Citazioni errate

Tante sono le citazioni errate ovvero aforismi attribuiti a persone sbagliate o frasi storpiate. Oggi ne andremo a vedere qualcuna, ho cercato di scegliere quelle circa le quali si commettono più errori.

AFORISMI ATTRIBUITI A PERSONE SBAGLIATE

“È meglio tacere ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio”

Questa frase viene attribuita a molte persone tra le quali Lincoln, Confucio, Oscar Wilde ma la verità è solo una. Questo aforisma storicamente fu pronunciato dallo scrittore Maurice Switzer, autore del libro Mrs. Goose, her book.

“Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi ogni volta un risultato diverso”

Questa frase probabilmente non è famosa quanto le precedenti ma deve ottenere un posto in questo articolo perché molti sono gli aforismi attribuiti ad Einstein senza fonti scritte. Questa citazione è una di quelle, infatti la maternità va a la scrittrice americana Rita MaeBrown. Possiamo leggerla nel suo libro Morte improvvisa, risalente al 1983.

“Il paradiso per il clima, l’inferno per la compagnia”

Anche questa frase è molto famosa e negli anni è stata attribuita a moltissimi autori tra i quali anche Oscar Wilde e Mark Twain ad esempio. L’autore vero è in realtà un politico, Benjamin Wade, che disse: “Penso, da tutto quello che posso sapere, che il paradiso ha il miglior clima, ma l’inferno ha la miglior compagnia”.

“L’importante non è vincere ma partecipare”

Ormai divenuta motto ufficiale dei Giochi Olimpici, questa citazione in realtà non è di Pierre de Coubertin. Egli in persona infatti confessò che la paternità della frase non era sua bensì di un vescovo della Pennsylvania, Ethelbert Talbot.

“Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”

Questa citazione è per molti dell’illustre scrittore e filosofo Voltaire (pseudonimo di François-Marie Arouet). In realtà è solo in uno scritto del 1906 della saggista britannica Evelyn Beatrice Hall che questa frase viene attribuita al filosofo francese, il quale in realtà non l’ha mai né pronunciata né scritta.

“Se non hanno pane mangino brioches”

Non poteva mancare questa famosissima citazione che ha fatto il giro del mondo e ha contribuito a far passare Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, moglie di Luigi XVI, come una spietata governatrice. In realtà alla regina non si possono affibbiare queste odiose parole in quanto le riporta l’illuminista Jean-Jacques Rousseau nelle sue Confessioni, citando una principessa non ben definita. A questo punto vi starete chiedendo come io allora possa sfatare questo mito se il nome della regnante citata dallo scrittore non è specificato… È molto semplice: l’episodio riportato da Rousseau risale all’anno 1741 quando Maria Antonietta non era ancora nata! La nostra regina francese infatti venne alla luce solo quattordici anni dopo l’avvenimento ed è per questo impossibile che sia stata lei a pronunciare queste parole.

πάντα ῥεῖ (“panta rei”)

La traduzione sarebbe “tutto scorre” ed è una massima attribuita ad Eraclito da Platone. Nella sua opera Cratilo, infatti il filosofo greco scrive: «Dice Eraclito “che tutto si muove e nulla sta fermo” e confrontando gli esseri alla corrente di un fiume, dice che “non potresti entrare due volte nello stesso fiume”». Il riferimento è al frammento 91 del trattato Sulla natura, nel quale però l’espressione “panta rei” non risulta essere presente.

FRASI STORPIATE

“Elementare, Watson”

Sì, sfatiamo questo mito, la succitata frase, così celebre e famosa, non è mai stata pronunciata dal vero Sherlock Holmes in quanto Sir Arthur Conan Doyle non l’ha mai scritta. Questa citazione è stata inventata a causa dei riarrangiamenti cinematografici e teatrali. Una battuta simile si può trovare in un passaggio del libro in cui Watson esclama: “Semplice” e Holmes replica: “Elementare”.

“Eppur si muove” (oppure “e pur si muove” o ancora “e pur si move”)

Questa sentenza non fu realmente pronunciata da Galileo Galilei davanti al tribunale dell’Inquisizione. Queste parole infatti sono state scritte da Giuseppe Baretti che le mise in bocca allo scienziato probabilmente per difenderne l’onore in quanto Galileo fu costretto ad abiurare pur essendo consapevole della fondatezza delle sue idee.

“Houston, abbiamo un problema”

Questa modifica della battuta originale fu resa celebre grazie al film Apollo 13. In realtà nessuno degli astronauti dello Space Shuttle pronunciò quelle parole, il messaggio preciso era infatti: “Okay, Houston, we’ve had a problem here”, ovvero “Okay, Houston, abbiamo avuto un problema”.

“Ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare”

Anche questa frase è stata storpiata, infatti nel film Blade Runner la battuta vera è “Io ne ho viste cose, che voi umani non potreste immaginarvi”.

“Il fine giustifica i mezzi”

Questa sentenza è diventata molto famosa ed è associata al carattere utilitaristico di Macchiavelli. Peccato che in realtà sia un’eccessiva semplificazione del passo contenuto nel Principe di Niccolò Macchiavelli. Egli infatti scrive: “Nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de’ Principi […] si guarda al fine […] I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno lodati”.

“Lazzaro, alzati e cammina”

Ebbene sì, anche questa citazione in realtà non è una frase pronunciata da Gesù. Andando a leggere la Bibbia infatti potremo notare che nell’episodio di Lazzaro il Redentore dice solo: “Lazzaro, vieni fuori!” (Vangelo di Giovanni). Probabilmente questo episodio è stato mescolato con quello in cui Gesù dice ad un uomo malato: “Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina”.

“Non ti curar di loro, ma guarda e passa”

Tutti noi conosciamo la Divina Commedia (anche questo titolo è modificato, non è di Dante) e il succitato verso fatto pronunciare da Virgilio nel III Canto dell’Inferno in realtà è stato modificato. Nell’opera originale, quando i due autori passano davanti agli ignavi, è scritto “Non ragioniam di loro, ma guarda e passa”.

“Tu quoque, Brute, fili mi!”

Per finire in bellezza non poteva mancare questa citazione attribuita a Giulio Cesare, il quale l’avrebbe pronunciata prima di morire assassinato dal figlio adottivo Bruto. In realtà è solo una resa poetica della frase dello storico Cassio Dione “kai sü, teknon?” ovvero “anche tu, figlio?”. Lo storico greco in realtà aveva ripreso il racconto da Svetonio, il quale a sua volta aveva raccolto le testimonianze di altri storici che in realtà non avevano assistito alla scena. Leggendo attentamente Svetonio ci si accorgerà però che egli scrive che Cesare prima di essere ucciso emise “un solo gemito, senza una parola”.

Citazioni errateultima modifica: 2019-07-18T15:50:56+02:00da gloria_2019

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