CORSO SICUREZZA DOMESTICA PROGETTO « I CARE VALSUSA»

     

INTRODUZIONE

Scopo di questo incontro è quello di fornire informazioni e consigli utili per vivere meglio e con meno rischi nella propria casa.

Il numero degli infortuni che avvengono tra le pareti domestiche è molto elevato, con migliaia di morti ogni anno. 

Su 100 decessi per infortunio:

  il 56% avviene negli ambienti di vita (casa, scuola, sport),  

  il   7% in ambienti di lavoro,

  il 37% è conseguenza del traffico.

Ogni anno circa 2.500.000 persone si rivolgono ai servizi di pronto soccorso per infortuni di tipo domestico, quelli mortali variano tra gli 8000 e gli 8500. 

La distribuzione degli incidenti rispetto all’età ha un andamento caratteristico: si osserva un primo picco in corrispondenza delle età infantili (0-5 anni) ed un secondo, anche più elevato, in corrispondenza dell’età avanzata (>75 anni).

Cosa possiamo capire dai numeri :

Le donne subiscono il doppio degli incidenti rispetto agli uomini.

Si tratta di incidenti legati alle attività di cucina e domestiche in senso stretto.

Per il maschio l’infortunio anche se avvenuto in ambiente casalingo è più spesso legato ad un’attività non strettamente casalinga o al gioco.

Interessante è anche osservare la distribuzione percentuale a seconda dei vari ambienti:

  • cucina          42.5
  • giardino   9.5
  • soggiorno 12
  • ingresso/corridoi 11
  • camere       8.5
  • bagno    5.5
  • soffitta/cantina/garage 6
  • altri    5Anziani, bambini e disabili sono più soggetti agli incidenti domestici per diverse e specifiche ragioni.   Sono più esposti al rischio perché trascorrono molto tempo nelle abitazioni, sono più fragili sia fisicamente che psichicamente, inoltre gli anziani spesso sono lenti ed impacciati, i fanciulli vivaci e curiosi.
  • A questo si aggiunga che le case quasi sempre sono progettate e realizzate tenendo presente abitudini e bisogni di una popolazione giovane e sana. Invece come cambiamo noi nel corso degli anni così deve cambiare una casa per adattarsi all’ospite.
  • Uno dei primi segnali che in una casa è arrivato un bimbo è la comparsa di reti alle ringhiere dei balconi (segno che il rischio caduta viene immediatamente percepito). Raramente invece in una casa che ospita anziani troviamo dei corrimano lungo le pareti dei corridoi o un servizio igienico attrezzato per aiutarli nei loro handicap.   Non percepiamo il loro rischio di cadere e ne sottovalutiamo le conseguenze gravi, spesso molto più costose di un corrimano.
  • La notte teniamo delle lucine accese per le paure dei bimbi ma non riusciamo a capire la necessità per i nostri nonni o genitori di seguire un percorso illuminato per accedere ai servizi durante la notte.  Sono in commercio “rilevatori di presenza” con accensione automatica della luce oppure interruttori luminosi e/o alcune piccole luci a parete, in commercio si trovano anche corrimano fosforescenti.
  • La frequenza degli infortuni varia a seconda delle diverse zone della casa ed in relazione a differenti fattori:1 – le attività che si svolgono: cucinare è l’attività più pericolosa perché si adoperano fuoco ed attrezzi lesivi (coltelli, forbici, ecc.)  seguono le attività di pulizia della casa e le operazioni legate all’igiene personale che coinvolgono l’uso di acqua ed elettricità in un luogo di dimensioni ridotte; il tempo che si trascorre in casa: ad es. in soggiorno si registra una notevole frequenza di infortuni a causa delle lunghe permanenze in atteggiamento di relax che comporta scarsa vigilanza su se stessi e sugli altri; la presenza di elementi a rischio: caminetti, soppalchi, scale, porte a vetri, specchiere, balconi, terrazze, ecc.
  • il tipo di utenza: le camere dei bambini e quelle degli anziani sono luoghi a rischio in maniera particolare per la vulnerabilità di tali soggetti che inoltre permangono a lungo incustoditi negli ambienti loro dedicati. Il rischio aumenta per la presenza contemporanea di diverse categorie di utenti;
  • la consapevolezza del rischio: spesso, anche se informati sulla pericolosità dei diversi elementi, gli utenti tendono a sopravvalutare le proprie difese e sottostimare il rischio.  Ciò vale in particolare nei confronti dei bambini dei quali si sopravvalutano le capacità cognitive e si sottovalutano quelle motorie;
  • situazioni personali: Chiunque viva una condizione di stress provocata da preoccupazioni lavorative oppure da una situazione familiare poco serena è maggiormente esposto al rischio.  Molto spesso è la combinazione di elementi diversi la responsabile di infortuni di varia natura e di diverso livello di gravità. Chiunque viva una condizione di stress provocata da preoccupazioni lavorative oppure da una situazione familiare poco serena è maggiormente esposto al rischio. Molto spesso è la combinazione di elementi diversi la responsabile di infortuni di varia natura e di diverso livello di gravità.
  • Negli ultimi anni le nostre case si sono aperte ad ospitare un numero sempre crescente di elettrodomestici, impianti ed accessori, funzionali alle nuove abitudini di vita, ma potenzialmente pericolosi, ed ancora a nuovi e sempre più numerosi prodotti per la pulizia e l’igiene, farmaci, piccoli attrezzi, ecc.
  • Accanto ed oltre alle carenze strutturali ed impiantistiche spesso la causa degli infortuni è da ricercare nella scarsa informazione e nel comportamento poco prudente degli abitanti che ignorano o sottovalutano situazioni di rischio facilmente evitabili con conoscenze ed attenzioni maggiori.
  • Accanto ed oltre alle carenze strutturali ed impiantistiche spesso la causa degli infortuni è da ricercare nella scarsa informazione e nel comportamento poco prudente degli abitanti che ignorano o sottovalutano situazioni di rischio facilmente evitabili con conoscenze ed attenzioni maggiori.
  • Per mantenere un rapporto rassicurante e felice con gli ambienti di vita è indispensabile imparare a conoscere e tenere sempre ben presenti i rischi che ne possono derivare.
  • L’informazione da sola non è però sufficiente:   è necessario promuovere l’abitudine a scelte e comportamenti che favoriscano un rapporto positivo e sicuro con la casa e con gli arredi, tale da ridurre al minimo il rischio di infortuni domestici.
  • Un intervento efficace di prevenzione degli infortuni domestici deve proporsi l’obiettivo di contribuire alla creazione di una cultura della sicurezza alla cui base c’è un’unica/tripla, importante domanda: cosa sto facendo, perché lo sto facendo, è corretto come lo sto facendo?  In modo da arrivare a scegliere la soluzione più sicura rispetto a quella più economica o di moda.
  • Molto spesso per eliminare un rischio non occorrono conoscenze tecniche approfondite basta e avanza quella cosa che si chiama “buon senso” oppure quell’altra che chiamiamo “senno di poi” e che dobbiamo imparare a sfruttare per cambiare il futuro.
  • A volte basta: fermarsi un attimo ad osservare le cose, porsi quella domanda ricordata prima, chiedersi il perché una cosa è così o perché è successo quel tal fatto, pensare a cosa può succedere se faccio la tal cosa, riconoscere che ogni azione comporta delle conseguenze e provare ad immaginare quali possano essere, cioè analizzare, studiare un incidente capitatoci e magari risoltosi senza gravi danni ma che poteva avere peggiori conseguenze e quindi porre rimedio a tutte le situazioni simili:  es.: l’anziano è scivolato su un tappeto ma il femore è ancora intatto: bene! ma :procuriamoci al più presto le retine antiscivolo da mettere sotto tutti i tappeti
  • Uno scaffale è caduto senza colpire nessuno, perfetto! Rialziamolo ma questa volta fissiamolo al muro e prendiamoci quelle due ore di tempo necessarie per fissare tutti quegli scaffali o piccoli mobili (es scarpiere) che possono rovesciarsi in avanti.
  • Sfruttiamo quel “senno di poi” che deriva dallo studio degli incidenti e dei “quasi infortuni” cioè degli incidenti senza conseguenze sulle persone. Dalla loro analisi vengono spesso le soluzioni migliori.
  • Quali normative esistono? :  Esiste una Legge, antichissima ma che ha ancora una influenza notevole, il dimenticarsi della sua esistenza è la prima e principale causa di infortuni in casa: la legge di gravità. Tutto tende a cadere verso il centro della Terra. Tutto ciò che è in alto tende irresistibilmente a cadere verso il basso, noi per primi ed a colpire quel che trova sulla sua traiettoria senza rispetto per la nostra testa o i nostri piedi.
  • Talora la Legge interessa direttamente la casa imponendo: qualcosa da fare, come la Legge 46/90 sugli impianti elettrici e di riscaldamento che ormai tutti conosciamo ed abbiamo applicato (?) ; qualcosa da non fare, ad es. non usare amianto. Altre volte invece l’interesse è indiretto come ad es. la normativa sugli sgravi fiscali che permette al cittadino di contenere le spese sostenute per lavori di miglioramento della casa.
  • Altre leggi, indirizzate al mondo del lavoro espandono alle case il loro campo d’azione, es. la marcatura CE di tutte le macchine (elettrodomestici inclusi) o il marchio IMQ (per il materiale elettrico) ci assicurano una maggior sicurezza nell’uso di molti apparecchi.
  • La normativa cosiddetta “assicurazione per le casalinghe” (legge 493 del 3/12/1999) è un’altra forma di tutela, anche se di tipo riparativo, nei confronti dei rischi domestici.
  • In ambito lavorativo una norma europea, trasformata poi in legge italiana (il famoso decreto 626, ora 81/08), obbliga tutte le aziende ad effettuare una “valutazione dei rischi” cioè lo studio, l’analisi dell’ambiente di lavoro (locali, impianti, sostanze usate, procedure di lavoro) finalizzata non tanto al miglioramento produttivo, al contenimento dei costi, ecc. bensì all’individuazione di tutti i possibili rischi di danno per la salute del lavoratore ed impone la loro successiva eliminazione con specifiche attività di bonifica, pianificate nel tempo e finanziate.
  • Per le case non esiste una legge simile e probabilmente è giusto che il legislatore non si sia introdotto così pesantemente nella nostra privacy e quand’anche esistesse, il controllo sarebbe poi impossibile. Ma questa legge deve essere un invito, uno stimolo a fare altrettanto a casa nostra, abituandoci a fare dei “test sulla sicurezza domestica” cioè: analizzare/studiare la propria abitazione come possibile sorgente di rischi per la salute e compilare una lista dei problemi rilevati in ordine di pericolosità.
  • Valutare la probabilità (P) che l’incidente avvenga e la gravità (G) del danno ci aiuta nel compilare questa graduatoria: RISCHIO = P x G     Esempio: il tubo di gomma del gas è usurato (alta probabilità che si rompa); la fuoriuscita del gas può provocare incendio o scoppio (alto danno potenziale); moltiplichiamo i due fattori ed avremo un livello di rischio elevatissimo che impone come priorità assoluta la sostituzione del tubo.
  • Altro esempio: L’uso di alcool per accendere un fuoco: questa abitudine presenta una probabilità elevata che accada un incidente (è intuitivo) ed il danno conseguente (l’ustione) può essere grave; anche in questo caso la moltiplicazione darà un valore elevato.   Cambiamo quindi modo di procedere e sostituiamo l’alcool con le apposite tavolette che permettono di accendere il fuoco senza rischiare di trasformarsi in torce ed in questo caso forse anche risparmiamo.
  • Riassumendo:                                                                                                                                 compilare un elenco dei   problemi rilevati                                                                      stabilire le priorità                                                                                                         individuare le soluzioni da   utilizzare                                                                               intervenire
  • COMPITI DEGLI ENTI PUBBLICI                                                                                       La legge 493/99 fa carico alle ASL di interessarsi di infortuni domestici iniziando con la rilevazione statistica del fenomeno e sviluppando una adeguata azione di informazione e di educazione per la prevenzione degli infortuni.
  • Dispositivi di protezione individualeA volte il rischio non è facilmente eliminabile oppure nonostante abbiamo preso tutte le precauzione sappiamo che esiste un rischio residuo, allora è necessario difendersi ricorrendo ai “dispositivi di protezione individuale”, che in fabbrica vengono chiamati «DPI» e che magari conosciamo perché li abbiamo usati per anni durante il lavoro.
  •    Vediamo quali possono essere i più importanti in un ambiente domestico:                                                                                                                     Anzitutto i guanti: ne esistono di vari tipi a seconda di cosa vogliamo fare o da cosa ci vogliamo difendere.   Ci possono proteggere le mani da prodotti chimici (guanti in gomma o nitrile), dal rischio di taglio (cuoio, kevlar), di puntura (cuoio, nitrile), durante i lavori in giardino ecc. Spesso i guanti facilitano la presa degli oggetti. Costano tutti molto poco, meno comunque di un tendine tagliato.
  • Occhiali: da indossare quando c’è il pericolo di polveri, di schegge o di schizzi (in qualche film americano si vedono bimbi o casalinghe che indossano occhiali di protezione mentre preparano un frullato), avete idea di quanto male possa fare una scheggia di legna in un occhio?
  • Mascherine di protezione delle vie respiratorie : quando usiamo prodotti chimici (in bagno, cura delle piante, piccoli ritocchi con vernici o pitture) o siamo in locali polverosi o svolgiamo attività che producono polvere (una buona mascherina 15-20 Eurocent), lo sciroppo per la tosse è decisamente più caro.
  • Scarpe di sicurezza : con puntale rinforzato, suola imperforabile, ecc. possono essere molto utili in lavori di spostamento di mobili o in giardino; un’unghia schiacciata o una fratturina di un dito del piede dopo le debite parolacce ci obbligano a stare fermi per qualche giorno.
  • Protettori dell’udito per lavori rumorosi, ecc. : Ormai in tutti i paesi esistono negozi che vendono questi prodotti, ed il negoziante sarà ben contento di darvi tutte le informazioni necessarie o di soddisfare esigenze particolari.
  • Qualche consiglio :Impianti elettrici ed a gas costruiti secondo le leggi in materia (Legge 46/90).                                                                                                                               Manutenzione degli impianti secondo le scadenze definite (Legge 46/90).  Usare correttamente le apparecchiature elettriche a rischio (consultare i libretti di istruzione).                                                                                                            SCALE : Se dobbiamo portarci a quote più alte del pavimento mai usare mezzi di fortuna (ad es: sedie, tavolini, ecc..)  L’attrezzo studiato apposta per superare i dislivelli è la scala ed allora usiamola, essa può essere del tipo a libretto oppure a pioli. Usare scale con marcatura CE, con piedini e gradini antiscivolo; (quelle a libretto devono avere un sistema di blocco che ne impedisca l’apertura completa). Controllare lo stato di usura della scala prima di usarla. E’ meglio chiedere l’assistenza di un’altra persona che ci aiuti a stabilizzare la scala. Evitare di sporgersi per raggiungere un oggetto e non sognarsi di spostare la scala mentre ci si è sopra. La manovra corretta consiste nello scendere, riposizionare la scala e risalire, è più salutare per i muscoli delle gambe rispetto ad un trauma da caduta.  Tenere in casa, a portata di mano, un piccolo estintore e rinnovarlo alla scadenza.                                                                                                                           Evitare gli alcoolici prima e durante i lavori domestici: possono essere causa di giramenti di testa e cadute.                                                                                    Per evitare giramenti di testa, soprattutto se non si è più molto giovani, è bene alzarsi dal letto lentamente, stirando i muscoli, passando da distesi a seduti e solo dopo, in piedi. Lo stesso vale se si è stati per molto tempo seduti in poltrona.
  • Il tappetino scendiletto è una importante causa di scivolamenti. Applicare sotto tutti i tappeti di casa le apposite retine anti-scivolo. Nella vasca da bagno o nella doccia, deve esserci il tappetino anti-scivolo e, se ci sono persone anziane, anche una apposita maniglia.
  • Non lasciare mai incustoditi il ferro da stiro acceso allontanarsi mentre il fuoco è acceso sotto la caffettiera.Sostituire i vetri non di sicurezza posti ad un altezza inferiore al metro o proteggerli con retine metalliche o almeno con pellicole adesive che impediscano la caduta dei vetri rotti.
  • Qualche consiglio per le apparecchiature elettriche :E’ meglio avere una presa fissa per ogni uso, se proprio non è possibile fare altrimenti usare una di quelle prese multiple chiamate “ciabatte” (marchiate IMQ).                                                                                                                  Non togliere MAI la spina dalla presa tirando il filo, anche se siamo a qualche metro dalla presa, potremmo rompere il cavo o l’involucro della spina o far uscire la presa dal muro mettendo così allo scoperto delle parti in tensione.                                                                                                                                    Cambiare le spine logore, niente nastro isolante o peggio ancora nastro adesivo.                                                                                                                                         Di certo non è necessario chiamare un’elettricista per cambiare una lampadina, almeno su questo lavoro possiamo risparmiare qualche soldino facendolo noi.  Sì ma non basta essere sicuri che l’interruttore sia spento e poi come si fa ad esserne sicuri se la lampadina rotta non ci fornisce la prova che la corrente manca?                                                                        Ma quand’anche l’interruttore sia realmente nella posizione di “spento” il portalampade può rimanere in tensione e noi con lui pertanto prima di tutto staccare l’interruttore generale. La luce necessaria per vedere ci può essere fornita da una di quelle torce trasportabili che funzionano come luce di emergenza accendendosi quando manca la correnteAttenzione alle prolunghe sia elettriche che telefoniche                                                   Se una prolunga gira per casa è matematico che qualcuno possa inciampare facendo precipitare al suolo (legge di gravità) il telefono, il ferro da stiro o quant’altro.                                                                                             Sostituire la prolunga con un impianto fisso ogni qualvolta ciò sia possibile. Esistono soluzioni per tutte le necessità; comodissimi, ad es. gli zoccoli passacavo con prese ed interruttori modulari. L’elettricista autorizzato sarà ben lieto di darvi la sua consulenza e di guadagnare qualcosa ogni volta che lo chiamerete. Elettricità ed acqua sono ottimi alleati solo in una cosa: combinare guai. L’esperienza degli installatori e la legge impongono delle zone di rispetto per l’impianto elettrico nei bagni o comunque in vicinanza di prese d’acqua. Installatori artigiani autorizzati, idraulici ed elettricisti che siano, potranno identificare le zone critiche in poco tempo.Il ferro da stiro  : Assolutamente non va lasciato incustodito, lo abbiamo già detto ma è meglio ricordare che se si è chiamati al telefono mentre si stira conviene staccare la presa, (ma non avete mai pensato alla comodità di un telefono cordless?) Come è da ricordare che il filo non va mai avvolto attorno al ferro da stiro quando questo è ancora caldo. Mai stirare con mani bagnate o a piedi nudi e prima di mettere l’acqua nel ferro a vapore staccare la presa, sempre per il concetto che acqua ed elettricità vicine sono sempre pericolose.
  • Consigli per gli acquisti :                                                                                                          1.estintore                                                                                                                                        2.torcia di sicurezza                                                                                                             3.telefono cordless o cellulare                                                                                       4.rilevatore di fughe di gas                                                                                              5.rilevatore di incendio                                                                                             6.microfono di sorveglianza acustica                                                                   7.apparecchio ricetrasmittente per il controllo a distanza.
  • QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE Il questionario che segue è stato pensato per aiutare il cittadino a compiere una valutazione autonoma dei rischi eventualmente presenti nella propria abitazione. Esso non può ovviamente essere completo data l’enorme variabilità di casi e situazioni esistenti nella realtà del territorio, con molta meno ambizione il lavoro desidera invece suggerire l’idea di “guardarsi attorno” proponendo nel contempo un metodo di analisi che ognuno potrà poi adattare e rivedere a seconda della situazione personale.                          
  • ANALISI PER LOCALI :                                                                                Ingresso/corridoi – Scale – Cucina – Camera dei bambini – Camera per anziani – Soggiorno – Bagno/lavanderia Analisi per singolo elemento: Pavimento- Porte-Finestre- Ringhiere  Tendaggi- Mobili in genere- Stufe
  • Analisi comportamentale per:                                                                                               Rischio infortunistico in genere                                                                                       Rischio incendio ed ustioni                                                                                                     Rischio elettrico                                                                                                                        Rischio da gas ed impianto di riscaldamento                                                                  Per ognuno di questi aspetti vengono indicate le azioni che predispongono al rischio e suggeriti accorgimenti od azioni che invece lo allontanano. TUTTE QUESTE ANALISI VENGONO TRATTATE E SVILUPPATE CON ESEMPI TEORICI-PRATICI 
  • Al termine del corso vengono effettuati test individuali e/o di gruppo
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