Gli pneumatici e la sicurezza nel camper

Parlare degli pneumatici e della sicurezza nel camper è un preciso dovere. Voi sapete che al di là di tutto siete attaccati al terreno solo da quei quattro pezzi di gomma? E che da quelli, prima che dal resto, dipende la sicurezza vostra e dei vostri cari? Vediamo cosa c’è da sapere: un camper cammina realtivamente poco, perchè pochi sono i giorni liberi in un anno Lo pneumatico, stando fermo non si consuma, ma la gomma di cui è fatto  a contatto con gli agenti atmosferici tende a screpolarsi. Questo lo dobbiamo valutare con occhio critico, perchè è difficile che il battistrada degli pneumatici in un camper sia usurato. In più, il nostro camper viaggia sempre a pieno carico, ed il peso è sopportato alla fine dagli pneumatici. E qui possiamo ragionare. Normalmente gli pneumatici vengono gonfiati di aria, ma l’aria tende ad aumentare di volume con l’aumento di calore, generato sia dal rotolamento che dalla temperatura dell’asfalto, soprattutto in estate. In più essendo la molecola dell’aria molto piccola, tende ad uscire dalle porosità della gomma: è per questo che, ogni tanto le gomme vanno gonfiate. Perchè scrivo queste cose?  Perchè uno pneumatico surriscaldato può scoppiare, se è vecchio. E succede ben più spesso di quanto pensiate. L’alternativa è gonfiarlo son una miscela di gas inerti, come il Secur Pneus;

Caratteristiche tecniche
Prodotto: miscela di gas inerti
Titolo: O2 < 5 ppm, H2O < 5 ppm
Aspetto: gas incolore
Odore: gas inodore
Limiti di infiammabilità in aria: non infiammabile

(fonte www.siad.com/secur-pneus-)

 

Questa miscela di gas inerti non si surriscalda con l’asfalto ed il rotolamento, ed ha una molecola più grande di quella della normale aria, per cui resisterà allo sgonfiamento. Ho personalmente verificato nel tempo che da un anno all’altro i miei pneumatici, gonfiati col Secur -Pneus perdono al massimo 1/2 atmosfera di pressione.  Ve lo dico io che adopero questo mezzo di gonfiaggio dopo che mi è scoppiata la ruota posteriore destra del mio precedente camper, un pomeriggio di luglio. State sicuri, che è meglio!

Preparare una vacanza

 

Se dobbiamo preparare una vacanza saremo sicuramente pieni di cose da fare; vorrei aggiungerne un’altra.

No, non per crudeltà, ma perchè, forse, tanti non ci pensano. Quando guardiamo il camper all’interno e pensiamo di pulirlo, la prima cosa che ci viene in mente è il pavimento; poi il frigorifero. Poi spolveriamo bene tutti i ripiani…ma ci pensate alle tende ? Almeno una volta all’anno vanno smontate e pulite; il consiglio che vi do è di aspettare l’estate; l’estate è una stagione bellissima, e col suo sole forte e caldo vi consente di ascuigare tutto il vostro bucato in poco tempo, e bene anche.

Che questo delle tende non sia un lavoretto da poco ve lo spiego qui sotto: intanto vediamo: la dinette ha le tendine, la mansarda ha le tendine, la cabina di guida ha le tendine. Nel mio camper ce n’è un’altra che divide la zona delle cuccette posteriori. In genere le tende sono fissate su dei binari che sono nascosti alla vista. E sono scomodi da raggiungere; però, con un bel po’ di pazienza, alla fine vengono via tutte. Se il binario serve due tende vi consiglio di contare bene gli anelli dove vanno infilati i gancetti. Quando smontate non vi mettete certo a contare: uno, due, tre…però una volta tolta la tendina, contate quanti anelli scorrevoli la tenevano su. Questo perchè quando a casa metterete tutto in lavatrice, tra le mille giravolte che fa un bucato qualche gancetto si può staccare; voi stendete il bucato al sole, appena asciutto per bene lo ritirate, vi accorgete che i gancetti ci sono più o meno tutti…ma quando andrete a rimotarli, portatevi dei gancetti in più, perchè vi garantisco che uno quà ed uno là vi sarà saltato via. E, dopo, la tenda montata senza un gancio butta male.

Questi sono i consigli per le generali, dopo ogni camper ha le sue tendine, messe come e dove chi lo sa…se vi parlassi delle mie non servirebbe che agli altri che hanno un mezzo come il mio; ma intanto queste cose che vi dico sono per tutti. Quello che ricaverete alla fine di questa fatica, è un gradevole odore di pulito dentro al camper. Non ci pensa nessuno, ma le tendine assorbono gli odori, e tutti nel camper cuciniamo; poi lasciamo il camper chiuso per mesi e ci abituiamo a quello stato di cose; una vota che abbiamo lavato a fondo le tende, ci accorgeremo che, in realtà, c’era bisogno.

Rimettere in strada il camper

Così lo scorso fine di settimana siamo riusciti a partire per un week end. L’importante è non cercare mete impossibili, tipo 300 chilometri se hai solo un sabato e domenica; ci sarà qualcosa di bello nel raggio di 100, 150 km da casa di ognuno di noi? Abitiamo in Italia, il paese più bello del mondo, e io dico che c’è sicuramente. Posto che non dobbiamo fare tanti chilometri, arriviamo con la tranquillità di chi si accontenta di ciò che trova, che è la base della felicità; non stiamo lì a storcere il naso per un nonulla, abbiamo strappato un week end alla routine e gia è tanto, tantissimo…guardiamoci intorno: c’è gente come noi, camper nuovi, lussuosi, camper vecchi ma felici, perfino tendine…può anche capitare, come è capitato a me, che la domenica mattina dalla tendina vicino a noi, esca fuori una ragazza con un telefono in mano che ti chiede se, per favore, gli puoi mettere in carica il cellulare: sorridi e fallo senza problemi, sei lì a fare il week end, mica ad arrabbiarti col mondo! Alla fine dei conti, ieri pomeriggio, perfino il maxischermo per vedere la partita, al ristorante pizzeria del campeggio, patatine fritte, birra alla spina…sorridi, perchè la felicità è un a questione anche di piccoli momenti, è soprattutto una questione di piccoli momenti, come il caffè, il sorriso di tua moglie, il tramonto sul lago, sul mare, sui monti…è credere, quando vedi un arcobaleno in cielo, che camminando fin dove appoggia a terra, alla base dell’arcobaleno, troverai una pentola piena di monete. Ma la felicità è anche camminare ed accorgersi che la base dell’arcobaleno non c’è, ma il vero tesoro che hai trovato è quello di aver camminato e così hai visto cose nuove, posti diversi.

Ma non confondiamo mai il fine con il mezzo, questo lo dico sempre ma è vero: il camper non è, nè mai potrà essere, il fine; il camper è il mezzo attraverso cui puoi raggiungere il fine, che è quello di stare all’aria aperta, a contatto con la natura,  a bagnarti nell’acqua, prendere il sole, addormentari sentendo i grilli cantare la loro ninna nanna leggera…questo è il fine, il camper è solo il mezzo attrverso cui la cosa è possibile. Non ve lo dimenticate mai e sarete felici.

Luglio: è iniziata la pacchia, cominciano le ferie!

(Per inciso, la Mini è contenuta  nel garage di quell’autobus camperizzato)

Mi si passi il richiamo alle notizie del giorno, ma ieri era Primo Luglio, e, come rispondendo ad una chiamata, si sono cominciati a muovere i camper; il motivo è semplice: sono cominciate le ferie. E’ bello però notare questo, ovvero che il turismo in mobilià si è affermato anche con la regolarità delle presenze. C’è inoltre un rovescio della medaglia, che ci mostra che il turismo di massa è divenuto anche turismo di mobilità. Sempre più gente si affida al veicolo ricreazionale, o camper, roulotte se preferite, è questo è un bene. Si, ma per chi? Per noi che lo pratichiamo da anni, perchè sempre più persone condividono la scelta che abiamo fatto; è un bene per il territorio, perchè i camper non provocano nessun disastro ambientale, non provocano costruzioni abusive, non fanno disboscare…insomma si tratta di turismo ad impatto zero.  Che però muove l’economia, perchè nessuno di noi si porta dietro da mangiare per quindici giorni, ma fa spesa dove si trova, vive nella comunità che lo ospita. Sta anche crescendo la cultura del rispetto per l’ambiente: sempre meno sono quelli di noi che abbandonano rifiuti, scaricano serbatoi dove non è consentito; perchè chi porta un camper sa bene dove si può fare il carico e scarico dei serbatoi,  perfino in autostrada si moltilplicano le aree di rifornimento che hanno costruito un pozzetto per lo scarico dei serbatoi.

http://www.autostrade.it/it/web/aree-di-servizio

qui trovate tutte le informazioni per sapere in quali aree esiste una area attrezzata per la sosta dei camper e per lo scarico.

Poi, ognuno parta per la sua strada; non esiste una via al camper, ma esistono le persone ed i camper: mezzi nuovi, seminuovi, un po’ datati, decisamente vecchi…ma che volete che cambi? Chi pensate vi potrà giudicare per cosa guidate? Lasciate stare queste cose e partite, viaggiate e, se vi fermerete vicino ad un camper da mezzo milione di euro, non pensate di essere poveri voi: pensate che quello che ha speso così tanto sta nè più e nè meno dove state voi, che non avete speso tutta quella cifra. Vedete l’autobus fotografato sopra? L’anno scorso era nel mio stesso camping a Kitzbuhel. Abbiamo dormito e mangiato per una settimana vicino (la foto è mia). A parte l’ovvia differenza di reddito, che cosa cambia? Solo che quelli hanno la MIni nel garage e se gli va la fanno uscire e se ne vanno in giro con la macchina. Ma a me non cambia nulla questo!

Colorare, che passione – iniziamo a colorare gli pneumatici

Abbiamo i nostri pennarelli, perchè non colorare gli pneumatici? Apparentemente è una cosa inutile, ed è vero: però una volta fatto vedrete che vi piacerà. Basta prendersi una mattinata libera e tuffarsi nell’avventura. In realtà dobbiamo procedere come segue: per prima cosa, guardiamo il logo dei nostri pneumatici come è colorato. Se vogliamo possiamo pure colorarlo di fantasia, a seconda del gusto; per me, l’importante è che sia un colore che risalti sul nero della gomma, altrimenti non è visibile. Il bianco, di solito, è il migliore. Procuriamoci quindi i pennarelli dei colori che ci servono, più uno nero. Che ci facciamo? Vedete quelle sbavature sui lati della H ? Servirà per cancellarle alla fine! Cominciamo col contornare le lettere, come vedete in foto e non preoccupiamoci per il momento se il colore sbava un poco. Una volta finito ci contornare le lettere, cominciamo quindi a riempirle di colore, pian piano

procedendo come si vede nella foto. Non appena terminato di riempire tutte le lettere aspettiamo poco tempo che si asciughi il colore: tra l’aria aperta e l’assorbimento della gomma nn ci vorrà tanto. Adesso sarà il momento di usare il nero, perchè par quanto ci staremo attenti una piccola sbavatura qua e là ci capiterà comunque: poco male! Con il pennarello nero copriamo l’eccesso di colore e ora il lavoro sarà perfetto! L’unica cosa è che dobbiamo ripeterlo altre tre volte. Perchè se si colora il logo degli pneumatici bisogna che sia così per tutti e quattro, altrimenti non sarà naturale. Valutiamo se sia il caso di muovere il camper in avanti o indietro in modo da far combinare la scritta in modo comodo per colorarla. Personalmente non ho incontrato difficoltà. Vi posso anche dire che la colorazione della gomma è molto resistente, e dura da un anno all’altro. E’ dunque un lavoro che vi premia nel farlo. Non vi preoccupate nemmeo degli agenti meteorici ed atmosferici perchè non vi influiranno sulla colorazione.

Colorare una scritta sul camper – come procedere

Per colorare una scritta sul camper, vediamo come procedere:

Assicuriamoci di aver trovato un appoggio a terra solido e sicuro per la nostra scala. Ci farà lavorare più traquillamente. Per essere sicuri che la scala sia piantata per bene, prendetela e scuotetela: se non traballa va bene; una volta sopra, cercate di non sporgervi per arrivare un po’ più in là: meglio spostare la scala, perchè sporgervi dalla scala è garanzia di capitombolo…

Prendiamo i nostri pennarelli a vernice ( devono essere quellia vernice, non bastano quelli che scrivono su tutte le superfici, tipo l’Uniposca, per capirci. Quello a vernice è molto coprente); se sono nuovi dobbiamo prima stappare il pennarello: ci accorgiamo che la punta è bianca. Agitiamo bene il pennarelli e poi premiamolo alcune vote su un foglio di carta, facendo un movimento deciso come se pompassimo. Dopo poco scenderà il colore imbevendo la punta. Dunque iniziamo; notate dalla foto come il tempo abbia sbiadito il colore arancione della scritta. Contorniamo la lettera, come vedete sulla M e poi pian piano riempiamo il corpo della lettere col colore. Noterete la differenza abissale tra la K, A e T e le due A e la R ancora sbiadite. Una volte colorato, possiamo anche correggere eventuali sbavature con un pennarello di idoneo colore. Per esempio vedete quella sbavatura sulla A? si può correggere con un bianco, ma vi consiglio di mettere un poco di diluente su un bastoncino per le orecchie, o un pennellino, e asportare la sbavatura pian piano. Se siete pignoli come me. Altrimenti la potete anche lasciar stare, tanto chi se ne accorge? Per me, dunque, il gioco vale la candela; se poi volete, potete procurarvi una vernicie trasparente anti UV e spruzzarla sulle scritte: ve le proteggerà di più dallo scolorimento, che è prodotto dell’azione dei raggi UV del sole. Oppure quest’anno risalite sulla scala, come faccio io, e vi spendete altri 3 euro.

Gli adesivi ed il tempo che passa – un rimedio semplice ed economico

 

Gli adesivi ed il tempo che passa: col tempo si sbiadiscono nei colori, danno un che di vecchio , di trasandato…soprattutto quando abbiamo lucidato bene il camper e questo contrasto stride di più. Ma come possiamo fare? Il rimedio è quello di andare dal rivenditore: lui può chiedere alla casa se gli adesivi che intendiamo sostiutire sono ancora disponibili per la vendita: al di la dell’eventuale costo, dobbiamo anche affidarci a mani esperte per staccare i vecchi adesivi, con cautela e riposizionare i nuovi. Io propongo una soluzione più semplice: i pennarelli a vernice: intanto costano poco (io li pago 3 euro l’uno) ma devono essere quelli a vernice, non quelli  tipo pennarello tradizionale: i primi sono molto più coprenti. Scegliamo il colore adatto e poi, aiutandoci con una scala e soprattutto ricordandoci che non siamo l’Uomo Ragno (fate molta attenzione a stare sempre in sicurezza e non cadere!), poszioniamoci in modo conveniente: per fare un esempio pratico, quello è il mio camper. Io mi sono posizionato con la scala davanti al muso, e poi con un piede sulla scala e l’altro sopra il camper, mi sono messo a pitturare con calma, novello Giotto, fino ad ottenere un risultato che lascio guidicare a voi guardando la foto sopra. Ad essere sinceri vi dico che i colori scoloriscono tutti, quelli a base di rosso molto peggio di altri. Il trattamento che vi dico io dura un anno, soprattutto se il camper sta al sole. La mia mansarda, come vedete, è sempre al riparo all’ombra. La parete posteriore invece è esposta al sole tutto il mattino, e questo ha fatto si che dopo un anno io debba ripassarla. Ma ho sempre speso solo 3 euro, ed il gioco vale la candela, almeno secondo me. Lascio comunque giudicare a voi, del resto questa è solo una idea e confido che a voi ne possano venire di migliori. Nel prossimo post vediamo come procedere.

L’importanza di dare la cera alla scocca nel camper

Personalmente uso questa cera

 

Vorrei sottolineare l’importanza di dare la cera alla scocca del camper con una considerazione: se prendete una cera per auto di buona qualità, non si tratta di lucidare, bensì di proteggere tutto l’esterno del camper. E siccome il camper lo abbiamo pagato, ed ognuno di noi sa quanto, dobbiamo aver rispetto per i soldi che ci abbiamo speso, e trattarlo con le cure che merita. Senza dimenticare che, dopo ogni trattamento, il nostro camper sarà anche lucido, e per di più lo sporco ci si attaccherà molto di meno. Sarà quindi più facile lavarlo.

Per procedere dobbiamo sapere che ci sono diversi prodotti; cere solide e cere liquide. Le prime si danno con maggior fatica, bisogna strofinare con energia o aiutarsi con un utensile. Le seconde si danno più facilmente a spruzzo. Io che le ho provate entrambe, vi assicuro che con quella liquida sono rinato! Si fatica molto, ma molto meno. Per prima cosa dobbiamo pulirlo a fondo usando una crema polish per auto, questo dopo averlo lavato. Io vi consiglio di provare con cautela sull’esterno della cellula, perchè lì la vernice è stata messa in misura minore rispetto alla cabina di guida. Una volta dato il polish possiamo dare la cera. Spruzziamo una parte della carrozzeria con cui intendiamo incominciare e poi passiamo bene un panno in microfibra, per spandere unifrmemente la cera sulla carrozzeria; procediamo per step su tutta la carrozzeria. Al termine, prendiamo un nuovo panno in microfibra e passiamolo per lucidare. Vi accorgerete che verrà proprio un ottimo lavoro.

A conti fatti vi sarete anche allenati per un’oretta, perchè i movimenti per spandere la cera e poi per lucidare, se li fate con la giusta energia, sono veramente un esercizio completo. Quindi per prima cosa proteggete il camper, poi risparmiate soldi perchè lo fate da soli ed infine vi giova anche al fisico. Che volete di più?

Rimettere l’olio nuovo nel motore – seconda parte

 Adesso è il momento di rimettere l’olio nuovo nel motore. Prendiamo la nostra tanica e dopo aver aperto il tappo dell’olio e alzato la asticella, inseriamo l’olio. Quando avremo terminato, inseriamo l’asticella e controlliamo, riestraendola, che l’olio stia vicino al massimo. Il monimo è la tacchetta più vicina alla punta  dell’alstina; il massimo è la tacchetta più in alto.

 Controlliamo dunque che il nostro livello sia compreso tra questi due intervalli. Teniamo presente che il livello oscilla tra il minimo ed il massimo. Il fatto che l’astina segni il minimo non vuol dire che nel vostro motore non ci sia olio. In genere, tra la tacca di minimo e quella di massimo si calcola un litro di olio. Qualora sia al minimo, tolto il litro che manca, il vostro motore ne ha ancora quattro. Anzi, si dice che un motore lavori meglio se l’olio non stia al massimo. Peggio che mai evitiamo sovradosaggi, ovvero mettere più olio pensando che sia meglio: anzi, è peggio! Una volta che abbiamo messo l’olio in giusta quantità, richiudiamo il tappo dell’olio, accendiamo il motore e lasciamolo girare un poco. Poi controlliamo nuovamente il livello dell’olio e, soprattutto, che non ci siano trafilaggi da sotto il motore. In tal modo ci saremo sincerati di aver stretto bene i due bulloni. Adesso non ci resterà che travasare l’olio usato nella tanichetta dell’olio nuovo, ormai vuota. Richiudiamo poi ben bene e così saremo pronti per portare l’olio esausto nel posto di raccolta. Non abbandonate l’olio esausto nell’ambiente! Mi raccomando. Ripeto: verificate che, nella vostra città, il servizio pubblico abbia un posto di raccolta dell’olio usato. Di norma ci deve essere e non avrete problemi sia con ‘olio che con il filtro usato. Se proprio non c’è, dovrete rivolgervi ad un meccanico; storcerà un po’ il naso, ma alla fine tutti abbiamo coscienza che abbandonare l’olio esausto danneggia l’ambiente

Il mio caso: cambio olio nel Ford Transit 2.0TDCI

   Facciamo ora il mio caso: cambio olio nel Ford Transit 2.0 TDCI, costruito nel 2005.

   Mettiamoci bene sopra due cunei di livellamento e facciamo un po’ di spazio: posizioniamo la nostra tanica tagliata per recuperrare l’olio esausto e troviamo sotto la coppa dell’olio un dado, simile a quello in figura: per la precisione è un dado da 13. Procuriamoci la chiave adatta a cominciamo a svitare. Non appena si sarà allentato  comincerà a defluire l’olio del motore e noi lo lasceremo fare. Ci vorrà un po’ di tempo, e noi ci dedicheremo intanto al filtro dell’olio

   Il filtro è alloggiato in una capsula come questa. Il dado grande è da 24, ma si può svitare comodamente con una pinza a graffa (o a pappagallo, se preferite); non conviene comprare una chiave così grande solo per svitare l’alloggiamento del filtro: se ne abbiamo gia una, tanto meglio, altrimenti va benissimo la pinza a graffa. Occhio che nel vano del filtro c’è olio, che uscirà non appena aprite. Il filtro del Transit in questione è piccolo, qundi anche l’olio che uscirà sarà relativo…Una volta aperto e tolto il filtro buttiamo il vecchio e sostituiamolo col nuovo, ricodandoci di cambiare anche la guarnizione in gomma (O-ring) alla base del punto dove si avvita.

Io mi sono accorto che al precedente cambio olio, il meccanico non aveva rimesso la guarnizione. Non è successo nulla, ma l’occhio del padrone…

Questo motore tiene 5 litri di olio SAE 5W30. Personalmente preferisco olio sintetico.

5W significa che in inverno (Winter) l’olio ha una densità pari a 5, il che lo rende molto buono per avviarsi con temperature fredde. A caldo la sua densità arriva a 30, il che consente un buon lavoro delle parti meccaniche. E’ comunque l’olio che tutti consigliano per il Ford Transit, quindi io non ho fatto altro che seguire le indicazioni