INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

ELETTROMAGNETISMO – INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

                  PERICOLO : MICROONDE AD ALTA POTENZA

Con il termine elettrosmog si intende l’inquinamento derivante in genere da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti. Parliamo quindi dell’intervallo di frequenze che va da 0 Hz (campi statici) alle frequenze della radiazione visibile (laser e luce incoerente).

Le radiazioni comprendono quelle prodotte dai radar, in particolare quelli civili e da diporto, per i quali vennero scoperti i primi, evidenti effetti termici delle microonde durante la seconda guerra mondiale (malattia dei radaristi) e da cui vennero sviluppate le tecnologie alla base dei forni a microonde, dalle infrastrutture di telecomunicazioni come la radiodiffusione e la telediffusione (emittenti radiofoniche e televisive), ponti radio, reti per telefonia cellulare, dagli stessi telefoni cellulari, dagli apparati wireless utilizzati soprattutto in ambito informatico (campi EM ad alta frequenza) e dalle infrastrutture di trasporto dell’energia elettrica tramite cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità come gli elettrodotti della rete elettrica di distribuzione (campi EM a bassa frequenza).

Il termine popolare elettrosmog, più correttamente descrivibile come “relazione tra radiazioni elettromagnetiche e stato di salute”, congloba una moltitudine di agenti fisici inquinanti e di diverse patologie potenzialmente correlabili. La pletora di interazioni è difficilmente raggruppabile, passando dagli effetti di campi statici di altissima potenza (dove sono noti ad esempio gli effetti di stimolazione del nervo periferico, PNS, dove la commutazione rapida e lo spegnimento dei gradienti di campo magnetico come in alcuni potenti apparati di risonanza magnetica nucleare, è in grado di causare stimolazione del nervo) a campi di altissima frequenza anche di bassa potenza coinvolta come le Extremely high frequency, la radiazione Terahertz dove, anche se le forze coinvolte sembrano essere piccole, le risonanze non lineari potrebbero consentire alle onde terahertz di decompattare il DNA, creando “bolle” nella doppia elica che potrebbe significativamente interferire con processi come l’espressione genica e la replicazione del DNA, ai laser.

In aggiunta alla variabilità degli agenti causali, i danni provocati possono essere di tipo tumorale, benigno o maligno:

  • di tipo specifico e localizzato, come tumori indotti in loco per innalzamento termico dei tessuti, esempio studiato per i telefoni cellulari, il glioma;
  • di tipo organico, come le leucemie, ad esempio sotto indagine per gli effetti delle basse frequenze degli elettrodotti.

Il danno tumorale è stato associato al fatto che i campi elettrici e magnetici inibiscono nella ghiandola pineale la produzione di melatonina, nell’uomo e nei ratti, fattore oncostatico. In seguito fu messa in relazione l’esposizione ai campi magnetici con l’inibizione notturna dell’attività della NAT ed il contenuto di melatonina nella ghiandola pineale del ratto.

Si possono avere danni di tipo non tumorale come:

  • danni per trasferimento di potenza, esempio ustione da laser di potenza, da irradiamento infrarosso, da microonde
  • danni da interferenza con segnali di tipo elettrico ed elettrochimico naturalmente presenti nell’organismo, come trasmissione del segnale nervoso, e flussi ionici intra- ed extra- cellulari.Gli studi che sostengono di aver trovato correlazioni statistiche significative tra l’esposizione a radiazione elettromagnetica a bassa frequenza e l’insorgenza di effetti a lungo termine (quali leucemia e vari tipi tumore) sono spesso contestati sulla base della presunta non significatività statistica del risultato, dovuta principalmente alla ristrettezza del campione scelto o a tempi di studio non sufficientemente lunghi. Si ricorda, in questo contesto, che le insorgenze a lungo termine di tumori prevedono latenze di decenni. Emblematicamente il mesotelioma concernente l’esposizione ad amianto, un altro agente i cui effetti acuti si discostano per meccanismi biologici di insorgenza della malattia da quelli a lungo termine, prevede uno sviluppo del tumore con un ritardo massimo rispetto al periodo di esposizione di 45 anni.

EFFETTI ACCERTATI :                                                                                                          Partendo dalle fotosensibilità e foto tossicità in campo umano, come nella dermatite attinica, nelle ustioni da laser e infrarossi, passando per i danni termici da esposizione alle microonde o malattia dei radaristi, per finire ai danni di indagine molto più complessa, imputabili alle frequenze radio e ultra basse a bassa potenza, esistono dimostrati effetti biologici coinvolgenti le radiazioni non ionizzanti. Un effetto accertato e fisicamente elementare delle onde elettromagnetiche cosiddette ad alta frequenza, anche se non ionizzanti, è l’innalzamento della temperatura dei tessuti biologici attraversati, soprattutto quelli più ricchi di acqua con effetto di maggior penetrazione e assorbimento nei tessuti interni tanto più bassa è la frequenza, tipici ad esempio nell’intervallo delle microonde dei comuni fornetti domestici.

Nel caso dei telefoni cellulari, la potenza irradiata è bassa (solitamente minore di 1 watt) così che il riscaldamento prodotto è dell’ordine di poche frazioni di grado, quasi interamente localizzato nella testa dell’utente, inferiore in teoria e comunque all’effetto di un’esposizione diretta di pari durata alla radiazione solare, che però ovviamente agisce solo a livello di superficie, essendo i tessuti non trasparenti all’infrarosso, contrariamente a quanto avviene per le onde radio. Il calore superficiale si propaga nei tessuti nel primo caso solo per conduzione, e non per irraggiamento. Si sono ipotizzati effetti implicanti l’interferenza con frequenze di risonanza del flusso ionico relativo alle pompe ioniche cellulari e gli studi sull’argomento teorico sono tuttora in corso.

I soggetti portatori di pacemaker dovrebbero rispettare una distanza maggiore di 1 metro fra il telefono e il dispositivo medico, poiché le onde E.M. prodotte potrebbero generare problemi di compatibilità elettromagnetica ovvero creare dei falsi impulsi nei circuiti da scoordinare il ritmo cardiaco prodotto con genesi di aritmie.                                        Esistono studi che documentano svariati effetti dei campi elettromagnetici sulla salute umana.I limiti imposti tengono finora esclusivamente in considerazione gli effetti termici, di riscaldamento cutaneo causato dalle microonde.                                                                                                                                 Le radiazioni di microonde causano almeno due meccanismi che sono alla base dello sviluppo di un cancro: micronuclei e shock termico delle proteine.

Shock termico delle proteine                                                                                               Quando avviene il surriscaldamento di punti nei tessuti umani, il corpo produce proteine per far fronte allo shock termico nel tentativo di proteggere e riparare le cellule surriscaldate. Queste proteine proteggono anche le cellule cancerose rendendole resistenti alle terapie. In molti tumori il numero di queste proteine risulta altissimo.

Formazione di micronuclei                                                                                                        I micronuclei sono filamenti spezzati del DNA ed indicano che le cellule non sono più in grado di ripararsi correttamente. Gli studi condotti dall’industria delle telecomunicazioni confermano che le radiazioni dei cellulari producono micronuclei nelle cellule ematiche umane a livelli ben più bassi rispetto a quelli previsti dalle normative in materia di esposizione del governo statunitense. Tutti i tumori sono causati da un danno genetico e la presenza di micronuclei nelle cellule è il primo segnale d’allarme del cancro. I medici che curavano le vittime del disastro di Černobyl del 1986 usavano l’esame dei micronuclei per determinare l’estensione del danno causato dalle radiazioni.

1.Effetti sulla tiroide: le radiazioni di microonde producono sul cervello effetti quali il rallentamento o l’arresto della produzione da parte della ghiandola pituitaria, detta anche ipofisi, dell’ormone stimolante tiroideo (TSH), determinando così una drastica riduzione degli ormoni tiroidei T4 e T3

2.Differenza fra radiazioni ionizzanti e radiazioni non ionizzanti: spesso viene operata una distinzione fra gli effetti di queste due categorie. Gli effetti dei cellulari sarebbero più contenuti, dipendendo da radiazioni non ionizzanti. Riguardo agli effetti delle radiazioni ionizzanti c’è un sostanziale accordo (un esempio di studio documentato, dell’Accademia Nazionale delle Scienze, il quale ha confermato che anche dosi molto basse di radiazioni ionizzanti, dai raggi X ai raggi gamma, nel corso di tutta la vita, causano il cancro).

Permeabilità della barriera emato-encefalica: svariati studi effettuati su animali hanno dimostrato che i c.e.m. usati nella telefonia mobile provocano la distruzione della barriera emato-encefalica, provocando massicci danni al cervello degli animali nonostante che la potenza impiegata per generare questo effetto sia molto più bassa di quella oggi considerata come sicura per l’uomo dalle autorità sanitarie. Qualora questi danni vengano confermati nell’uomo, non è da escludere un massiccio aumento delle malattie neurodegenerative come Alzheimer in persone di mezza età le quali abbiano usato telefoni cellulari per alcuni decenni.

Effetti maggiori nei bambini.                                                                                                     Gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sono più gravi se si accumulano nel tempo, ma esistono delle età più sensibili di altre. In altre parole, avere un’esposizione dai 30 ai 40 anni, ha un effetto minore di una subita dai 20 ai 30 anni, sebbene la durata sia la stessa.                                          I bambini assorbono molte più radiazioni degli adulti. La distruzione fin dalla giovane età di cellule neuronali annulla una “riserva cerebrale” che nella vecchiaia potrebbe compensare la morte di neuroni causata dalla malattia di Alzheimer o da altre malattie degenerative.                                        Se il cervello ha un eccesso di neuroni utilizzati poco o nulla, questi possono tornare utili per sostituire quelli morti a causa di malattia della tarda età. I ricercatori dell’Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte maggiore rispetto al cervello di un adulto, ed il fluido oculare di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni oltre 10 volte maggiore rispetto all’occhio di un adulto.

Nel 2011 la IARC – Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha indicato i campi elettromagnetici a radiofrequenza, tipici dei telefoni cellulari come possibili cause di alcuni tipi di cancro come glioma e neuroma auricolare per gli utilizzatori abituali di telefoni cellulari, anche se per quanto riguarda l’esposizione professionale e quella ambientale si rimanda a ulteriori studi, essendo ancora inadeguato trarre conclusioni. La conseguenza è stata l’inserimento delle radiofrequenze nella classe 2B, che include gli agenti con possibili effetti carcinogeni. Nella stessa classe si trovano oltre 250 agenti, alcuni dei quali di ampia diffusione, che possono diventare cancerogeni come il nichel (che produce reazioni individuali molto intense, per interazione con le proteine), acetaldeide, acrilonitrile, aflatossina M1, Benz[a]antracene, alcuni papillomavirus umani, isoprene, piombo, composti di metilmercurio, policlorofenoli, tioacetammide, il caffè ad altissime dosi (la caffeina è letale fra 150 ed i 200 mg/Kg, ma la IARC, nella monografia sottolinea che bere il caffè non può essere classificato come cancerogenico in quanto vi è una evidenza per la vescica urinaria e una relazione inversa per l’intestino crasso), il nero di carbone (che come molti prodotti della combustione è ricco di idrocarburi policiclici aromatici noti cancerogeni per l’uomo), il talco ( silicati come l’amianto e il talco che è un fillosilicato sono via via sostituiti da prodotti meno tossici come polveri proteiche)[27]; nel 2012 nel volume 102 Radiofrequency electromagnetic fields, si è poi esposto compiutamente lo stato dell’arte delle indagini relative. Altri agenti non ionizzanti, come campi elettrici e magnetici a estremamente bassa frequenza erano già stati esaminati e pubblicati nel volume 80, classificandosi rispettivamente di classe 3 (impossibilità con gli studi finora svolti di classificazione degli agenti come cancerogeno o non cancerogeno), e di classe 2B.

Il Tasso d’assorbimento specifico varia a seconda del modello di cellulare, e in generale l’antenna esterna, perché è di tipo omnidirezionale, è più efficiente e impiega quindi un segnale più debole di quello dell’antenna incorporata.                                                                                                                                     Le esposizioni sono maggiori quando:                                                                              a) il segnale di ricezione non è ottimale, per cui l’emissione dell’antenna è massima, ad esempio nei veicoli in movimento;                                                      b) nei luoghi chiusi (veicolo fermo o in movimento, mura domestiche, ecc.) in cui l’effetto gabbia di Faraday riflette le radiazioni sulle persone presenti all’interno;                                                                                                                c) in presenza di oggetti metallici, magnetici e non, vicino alla testa o al suo interno, per evitare fenomeni potenzianti gli effetti del segnale quali i fenomeni di riflessione, amplificazione, risonanza, emissione passiva: mezzi per camminare, sedie a rotelle, stampelle metalliche, otturazioni odontoiatriche in amalgama e ponti dentali, placche metalliche, viti, ganci, ornamenti del corpo, orecchini, occhiali con montature metalliche.

In Italia la legge quadro 36/01 prevede per le intensità dei campi:

  • (1) un limite di esposizione;
  • (2) un valore di attenzione;
  • (3) un obiettivo di qualità.

Il limite di esposizione è il valore che non deve mai essere superato per le persone non professionalmente esposte (quindi il pubblico).                             Il valore di attenzione si applica, in pratica, agli ambienti residenziali e lavorativi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari.                                                 Sono quindi escluse, ad esempio, strade e piazze, per le quali [non?] si applica il limite di esposizione.                                                                            L’obbiettivo di qualità è un valore che dovrebbe essere raggiunto nel caso di nuove costruzioni.                                                                                                             Per i campi ad alta frequenza (da 0,1 MHz a 300 GHz) il limite di esposizione previsto dal DPCM 8.7.2003 (G.U. n. 199) è compreso fra 20 V/m e 60 V/m a seconda della frequenza. Il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità sono invece di 6 V/m, valori pari al doppio di quelli previsti in altre nazioni fuori dalla UE.                                                               Trattandosi di campi ad alta frequenza non è necessario specificare a parte il valore del campo magnetico, essendo questo semplicemente proporzionale a quello elettrico. Da notare che questi valori si applicano alle stazioni radio base e non ai dispositivi mobili come i cellulari per i quali invece non esiste una normativa. A titolo di esempio, un cellulare con una potenza tipica di 1 W crea un campo di circa 6 V/m a un metro di distanza e di 60 V/m a 10 cm.                                                                                            Per i campi a frequenza industriale (50 Hz) ossia quelli generati dalle linee elettriche e cabine di trasformazione, il DPCM 8 luglio 2003 nº 200 prevede un limite di esposizione di 100 µT per l’induzione magnetica e 5000 V/m per il campo elettrico; lo stesso DPCM fissa un valore di attenzione per l’induzione magnetica a 10 µT e per l’obbiettivo di qualità a 3 µT. Questi limiti vanno applicati, come per le alte frequenze, a tutti i luoghi ad alta frequentazione e dove si prevede una permanenza non inferiore alle quattro ore giornaliere ma, rispettivamente, per le condizioni preesistenti alla data di emanazione del DPCM e, relativamente all’obbiettivo di qualità, ai nuovi progetti successivi a tale data.

TECNICHE DI MISURAZIONE                                                                                                  Esistono sia limiti da misurare sul singolo impianto (rilevazioni a banda stretta) sia limiti puntuali che riguardano il campo totale generato da più impianti (rilevazioni a banda larga):                                                                                 1 – con la tecnica a banda larga viene misurato l’effetto complessivo della sovrapposizione di tutte le sorgenti presenti nel punto di misurazione, di tipo molto differente (radar di potenza, ripetitori radiotelevisivi, ponti radio, stazioni radio base per la telefonia cellulare), senza potere quantificare il contributo dello specifico impianto;                                                   2 – con la tecnica a banda stretta è effettuata con strumenti dotati di risposta temporale tale da rivelare le caratteristiche degli impulsi emessi (durata e frequenza di ripetizione dell’impulso), e una dinamica sufficiente a sopportare intensità di picco che possono raggiungere le migliaia di V/m. Nel caso di misure effettuate in regime di campo vicino occorre, inoltre, rilevare anche la componente magnetica.


La misura del V/m si ottiene applicando una tensione V tramite un generatore RF su 2 piastre metalliche della dimensione di 1 mq ciascuna, tenute distanziate di 1m una dall’altra.                                                                 Applicando al centro delle due piastre un’antenna, il segnale captato verrà amplificato fino a leggere sul voltmetro il medesimo valore di tensione V applicato sulle due piastre.                                                                                               Per realizzare uno strumento in grado di misurare l’elettrosmog, è indispensabile utilizzare un modulo preamplificatore a larga banda che amplifichi in modo logaritmico un segnale RF da un minimo di 1MHz fino ad un massimo di 3GHz.

 

INFORTUNI DOMESTICI

                                                                         INTRODUZIONE                                          

Scopo di questo incontro è quello di fornire informazioni e consigli utili per vivere meglio e con meno rischi nella propria casa.

Il numero degli infortuni che avvengono tra le pareti domestiche è molto elevato, con migliaia di morti ogni anno.                                                                     Su 100 decessi per infortunio:                                                                                             il 56% avviene negli ambienti di vita (casa, scuola, sport),                                 il   7% in ambienti di lavoro,                                                                                                 il 37% è conseguenza del traffico.

Ogni anno circa 2.500.000 persone si rivolgono ai servizi di pronto soccorso per infortuni di tipo domestico, quelli mortali variano tra gli 8000 e gli 8500. 

La distribuzione degli incidenti rispetto all’età ha un andamento caratteristico: si osserva un primo picco in corrispondenza delle età infantili (0-5 anni) ed un secondo, anche più elevato, in corrispondenza dell’età avanzata (>75 anni).

Le donne subiscono il doppio degli incidenti rispetto agli uomini.

Si tratta di incidenti legati alle attività di cucina e domestiche in senso stretto.

Per il maschio l’infortunio anche se avvenuto in ambiente casalingo è più spesso legato ad un’attività non strettamente casalinga o al gioco.

Interessante è anche osservare la distribuzione percentuale a seconda dei vari ambienti:

  • cucina          42.5
  • giardino   9.5
  • soggiorno 12
  • ingresso/corridoi 11
  • camere       8.5
  • bagno    5.5
  • soffitta/cantina/garage 6
  • altri    5 

    Anziani, bambini e disabili sono più soggetti agli incidenti domestici per diverse e specifiche ragioni.  Sono più esposti al rischio perché trascorrono molto tempo nelle abitazioni, sono più fragili sia fisicamente che psichicamente, inoltre gli anziani spesso sono lenti ed impacciati, i fanciulli vivaci e curiosi.

    A questo si aggiunga che le case quasi sempre sono progettate e realizzate tenendo presente abitudini e bisogni di una popolazione giovane e sana. Invece come cambiamo noi nel corso degli anni così deve cambiare una casa per adattarsi all’ospite.

Uno dei primi segnali che in una casa è arrivato un bimbo è la comparsa di reti alle ringhiere dei balconi (segno che il rischio caduta viene immediatamente percepito). Raramente invece in una casa che ospita anziani troviamo dei corrimano lungo le pareti dei corridoi o un servizio igienico attrezzato per aiutarli nei loro handicap. Non percepiamo il loro rischio di cadere e ne sottovalutiamo le conseguenze gravi, spesso molto più costose di un corrimano.

La notte teniamo delle lucine accese per le paure dei bimbi ma non riusciamo a capire la necessità per i nostri nonni o genitori di seguire un percorso illuminato per accedere ai servizi durante la notte. Sono in commercio “rilevatori di presenza” con accensione automatica della luce oppure interruttori luminosi e/o alcune piccole luci a parete, in commercio si trovano anche corrimano fosforescenti.

La frequenza degli infortuni varia a seconda delle diverse zone della casa ed in relazione a differenti fattori ed attività che si svolgono:                               cucinare è l’attività più pericolosa perché si adoperano fuoco ed attrezzi lesivi (coltelli, forbici, ecc.)  – seguono le attività di pulizia della casa e le operazioni legate all’igiene personale che coinvolgono l’uso di acqua ed elettricità in un luogo di dimensioni ridotte;

Per le case non esiste una legge simile alla 81/08 e probabilmente è giusto che il legislatore non si sia introdotto così pesantemente nella nostra privacy e quand’anche esistesse il controllo sarebbe poi impossibile. Ma questa legge deve essere un invito, uno stimolo a fare altrettanto a casa nostra, abituandoci a fare dei “test sulla sicurezza domestica”: cioè analizzare/studiare la propria abitazione come possibile sorgente di rischi per la salute e compilare una lista dei problemi rilevati in ordine di pericolosità.

Valutare la probabilità (P) che l’incidente avvenga e la gravità (G) del danno ci aiuta nel compilare questa graduatoria: RISCHIO = P x G     Esempio : il tubo di gomma del gas è usurato (alta probabilità che si rompa); la fuoriuscita del gas può provocare incendio o scoppio (alto danno potenziale); moltiplichiamo i due fattori ed avremo un livello di rischio elevatissimo che impone come priorità assoluta la sostituzione del tubo.                                                                                                                                                 Altro esempiol’uso di alcool per accendere un fuoco: questa abitudine presenta una probabilità elevata che accada un incidente (è intuitivo) ed il danno conseguente (l’ustione) può essere grave; anche in questo caso la moltiplicazione darà un valore elevato.                                                                           Cambiamo quindi modo di procedere e sostituiamo l’alcool con le apposite tavolette che permettono di accendere il fuoco senza rischiare di trasformarsi in torce ed in questo caso forse anche risparmiamo.          Riassumendo:                                                                                                                                   1 – compilare un elenco dei problemi rilevati                                                                 2 – stabilire le priorità                                                                                                               3 – individuare le soluzioni da utilizzare                                                                          4 – intervenire

COMPITI DEGLI ENTI PUBBLICI                                                                                      La legge 493/99 fa carico alle ASL di interessarsi di infortuni domestici iniziando con la rilevazione statistica del fenomeno e sviluppando una adeguata azione di informazione e di educazione per la prevenzione degli infortuni.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)                                                    A volte il rischio non è facilmente eliminabile oppure nonostante abbiamo preso tutte le precauzione sappiamo che esiste un rischio residuo, allora è necessario difendersi ricorrendo ai “dispositivi di protezione individuale”, che in fabbrica vengono chiamati «DPI» e che magari conosciamo perché li abbiamo usati per anni durante il lavoro.                                                                    Vediamo quali possono essere i più importanti in un ambiente domestico:   Anzitutto i guanti: ne esistono di vari tipi a seconda di cosa vogliamo fare o da cosa ci vogliamo difendere.  Ci possono proteggere le mani da prodotti chimici (guanti in gomma o nitrile), dal rischio di taglio (cuoio, kevlar), di puntura (cuoio, nitrile), durante i lavori in giardino ecc. Spesso i guanti facilitano la presa degli oggetti. Costano tutti molto poco, meno comunque di un tendine tagliato.                                                                                                        Occhiali: da indossare quando c’è il pericolo di polveri, di schegge o di schizzi (in qualche film americano si vedono bimbi o casalinghe che indossano occhiali di protezione mentre preparano un frullato), avete idea di quanto male possa fare una scheggia di legna in un occhio?                     Mascherine di protezione delle vie respiratorie : quando usiamo prodotti chimici (in bagno, cura delle piante, piccoli ritocchi con vernici o pitture) o siamo in locali polverosi o svolgiamo attività che producono polvere (una buona mascherina 15-20 Eurocent), lo sciroppo per la tosse è decisamente più caro.                                                                                                                                         Scarpe di sicurezzacon puntale rinforzato, suola imperforabile, ecc. possono essere molto utili in lavori di spostamento di mobili o in giardino; un’unghia schiacciata o una frattura di un dito del piede dopo le debite parolacce ci obbligano a stare fermi per qualche giorno.                                 Protettori dell’udito per lavori rumorosi, ecc. : ormai in tutti i paesi esistono negozi che vendono questi prodotti, ed il negoziante sarà ben contento di darvi tutte le informazioni necessarie o di soddisfare esigenze particolari. 

QUALCHE CONSIGLIO   :                                                                                                       Impianti elettrici ed a gas costruiti secondo le leggi in materia (Legge 46/90).                                                                                                                            Manutenzione degli impianti secondo le scadenze definite (Legge 46/90).   Usare correttamente le apparecchiature elettriche a rischio (consultare i libretti di istruzione).                                                                                                            Se dobbiamo portarci a quote più alte del pavimento mai usare mezzi di fortuna (ad es: sedie, tavolini, ecc..) L’attrezzo studiato apposta per superare i dislivelli è la scala ed allora usiamola, essa può essere del tipo a libretto oppure a pioli Usare scale con marcatura CE, con piedini e gradini antiscivolo; (quelle a libretto devono avere un sistema di blocco che ne impedisca l’apertura completa). Controllare lo stato di usura della scala prima di usarla. E’ meglio chiedere l’assistenza di un’altra persona che ci aiuti a stabilizzare la scala. Evitare di sporgersi per raggiungere un oggetto e non sognarsi di spostare la scala mentre ci si è sopra. La manovra corretta consiste nello scendere, riposizionare la scala e risalire, è più salutare per i muscoli delle gambe rispetto ad un trauma da caduta.              Tenere in casa, a portata di mano, un piccolo estintore e rinnovarlo alla scadenza. Evitare gli alcoolici prima e durante i lavori domestici: possono essere causa di giramenti di testa e cadute.  Per evitare giramenti di testa, soprattutto se non si è più molto giovani, è bene alzarsi dal letto lentamente, stirando i muscoli, passando da distesi a seduti e solo dopo, in piedi. Lo stesso vale se si è stati per molto tempo seduti in poltrona.              Il tappetino scendiletto è una importante causa di scivolamenti.     Applicare sotto tutti i tappeti di casa le apposite retine anti-scivolo.                Nella vasca da bagno o nella doccia, deve esserci il tappetino anti-scivolo e, se ci sono persone anziane, anche una apposita maniglia.                                  Non lasciare mai incustoditi il ferro da stiro acceso allontanarsi mentre il fuoco è acceso sotto la caffettiera.                                                                      Sostituire i vetri non di sicurezza posti ad un altezza inferiore al metro o proteggerli con retine metalliche o almeno con pellicole adesive che impediscano la caduta dei vetri rotti.                                                                  Qualche consiglio per le apparecchiature elettriche :                                                         E’ meglio avere una presa fissa per ogni uso, se proprio non è possibile fare altrimenti usare una di quelle prese multiple chiamate “ciabatte” (marchiate IMQ).                                                                                                                      Non togliere MAI la spina dalla presa tirando il filo, anche se siamo a qualche metro dalla presa, potremmo rompere il cavo o l’involucro della spina o far uscire la presa dal muro mettendo così allo scoperto delle parti in tensione.                                                                                                                          Cambiare le spine logore, niente nastro isolante o peggio ancora nastro adesivo.Di certo non è necessario chiamare un’elettricista per cambiare una lampadina, almeno su questo lavoro possiamo risparmiare qualche soldino facendolo noi,  ma non basta essere sicuri che l’interruttore sia spento e poi come si fa ad esserne sicuri se la lampadina rotta non ci fornisce la prova che la corrente manca?                                                                    Ma quand’anche l’interruttore sia realmente nella posizione di “spento” il portalampade può rimanere in tensione e noi con lui pertanto prima di tutto staccare l’interruttore generale.                                                                                La luce necessaria per vedere ci può essere fornita da una di quelle torce trasportabili che funzionano come luce di emergenza accendendosi quando manca la corrente                                                                                               Attenzione alle prolunghe sia elettriche che telefoniche                                                   Se una prolunga gira per casa è matematico che qualcuno possa inciampare facendo precipitare al suolo (legge di gravità) il telefono, il ferro da stiro o quant’altro.                                                                                       Sostituire la prolunga con un impianto fisso ogni qualvolta ciò sia possibile. Esistono soluzioni per tutte le necessità; comodissimi, ad es. gli zoccoli passacavo con prese ed interruttori modulari. L’elettricista autorizzato sarà ben lieto di darvi la sua consulenza e di guadagnare qualcosa ogni volta che lo chiamerete.                                                                              Il ferro da stiro : Assolutamente non va lasciato incustodito, lo abbiamo già detto ma è meglio ricordare che se si è chiamati al telefono mentre si stira conviene staccare la presa, (ma non avete mai pensato alla comodità di un telefono cordless?) Come è da ricordare che il filo non va mai avvolto attorno al ferro da stiro quando questo è ancora caldo. Mai stirare con mani bagnate o a piedi nudi e prima di mettere l’acqua nel ferro a vapore staccare la presa, sempre per il concetto che acqua ed elettricità vicine sono sempre pericolose.

CONSIGLI PER EVENTUALI ACQUISTI :                                                                      1.estintore                                                                                                                                        2.torcia di sicurezza                                                                                                3.telefono cordless o cellulare                                                                                  4.rilevatore di fughe di gas                                                                                          5.rilevatore di incendio                                                                                              6.microfono di sorveglianza acustica                                                                 7.apparecchio ricetrasmittente per il controllo a distanza.

QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE : Il questionario che segue è stato pensato per aiutare il cittadino a compiere una valutazione autonoma dei rischi eventualmente presenti nella propria abitazione.                                           Esso non può ovviamente essere completo data l’enorme variabilità di casi e situazioni esistenti nella realtà del territorio, con molta meno ambizione il lavoro desidera invece suggerire l’idea di “guardarsi attorno” proponendo nel contempo un metodo di analisi che ognuno potrà poi adattare e rivedere a seconda della situazione personale.

ANALISI PER LOCALI :                                                                                         Ingresso/corridoi                                                                                                                         Scale                                                                                                                                                Cucina                                                                                                                                          Camera dei bambini                                                                                                                Camera per anziani                                                                                                          Soggiorno                                                                                                              Bagno/lavanderia

Analisi per singolo elemento:                                                                                                 Porte – Finestre – Ringhiere –  Tendaggi – Mobili in genere – Stufe – ecc.

Analisi comportamentale per:                                                                                             Rischio infortunistico in genere – Rischio incendio ed ustioni – Rischio elettrico – Rischio da gas ed impianto di riscaldamento                                      Per ognuno di questi aspetti vengono indicate le azioni che predispongono al rischio e suggeriti accorgimenti od azioni che invece lo allontanano.

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CASO DI EMERGENZA IN UN AMBIENTE SCOLASTICO

                                           CHE COS’È UNA EMERGENZA???                                               È una situazione, un fatto o una circostanza imprevista di pericolo che costringe quanti la osservano e quanti per disgrazia eventualmente la subiscono, a mettere in atto misure di reazione a quanto accade, dirette alla riduzione dei danni possibili ed alla salvaguardia delle persone.

Familiarizzate con le procedure di prevenzione e protezione
ed abituatevi a:

—localizzare  le vie di fuga e uscite di emergenza così come riportato nelle piantine poste a fianco delle porte di ogni ambiente scolastico;

— non ostruire le vie di fuga o le uscite di emergenza;

—disporre i materiali facilmente infiammabili lontani da ogni possibile fonte di calore;

— gettare i fiammiferi e i mozziconi di sigaretta negli appositi cestini solo DOPO esservi ATTENTAMENTE assicurati che siano spenti;

— NON sovraccaricare le prese di corrente;

—leggere e rispettare quanto riportato nelle cartellonistica esposta e nel presente opuscolo;

— tenere in ordine il vostro posto di lavoro in modo tale che non possa rappresentare fonte di rischio;

— NON FUMARE né usare fiamme libere di alcun tipo dove vi è pericolo di incendio;

—segnalare sempre tempestivamente il cattivo stato di apparecchiature elettriche o di prese di corrente;

— segnalare sempre tempestivamente ai docenti o ai preposti qualsiasi fatto che riteniate possa costituire un pericolo, anche quando vi sembra trascurabile.

L’incontro prosegue con indicazioni per affrontare correttamente l’emergenza

Ecco alcuni esempi sui quali coinvolgere gli allievi e farli compilare correttamente i quesiti che vengono posti :

Quando squilla il segnale di pericolo devo:                                                                           1 – Gridare                                                                                                                                      2 – Interrompere immediatamente ogni    attività,mantenere la calma ed ascoltare l’insegnante                                                                                                              3 – Chiamare aiuto

In caso di terremoto devo :                                                                                                          1 – Ripararmi sotto il banco, l’architrave della porta o un muro portante      2 – Uscire fuori subito                                                                                                             3 – Chiamare aiuto

Quando l’insegnante ci dice di uscire :                                                                                    1 – Prima raccolgo  le mie cose per portarle con me                                                  2 – Finisco di fare il compito e poi esco                                                                           3 – Devo interrompere immediatamente ogni attività e lasciare tutto sul banco

Chi deve dare l’ordine di fare la fila e uscire ?                                                                        1 – L’aprifila                                                                                                                                   2 – L’insegnante                                                                                                                        3 – Nessuno: quando sento il segnale devo uscire senza che qualcuno me lo dica

QUESTI SONO SOLO ALCUNI ESEMPI CHE VENGONO ESPOSTI AGLI INCONTRI SULLA SICUREZZA INERENTE AD UNA EMERGENZA


                                                                                                     

 

STORIA DELLA LEGISLAZIONE SULLA SICUREZZA SUL LAVORO IN ITALIA

STORIA – CRONISTORIA LEGGI SULLA SICUREZZA DEL LAVORO

L’INCONTRO SULLA CRONISTORIA DELLE LEGGI SULLA SICUREZZA SI PROPONE DI FAR CAPIRE QUALI SIANO STATE LE DIFFICOLTA’ NORMATIVE A CAUSA DI FORTI PRESSIONI NEGATIVE DA PARTE DI ISTITUZIONI E DATORI DI LAVORO

L’avvento della grande industria e la formazione del capitalismo.

La questione operaia emerge in tutta la sua drammaticità sin dalla nascita del Regno d’Italia.

´Una panoramica sulla normativa attualmente vigente in materia di sicurezza ed igiene negli ambienti di lavoro porta a scomporre tale normativa in due grandi filoni:

´un filone di carattere e portata più generale (Costituzione, ´Codice Civile, Codice Penale)

´un filone più tecnico relativo a particolari situazioni di lavoro´(DPR 547/55, DPR 303/56, DPR 164/56, DPR 320/56)

L’industrializzazione permise un notevole progresso economico, accompagnato però da  un forte aumento del costo della vita, con conseguente crescita della miseria dei prestatori d’opera i cui salari erano insufficienti a soddisfare le più elementari esigenze di vita. Ciò portò i lavoratori all’ineluttabile necessità di associarsi per resistere alla “dittatura contrattuale” degli imprenditori.

Nella prima metà del secolo XIX, l’avvento della grande industria e la formazione del capitalismo determinarono da un lato la divisione tra il capitale ed il lavoro e dall’altro il distacco tra il lavoratore e l’imprenditore. Si delineò, quindi, quel complesso di fenomeni politico-economici individuati nell’espressione “questione sociale”.

I pubblici poteri, intanto, cominciavano ad avvertire l’urgenza di qualche intervento per assicurare più umane condizioni di lavoro. Veniva promulgata nel 1886 la legge di tutela del lavoro dei fanciulli negli opifici industriali, nelle cave e nelle miniere. Nel 1899 veniva assicurata  la tutela della integrità fisica  del prestatore d’opera  con il Regolamento generale per la prevenzione degli infortuni (R.D. 18 giugno 1899, n. 230).

QUESTI SONO SOLO ALCUNI PASSI SPIEGATI NEGLI INCONTRI PRESSO L’UNIVERSITA’ DELLE TRE ETA’ DI BUSSOLENO NEL PIANO DEI CORSI INERENTI ALLA SICUREZZA DEI POSTI DI LAVORO.

SE QUALCUNO FOSSE INTERESSATO A TUTTO IL CORSO, PUO’ CONTATTARMI ED INVIERO’, IN FORMATO PPTX, LE SLIDE.