ALTRI TESTI AVVENTISTI 2


TESTIMONIANZE PER I MINISTRI E PER GLI OPERAI DEL VANGELO

ESTRATTI

Questo testo può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del 7mo giorno:

https://egwwritings.org/

Come sottolineato nella prefazione di questa terza edizione, il libro Testimonianze per i Ministri è stato preparato per i Ministri della chiesa ed è composto da materiale proveniente da diverse fonti, soprattutto dagli articoli di Ellen. G. White che sono apparsi nella Review and Herald e opuscoli recanti le testimonianze alla chiesa di Battle Creek e ad alcuni dirigenti dell’opera. {TMGI 7.1}

La maggior parte del contenuto di questo volume è stato scritto negli anni 1890 — 1898, con altro materiale precedente o successivo a quegli anni, pubblicato col proposito di aumentare certi consigli della penna ispirata. {TMGI 7.2}

Alcuni rimproveri {TMGI 7.5}

sono particolarmente severi, ma il Signore ha promesso che nella sua disciplina “rimprovera, riprende e castiga; ma lo fa unicamente per poter restaurare”. (Testimonianze per i Ministri, pagina 23) {TMGI 8.1}

Nella loro esperienza riguardo all’avvento, già nella metà della decade iniziata nell’anno 1840, essi avevano osservato le chiese protestanti importanti, con il loro credo ben definito; nonostante questo esse si separarono dalle grandi verità insegnate nella Parola di Dio. {TMGI 8.5}

Per lei, il fatto che Dio ha mandato messaggi di rimprovero a coloro che commisero un errore, non era un indizio dell’abbandono da parte di Dio, ma piuttosto un’evidenza dell’amore di Dio, “perché il Signore corregge chi ama” (Ebrei 12:6). {TMGI 21.1}

Ogní scríba che díventa un
díscepolo del regno deí cíelí è símíle
a un padrone dí casa, íl quale tíra
fuorí dal suo tesoro cose nuove e
cose vecchíe”
. {TMGI 22.1} Matteo 13:52

Testifico davanti ai miei fratelli e sorelle che la chiesa di Cristo, pur essendo debole e imperfetta, è l’unico oggetto sulla terra alla quale Dio volge la Sua suprema considerazione. Mentre il Signore estende il Suo invito a tutto il mondo, affinché tutti vadano a Lui per essere salvati, il Signore impegna i suoi angeli per dare l’aiuto divino ad ogni anima che accorre a Lui con pentimento e contrizione, e Lui si manifesta personalmente attraverso il suo Santo Spirito in mezzo alla sua chiesa. {TMGI 23.3}

Se tieni conto delle colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te vi è il perdono, perché tu sia temuto. Io aspetto il SIGNORE, l’anima mia lo aspetta; io spero nella sua parola. {TMGI 23.4} Salmo 130:4, 5

Fratelli e sorelle, considerate che il Signore ha un popolo, un popolo eletto, la sua Chiesa, e questa chiesa è la Sua forza, che Lui sostiene in un mondo ribelle e ferito dal peccato. Egli desidera che nessun’altra autorità, all’infuori della Sua, sia riconosciuta. {TMGI 24.2}

Satana ha una grande confederazione, la sua chiesa. Cristo la chiama sinagoga di Satana, perché i suoi membri sono figli del peccato. I membri della chiesa di Satana lavorano senza sosta per eliminare la legge divina e per confondere la distinzione tra il bene e il male. Satana sta lavorando con grande potenza attraverso i figli della disubbidienza, allo scopo di esaltare il tradimento e l’apostasia come verità e lealtà. E ai nostri giorni la potenza della sua ispirazione satanica sta muovendo gli strumenti viventi per portare ad effetto la grande ribellione, la stessa che ebbe inizio nel cielo contro Dio. {TMGI 24.3}

Così noi riconosciamo il Signore e accettiamo la Sua legge, il fondamento del Suo governo nel cielo e il suo dominio sulla terra. La Sua autorità deve essere mantenuta distinta e chiara di fronte al mondo, e nessun’altra legge che si trovi in conflitto con la legge di Jahveh dovrà essere riconosciuta. {TMGI 24.4}

Il Signore ha provvisto la Sua chiesa di talenti e di benedizioni, affinché possa presentare al mondo un’immagine delle capacità di Dio e affinché essa sia perfetta in Lui e possa rappresentare una costante esemplificazione di un altro mondo, il mondo eterno, dove le leggi sono superiori alle leggi terrene. {TMGI 25.1}

Il Signore Gesù sta realizzando degli esperimenti nei cuori umani per mezzo della manifestazione della Sua misericordia e abbondante grazia. Lui effettua in noi delle trasformazioni così sorprendenti che Satana, con tutto il suo vanto, con tutti i suoi seguaci uniti contro Dio e contro le leggi del suo governo, si ferma a guardarli come una forza inespugnabile davanti ai suoi sofismi e inganni. Essi sono per lui un mistero incomprensibile. Gli angeli del Signore, i serafini e i cherubini sono incaricati di collaborare con gli agenti umani, contemplano con stupore e gioia gli uomini caduti, una volta figli dell’ira, ora, attraverso gli insegnamenti di Cristo, trasformati a Sua immagine per essere figli e figlie di Dio, e per svolgere un ruolo importante nei misteri del cielo. {TMGI 25.2}

Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello”. {TMGI 25.4} Apocalisse 19:9

La chiesa è proprietà di Dio, e Dio la ricorda costantemente mentre è nel mondo, perché essa è soggetta alle tentazioni di Satana. {TMGI 26.2}

Essi saranno tentati di disonorare e disprezzare la legge di Dio, che è il fondamento del Suo governo in cielo e in terra? No! Nonostante gli uomini esprimano contro di essa scherno e disprezzo, per la chiesa di Dio la legge è preziosa, sacra e onorevole. {TMGI 27.12}

Essi vogliono distruggere ciò che Dio vuole restaurare con il messaggio a Laodicea. Egli ferisce affinché possa sanare e non per far perire. Il Signore non ha dato a nessun uomo dei messaggi che scoraggino e avviliscano la chiesa. Egli rimprovera, castiga, ma alla fine lo fa solo per ristabilire e approvare il Suo popolo. {TMGI 28.6}

Ogni insegnante deve essere allo stesso tempo un allievo, affinché i suoi occhi siano unti e possano vedere le evidenze della Verità di Dio che avanza. Se egli vuole impartire la luce agli altri, i raggi del Sole di Giustizia devono risplendere nel suo cuore. {TMGI 29.2}

Abbiamo aperto le scritture con riverente timore. Spesso abbiamo digiunato con lo scopo di comprendere meglio la Verità. Dopo ferventi preghiere, se qualche punto non era stato capito, era oggetto di discussione e ognuno esprimeva liberamente la propria opinione, dopodiché ci inginocchiavamo e ricominciavamo a pregare e supplicare l’Iddio del cielo, affinché ci aiutasse a essere completamente d’accordo e potessimo diventare Uno con Cristo e con il Padre. Molte lacrime sgorgavano dai nostri occhi. {TMGI 29.9}

In questo modo abbiamo passato molte ore. A volte lo studio solenne delle Scritture durava l’intera notte, allo scopo di comprendere la Verità per il nostro tempo. In alcune occasioni lo Spirito di Dio mi visitò e con il suo aiuto le parti difficili diventavano chiare, e a questo punto tutto era in armonia e comprensibile. Tutti eravamo di una stessa mente e uno stesso Spirito. {TMGI 30.1}

A volte uno o due fratelli si ostinavano contro un punto di vista presentato e sfrenatamente assecondavano i sentimenti naturali del cuore, ma quando appariva questa disposizione, sospendevamo i nostri incontri, affinché ognuno, individualmente, potesse avere l’opportunità di andare a Dio in preghiera e senza conversazione con altri, studiasse il punto di differenza e chiedesse la luce del cielo. Con espressioni di amicizia ci separavamo, per incontrarci di nuovo in un altro momento per proseguire con lo studio. A volte la potenza di Dio scendeva su di noi in modo marcato, e quando una chiara luce ci rivelava i punti più confusi della Verità, tutti insieme piangevamo dalla gioia. {TMGI 30.3}

Cercammo il Signore con ardenti preghiere per capire meglio la Sua volontà e ci fu data luce dal suo Spirito, nel senso che ci doveva essere ordine e disciplina nella chiesa, di conseguenza l’organizzazione della stessa era essenziale. Il sistema e l’ordine si manifestano in tutte le opere di Dio in tutto l’universo. L’ordine è la legge del cielo e quindi dovrebbe essere la legge anche del popolo di Dio sulla terra. {TMGI 31.1}

Satana sa molto bene che il successo si ottiene con l’ordine e l’armonia. Egli sa bene che tutto ciò che è relazionato col cielo è in perfetto ordine, che la sottomissione e la disciplina perfetta designano i movimenti della moltitudine angelica. Egli si propone di separare i cristiani professi dall’ordine del cielo, pertanto inganna anche quelli che si professano figli di Dio e gli fa credere che l’ordine e la disciplina siano nemici della spiritualità, e che l’unica sicurezza per loro consista nel permettere che ognuno segua la sua condotta, separandosi dalle chiese, {TMGI 32.3}

il luogo ove appunto s’insegna la disciplina e l’armonia. Tutti gli sforzi compiuti per stabilire l’ordine, sono considerati pericolosi, una restrizione della libertà che è lecito fruire, e quindi sono temuti come papismo. Queste anime tanto zelanti considerano che è una virtù vantarsi della loro libertà di pensare e agire in modo indipendente. Essi non accettano indicazioni da nessuno. E non si sottomettono ad alcun uomo. Mi è stato mostrato che questo atteggiamento è opera di Satana, perché è proprio lui che conduce gli uomini lontano dall’ordine del Signore, per trovare un percorso indipendente e lontano dai loro fratelli. {TMGI 32.4}

Dio guida il Suo popolo fuori dal mondo sul sentiero della Verità eterna, nei comandamenti e nella fede di Gesù. Egli vuole insegnare la disciplina e preparare i suoi figli. Non saranno in disaccordo, credendo uno una cosa e avendo un’altra fede e opinioni totalmente opposte, o muovendosi ognuno indipendentemente dal corpo. Per la diversità dei doni e ministeri che Dio ha posto nella chiesa, tutti possono arrivare all’unità della fede. Se una persona adotta i suoi punti di vista riguardo alla Bibbia, senza considerare il parere dei fratelli, e giustifica la sua condotta dicendo che egli ha diritto di professare le sue opinioni particolari, e poi cerca di imporle agli altri, in questo caso come può la preghiera essere esaudita? E se altri vogliono far valere il loro diritto di credere e di parlare di ciò che gli piace, senza alcun riferimento alla fede del corpo, allora dove sarà l’armonia che esisteva tra Cristo e Suo Padre, quella stessa fede che Cristo chiese in preghiera potrebbe esistere tra i suoi fratelli? {TMGI 33.1}

Anche se abbiamo un’opera individuale e una responsabilità individuale davanti a Dio, non dobbiamo seguire i nostri giudizi indipendentemente, senza considerare le opinioni e i sentimenti dei nostri fratelli, perché questo comportamento ci condurrà al disordine nella chiesa. È un dovere dei ministri rispettare le opinioni dei fratelli; ma le relazioni tra gli uni e gli altri, così come le dottrine che insegnano, devono essere esaminati alla luce della legge e della testimonianza; poi, se i cuori sono disposti ad accettare gli insegnamenti, non ci saranno divisioni tra i membri. Alcuni sono inclini al disordine e in questo modo si separano dalle pietre miliari della fede, ma Dio sta inducendo i suoi ministri ad essere Uno nello spirito e nella dottrina. È necessario che la nostra unità di oggi sia di un carattere tale che sopporti il fuoco della prova {TMGI 33.2}

Abbiamo ancora molto da imparare e molto da disimparare. Solo Dio e il cielo sono infallibili. Coloro che credono che mai abbandoneranno un’opinione solamente accarezzata e che mai gli si presenterà l’occasione di cambiare il loro punto di vista, rimarranno delusi. Fintanto che noi continueremo ad afferrarci alle nostre idee e opinioni con determinazione, non ci potrà mai essere unità per la quale Cristo ha pregato. {TMGI 33.3}

Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori, nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità. {TMGI 33.5}

Che i figli di Dio: {TMGI 34.5}

…possano fare del bene, arricchirsi di opere buone, essere generosi nel donare, pronti a dare, e così mettere da parte un tesoro ben fondato per l’avvenire, per ottenere la vera vita. {TMGI 34.6}

Ci sono degli argomenti riguardo le Testimonianze, che sono scritte non per il mondo in generale, ma per i figli di Dio, e non è opportuno divulgarle come istruzioni, avvertimenti, rimproveri a carattere pubblico. Il Redentore del mondo, l’Inviato di Dio, il più grande Maestro che i figli degli uomini hanno poco conosciuto, ha presentato alcun temi d’insegnamento, non per il mondo, ma solo per i suoi discepoli. {TMGI 36.2}

Il Signore ha ritenuto necessario dichiarare molte cose solo ai discepoli e non alle moltitudini. Egli ha rivelato solo a loro il motivo dell’odio manifestato verso di lui dagli scribi, dai farisei e dai sacerdoti; egli parlò della sua sofferenza, del tradimento e della morte, ma non spiegò al mondo questi temi con tanta chiarezza. Gesù aveva avvertimenti da dare ai suoi seguaci e gli rivelò i dolorosi avvenimenti che sarebbero accaduti, affinché fossero prevenuti. {TMGI 37.2}

Tra Dio e il mondo è sorta una grande controversia. Quando i giudici saranno riuniti e i libri saranno aperti, Egli avrà un grave giudizio da pronunciare, grave a tal punto che il mondo soccomberà nella paura, farà tremare gli uomini accecati e stregati dalle illusioni e dagli inganni satanici. Il Signore chiederà conto a tutto il mondo per la morte del Suo Unigenito Figlio, che virtualmente tutti hanno crocifisso di nuovo, e lo hanno consegnato al pubblico obbrobrio nel perseguitare il Suo popolo. Il mondo ha respinto Cristo nella persona dei suoi santi, ha rifiutato il Suo messaggio nel rifiuto dei messaggi dei profeti, degli apostoli e dei suoi messaggeri. Il mondo ha respinto quelli che sono stati collaboratori di Cristo e per questo devono rendere conto a Dio. {TMGI 39.2}

Chi di voi teme il SIGNORE e ascolta la voce del suo servo? Sebbene cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome del SIGNORE e si appoggi al suo Dio! Ecco, voi tutti che accendete un fuoco, che siete armati di tizzoni, andatevene nelle fiamme del vostro fuoco e fra i tizzoni che avete accesi! Questo avrete dalla mia mano: voi vi coricherete nel dolore. {TMGI 42.4} Isaia 50:10,11

Invece dell’unità che dovrebbe esistere tra i credenti, vi è discordia, perché a Satana è permesso di entrare e, per mezzo di errori e inganni, induce quelli che non stanno imparando da Cristo ad essere mansueti e umili di cuore, a seguire una traiettoria differente da quella che segue la chiesa e spezzare, se è possibile, la sua unità. {TMGI 45.5}

Nonostante che nella chiesa esista il male, e rimarrà fino alla fine del mondo, la chiesa in questi ultimi giorni è sempre la luce per questo mondo corrotto e contaminato dal peccato. La chiesa è debole e imperfetta, ed ha bisogno di essere rimproverata, avvertita e consigliata. {TMGI 46.2}

Rifiutandosi di ascoltare il messaggio di Dio, gli uomini sprofonderanno nell’oscurità, perché hanno chiuso la loro anima davanti alle benedizioni; e nel manifestare mancanza di rispetto per gli agenti che Dio ha designato, privano Cristo della gloria che gli compete. {TMGI 49.1}

Lo scopo della predicazione non è solo trasmettere informazione, non è solo convincere l’intelletto dei presenti. La predicazione della Parola dovrebbe far appello all’intelletto, dovrebbe trasmettere la conoscenza, ma deve fare ancor più di questo. Le parole del ministro dovrebbero raggiungere i cuori degli ascoltatori. {TMGI 55.4}

Noi, invece, vediamo che il Signore stesso, a volte, sceglie degli uomini per insegnare quello che è considerato contrario alle dottrine stabilite. Coloro che una volta erano i depositari della Verità sono diventati infedeli alla loro sacra missione; il Signore sceglierà altri che riceveranno i raggi del Sole di giustizia e che difenderanno le Verità contrarie alle idee dei leader religiosi. E poi questi leader, nella cecità della loro mente, danno libero corso a quello che considerano giusta indignazione nei confronti di coloro che si rifiutano di ascoltare le loro favole. Essi si comportano come uomini che hanno perso il lume della ragione. Essi non considerano la possibilità che proprio loro non hanno compreso la Parola, dal momento che hanno erroneamente interpretato e applicato le Scritture, e di conseguenza hanno edificato false dottrine sopra quelle che denominano dottrine fondamentali della fede. {TMGI 61.1}

Anche gli Avventisti del settimo giorno sono in pericolo di chiudere gli occhi sulla Verità tale come è in Gesù Cristo, perché contraddice qualcosa che danno per scontato come Verità, ma che secondo gli insegnamenti dello Spirito Santo non è Verità. Tutti dobbiamo essere umili e sforzarci al massimo di eliminare l’IO ed esaltare Gesù Cristo. Nella maggior parte delle controversie religiose si creano dei problemi che creano delle supremazie. Ma supremazie di che cosa? A proposito di questioni che non sono assolutamente vitali, ma vengono così considerate dagli uomini perché gli si dà troppa importanza. (Vedere Matteo 12:31-37; Marco 14:56; Luca 5:21; Matteo 9:3) {TMGI 61.4}

Non si trattava solo della loro colpevolezza, e quindi meritavano d’essere oggetto dell’ira, ma essi acquisirono gli attributi di Satana e con determinazione continuarono ad opporsi contro Dio. Giorno dopo giorno, nel loro persistente rifiuto di pentirsi, rinnovavano la loro ribellione. Si stavano preparando a raccogliere ciò che avevano seminato. L’ira di Dio non si dichiara contro gli uomini solo a causa dei peccati che hanno commesso, ma per aver scelto di rimanere in uno stato di resistenza e, avendo ricevuto la luce e la conoscenza, continuano a ripetere i peccati del passato. Se essi si fossero sottoposti al Signore, sarebbero stati perdonati, ma purtroppo erano determinati a non cedere. Essi sfidavano Dio con la loro ostinazione. Queste anime si erano sottomesse a Satana e lui controllava la loro volontà. {TMGI 64.2}

Poiché così aveva detto il Signore, DIO, il Santo d’Israele: Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza; ma voi non avete voluto! {TMGI 75.5} Isaia 30:10-15

La Parola di Dio rivela la Verità e non la menzogna. In essa con c’è nulla di forzato, non c’è nulla di estremo o esagerato. Dobbiamo accettarla come la Parola del Dio vivente. {TMGI 76.2}

Infatti, dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia. {TMGI 79.2} Giovanni 1:12,16 {TMGI 79.3}

Vorrei dare un avvertimento a coloro che per anni hanno resistito alla luce e albergato uno spirito di ribellione. Per quanto tempo odierete e disprezzerete i messaggi della giustizia di Dio? Dio ha dato il Suo messaggio ai suoi messaggeri ed essi portano la Parola del Signore. Vi è salvezza per voi, ma solo attraverso i meriti di Gesù Cristo. La grazia dello Spirito Santo vi è stata offerta in continuazione. La luce e la potenza dell’alto sono stati abbondantemente sparsi in mezzo a voi. Vi sono prove affinché tutti possano discernere coloro che il Signore ha scelto come suoi servitori. Ma vi è chi disprezza gli uomini e il messaggio che portano. Li hanno scherniti chiamandoli fanatici, estremisti e maniaci. {TMGI 80.10}

Il testo biblico: Adiratevi, ma non peccate (Efesini 4:26), si riferisce alla giusta indignazione contro il peccato, che nasce dal profondo rispetto verso il Signore, e non dalla rabbia provocata dall’ambizione o dall’egoismo. Così grande fu l’ira di Mosè! {TMGI 83.10}

Alcuni hanno pensato che sia una prova di acume e superiorità intellettuale sommergere le menti nella perplessità riguardo a ciò che è verità. Essi ricorrono alla sottigliezza del ragionamento, al gioco di parole, prendono vantaggio ingiustamente facendo domande. Quando le loro domande sono state chiaramente contestate, cambiano argomento e saltano ad un altro punto per evitare di riconoscere la verità. {TMGI 89.4}

Le labbra dei bambini si apriranno per proclamare i misteri che sono stati nascosti alle menti degli uomini. {TMGI 94.1}

Da che parte stiamo? Mentre il mondo ha rigettato Cristo, il cielo lo ha accolto. L’uomo, l’essere umano limitato, ha rigettato il Principe della vita; Dio, il nostro Governante sovrano, lo ha accolto nei cieli. Il Padre lo ha esaltato. E mentre l’uomo lo ha incoronato con una corona di spine, Dio lo ha incoronato con una corona regale. Noi dobbiamo avere dei pensieri puri senza pregiudizio. Vogliamo che quest’uomo, Gesù Cristo, governi su di noi o preferiamo Barabba? La morte di Cristo causa l’ira dei giudizi di Dio su coloro che rifiutano la sua misericordia. Questa è l’ira dell’Agnello. Invece la morte di Cristo è speranza e vita eterna per tutti quelli che lo accolgono e credono in Lui. {TMGI 111.6}

Vogliamo scegliere “Così dice il Signore” o “Così dice l’uomo”? {TMGI 112.1}

Riconosci dunque che il SIGNORE, il tuo Dio, è Dio: il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua bontà fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti, ma a quelli che lo odiano rende immediatamente ciò che si meritano e li distrugge; non rinvia, ma rende immediatamente a chi lo odia ciò che si merita. Osserva dunque i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che oggi ti do, mettendoli in pratica. {TMGI 113.3} Deuteronomio 7:10, 11

Gesù sarebbe il loro maestro e le loro parole sarebbero vive e potenti, più taglienti di una spada a doppio taglio, che discerne i pensieri e le intenzioni del cuore. {TMGI 115.6}

Cessaste di fare il male, ma questo non è tutto, imparate a fare il bene. {TMGI 117.3} Isaia 1:16,17

Per tutta la conoscenza che avremmo potuto ottenere e non l’abbiamo cercata, ci sarà un’enorme perdita, anche se non perdiamo la nostra anima.{TMGI 117.6}

Sia questa la vostra preghiera: “Signore, prendi tutto quello che possiedo, ma non privarmi della tua presenza”. Affidiamo quindi la nostra anima a Dio, Colui che regna nei cieli e sulla terra! {TMGI 118.6}

Mi è stato dimostrato da parte dei ministri di tutte le nostre chiese che vi è un abbandono dello studio delle Scritture e della ricerca della Verità. Se le loro menti fossero adeguatamente disciplinate e se apprezzassero le preziose lezioni di Cristo, allora in qualsiasi momento e in qualsiasi emergenza, essi potrebbero estrarre dal tesoro della conoscenza cose nuove e cose vecchie per alimentare la Chiesa di Dio, dando ad ogni uomo la sua porzione di cibo a tempo debito. {TMGI 119.3}

Guardiamo con fede all’arcobaleno intorno al trono, osserviamo la nube di peccati confessati che si trovano dietro di esso. L’arcobaleno della promessa è una garanzia per ogni anima umile, contrita e credente, perché la sua vita è unita a quella di Cristo, che è Uno in Dio. L’ira di Dio non cadrà su una sola anima che si rifugia in Lui. {TMGI 125.2}

Evita inoltre le dispute stolte e insensate, sapendo che generano contese. Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori, nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, in modo che, rientrati in se stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà. {TMGI 131.1} 2 Timoteo 2:23-26

Che significano questi due ramoscelli d’ulivo che stanno ai lati dei due condotti d’oro per cui scorre l’olio dorato”? Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra. {TMGI 148.6} Zaccaria 4:12,14

I due ulivi versano l’olio dorato per mezzo dei tubi d’oro nell’aureo deposito dal quale si alimentano le lampade del santuario. {TMGI 148.8}

L’olio d’oro rappresenta lo Spirito Santo e di questo olio i ministri del Signore devono essere costantemente riforniti e a loro volta lo potranno impartire alla chiesa. {TMGI 148.9}

Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio”, dice il SIGNORE degli eserciti. {TMGI 148.10} Zaccaria 4:6

Al SIGNORE appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti. {TMGI 156.7} Salmo 24:1

Sono mie infatti tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame che sta sui monti a migliaia. Conosco tutti gli uccelli dei monti, e quel che si muove per la campagna è a mia disposizione. Se avessi fame, non lo direi a te, perché mio è il mondo, con tutto quel che contiene. {TMGI 156.9} Salmo 50:10-12

Mio è l’argento e mio è l’oro”, dice il SIGNORE degli eserciti. {TMGI 156.11} Aggeo 2:8

Infatti così parla Colui che è l’Alto, l’Eccelso, che abita l’eternità e che si chiama il Santo: “Io dimoro nel luogo eccelso e santo, ma sto vicino a chi è oppresso e umile di spirito per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore degli oppressi.” {TMGI 162.2} Isaia 57:15

Io poserò lo sguardo su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola. {TMGI 162.4} Isaia 66:2

Non mi spiego perché alcuni si oppongono a ricevere delle donazioni da chi non è della nostra fede. Lo fanno assumendo dei punti di vista estremi e facendo obiezioni che non sono autorizzati a fare. Questo mondo appartiene a Dio e se Dio può guidare gli agenti umani, in tal modo che la terra che è stata in potere del nemico sia trasferita a noi, affinché il messaggio sia proclamato al di là delle regioni irraggiungibili, gli uomini bloccheranno le vie di Dio con le loro vedute ristrette? Questa scrupolosità è qualcosa di poco salutare. Lo Spirito Santo non induce gli uomini a seguire questa condotta. Stiano attenti riguardo a come s’interpongono tra Dio, il Grande Maestro e il Suo popolo. Dovremmo vedere e riconoscere le opere della Sua provvidenza e inchinarci alla Sua autorità. {TMGI 165.1}

Agli operai del Signore consiglio di studiare il capitolo sesto del libro d’Isaia e i primi due capitoli del libro di Ezechiele. Per il profeta la ruota all’interno di un’altra ruota, le apparizioni degli esseri viventi collegati tra loro, sembravano una cosa intricata e inspiegabile, (Ezechiele 1: 16-18) ma la mano dell’Infinita saggezza si vede tra le ruote e l’ordine perfetto è il risultato della sua opera. Ogni ruota lavorava in perfetta armonia con l’altra. Mi è stato mostrato che gli strumenti umani cercano d’avere troppo potere e troppo controllo sull’opera. {TMGI 167.6}

Perciò egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele Sommo Sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo. Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati. {TMGI 175.5} Ebrei 2:17,18

L’avvento di Cristo sorprenderà i falsi maestri che dicono: «Pace e sicurezza», (1 Tessalonicesi 5:3), «tutte le cose continuano come dal principio della creazione». (2 Pietro 3:4) Ma ecco cosa dice la Parola d’Ispirazione su di loro: «Sventura li colga all’improvviso» (Salmo 35:8) Il giorno del Signore verrà come un ladro su tutti gli abitanti della terra. Verrà come un ladro che sta in agguato. {TMGI 181.1}

Ogni mattina alle sei i ragazzi si riuniscono per il culto mattutino e lo studio della Bibbia. Queste riunioni si sono rivelate una grande benedizione. {TMGI 185.4}

La coltivazione della terra sarà considerata elevante e nobilitante. Si manifesterà la religione pura e pratica nel trattare la terra come un tesoro divino. {TMGI 189.1}

E’ dovere di noi cristiani, curare, guarire e riparare. {TMGI 202.4}

Voi usate parole dure contro di me», dice il SIGNORE. Eppure voi dite: Che abbiamo detto contro di te? Voi avete detto: È inutile servire Dio; e che vantaggio c’è a osservare i suoi precetti e a vestirsi a lutto davanti al SIGNORE degli eserciti? Ora, noi proclamiamo beati i superbi; non solo quelli che agiscono malvagiamente prosperano, ma essi tentano Dio e restano impuniti”!

Allora quelli che hanno timore del SIGNORE si sono parlati l’un l’altro.”

II SIGNORE è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il SIGNORE e rispettano il suo nome. Essi saranno miei, dice l’Eterno degli eserciti, nel giorno in cui preparo il mio particolare tesoro, e li risparmierò, come un uomo risparmia il figlio che lo serve. Allora vedrete nuovamente la differenza che c’è tra il giusto e l’empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve. Malachia 3:13-18

Coloro che sono stati posti da Dio in posizioni di responsabilità non dovrebbero mai esaltare se stessi e attrarre l’attenzione degli uomini sulla loro opera. Devono dare tutta la gloria a Dio. Essi non devono comportarsi da padroni per quanto riguarda l’eredità di Dio, perché così si comportano solo quelli che si trovano sotto il dominio di Satana. {TMGI 213.6}

Sapendo questo, come dobbiamo essere? Esalteremo la saggezza umana, ricorreremo e ci appoggeremo agli uomini limitati, mutevoli ed erranti, nel tempo di prova? Oppure manifesteremo la nostra fede, avendo fiducia nella potenza di Dio, mettendo in evidenza e condannando le false teorie, le false religioni e le filosofie che Satana ha diffuso per catturare le anime ignare? Esercitando la Parola di Dio, saremo luci nel mondo; perché se la mettiamo in pratica, mostriamo a tutti quelli che rientrano nella sfera della nostra influenza, di avere riverenza e rispetto verso Dio e che lavoriamo sotto la Sua guida. Il Signore si aspetta che camminiamo con umiltà e circospezione, che manifestiamo amore e tolleranza, che usiamo la pazienza e la dolcezza verso i nostri simili. {TMGI 215.1}

Quando io avrò detto al giusto che per certo egli vivrà, se egli confida nella propria giustizia e commette l’iniquità, tutti i suoi atti giusti non saranno più ricordati e morirà per l’iniquità che avrà commessa. Quando avrò detto all’empio: – Per certo tu morirai. -, se egli si allontana dal suo peccato e pratica ciò che è conforme al diritto e alla giustizia, se rende il pegno, se restituisce ciò che ha rubato, se cammina secondo i precetti che danno la vita, senza commettere l’iniquità, per certo egli vivrà, non morirà; tutti i peccati che ha commessi non saranno più ricordati contro di lui; egli ha praticato ciò che è conforme al diritto e alla giustizia; per certo vivrà. Però i figli del tuo popolo dicono: – La via del Signore non è giusta. -; ma è la via loro che non è giusta.

Quando il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l’iniquità, egli muore a motivo di questo; e quando l’empio si allontana dalla sua empietà e cammina secondo il diritto e la giustizia, a motivo di questo vive. Tuttavia voi dite: – La via del Signore non è giusta! – Io vi giudicherò ciascuno secondo le vostre vie, o casa d’Israele! Ezechiele 33:13-20

Mi è stato mostrato che i responsabili dovrebbero evitare certi atteggiamenti che sono pregiudizievoli per l’opera di Dio. Gli uomini che occupano posizioni importanti non devono comportarsi da padroni sull’eredità di Dio, né disporre di tutto ciò che si trova intorno a loro. {TMGI 228.1}

Mi è stato mostrato che la nazione ebraica non arrivò subito alla sua condizione di pensiero e pratica. Di generazione in generazione stava agendo sulla base di teorie false, applicando principi opposti alla verità, e con la loro religione mescolavano i piani che erano il prodotto di menti umane. I piani umani erano considerati il massimo. {TMGI 270.3}

In nessuna delle nostre istituzioni dovranno essere adottati dei piani che sottomettano la mente o il talento al controllo del giudizio umano, perché tutto questo non è in accordo col piano di Dio. Il Signore ha dato agli uomini dei talenti che appartengono solo a Lui e non si può infliggere disonore più grande verso Dio di quello che gli esseri limitati collochino i talenti di altri uomini sotto il loro assoluto controllo, anche quando i benefici che si ottengono siano usati per l’avanzamento della causa. In una simile situazione la mente di un uomo governa la mente di un altro uomo e lo strumento umano è separato da Dio ed è esposto alla tentazione. I metodi di Satana tendono a un solo fine: rendere gli uomini schiavi d’altri uomini, e quando questo accade, il risultato è confusione e diffidenza, gelosie e cattivi sospetti. Una condotta simile distrugge la fede in Dio e nei principi che devono sussistere per eliminare l’inganno e ogni specie di egoismo e ipocrisia. {TMGI 271.1}

Il potere dispotico che si è sviluppato, come se la posizione avesse convertito gli uomini in dei, mi fa paura. E’ una maledizione dovunque lo si esercita e per chiunque lo mette in pratica. Questo signoreggiare sopra l’eredità di Dio creerà un risentimento tanto grande verso la condotta umana che produrrà uno stato d’insubordinazione. La gente sta scoprendo che agli uomini che occupano alte cariche di responsabilità non può affidare il compito di modellare le menti e il carattere di altri uomini. Il risultato sarà una perdita di fiducia anche nei confronti degli uomini fedeli. Ma il Signore farà sorgere degli operai che si renderanno conto che senza l’aiuto speciale di Dio sono nulla. {TMGI 271.2}

Quando gli uomini che professano di servire Dio ignorano il carattere paterno del Signore e si separano dall’onore e dalla giustizia verso i loro simili, allora Satana esulta, perché è riuscito ad ispirarli con i suoi attributi e quindi seguono le orme del romanesimo. {TMGI 272.2}

Coloro che si sono impegnati a rappresentare il carattere del Signore non camminano secondo la Scrittura, col loro giudizio umano inventano regole e risoluzioni per forzare la volontà degli altri. {TMGI 272.3}

Non appena l’uomo comincia a fare una regola ferrea per altri uomini, non appena inizia a dirigere e a guidare gli uomini secondo la propria idea, disonora Dio e mette in pericolo la sua anima e l’anima dei suoi simili. {TMGI 275.1}

Il Signore opererà per purificare la Sua chiesa. In verità vi dico, Egli sta per rovesciare le istituzioni che portano il Suo nome. Io non vi posso dire quando avverrà questo processo raffinatore, ma non credo che passerà molto tempo ancora. Colui che tra le mani ha il ventilabro purificherà il suo Tempio dalla contaminazione morale. Egli eliminerà completamente il male dalla Sua dimora. Il Signore è in controversia con tutti quelli che praticano l’ingiustizia, perché loro hanno rifiutato l’autorità di Dio e hanno messo a repentaglio l’interesse per l’espiazione e la redenzione che Cristo intraprese in favore di ogni figlio e figlia di Adamo. Vale la pena seguire una condotta che Dio non approva? Vale la pena mettere nei vostri incensieri del fuoco strano per offrirlo davanti a Dio e dire che non c’è nessuna differenza? {TMGI 279.9}

Questi temi solenni mi sono stati proposti con molta chiarezza. Il Signore ha nominato apostoli, pastori, evangelisti e maestri per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero, per l’edificazione del corpo di Cristo, fino a quando tutti arriveremo all’unità della fede. {TMGI 303.3}

Essi potrebbero spezzare le catene forgiate dall’educazione erronea, dai pregiudizi e dalle abitudini sbagliate. Se solo cercassero Dio con uno spirito di pentimento, lo troverebbero. {TMGI 308.3}

Poiché il SIGNORE sorgerà come al monte Peratsim, si adirerà come nella valle di Gabaon, per fare la sua opera, l’opera sua singolare, per compiere il suo lavoro, lavoro inaudito. Ora non fate gli schernitori, affinché le vostre catene non abbiano a rafforzarsi! Poiché io ho udito, da parte del Signore, del DIO degli eserciti, che è deciso uno sterminio completo di tutto il paese. {TMGI 313.4} Isaia 28:21,22

Infatti, tu sei un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio. Il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. {TMGI 313.7} Deuteronomio 7:6

Questi brani mi sono stati presentati come messaggio da parte del Signore. Essi sono stati scritti per nostro ammonimento, dopo di che subentrerà la fine dell’età presente. {TMGI 313.9}

Dio vuole che facciamo quest’opera. L’esempio di Cristo deve essere seguito da coloro che si considerano figli di Dio. Alleviate i bisogni fisici dei vostri simili e la loro gratitudine abbatterà le barriere e vi permetterà di raggiungere il loro cuore. Considerate seriamente questa questione. Come chiese avete avuto l’opportunità di collaborare con Dio. Se aveste obbedito alla Parola di Dio, se aveste intrapreso quest’opera, sareste stati benedetti e incoraggiati, e avreste ottenuto una ricca esperienza. Avreste ritrovato voi stessi e sareste come agenti umani di Dio, difensori ardenti di un piano di salvezza e di restaurazione. Questo piano non sarebbe statico, ma dinamico; avanzerebbe di grazia in grazia e di forza in forza. {TMGI 316.7}

Cristo raggiungeva le persone là dove esse si trovavano e pose davanti a loro le grandi Verità relative al Suo regno. Mentre Egli si spostava da un luogo all’altro, benediceva e confortava i sofferenti e sanava i malati. Oggi questo è il nostro dovere e il Signore vuole che alleviamo le necessità degli indigenti. La ragione per cui il Signore non manifesta la Sua potenza è perché coloro che sostengono di credere alla Verità testimoniano una scarsa spiritualità. {TMGI 317.1}

Si predica molto la verità, ma pochi ne sono santificati. Nella vita pratica spesso la pietà e la giustizia non sono praticate, e per questa ragione il Signore è disonorato; e non avendo una relazione vitale con Dio, la povera e debole natura umana non ha la forza di resistere alle tentazioni, e mai l’avrà, a meno che il potere convincente di Dio prenderà possesso dell’anima. {TMGI 318.1}

Ogni buona azione, fatta dal popolo di Dio come frutto della propria fede, avrà la sua ricompensa. Come una stella differisce da un’altra in gloria, così ad ogni credente sarà assegnata una differente sfera di azione nella vita futura. {TMGI 320.4}

Possiamo perdere le tracce di Dio e seguire le nostre perplessità dicendo: “I tuoi giudizi non sono conosciuti”, ma se il nostro cuore è fedele a Dio, tutto sarà chiarito. Verrà un giorno che tutti i misteri di Dio saranno conosciuti e tutte le Sue vie saranno vendicate; e la giustizia, la misericordia e l’amore saranno gli attribuiti del Suo trono. Quando la guerra terrena sarà terminata e i santi saranno tutti riuniti nella dimora celeste, il nostro primo tema sarà il canto di Mosé, servo di Dio. Il secondo tema sarà il canto dell’Agnello, il canto di grazia e di redenzione. Questo inno sarà più potente e s’intonerà con le strofe più sublimi e riecheggerà attraverso le coorti celesti. E’ il cantico della Provvidenza di Dio, che unisce le differenti dispensazioni: tutto si vedrà senza veli tra la dispensazione legale, profetica ed evangelica. La chiesa storica della terra e la chiesa redenta del cielo si concentrano attorno alla croce del Calvario. Questo è il tema, questo è l’inno — Cristo è tutto e in tutto —, un inno di lode che risuona nel cielo, intonato da milioni e migliaia di redenti. Tutti si uniscono in questo canto di Mosé e dell’Agnello. È un cantico nuovo, mai prima cantato nei cieli. {TMGI 323.1}

Dio non condanna quelli che hanno creduto onestamente in una menzogna o all’errore, ma coloro che hanno coscientemente trascurato l’opportunità di conoscere la Verità. L’incredulo sarà condannato, non perché è stato incredulo, ma perché non ha approfittato dei mezzi che Dio ha messo a sua disposizione per diventare un cristiano. {TMGI 325.4}

Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso. {TMGI 327.2} Luca 10:27

Colui che si è separato da Dio ignora completamente il suo stato. Forse perché il candelabro è stato rimosso dal suo posto? Esorto tutti quelli che riposano spensieratamente nel loro stato attuale di morte spirituale, che si sveglino e risuscitino dai morti, perché solo Cristo può riaccendere la luce nei loro cuori. {TMGI 334.6}

Forse Dio vi costringe all’ubbidienza? Forzerà la vostra volontà? Mai! Egli vi ha dotato di talenti, intelligenza e raziocinio. Egli ha mandato dal cielo il Suo Unigenito Figlio affinché aprisse una via per voi e per darvi l’immortalità. Quale spiegazione potete dare a Dio per la vostra debolezza, la vostra disubbidienza, la vostra impurità e le vostre azioni e i pensieri malvagi? Dio ci ha fornito di mezzi, da usare con diligenza e in preghiera, affinché nessun navigante possa naufragare, ma affronti la tempesta e finalmente ancorare nel porto delle benedizioni celesti. {TMGI 336.1}

L’unica predestinazione che troviamo nella Parola di Dio è quella di un popolo dove gli uomini sono scelti per essere salvati. Molti hanno guardato alla fine, credendo con certezza d’essere stati eletti per gioire nella beatitudine celeste; ma questo tipo di predestinazione non è rivelata nelle Scritture. L’uomo è predestinato a occuparsi della propria salvezza con timore e tremore. Egli è predestinato a mettersi l’armatura per combattere il buon combattimento della fede. E’ predestinato per utilizzare i mezzi che Dio gli ha concesso al fine di combattere contro ogni concupiscenza malvagia, mentre Satana sta giocando la partita della vita per la sua anima. {TMGI 336.4}

Egli è predestinato a vegliare e pregare, ad investigare le Scritture per evitare di cadere in tentazione. E’ predestinato a progredire nella fede, ad essere ubbidiente ad ogni Parola che procede dalla bocca di Dio, affinché possa essere non solo ascoltatore ma anche fautore della Parola. Questa è la predestinazione biblica. {TMGI 337.1}

Fratelli miei, voi state incrociando le mani senza fare nulla, a parte praticare il male, e poi aspettate che Dio operi un miracolo per cambiare i vostri caratteri e obbligarvi ad essere puri e santi.

Portereste in seno una vipera, aspettando che Dio la cacci fuori, in modo da non avvelenarvi col suo morso velenoso? Vorreste forse bere del veleno, aspettando che Egli provveda a fornirvi un antidoto? {TMGI 337.4}

In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. {TMGI 338.2} 1Giovanni 4:10

Iniquità e criminalità d’ogni genere si trovano nei ceti alti, e non di rado le autorità proteggono i colpevoli. Nemmeno una millesima parte della corruzione che esiste nel mondo è manifestata. Si conosce poco della crudeltà che vi è sulla terra. La malvagità degli uomini ha quasi raggiunto il suo limite. {TMGI 339.1}

La notte del 3 novembre questi avvertimenti furono portati alla mia mente e mi fu ordinato di presentarli a quelli che occupavano posti di responsabilità e fiducia, senza tralasciare nulla né scoraggiarmi. Davanti a me si presentarono cose che non potevo comprendere, ma mi fu data la certezza che il Signore non avrebbe permesso che i suoi figli fossero circondati dalla nebbia dello scetticismo e dall’incredulità mondana, legati al mondo; ma se solamente volessero udire e seguire la sua voce, ubbidendo ai Suoi comandamenti, Lui li guiderebbe al di sopra della nebbia dello scetticismo e dell’incredulità, ai piedi della Roccia dove potrebbero respirare l’atmosfera della sicurezza e il trionfo. {TMGI 341.2}

Dobbiamo obbedire agli ordini che provengono dal cielo e non ascoltare i consigli o seguire i piani suggeriti dai miscredenti. {TMGI 343.3}

Più volte mi è stato mostrato che in questi ultimi tempi il popolo di Dio non è al sicuro, se confida negli uomini e fa della carne il suo braccio. {TMGI 343.7}

Il potente strumento della Verità li ha separati dal mondo come pietre grezze, che devono essere incise, pulite e levigate per l’edificio celeste. Devono essere “incisi” dai profeti attraverso rimproveri, ammonimenti, consigli e avvertimenti, affinché possano essere conformati al modello divino; questa è l’opera specifica del Consolatore: trasformare il cuore e il carattere, affinché gli uomini osservino le vie del Signore. {TMGI 343.8}

Quale Intercessore dell’uomo e suo Avvocato, Gesù guiderà tutti quelli che vogliono essere guidati, dicendo: “Seguimi verso l’alto, passo dopo passo, dove brilla la chiara luce del Sole di giustizia”. {TMGI 344.5}

Quale potere si riserva il Signore per raggiungere coloro che hanno messo da parte i Suoi avvertimenti e rimproveri, e non hanno accettato la testimonianza dello Spirito di Dio proveniente da una fonte al di sopra della sapienza umana? Durante il giudizio, quale scusa avrete da offrire a Dio per esservi separati dalle prove che Lui vi ha dato, rifiutandovi di seguire i Suoi consigli? Gesù disse: Li riconoscerete dunque dai loro frutti. (Matteo 7:20) {TMGI 344.7}

Voi non potete né ignorare né trascurare i messaggi d’avvertimento, non potete rifiutarli né trattarli con leggerezza, col pericolo di sperimentare una perdita incalcolabile. {TMGI 345.1}

Uno può permettersi di cavillare, ridicolizzare e deformare deliberatamente il carattere degli altri, ma solamente a spese dell’avvilimento della sua stessa anima. L’uso di tali armi non contribuisce a farvi ottenere le preziose vittorie, ma al contrario svilisce la mente e separa l’anima da Dio. {TMGI 345.2}

Accusare o criticare quelli che Dio sta adoperando è come criticare e accusare il Signore stesso che li ha inviati. {TMGI 345.3}

Quale futuro ci aspetta se non arriveremo all’unità della fede? {TMGI 346.2}

Voi avete bisogno di camminare su sentieri diritti, affinché lo zoppo che cammina con voi non esca dal sentiero. Noi siamo circondati da storpi e zoppi riguardo alla fede, e dovete aiutarli, non zoppicando anche voi, ma mantenendovi fedeli, come uomini che sono stati provati, fermi nei principi come una roccia. {TMGI 346.4}

Mentre il popolo di Dio si avvicina ai pericoli degli ultimi tempi, Satana si consulta con i suoi angeli riguardo al piano più efficace per distruggere la sua fede. Egli vede che le chiese popolari si sono già addormentate, cullate dal suo potere ingannatore; usa i suoi sofismi e i suoi miracoli menzogneri per continuare a tenerle sotto il suo dominio. Pertanto, dirige i suoi angeli affinché mettano trappole destinate a coloro che aspettano il secondo avvento di Cristo e che si sforzano di osservare i comandamenti di Dio. {TMGI 348.5}

Noi dobbiamo produrre distrazione e causare divisione. Dobbiamo distruggere la loro preoccupazione riguardo alla salvezza delle loro anime e indurli alla critica, a giudicare, ad accusarsi e condannarsi vicendevolmente, e albergare l’egoismo e l’inimicizia. {TMGI 350.5}

A causa di questi peccati, Dio ci ha bandito dalla Sua presenza, e tutti quelli che seguiranno il nostro esempio avranno la medesima sorte”. {TMGI 350.6}

Gesù disse ai suoi discepoli: {TMGI 351.6}

Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono per ora alla vostra portata. {TMGI 351.7} Giovanni 16:12

Se c’è un aspetto della Verità che non potete comprendere, su cui non siete d’accordo, indagate, domandate, confrontate un versetto con un altro, scavate nel pozzo della Verità nella miniera della Parola di Dio. {TMGI 351.13}

Per anni tra gli uomini che occupano posizioni di responsabilità si è manifestata la tendenza crescente a dominare l’eredità di Dio, privando in tal modo i membri di chiesa del loro acuto senso del bisogno d’istruzione divina e del privilegio di chiedere consiglio a Dio, riguardo al loro dovere. Questa situazione deve cambiare, ci deve essere una riforma. {TMGI 352.5}

Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi. (Giacomo 4:8) {TMGI 353.5}

Proclamatelo, fateli avvicinare, si consiglino pure assieme! Chi ha annunziato queste cose fin dai tempi antichi e le ha predette da lungo tempo? Non sono forse io, il SIGNORE? Fuori di me non c’è altro Dio, Dio giusto, e non c’è Salvatore fuori di me. Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro. Per me stesso io l’ho giurato; è uscita dalla mia bocca una parola di giustizia e non sarà revocata: Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà giuramento. Solo nel SIGNORE, si dirà di me, è la giustizia e la forza. A lui verranno pieni di vergogna quanti si erano adirati contro di lui. Nel SIGNORE sarà giustificata e si glorierà tutta la discendenza d’Israele. {TMGI 354.7} Isaia 45:21-25

Il messaggio del Signore ai presidenti e agli uomini che occupano posti di responsabilità è il seguente: “Spezzate i lacci e le catene che sono state messe sul popolo di Dio”. La Parola è stata diretta a voi in questi termini: “Spezzate ogni giogo”.

Dobbiamo considerarci tutti come fratelli, come collaboratori e compagni, come uomini e donne che cercano insieme: la luce, la comprensione nella via del Signore, e che siano gelosi della Sua gloria. {TMGI 355.1}

Sviando le menti degli uomini, affinché si appoggino sulla sapienza umana, poniamo un velo tra Dio e l’uomo, in modo tale che esso non è più in grado di percepire la presenza di Colui che è invisibile. {TMGI 357.3}

Chi ha ricevuto la sua testimonianza ha confermato che Dio è veritiero. Perché colui che Dio ha mandato dice le parole di Dio; Dio infatti non dà lo Spirito con misura. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato ogni cosa in mano. Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui. {TMGI 359.3} Giovanni 3:33-36

Non appena l’uomo inizia a forgiare una regola di ferro per i suoi simili, non appena comincia a imbrigliare e guidare gli uomini secondo le proprie opinioni, egli disonora Dio e mette in pericolo la sua anima e quella dei suoi fratelli. L’uomo peccatore può trovare speranza e giustizia solamente in Dio; e nessun essere umano è giusto, quando tralascia d’avere fede in Dio e non mantiene una relazione vitale con Lui. {TMGI 364.11}

A nessuno è stato affidato il compito di interferire nel lavoro di un altro agente umano, cercando di prendere nelle proprie mani il suo lavoro, perché lo maneggerà in modo tale da perderlo. Il Signore ha dato ad ognuno un compito differente l’uno dall’altro. {TMGI 365.3}

Satana esulta quando gli uomini confidano nei loro simili. Colui che è l’oggetto di tale fiducia da parte dei suoi colleghi, è esposto a tremende tentazioni. Satana lo indurrà, se è possibile, ad avere fiducia in se stesso, affinché i difetti umani portino a danneggiare l’opera. Correrà il pericolo d’incoraggiare i suoi fratelli a dipendere da lui e credere che tutto ciò che riguarda il movimento, l’opera, deve essere sottoposto alla sua considerazione. Così l’opera porterà l’impronta dell’uomo e non quella di Dio. Ma se tutti vorranno imparare a dipendere da Dio, si eviteranno molti dei pericoli che assediano chi sta a capo dell’opera. Se lui sbaglia, egli permette all’influenza umana di sviare il suo giudizio, e se cede alla tentazione, egli può essere corretto e aiutato dai suoi fratelli. Coloro che imparano a rivolgersi a Dio per ricevere aiuto e consiglio, stanno imparando lezioni di grandissimo valore. {TMGI 367.3}

Uniti nel servizio per il Signore, dobbiamo comprendere individualmente che siamo parte di un tutto. {TMGI 368.7}

Decidiamo di marciare uniti ai nostri fratelli. Dio ci ha imposto questo dovere. Rallegriamo i loro cuori nel seguire i loro consigli e ci fortificheremo, grazie all’influsso che riceveremo. Invece, se pensiamo di non aver bisogno dei loro consigli, chiuderemo la porta alla nostra possibilità di consigliarli. {TMGI 369.2}

Gli operai di Cristo devono lottare per l’unità. Noi siamo membri di una stessa famiglia e abbiamo un solo Padre celeste. {TMGI 370.6}

Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. {TMGI 372.4} Filippesi 4:8

L’angelo che parlava con me tornò e mi svegliò, come si sveglia un uomo dal sonno. Mi chiese: Che vedi? Io risposi: Ecco, vedo un candelabro tutto d’oro, che ha in cima un vaso, ed è munito delle sue sette lampade e di sette tubi per le lampade che stanno in cima; vicino al candelabro stanno due ulivi: l’uno a destra del vaso e l’altro alla sua sinistra. Zaccaria 4:1-3

Io gli dissi: Che significano questi due ulivi a destra e a sinistra del candelabro? Per la seconda volta io presi a dire: Che significano questi due ramoscelli d’ulivo che stanno ai lati dei due condotti d’oro per cui scorre l’olio dorato? Egli mi disse: Non sai che cosa significano queste cose? Io risposi: No, mio SIGNORE! Allora egli disse: Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra. Zaccaria 4:11-14

Dai due alberi d’ulivo, l’olio d’oro fluiva attraverso dei tubi d’oro nella ciotola del candelabro e da lì alle lampade d’oro che illuminavano il Santuario. Nello stesso modo, dai santi che stanno alla presenza di Dio il Suo Spirito è impartito agli strumenti umani che sono consacrati al Suo servizio. La missione dei due unti consiste nell’impartire luce e potere al popolo di Dio. Stanno alla presenza di Dio per ricevere benedizioni in nostro favore. Così gli ulivi stessi si svuotano nei tubi d’oro, i messaggeri celesti cercano di comunicare al popolo tutto ciò che ricevono da Dio. Tutto il tesoro celeste attende di essere richiesto e ricevuto; e nella misura in cui riceviamo le benedizioni, a nostra volta dobbiamo impartirla. Così si alimentano le sante lampade, e la chiesa diventa portatrice di Luce nel mondo. {TMGI 376.2}

Dai due ulivi proviene l’olio d’oro che fluisce nei tubi d’oro per comunicare con noi. Ma chi non coltiva lo spirito e l’abitudine della preghiera non può aspettarsi di ricevere l’olio d’oro della bontà, della pazienza, della longanimità, della cortesia e dell’amore. {TMGI 376.5}

Lasciate che il Suo amore prenda possesso della vostra mente e del vostro cuore. Guardatevi dalla stanchezza eccessiva, dalle preoccupazioni logoranti e dalla depressione. Date una testimonianza elevata. Distogliete il vostro sguardo da ciò che è oscuro e scoraggiante, e contemplate Gesù, nostra Guida, sotto il cui controllo vigile, la causa della Verità presente, alla quale stiamo dando la nostra vita e tutto quello che siamo, è destinata a trionfare gloriosamente. {TMGI 378.3}

Spesso, nelle visioni notturne, sono invitata a sollecitare i nostri fratelli che occupano posizioni di responsabilità, affinché facciano coraggiosi sforzi per conoscere il Signore ancor più perfettamente. {TMGI 378.6}

PROFETI E RE

ESTRATTI

Questo testo venne scritto da Ellen G. White e può essere letto per intero sul sito avventista:

https://egwwritings.org/

I grandi fatti della creazione presentati dagli autori ispirati, la caduta dell’uomo, l’espiazione, la costante validità della legge, sono tutte dottrine rifiutate dalla maggior parte dei cosiddetti cristiani. {PR 10.5}

L’esito di questa battaglia è comunque già deciso: Dio ha scelto di rivelare il significato della storia nel giorno del giudizio, nel quale ogni azione sarà giudicata con giustizia. {PR 11.4}

Un altro esempio in questo senso è il libro biblico dei Proverbi, che attinge molti dei suoi insegnamenti dalla sapienza mediorientale del tempo, come testimoniano le numerose analogie con il testo egiziano L’insegnamento di Amenemope. Cfr. D. Winton Thomas (ed.), Documents from Old Testament Times, Harper Torchbooks. {PR 15.1}

…Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna con timor di Dio, è come la luce mattutina, quando il sole si leva senza nuvole e col suo splendore, dopo la pioggia, fa spuntare l’erbetta della terra”. 2 Samuele 23:3, 4 (Luzzi). {PR 25.5}

Salomone espresse la sua sapienza, divinamente ispirata, in canti di lode e proverbi. {PR 29.1}

Salomone pronunziò tremila proverbi e compose millecinque canti. Parlò di ogni tipo di pianta, dal cedro del Libano all’issopo che cresce sui muri. Parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci”. 1 Re 5:12, 13. {PR 29.2}

La cosa più importante è diventare sapiente; acquista la sapienza, anche a costo di vendere quel che hai”. Proverbi 4:7. {PR 29.5}

Alcuni secoli prima che Salomone salisse sul trono, il Signore, prevedendo i pericoli che avrebbero minacciato i re d’Israele, aveva dato a Mosè delle istruzioni che servissero loro come guida. Le disposizioni prescrivevano che colui che sarebbe salito al trono doveva seguire queste indicazioni: “…copiare per sé, su un libro, questa legge custodita dai sacerdoti leviti. La terrà presso di sé e la leggerà tutti i giorni della sua vita. Così imparerà a rispettare il Signore suo Dio, osserverà tutte le prescrizioni di questa legge e queste norme e le metterà in pratica. In tal modo eviterà di ritenersi superiore ai suoi connazionali e di trasgredire qualcuno di questi ordini. Allora lui e i suoi discendenti regneranno a lungo su Israele”. Deuteronomio 17:18-20. {PR 36.4}

Perciò dice il Signore: non abbiate nulla a che fare con quel che è impuro, separatevi dagli altri, abbandonateli e io vi accoglierò. Sarò per voi come un padre e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore onnipotente”. 2 Corinzi 6:17, 18. {PR 41.1}

Il benessere nasconde un pericolo. Attraverso i secoli, la ricchezza e la gloria hanno sempre messo a repentaglio l’umiltà e la fede. È facile sollevare una coppa vuota, ma non è semplice tenerne in equilibrio una piena fino all’orlo. L’afflizione e l’avversità possono far nascere il dolore, ma la ricchezza minaccia la vita spirituale. Se il cristiano non è in sintonia con la volontà divina, se non è santificato dalla verità, la prosperità lo spingerà irresistibilmente alla presunzione. {PR 41.2}

Non c’è tentazione peggiore di quella di attribuirsi la gloria per i doni ricevuti dal cielo. Il vero cristiano offrirà a Dio il posto migliore, inserendolo in ogni esperienza della sua vita. Nessun tipo di ambizione deve affievolire il suo amore per lui. Attribuirà tutti gli onori al Padre celeste. Quando noi glorifichiamo fedelmente il nome di Dio e i nostri sentimenti sono posti sotto il controllo divino, possiamo sviluppare le nostre facoltà intellettuali e spirituali. {PR 46.2}

Dolce è la luce, ci rallegriamo alla vista del sole. Anche se vivrai a lungo, godi tutti i giorni della tua vita, ma ricordati che saranno molti i giorni oscuri. Non sai come sarà il tuo avvenire, perciò godi la vita, ragazzo! Sii felice finché sei ancora giovane. Fa’ tutto quello che ti piace e segui i desideri del tuo cuore. Ma non dimenticare che Dio ti chiederà conto di tutto. Scaccia le preoccupazioni dal tuo animo e tieni lontano da te i dolori, perché la giovinezza passa presto”. Ecclesiaste 11:7-10; cfr. 12:1-7. {PR 52.5}

Pensate che io abbia piacere nel veder morire un uomo malvagio? Io, Dio, il Signore, dichiaro che desidero, invece, vederlo cambiare comportamento e vivere… Cessate di essere perversi e ribelli, trasformate i vostri cuori e i vostri spiriti, Israeliti, perché volete morire? Lo ripeto: io, Dio, il Signore, non desidero la morte di nessuno. Cambiate vita e vivrete! … Smettete di agire in modo malvagio, cambiate vita. Perché volete morire?” Ezechiele 18:23, 31, 32; 33:11. {PR 74.2}

Non devono presentare il loro punto di vista, ma diffondere il messaggio che è stato affidato loro da colui la cui potenza è superiore a quella di tutti i potenti della terra. Questo messaggio deve essere sempre: “Così dice l’Eterno”. {PR 80.6}

Dio chiama uomini come Elia, Nathan e Giovanni Battista, uomini che trasmetteranno il suo messaggio con fedeltà, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero derivarne; uomini che affermeranno coraggiosamente la verità, anche a costo di sacrificare tutto ciò che posseggono. {PR 81.1}

Benedizioni particolari sono riservate a coloro che agiscono, senza mai trascurare il proprio dovere, e che gridano con forza divina: “…chi sta con il Signore venga qua!” Esodo 32:26. Uomini che non si limitano a pronunciare queste parole, ma esigono che coloro che vogliono identificarsi con il popolo di Dio si espongano e mostrino chiaramente la loro fedeltà al Re dei re e al Signore dei signori. Uomini simili subordinano la loro volontà e i loro progetti alla legge divina. Per amore del Signore non si preoccupano della loro vita. Tutto ciò che desiderano è comprendere la Parola di Dio e diffonderla nel mondo intero. Il loro motto è: fedeli a Dio. {PR 83.4}

Tutti coloro che lavorano per il Signore possono fare ciò che ha fatto Elia, perché del profeta dei monti di Galaad sta scritto: “Il profeta Elia era soltanto un uomo come noi. Egli pregò con insistenza, chiedendo che non venisse la pioggia, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi”. Giacomo 5:17. {PR 89.1}

…egli ci ascolta, se gli chiediamo qualcosa secondo la sua volontà. Sapendo dunque che Dio ascolta le nostre preghiere, noi abbiamo la certezza di possedere già quello che gli abbiamo chiesto”. 1 Giovanni 5:14, 15. {PR 89.3}

Gli uomini non vengono sempre convinti e convertiti da una dotta presentazione della verità di Dio. I cuori degli uomini non si raggiungono né con la logica né con l’eloquenza, ma tramite il dolce influsso dello Spirito Santo, che opera silenziosamente ma con efficacia per la trasformazione e lo sviluppo del carattere. È soltanto il lieve sussurro dello Spirito di Dio che può cambiare il cuore. {PR 95.2}

Il dubbio e l’incredulità esercitano il loro influsso negativo sulla mente e sul cuore, e le teorie umane sostituiscono la verità di Dio. Viene pubblicamente insegnato che noi, oggi, siamo giunti a un’epoca in cui la ragione deve prevalere sugli insegnamenti della Parola di Dio. La legge di Dio, divina regola di giustizia, viene considerata inutile. {PR 95.5}

L’interesse costante di Dio, il suo amore e la sua potenza si manifestano particolarmente nei confronti di coloro che lavorano per lui e il cui zelo è frainteso o criticato, i consigli e i rimproveri disprezzati e il desiderio di riforma contrastato dall’odio e dalla resistenza. {PR 97.4}

Si esaltano le teorie umane che si sostituiscono a Dio e alla sua legge. Satana incita gli uomini alla disubbidienza con la premessa che così facendo essi troveranno la libertà, quella libertà che li farà essere simili agli dei. Si riscontra così uno spirito di opposizione alla chiara parola di Dio, di idolatrica esaltazione dell’umana sapienza, posta al di sopra della rivelazione divina. {PR 100.2}

Si sono allontanati dalla verità tanto da considerare l’opinione di qualche filosofo più importante delle verità bibliche. {PR 100.3}

Oggi i misteri del culto pagano sono sostituiti dalle associazioni e dalle riunioni segrete, dai misteri e dai prodigi dei medium. Le rivelazioni di questi medium sono accolte con entusiasmo da migliaia di persone, che rifiutano di accettare il messaggio della Parola di Dio. I seguaci dello spiritismo possono deridere i maghi dell’antichità, ma il grande seduttore ride trionfante, quando essi cedono ai suoi inganni, presentati sotto una forma diversa. {PR 116.1}

L’invito a sacrificare tutto per il servizio è rivolto anche a noi. Non ci viene chiesto di servire come Eliseo né di vendere tutti i nostri beni, ma di offrire al Signore il primo posto nella nostra vita e non sprecare quindi nessuna occasione per fare qualcosa per lo sviluppo della sua opera. Non siamo chiamati tutti a compiere lo stesso lavoro. {PR 122.4}

Anche la gentilezza deve avere i suoi limiti. L’autorità deve essere mantenuta con decisa severità, altrimenti potrebbe essere accolta da molti con scherno e disprezzo. {PR 131.4}

La cosiddetta tenerezza, le blandizie e l’indulgenza di genitori ed educatori nel trattare con i giovani sono fra i metodi peggiori usati nei loro confronti. In ogni famiglia sono essenziali la fermezza, il rigore e l’adesione intransigente ai princìpi. {PR 131.5}

Quando il popolo di Dio si trova in pericolo, senza possibilità di scampo, deve ricordarsi che può contare solo sul Signore. {PR 142.3}

Quando Dio offre delle opportunità per l’attuazione di un certo compito, bisogna fare l’impossibile per realizzare il risultato promesso. Il successo sarà ottenuto in proporzione all’entusiasmo e alla perseveranza con i quali l’opera viene svolta. Dio compirà dei miracoli in favore del suo popolo, a condizione che abbia un ruolo effettivo nella sua opera. Si rivolge a uomini di fede, coraggiosi, che amano il prossimo e lavorano con zelo per lui. Per questi uomini nessun compito è troppo ingrato, nessuna prospettiva viene considerata priva di sbocchi. Essi adempiranno il loro incarico con entusiasmo fino a quando il loro apparente insuccesso si trasformerà in vittoria. Nulla al mondo, neanche i muri della prigione o il rogo, potrebbero indurli ad abbandonare l’obiettivo perseguito insieme al Signore per lo sviluppo del suo regno. {PR 145.3}

È giunto il tempo in cui il mondo si troverà nella morsa della sofferenza, tanto che nessun balsamo umano potrà alleviarla. Lo Spirito di Dio sta per essere ritirato. I cataclismi si succedono rapidamente. Con quale frequenza, infatti, sentiamo parlare di terremoti e uragani, di incendi e inondazioni, con grandi perdite di beni e di vite umane! Apparentemente queste calamità sono capricciose espressioni delle disorganizzate e sregolate forze della natura, che sfuggono completamente al controllo dell’uomo. In realtà sono tutti mezzi usati da Dio per sensibilizzare uomini e donne al pericolo che li minaccia. {PR 152.5}

Voglio amore costante e non sacrifici. Preferisco che il mio popolo mi conosca piuttosto che mi offra sacrifici”. Osea 6:6. {PR 155.1}

Davanti a Dio tutti sono uguali: “Ma se un Israelita o uno straniero compie volontariamente una colpa e così mi offende, dovrà essere escluso dal popolo”. Numeri 15:30. {PR 165.1}

Ora (Isaia) aveva un solo desiderio: vedere quell’Israele, che si era allontanato da Dio, liberato dal peso e dalla punizione del peccato. Cfr. Isaia 1:5, 16-18. {PR 170.6}

L’invito al pentimento fu rivolto con inconfondibile chiarezza e tutti furono esortati a ritornare al Signore. Il profeta si raccomandò: “Cercate il Signore, ora che si fa trovare. Chiamatelo, adesso che è vicino. Chi è senza fede e senza legge cambi mentalità; chi è perverso rinunzi alla sua malvagità! Tornate tutti al Signore ed egli avrà pietà di voi! Tornate al nostro Dio che perdona con larghezza!” Isaia 55:6, 7. {PR 171.4}

Il vero credente contribuisce a rafforzare i buoni propositi di tutti quelli con cui viene in contatto. In un mondo incredulo e malvagio rivela la potenza della grazia di Dio e la perfezione del suo carattere. {PR 185.2}

Il Signore è buono, è un rifugio sicuro nel giorno della sventura. Egli si prende cura di quelli che si rifugiano in lui, quando stanno per essere travolti. Egli distrugge chi gli è ribelle e spinge i suoi nemici nelle tenebre della morte”. Nahum 1:7, 8. {PR 192.2}

Questa è la sorte di tutto coloro che cercheranno di innalzarsi al di sopra dell’Altissimo. {PR 192.3}

Il Cristo è venuto ad abolire tutti i muri di separazione, ad aprire i cortili del tempio affinché tutti possano accedere liberamente a Dio. Il suo amore è così grande, così profondo, così completo che penetra ovunque. Egli sottrae all’influsso di Satana tutti coloro che sono stati ingannati e li avvicina al trono di Dio, un trono circondato dall’arcobaleno della promessa. In Cristo “non c’è più né giudeo, né greco, né schiavo, né libero”. {PR 194.5}

L’apostolo Paolo ci offre una chiara testimonianza delle ricche benedizioni che ricevono coloro che affrontano le tentazioni. È a lui che fu detto: “Ti basta la mia grazia. La mia potenza si manifesta in tutta la sua forza proprio quando uno è debole”. Accettando la sua debolezza, il servitore di Dio rispose con gratitudine e fiducia: “È per questo che io mi vanto volentieri della mia debolezza, perché la potenza di Cristo agisca in me. Perciò io mi rallegro della debolezza, degli insulti, delle difficoltà, delle persecuzioni e delle angosce che io sopporto a causa di Cristo, perché quando sono debole, allora sono veramente forte”. 2 Corinzi 12:9, 10. {PR 201.2}

Dopo diversi anni da quando era salito al trono, il re Ezechia fu improvvisamente colpito da una grave malattia. Si trattava di una “malattia mortale” e nessuno poteva aiutarlo. L’ultimo bagliore di speranza parve del tutto spegnersi quando si presentò a lui il profeta Isaia con questo messaggio: “Comunica alla tua famiglia le tue ultime disposizioni, perché non hai più molto tempo da vivere”. Isaia 38:1. {PR 182.1}

La situazione era dunque molto grave; ma il re si rivolse a colui che fino ad allora era stato il suo rifugio e la sua forza, un “aiuto infallibile in ogni avversità”. Salmi 46:1. Ezechia si volse verso il muro e pregò dicendo: “Ti prego, Signore, ricordati che mi sono comportato lealmente davanti a te, senza falsità: ho sempre fatto quel che volevi. Poi scoppiò a piangere”. 2 Re 20:2, 3. In realtà nessun re, dal tempo di Davide, aveva consolidato come Ezechia il regno di Dio in un tale contesto di apostasia e quando tutto sembrava perduto. Aveva seguito fedelmente la volontà del Signore e ridato al popolo la fiducia in colui che era il suo vero sovrano. Cfr. Salmi 88:2, 3; Salmi 71:5, 6, 9, 12, 18. {PR 182.2}

Dio, le cui “compassioni non sono esaurite” (Lamentazioni 3:22), ascoltò la preghiera del suo servitore. “Isaia non aveva ancora attraversato il cortile tra il palazzo reale e il tempio che il Signore gli ordinò: “Torna indietro e riferisci a Ezechia, capo del mio popolo, queste parole: Così dice il Signore, Dio del tuo antenato Davide: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime. Sappi che voglio guarirti; fra tre giorni potrai andare al tempio. Ti concederò altri quindici anni di vita, libererò te e questa città dal re d’Assiria e la proteggerò per amore di me stesso e del mio servo Davide””. 2 Re 20:4-6. {PR 182.3}

Venivano incoraggiati a costruire con saggezza e in vista dell’eternità, rigettando le scorie dell’apostasia e dell’incredulità e servendosi, per edificare le fondamenta, d’oro puro, d’argento fino, di pietre preziose: la fede, l’ubbidienza e le buone opere gradite a un Dio santo. Cfr. Geremia 3:12-14, 19, 22-25. {PR 209.2}

Fra coloro che abitavano ancora a Gerusalemme, ai quali era stato rivelato il piano di Dio, alcuni decisero di sottrarre alle mani sacrileghe l’arca sacra, che conteneva le tavole di pietra sulle quali erano stati scritti i precetti del Decalogo. Essi riuscirono a realizzare il loro progetto. Con estrema sofferenza e tristezza occultarono l’arca in una caverna, dove sarebbe rimasta nascosta al popolo d’Israele e di Giuda, a causa dei suoi peccati, e non sarebbe stata mai più restituita. Quell’arca sacra è tuttora nascosta e non è mai stata riesumata. {PR 230.4}

Tutto ciò avvenne dopo un primo assedio dei babilonesi a Gerusalemme, durante il regno di Sedecia.

Così si manifesta l’opera del principio divino della collaborazione, senza la quale nessun vero successo può essere conseguito. Senza la potenza divina, i tentativi umani sono votati al fallimento e senza la partecipazione umana, l’azione divina non ha alcun effetto su numerosi individui. Per poter acquisire la grazia divina dobbiamo fare la nostra parte. La sua grazia ci viene offerta per produrre in noi “il volere e l’operare”, ma non per sostituirsi al nostro impegno. {PR 245.3}

Un carattere nobile non è il risultato del caso, non è frutto di doni o speciali benedizioni divine. È il risultato dell’autodisciplina e della sottomissione degli istinti a sentimenti più nobili, della resa dell’io per servire il Signore e il prossimo. {PR 246.4}

Le tendenze naturali, non controllate da una forza superiore, conducono l’uomo alla degenerazione e alla morte. Perciò il corpo deve essere sottoposto a una potenza superiore e le passioni controllate dalla volontà che, a sua volta, deve essere posta sotto il controllo di Dio. Il potere supremo della ragione, santificato dalla grazia divina, deve avere il dominio dell’intera vita. Le forze intellettuali, il vigore fisico, la lunghezza della vita, dipendono da leggi immutabili. {PR 246.5}

Quando i veri princìpi del regno di Dio vengono dimenticati, si moltiplicano le cerimonie fastose. Quando la formazione del carattere viene trascurata, quando non trapela la bellezza dell’animo, la semplicità della religione viene disprezzata; l’orgoglio e la vanità esigono magnifiche chiese, ricchi ornamenti e cerimonie imponenti. Ma Dio non viene onorato da simili manifestazioni. Egli non valuta la sua chiesa in funzione delle ricchezze esteriori, ma per la sincera devozione che la distingue dal mondo. Egli la valuta in base alla crescita dei suoi membri nella conoscenza di Cristo e secondo i progressi della loro vita spirituale. Egli si aspetta di vedere realizzati i princìpi dell’amore e della bontà. Tutte le bellezze artistiche del mondo non reggono il confronto con la bellezza dell’anima e del carattere, che devono manifestarsi in coloro che rappresentano Cristo. Una chiesa può essere la più povera della terra, priva di ogni attrattiva esteriore, ma se i suoi membri applicano i princìpi del carattere di Cristo, gli angeli saranno presenti e parteciperanno al loro culto. Le lodi e i ringraziamenti, che scaturiranno dai loro cuori riconoscenti, si eleveranno fino a Dio come la migliore delle offerte. Cfr. Salmi 107:1, 2; 105:2, 3; 107:9. {PR 283.2}

Vicino agli israeliti, che si erano assunti il compito di ricostruire il tempio, abitavano i samaritani: una razza mista, frutto del matrimonio di pagani provenienti dalle province dell’Assiria col rimanente delle dieci tribù d’Israele, che erano state lasciate in Samaria e in Galilea. In seguito, i samaritani pretesero di essere sempre adoratori del vero Dio, ma rimasero idolatri sia interiormente sia nei riti religiosi. È vero che consideravano gli idoli come se dovessero ricordare loro il Dio vivente, il Signore dell’universo, ma adoravano immagini scolpite. {PR 284.1}

Mi pare che i cattolici di oggi e di ieri si comportino da veri samaritani, adorando immagini di Gesù, della Madonna e dei santi.

Con parole chiare il Signore rivelò le motivazioni che stavano alla base della loro attuale situazione: “Avete sperato grandi raccolti, ma ecco il poco che avete ottenuto. Io ho disperso quel che avevate radunato a casa vostra. Io, il Signore dell’universo, vi domando: Perché questo? Perché la mia casa è in rovina, mentre ciascuno di voi si preoccupa della propria? Per questo il cielo non vi manda la rugiada e la terra non dà frutto. Io ho provocato la siccità sulla terra, sui monti, sui campi di grano, sulle vigne, sugli uliveti e sulle altre coltivazioni, sugli uomini, sulle bestie e su ogni lavoro che voi fate”. Aggeo 1:9-11. “Ora io, il Signore dell’universo, vi invito a riflettere sulla vostra situazione. Salite sul monte, tagliate il legno necessario e ricostruite il tempio. Questo mi farà piacere e mi renderà onore”. Aggeo 1:7, 8. {PR 287.4}

Le parole rivolte personalmente a Zorobabele sono state ricordate per incoraggiare i figli di Dio di tutte le epoche. Dio ha un obiettivo, quando invia le prove ai suoi figli. Egli non li guida in modo diverso da quello che essi stessi sceglierebbero, se potessero vedere la fine sin dal principio e comprendere l’importanza del progetto che stanno realizzando. Tutte le prove, tutte le avversità hanno lo scopo di fortificarli, in vista di ciò che devono fare e sopportare per lui. {PR 289.4}

Discendente di Aronne, Esdra aveva ricevuto un’educazione sacerdotale, ma aveva acquisito familiarità anche con gli scritti dei magi, degli astrologi e dei savi del regno medo-persiano. Egli però non era soddisfatto della propria condizione spirituale: desiderava intensamente essere in piena armonia con il Signore e ricevere la sapienza per poter adempiere la sua volontà. Così “…aveva studiato con grande passione la legge del Signore”. Esdra 7:10. Questo lo aveva spinto ad approfondire seriamente la storia del popolo di Dio, contenuta negli scritti dei profeti e dei re. Aveva esaminato i libri storici e poetici della Bibbia per capire perché il Signore avesse permesso la distruzione di Gerusalemme e la cattività degli ebrei in terra pagana. {PR 305.3}

Esdra approfondì in modo particolare la storia d’Israele, partendo dall’epoca in cui Abramo ricevette una promessa da parte di Dio. Egli studiò le istruzioni date al monte Sinai e quelle che il popolo ebraico aveva ricevuto durante le sue peregrinazioni nel deserto. Era commosso nella misura in cui comprendeva meglio i grandi interventi di Dio nei confronti del suo popolo e la santità del Decalogo. Passò attraverso un autentico processo di conversione e decise di approfondire la storia sacra per poter trasmettere le sue scoperte al popolo. {PR 305.4}

Esdra si sforzò di prepararsi per l’opera che credeva di dover compiere. Cercò Dio con fervore per poter essere un saggio maestro in Israele. Imparando a sottoporre la sua mente e la sua volontà al controllo divino, i princìpi della vera santificazione penetrarono nella sua vita; princìpi che nel corso degli anni seguenti esercitarono un influsso positivo non solo sui giovani che richiedevano i suoi consigli, ma anche su tutti coloro che entravano in contatto con lui. {PR 306.1}

Dio scelse Esdra affinché fosse una fonte di benedizione per Israele e per ridare al sacerdozio la gloria che aveva perso durante la cattività. Esdra divenne un uomo dotato nella conoscenza, un “…esperto nella legge di Mosè”. Esdra 7:6. Queste qualità fecero di lui un personaggio importante nell’impero medo-persiano. {PR 306.2}

Fu interprete di Dio, presentò a tutti coloro che lo avvicinavano i princìpi divini. Fino alla fine dei suoi giorni il suo compito principale fu quello d’insegnare sia alla corte medo-persiana sia a Gerusalemme. Le sue capacità aumentavano nella misura in cui trasmetteva ad altri delle verità di cui era a conoscenza. Diventò un uomo pio e fervente. Testimone di Dio, dimostrava al mondo la potenza delle verità bibliche che arricchivano la vita quotidiana. {PR 306.3}

Egli si impegnò costantemente per far rinascere un interesse per lo studio delle Scritture. Per tutta la vita lavorò per conservare e diffondere gli scritti sacri. Raccolse tutte le copie della legge che riuscì a trovare, le fece trascrivere e distribuire. Diffondendo la verità e mettendola così a disposizione di molti, assicurò loro una conoscenza che risultò di grande valore. {PR 306.4}

Uno dei presenti, Secania, riconobbe che tutto ciò che aveva detto Esdra era vero e confessò: “Siamo stati infedeli verso il nostro Dio, perché abbiamo sposato donne di altri popoli. Tuttavia, c’è ancora speranza per Israele”. Secania propose che tutti coloro che si erano resi colpevoli facessero un patto con Dio, abbandonando i loro peccati, e fossero giudicati secondo la legge. “Alzati, — disse a Esdra — perché sei tu che devi decidere. Noi ti appoggeremo. Fatti coraggio e agisci. Allora Esdra si alzò in piedi e fece giurare i capi dei sacerdoti leviti e tutto Israele di agire così”. Esdra 10:2-5. {PR 313.2}

Fu questo l’inizio di una meravigliosa riforma. Con infinita pazienza, con molto tatto e un’attenta considerazione per i diritti e il bene di ognuno, Esdra e i suoi collaboratori si impegnarono a ricondurre i pentiti sulla via giusta. In quanto dottore della legge, dedicò un’attenzione particolare all’esame di ogni caso e cercò di imprimere nella mente del popolo il concetto della santità della legge e delle benedizioni derivanti dall’ubbidienza, e ovunque agisse nasceva un nuovo interesse per lo studio delle Sacre Scritture. Furono nominati degli istruttori per il popolo e la legge di Dio venne esaltata e onorata. I libri dei profeti vennero studiati e quei passi che annunciavano la venuta del Messia suscitarono la speranza e confortarono molti fedeli stanchi e oppressi. {PR 313.3}

Le motivazioni che animarono Esdra erano nobili e sante. In tutto quello che faceva manifestava un profondo amore per gli uomini. La compassione e la tenerezza che dimostrò nei confronti di coloro che avevano peccato, volontariamente o inconsciamente, dovrebbero rappresentare un esempio per tutti coloro che cercano di realizzare delle riforme. I collaboratori di Dio devono essere saldi come una roccia, quando si tratta di princìpi importanti, ma dimostrare comunque simpatia e comprensione. Come Esdra devono insegnare ai peccatori la via della vita eterna, presentando loro i princìpi fondamentali del bene. {PR 313.5}

Negli ultimi giorni della storia di questo mondo la voce che parlò al Sinai ripete: “Non avere altro Dio oltre a me”. Esodo 20:3. L’uomo si è opposto a Dio, ma non può far tacere la voce dei suoi comandamenti. La mente umana non può sottrarsi ai suoi obblighi nei confronti di un’autorità superiore. Teorie e speculazioni possono abbondare; gli uomini possono cercare di mettere la scienza in opposizione con la rivelazione per abolire così la legge divina, ma l’ordine rimane perentorio: “Adora il Signore, tuo Dio; a lui solo rivolgi la tua preghiera”. Matteo 4:10. {PR 314.4}

Dio aveva ordinato, tramite Mosè, che ogni tre anni venisse raccolta una decima a beneficio dei poveri. Essi godevano anche del vantaggio che scaturiva dalla sospensione dei lavori agricoli ogni sette anni. La terra rimaneva incolta e i suoi prodotti erano a disposizione dei poveri. {PR 327.3}

La fedeltà testimoniata tramite queste offerte, destinate ai poveri e ad altre iniziative di beneficenza, doveva contribuire a ricordare al popolo che Dio è il padrone di tutto e permette che i suoi figli siano fonte di benedizioni. Il piano di Dio nei confronti degli israeliti mirava a sradicare dal loro cuore l’egoismo e sviluppare la nobiltà del loro carattere. {PR 327.4}

Ci saranno sempre poveri nella vostra terra: perciò vi ordino di essere generosi con i vostri connazionali poveri e bisognosi. Deuteronomio 15:11. {PR 327.5}

Gli attacchi di Satana sono stati sempre diretti contro coloro che cercano di far progredire l’opera di Dio e il suo regno. Sebbene spesso frustrato, il nostro nemico non ha smesso di rinnovare i suoi attacchi con sempre nuovo vigore, usando mezzi fino ad allora sconosciuti. Ciò che bisogna temere maggiormente è il lavoro che compie segretamente tramite coloro che si dichiarano sostenitori dell’opera di Dio. L’aperta opposizione, anche se è aspra e crudele, è meno pericolosa, per l’opera del Maestro, dell’odio dissimulato di chi dichiara di servirlo e che è in realtà un seguace di Satana. Essi favoriscono l’opera di coloro che utilizzano le loro conoscenze per ostacolare l’opera di Dio. {PR 334.4}

Chi trascura la Legge loda il malvagio; chi osserva la legge lo combatte”. Proverbi 28:4. Come fece Neemia bisogna diffidare ed evitare quegli uomini che perseguono le stesse finalità della società corrotta, pur invocando una grande purezza d’intenti nell’unirsi a coloro che hanno sempre combattuto la verità. Tutto ciò è ispirato dal nemico del bene. Oggi come un tempo dobbiamo insorgere contro le tesi degli opportunisti. Tutti coloro che mirano a scuotere la fede del popolo di Dio siano energicamente ostacolati. {PR 335.5}

Tramite il tabernacolo prima e il tempio dopo, venivano insegnate al popolo ogni giorno, per mezzo di tipi e di ombre, le grandi verità relative all’avvento di Cristo come Redentore, Sacerdote e Re. Una volta all’anno venivano ricordati agli israeliti gli eventi conclusivi del grande conflitto fra Cristo e Satana, la purificazione finale dell’universo, liberato finalmente dalla presenza del peccato e dei peccatori. {PR 347.5}

Quando Adamo e i suoi figli cominciarono a offrire i sacrifici cerimoniali ordinati da Dio, come tipi del futuro Redentore, Satana vide in essi un simbolo della comunione fra il cielo e la terra. {PR 348.2}

Così il significato dei sacrifici e delle disposizioni, destinati a rivelare l’amore divino, è stato falsato. Erano diventati dei sistemi tramite i quali si cercava semplicemente di placare l’ira di un Dio offeso. {PR 348.3}

Queste profezie intimorirono Satana e lo fecero tremare, però egli non rinunciò al suo proposito di ostacolare e, se possibile, di impedire i piani di Dio per la redenzione dell’umanità perduta. Decise di offuscare la mente degli uomini sul vero significato delle profezie messianiche per prepararli a rifiutare Cristo, quando sarebbe venuto. {PR 348.5}

Nei secoli che precedettero il primo avvento di Cristo le tenebre coprirono la terra. Satana gettava la sua ombra infernale sulla vita degli uomini per impedire loro di giungere alla conoscenza di Dio e dell’eternità. {PR 349.2}

Riguardo a Cristo fu fatta questa promessa profetica: “…ti ho formato e protetto, perché per mezzo tuo voglio fare un’alleanza con tutti i popoli…”. Isaia 49:8; cfr. 49:9, 10. {PR 350.2}

Noi tutti eravamo come pecore smarrite, ognuno seguiva la sua strada. Ma il Signore ha fatto pesare su di lui le colpe di tutti noi. {PR 350.4}

…L’uomo chiamato “Germoglio” fiorirà dove si trova e ricostruirà il tempio del Signore. Lo ricostruirà e per questo avrà gloria e onore. Dal suo trono governerà il popolo”. Zaccaria 6:12, 13. {PR 352.3}

Il piano di Dio riguardante la redenzione dell’umanità non avrebbe potuto essere annullato a causa dell’infedeltà d’Israele. Coloro a cui si rivolgeva il profeta potevano anche non ascoltare il suo messaggio, ma l’adempimento del piano divino non ne sarebbe stato in alcun modo turbato. {PR 357.2}

Il Signore rivela allora al suo popolo uno dei suoi peccati e chiede: “È giusto frodare Iddio? Eppure voi mi frodate!” Ma non convinti dei loro peccati, i trasgressori domandano: in che cosa ti abbiamo frodato? La risposta del Signore è esplicita: “Nel versamento della decima parte dei vostri beni e nelle vostre offerte. Siete stati colpiti da una grande maledizione, perché voi, tutto il popolo, mi frodate. Se portate invece tutta la decima parte dei vostri beni al mio tempio, perché ci sia sempre del cibo di riserva, certamente aprirò le porte del cielo e riverserò su di voi abbondanti benedizioni. Ve lo prometto io, il Signore dell’universo. Mettetemi pure alla prova in questo. Io non permetterò agli insetti di distruggere i vostri raccolti e di rendere improduttive le vostre vigne. Ve lo prometto. Tutte le nazioni straniere riconosceranno che siete felici, perché si vivrà bene nella vostra terra”. Malachia 3:7-12. {PR 358.1}

All’Israele spirituale è inviato il messaggio: “Uscite da Babilonia, popolo mio, per non diventare complici dei suoi peccati; fuggite, per non subire insieme con lei il castigo che la colpisce”. Apocalisse 14:8; 18:4. Come gli esuli in cattività udirono il messaggio: “Fuggite lontano da Babilonia” (Geremia 51:6) e fu loro restituita la terra promessa, così coloro che oggi temono Dio prestano ascolto al messaggio che li invita ad allontanarsi dalla Babilonia spirituale. Presto si presenteranno come trofei della grazia divina nella nuova terra, la Canaan celeste. {PR 361.6}

E’ la conferma che in Apocalisse si parla di una Babilonia spirituale. Abbiamo già visto l’interpretazione in “Dottrina e alleanze”133:

14 Uscite, dunque, d’in fra le nazioni, sì, uscite da Babilonia, da frammezzo all’iniquità, che è la Babilonia spirituale…

Sarà possibile sviluppare ogni facoltà, accrescere ogni capacità. Si potranno realizzare le più grandi imprese, soddisfare le aspirazioni più sublimi, attuare le maggiori ambizioni. E vi saranno sempre nuovi traguardi da raggiungere, nuove meraviglie da contemplare, nuove verità da comprendere, nuovi soggetti di studio che interesseranno tutte le facoltà del corpo, della mente e dello spirito. {PR 368.4}

CONSIGLI SULL’ECONOMATO CRISTIANO

ESTRATTI

Questo testo può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del 7mo giorno:

https://egwwritings.org/?module=writings

Ci si potrebbe chiedere: che bisogno c’era di questi nuovi libri? Volumi come Evangelism, Messages to Young People e tanti altri sono stati preparati per mettere a disposizione dei lettori il materiale presente negli scritti di E. White su tematiche specifiche, che non era facilmente reperibile, riunendolo per comodità in un unico testo. In queste opere vengono pubblicati anche articoli o manoscritti inediti. La stessa E. White affermò: “Gli articoli scritti settimanalmente sulle riviste vengono dimenticati facilmente… essi devono essere raccolti e ristampati in libri per metterli a disposizione dei credenti e dei non credenti”. — Lettera 7, 1903. {CEC 5.5}

Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita; i tuoi granai saran ripieni d’abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto”. Proverbi 3:9, 10. {CEC 11.1}

C’è chi spende a volontà, eppure arricchisce sempre; c’è chi risparmia più del necessario, eppure impoverisce. Chi è generoso diventa ricco, chi disseta sarà dissetato”. Proverbi 11:24, 25 (Tilc). {CEC 11.2}

Noi siamo costantemente oggetto delle cure di Dio e siamo sostenuti dalla sua potenza. Egli riempie le nostre tavole di cibi, ci accorda un sonno tranquillo e riposante. Settimanalmente ci presenta il sabato per avere la possibilità di abbandonare i doveri quotidiani e adorarlo nella sua casa. Egli ci ha lasciato la sua Parola perché sia una lampada per i nostri passi e una luce sul nostro cammino. Nelle pagine sacre troviamo i consigli della saggezza divina e ogni volta che ci rivolgiamo a lui, pentiti e con fede, Egli ci accorda le benedizioni della sua grazia. Oltre a tutto ciò abbiamo anche ricevuto il grandissimo dono di suo figlio Gesù, tramite il quale otteniamo tutte le altre benedizioni per la vita terrena e per quella eterna. {CEC 14.3}

Il Signore non ha bisogno delle nostre offerte. Non lo arricchiamo con i nostri doni. Il Salmista dice: “Tutto viene da te; e noi t’abbiam dato quello che dalla tua mano abbiam ricevuto”. 1 Cronache 29:14. Dio ci offre la possibilità di manifestare il nostro apprezzamento per le sue benedizioni mediante il nostro impegno nell’estenderle ad altri. È questa l’unica via per manifestare a Dio il nostro amore e la nostra gratitudine. Egli non ne ha previsti altri. — The Review and Herald, 6 dicembre 1887. {CEC 15.1}

La generosità caratterizza il cielo. Satana è mosso dall’egoismo. — The Review and Herald, 17 ottobre 1882. {CEC 15.6}

Dio non dipende dagli uomini per la realizzazione della sua opera. Avrebbe potuto affidare agli angeli l’incarico di annunciare il suo messaggio. Avrebbe potuto far conoscere la sua volontà così come 16ha proclamato direttamente la sua legge sul monte Sinai. Per alimentare in noi la generosità ha scelto di utilizzarci per compiere quest’opera. {CEC 15.7}

Nella misura in cui realizzeremo il progetto concepito da Dio al momento della creazione, la nostra vita diventerà per noi una benedizione. Tutti i doni elargiti da Dio all’uomo diventeranno per lui una maledizione se non verranno usati per fare del bene agli altri e per sostenere la predicazione del suo messaggio. — The Review and Herald, 7 dicembre 1886. {CEC 16.1}

La crescente tendenza a voler accumulare denaro, l’egoismo generato dal desiderio del guadagno uccidono la spiritualità della chiesa e la privano del consenso divino. Quando la mente e il corpo sono costantemente impegnati nell’ideare e realizzare progetti per accumulare ricchezze, si perdono di vista i diritti divini e quelli dell’umanità. {CEC 16.2}

Dio non ci ha benedetti dandoci la prosperità materiale perché dimenticassimo il Donatore e sprecassimo il nostro tempo interessandoci unicamente dei beni che ci aveva affidato. Il donatore è più importante del dono. Siamo stati comprati a carissimo prezzo e non apparteniamo a noi stessi. Abbiamo forse dimenticato l’ingente valore della nostra redenzione? Il nostro cuore è privo di gratitudine? La croce di Cristo non copre di vergogna un’esistenza caratterizzata dal benessere e dai piaceri egoistici? Abbiamo beneficiato di questo enorme sacrificio e quando dobbiamo impegnarci od offrire il nostro denaro per collaborare nell’opera del Redentore per la salvezza delle anime, ci ritiriamo e preghiamo di esserne dispensati. {CEC 16.3}

Non dobbiamo dimenticare che in questo mondo viviamo un periodo di prova, per determinare la nostra idoneità alla vita eterna. Nessuno potrà entrare in cielo se il suo carattere è limitato dall’egoismo. Tramite l’uso dei beni temporali che Dio ci ha affidato, Egli verifica la nostra capacità di amministrare le ricchezze eterne. — The Review and Herald, 16 maggio 1893. {CEC 17.3}

Il Signore permette che la sofferenza e le difficoltà si abbattano su uomini e donne per strapparli all’egoismo e risvegliare in loro alcuni aspetti del suo carattere: la compassione, la tenerezza, l’amore. {CEC 18.2}

Dio è la fonte della vita, della luce e della gioia per l’universo. Come i raggi di luce sono emanati dal sole, così le benedizioni provengono da lui e raggiungono tutte le sue creature. Dio, nel suo amore infinito, ha accordato agli esseri umani il privilegio di diventare partecipi della natura divina e di diffondere, a loro volta, delle benedizioni sui loro simili. Questo è il grande onore e la gioia suprema che Dio concede agli uomini. Coloro che dipendono dal Creatore diventano suoi collaboratori. Chi rifiuta di collaborare, chi per amore del piacere ignora i bisogni dei suoi simili e pensa solo ad accumulare ricchezze, non godrà di quelle ricche benedizioni che Dio gli può accordare. — The Review and Herald, 6 dicembre 1887. {CEC 18.4}

Gli esseri umani appartengono ad una grande famiglia: la famiglia di Dio. Il Creatore stabilì che si rispettassero e si amassero reciprocamente, manifestando costantemente un interesse sincero e altruistico per il benessere degli uni e degli altri. Satana, invece, ha sempre mirato a istigare gli uomini a soddisfare il proprio interesse. Cadendo sotto il suo influsso hanno sviluppato una forma di egoismo che ha riempito il mondo di sofferenze e di conflitti, mettendo gli uomini gli uni contro gli altri. {CEC 19.1}

L’egoismo è l’essenza della perversione e da quando gli uomini sono caduti nella sua trappola si è manifestata una sempre maggiore opposizione nei confronti di Dio. Nazioni, famiglie, individui sono animati da un egocentrismo esasperato. L’uomo aspira ad esercitare il proprio dominio sugli altri. Separandosi da Dio e dai suoi simili segue le proprie inclinazioni sfrenate ed agisce come se il bene degli altri dipendesse dalla loro sottomissione alla propria autorità suprema. {CEC 19.2}

La propensione alla generosità si rafforzerà nella misura in cui verrà esercitata e non sarà quindi necessario stimolarla costantemente. Tutti coloro che posseggono tale spirito — che è lo spirito di Cristo — offriranno con gioia al Signore. {CEC 23.4}

Negli ultimi tempi, prima che venga conclusa l’opera di proclamazione del messaggio di Dio, molto denaro verrà offerto spontaneamente. Sarà un privilegio per tutti poter partecipare all’opera di avvertimento, in vista della preparazione per il gran giorno di Dio, offrendo con generosità grosse somme di denaro mentre oggi vengono dati pochi spiccioli. {CEC 31.1}

Quest’opera esige il sacrificio di se stessi. La rinuncia e la croce segnano il percorso della vita. “Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua”. Matteo 16:24. Coloro che accumulano tesori terreni sono costretti a lavorare molto e a fare dei sacrifici. Coloro che cercano una ricompensa eterna pensano di poterla ottenere senza nessun sacrificio? — The Review and Herald, 31 gennaio 1907. {CEC 33.3}

Se il nome di Dio non è scritto sulla vostra fronte — cioè non è al centro dei vostri pensieri — non riceverete l’eredità della conoscenza del messaggio di Dio. {CEC 34.5}

Dio cerca dei predicatori. È necessaria un’attività personale, ma occorre iniziare dalla conversione a cui seguirà la ricerca della salvezza dei nostri simili. — The Review and Herald, 10 settembre 1903. {CEC 36.1}

I settori sterili dell’opera del Signore invocano Dio dicendo: “Gli uomini ci hanno trascurato”. Lasciando i loro simili nella schiavitù della miseria e della degradazione, uomini e donne offrono a Satana l’occasione di rimproverare Dio perché permette che i suoi figli soffrano per le avversità della vita. Dio viene esposto a tali accuse dall’indifferenza di coloro ai quali ha affidato i suoi beni. I suoi amministratori rifiutano di impegnarsi ad alleviare la miseria e permettono quindi che Dio venga rimproverato. {CEC 36.3}

Esorto i miei fratelli e sorelle nel mondo intero a prendere coscienza delle loro responsabilità nel pagamento fedele delle decime. (…) Siate corretti con il vostro Creatore. È necessario comprendere pienamente l’importanza di essere onesti nei confronti di colui che conosce tutto fin dal principio. Ognuno faccia un accurato esame di coscienza. Verifichi le sue entrate per essere onesto nei confronti di Dio. {CEC 54.2}

Il Signore, che ha donato suo Figlio perché morisse per noi, ha fatto un patto con voi. Egli vi accorda le sue benedizioni e in cambio vi chiede di presentargli le vostre decime e le vostre offerte. Nessuno potrebbe affermare che non sono state date direttive precise in merito. Il piano di Dio relativo alle decime e alle offerte è chiaramente definito nel terzo capitolo di Malachia. Dio chiede ai suoi amministratori di essere onesti nei confronti del patto stipulato con loro. “Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa…” Malachia 3:10. — The Review and Herald, 3 dicembre 1901. {CEC 54.3}

Coloro che sono coscienti della loro dipendenza da Dio comprenderanno che devono essere onesti con i loro simili e soprattutto con Dio, da cui ricevono tutte le benedizioni. Il fatto di disconoscere le indicazioni divine relative alla decima e alle offerte è annotato nel registro celeste come un furto nei confronti di Dio. {CEC 55.3}

Fratelli e sorelle, se il Signore vi ha benedetto accordandovi dei beni, non li considerate vostri. Siete amministratori e agite con giustizia ed onestà versando decime e offerte. {CEC 56.3}

Non dobbiamo consacrargli ciò che resta delle nostre entrate dopo che le nostre necessità, reali o immaginarie, sono state soddisfatte; prima di utilizzare il nostro denaro dobbiamo accantonare ciò che Dio ha definito di sua proprietà. {CEC 58.2}

Molta gente soddisfa innanzi tutto desideri ed esigenze secondarie, lasciando a Dio gli avanzi, se ne restano. Se non facciamo il nostro dovere, l’opera di Dio dovrà attendere momenti più propizi. — The Review and Herald, 16 maggio 1882. {CEC 58.3}

Le ricchezze terrene finiranno. Solo in Cristo possiamo ottenere ricchezze eterne. Il tesoro che ci è riservato non è sottoposto a nessun tipo di speculazioni. Avendo trovato Dio vi arricchite con la semplice contemplazione: “Le cose che occhio non ha vedute, che orecchio non ha udite e che non sono salite in cuor d’uomo, son quelle che Dio ha preparato per coloro che lo amano”. 1 Corinzi 2:9. {CEC 60.3}

Un fratello, delegato della Tasmania, è venuto da me e mi ha detto: “Sono contento di averla sentita parlare a proposito della decima, oggi. Non sapevo che si trattasse di qualcosa di così importante. Non la trascurerò più”. Egli sta calcolando l’ammontare della sua decima per gli ultimi vent’anni e dice che la pagherà interamente prima possibile perché non può permettere che questo furto nei confronti di Dio, registrato nei libri del cielo, gli venga attribuito nel giorno del giudizio. {CEC 68.2}

Una sorella della chiesa di Melbourne portò 54 dollari di decima arretrata dicendo che non sapeva che fosse suo dovere darla. Molti, una volta compresa questa verità, confessarono di avere un debito con Dio ed espressero il desiderio di saldarlo al più presto. (…) {CEC 68.3}

Trascorsero lunghi anni prima che osasse ritornare al suo paese natìo ma, quando si decise, estinse scrupolosamente il suo debito nei confronti dell’Eterno. Diventato ricco offrì gran parte delle sue sostanze al Signore. Molti oggi falliscono là dove Giacobbe riuscì. Quelli che hanno ricevuto molto da Dio hanno la tendenza a trattenere ciò che posseggono, mentre dovrebbero dare una somma proporzionata a quello di cui dispongono. Giacobbe, infatti, non solo diede la decima di quanto possedeva, ma calcolò l’interesse della decima e restituì ciò che aveva goduto durante la sua permanenza in un paese pagano, quando non aveva potuto soddisfare il voto. Si trattava di una somma considerevole, ma Giacobbe non esitò: quello che aveva consacrato a Dio non gli apparteneva più. {CEC 69.3}

Un messaggio chiaro e ben definito mi è stato dato per il nostro popolo. Sono stata invitata a dire che si commette un errore utilizzando la decima per scopi che, anche se buoni in se stessi, non costituiscono l’obiettivo per il quale deve essere utilizzata la decima. Coloro che la usano in questo modo si allontanano dalle precise direttive date dal Signore. Iddio li giudicherà per queste cose. {CEC 71.3}

Qualcuno pensa che la decima possa essere usata in favore delle scuole. Altri ritengono che i colportori dovrebbero essere sostenuti attingendo dalle decime. È un grave errore utilizzare questi fondi per un obiettivo diverso da quello previsto, cioè il sostentamento dei ministri di culto. (…) {CEC 71.4}

Le nostre Federazioni aspettano che le scuole formino operai istruiti e ben preparati. Esse, pertanto, dovrebbero dare alle scuole stesse il più intelligente e concreto sostegno. È stato chiaramente specificato che quanti insegnano nelle nostre scuole, presentando la Parola di Dio, spiegando le Scritture, istruendo gli studenti nelle realtà divine, devono essere sostentati con denaro della decima. Questa direttiva, data molto tempo fa, è stata ribadita recentemente. — Testimonies for the Church 6:215. {CEC 72.1}

La decima viene utilizzata per un obiettivo speciale. Non serve ad alimentare il fondo per i poveri. La decima deve essere utilizzata per il sostentamento di coloro che recano il messaggio di Dio al mondo e non può essere impiegata per altri scopi. — The Review and Herald, 1 dicembre 1896. {CEC 72.2}

Mi fu mostrato che è sbagliato utilizzare la decima per sostenere le spese della chiesa. Non è una scelta giusta. Sarebbe meglio vestire in modo più sobrio, porre un freno ai propri desideri, saper rinunciare e poter sostenere le necessità della comunità. In questo modo vi sentirete a posto con la vostra coscienza. Diversamente deruberete Dio ogni volta che attingerete dai fondi delle decime per pagare le spese correnti della chiesa. — Special Testimony to Battle Creek Church, 6, 7 agosto 1896. {CEC 72.3}

Alcuni sono desiderosi di dare in proporzione a ciò che posseggono e sanno che Dio non chiede loro nient’altro, perché non hanno molto denaro. Essi non hanno delle entrate sufficienti per poter risparmiare, dopo aver provveduto a soddisfare i bisogni della famiglia. Vi sono, però, molti che potrebbero rivolgere a se stessi la domanda: “Offro in base a ciò che posseggo?” Dio desidera che vengano utilizzate le facoltà del corpo e della mente. Alcuni non hanno sfruttato al massimo le possibilità loro concesse da Dio. Il lavoro è il retaggio del peccato dell’uomo. Il benessere fisico, mentale e morale dell’uomo implica che egli impegni la sua vita in un lavoro utile. L’apostolo Paolo esortava: “…non siate pigri”. Romani 12:11. Nessuno, povero o ricco che sia, può glorificare Dio con una vita indolente. Tutto il capitale di cui dispongono molti uomini poveri si riduce al tempo e all’energia fisica, che spesso vengono sprecate nell’amore per la comodità e nella pigrizia, tanto che essi non hanno nulla da presentare a Dio sotto forma di decime e offerte. Se alcuni cristiani mancano di quella saggezza, che permette di lavorare adeguatamente e utilizzare le proprie energie fisiche e mentali, dovrebbero avere l’umiltà sufficiente per accettare i consigli e i suggerimenti dei fratelli, il cui buon senso potrà sopperire alle loro lacune. Molti sono contenti di non impegnarsi per il bene del prossimo e per l’opera di Dio, anche se in realtà potrebbero fare molto, se solo lo volessero. Essi sono responsabili, nei confronti di Dio, del loro patrimonio di energie fisiche, così come lo sono i ricchi per il loro, quello economico. — Testimonies for the Church 3:400. {CEC 86.1}

Coloro che dispongono di notevoli energie fisiche devono utilizzarle al servizio di Dio. Lavorando manualmente possono guadagnare e offrire il ricavato all’opera di Dio. Coloro che hanno un lavoro sono chiamati a impegnarsi fedelmente, per sfruttare tutte le opportunità che si presentano e aiutare coloro che non riescono a trovare un’occupazione. — The Review and Herald, 21 agosto 1894. {CEC 87.1}

La Parola di Dio ci insegna che l’uomo che non vuol lavorare non deve neanche mangiare. Il Signore non chiede che l’uomo che lavora duramente mantenga i pigri. Lo spreco del tempo e la mancanza d’impegno portano all’indigenza e alla povertà. Se tali errori non vengono individuati e corretti da coloro che li commettono, tutto quello che può essere fatto per loro è inutile: è come mettere del denaro in un sacco bucato. Esistono comunque delle miserie nascoste e dobbiamo dimostrare tenerezza e compassione nei confronti di coloro che sono in difficoltà. — The Review and Herald, 3 gennaio 1899. {CEC 87.2}

È possibile che in presenza di tutte queste opportunità d’intervento, di appelli al soccorso, ci siano degli uomini e delle donne che incrociano le braccia o le cui mani siano impegnate solo in attività personali per scopi esclusivamente terreni? {CEC 89.1}

La Scrittura ci insegna che la ricchezza diventa pericolosa soltanto quando entra in competizione con i beni eterni. Il possesso di cose terrene e temporali rappresenta un’insidia quando assorbe i nostri pensieri, i nostri affetti o limita l’adorazione che Dio richiede. {CEC 98.6}

Parlando del suo popolo Dio dice: “Il suo guadagno e il suo salario saranno consacrati all’Eterno, non saranno né ammassati né conservati”. {CEC 100.3}

Nel corso dei secoli la possibilità di accedere alle ricchezze e agli onori ha sempre costituito una minaccia all’umiltà e alla spiritualità. Quando un uomo ha successo o i suoi simili si esprimono favorevolmente nei suoi confronti, egli è in grave pericolo. La prosperità spirituale può essere conservata nella misura in cui l’uomo sente di dipendere da Dio per l’acquisizione della saggezza e la perfezione del carattere. Coloro che sono coscienti di aver bisogno di dipendere da Dio sono generalmente coloro che dispongono di minori ricchezze od onori umani su cui appoggiarsi. {CEC 104.1}

I ricchi sono tentati di impiegare il loro denaro per il proprio ed esclusivo profitto, per soddisfare i loro desideri, per la cura della propria persona e per abbellire le loro case. Per raggiungere questi scopi alcuni cristiani professanti non esitano a spendere liberamente e in modo stravagante. Ma quando vengono sollecitati a offrire i loro beni al Signore, contribuire e collaborare con la sua opera, sollevano delle obiezioni. Mentre si entusiasmano per realizzare progetti puramente egoistici, non mostrano né interesse né gioia quando si fa appello alla loro generosità. Quando si rendono conto che non possono fare diversamente, offrono una piccola somma, molto inferiore a quella che offrirebbero per soddisfare inutili capricci. Essi non manifestano un amore reale per Cristo, né mostrano un interesse sincero per la salvezza degli uomini. Non c’è da stupirsi se una vita cristiana di questo genere si presenta come una serie di esperienze sterili e negative. Se queste persone non cambieranno atteggiamento, la luce ricevuta si trasformerà in tenebre. — The Review and Herald, 16 maggio 1882. {CEC 110.2}

Le ricchezze accumulate non sono soltanto inutili, ma costituiscono una maledizione. Esse rappresentano in questa vita un pericolo, perché distolgono l’attenzione dalle ricchezze celesti. Nel giorno del giudizio condanneranno il possessore, perché rappresenteranno la prova di talenti utilizzati male e di occasioni trascurate. {CEC 110.3}

Se gli amministratori di Dio compiono fedelmente il loro dovere, le loro ricchezze non aumenteranno fino al punto di diventare un pericolo; esse saranno impiegate con saggezza e generosità cristiane. — The Review and Herald, 16 maggio 1882. {CEC 111.4}

Non ha perso la sua capacità di guadagnare denaro, ma impiega tutte le sue energie a ricercare le conoscenze spirituali: in questo modo tutti i talenti che gli sono stati affidati sono apprezzati come doni di Dio, che devono essere impiegati alla sua gloria. Egli non accumula ricchezze, ma le apprezza nella misura in cui esse sono utili per la proclamazione della verità, per lavorare come Cristo, quando era su questa terra, per il bene dell’umanità. Impiegherà le sue forze per questo scopo, non per orgoglio o autocompiacimento, ma per impegnare ognuno dei talenti che gli sono stati affidati per servire Dio nel modo migliore. Possiamo dire che è zelante e non pigro, che è fervente e serve il Signore. Cfr. Romani 12:11. Dio non condanna la prudenza e l’accortezza nella gestione degli affari terreni, ma la cura febbrile, l’ansia esasperata accordata a queste cose sono in contraddizione con la sua volontà. — The Review and Herald, 1 marzo 1887. {CEC 112.3}

Viviamo in tempi di crisi ed è difficile trovare vie di finanziamento; Dio creerà delle opportunità per attingere da fonti estranee alla nostra chiesa. Non vedo perché alcune persone potrebbero avere delle motivazioni per rifiutare i contributi di coloro che non hanno le nostre stesse convinzioni. Con questa presa di posizione esprimono delle posizioni estremiste, che non sono autorizzati ad assumere. Il mondo appartiene a Dio e se Egli ispira coloro che possiedono dei beni ad offrirli per proclamare il messaggio in paesi lontani, anche se prima ci erano ostili, chi potrebbe avere il diritto di precludere loro questa possibilità, a causa della propria grettezza mentale? Questi scrupoli non sono ragionevoli. Lo Spirito Santo non suggerisce agli uomini simili atteggiamenti. — Testimonies to Ministers, 210. {CEC 134.2}

Perché non sollecitare anche la collaborazione dei non credenti? Mi è stato rivelato che ci sono uomini e donne disponibili, che si mostreranno sensibili ai bisogni dell’umanità sofferente. (…) {CEC 134.3}

Ci sono persone che saranno disposte ad investire capitali per sostenere scuole ed istituzioni mediche. Questa possibilità mi è stata presentata con estrema chiarezza. Dobbiamo avere successo. Le ricchezze appartengono al Signore e se sappiamo entrare in contatto con i ricchi, Dio renderà sensibili i loro cuori e li spingerà ad essere generosi. I beni del Signore sono nelle loro mani e alcuni risponderanno favorevolmente alle nostre richieste di aiuto. {CEC 134.4}

Occupatevi di questo problema e fate il possibile per ottenere una collaborazione. Non dobbiamo pensare che sia sbagliato sollecitare contributi da parte di non credenti, al contrario è corretto farlo. {CEC 135.1}

Il pulpito può difendere feste, balli, lotterie e fiere per ricavarne fondi in favore della chiesa, noi invece non dobbiamo e non possiamo in nessun modo partecipare a nessuna di queste iniziative, perché facendolo dispiaceremmo a Dio. {CEC 143.4}

Il piano di Mosè per raccogliere fondi, mentre erano nel deserto, ebbe un notevole successo. Non fu necessario esercitare nessuna pressione. Mosè non organizzò nessuna grande festa, non invitò il popolo a partecipare a balli e divertimenti. Tantomeno organizzò lotterie o attività profane per ottenere i mezzi necessari per erigere il tabernacolo di Dio nel deserto. Dio ordinò a Mosè di invitare i figli di Israele a presentare delle offerte. Mosè doveva accettare i doni che venivano offerti spontaneamente. Le offerte affluirono in misura tale che Mosè dovette annunciare che erano sufficienti. Il popolo allora smise di portare i suoi doni, perché erano talmente abbondanti che non sarebbero riusciti a utilizzarli tutti. {CEC 145.1}

Caro fratello, mi avete presentato una proposta d’investimento in un affare riguardante delle miniere. Siete convinto che questo investimento avrà successo e pensate che sarete così in grado di collaborare meglio nell’opera di Dio. {CEC 175.1}

Il Signore mi ha fatto sapere che alle riunioni a cui parteciperò incontrerò degli uomini che incoraggeranno i nostri membri a investire il loro denaro in imprese minerarie. Mi ha pregato di dirvi che si tratta di un inganno del nemico per appropriarsi o farvi sprecare i fondi che sarebbero stati estremamente importanti per sostenere l’opera di Dio. Si tratta di un inganno degli ultimi tempi per far perdere ai figli di Dio il denaro che era stato loro affidato, perché lo consacrassero all’opera della salvezza delle anime. Proprio perché molto denaro viene investito in queste iniziative così incerte, l’opera di Dio è paralizzata dalla mancanza di talenti che permetterebbero di condurre uomini a Cristo. (…) {CEC 175.2}

Coloro che rispondono positivamente agli appelli per sostenere l’opera di Dio e aiutare coloro che soffrono o sono in difficoltà, non fanno parte della categoria dei trascurati, dei pigri e dei negligenti. Essi fanno sempre attenzione che le loro spese non superino le entrate. Sono risparmiatori per principio e considerano un vero e proprio dovere economizzare per poter avere qualcosa da offrire. — Testimonies for the Church 4:573. {CEC 180.1}

Paolo disse: “Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi parenti, specialmente di quelli della sua famiglia, costui ha già tradito la sua fede ed è peggiore di uno che non crede”. 1 Timoteo 5:8 (Tilc). {CEC 181.1}

Secondo le rivelazioni ricevute è necessario impegnarsi a non contrarre debiti. {CEC 190.2}

L’attività delle case editrici è stata finanziata grazie allo spirito di rinuncia e deve essere gestita con una certa propensione al risparmio. Il problema del finanziamento può essere risolto se, quando sono necessari dei fondi, gli operai sono disposti a sopportare una riduzione dei salari. Il Signore mi ha rivelato che questo principio dovrebbe caratterizzare le nostre istituzioni. Quando i capitali scarseggiano, dobbiamo essere disposti a limitare le nostre esigenze. {CEC 190.3}

Coloro che lavorano nelle nostre istituzioni devono imparare a ridurre le spese, in modo tale che queste istituzioni non siano gravate dai debiti. Occorre essere saggi nel settore degli acquisti. È necessario far rendere al massimo il denaro. Un’amministrazione oculata permette di economizzare molto denaro. {CEC 191.4}

Alcuni non hanno ancora capito la lezione che Cristo ha insegnato, tramite l’episodio della costruzione di una torre. Egli disse: “Infatti chi è fra voi colui che, volendo edificare una torre, non si metta prima a sedere e calcoli la spesa, per vedere se ha da poterla finire? Che talora, quando ne abbia posto il fondamento e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno prendano a beffarsi di lui, dicendo: – Quest’uomo ha cominciato a edificare e non ha potuto finire -”. Luca 14:28-30. Questo avvertimento non è stato ben compreso. {CEC 201.2}

Dio non viene glorificato da coloro che cercano di andare al di là di ciò che prevede la guida divina. {CEC 201.3}

Nessuno deve agire senza riflettere, frettolosamente, pensando che, pur non essendo ben informati, tutto andrà bene. — Testimonies for the Church 7:283, 284. {CEC 201.5}

Se coloro che si proclamano veramente convertiti non trasmettono ad altri le proprie convinzioni, non mettono in pratica le parole di Cristo. {CEC 206.3}

Dio non richiede soltanto la decima, ma desidera anche che tutto ciò che possediamo sia consacrato alla sua gloria. Non dobbiamo avere abitudini dispendiose, perché gestiamo le proprietà di Dio. Nulla ci appartiene. Sprecare il denaro in cose lussuose priva i poveri dei mezzi necessari per nutrirsi e vestirsi. Tutto ciò che è speso per la soddisfazione e l’orgoglio in abiti, costruzioni, mobili e ornamenti, solleverebbe molte famiglie dall’indigenza e dalle difficoltà. Gli amministratori di Dio devono provvedere alle necessità di coloro che sono in difficoltà. Questo è il frutto della vera religione. Dio condanna gli uomini che soddisfano i loro piaceri egoistici, mentre i loro simili soffrono per mancanza di cibo e di abiti. (…) {CEC 213.3}

Mio marito ha lavorato come tagliatore di pietra fino a consumarsi le dita, tanto che il sangue usciva dalle ferite, per poter avere i mezzi economici per andare da un posto all’altro a portare la verità alla gente. {CEC 216.1}

Dio opera tramite canali umani; tutti coloro che sensibilizzano la coscienza degli uomini e li esortano ad agire positivamente e a interessarsi realmente allo sviluppo del regno di Dio, non agiscono di loro iniziativa, ma spinti dallo Spirito Santo che opera in loro. {CEC 221.1}

Soltanto quando i principi cristiani sono debitamente accettati, la coscienza è sensibile al dovere e lo Spirito di Dio agisce sul cuore e sul carattere, l’egoismo è vinto e lo spirito di Cristo si concretizza praticamente. Lo Spirito Santo, esercitando la sua azione, estirpa ogni tendenza all’avidità e all’inganno. (…) {CEC 223.3}

Pietro chiese un giorno: “E noi? Noi abbiamo abbandonato tutto per venire con te. Cosa dobbiamo aspettarci?” Matteo 19:27 {CEC 244.2}

I discepoli correvano il rischio di perdere di vista i veri principi del Vangelo. Con questa parabola [gli operai delle diverse ore, ndt] insegnava loro che la ricompensa non viene data per il lavoro svolto, perché ogni uomo potrebbe inorgoglirsi, ma accordata unicamente per grazia. L’operaio chiamato a lavorare nella vigna all’inizio della giornata aveva ricevuto la ricompensa, tramite la grazia che gli veniva accordata. Chi venne chiamato per ultimo ricevette la stessa grazia del primo. Il lavoro stesso era una vera e propria grazia e nessuno poteva gloriarsi rispetto all’altro. Non c’era spazio per l’invidia. Nessuno era privilegiato e nessuno poteva reclamare la sua remunerazione come qualcosa che gli fosse dovuto. Pietro esprimeva i sentimenti di un mercenario. — The Review and Herald, 10 luglio 1894. {CEC 244.3}

Cristo ricorderà tutti i nomi di coloro che non considerano nessun sacrificio troppo gravoso e lo offrono in nome della fede e dell’amore. Egli stesso ha sacrificato tutto per l’umanità. I nomi di coloro che accettano, si sacrificano e rimangono fedeli, saranno incisi sulle palme delle sue mani; essi non saranno rinnegati ma pronunciati dalle sue labbra, ed Egli perorerà la loro causa davanti al Padre. L’egoista e l’orgoglioso verranno dimenticati, ma essi saranno ricordati per l’eternità. Se desideriamo essere felici, dobbiamo rendere felici gli altri. Consacrando a Cristo, con gratitudine, ciò che possediamo, i nostri talenti e i nostri affetti, troveremo la felicità terrena e la gloria eterna. — Testimonies for the Church 3:250, 251. {CEC 246.4}

Ogni espressione altruistica si riflette su di noi. Ogni parola che esprime gentilezza e simpatia nei confronti di coloro che sono tristi, ogni atto compiuto in favore di coloro che sono oppressi e ogni dono destinato a rispondere ai bisogni dei nostri simili, allo scopo di glorificare Dio, assicura benedizioni al donatore. Coloro che agiscono in questo modo adempiono una legge divina e ricevono l’approvazione di Dio. Il piacere di fare del bene agli altri apporta ai sentimenti un calore che tonifica i nervi, rianima la circolazione del sangue e favorisce la salute mentale e fisica. — Testimonies for the Church 4:56. {CEC 247.2}

La saggezza divina ha introdotto nel piano della salvezza la legge della causa e dell’effetto, che permette alla generosità, in tutte le sue manifestazioni, di esercitare un duplice influsso. Dio avrebbe potuto realizzare il suo progetto di salvare i peccatori senza l’aiuto degli uomini, ma sapeva che l’uomo non sarebbe stato felice, se non avesse collaborato in questa parte della redenzione. Affinché l’uomo non perdesse i benefici risultati della generosità, il nostro Redentore concepì il piano di considerarlo suo collaboratore. — The Review and Herald, 23 marzo 1897. {CEC 247.4}

Nessuna iniziativa, nessun piano ha valore o è perfetto, se si riferisce soltanto ai brevi anni della vita terrena e non tiene conto dell’eternità. È necessario insegnare ai giovani a prendere in considerazione nei loro progetti la dimensione eterna, a scegliere i principi che contano e i beni che hanno un vero valore… Education, 145. {CEC 248.3}

LA VOCE NEL LINGUAGGIO E NEL CANTO

ESTRATTI

Questo testo può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del 7mo giorno:

https://egwwritings.org/?module=writings

I consigli qui pubblicati sono stati dati da Dio; sono assolutamente degni di fiducia e veritieri. Questo volume è stato preparato con l’ausilio di molte preghiere, affinché sia di benedizione per tutti quelli che cercano di migliorare il loro talento vocale per la gloria di Dio e per il bene dell’umanità. {VLC 3.4}

Il potere della parola è un talento che deve essere diligentemente coltivato. Di tutti i doni che abbiamo ricevuto da Dio, nessuno è in grado di essere una benedizione più grande di questa. Con la voce ci convinciamo; con essa offriamo la preghiera e la lode a Dio; con essa parliamo agli altri dell’amore del Redentore. Quanto è importante, dunque, che essa sia così addestrata al fine di diventare sempre più efficace. – COL 335 {VLC 5.1}

Cristo ha dichiarato: Ora io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detto. Poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato. (Matteo 12:36,37) – Manuscript 21, 1899 {VLC 6.3}

L’apostolo Paolo afferma: Perciò, miei cari, come mi avete sempre ubbidito non solo quando ero presente, ma molto più ora che sono assente, compite la vostra salvezza con timore e tremore, poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito. (Filippesi 2:12,13) {VLC 10.7}

Il talento della parola ci è stato dato affinché possiamo parlare non con parole di critica, ma parole di consiglio, parole d’incoraggiamento, parole di ammonizione. – The Review and Herald, July 20, 1905 {VLC 12.1}

I cristiani devono avere lo stesso desiderio di Cristo, quello di salvare le anime.

Dovrebbero considerare che non c’è privilegio più prezioso che impartire agli altri la conoscenza che hanno ricevuto. The Review and Herald, December 24 1901 {VLC 14.5}

Se proseguite nella conoscenza del Signore, facendo quello che Lui chiede, sperimenterete che Lui vi suggerirà i pensieri da dire a coloro che vi circondano, per impedire loro di fare il male e indicargli la via della Vita. – Manuscript 61, 1907 {VLC 17.1}

Un importante elemento nell’attività educativa è l’entusiasmo. Su questo punto un utile suggerimento si trova nell’osservazione fatta un giorno da un celebre attore. L’arcivescovo di Canterbury gli chiese perché gli attori di teatro riuscissero a conquistare il pubblico in modo così straordinario, mentre i ministri del Vangelo non arrivano a tanto con i loro uditori. “Con tutto il dovuto rispetto per vostra grazia”, rispose l’attore, “mi sia permesso dire che il motivo è semplice: consiste nella forza dell’entusiasmo. Noi sul palcoscenico parliamo di cose immaginarie come se fossero vere, mentre voi dal pulpito parlate di cose vere come se fosse immaginarie”. {VLC 24.4}

Gli insegnanti hanno a che fare con cose reali e dovrebbero quindi parlarne con tutta la forza e con tutto l’entusiasmo, determinati dalla consapevolezza della loro realtà e della loro importanza. Ed 233 {VLC 24.5}

Coloro che istruiscono i bambini dovrebbero evitare osservazioni noiose. Le brevi osservazioni avranno una felice influenza. I discorsi lunghi stancano le piccole menti dei bambini. Se c’è molto da dire, è meglio fare corte dichiarazioni con una certa frequenza. Poche parole di tanto in tanto saranno più vantaggiose dei lunghi discorsi. Il troppo parlare li porterà a detestare anche l’istruzione spirituale, proprio come mangiare qualcosa in eccesso appesantisce lo stomaco e riduce l’appetito, provocando perfino il disgusto del cibo. Le menti delle persone possono sovraccaricarsi con troppi discorsi. L’opera per la chiesa, ma soprattutto in favore della gioventù, deve essere fatta linea su linea, precetto per precetto, un pochino qui e un pochino là. Le menti devono avere il tempo di digerire le Verità con le quali sono alimentate. I bambini dovrebbero essere attratti al cielo, non con precipitazione, ma con delicatezza. – Testimonies for the Church, vol. 2, p. 420 {VLC 25.1}

Quando il maestro corregge uno studente, deve farlo in modo da non umiliarlo, affinché nel suo cuore sgorghi l’amore verso il maestro. – Counsels to Parents, Teachers, and Students, 212 {VLC 26.4}

Forse lei pensa che quello che fa o dice abbia poche conseguenze, mentre i risultati più importanti, per il bene o per il male, sono le conseguenze delle nostre parole e azioni. Le parole e le azioni considerate piccole e poco importanti sono anelli nella catena degli eventi umani. – Testimonies for the Church, vol. 3, p. 542 {VLC 32.1}

Ogni parola pronunciata esercita una grande influenza, ogni azione implica una serie di responsabilità. Nessuno può vivere per se stesso in questo mondo, anche se vorrebbe. Ognuno fa parte della grande rete dell’umanità e attraverso questi fili individuali di influenza siamo legati all’universo. Cristo usò la Sua influenza per attirare gli uomini a Dio e ci ha lasciato un esempio di come dobbiamo parlare e agire. The Review and Herald, 16 febbraio 1897 {VLC 32.3}

Siamo, infatti, collaboratori di Dio”. (1 Corinzi 3:9) Se accetteremo la Sua guida, Egli si servirà di noi nella Sua opera. Ognuno di noi deve restare al suo posto di sentinella, facendo attenzione a ciò che lo Spirito ci dice; ricordando che ogni Sua parola o azione avrà un’impressione, non solo sul nostro carattere, ma anche sul carattere di coloro coi quali ci relazioniamo. – Testimonies for the Church, vol. 8, p. 172 {VLC 32.4}

Parole e azioni giuste hanno un’influenza più potente per il bene che tutti i sermoni che si possono predicare. – My life Today p. 114 {VLC 34.2}

Dalle parole che diciamo, riveliamo quello che c’è nella nostra mente. La relazione tra la mente e le parole che pronunciamo è molto stretta. E da ogni parola che pronunciamo saremo giudicati individualmente nel giorno del giudizio finale… I nostri pensieri producono le nostre parole e le nostre parole reagiscono sui nostri pensieri. – Lt 16a, 1895 {VLC 34.4}

Avendo espresso un’opinione o manifestato una decisione, gli uomini sono spesso troppo orgogliosi per cambiarla e cercano così di mostrare che è giusta, sino a convincersi che lo è realmente. {VLC 35.1}

È pericoloso esprimere parole di dubbio sulla luce divina e criticarla. L’abitudine a una critica leggera e irriverente reagisce sul carattere e alimenta la mancanza di rispetto e l’incredulità. Molti, indulgendo in questa abitudine, si sono posti in una situazione pericolosa, arrivando a criticare e a rigettare l’opera dello Spirito Santo. DA 323 {VLC 35.2}

Pochi si rendono conto dell’influsso delle loro parole o azioni. Molto spesso gli errori dei genitori producono effetti deleteri sui loro figli e sui figli dei loro figli, anche molto tempo dopo la loro morte. Ognuno esercita sugli altri un influsso e ne sarà ritenuto responsabile del suo risultato. Le parole e le azioni esercitano una grande forza e anche molto tempo dopo si vedranno gli effetti delle conseguenze nelle nostre esistenze, che conduciamo qui. Questi effetti si concretizzano sicuramente in benedizioni o in maledizioni per noi. Queste riflessioni, che evidenziano l’importanza delle nostre scelte di vita, dovrebbero avvicinarci a Dio per chiedergli con umiltà che ci guidi con la Sua saggezza. – PP 556 {VLC 35.5}

Se vogliamo riformare gli altri, in primo luogo noi stessi dobbiamo mettere in pratica i principi che vorremmo far valere davanti a loro. Le parole, per quanto corrette, saranno impotenti se contraddicono la vita vissuta di ogni giorno. Ministri di Cristo, vi esorto con le parole di Paolo: Abbi cura di te stesso e dell’insegnamento, persevera in queste cose perché, facendo così, salverai te stesso e coloro che ti ascoltano. (1 Timoteo 4:16) Non scusate in voi i peccati che condannate negli altri. Se predicate la mansuetudine e l’amore, permettete a queste grazie che tocchino prima voi stessi. Se esortate gli altri ad essere gentili e cortesi, voi per primi date loro un buon esempio con gli stessi atteggiamenti. – Testimonies for the Church 5:160 {VLC 36.4}

Anche se colui che predica la Verità deve essere fedele nella presentazione dell’Evangelo, non dovrebbe presentare una grande quantità di materiale che gli ascoltatori non possono capire, perché per loro è nuovo e di difficile comprensione. Trattate un punto alla volta in modo chiaro; parlate lentamente e con voce comprensibile; parlate in modo tale che le persone possano vedere qual è la relazione di questo punto con le altre Verità di vitale importanza. – Ev 202 {VLC 42.3}

Se qualcuno vi parla in modo provocatorio, non pronunciate una sola parola. Il peggior rimprovero che voi potete dare a una persona che vi ha lanciato parole provocanti, è mantenere il silenzio, finché non sarete in grado di parlare con calma e serenità. – The Review and Herald, July 6, 1905 {VLC 44.3}

Nei giorni della mia gioventù spesso mi capitava di parlare ad alta voce. Il Signore mi ha mostrato che non potevo realizzare una giusta impressione sulla gente, alzando la voce con un tono innaturale. Poi, durante una delle mie visioni, mi fu presentato Cristo e il suo modo di parlare; nella sua voce vi era una dolce melodia. Il Suo parlare era lento e calmo, arrivava ai suoi ascoltatori e le sue parole penetravano i loro cuori, ed essi imparavano quello che lui diceva prima di pronunciare la frase seguente. A quanto pare, alcuni predicatori di oggi pensano di dover correre tutto il tempo, perché se non lo fanno pensano di perdere l’ispirazione e che anche la gente la perderà. Se per loro questa è la vera ispirazione, allora tanto meglio che la perdano il più presto possibile. – Ev 670 {VLC 49.2}

Se la voce ha un tono corretto, solenne ed è modulata sino ad arrivare a commuovere, produrrà una migliore impressione sugli ascoltatori. Questo era il tono con cui Cristo ha insegnato ai Suoi discepoli. Essi furono colpiti dalla solennità e dalla commozione della Sua voce. – Testimonies for the Church, vol. 2, p. 615 {VLC 49.3}

Cristo non ha mai nascosto una parte della verità, ma l’ha sempre detta con amore, mostrandosi prudente e pieno di tatto. Non è stato mai rude, non ha mai pronunciato senza ragione una parola severa né ha fatto soffrire inutilmente un’anima sensibile. Non ha censurato la debolezza umana, ma ha denunciato senza timore l’ipocrisia, l’incredulità e la malvagità. Quando pronunciava i più severi rimproveri, era però sempre commosso. – DA 353 {VLC 50.1}

Cristo venne in questo mondo frenetico, pieno di rumori, di commercio, di discussioni d’affari, dove gli uomini cercavano di ottenere egoisticamente tutto ciò che potevano per se stessi; ma al di sopra della confusione si sentì la sua voce che risuonava come tromba di Dio: Che gioverà, infatti, all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua? Ovvero, che darà l’uomo in cambio dell’anima sua? (Matteo 16:24-28) – Ev 559 {VLC 50.2}

Molte persone che non provavano alcun interesse per i discorsi dei rabbini, erano invece attratte dal Suo insegnamento. Esse capivano i Suoi messaggi e il cuore ne era consolato. Le Sue parole rivelavano Dio non come un giudice vendicatore ma come un padre amorevole, ed Egli stesso rifletteva nella sua vita l’immagine di Dio. Le Sue parole erano come un balsamo per le anime afflitte. Con il Suo insegnamento e con la Sua condotta misericordiosa infrangeva il potere opprimente delle tradizioni e dei comandamenti degli uomini, e presentava l’amore di Dio in tutta la sua pienezza inesauribile. – The Desire of Ages, p. 205 {VLC 54.2}

I Suoi contemporanei non riuscivano a sopportare l’idea di essere guidati secondo i principi dell’abnegazione e della sobrietà. Volevano godere degli onori che il mondo offriva loro. Nonostante ciò molti seguivano il Figlio di Dio, ascoltavano i Suoi insegnamenti e si nutrivano delle parole che pronunciava con tanta benevolenza. Le Sue argomentazioni erano ricche di significato, ma così semplici che anche i meno colti potevano capirle. – Early Writings, p. 160 {VLC 55.1}

Già nella Sua infanzia Gesù diresse parole di conforto e di tenerezza a giovani e anziani… Fu un esempio di quello che i bambini dovrebbero cercare di essere. Nelle Sue parole e azioni manifestò una tenera simpatia per tutti. La Sua compagnia era un balsamo curativo e lenitivo per gli scoraggiati e i depressi. – Sons and Daughters of God, p. 151 {VLC 55.3}

Attraverso l’aiuto che Cristo può dare, siamo in grado di imparare a tenere a freno la lingua. Anche se subì terribili prove, affinché perdesse il controllo e parlasse precipitosamente con ira, non ha mai peccato con le Sue labbra. Con paziente calma affrontò gli insulti, il sarcasmo e gli scherni dei Suoi compagni al banco di falegname. Anziché arrabbiarsi, iniziava a cantare i Salmi di Davide e i Suoi compagni, senza rendersi conto, si univano a Lui nel canto. Se gli uomini e le donne di oggi avessero seguito l’esempio di Cristo, usando le sue parole, quale straordinaria trasformazione sarebbe avvenuta in questo mondo. – The S.D.A. Bible Commentary, vol. 7, p. 936 {VLC 56.1}

L’amore farà ciò che non raggiungerà la discussione. {VLC 56.2}

 

Egli disse: Per questo io sono nato e per questo sono venuto al mondo: per rendere testimonianza alla Verità. (Giovanni 18:37)

Le parole di Cristo non erano nuove, ma uscivano con la forza della rivelazione, perché presentava la verità nella sua giusta luce, ma non la stessa verità che i dottori avevano presentato davanti al popolo. – The Review and Herald, November 28, 1893 {VLC 65.3}

Gesù poteva svelare misteri che gli stessi patriarchi e profeti desideravano esaminare e conoscere e che la curiosità umana era ansiosa di comprendere. Ma se gli uomini non riuscivano a discernere le più semplici verità, come potevano capire i misteri che erano nascosti agli occhi dei mortali? Cristo non disdegnava ripetere verità antiche e familiari, perché era l’autore di queste verità. Lui era la gloria del tempio. Le Verità che erano state perse di vista, male interpretate e distorte dal loro vero significato, le separò da tutte le falsità e errori, mostrandole come gioielli preziosi in tutta la loro brillante lucentezza; li collocò nel loro contesto e ordinò che restassero per sempre. {VLC 66.1}

Il Cristo non presentava tante verità tutte in una volta affinché fossero accettate. Guidava le menti indagatrici da una Verità all’altra, di lezione in lezione, esponendole grado per grado e al momento giusto, per poterle assimilare. In questo modo, la verità sarebbe stata rivelata in ogni epoca, sarebbe stata appropriata per ogni tempo, sarebbe stata essenziale per lo sviluppo del carattere e nella vita. – The Review and Herald, October 14, 1890 {VLC 67.3}

Gesù osservava con grande interesse il mutamento che avveniva nei Suoi ascoltatori. I volti che esprimevano soddisfazione lo riempivano di gioia. Era felice quando la Verità penetrava nell’animo, abbatteva le barriere dell’egoismo, produceva pentimento e poi gratitudine. Quando tra la folla scorgeva il volto di persone note, il Suo cuore si riempiva di gioia. Riconosceva in esse dei probabili cittadini del regno. Quando esprimeva chiaramente la verità e distruggeva gli idoli del Suo pubblico, si rendeva conto dallo sguardo freddo e distaccato degli uditori, che non era ben accolto. Quando gli uomini non accettavano il Suo messaggio di pace, il Suo cuore era profondamente rattristato. – DA 255 {VLC 69.3}

Imparate da Gesù. Egli è stato il più grande insegnante che il mondo abbia mai conosciuto. Parlava alla gente con un linguaggio comune a tutti. Soddisfaceva le necessità di ciascuno di loro. Adattava le Sue istruzioni in ogni tempo e luogo, sia ai ricchi che ai poveri, ai colti o agli ignoranti. Fino a quando si soffermava su temi più importanti, dove la loro attenzione veniva attratta; li presentava in modo tale usando delle illustrazioni, affinché l’intelletto più debole potesse captare il loro significato, mentre le menti più colte potevano ottenere un’istruzione più profonda. – The Review and Herald, July 22, 1884 {VLC 71.3}

Il divino Maestro non usava illustrazioni che proiettassero la più piccola ombra sull’anima. Le Sue parole avevano un carattere puro ed elevato. Non accondiscese a pronunciare qualcosa di comico, al fine di richiamare l’attenzione del pubblico. – The Review and Herald, August 6, 1895 {VLC 73.2}

Vidi che le parole di nostro Signore non giurare affatto, non si riferiscono al voto giudiziario. Il vostro parlare sia: Sì, sì, no, no! Tutto il resto proviene dal maligno. Questo si riferisce alla conversazione comune. Molti esagerano nel parlare; altri giurano sulla propria vita; altri ancora giurano sulla propria testa, si sentono così sicuri com’è vero che essi vivono e che hanno una testa. Alcuni prendono il cielo e la terra come testimoni di quello che dicono. Altri si aspettano che Dio tolga loro la vita, se quello che dicono non è verità. Questo è il tipo di giuramento comune contro il quale Gesù avverte i Suoi discepoli. – Testimonies for the Church, vol. 1, p. 201 {VLC 91.4}

Dio offre a ognuno una gioia, alla quale possono partecipare sia il ricco che il povero: la gioia che si sente quando si coltiva la purezza di pensiero e il disinteresse altruistico; il piacere che si sperimenta nel pronunciare parole di simpatia, nel realizzare azioni amabili. La luce di Cristo, che emana da coloro che si consacrano a un tale servizio, può illuminare la vita di molti sofferenti. – Testimonies for the Church, vol. 9, p. 57 {VLC 94.3}

Quando vi avvicinate a qualcuno che supponete sia in errore, cercate di parlargli con uno spirito di mansuetudine e modestia, perché l’ira dell’uomo non opera la giustizia di Dio. Colui che sbaglia deve essere ripreso in nessun altro modo, se non con uno spirito mite, con dolcezza e tenero amore. State attenti al vostro comportamento. Evitate qualsiasi sguardo o gesto, le parole o un tono pieno di orgoglio o di autosufficienza. {VLC 94.5}

Guardatevi dall’esaltare voi stessi o mettere la vostra bontà e giustizia in contrasto con le loro debolezze. Guardatevi dall’avere un approccio distante, altezzoso e denigrante. Evitate con cura ogni apparenza di collera; invece usate un linguaggio semplice e chiaro, dove non ci sia rimprovero, nessuna accusa o offesa, nessun segno d’irascibilità e con un sentimento d’amore. {VLC 95.1}

Ogni parola buona e di simpatia detta al sofferente, ogni atto fatto per alleviare gli oppressi e ogni dono che supplisce le necessità dei bisognosi, dato o fatto avendo come fine la gloria di Dio, si trasformerà in benedizione per il donatore. Coloro che operano così obbediscono alla legge del cielo e ricevono l’approvazione di Dio. Il piacere di fare del bene agli altri impartisce brillantezza ai sentimenti, che attraversano come lampi i nervi, accelerano la circolazione del sangue e quindi migliorano la salute mentale e fisica. – Testimonies, vol. 4, p. 56 {VLC 96.2}

Sapere che è certo che l’allegria, la tranquilla rassegnazione e la pace faranno molto in favore della felicità e salute degli altri, sarà per noi di grande beneficio. La tristezza e parlare di cose negative promuovono immagini mentali sgradevoli e producono su noi stessi un effetto negativo. Dio desidera che ci dimentichiamo di tutto questo, che non guardiamo verso il basso ma bensì verso l’alto. – Mind, Character, and Personality, vol 2, p. 662 {VLC 96.3}

Molti ancora vivono nell’oscurità e di conseguenza hanno perso l’orientamento. Essi non sanno che strada seguire. Quelli che sono perplessi cerchino altre persone insicure e rivolgano loro parole di speranza e d’incoraggiamento. Quando inizieranno quest’opera, la luce del cielo rivelerà loro il percorso da seguire. Con parole di consolazione espresse agli afflitti, saranno consolati essi stessi. Aiutando gli altri, loro stessi saranno aiutati ad uscire dalle loro difficoltà. La gioia prenderà il posto della tristezza e della malinconia. Il cuore colmo dello Spirito di Dio risplenderà di luce verso coloro che sono nel bisogno. Tale persona non vivrà più nel buio, perché “la sua oscurità” diverrà come il sole di mezzogiorno. – The S.D.A. Bible Commentary, vol. 4, p. 1151 {VLC 97.1}

Ci sono momenti in cui le parole di rimprovero e censura sono necessarie. Coloro che non sono sulla retta via devono essere risvegliati per vedere il pericolo. Hanno bisogno di un messaggio che li aiuti a uscire dal torpore che incatena i loro sensi. Devono effettuare un rinnovamento morale, altrimenti le anime periranno nei loro peccati. Che il messaggio di Verità, come una spada affilata a due tagli, vi attraversi il cuore. Fate appelli che risveglino i negligenti, affinché le loro menti stolte e traviate ritornino a Dio. – Testimonies for the Church, vol. 7, p. 155 {VLC 100.2}

Fratelli e sorelle, il Signore è il nostro Dio. Se Cristo si manifesta nei nostri cuori, come speranza di gloria, abbiamo una speranza in Dio che è impossibile riservare solo per noi. Di conseguenza lo loderemo. Dobbiamo lodare il Signore più di quanto lo facciamo ora. Chi loda il Signore lo glorifica. Così, invece di pronunciare parole tristi e raccontare le prove e le afflizioni, ringraziamo Dio di poter parlare e cerchiamo di glorificare il Suo nome. – Manuscript 39, 1908 {VLC 106.1}

A differenza di quelli che parlano contro Dio, quelli che lo temono esprimono parole di ringraziamento, di lode e di gratitudine. {VLC 106.5}

Proponetevi di non dire mai una parola che porti al dubbio e allo scoraggiamento. Potrete fare molto per illuminare la vita degli altri, per rendere più efficace il loro impegno, se saprete pronunciare parole di speranza e di incoraggiamento. – SC 119,120 {VLC 112.1}

Coloro che parlano della fede e la coltivano avranno fede; ma coloro che hanno dubbi rimarranno nel dubbio. – Testimonies for the Church, vol. 5, p. 302 {VLC 116.2}

La Verità si dovrebbe esporre con chiarezza, lentamente, con forza, affinché impressioni l’ascoltatore. Quando si presenta qualche aspetto della verità, è essenziale che essa sia compresa, affinché si riceva tutto il suo prezioso alimento: il pane della vita, la manna del cielo. Ogni frammento dovrebbe essere accolto senza perdere nulla di ciò che si dice. – Testimonies to Ministers and Gospel Workers, 257 {VLC 134.1}

Molti uomini usano male le proprie forze vitali, distruggono i loro polmoni e gli organi vocali per il loro modo sbagliato di parlare. Alcuni ministri hanno acquisito l’abitudine di parlare in fretta, come se dovessero ripetere una lezione e dovessero farlo il più rapidamente possibile. Questo non è il modo migliore di parlare. Utilizzando una cura adeguata, il ministro può educare se stesso a parlare bene e ad avere una pronuncia chiara, senza accumulare le parole l’una sull’altra e poi non avere il tempo di respirare correttamente. Deve parlare moderatamente, affinché la gente possa fissare le idee nella propria mente, mentre lui continua a parlare. Quando il tema è presentato in fretta, gli ascoltatori non possono captare nella loro mente tutti i punti e non hanno il tempo di ricevere l’impressione che dovrebbero ricevere; né tantomeno hanno il tempo di essere influenzati dalla verità, come succederebbe altrimenti. – Testimonies for the Church, vol. 2, pp. 615, 616 {VLC 134.2}

Per avere un buon sangue, bisogna respirare correttamente. Compiere inspirazioni profonde con aria pulita, riempire i polmoni d’ossigeno purifica il sangue, gli dà un colore brillante e convoglia un flusso vitale in ogni parte del corpo. Una respirazione adeguata calma il sistema nervoso, stimola l’appetito e facilita la digestione, inoltre assicura un sonno profondo e ristoratore. {VLC 138.1}

Ai polmoni dovrebbe essere lasciata la massima capacità d’espansione. Più sono liberi di espandersi e più si sviluppano; questa capacità diminuisce, quando si trovano compressi. Da qui scaturiscono gli effetti nocivi causati dalle cattive abitudini come quella, così diffusa soprattutto nelle attività sedentarie, di stare chini mentre si lavora. Adottare questa posizione rende impossibile una respirazione profonda, quella superficiale diventa ben presto una cattiva abitudine e i polmoni perdono la loro capacità di espandersi. Un effetto simile è prodotto dalle allacciature troppo strette. {VLC 138.2}

Non vi è spazio a sufficienza nella parte bassa del torace; i muscoli addominali, che erano stati predisposti per contribuire alla respirazione, non hanno la piena capacità di movimento e i polmoni sono limitati. In questo modo l’ossigeno fornito per garantire un buon funzionamento è insufficiente, il sangue scorre più lentamente e le scorie, che dovrebbero essere eliminate dai polmoni durante l’espirazione, vengono invece trattenute rendendo il sangue impuro. Allora non solo i polmoni, ma anche lo stomaco, il fegato e il cervello ne subiscono le conseguenze: la pelle diventa giallastra, la digestione viene rallentata, il cuore è indebolito, il cervello si offusca, i pensieri sono confusi; la tristezza invade l’animo che si deprime, tutto il corpo ne è influenzato ed è più vulnerabile. – The Ministry of Healing, 272, 273 {VLC 138.3}

I polmoni eliminano costantemente impurità e quindi necessitano di un apporto regolare d’aria fresca e pura. L’aria viziata non fornisce una quantità d’ossigeno sufficiente e così il sangue arriva al cervello e agli altri organi senza essere stato purificato. Da qui la necessità di aerare l’ambiente. Vivere in stanze chiuse, poco ventilate, dove l’aria viziata ristagna, indebolisce tutto l’organismo, che così diventa particolarmente sensibile al freddo e la minima esposizione all’aria fresca provoca malattie. Molte donne sono pallide e deboli perché passano troppo tempo chiuse in casa. Respirano continuamente la stessa aria, che si carica di sostanze tossiche emesse dai polmoni e dai pori della pelle, così le tossine sono nuovamente trasportate nel sangue. – The Ministry of Healing, 274 {VLC 139.1}

È importante che il petto abbia lo spazio per allargarsi al massimo, affinché i polmoni possano inspirare perfettamente. Quando sono compressi, la quantità di ossigeno di cui hanno bisogno diminuisce, il sangue non viene ossigenato e le tossine che dovrebbero essere eliminate ristagnano. Anche la circolazione del sangue è compromessa e gli organi interni, compressi e sospinti fuori dalla loro sede, non possono assolvere alle loro funzioni. – The Ministry of Healing, 292 {VLC 139.2}

 

L’impostazione della voce ha un posto importante nello sviluppo fisico, in quanto contribuisce a espandere e a rinforzare i polmoni, e a prevenire così la malattia. Per avere una dizione corretta nel leggere e nel parlare, bisogna fare in modo che i muscoli addominali possano espandersi liberamente nell’atto della respirazione e che gli organi respiratori non siano minimamente compressi. Lo sforzo deve procedere dai muscoli dell’addome e non da quelli della gola. Si eviteranno così l’affaticamento e serie malattie della gola e dei polmoni. Ponendo la giusta attenzione, si otterrà una dizione ben articolata, fluida e dai toni modulati, evitando anche di parlare troppo in fretta. Ciò, oltre a favorire la salute, aggiunge grazia ed efficacia al lavoro dello studente. – Ed 198,199 {VLC 140.4}

Quanto più è elevata la posizione di un ministro tanto più prudente deve essere nelle parole e nei fatti. Ev 174 {VLC 149.4}

Se l’insegnante sa dominarsi mediante la grazia di Cristo, se mantiene l’ordine con fermezza e pazienza, calmerà l’elemento turbolento e conquisterà il rispetto dei suoi alunni. Una volta che l’ordine è ripristinato, manifesti gentilezza, dolcezza e affetto. Può capitare che la ribellione torni a manifestarsi ancora, non dovete arrabbiarvi. Non dovete parlare aspramente con chi ha fatto male, scoraggiando così un’anima che sta lottando con le potenze delle tenebre. – Counsels on Sabbath School Work, 173 {VLC 152.2}

Che le vostre parole siano come quelle dell’apostolo Pietro: Infatti, non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua Maestà. (2 Pietro 1:16) {VLC 163.1}

Non dovete entrare in una discussione, quando la posta in gioco è alta, confidando sulle vostre forze per gestire argomentazioni troppo difficili. E se non potete evitare di entrare in conflitto, fatelo con una ferma fiducia in Dio e con uno spirito di umiltà, lo Spirito di Gesù. Imparate da Lui, perché Egli è mansueto e umile di cuore. Senza la guida di Cristo, non ci si dovrebbe mai confrontare con l’avversario. Mettete da parte il sarcasmo e il gioco di parole. Ricordatevi che state combattendo contro Satana, i suoi angeli e con i suoi complici. – Testimonies for the Church, vol. 1, p. 626 {VLC 175.4}

Mi è stato mostrato che in molti casi lo strumento umano prende il merito della vittoria guadagnata e la gente, che è più terrena che spirituale, loda e onora lo strumento, mentre la Verità di Dio non è esaltata dalla vittoria che ha guadagnato. {VLC 176.1}

I discorsi lunghi e le preghiere noiose sono dannosi per l’interesse religioso e non convincono le coscienze delle persone. Questa tendenza a pronunciare discorsi molte volte scoraggia l’interesse religioso, che altrimenti potrebbe produrre grandi risultati. – Testimonies for the Church, vol. 4, p. 261 {VLC 180.3}

Evitate i lunghi sermoni, perché la gente non è in grado di ricordare nemmeno la metà dei discorsi che ascolta. Fate discorsi brevi e più letture bibliche. Questo è il tempo per fare di ogni punto una pietra miliare. – Ev 439 {VLC 181.2}

Dite sempre la Verità con amore e pietà a coloro che trasformano la Verità in favole. – Lt 8, 1894 {VLC 187.4}

Ho parole di prudenza da dirvi, che vi ho già ripetuto nella riunione notturna. Io stavo dicendo questo: Ho un messaggio per voi da parte del Signore. Coltivate i vostri organi vocali, perché questo è vostro privilegio e dovere. La voce è un tesoro molto prezioso. Spesso parlate troppo in fretta. Le parole sono accavallate le une sulle altre e la vostra pronuncia manca di quella nitidezza che dovrebbe avere. {VLC 188.1}

Quando parlate davanti alle grandi assemblee, è vostro dovere dare ai vostri organi vocali tutto il riposo possibile. Fate dei respiri profondi, utilizzando i muscoli dell’addome, mettendo su di loro il peso che è collocato sulla gola e sui polmoni. Il Signore non vuole che voi pregiudicate i vostri organi vocali con uno sforzo prolungato e continuo. Le vostre parole avranno più efficacia, se date ai polmoni più aria e dite meno parole. È di fondamentale importanza respirare a pieni polmoni durante il discorso. In questo modo fate lavorare i muscoli dell’addome. Stando dritti, respirate profondamente e fate il vostro discorso con più forza, come vi piace. {VLC 188.2}

Mi è stata insegnata questa lezione quando la mia gola e i miei polmoni furono colpiti così tanto da non poter respirare senza sofferenza. Nessun essere umano mi ha mai dato alcun suggerimento su cosa fare per migliorare, tranne il Gran Medico Missionario, che io amo tanto e al quale ubbidisco. Ciò che il Signore mi ha insegnato oggi desidero condividerlo con voi. Fui impressionata dall’importanza della cultura della voce e da allora ho cercato di evidenziarlo davanti agli altri… Che i nostri ministri parlino lentamente e imparino a respirare, e la loro voce avrà una melodia che solo pochi hanno. Non è facile cambiare le abitudini sbagliate con quelle giuste. {VLC 188.3}

Il Signore desidera che i Suoi operai trattino i loro organi vocali con particolare cura, perché sono un dono prezioso. Non dobbiamo abusare di questi organi per eccesso di lavoro, ma avere cura del loro uso. I discorsi saranno più emozionanti e quelli che parlano saranno in grado di realizzare più lavoro per il Maestro. Ci sono uomini che sono deceduti prematuramente, perché non si sono sforzati di essere in armonia con le leggi della natura nell’uso degli organi vitali. Il Signore vuole che i Suoi messaggeri abbiano cura della loro salute e delle loro forze. Nessuno dovrebbe usare i propri organi, che sono un dono di Dio, in modo improprio. Non dobbiamo sforzare nessun organo, caricandolo e abusandone sino a produrre la malattia, compromettendo in questo modo la sua utilità nell’opera. {VLC 188.4}

Il Signore migliorerà il vostro modo di parlare, mettendo il peso dove conviene, ossia sui muscoli del torace e dell’addome. La gola è solo il canale attraverso il quale fluiscono le parole. E mentre parlate, cercate di farlo lentamente, aiutandovi con respiri profondi. Questo vi permetterà di emettere le parole con un tono chiaro, e la gola e i polmoni saranno fortificati, per resistere alle tendenze distruttive, anziché esserne danneggiati. {VLC 189.1}

Varie volte vi ho avvertito contro le buffonaggini dette sul pulpito davanti alla gente. Non è forse vero che questo accade al fine di attrarre le persone o favorire l’ascolto di molti? Tale comportamento dimostra in voi una profonda devozione spirituale, santificata da Dio mediante lo Spirito? – Lt 9, 1889 {VLC 198.3}

La Divinità si rivelò nell’umanità, la gloria invisibile in forma umana e visibile. Gli uomini potevano conoscere l’ignoto da ciò che conoscevano, le cose celesti si rivelavano tramite quelle terrene. Come Dio si manifestava nella somiglianza con l’uomo, così anche nell’insegnamento di Cristo: le cose ignote erano illustrate alla gente che l’ascoltava tramite quelle note e le verità divine sulla base delle vicende terrene e familiari. {VLC 199.4}

Seppur grande sia la conoscenza di un uomo, non serve a nulla, se non è comunicata agli altri. – Counsels to Parents, Teachers, and Students, 253 {VLC 200.1}

Gli insegnanti dovrebbero sempre prefiggersi la semplicità e l’efficacia, dovrebbero insegnare servendosi di molte illustrazioni e, anche con gli studenti più grandi, dovrebbero fare in modo che le spiegazioni risultino semplici e chiare. – Ed 233 {VLC 200.3}

Con l’uso di grafici, simboli e di rappresentazioni di vario genere, il ministro può far risaltare la Verità con più chiarezza e distinzione. Si tratta di un aiuto che è in armonia con la Parola di Dio. – Testimonies for the Church 9:142 {VLC 202.1}

L’uso di illustrazioni, lavagne, mappe e immagini sarà d’aiuto per spiegare queste lezioni e memorizzarle. I genitori e gli insegnanti dovrebbero cercare costantemente metodi migliori. – Ed 186 {VLC 202.3}

Noi non abbiamo bisogno di predicatori eloquenti, ma di umili e seri operai del Signore; uomini con una fiducia infantile in un potere superiore. – Lt 146 1903. {VLC 206.5}

È la Verità venerata nell’anima che dimostra che un uomo appartiene a Dio. L’eloquenza, anche se può piacere a una certa classe di persone, può rivelarsi una trappola per chi la pratica e una trappola anche per la chiesa. – Manoscritto 1a, 1890. {VLC 207.1}

Se la predicazione si basa sull’emotività, interesserà i sentimenti dei presenti, ma non il cuore e la coscienza. Tali sermoni non producono nessun bene durevole, ma guadagnano i cuori della gente e attraggono i loro affetti verso l’uomo che gli è gradito. {VLC 210.2}

Ho ricevuto un messaggio dal Signore per voi: I ministri del Vangelo devono sottomettersi quotidianamente a Cristo. Nello stato mentale attuale non sono soggetti alla volontà e al controllo di Dio. L’orgoglio, il povero e infermo Io, prende spesso il sopravvento. Quando l’Io morirà, la pace di Cristo prenderà possesso della vostra anima. Finché siete i ministri dell’Evangelo, è vostro solenne dovere essere saggi, non nei propri concetti, ma saggi nella sapienza di Dio. {VLC 220.5}

In ogni epoca il Signore ha dato un messaggio speciale per il popolo di quel tempo; allo stesso modo anche noi abbiamo un messaggio per le persone della nostra epoca. Ma benché abbiamo molte cose da dire, potremmo essere costretti a trattenerci, perché la gente non è preparata a riceverle ora. {VLC 238.1}

Chiesi di capire il significato del vaglio che avevo visto e mi fu indicato che sarebbe stato causato dalla testimonianza diretta del vero Testimone alla chiesa di Laodicea. Essa influenzerà il cuore di chi la riceverà e molti saranno indotti a valorizzare l’ideale cristiano e a diffondere la verità. Alcuni, invece, non accetteranno questa testimonianza, anzi si ribelleranno e causeranno il vaglio fra il popolo di Dio. – EW 270 {VLC 240.1}

I messaggi solenni che sono stati scritti nel libro dell’Apocalisse devono avere il primo posto nel cuore e nella mente del popolo di Dio. Null’altro dovrebbe catturare la nostra attenzione. Il tempo prezioso passa rapidamente e proprio per questa ragione dovremmo dedicarlo alla proclamazione dei messaggi che Dio ha inviato a un mondo decaduto. {VLC 240.3}

Satana gioisce nel vedere la distrazione della mente, che dovrebbe essere impegnata nello studio delle realtà eterne. La solenne testimonianza di Cristo deve essere proclamata al mondo. Nel libro di Apocalisse si trovano preziose promesse incoraggianti, come anche avvertimenti solenni. Coloro che pretendono di possedere la conoscenza della Verità non dovrebbero forse testimoniare ciò che Cristo ha trasmesso a Giovanni? In questo libro non ci sono supposizioni né inganni scientifici. Esso contiene Verità che riguardano il nostro benessere presente e futuro. – Testimonies for the Church 8:301, 302 {VLC 241.1}

Coloro che accettano posizioni come educatori dovrebbero apprezzare sempre di più la volontà rivelata di Dio, in modo chiaro e impressionante, presentata nei libri di Daniele e Apocalisse. – Testimonies for the Church 6:131 {VLC 241.2}

Sono stata incaricata di dire a tutti quelli che sono nel bisogno che possono ricevere aiuto. Ogni passo che fate sia un passo d’avanzamento verso la vera conversione, verso la consacrazione senza riserve del cuore, della mente, dell’anima e delle forze al servizio del Signore. Tutto ciò che viene fatto tenda a una vera riforma di pensiero, di parole, di azioni ed edificazione del carattere. Imparate a discernere il vero dal falso. Non permettete al nemico di condurvi su strade che mostrano solo modelli negativi. – Lt 111, 1904 {VLC 249.4}

Coloro che non studiavano le Scritture personalmente si accontentarono di accettare conclusioni conformi ai propri desideri. Si tentò di confutare la Verità con argomentazioni e sofismi tramite le tradizioni dei Padri e l’autorità della chiesa. Per sostenere la validità del quarto comandamento (Onora il padre e la madre?), i suoi difensori ricorsero alla Bibbia. Uomini semplici, utilizzando solo la Parola di Dio, riuscirono a resistere agli attacchi dei teologi che, irritati e sorpresi, si accorsero che la loro eloquenza, basata sui sofismi, era impotente contro i semplici e chiari ragionamenti di uomini che avevano approfondito le Scritture, piuttosto che le sottigliezze della Scolastica. {VLC 283.1}

Mi è stato mostrato che la sua relazione con il popolo di Dio è stata simile, per certi aspetti, a quella di Mosè col popolo d’Israele. Come in circostanze avverse il popolo mormorava contro Mosè, lo stesso accadde contro mio marito… James ha ricevuto una grande luce riguardo alla Verità biblica, non solo per uso proprio, ma perché essa fosse diffusa anche agli altri. Vidi che si deve scrivere e parlare di queste cose e che nuove luci continueranno a brillare sulla Parola. – Testimonies for the Church 3:85 {VLC 285.3}

Il primo discorso (Poland, Maine, 1845) – Per tre mesi la mia gola e i polmoni erano così malati che riuscivo a parlare appena, con voce bassa e rauca. In quell’occasione mi alzai e cominciai a parlare con la voce molto debole. Dopo cinque minuti il dolore e l’ostruzione alla gola sparirono e la mia voce divenne così chiara e ferma che fui in grado di parlare per quasi due ore. Terminata la proclamazione del messaggio, la voce di nuovo scomparve fino a quando mi ripresentai al pubblico, e di nuovo questo singolare recupero si ripeté. Ero sicura di fare la volontà di Dio e vedevo che i miei sforzi producevano dei risultati. – Life Sketches of Ellen G. White, 72, 73 {VLC 287.1}

Sabato ero molto debole. Dopo aver parlato all’assemblea, ero talmente stanca che mi sentii svenire. La gente affermava che avevo un aspetto così deperito come mai prima. In tre settimane avevo perso quindici chili. Domenica ho pregato il Signore di darmi le forze per continuare a dare la mia testimonianza alla gente e non ho dubitato. Con grande sforzo salii sul pulpito e parlai per un’ora e mezza. Quando scesi dal pulpito, mi sentii molto più forte di quando ero salita e conservai tutta la forza che mi fu data in quell’occasione…. {VLC 287.2}

Sapendo che la gente si aspettava di udire i miei discorsi, mi sono resa conto che non avrei potuto farlo tutti i giorni. Tuttavia ho pregato il Signore per ristabilirmi fisicamente. Pregai: “Signore, ho fatto tutto quello che potevo con l’aiuto dei Tuoi mezzi e ora Ti chiedo una benedizione speciale, che solo Tu mi puoi dare per sostenermi”. Con passi vacillanti mi diressi sul palco per parlare a migliaia di persone e subito lo Spirito di Dio accorse in mio aiuto col suo potere fortificante. {VLC 287.4}

Quando avevo solo undici anni, ascoltai un ministro leggere il racconto sulla prigionia di Pietro, come è registrato nel libro degli Atti degli apostoli. La sua voce aveva un tono così impressionante che i dettagli della storia sembravano passare davanti ai miei occhi, come se fossero reali. L’impressione nella mia mente fu così profonda che non l’ho mai dimenticata. Alcuni anni più tardi, mentre stavo parlando davanti alle assemblee, ho incontrato di nuovo quel ministro e alla fine del mio discorso, lui mi chiese: {VLC 288.2}

– “Come hai fatto ad avere una voce così stupenda”?
Ed io risposi:
– Ho ricevuto questo dono da Dio. Quando iniziai a parlare in pubblico, non avevo voce, tranne quando mi trovavo davanti alla congregazione. Altre volte potevo appena sussurrare. Poi – aggiunsi — spesso mi sono ricordata delle tue parole, quando rispondevi alla gente di come sei diventato un ministro. Tu dicevi che i tuoi amici ti dicevano che non saresti mai diventato un ministro, perché non sapevi parlare correttamente. Ma tu ti sei allontanato da loro e cominciasti a parlare agli alberi nel bosco; poi, quando guidavi i buoi, parlavi con loro, come se parlassi davanti alla gente. Ecco — dicevi — questo è il modo in cui ho imparato a parlare in pubblico. – Manuscript 91, 1903 {VLC 288.3}

Il giorno dopo ero malata e molto debole e il freddo ha peggiorato le cose. Dubitavo seriamente che l’indomani avrei potuto parlare. Tuttavia, mi arrischiai e dissi ai fratelli che il sabato mattina avrei parlato. Mi misi nelle mani del Signore, sapendo che Lui mi avrebbe aiutato, altrimenti avrei potuto dire poche parole. Mi sentivo molto male alla testa e alla gola e a malapena riuscivo a bisbigliare qualche parola. Il sabato mattina non mi sentivo meglio. All’ora stabilita mi recai in chiesa e la trovai molto affollata. Temevo di fallire ma, nel momento in cui cominciai a parlare, la voce diventò sempre più forte. La raucedine scomparve e parlai senza alcuna difficoltà per quasi un’ora. La mia malattia sembrava essere scomparsa e la mia mente era chiara. Quando terminai di parlare, la raucedine ritornò e cominciai a tossire e a starnutire come prima. Questa esperienza per me è stata un chiaro intervento divino. – The Review and Herald, July 19, 1906 {VLC 288.4}

Ed ecco cosa è accaduto! Sono stata ammalata e sofferente, ma voglio dirvi che ogni volta che devo andare a un appuntamento, prima devo affrontare delle terribili difficoltà, sia riguardo il cuore sia con qualche malattia, che sembrano impedirmi di presentarmi davanti al pubblico. Eppure, non appena mi alzo in piedi davanti al popolo, sento la presenza degli angeli di Dio al mio fianco; e li vedo (mentalmente) come vedo Cristo nel momento in cui mi restituisce le forze. Mi sento trasportata [mentalmente] al di sopra di me stessa. Mi sento come se il giudizio fosse davanti a me; come se l’universo celeste mi osservasse, è come se io dovessi dire loro ogni cosa, anche se dovessi morire in quello stesso momento. Ora, io non credo che gli altri debbano compiere ciò che sto facendo io. Se io lo faccio, è perché sono stata incaricata di farlo, perché davanti a me si svela la terribile realtà riguardo all’eternità; e non appena mi alzo in piedi, questa terribile realtà mi avvolge come un manto. – Manuscript 19b, 1890 {VLC 290.5}

Quando parlo davanti alla gente, dico molte cose che non sono state premeditate. Lo Spirito del Signore frequentemente si posa su di me. Mi sembra di essere trasportata fuori da me stessa. In quelle occasioni mi sono rivelati la vita e il carattere di diverse persone. Vedo i loro errori e pericoli, e sento il dovere di parlare di ciò che mi viene presentato. – Testimonies for the Church 5:678 {VLC 292.1}

Prima di presentarmi al pulpito non penso di parlare chiaramente come faccio. Ma lo Spirito di Dio scende su di me con potere e non posso fare a meno di dire le parole che mi sono date. Non oso tralasciare nemmeno una sola parola della testimonianza ricevuta; le parole che pronuncio mi sono date da un potere superiore a quello del potere umano, e anche se volessi annullare una sola frase di ciò che dico, mi è impossibile. Durante la notte il Signore mi dà istruzioni in simboli, spiegandomi il loro significato. Egli mi suggerisce le parole e non posso rifiutarmi di trasmetterle al popolo. L’amore di Cristo e oserei aggiungere, l’amore per le anime, mi costringe a testimoniare e non posso stare in silenzio. – Manuscript 22, 1890 {VLC 292.2}

I figli d’Israele, durante il loro cammino attraverso il deserto, rallegravano la marcia con la musica di inni sacri; nello stesso modo Dio vuole che i suoi figli, oggi, allietino la loro vita di pellegrini. Per fissare nella memoria le parole di Dio, pochi mezzi sono più efficaci della ripetizione nel canto. {VLC 298.2}

II canto ha anche altre potenzialità meravigliose: può addolcire una natura rude e senza cultura, può ravvivare il pensiero, suscitare la simpatia, promuovere la concordia nell’azione, scacciare la malinconia e le apprensioni, che abbattono il coraggio e indeboliscono lo sforzo. Esso è anche uno dei mezzi più efficaci per imprimere nel cuore le verità spirituali. {VLC 298.3}

Il valore del canto, come mezzo di educazione, non dovrebbe essere mai perduto di vista. Se in casa si cantano inni gradevoli e puri, ci saranno meno parole di rimprovero e più parole di allegria, speranza e gioia. Se si canta nella scuola, gli alunni saranno condotti più vicino a Dio, ai loro insegnanti e gli uni verso gli altri. {VLC 298.4}

Come parte della funzione religiosa, il canto è un atto di culto quanto la preghiera. Molti inni, infatti, sono una preghiera. Se ai bambini s’insegna a comprendere questo, penseranno di più al significato delle parole che stanno cantando e saranno maggiormente sensibili al loro influsso. – Ed 167, 168 {VLC 298.5}

Grandi sono state le benedizioni che gli uomini hanno ricevuto in risposta ai canti di lode. Molte volte la stessa esperienza si ripete nella vita spirituale. Quante volte attraverso le parole di un inno sacro, sgorgano nell’anima sorgenti di penitenza, fede, speranza e gioia! – Ed 162 {VLC 300.2}

Mi è stato mostrato l’ordine perfetto del cielo e sono rimasta estasiata nell’ascoltare quella musica meravigliosa. Dopo quella visione, i canti della chiesa mi sono sembrati poco armoniosi. Ho visto gli angeli che suonavano arpe d’oro. All’estremità dell’arpa c’era uno strumento per accordarla. Le loro dita non scivolavano sulle corde con indifferenza, ma con la massima precisione. Un angelo dirige, suona per primo l’arpa e dà il tono, poi tutti si uniscono in un’armonia perfetta e possente. Tutto ciò non si può descrivere: è una melodia celeste, divina, mentre ogni volto riflette l’immagine di Gesù, splendente di una gloria incomparabile. – Testimonies for the Church 1:146 {VLC 314.2}

Prima di lasciare la camera alta, il Salvatore cantò con i discepoli un inno di lode. La Sua voce non intonò un canto triste, ma le note gioiose di un inno pasquale: Lodate il Signore, voi nazioni tutte. Celebratelo, voi tutti popoli. Poiché la Sua bontà verso noi è grande e la fedeltà del Signore dura per sempre. Alleluia! (Salmo 117:1,2) – DA 672 {VLC 337.4}

Al momento della resurrezione, i soldati che sorvegliavano la tomba del Salvatore videro lo splendore degli angeli illuminare la notte e udirono gli esseri del cielo cantare con gioia trionfante: Tu sei il vincitore di Satana e delle potenze delle tenebre. Tu hai sommerso la morte nella vittoria. – DA 780 {VLC 338.1}

I soldati lo scorgono (l’angelo) mentre rimuove la pietra come se fosse un ciottolo e odono il suo grido: Figlio di Dio, vieni fuori, Tuo Padre ti chiama. Vedono Gesù uscire dal sepolcro aperto e sentono che proclama: Io sono la resurrezione e la vita. (Giovanni 11:25) Mentre esce nella maestà e nella gloria, gli angeli divini si prostrano in adorazione davanti al Redentore e lo salutano con canti di lode. – DA 780 {VLC 338.2}

Tutto il cielo attende il Salvatore per dargli il benvenuto in cielo. Egli sale per primo, seguito dalla folla dei prigionieri liberati con la sua risurrezione. L’esercito del cielo attende quel lieto corteo con grida, esclamazioni di gioia e canti. {VLC 338.3}

Mentre si avvicina alla città di Dio, la scorta degli angeli rivolge questo invito: O porte, alzate i vostri frontoni; e voi, porte eterne, alzatevi; e il re di gloria entrerà. Liete le sentinelle rispondono: Chi è questo Re di gloria? Non lo ignorano, ma vogliono ascoltare la risposta traboccante di lode: È il Signore, forte e potente, il Signore potente in battaglia. O porte, alzate i vostri frontoni; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà. {VLC 338.4}

Gli angeli chiedono ancora una volta:
Chi è questo re di gloria? perché non si stancano mai di udire la lode del suo nome. Gli angeli di scorta ripetono: {VLC 339.1}

È il Signore degli eserciti; egli è il Re di gloria. (Salmo 24:7-10). Allora la porta della città di Dio si apre e le schiere angeliche entrano in mezzo a un’esplosione di armonie trionfanti. {VLC 339.2}

Con gioia indicibile, signorie, principati e potestà riconoscono la supremazia del principe della vita. Le schiere angeliche si prostrano davanti, mentre nelle corti del cielo risuona il lieto canto: Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode. (Apocalisse 5:12) {VLC 339.3}

Canti di trionfo si intrecciano con la musica delle arpe: tutto il cielo freme di esultanza e lode. L’amore ha vinto. Colui che era perduto è stato ritrovato. Il cielo proclama con accenti entusiasti: A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. (v. 13) – DA 832-835 {VLC 339.4}

Chi mi offre il sacrificio della lode, dice il Creatore, mi glorifica. (Salmo 50:23) Tutti gli abitanti del cielo sono uniti nel lodare Dio. Impariamo ora, sulla terra, il canto di questi angeli, così da poterlo intonare un giorno, quando ci uniremo alle loro schiere luminose. Diciamo con il salmista: Io loderò l’Eterno finché vivrò, salmeggerò al mio Dio finché esisterò. (146:2) Ti celebrino i popoli, o Dio, tutti quanti i popoli ti celebrino. (67:5) – PP 289, 290 {VLC 340.1}

Alla luce del giorno e nel frastuono delle voci che risuonano nell’aria, l’uccello in gabbia non riesce a imparare la melodia che il padrone vuole insegnargli. Sente tanti altri suoni e riesce soltanto a coglierne dei frammenti, dei trilli, senza riuscire a ripeterla tutta. Ma se il padrone copre la gabbia e la colloca in un posto dove l’uccello sentirà soltanto la melodia che deve imparare, nell’oscurità cercherà di modulare la nuova aria: si ferma, ricomincia, poi riparte ancora fino a quando non sarà capace di ripeterla senza esitazioni. A quel punto si può riportare l’uccello in piena luce: ora non dimenticherà più la melodia che ha imparato. Dio agisce nello stesso modo con i Suoi figli. Ha un canto da insegnarci e quando lo abbiamo imparato, nei momenti oscuri della sofferenza, potremo sempre ricantarlo. – The Ministry of Healing, 472 {VLC 340.2}

Tra le dense ombre dell’ultima grande crisi sulla terra, la luce di Dio risplenderà in tutto il suo fulgore e il canto della speranza e della fede risuonerà con accenti purissimi ed elevati. – Ed 166 {VLC 340.3}

Attraverso uno squarcio nelle nubi si affaccia una stella, il cui splendore è quadruplicato dal contrasto con le tenebre circostanti. {VLC 340.4}

Essa trasmette speranza e gioia ai fedeli, ma manifesta giustizia e collera ai trasgressori della legge di Dio. Coloro che hanno sacrificato tutto per Cristo ora sono al sicuro, protetti dal Signore. {VLC 341.1}

Messi alla prova, essi hanno manifestato al mondo e ai contestatori della verità la loro fedeltà a Colui che è morto per loro. Un meraviglioso cambiamento si è verificato in coloro che sono rimasti fedeli anche davanti alla morte. Liberati improvvisamente dall’oscura e terribile tirannia di uomini trasformati in demoni, i loro volti, un tempo pallidi, ansiosi e smarriti, ora risplendono di meraviglia, di fede e di amore. Le loro voci si elevano in questo canto di trionfo: Dio è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle distrette. Perciò noi non temeremo, anche quando fosse sconvolta la terra, quando i monti fossero smossi in seno ai mari, quando le acque del mare muggissero e schiumassero, e per il loro gonfiarsi tremassero i monti. (Salmo 46:1-3) – GC, 638, 639 {VLC 341.2}

In seguito mi fu mostrata la gloria del cielo, riservata ai giusti. Tutto era meraviglioso e splendente. Gli angeli cantavano un bellissimo canto; poi smisero di cantare, presero le loro corone risplendenti e le deposero ai piedi di Gesù, e con voci melodiose gridavano: Gloria, alleluia! Mi unii ai loro canti di lode in onore dell’Agnello e ogni volta che aprivo la bocca per lodarlo mi sentivo circondata da un’indicibile sensazione di gloria. Era molto di più, uno smisurato peso eterno di gloria. L’angelo disse: Il piccolo rimanente che ama Dio e osserva i Suoi comandamenti, che sarà fedele sino alla fine, si rallegrerà in questa gloria, sarà sempre alla presenza di Gesù e canterà con gli angeli. – EW 66 {VLC 342.1}

E noi tutti gridammo: Alleluia, il cielo ci è costato ben poco, e suonavamo le nostre magnifiche arpe, facendo risuonare le volte del cielo. – EW 17 {VLC 342.2}

Tutta la natura nel suo splendore e nella sua bellezza manifesterà a Dio lode e adorazione. Il mondo sarà illuminato dalla luce del cielo. La luna brillerà come il sole e la luce di quest’ultimo sarà sette volte più potente di quella attuale. Gli anni trascorreranno nella gioia. In questo scenario le stelle del mattino canteranno insieme e i figli di Dio esprimeranno la loro felicità, mentre Dio e il Cristo proclameranno che non ci sarà più né peccato né morte. – MH 506 {VLC 342.3}

Immaginatevi sulla soglia dell’eternità, ascoltate il benvenuto rivolto a coloro che durante la loro vita hanno collaborato con il Cristo, considerando un privilegio e un onore sacrificarsi per Lui. Insieme agli angeli gettando le loro corone ai piedi del Redentore e gridando: Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode… A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. (Apocalisse 5.12,13) {VLC 342.4}

In quell’occasione i redenti potranno salutare coloro che li hanno condotti al Salvatore. Si uniscono nella lode di Colui che morì perché gli esseri umani potessero godere di una vita eterna, come quella di Dio. La lotta è conclusa, le sofferenze sono finite. I canti di vittoria riempiono il cielo, mentre i riscattati sono intorno al trono di Dio. Tutti intonano il gioioso ritornello: Degno è l’Agnello che è stato immolato…Ci ha riscattati per il Signore. – MH 506, 507 {VLC 343.1}

Cantato da tutto il popolo, questo inno magnifico saliva al cielo come il mugghiare dell’oceano. Le donne d’Israele e Maria, sorella di Mosè, facevano eco al canto con danze e tamburelli. I monti circostanti, il mare e il deserto risuonavano di questa melodia, che esprimeva gioia. Si sentiva un unico grido… Cantate all’Eterno, perché si è sommamente esaltato… (Esodo 15:21) {VLC 343.2}

Questa grande liberazione e l’inno commemorativo lasciarono sul popolo un’impressione indimenticabile. Il canto fu ricordato attraverso i secoli dai profeti e dai cantori d’Israele, a confermare la fiducia in un Dio che protegge e libera coloro che confidano in lui. Esso preannuncia la distruzione di tutti i nemici della giustizia e la vittoria finale del popolo di Dio. Il profeta di Patmos contemplò la grande folla vestita di bianco che aveva ottenuta la vittoria e che stava in piedi sul mare di vetro, avendo delle arpe di Dio, e cantava il cantico di Mosè, servitore di Dio, e il cantico dell’Agnello. (Apocalisse 15:2,3) {VLC 343.3}

Non a noi o Eterno, non a noi, ma al Tuo nome dà gloria, per la Tua benignità e per la Tua fedeltà. (Salmo 115:1) Questo era il sentimento che animava il canto della liberazione d’Israele.

Questo stesso sentimento dovrebbe ispirare tutti coloro che temono e amano Dio. Liberandoci dalla schiavitù del peccato, Dio è intervenuto in nostro favore con una potenza ancora maggiore di quella usata per salvare gli ebrei presso il mar Rosso. Per questo motivo noi, come gli Israeliti, dovremmo lodare Dio con tutto il nostro essere, per ciò che di meraviglioso egli ha compiuto per noi. Coloro che riflettono sulla grande bontà di Dio, senza dimenticare neppure il più piccolo dei suoi doni, saranno realmente felici e innalzeranno al Signore canti di Gioia. {VLC 343.4}

CON GESU’ SUL MONTE DELLE BEATITUDINI

ESTRATTI

Questo testo può essere letto per intero sul sito degli Avventisti del 7mo giorno:

https://egwwritings.org/

Beato l’uomo che Dio corregge! Tu non disprezzare la lezione dell’Onnipotente, perché egli fa la piaga, ma poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani guariscono. In sei sciagure egli sarà il tuo liberatore e in sette il male non ti toccherà”. Giobbe 5:17-19. {GMB 21.2}

A chi è afflitto Gesù offre conforto e guarigione. Una vita caratterizzata dal dolore e dalle difficoltà può essere illuminata dalla sua presenza. {GMB 21.3}

Riflettano a questa prospettiva tutti coloro che sono vittime del dolore e della sofferenza, rallegrandosi nella speranza che “…questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”. 1 Giovanni 5:4. {GMB 22.2}

Sono beati coloro che insieme al Salvatore piangono sulle miserie umane e soffrono per i peccati del mondo. Questo tipo di afflizione non si concilia con l’orgoglio. Gesù è stato un “uomo di dolore” e non c’è espressione adeguata per descrivere la sua angoscia. Il suo spirito è stato torturato e trafitto a causa dei nostri errori. Animato dal grande desiderio di alleviare le sofferenze e le miserie dell’umanità, provò un profondo dolore quando si rese conto che gli uomini rifiutavano di rivolgersi a lui, che poteva donare loro la vita. Tutti i discepoli del Cristo condivideranno questi sentimenti. Nella misura in cui riusciranno a recepire il suo amore, condivideranno la sua preoccupazione per la salvezza dei perduti. In questo senso non parteciperanno solo alle sue sofferenze, ma anche alla sua gloria. Legati a lui, nell’adempimento della sua opera, proveranno anche la sua gioia. {GMB 22.3}

Sperimentando la sofferenza Gesù è diventato il consolatore degli afflitti. I dolori dell’umanità lo affliggono perché egli stesso è stato “…il loro salvatore in tutte le loro angosce. Non fu un inviato né un angelo, ma lui stesso a salvarli: nel suo amore e nella sua benevolenza egli li redense”. Isaia 63:9. {GMB 23.1}

Il Signore concede a chi è afflitto la grazia di toccare i cuori e di salvare gli uomini. Il suo amore apre una breccia negli animi travagliati e rappresenta un balsamo per coloro che non hanno speranza. {GMB 23.3}

Benedetto sia il Dio e Padre nel nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione”. 2 Corinzi 1:3, 4. {GMB 23.4}

Il Salvatore ha sperimentato, nonostante le difficoltà, una pace profonda. Anche quando i peggiori nemici lo stavano perseguitando, egli disse: “E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono”. Giovanni 8:29. {GMB 26.3}

L’egoismo distrugge la nostra pace. Quando ci domina ci sforziamo continuamente di salvaguardarci dalle mortificazioni e dagli insulti, ma quando siamo trasformati e la nostra vita “è nascosta con Cristo in Dio” (cfr. Colossesi 3:3), chi ci manca di rispetto o di attenzione non ci ferirà, saremo sordi e ciechi alla vergogna e agli insulti. “L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa”. 1 Corinzi 13:4-7. {GMB 27.1}

I mansueti erediteranno la terra. È stato a causa dell’orgoglio che il male è entrato nel mondo e i nostri progenitori hanno perso il dominio della terra, il loro regno. È grazie allo spirito di abnegazione che il Cristo ha potuto redimere i perduti. E ci invita a vincere come egli ha vinto. Cfr. Apocalisse 3:21. Grazie all’umiltà e all’accondiscendenza diventeremo eredi insieme a lui, quando “gli umili erediteranno la terra”. Salmi 37:11. {GMB 28.1}

I misericordiosi sono coloro che manifestano compassione per il povero, il sofferente e l’oppresso. Giobbe ha dichiarato: “Perché salvavo il misero che gridava aiuto e l’orfano che non aveva chi lo soccorresse. Scendeva su di me la benedizione di chi stava per perire, facevo esultare il cuore della vedova. La giustizia era il mio vestito e io il suo; la rettitudine era come il mio mantello e il mio turbante. Ero l’occhio del cieco, il piede dello zoppo; ero il padre dei poveri, studiavo a fondo la causa dello sconosciuto”. Giobbe 29:12-16. {GMB 33.4}

Il misericordioso “otterrà misericordia”. “Chi è benefico sarà nell’abbondanza e chi annaffia sarà egli pure annaffiato”. Proverbi 11:25. Una profonda pace pervade il cuore di chi è compassionevole e una grande soddisfazione regna nella vita di coloro che compiono gesti disinteressati. Lo Spirito Santo che vive in loro e si manifesta nella loro esistenza, renderà sensibili anche i cuori più duri e susciterà simpatia e tenerezza. Mieterete quello che avrete seminato. “Beato chi ha cura del povero!… Il Signore lo proteggerà e lo manterrà in vita; egli sarà felice sulla terra e tu non lo darai in balia del suoi nemici. Il Signore lo sosterrà, quando sarà a letto, malato; tu lo consolerai nella sua malattia”. Salmi 41:1-3. {GMB 34.3}

Attraverso le prove e le persecuzioni si rivela nei credenti la gloria, cioè il carattere di Dio. La chiesa di Dio, odiata e perseguitata dalla società che la circonda, è stata educata alla scuola del Cristo. Essi camminano per gli stretti sentieri della vita e sono purificati nella fornace dell’afflizione. Essi seguono il Cristo sulla via del sacrificio, attraverso lotte dolorose e amare delusioni, ma queste dure esperienze li rendono consapevoli del peso e della maledizione del peccato, che essi considerano con orrore. Condividendo le sofferenze del Cristo, sono destinati a partecipare anche alla sua gloria. {GMB 42.2}

E non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente, anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Matteo 5:15.

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli”. Matteo 5:16. {GMB 51.2}

La pazienza nelle prove, la riconoscenza per le benedizioni ricevute, la fermezza nelle tentazioni, la dolcezza, la gentilezza, la misericordia e l’amore sono le virtù del credente e mettono in risalto il contrasto fra gli animi illuminati da Dio e quelli in cui regna l’egoismo e in cui la luce della vita non è mai penetrata {GMB 57.4}

Fu il Cristo stesso che dall’alto del monte Sinai, avvolto dalle fiamme e scosso dal rumore dei tuoni, proclamò la legge di Dio. La gloria dell’Eterno si manifestò sulla cima del monte come un fuoco divorante, la sua presenza scuoteva tutta la montagna e i figli d’Israele, prostrati a terra, assistettero intimoriti alla presentazione dei comandamenti della legge. Quale contrasto fra questa scena e quella sul monte delle beatitudini. Sotto un cielo estivo, in un silenzio turbato solo dal cinguettio degli uccelli, Gesù espose i principi del suo regno. Manifestando il suo amore, apriva le loro menti a cogliere il profondo significato della legge del Sinai. {GMB 59.1}

Le parole del Cristo, pronunciate con calma, manifestavano una fermezza e una potenza che colpiva la gente. Essi si aspettavano che parlasse delle tradizioni e delle prescrizioni dei rabbini, ma rimasero stupiti “perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi”. Matteo 7:28. {GMB 61.1}

…le cose che occhio non vide e che orecchio non udì e che mai salirono nel cuore dell’uomo sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano”. Corinzi 2:9

Quando dunque fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, affinché la tua elemosina sia fatta in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”. Matteo 6:3. {GMB 96.2}

Queste parole di Gesù non significano che tutti i gesti di generosità devono essere tenuti nascosti. L’apostolo Paolo, divinamente ispirato, non nascose la generosità dei credenti delle chiese della Macedonia. Raccontò come la grazia del Cristo li avesse trasformati, affinché altri seguissero il loro esempio. Scrivendo alla chiesa di Corinto dichiara: “…Il vostro zelo ne ha stimolati moltissimi”. 2 Corinzi 9:2. {GMB 96.3}

Il Salvatore afferma chiaramente che se manifestiamo la nostra generosità, non dobbiamo farlo per la lode e gli onori terreni. Il vero amore non ricerca gli applausi. Chi ricerca gloria e adulazione è cristiano solo di nome. {GMB 96.4}

Le opere dei discepoli del Cristo devono glorificare la grazia e la potenza di colui che ha ispirato la loro realizzazione e non coloro che sono stati solo degli strumenti. Ogni buona opera viene compiuta soltanto grazie allo Spirito Santo, che viene accordato non per glorificare chi lo riceve, ma colui che lo dona. Quando la luce del Salvatore illumina l’animo, le labbra pronunciano parole di lode e riconoscenza nei confronti di Dio. {GMB 97.1}

La preghiera non serve a espiare il peccato. Essa non possiede nessuna virtù o merito. {GMB 103.2}

A Israele era stato ordinato: “Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al Signore, vostro Dio…”. Gioele 2:13. {GMB 104.1}

Quando fu chiesto a Gesù: “…Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?…”. Egli rispose: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato”. Giovanni 6:28, 29. {GMB 104.2}

Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo”. 1 Giovanni 2:15, 16. {GMB 112.2}

Genitori fate in modo che i vostri figli imparino questi insegnamenti dai fiori. Portateli nei giardini e nei campi, sotto gli alberi ricchi di foglie, insegnando loro a leggere nella natura il messaggio d’amore che il Signore vi ha scritto. Il pensiero di Dio sarà così associato a quello dei fiori, degli uccelli e degli alberi. I bambini impareranno a considerare la creazione come un esempio delle attenzioni che Dio ha per loro. La religione risulterà attraente e potrete spiegare la legge della sua bontà. {GMB 115.2}

…Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza…”. Isaia 30:15. {GMB 118.4}

Se con gli occhi dello spirito potessimo contemplare l’umanità, scorgeremmo degli esseri curvi sotto il peso dell’oppressione e pieni di sensi di colpa, come un carro carico di fieno, ai limiti dello scoraggiamento. Vedremmo anche gli angeli accorrere per aiutare coloro che sono tentati e sono sull’orlo di un baratro. Gli angeli del cielo respingono le forze del male, che circondano questi uomini, e offrono un aiuto fino a quando non ritorneranno su un terreno sicuro. Le battaglie combattute fra questi due eserciti sono reali quanto quelle fra le nazioni del mondo e dall’esito di questo conflitto dipende il destino degli uomini. {GMB 139.3}

Il Salvatore vide il futuro dei suoi discepoli: contrariamente alle loro aspettative, esso non sarebbe stato illuminato dalla prosperità e dagli onori terreni, ma sarebbe stato sconvolto dall’odio degli uomini e dall’ira di Satana. Coinvolti nella guerra civile e nella crisi della nazione ebraica, i discepoli sarebbero vissuti nel pericolo e avrebbero sperimentato l’angoscia. Avrebbero visto la desolazione di Gerusalemme, la distruzione del tempio e la fine dei suoi servizi, fino alla dispersione d’Israele, come relitti deposti dal mare su una spiaggia deserta. Gesù disse: “Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre… Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori”. Matteo 24:6-8. {GMB 140.2}

Quando gli uomini cercano di ottenere la salvezza con le proprie opere sono indotti, inevitabilmente, a moltiplicare i precetti umani per erigere delle barriere contro il nemico. Infatti, quando si rendono conto che non riescono a osservare la legge, sono propensi a stabilire nuove norme, nella speranza che questo agevoli l’osservanza. Tutto ciò distoglie la loro attenzione da Dio e quindi la rivolgono verso se stessi. L’amore per il Signore e per il prossimo svanisce. Questi sistemi inventati dagli uomini, con tutte le loro prescrizioni, inducono i loro sostenitori a condannare chi se ne discosta. Questa atmosfera egoistica e meschina soffoca i sentimenti più nobili e generosi, e trasforma gli uomini in giudici orgogliosi e spie impietose. {GMB 143.1}

I farisei appartenevano a questa categoria di persone. Alla fine dei servizi religiosi non avevano alcuna percezione delle proprie debolezze e non provavano riconoscenza per i grandi privilegi ricevuti da Dio. Essi erano animati dalla presunzione e il loro ritornello era: “Io, i miei sentimenti, le mie conoscenze, le mie scelte”. Essi facevano di se stessi il metro con cui misurare gli altri. Indossando gli abiti della propria giustizia, si ergevano a giudici per criticare e condannare. {GMB 143.2}

Il popolo condivideva ampiamente questa mentalità e, forzando la coscienza, si permetteva di giudicare le persone in merito alla loro relazione con Dio. Questo era lo spirito che Gesù condannò con le parole: “Non giudicate, affinché non siate giudicati”. Cioè non fate di voi stessi il metro di misura degli altri; non fate delle vostre opinioni e del vostro punto di vista sul dovere, della vostra interpretazione delle Scritture, un criterio con cui giudicare gli altri e condannarli, se non corrispondono al vostro ideale. Non criticate gli altri, facendo congetture sulle motivazioni delle loro azioni. {GMB 144.1}

Perciò non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce quello che è nascosto nelle tenebre e manifesterà i pensieri dei cuori…”. 1 Corinzi 4:5. Non siamo in grado di leggere nei cuori. Non siamo esenti da errori, perciò non possiamo giudicare gli altri. Gli uomini, mortali e limitati, valutano gli altri solo dalle apparenze. Colui che conosce la vera motivazione delle azioni e agisce con compassione e dolcezza, può decidere le sorti di ogni essere vivente. {GMB 144.2}

Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile, perché nel giudicare gli altri condanni te stesso, infatti tu che giudichi fai le stesse cose”. Romani 2:1. Coloro che criticano o condannano i loro simili proclamano la propria colpevolezza, perché commettono gli stessi errori. Nel condannare gli altri, condannano se stessi, e Dio dichiara giusta questa sentenza. Egli accetta il loro verdetto, applicandolo a loro stessi. {GMB 145.1}

L’affermazione “Tu che giudichi fai le stesse cose” non è sufficiente da sola a esprimere la gravità del peccato di colui che pensa di poter criticare e condannare il proprio fratello. Gesù ha detto: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo?” Matteo 7:3. {GMB 145.2}

Le sue parole descrivono coloro che sono pronti a rilevare i difetti degli altri. Quando pensano di aver individuato un difetto nella vita o nel carattere, si sforzano in tutti i modi di farlo notare. Gesù sostiene che questo modo di comportarsi non è cristiano. Secondo le sue parole, il rapporto che esiste fra questo atteggiamento e l’errore scoperto equivale a quello che esiste fra una trave e una pagliuzza. L’assenza di spirito di sopportazione e di amore induce gli uomini a ingigantire gli errori degli altri.

Secondo l’immagine usata dal Signore, colui che coltiva uno spirito di censura commette un errore più grave di colui che accusa, in quanto non solo è responsabile dello stesso peccato, ma vi aggiunge l’orgoglio e la critica. {GMB 145.3}

Coloro che coltivano questo spirito di critica non si accontentano di mettere in evidenza i difetti dei propri fratelli. Quando non riescono con la persuasione a imporre agli altri il comportamento che ritengono adeguato, sono capaci di usare la coercizione e la violenza. Essi costringeranno gli uomini a compiere ciò che secondo loro è giusto e useranno tutti i mezzi in loro possesso. Questo è ciò che gli ebrei fecero al tempo di Gesù e quello che la chiesa ha sempre fatto ogni volta che ha perso la grazia del Cristo. Priva della potenza dell’amore, si è rivolta alla forza del braccio secolare per imporre i propri dogmi e far eseguire le proprie sentenze. Questo è il principio di tutte le leggi religiose e di tutte le persecuzioni dai tempi di Abele a oggi. {GMB 147.1}

Gesù, invece di obbligare gli uomini, li attira a sé; l’unica costrizione che egli mette in atto è quella dell’amore. Quando la chiesa ricerca l’aiuto del potere secolare, dimostra che ha smarrito la potenza del Cristo e la forza persuasiva dell’amore divino. {GMB 147.2}

I figli di Dio non devono perdere il loro tempo con coloro che vorrebbero ridurre il Vangelo a un oggetto di contese e scherni. {GMB 150.1}

Gesù non ha mai abbandonato nessuno, per quanto profondamente immerso nel peccato, che desiderasse ricevere le preziose verità del cielo. Ai pubblicani e alle prostitute rivolgeva parole di incoraggiamento e indicava l’inizio di una nuova vita. Maria Maddalena, da cui aveva cacciato sette demoni, è stata l’ultima ad abbandonare la tomba del Salvatore e la prima che egli ha salutato il giorno della sua risurrezione. Saulo da Tarso, uno dei nemici più convinti del Vangelo, diventò Paolo, il fedele collaboratore del Cristo. Spesso accade che dietro l’odio, il disprezzo, il crimine e la depravazione si nasconda un’anima che potrà essere salvata dal Cristo e diventerà una pietra preziosa nella corona del Salvatore. {GMB 150.2}

Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” — Matteo 7:7

Per evitare qualsiasi malinteso, dubbio o cattiva interpretazione delle sue parole, il Signore ripete per tre volte la sua promessa. Egli desidera che coloro che cercano Dio sappiano che egli è in grado di compiere qualsiasi cosa. Ecco perché egli aggiunge: “Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa”. Matteo 7:8. Il Signore pone solo alcune condizioni: desiderare la sua grazia, ascoltare i suoi consigli e aspirare al suo amore. {GMB 151.1}

La regola d’oro implica lo stesso principio insegnato nel Sermone sul Monte. “…Con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi”. Matteo 7:2. Tutto ciò che facciamo agli altri, in bene e in male, avrà delle ripercussioni su di noi con benedizioni o maledizioni. Tutto ciò che diamo ci sarà restituito. I beni terreni condivisi con i nostri simili spesso ci vengono restituiti: in momenti difficili è più del quadruplo di quello che abbiamo dato. Ma ciò che conta è la consapevolezza della presenza reale e profonda dell’amore di Dio, che comprende tutta la gloria e i tesori del cielo, e in questo modo, fin da ora, siamo ampiamente ricompensati per il bene fatto. Ma anche il male commesso ci verrà restituito. Chiunque si sarà permesso di condannare o scoraggiare dovrà fare la stessa esperienza e si renderà conto di quanto gli altri abbiano sofferto, quando ha fatto loro mancare simpatia e affetto. {GMB 157.2}

Questo è il principio che Dio ha stabilito nel suo amore. Egli desidera che arriviamo al punto di odiare la durezza del nostro cuore per aprirlo completamente a Gesù. Dal male nascerà così il bene e quella che sembrava una maledizione diventerà una benedizione. {GMB 158.1}

Comunque, non vi affrettate a concludere che la strada stretta è la più difficile e quella larga la più facile. Lungo tutto il percorso della via che porta alla rovina ci sono sofferenze e dolori, lacrime e delusioni, ci sono avvertimenti e inviti a tornare indietro. Nel suo amore Dio ha fatto in modo che la strada della perdizione fosse difficile per i ribelli e i testardi. È vero che la via di Satana è fatta in modo da sembrare attraente, ma è solo un’apparenza ingannatrice. La via del male è disseminata di rimorsi e amare preoccupazioni. {GMB 161.1}

La vittoria non sarà ottenuta senza una preghiera sincera, l’umiliazione dell’io a ogni nuovo passo. La nostra volontà non deve essere costretta a collaborare con gli agenti divini, ma deve sottomettersi spontaneamente. Non diventerete cristiani degni del cielo, anche se fosse possibile costringervi con un’intensità cento volte maggiore dell’influsso dello Spirito di Dio. La morsa di Satana non sarebbe spezzata. La volontà deve essere sottoposta a Dio. Non siete capaci da soli di sottomettere i vostri obiettivi, i vostri desideri e le vostre inclinazioni alla volontà di Dio, ma se desiderate ottenere questa volontà, il Signore compirà per voi quest’opera e demolirà “i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo”. 2 Corinzi 10:5. {GMB 164.1}

Allora potrete lavorare “…al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo”. Filippesi 2:12, 13. {GMB 165.1}

Se gli uomini non sentono il peso della legge morale, prendono alla leggera i precetti divini. Se infrangono anche uno solo dei suoi comandamenti e insegnano a fare altrettanto, essi non sono approvati da Dio. Le loro pretese sono senza fondamento. Essi stanno compiendo l’opera che è stata iniziata dal principe delle tenebre, il nemico di Dio. {GMB 167.4}

La semplice professione di essere un discepolo del Cristo non ha valore. La fede in Cristo che salva non è quella che viene predicata da molti. Credete, credete — dicono — e non avrete bisogno di osservare la legge. Ma una fede che non produce l’ubbidienza è presunzione. L’apostolo Giovanni dice: “Chi dice: – Io l’ho conosciuto. – e non osserva i suoi comandamenti è bugiardo e la verità non è in lui”. 1 Giovanni 2:4. {GMB 168.3}

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