Oscar Wilde

Oscar Wilde è uno scrittore immortale che ha composto un romanzo, ovvero Il ritratto di Dorian Gray, numerose opere teatrali, saggi, poesie e addirittura due raccolte di storie per ragazzi che furono pubblicate nel 1888 con il titolo Il principe felice e altre storie e nel 1891 con il titolo La casa dei melograni. Personaggio molto particolare non fu accettato dalla società vittoriana per due motivi: tramite i suoi testi metteva in risalto i difetti del sistema di quell’epoca; era omosessuale. Wilde nacque a Dublino il 16 Ottobre 1854 da Sir William Wilde e Jane Francesca Elgee. I genitori dello scrittore furono anch’essi particolari: il padre fu un celebre oftalmologo irlandese, autore di importanti trattati medici e oculista personale della Regina Vittoria d’Inghilterra e del Re Oscar I di Svezia, venne accusato di violenza dalla diciannovenne Mary Travers a cui dovette pagare un risarcimento; la madre fu una celebre poetessa e accesa nazionalista irlandese che si faceva chiamare Speranza, che si vantava di nobili origini toscane in realtà inesistenti e che fondò un salone letterario sia a Dublino che a Londra. Da lei Oscar ereditò l’odio verso la rivelazione della propria età.

Wilde ebbe una vita “avventurosa”. Dopo aver frequentato il prestigioso Trinity College a Dublino e il Magdalen College, divenne presto popolare per la sua lingua sferzante, i suoi modi stravaganti e la versatile intelligenza. Tra le sue stranezze si può ricordare quella di vestirsi di nero il giorno del suo compleanno sostenendo di essere in lutto per la morte di uno dei propri anni. Ad Oxford fu iniziato alla Massoneria divenendo anche Maestro finché non venne espulso a causa del mancato pagamento delle rette annuali. Sempre all’Apollo University Lodge, dove vinse il premio Newdigate con il suo poema “Ravenna”, conobbe due fra i maggiori intellettuali del tempo, Pater e Ruskin, i quali lo introdussero alle più avanzate teorie estetiche, quale Arte per Amore dell’Arte, e affinarono il suo gusto artistico. Wilde infatti fu uno dei più famosi dandy inglesi, colui fece rinascere il Dandismo in Inghilterra: indossava solitamente calze di seta, pantaloni lunghi fino al ginocchio, una vistosa cravatta, una giacca di velluto con ampio colletto ripiegato e un fiore all’occhiello che cambiava ogni giorno. Del suo illustre romanzo, Il ritratto di Dorian Gray, la prefazione viene considerata il manifesto dell’Estetismo la cui prima regola è: “L’artista è il creatore di cose belle”.

Oscar viaggiò molto e imparò tante lingue: francese, tedesco, greco e italiano. Fu durante una visita a Londra nel 1897 che iniziò la sua carriera da scrittore componendo alcuni saggi e alcune poesie che successivamente furono pubblicate nella raccolta Poems. Nel 1882 Wilde fece un tour negli Stati Uniti tenendo discorsi su moltissimi argomenti come il Rinascimento inglese e l’arte contemporanea. Andò anche in Italia, Grecia e Francia. Nel 1884 incontrò la sua “anima gemella”, Costance Lloyd, che divenne subito sua moglie e con la quale ebbe anche due figli, Cyryl e Vyvyan. In realtà fu un matrimonio solo d’apparenza che non durò a lungo; infatti dopo la nascita dei figli lui e Costance si separarono proprio a causa della relazione omosessuale di Wilde con Robert Ross.

Oscar fu denunciato dal padre di Lord Alfred Douglas di “gross public indecency” (una forma più arzigogolata con cui veniva definita l’omosessualità davanti alla legge), inoltre subì due ulteriori processi per sodomia e per la bancarotta, causata dal ragazzo. Fu condannato a due anni di carcere e si racconta che Wilde in tribunale rispondesse alle domande in modo tanto ironico che a un certo punto la stanza fu svuotata perché la gente rideva senza sosta. Dopo la condanna del padre, il figlio Cyril cambiò cognome. Durante la prigionia lo scrittore compose il De profundis, una lettera autobiografica indirizzata “all’amico Bosie”, ovvero Douglas che ormai aveva abbandonato Wilde, nella quale non mancano le riflessioni amare di Oscar.

La sua fama raggiunse l’apice nel 1891 (che venne definito il suo “annus mirabilis” per la quantità di opere pubblicate) con Il ritratto di Dorian Gray. I critici del tempo identificarono Wilde con il protagonista del suo romanzo definendolo “emblema del degrado morale”. Ovviamente Wilde divenne famoso anche grazie alle sue opere teatrali: sempre nel 1891 uscì Salomé, un’opera drammatica incentrata sulla passione che venne censurata in Britannia. Nonostante quest’azione contro la sua arte, Wilde continuò a scrivere a mano mantenendo la nota sarcastica, difatti lo stesso anno pubblicò Intenzioni ovvero una collezione di saggi; l’anno seguente uscì Il ventaglio di Lady Windermere, commedia che cela giudizi negativi circa la società vittoriana. Nel 1893 scrisse Una donna senza importanza, anch’essa commedia che contiene aspre critiche in merito allo sfruttamento delle donne sia in ambito sociale che sessuale; nel 1895 Un marito ideale, incentrato sulla corruzione politica. L’opera che tutti ricorderanno però diverrà L’importanza di chiamarsi Ernesto nella quale viene presa di mira l’ipocrisia della morale della comunità di quell’epoca. Quest’ultime opere possono essere definite “commedy of manners” poiché rappresentano perfettamente le maniere e la morale della società del tempo, frivola e intrigante. L’ultimo testo di Wilde fu Ballata del carcere di Reading, un componimento poetico esistenziale terminato nel 1898 dopo essere uscito di prigione. Ad attenderlo fuori ci fu solo il suo vecchio amico Ross.

Uscito dal carcere lo scrittore ebbe da affrontare una grave perdita: la morte della madre. In seguito, tornando a Parigi, verrà informato anche della morte della moglie e si ammalerà di meningite.

Wilde in realtà aveva numerosi nomi, era registrato all’anagrafe come Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde e non erano rari i momenti in cui prediligeva farsi chiamare Wills, soprattutto all’Università; addirittura il nostro Fingal usò talvolta pseudonimi, tra cui Sebastian Melmoth e Sant’Oscar di Oxford.

Prima di contrarre la meningite Wilde ebbe la sifilide. Controllando infatti le numerosi immagini che ci sono pervenute dello scrittore, possiamo notare che in nessuna o quasi Oscar abbozza un sorriso. Questo particolare è dovuto alla sua dentatura rovinatasi proprio a causa della cura per la sifilide.

Il nostro scrittore irlandese, sostenitore del socialismo, morì il 30 Novembre del 1900 a Parigi. Curioso un aneddoto diffuso circa la sua dipartita, si racconta che prima di morire Wilde abbia detto “O se ne va quella carta da parati o me ne vado io” facendo riferimento alle pareti dello squallido hotel in cui alloggiava. Fu seppellito nel cimitero di Père-Lachaise. Si possono ancora vedere i baci che numerose persone lasciarono sulla tomba di Wilde, opera di Sir Jacob Epstein. Nel 1950 le ceneri di Robert Ross furono poste vicino a quelle del suo amante.

 

Oscar Wildeultima modifica: 2019-07-12T09:23:31+02:00da gloria_2019

Lascia un commento