Di sicuro nelle opere di Claude Izzo, morto giovane nel 2000, la sua Marsiglia e dintorni, non molto lontani da questa riviera ligure di ponente, che ha con quei luoghi appena da me citati una qualche affinità paesaggistica e non solo, assumono contorni quasi magici. Si sentono l’odore del mare, i profumi dei fiori e delle erbe mediterranei, i sapori di cibi cosmopoliti. E si palpita per personaggi che sembrano usciti da una canzone di Francesco De Gregori, nel contempo in cui certi “cattivi” sembrano (almeno a me) un po’ esagerati, anche se fanno rinviare con il pensiero alle tante trame criminali realmente esistenti di qua e di là della frontiera.
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Alla ricerca di mappe antiche
Pedemontanae vicinorumque regionum auctore Iacobo Castaldo descript. Anversa, 1598 ca., vale a dire Carta geografica della riviera di ponente da Portofino a Monaco, che comprende la parte del Piemonte fino alla Valle d´Aosta, tratta dal “Theatrum Orbis Terrarum” di Abraham Ortelius, disegnata da Jacopo Gastaldi (incisione in rame. 374×497 mm.), come l’ho desunta da qui.
Ero alla ricerca sul Web di icone antiche o antiquarie relative alla Liguria, quando, una volta rinvenuta la mappa, che già conoscevo, di cui qui sopra, mi si é aperto un percorso affascinante, che qui di seguito riproduco in modo parziale.
Una mappa con scene di animali dell’Asia da “Cosmographia” di Sebastian Münster (cartografo) pubblicata a Basilea da Henricus Petri nel 1628.
Isola Cocos in Oceania. Del 1719 da una descrizione del mondo curata da Allain Manesson Mallet, pubblicata a Francoforte.
Non ho potuto fare a meno di pensare, a quel punto, a La Pérouse, di cui ho parlato in un mio vecchio post, e agli altri coraggiosi navigatori dell’epoca, non solo francesi.
Infatti, a mio modesto avviso, non poteva che essere opera di un transalpino una mappa del 1780 di Tahiti: per la precisione di M. Bonne, ingegnere e idrografo.
Sin qui le immagini, eccezione fatta, come ho già sottolineato, per la prima, sono state tratte da questo interessante sito.
Ho cercato Bonne su Wikipedia. Ho notato un altro ingegnere e idrografo, Rigobert Bonne (1727–1795), che ha disegnato questa mappa (fonte, va da sé, Wikipedia), che rammenta gli interessi francesi dell’epoca in Asia.
Volendo rinvenire una carta dell’Africa, che segnasse le basi usate nel 1700 dai transalpini, ho trovato, invece, sempre su questo sito, questa icona più antica, al cui fascino non ho saputo resistere: si tratta di Africae Tabula Nova di Abraham Ortelius – cui, pertanto, si torna ancora una volta -, pubblicata ad Antwerp nel 1592, come parte del già mentovato, famoso atlante, con testo latino, “Theatrum Orbis Terrarum”.