Se andate all’estero e poi fate rientro in Italia, appena passate la frontiera ve ne accorgete anche senza i cartelli. Per me quest’anno era la quarta volta che rientravo in Italia proveniendo dalla Carinzia e diretto a Vipiteno. Ci sono due possiilità. O salite in autostrada fino a Salisburgo, entrate in Germania fino a Rosenheim e da lì scendete verso Innsbruck, rientrando dunque in Austria, e quindi in Italia, oppure prendete la statale che vi conduce a Lienz (occhio, non a Linz, è un altra città , in Stiria), da lì proseguite per Silian e poi entrate in val Pusteria da Prato alla Drava. Ecco: arrivati lì vedete l’inferno in terra: subito appena il confine, in Italia c’è un area di sosta per camper, dove il camperista medio si acquatta, si blocca perchè non vuole passare il confine. Ma li’ in agosto , sono messi tutti a 50 cm l’uno dall’altro! Stretti come le sardine in scatola, e non c’è un posto manco a pagarlo tanto oro quanto pesa il camper! E, mentre prima il traffico era sostenibile, rientrato in Italia deve essare un po’ caotico, sennò non vale. E’ come le pizzerie appena il confine: siamo in Italia, ecco la pizza! E così tutti in fila, procediamo verso l’autostrada A22, ma per raggiungerla dobbiamo percorrere per intiero la Ss 49 della Val Pusteria. Che, per uno che viene da Roma forse sembrerà ordinata, ma vi assicuro che se rientrate dall’Austria, vi farà venire in mente ciò che dice Dante “Ahi serva Italia, di dolore ostello/nave sanza nocchiere in gran tempesta/ non donna di Provincie, ma bordello” (Purgatorio, canto VI). Ma la ciliegina sulla torta ve la metto subito. Eravamo arrivati in fila indiana a Vandoies, uno degli ultimi centri abitati prima dell’autostrada; vedo sulla sinistra in sosta tre camper, e subito dopo vedo che due macchine davanti a me il conducente inchioda e l’altro di rimando: subito mi attacco al freno, facendo fischiare gli pneumatici ma mi fermo in tempo. Vedo sulla destra il responsabile di tutto ciò, che aveva la faccia di chi ha rubato le caramelle e vuole fare l’indifferente. Ti saluto amico, se ti riconosci in queste righe. Era il venerdì 17 agosto, circa la 10 del mattino… se sei tu, lasciami un commento, io non ce l’ho con te…però potevi causare un danno di niente! Ma potevi farti male tu… Insomma, alla fine a Vipiteno c’eravamo alle 10,45