il campo che lo contiene. Invece dei libri contenenti le supposizioni di autori considerati grandi, essi preferiscono la Parola di colui che è il più grande autore e maestro che il mondo abbia mai conosciuto e che ha dato la sua vita per noi, affinché tramite lui otteniamo la vita eterna. {PV 65.4}

Satana influenza gli spiriti umani, inducendoli a credere che si può acquisire una conoscenza meravigliosa, prescindendo da Dio. Con questo insidioso ragionamento egli spinse Adamo ed Eva a dubitare della Parola di Dio e a soppiantarla con una teoria che li condusse alla disobbedienza. I suoi sofismi hanno ancor oggi i medesimi effetti che ebbero nell’Eden. Gli insegnanti che intessono le loro lezioni delle idee di autori increduli, seminano nell’animo dei giovani pensieri che li indurranno a diffidare di Dio e a trasgredire la sua legge. Non sanno quello che fanno e ben poco si rendono conto dei risultati della loro opera. {PV 66.1}

Le teorie e le speculazioni umane non ci aiuteranno mai a capire la Parola di Dio. Quanti si ritengono esperti di filosofia giudicano necessarie le loro spiegazioni per aprire i tesori della conoscenza ed impedire che eresie e teorie errate si infiltrino nella chiesa. Gli uomini hanno fatto grandi sforzi per spiegare testi biblici ritenuti difficili, ma troppo spesso questi sforzi hanno finito solo per oscurare ulteriormente ciò che intendevano chiarire! {PV 67.3}

C’è il pericolo, il grave pericolo, che i presunti sapienti dei nostri tempi ripetano l’esperienza dei maestri ebraici: interpretano falsamente le rivelazioni divine e le anime rimangono perplesse e avvolte nelle tenebre a causa della loro falsa concezione della verità divina. {PV 67.5}

La perla della parabola non è un dono, anzi il mercante la comprò al prezzo di tutti i suoi averi. Molti si chiedono quale conclusione bisogna trarre, dal momento che le Scritture rappresentano Cristo come un dono. È un dono, ma solo per quanti danno a lui senza riserve corpo, anima e spirito. Dobbiamo abbandonarci a Cristo per vivere una vita di volenterosa obbedienza a tutte le sue richieste. Tutto ciò che siamo, ogni talento e capacità che possediamo, sono del Signore e vanno consacrati al suo servizio. Quando ci daremo totalmente a lui in questo modo, Egli sì darà a noi e otterremo la perla di gran prezzo. {PV 73.1}

In ogni epoca esiste una nuova evoluzione della verità e per ogni generazione c’è un messaggio di Dio. Le verità antiche rimangono tutte indispensabili e le nuove, lungi dall’essere indipendenti dalle vecchie, ne costituiscono piuttosto lo sviluppo. Solo comprendendo le verità vecchie si possono comprendere anche le nuove. {PV 81.5}

La nostra missione nel mondo non consiste nel servire o compiacere noi stessi, bensì nel glorificare Dio, collaborando con lui nella salvezza dei peccatori. Dobbiamo implorare le benedizioni divine per comunicarle al prossimo. Solo se diamo agli altri, potremo ricevere continuamente, altrimenti non è possibile ricevere le ricchezze celesti, senza farne parte a quanti ci circondano. {PV 91.1}

L’oro affinato col fuoco è la fede operante per mezzo dell’amore, e solo lei può ristabilire l’armonia tra noi e Dio.  {PV 103.5}

Nessuno sa riconoscere da solo i propri errori: “Il cuore è ingannevole più d’ogni altra cosa e insanabilmente maligno; chi lo conoscerà?” Geremia 17:9. {PV 104.1}

Nessun apostolo o profeta ha mai preteso di essere senza peccato. {PV 105.3}

I Giudei insegnavano che Dio ama il peccatore solo dopo che si è pentito. Secondo loro bisognava fare penitenza per guadagnarsi il favore celeste. Ecco perché i Farisei esclamavano stupiti e scandalizzati: “Costui accoglie i peccatori”! Secondo loro Cristo avrebbe dovuto tollerare intorno a sé solo quanti si erano pentiti, ma nella parabola della pecora smarrita il Salvatore insegna che noi non siamo salvati perché cerchiamo Dio, bensì perché Dio cerca noi: “Non v’è alcuno che abbia intendimento, non v’è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati”. Romani 3:11, 12. Noi non ci pentiamo affinché Dio ci ami, piuttosto Egli ci manifesta il suo amore per indurci a pentimento. {PV 125.2}

Allora come oggi gli uomini si ritenevano i beniamini del cielo e concludevano che quei moniti non riguardavano loro, ma gli altri! {PV 143.3}

Dopo aver fatto entrare i poveri ed i ciechi, il servo riferì al padrone: “Signore, s’è fatto come hai comandato, e ancora c’è posto”. E il signore disse al servitore: “Va’ fuori per le strade e lungo le siepi, e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena”. Luca 14:22, 23. Cristo si riferiva qui chiaramente alla proclamazione evangelica, che doveva svolgersi al di là dei confini del giudaesimo, per le strade e lungo le siepi di questo mondo. {PV 153.4}

L’ordine della parabola — “Costringili ad entrare” — è stato spesso frainteso, nel senso che dovremmo costringere la gente ad accettare l’Evangelo, ma il testo vuole sottolineare solo l’insistenza dell’invito e l’efficacia delle motivazioni da presentare. {PV 160.1}

Per intralciare l’opera di Dio Satana cerca continuamente di indurre gli uomini ad accettare i suoi principi. Egli rappresenta il popolo eletto come una folla di persone smarrite e sedotte, e, da accusatore dei fratelli, si scaglia proprio contro coloro che si sono consacrati alla causa della giustizia. Dio desidera invece smentire le accuse di Satana, mettendo in evidenza, tramite il suo popolo, i risultati dell’obbedienza ai sani principi. {PV 204.1}

I capi ebraici erano fieri del loro splendido tempio e degli imponenti riti del culto, ma la giustizia, la misericordia e l’amor di Dio erano inesistenti. La gloria del tempio e lo splendore delle cerimonie non costituivano un titolo di raccomandazione sufficiente dinanzi a Dio; essi non offrivano quello che il Signore apprezza, cioè uno spirito umile e contrito. Quando si dimenticano i principi essenziali del regno di Dio, aumentano le cerimonie stravaganti. Quando si trascura la formazione del carattere e mancano i valori interiori, quando si perde di vista la semplicità e la pietà, l’orgoglio e l’ostentazione esigono chiese grandiose, splendidi ornamenti e liturgie imponenti. Ma tutto questo non onora Dio, Egli non accetta una religione alla moda fatta di cerimonie, apparenza e ostentazione. Questo tipo di culto religioso non trova eco nei messaggeri celesti. {PV 204.3}

Il Signore vorrebbe che apprezzassimo il grande piano di redenzione ed il privilegio di essere suoi figli, e che gli fossimo grati e obbedienti. Egli desidera che iniziamo una vita nuova e che lo serviamo quotidianamente con gioia; si attende vivamente che il nostro cuore trabocchi di gratitudine per il fatto che il nostro nome è scritto nel libro della vita dell’Agnello e perché possiamo affidare tutte le nostre ansie a lui, che si prende cura di noi. {PV 205.4}

Lodare Dio con tutto il cuore e sinceramente è importante come pregare. Bisogna dimostrare al mondo e a tutti gli esseri celesti quanto apprezziamo il meraviglioso amore di Dio per l’umanità caduta e che ci aspettiamo da lui benedizioni sempre maggiori. {PV 206.1}

Chi insegna ad ignorare i Comandamenti divini impedisce agli altri di portar frutto alla gloria di Dio ed è colpevole personalmente, in quanto rifiuta al Signore i frutti della sua vigna. {PV 211.1}

Il monito che Dio rivolse all’Israele antico dovrebbe far meditare anche la chiesa di oggi. Il Signore dice di quel popolo: “Scrivessi pur per lui le mie leggi a miriadi, sarebbero considerate come cosa che non lo concerne”. Osea 8:12. E ad ogni sacerdote e dottore della legge dice: “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza. Poiché tu hai sdegnata la conoscenza, anch’io sdegnerò d’averti per sacerdote; giacché tu hai dimenticata la legge del tuo Dio, anch’io dimenticherò i tuoi figliuoli”. Osea 4:6. {PV 211.3}

Dio richiede che esercitiamo le nostre facoltà intellettuali, anzi desidera che i suoi ministri siano più intelligenti e possiedano un giudizio migliore degli increduli. Non gradisce chi è troppo pigro o indifferente per lavorare con profitto e ampliare le proprie conoscenze. Il Signore ci invita ad amarlo con tutto il cuore e tutta l’anima, con tutta la forza e con tutta la mente, e questo comporta anche il dovere di sviluppare al massimo l’intelletto, se vogliamo veramente conoscere e amare il Creatore con tutta la mente. {PV 228.1}

Il Signore desidera che acquisiamo le migliori conoscenze possibili, con l’obiettivo di farne parte agli altri. {PV 228.3}

Nel frattempo i collaboratori di Satana osservano compiaciuti coloro che hanno spinto allo scetticismo e che ora non sentono rimproveri né esortazioni. Confrontandosi con loro, si lusingano di essere virtuosi e giusti, ma non si rendono minimamente conto che proprio loro, con discorsi avventati e un cuore malvagio, hanno contribuito al naufragio del loro carattere. E stata la loro influenza a far cadere questi miseri esseri, già esposti alla tentazione. {PV 234.1}

Molti eludono l’impegno cristiano scusandosi di non essere capaci, ma è stato Dio a crearli veramente incapaci? Assolutamente no! Questa incapacità è il prodotto della loro inattività e di una precisa scelta. {PV 254.1}

PRINCIPI DI EDUCAZIONE CRISTIANA

ESTRATTI

Questo testo può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del 7mo giorno:

https://egwwritings.org/?module=writings

Un’ulteriore misura educativa
fu adottata con l’istituzione della sospensione del lavoro agricolo
ogni settimo anno. La terra quell’anno rimaneva incolta e il suo
prodotto spontaneo era lasciato al povero. C’era così l’opportunità
per approfondire lo studio, per gli incontri sociali, per il culto e per
l’esercizio della beneficenza, attività spesso impedite dalle preoccupazioni
e dalle fatiche quotidiane. Se anche ai nostri giorni fossero
attuati i princìpi di Dio circa la ripartizione delle proprietà, quanto
diversa sarebbe la condizione della gente! L’attuazione di queste
regole eviterebbe quei mali terribili, che in tutti i tempi sono stati
causa di oppressione del povero da parte del ricco e di odio verso il ricco da parte del povero. Contribuirebbe, inoltre, a far trovare
soluzioni pacifiche a quei problemi che minacciano di riempire il
mondo di anarchia e di sangue. {PEC 28.2}

Quale gioia nella vita è maggiore di quella che scaturisce dalla
consapevolezza di essere stati strumenti di Dio? Quale gioia, nell’eternità,
sarà maggiore di quella di colui che vede il risultato di una
simile opera? {PEC 42.4}

La legge di Dio è data come protezione e difesa: chiunque ne
accetta i princìpi è preservato dal male. La fedeltà verso Dio implica
fedeltà verso l’essere umano, e così la legge salvaguarda i diritti
e l’individualità di ogni essere umano. Essa assicura il benessere
dell’uomo sia in questo mondo sia in quello futuro ed è, per chi
la rispetta, un pegno di vita eterna, in quanto essa esprime quei
princìpi che durano in eterno. Il Messia venne per illustrarne il
valore, rivelandone la potenza per la rigenerazione dell’umanità. {PEC 46.2}

...Giuda l’Iscariota (o uomo di Cariot, città della Giudea, ndt), uomo raffinato, capace, 
ma dallo spirito meschino... {PEC 51.1}

La natura ci parla ancora della bontà di Dio.
... io so i pensieri che medito per voi, dice il SIGNORE, pensieri
di pace e non di male” (Geremia 29:11). È questo il messaggio
che, alla luce della croce, si può leggere in tutta la natura. I cieli
dichiarano la gloria di Dio e la terra è ricolma delle sue ricchezze. {PEC 59.4}

Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose? Egli le fa uscire (le stelle) e 
conta il loro esercito, le chiama tutte per nome; per la grandezza del suo potere e per 
la potenza della sua forza, non ne manca una” (Isaia 40:26). {PEC 67.3}

Le verità che formano il tutto devono essere cercate e raccolte “un poco qui, un poco là”. Cfr. Isaia 28:10. Una volta che queste verità sono state cercate e reciprocamente accostate, ci si rende conto che si accordano perfettamente le une con le altre. Ogni vangelo integra gli altri, ogni profezia ne spiega un’altra, ogni verità sviluppa un’altra verità. Ogni principio enunciato dalla Parola di Dio ha il suo compito; ogni fatto ha la sua portata. Questa complessa struttura, sia nel progetto sia nell’esecuzione, testimonia del suo Autore: solo la mente dell’Infinito poteva concepirla e formarla. {PEC 72.3}

Nel cercare le varie parti e nello studiarne i reciproci rapporti, le più elevate facoltà mentali sono chiamate a un’intensa attività. Nessuno può occuparsi di questo studio senza accrescere il proprio vigore mentale. {PEC 72.4}

Nella sua grande varietà di stili e argomenti, la Bibbia ha qualcosa che può interessare ogni mente e fare appello a ogni cuore. Nelle sue pagine si trovano storia, biografie, princìpi per il governo dello stato e della casa: princìpi che nessuna sapienza umana ha potuto uguagliare. {PEC 73.2}

La scienza della redenzione è la scienza delle scienze, oggetto di studio da parte degli angeli e di tutte le intelligenze dei mondi che non sono caduti. È la scienza che occupa l’attenzione del nostro Signore e Salvatore e che sarà l’oggetto di studio dei redenti attraverso l’eternità. Questo è lo studio più elevato che gli esseri umani possano intraprendere; esso sveglia la mente e nobilita l’anima, come nessun altro studio può fare. {PEC 73.6}

L’energia creativa che chiamò i mondi all’esistenza è nella Parola di Dio: essa dà potenza, genera vita. Ogni ordine che Dio dà è una promessa che, se accettata dalla volontà e accolta nell’animo, porta con sé la vita dell’Essere infinito, trasforma la natura e ricrea l’anima all’immagine di Dio. {PEC 74.1}

Ogni studioso può seguire le orme del Maestro, e ascoltare la sua voce mentre il Salvatore insegna sul monte, nella pianura e in riva al mare. Così, vivendo come nell’atmosfera del cielo, può offrire speranza agli altri e far nascere in loro il desiderio della santità. Quella persona si troverà così in una sempre più intima comunione con l’Invisibile, avvicinandosi tanto alle soglie del mondo eterno fino a quando le porte si apriranno e potrà entrarvi. {PEC 74.3}

Nell’inno di Neemia (Luca 9:6), i leviti cantavano: “Tu, tu solo sei il SIGNORE! Tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutto il loro esercito… {PEC 76.3}

L’altruismo, su cui si fonda il regno di Dio, è odiato da Satana, il quale ne nega l’esistenza. Fin dall’inizio del grande conflitto si è sforzato di dimostrare che i princìpi sottintesi alle azioni di Dio sono egoistici e fa altrettanto con chiunque serve il Signore. L’opera di Cristo e di quanti portano il suo nome consiste nello smentire le affermazioni di Satana. {PEC 88.1}

L’ultima triste sera, dopo la cena pasquale, mentre si accingeva ad affrontare il tradimento e la morte, la sua voce intonò il salmo: {PEC 92.9}

Sia benedetto il nome del Signore,
ora e sempre!
Dal sol levante fino al ponente
sia lodato il nome del Signore”.
Salmi 113:2, 3; cfr. Salmi 116:1-8. {PEC 93.1}

Nessuna mente finita può comprendere appieno il carattere e le opere dell’Essere infinito. Con le nostre ricerche non possiamo scoprire Dio: l’Essere santo è e rimane avvolto di mistero tanto per gli intelletti più elevati e colti, quanto per quelli più deboli e ignoranti. {PEC 95.1}

La Parola di Dio, simile in questo al carattere del suo Autore, contiene dei misteri che mai potranno essere completamente svelati da esseri limitati. Dio, però, ha messo nelle Scritture sufficienti prove della loro divina autorità. La sua stessa esistenza, il suo carattere, la veridicità della sua parola, sono affermate da testimonianze che convincono la ragione; e queste testimonianze abbondano. Certamente, egli non ci ha tolto la possibilità di dubitare; la fede deve poggiare sull’evidenza e non sulla dimostrazione. Quanti vogliono dubitare, ne hanno l’opportunità, ma chi desidera conoscere la verità, troverà un vasto campo per la sua fede. {PEC 95.2}

I misteri della Bibbia, lungi dal costituire un argomento contro di essa, sono fra le prove più forti della sua divina ispirazione. Se essa non contenesse qualcosa di Dio che noi non fossimo capaci di capire; se la sua grandezza e la sua maestà potessero essere del tutto comprese da menti finite quali le nostre, la Bibbia non conterrebbe le prove inequivocabili della sua divinità. La grandezza dei suoi argomenti dovrebbe infondere fede in essa e indurci a riconoscerla come Parola di Dio. {PEC 95.4}

Dio vuole che le verità della sua Parola siano sempre rivelate a chi sinceramente indaga. “Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre…”. Deuteronomio 29:29. L’idea che certe porzioni della Bibbia siano di difficile comprensione ha indotto a trascurare alcune importanti verità. È necessario sottolineare il fatto – e ripeterlo spesso – che i misteri della Bibbia non sono tali perché Dio ha cercato di nascondere la verità, bensì perché la nostra debolezza o ignoranza ci impedisce di comprendere la verità e di farla nostra. Il limite non rientra nel suo proposito, ma è posto dalla nostra incapacità.. {PEC 96.1}

Tutto ciò che contribuisce alla salute del corpo, giova anche allo sviluppo di una mente forte e di un carattere equilibrato. Senza salute nessuno può distintamente comprendere o completamente adempiere agli obblighi verso se stesso, verso gli altri e verso Dio. Ne consegue che la salute dovrebbe essere curata con la stessa attenzione del carattere. La conoscenza della fisiologia e dell’igiene dovrebbe costituire la base di ogni impegno educativo. {PEC 110.1}

Nella Scrittura c’è una verità fisiologica sulla quale dobbiamo riflettere: “Un cuore allegro è un buon rimedio”. Proverbi 17:22. {PEC 111.3}

I bambini non dovrebbero essere costretti a rimanere a lungo al chiuso, né dovrebbero essere spinti ad applicarsi intensamente allo studio, sino a che non sia stata gettata una buona base per il loro sviluppo fisico. Per i suoi primi otto o dieci anni, la migliore aula scolastica è il campo o il giardino, la migliore maestra è la madre, il più valido libro di testo è la natura. Anche quando i bambini sono abbastanza grandi da andare a scuola, la loro salute dovrebbe essere considerata di primaria importanza, rispetto alle conoscenze acquisite sui libri. Essi dovrebbero essere soprattutto circondati dalle condizioni più favorevoli allo sviluppo fisico e mentale. {PEC 117.4}

Per rafforzare il legame di simpatia fra insegnanti e allievi, poche cose sono valide quanto la possibilità di trascorrere insieme momenti piacevoli, fuori dell’aula scolastica. In alcune scuole gli insegnanti sono sempre con gli alunni durante le ore di ricreazione: si uniscono ai loro giochi, li accompagnano nelle escursioni, quasi si confondono con loro. Sarebbe bene che quest’abitudine fosse più generalmente seguita nelle nostre scuole. Forse il sacrificio richiesto all’insegnante sarà grande, ma verrà riccamente ricompensato. {PEC 120.1}

Nessuna ricreazione si rivelerà fonte di maggiore benedizione per bambini e giovani, di quella che insegna loro a rendersi utili al prossimo. I giovani, per natura entusiasti e sensibili, sono pronti a rispondere agli incentivi. Per esempio, nel preparare il programma di botanica, l’insegnante cerchi di risvegliare l’interesse per l’abbellimento del giardino, della scuola e dell’aula. Ne deriveranno molteplici benefici. Gli studenti non saranno propensi a rovinare e danneggiare ciò che hanno cercato di abbellire. Si incoraggeranno il gusto per il bello, l’amore per l’ordine e l’abitudine a prendersi cura delle cose. Lo spirito di collaborazione e di solidarietà che si sviluppa in questo modo costituirà una benedizione per tutta la vita. Inoltre, l’interesse per i lavori di giardinaggio e per le escursioni nei campi e nei boschi, li incoraggerà a ricordarsi di quanti non possono godere di tali luoghi e li spingerà a condividere con loro le belle cose della natura. {PEC 120.2}

L’attenzione rivolta alla ricreazione e all’educazione fisica interromperà senz’altro il regolare andamento dell’attività scolastica, però questa interruzione non causerà alcun intralcio. Nel fortificare il corpo, nello sviluppare uno spirito altruistico e nell’unire l’insegnante e l’alunno con vincoli di comuni interessi e amicizia, tempo e sforzi saranno ripagati abbondantemente. Un valido sbocco sarà offerto a quell’irrequieta energia che spesso è fonte di pericolo per i giovani. Come salvaguardia contro il male, l’occupazione della mente con ciò che è buono costituisce una protezione ancora più valida di tante regole e tanta disciplina. {PEC 121.1}

Anche lo studio della Bibbia, come troppo spesso è attuato nelle scuole, priva il mondo dell’impagabile tesoro della Parola di Dio. L’opera dell’“alta critica” che seziona, congettura e ricostruisce, distrugge la fede nella Scrittura come rivelazione divina e toglie alla Bibbia quella potenza che guida, eleva e ispira la vita degli uomini. {PEC 129.6}

È bene precisare come la fede dev’essere esercitata. Ogni promessa divina è condizionata. Se noi siamo disposti a fare la volontà del Padre, tutta la sua potenza sarà messa a nostra disposizione. Qualunque dono egli prometta, è racchiuso nella promessa stessa: “…il seme è la parola di Dio”. Luca 8:11. Come la quercia è potenzialmente racchiusa nella ghianda, così il dono di Dio è racchiuso nella sua promessa. Solo accettandola, veniamo in possesso del dono. {PEC 147.3}

La fede che ci mette in condizione di ricevere i doni di Dio è già in se stessa un dono, che è distribuito in una certa misura a ogni essere umano. Essa cresce con l’esercizio fatto per appropriarci della Parola di Dio. Per rafforzarla, infatti, dobbiamo metterla spesso in contatto con le Scritture. {PEC 147.4}

L’insegnamento delle Scritture non produce talvolta sui piccoli e sui giovani un effetto maggiore, perché molti genitori e insegnanti, che dicono di credere nella Parola di Dio, ne rinnegano la potenza con la loro vita. Una cosa è trattare la Bibbia come un libro di buoni precetti morali da seguire fin là dove si armonizzano con lo spirito del tempo e con la nostra posizione nel mondo, e un’altra cosa è considerarla come essa realmente è: Parola del Dio vivente, Parola che è la nostra vita, che deve modellare le nostre azioni, le nostre parole e i nostri pensieri. Ritenere che la Bibbia sia qualcosa di meno di ciò, equivale a rigettarla. E tale rigetto da parte di chi afferma di credere in essa è fra le principali cause dello scetticismo e dell’incredulità dei giovani. {PEC 151.1}

Nella formazione domestica dei giovani, il principio della collaborazione ha un valore inestimabile. Fin dai primi anni di vita i bambini dovrebbero essere portati a sentirsi parte integrante della società familiare. Anche i piccolissimi dovrebbero essere abituati a partecipare all’attività quotidiana e a sentire che il loro contributo è necessario e apprezzato. I più grandi dovrebbero assistere i genitori, partecipare ai loro progetti, condividerne le responsabilità e i pesi. Se padri e madri dimostrano ai figli di apprezzare il loro aiuto, di desiderare le loro confidenze e di godere della loro compagnia, questi risponderanno prontamente. Non solo il fardello dei genitori risulterà alleggerito e i figli riceveranno una preparazione pratica di gran valore, ma si avrà pure un rafforzamento dei legami familiari e un approfondimento delle basi stesse del carattere. {PEC 166.3}

La collaborazione dovrebbe essere l’anima e la regola di vita della classe. Gli insegnanti che sanno assicurarsi la partecipazione degli allievi usufruiranno di un prezioso aiuto per mantenere l’ordine. Essendo di aiuto in classe, molti ragazzi, che per la loro irrequietezza sono spesso causa di disordine e di insubordinazione, potranno così trovare sfogo alle loro esuberanti energie. Lasciate che i più grandi aiutino i più piccoli, i più forti si occupino dei più deboli e così, per quanto possibile, ciascuno sia chiamato a far qualcosa in cui eccelle. Ciò incoraggerà il rispetto di sé e il desiderio di rendersi utile. {PEC 166.4}

L’obiettivo della disciplina è quello di educare i bambini all’autocontrollo. Essi devono apprendere ad avere fiducia in se stessi e a sapersi dominare, per cui non appena saranno in grado di capire, il loro potenziale intellettivo dovrà essere indirizzato verso l’ubbidienza. Mostrate loro che ubbidire è giusto e ragionevole; aiutateli a vedere come la disubbidienza conduca a disastri e sofferenze; e che quando Dio dice “non farlo”, lo fa spinto dall’amore, per metterci in guardia dalle conseguenze della disubbidienza, per risparmiarci sconfitte e rovine. {PEC 168.2}

Aiutateli a comprendere che i genitori e gli insegnanti sono rappresentanti di Dio, e che essi agiscono in armonia con lui, che le loro leggi a casa e a scuola sono le sue. Come i bambini sono tenuti a ubbidire ai genitori e agli insegnanti, questi a loro volta devono ubbidire a Dio. {PEC 168.3}

Fate in modo che i giovani sentano che si ha fiducia in loro e quasi tutti cercheranno di provare a se stessi che ne sono degni. {PEC 169.4}

In base allo stesso principio, è meglio chiedere che imporre; coloro che sono così trattati hanno l’opportunità di mostrarsi fedeli ai princìpi della giustizia e così la loro ubbidienza sarà frutto di scelta e non di costrizione. {PEC 170.1}

Le regole in vigore nella classe dovrebbero rappresentare, perquanto è possibile, la voce della scuola. Ogni principio in esse inclusodovrebbe essere spiegato agli studenti, affinché questi si convincano che sono giuste. In questo modo si sentiranno responsabilizzati e faranno di tutto perché le regole siano rispettate. {PEC 170.2}

Le norme dovrebbero essere poche, ma ben pensate e, una volta definite, rese obbligatorie. La mente si abitua ad accettare e ad adattarsi a ciò che non può essere cambiato. È il permissivismo che suscita il desiderio, la speranza e l’incertezza che spesso sfociano nell’irrequietezza, nell’irritazione e nell’insubordinazione. {PEC 170.3}

Si deve far chiaramente comprendere che il governo di Dio non ammette compromessi con il male. La disubbidienza non deve essere tollerata né in casa né a scuola. Nessun genitore e nessun insegnante, che abbiano a cuore il bene di quanti sono affidati alle loro cure, scenderanno a compromessi con l’ostinazione che sfida l’autorità o ricorreranno a sotterfugi e scappatoie per evitare l’ubbidienza. Non è amore, ma sentimentalismo quello che tratta con leggerezza la trasgressione e cerca di raggiungere la sottomissione ricorrendo alla lusinga o ai doni, per poi finire con l’accettare qualche sostituto al posto dell’ubbidienza richiesta. {PEC 170.4}

Il reale obiettivo della riprensione è raggiunto solo quando chi sbaglia è condotto a vedere la propria colpa e a mettersi d’impegno per correggersi. È bene allora indicare al colpevole la fonte del perdono e della potenza trasformatrice. Fate in modo che chi ha sbagliato conservi il rispetto di sé, infondendogli coraggio e speranza. {PEC 171.3}

Ogni vero educatore capirà che è meglio sbagliare per eccessiva bontà piuttosto che per troppa severità. {PEC 172.3}

Bambini e bambine imparino che ogni sbaglio, ogni errore, ogni difficoltà, se vinti, diventano altrettanti ponti che conducono verso mete migliori e più elevate. E’ attraverso tali esperienze che tutti coloro che hanno reso la vita degna di essere vissuta, hanno raggiunto il successo. {PEC 174.1}

SERVIZIO CRISTIANO

ESTRATTI

Il suo piano prevede che quanti beneficiano della salvezza per merito di Gesù Cristo siano suoi missionari, corpi di luce in tutto il mondo, segni per le persone, lettere viventi, conosciute e lette da tutti gli uomini, in modo che la loro fede testimoni il prossimo ritorno del Salvatore e dimostri che essi non hanno ricevuto invano la grazia di Dio. Gli individui devono essere avvertiti affinché siano pronti per il giudizio imminente. — Testimonies for the Church 2:631, 632 (1885). {SC 17.5}

Mi è stato mostrato che i discepoli di Cristo sono i suoi rappresentanti sulla terra e Dio ha previsto che siano luci nelle tenebre morali di questo mondo, sparsi in ogni nazione, regione, città e paese; “uno spettacolo davanti al mondo, agli angeli e all’uomo”. — Testimonies for the Church 2:631 (1885). {SC 19.6}

Il nostro influsso dipende più da quello che siamo che da quanto diciamo. Gli uomini possono confutare e distruggere la nostra logica, resistere ai nostri appelli, ma una vita ispirata a un amore disinteressato è un argomento irrefutabile. Una vita fedele, che ha come caratteristica principale la mansuetudine di Cristo, è una potenza nel mondo. — The Desire of Ages, 141, 142 (1898). {SC 21.1}

Da tutti i territori, vicini e lontani, gli uomini saranno chiamati ad abbandonare le loro occupazioni abituali e formarsi accanto a uomini di esperienza. Mentre imparano a lavorare con efficacia, essi proclameranno la verità con potenza e, grazie all’azione meravigliosa della divina provvidenza, riusciranno a spostare le montagne delle difficoltà e a gettarle in mare. Testimonies for the Church 9:96 (1909). {SC 23.2}

In Cristo, Dio ha donato all’uomo un influsso che non gli permette di vivere solo per se stesso. Ognuno di noi è parte integrante dell’universo di Dio, è collegato agli altri e tutti abbiamo dei doveri reciproci. Nessuno può vivere solo per se stesso, in quanto la prosperità degli uni si estende anche a quella degli altri. Il piano di Dio è che ognuno si senta utile per il bene degli altri e sia impegnato a promuovere la loro felicità. — Christ’s Object Lessons, 339 (1900). {SC 24.4}

Per essere ben accetti da Dio non bastano l’elevata frequenza alle riunioni e nemmeno l’elevato numero delle preghiere, ma il comportamento corretto, che sa fare la cosa giusta al momento opportuno. — Testimonies for the Church 2:36 (1885). {SC 36.3}

Faccio questa solenne dichiarazione davanti alla chiesa e affermo che nemmeno il cinque per cento degli iscritti sui registri è pronto a chiudere la propria storia terrena. La maggioranza si trova nella condizione di ogni comune peccatore, senza Dio e senza alcuna speranza nel mondo. Fanno professione di servire Dio, ma in realtà sono decisamente attaccati a “mammona”. L’opera svolta a metà implica un continuo rifiuto di Cristo al posto della piena confessione. Tanti hanno introdotto nella chiesa il loro spirito indomabile, rozzo; hanno una percezione spirituale deformata dalle loro stesse corruzioni indecenti e immorali, dal fatto di rappresentare il mondo con lo spirito, il cuore, le finalità, indugiando in pratiche scandalose e protagonisti di una vita che essi professano cristiana, ma contraddistinta dall’inganno. Vivono da peccatori, sostengono di essere cristiani! Chi si dice cristiano e professa Cristo dovrebbe allontanarsi da questi individui e restarne separato, come si sta lontani da ciò che è impuro. {SC 36.5}

Sono rimasta notevolmente impressionata dalle scene che mi sono state mostrate di recente durante alcune visioni notturne; sembrava che fosse in atto un gran movimento di risveglio e si diffondesse in molti luoghi. Il nostro popolo si muoveva per farne parte, rispondendo alla chiamata divina. — Bollettino della Conferenza generale, 29 maggio 1913, p. 34. {SC 37.6}

In visioni notturne sono passate davanti a me le immagini di un grande movimento di riforma in seno al popolo di Dio. Molti lodavano Dio… a centinaia, a migliaia visitavano le famiglie, attingendo nuove energie dalla Parola di Dio. I cuori erano convinti della potenza dello Spirito Santo e si manifestava uno spirito di vera conversione. Da ogni parte le porte si aprivano alla proclamazione della verità. Il mondo pareva illuminato da una luce del cielo e grandi benedizioni erano ricevute dal fedele e umile popolo di Dio. — Testimonies for the Church 9:126 (1909). {SC 38.1}

Quando il rimprovero di indolenza e di pigrizia sarà cancellato dalla chiesa, lo Spirito del Signore si manifesterà benignamente e sarà rivelata la potenza divina. La chiesa vedrà l’azione provvidenziale del Signore degli eserciti e la luce della verità sarà diffusa dappertutto. Come al tempo degli apostoli, molte persone si volgeranno dall’errore alla verità e la terra sarà illuminata dalla gloria del Signore. — Testimonies for the Church 9:46 (1909). {SC 38.3}

Oggi, come nel passato, si mettono da parte le verità fondamentali della Parola di Dio per far posto alle teorie e alle speculazioni umane. Molti sedicenti predicatori del Vangelo non accettano tutta la Bibbia come Parola ispirata: un “esperto” respinge questa parte, un altro mette in dubbio quella. Collocano il loro giudizio al di sopra della Parola e le Scritture che insegnano sono fondate sulla loro posizione autorevole e sull’interpretazione personale, cosicché viene distrutta la divina autenticità biblica. Così si diffonde il seme dell’incredulità, la gente rimane confusa e non sa più che cosa credere. — Christ’s Object Lessons, 39 (1900). {SC 48.2}

Nel momento dell’angoscia e della perplessità delle nazioni, ci saranno tante persone che non si sono concesse totalmente alle influenze corrosive del mondo e al servizio di Satana, e che si umilieranno davanti a Dio, torneranno a lui in assoluta sincerità per essere accettati e perdonati. — Testimonies for the Church 1:269 (1885). {SC 49.3}

Molte persone leggono la Bibbia, ma non riescono a capire il suo vero significato. Nel mondo ci sono uomini e donne che stanno cercando ansiosamente il cielo. Queste anime assetate di luce innalzano a Dio preghiere e piangendo chiedono la grazia divina e lo Spirito Santo. Molti sono ai confini del regno di Dio, in attesa di essere raccolti in esso. — The Acts of the Apostles, 109 (1911). {SC 49.4}

Oggi viene pubblicamente insegnato che siamo giunti in un’epoca in cui la ragione deve prevalere sugli insegnamenti della Parola di Dio. La legge di Dio, divina regola di giustizia, viene considerata inutile. Il nemico della verità esercita il suo potere per indurre gli uomini a porre le istituzioni terrene al posto di Dio e a dimenticare tutto ciò che è stato stabilito per la felicità e la salvezza dell’umanità. Comunque, questa apostasia, per quanto diffusa, non è universale. Non tutti gli uomini vivono senza legge e amano la trasgressione. Non tutti si sono schierati dalla parte del nemico. Dio ha molte migliaia di figli che non hanno piegato le loro ginocchia davanti a Baal e che desiderano comprendere meglio le verità riguardanti Cristo e la sua legge. Ve ne sono anche molti che hanno adorato Baal per ignoranza e nei confronti dei quali sta operando lo Spirito di Dio. — Prophets and Kings, 170, 171 (1916). {SC 49.5}

Ho letto la storia di un uomo che, camminando un giorno d’inverno

nella neve alta che si era accumulata, si paralizzò per il freddo,

che quasi impercettibilmente stava togliendogli ogni forza vitale. E

quando era quasi congelato e a un passo dalla morte, sul punto di

arrendersi, udì i lamenti di un altro viandante che stava morendo

per il freddo esattamente come lui. Raccolse le proprie forze per

salvarlo. Strofinò gli arti congelati dello sventurato e, dopo aver

compiuto un grande sforzo, riuscì a farlo alzare; ma dato che l’uomo

non si reggeva in piedi, se lo prese in braccio e lo portò attraverso

quella massa di neve, dalla quale pensava che non sarebbe riuscito a

venir fuori da solo. Quando portò al sicuro il compagno viaggiatore,

divenne cosciente del fatto che salvando l’altro aveva salvato anche

se stesso. I suoi sforzi indomiti per soccorrere il prossimo avevano

rianimato la circolazione sanguigna, che stava congelandosi nelle sue

vene, e creato un calore salutare in tutte le sue membra. Insegnamenti

simili devono essere presentati di continuo ai giovani credenti, non

solo come precetto, ma anche come esempio, affinché nella loro

esperienza cristiana possano registrare risultati simili – Testimonianze per la Chiesa 4:319, 320 (1885). {SC 79.1}

La nostra posizione davanti a Dio non dipende dalla conoscenza che abbiamo ricevuto, ma dall’uso che ne facciamo. Così, perfino i pagani che scelgono ciò che è giusto nella misura della loro conoscenza, sono in una posizione migliore rispetto a coloro che hanno una conoscenza maggiore e professano di servire Dio, ma la trascurano con il loro comportamento e contraddicono la loro professione di fede. — The Desire of Ages, 239 (1898). {SC 81.9}

In questo primo viaggio i discepoli dovevano recarsi solo nelle località già visitate da Gesù, dove si trovavano alcuni suoi amici. I loro preparativi dovevano essere molto sommari. Nulla doveva distoglierli da quella grande opera o provocare un’opposizione che avrebbe impedito la loro missione successiva. Non dovevano vestirsi come i dottori della legge, ma conservare l’aspetto della loro umile origine. Non dovevano parlare nelle sinagoghe, ma andare di casa in casa. Non dovevano perdere tempo in saluti inutili o lunghi intrattenimenti; in ogni luogo dovevano accettare l’ospitalità di coloro che erano pronti a ospitare i discepoli come se stessero ospitando Cristo stesso. Entrando nelle case dovevano pronunciare questo bel saluto: “Pace a questa casa!” Luca 10:5. La benedizione sarebbe scesa sulla casa insieme con le loro preghiere, i loro canti di lode, la lettura delle Scritture. — The Desire of Ages, 351, 352 (1898). {SC 96.8}

Durante il suo ministero, Gesù dedicò più tempo alla guarigione dei malati che alla predicazione. — The Ministry of Healing, 19 (1905). {SC 110.1}

Selezionate i passi più interessanti della Scrittura che potete rivelare, venite subito al punto e cercate di catturare la loro attenzione e prepararli secondo le vie del Signore. — The Review and Herald, 26 luglio 1887. {SC 119.6}

Gli insegnanti delle nostre scuole consacrino la domenica all’attività missionaria. Ho ricevuto istruzioni secondo cui in questo modo essi riusciranno a neutralizzare i piani del nemico. Gli insegnanti prendano con loro gli studenti e organizzino riunioni a favore di coloro che non conoscono la verità. In tal modo faranno molto di più di quanto potrebbero fare in qualsiasi altra maniera. — Testimonies for the Church 9:233 (1909). {SC 136.5}

Lo scetticismo può considerare le giuste esigenze della legge di Dio con scherno, disprezzo e superiorità; la mondanità può contaminare la maggior parte degli uomini e dominarne la minoranza; la proclamazione del messaggio di Dio può richiedere grandi sforzi e sacrifici continui; ma alla fine la verità trionferà gloriosamente. — Prophets and Kings, 186 (1916). {SC 136.6}

Quando il Signore concluderà la sua opera sulla terra, la legge divina sarà di nuovo esaltata. La falsa religione può avere il sopravvento, l’iniquità può abbondare, l’amore di molti può raffreddarsi, la croce di Cristo può essere ignorata e le tenebre spirituali invadere il mondo, l’opinione pubblica può volgersi contro la verità, complotti su complotti possono essere orditi per abbattere il popolo di Dio, ma nell’ora del supremo pericolo il Dio di Elia invierà degli uomini, la cui voce non potrà essere ridotta al silenzio. Nei grandi agglomerati urbani, nei luoghi dove gli uomini avranno bestemmiato contro l’Onnipotente, si innalzerà una voce di severo rimprovero. Uomini scelti da Dio denunceranno coraggiosamente l’unione fra la chiesa e il mondo, e con slancio inviteranno uomini e donne a passare dall’osservanza di una istituzione umana all’osservanza del vero giorno di riposo. — Prophets and Kings, 186, 187 (1916). {SC 137.1}

Quelli che si danno da fare per la causa della verità scopriranno che non potranno evitare di suscitare la rabbia dei loro nemici. Anche se sono stati chiamati da Dio a svolgere l’opera ed egli approva i loro metodi, non potranno evitare rimproveri e derisione. Saranno accusati di essere visionari, inaffidabili, astuti e ipocriti; di qualsiasi cosa, in sostanza funzionale ai propositi dei loro nemici. Anche le cose più sacre saranno rappresentate sotto un’ottica ridicola per far divertire i miscredenti. Per eccitare la gioia del critico profano basta una minima dose di sarcasmo e uno spirito triviale, unito a invidia, gelosia, irriverenza e odio. E questi presuntuosi buffoni aguzzano la loro ingegnosità e si incoraggiano a vicenda nella loro azione blasfema. La derisione e il disprezzo provocano grande sofferenza all’animo umano, ma devono essere sopportati da tutti quelli che sono fedeli a Dio. Fa parte del piano dell’avversario distrarre le persone dall’opera che Dio {SC 144.3} ha loro affidato. — The Southern Watchman, 12 aprile 1904. {SC 144.4}

Quando entriamo in contatto con gli altri dobbiamo sempre ricordarci che nella vita di ognuno esistono esperienze segrete. Nelle pagine della loro memoria sono state archiviate storie tristi, nascoste a ogni forma di curiosità. Vi sono registrate lunghe e dure lotte, verificatesi in circostanze penose, difficoltà familiari che giorno dopo giorno logorano il coraggio e la fede. Coloro che conducono le battaglie della vita fra grandi difficoltà, possono essere incoraggiati e sostenuti con piccole attenzioni che si manifestano con semplici gesti d’amore. Per queste persone la stretta di mano di un vero amico è più preziosa dell’oro e dell’argento e le parole gentili sono paragonabili al sorriso degli angeli. {SC 156.5}

Molti uomini lottano contro la miseria, costretti a lavorare duramente per un salario basso, che può assicurare loro solo l’indispensabile per vivere. La fatica e le privazioni, la mancanza di speranza in un miglioramento rendono enorme questo peso. Quando poi si sommano dolore e malattia, il peso diventa quasi insopportabile. Angosciati e oppressi questi poveri uomini non sanno a chi rivolgersi per ricevere aiuto. Condividete le loro difficoltà, le loro sofferenze, i loro momenti di scoraggiamento, così avrete l’occasione di aiutarli. Parlate loro delle promesse di Dio, pregate con loro e per loro, comunicategli la speranza. — The Ministry of Healing, 158 (1905). {SC 156.6}

Per molti la vita è una lotta penosa; si rendono conto dei loro limiti, si sentono miserabili e increduli; pensano di non avere motivi per cui essere grati. Parole gentili, sguardi di simpatia, espressioni di apprezzamento saranno, per coloro che sono soli o lottano costantemente, come un bicchiere di acqua fresca per chi è assetato. Un’espressione affettuosa, una dimostrazione di bontà allevieranno il peso che opprime quelle spalle stanche. Ogni parola e ogni gesto che esprimono un amore disinteressato sono l’espressione dell’amore di Cristo per l’umanità. — Thoughts from the Mount of Blessing, 23 (1896). {SC 157.1}

Il peccato è il più grave di tutti i mali ed è nostro dovere compatire il peccatore e aiutarlo. Ma non possiamo raggiungere tutti nello stesso modo. Molti nascondono la loro fame di verità e trarrebbero un gran beneficio da una parola affettuosa, che non li faccia sentire abbandonati. Altri si trovano in uno stato infelice e non se ne rendono conto, non hanno la consapevolezza del loro profondo degrado morale. Quanti sono affondati nella melma del peccato al punto d’aver perduto il senso della realtà eterna e la somiglianza con Dio! Non sono interessati alla salvezza, non credono in Dio né hanno fiducia negli uomini. Molti di loro potranno essere conquistati solo con atti di generosa bontà. Bisogna innanzi tutto prendersi cura delle loro necessità fisiche, dargli da mangiare, pulirli e vestirli decentemente, e quando vedranno queste dimostrazioni di carità disinteressata, troveranno più facile credere anche nella carità di Cristo. {SC 157.2}

Il nostro dovere su questa terra è vivere per promuovere il bene altrui, essere ospitali; di solito è grazie a un imprevisto che ci occupiamo di chi ha davvero bisogno della nostra cura, della nostra compagnia e della nostra casa. Certe persone si allontanano questi pesi, ma qualcuno deve pur farsene carico; e poiché, in generale, i fratelli non sono amanti dell’ospitalità e non adempiono con regolarità ai loro doveri cristiani, quei pochi dotati di spirito disponibile e che gioiosamente si sforzano di identificarsi nei casi di chi ha bisogno d’aiuto, si assumono tutte le responsabilità. — Testimonies for the Church 2:645 (1885). {SC 158.1}

Non dimenticate l’ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli”. Ebrei 13:2. Queste parole non hanno mai perso la loro importanza. Il Padre in cielo continua a presentare ai suoi figli opportunità che nascondono potenziali benedizioni e coloro che ne approfittano proveranno grandi gioie. — Prophets and Kings, 132 (1916). {SC 158.2}

Ho visto che è conforme alla volontà divina il fatto che vedove, orfani, ciechi, sordi, muti e persone con handicap di vario tipo siano messi in stretta relazione con la sua chiesa; questo mette alla prova i suoi membri e fa venir fuori il loro vero carattere. Gli angeli di Dio ci sorvegliano per vedere come trattiamo le persone che hanno bisogno della nostra solidarietà, del nostro amore e della nostra disinteressata generosità. Si tratta dell’esame del nostro carattere, al quale ci sottopone Dio. Testimonies for the Church 3:511 (1885). {SC 158.4}

Il Signore desidera che gli uomini ricchi siano convertiti e diventino suoi collaboratori per raggiungerne altri. Egli desidera che quanti siano in grado di dare un contributo all’opera di riforma e di risveglio, possano vedere la preziosa luce della verità ed esserne trasformati nel carattere, per mettere poi al suo servizio i capitali che sono stati loro affidati. Vuole che investano le risorse che ha prestato loro per fare del bene e aprire la strada alla predicazione del Vangelo a ogni classe sociale, vicina e lontana. — Testimonies for the Church 9:114 (1909). {SC 167.4}

Ora che i giudei stavano cercando di distruggere la chiesa di Cristo, Nicodemo si fece avanti in sua difesa. Senza più prudenza e titubanza, incoraggiò la fede dei discepoli e usò la sua ricchezza per sostenere la chiesa in Gerusalemme e per la diffusione del Vangelo. Allora, quelli che nel passato lo avevano riverito, cominciarono a deriderlo e a perseguitarlo ed egli da ricco divenne ben presto povero, ma non per questo esitò a difendere la sua fede. — The Acts of the Apostles, 105 (1911). {SC 169.3}

Spesso il cristiano è minacciato da tanti pericoli: in quei momenti gli sembra difficile compiere il suo dovere. Egli potrà pensare di trovarsi davanti a una difficoltà incombente e avere dietro di sé solo oppressione e morte. Tuttavia la voce di Dio è chiara e gli dice: “Guarda avanti”. Dovremmo ubbidire a questo ordine, anche se i nostri occhi non riescono a penetrare oltre l’oscurità, anche se sentiamo le onde fredde scorrere sui nostri piedi. Ciò che impedisce il nostro progresso non scomparirà, se avremo un atteggiamento dubbioso ed esitante. Coloro che rimandano la decisione di ubbidire, aspettando il momento in cui ogni incertezza sia svanita e non vi sia più il rischio di un fallimento o di una sconfitta, non ubbidiranno mai. Gli increduli mormorano: “Aspettiamo finché tutte le difficoltà saranno rimosse e possiamo vederci chiaro”; la fede, invece, che “spera ogni cosa” e “crede ogni cosa”, dice con coraggio: “Avanti!” — Patriarchs and Prophets, 290 (1890). {SC 191.7}

Nella scelta di uomini e donne da consacrare al proprio servizio, il Signore non si chiede se siano colti, eloquenti o ricchi, bensì: “Possiedono un’umiltà tale che io possa insegnare loro le mie vie? Posso mettere sulle loro labbra le mie parole? Mi rappresenteranno?” — Testimonies for the Church 7:144 (1902). {SC 201.2}

Nel tentativo di aiutare i poveri, i disperati e gli abbandonati non fatelo pontificando dall’alto della vostra dignità e della vostra superiorità, perché in questo modo non otterrete nulla. — Testimonies for the Church 6:277 (1900). {SC 201.3}

L’umiliazione della sconfitta spesso costituisce una benedizione, perché sottolinea la nostra incapacità di compiere la volontà di Dio senza il suo aiuto. — Patriarchs and Prophets, 633 (1890). {SC 201.5}

Tutto il cielo è interessato all’opera che i messaggeri di Dio stanno svolgendo nel mondo, nel nome di Gesù Cristo di Nazaret. Si tratta di una grande missione, fratelli e sorelle; dovremmo sottometterci quotidianamente davanti al Padre e non credere di avere una perfetta saggezza. Dovremmo occuparci di quest’opera con grande entusiasmo; non chiediamo a Dio di abbassare il nostro orgoglio, perché quando il Signore si impossessa di noi può sottometterci in un modo a noi non gradito; ma giorno dopo giorno umiliamoci personalmente sotto la sua possente mano. Pianifichiamo la nostra salvezza con timore e tremore. Se è Dio a operare in noi il volere e il fare secondo il suo piacere, a noi non resta che collaborare con lui mentre agisce per nostro tramite. — The Review and Herald, 12 luglio 1887. {SC 201.7}

Non saranno la dignità o le conquiste intellettuali a farci conquistare la corona dell’immortalità. Solo i mansueti e gli umili, che hanno riposto la loro fiducia in Dio, riceveranno questo dono. — The Southern Watchman, 16 aprile 1903. {SC 202.1}

Quando il servitore è sotto pressione per il lavoro e le preoccupazioni ed è spossato nel corpo e nella mente, si dovrebbe mettere da parte per un po’ e riposare, non per un’egoistica gratificazione, ma per potersi preparare meglio in vista degli impegni futuri. The Review and Herald, 14 novembre 1893. {SC 202.4}

Il nostro Dio è sempre pietoso, compassionevole e comprensivo in ogni sua richiesta. Non pretende da noi un ritmo d’azione che sia dannoso per la salute o che indebolisca le nostre facoltà mentali. Non vuole che si lavori sotto pressione e sforzo fino allo sfinimento e all’esaurimento nervoso. Il Signore ci ha dato la ragione e si aspetta che la esercitiamo, agendo in sintonia con le leggi della vita che ha impiantato in ognuno di noi, rispettandole per poter conservare un’organizzazione ben equilibrata. I giorni si susseguono e ogni giornata ha le sue responsabilità e i suoi doveri, ma il lavoro di domani, le mansioni del giorno seguente non possono far parte del quotidiano. Gli operai coinvolti nell’opera di Dio dovrebbero avvertirne il carattere sacro e prepararsi alle cose da fare domani mediante un giudizioso impiego delle loro energie odierne. — The Review and Herald, 7 novembre 1893. {SC 203.1}

Tutti coloro che si impegnano nel ministero rappresentano la mano tesa di Dio. Education, 271 (1903). {SC 213.1}

Non è la quantità di lavoro svolto o i suoi risultati visibili che Dio apprezza, quanto lo spirito con cui lavoriamo. Gli operai che si presentano nella vigna all’undicesima ora sono riconoscenti di questa possibilità di lavorare e del fatto che il proprietario li abbia accettati così a tarda ora. E che sorpresa per loro quando, alla fine, egli li ricompensa per una giornata intera di lavoro! Sanno benissimo di non meritare quella retribuzione. La gentilezza con la quale li tratta li ha riempiti di gioia e mai dimenticheranno la sua bontà e il generoso salario ricevuto. Lo stesso è per il peccatore che, cosciente della propria indegnità, entra nella vigna del Signore all’undicesima ora. Sa che non gli rimane molto tempo per lavorare al servizio di Dio e meritare una ricompensa, ma è felice che egli lo accetti. Fa il suo dovere con umiltà e fiducia, grato del privilegio di collaborare con Cristo. Dio gradisce questo atteggiamento e lo onora. — Christ’s Object Lessons, 397, 398 (1900). {SC 217.7}

LA CHIESA DEL RIMANENTE

ESTRATTI

Questo testo venne scritto da Ellen G. White e può essere letto per intero nel sito avventista:

https://egwwritings.org/

Satana ha una grande confederazione, la sua chiesa. Cristo la chiama sinagoga di Satana, perché i suoi membri sono i figli del peccato. I membri della chiesa di Satana si sono di continuo adoperati per abbattere la legge divina e rendere confusa la distinzione fra il bene e il male. Satana lavora con grande energia nei figli della disubbidienza e si serve di loro per esaltare il tradimento e l’apostasia come verità e fedeltà. Attualmente la forza della sua satanica ispirazione spinge i viventi a proseguire nella grande ribellione contro Dio, che ebbe inizio in cielo. {CR 6.1}

Come Davide, noi possiamo ripetere: “Signore, è tempo per Te di operare, perché essi hanno schernito la tua legge”. Gli uomini si sono abbandonati alla trasgressione della legge di Dio, sì da raggiungere un grado di insolenza, che non ha precedenti. Essi si esercitano alla disubbidienza e si avvicinano rapidamente al limite della sopportazione e dell’amore di Dio, per cui Egli interverrà per rivendicare il proprio onore e reprimere la dilagante iniquità. {CR 12.1}

Essi cercano di demolire quello che Dio vuole restaurare mediante il messaggio di Laodicea. Il Signore ferisce per curare e non per distruggere. Egli non affida mai ad un uomo un messaggio che possa scoraggiare o abbattere una chiesa. Egli rimprovera, corregge, castiga, ma ciò allo scopo di rialzare per poi approvare.{CR 13.1}

Queste anime devote considerano virtù vantarsi della propria libertà di pensare e di agire con assoluta indipendenza. Esse non ascoltano il consiglio di nessuno e non sono responsabili verso nessuno. Mi fu mostrato che Satana si sforza di indurre gli uomini a credere che Dio ordini loro di appartarsi e di seguire la propria via, indipendentemente dai fratelli. {CR 20.1}

Egli vuol disciplinare e preparare il suo popolo, così che non vi siano discrepanze nel senso che uno crede una cosa, mentre un altro ha una fede e delle opinioni diametralmente opposte. {CR 20.2}

Solo Dio ed il cielo sono infallibili. Coloro che credono di non dover mai abbandonare un’opinione preferita, di non dover avere mai l’occasione di cambiare opinione, saranno disillusi. Finché ci terremo attaccati alle nostre idee ed alle nostre opinioni con persistente tenacia, non raggiungeremo quella unità per la quale Cristo pregava. {CR 21.2}

Il servitore del Signore non deve contendere, ma dev’essere mite verso tutti, atto ad insegnare, paziente, correggendo con dolcezza quelli che contraddicono, se mai avvenga che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la Verità”. 2 Timoteo 2:24, 25.

Il Redentore del mondo, l’Inviato da Dio, il più grande Educatore che mai sia esistito, riserbava ai suoi discepoli alcune istruzioni. Oltre agli insegnamenti per la folla che lo seguiva, ne aveva altri esclusivamente per i suoi discepoli e che il gran pubblico non era capace né di apprezzare, né di comprendere. {CR 25.2}

Il Signor Gesù giudicò opportuno fare conoscere ai discepoli molte cose che non insegnava alla folla. Egli indicava loro le ragioni per le quali gli scribi, i farisei e i sacerdoti Lo odiavano, e annunciò loro il suo tradimento, le sue sofferenze e la sua morte, ma non rivelò così chiaramente queste cose al mondo. Egli dette ai discepoli degli avvertimenti, fece loro conoscere a cosa avrebbero condotto tutti i complotti orditi contro di Lui e infine tutto quello che essi potevano aspettarsi. Dette loro delle istruzioni precise ch’essi non compresero appieno che dopo la sua morte, la sua resurrezione e la sua ascensione. Quando lo Spirito Santo scese, esso ricordò loro quello che il Maestro aveva detto. {CR 26.2}

Vi sono due forze contrarie che sono continuamente all’opera nella chiesa: una che si sforza di purificare la chiesa, l’altra che cerca di corrompere il popolo di Dio. {CR 37.1}

I falsi dottori possono sembrare molto zelanti per la causa di Dio e fare dei sacrifici per far conoscere le loro teorie al mondo ed alla chiesa, ma siccome mescolano l’errore con la verità, il loro messaggio è ingannatore e condurrà le anime in falsi sentieri. Bisogna contrastarli e respingerli non perché sono dei malvagi, ma perché insegnano una impostura e si sforzano di mettere sulla menzogna il suggello della verità. {CR 46.1}

Quanto è triste vedere degli uomini darsi tanta pena per edificare delle teorie errate, mentre vi sono dei tesori di verità che confermerebbero le anime nella santissima fede! Invece di affermare la verità, essi permettono alla loro immaginazione di smarrirsi in teorie nuove e strane, e si mettono in conflitto con coloro di cui Dio si serve per condurre delle anime alla conoscenza della verità. Essi ignorano tutto quello che è stato scritto sull’unità della fede e dell’amore. Essi calpestano così la preghiera di Cristo, considerando l’unità che Egli domandava a Dio come una cosa secondaria. Essi pensano che importa poco che i discepoli siano uno come il Padre e il Figlio sono uno. {CR 47.2}

Presto il mondo sarà chiamato a render conto al grande Legislatore dell’infrazione della sua legge e solo chi, rinunciando alla trasgressione, diventerà ubbidiente, potrà sperare nel perdono e nella pace. {CR 70.2}

ALTRI TESTI AVVENTISTI 3ultima modifica: 2021-03-27T20:58:50+01:00da ruggerorv


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