Ozio e Lavoro

Ozio e Lavoro

Arride la fortuna a colui che ozia.
E il bove affaticato in mezzo ai campi,
affaticato più colui che dietro punge,
mentre l’aratro solca l’arsa terra,
per dare i frutti suoi a chi non suda.

E chi per l’uno o l’altro verso,
sperpera tutto quello che di suo non è,

mentre colui che torna a sera stanco,
ringrazia il cielo per quella giornata,
felice di tornare alla sua casa,
al pensiero di trovare sulla sua tavola,
un buon piatto di bietole   e fave spudizzate.

 "Questa poesia è dedicata a coloro che un tempo, di buon mattino, prima che spuntasse il Sole, si avviavano con i loro carri al lavoro dei campi e alla sera dopo il tramonto del sole, rientrati stanchi alle loro case assaporavano la gioia di trovare finalmente un pasto caldo e riposare dopo una giornata di duro lavoro".

giugno 2002

Ozio e Lavoroultima modifica: 2019-03-02T18:06:49+01:00da l.netti41