Vediamo cosa ci riservano il sole e la luna nell’ultimo mese dell’anno. Mese caratterizzato da giornate sempre più corte, fino a raggiungere il solstizio d’inverno.
Le raccolte e i lavori che si possono eseguire nell’orto . Uno sguardo particolare poi lo daremo alla programmazione futura sia per quanto riguarda le semine che per tutto quanto concerne la progettazione del nuovo orto.
Il calendario lunare dicembre
Diciamo subito che il mese si apre già con una fase residua di luna calante che durerà fino al 3 dicembre, visto che la precedente luna piena è datata 19 novembre (come abbiamo visto nelle fasi del mese scorso).
Vediamo ora tutte le fasi del mese di dicembre suddivise per quarti.
- L’ultimo quarto si compie il giorno 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione.
- Il primo quarto si compie l’11 dicembre.
- Il primo quarto si compie il 22 dicembre.
- Il 2020 si chiude con la luna piena del 30 dicembre, che dà inizio ad una nuova fase calante (mancante).
Il calendario solare di dicembre
Il mese di dicembre è caratterizzato dalle giornate più corte dell’anno, ossia con poche ore di luce a disposizione.
La diminuzione delle ore di luce solare nella prima parte del mese ha come conseguenza sulle nostre coltivazioni un generale rallentamento dell’attività vegetativa.
Le piante sono in una fase di riposo e crescono molto lentamente.
Ciò non solo per le minori ore di luce a disposizione, ma anche per il freddo, che di solito in questo mese è pungente.
Ma vediamo come si evolvono le ore di luce nel calendario solare di dicembre:
- Il giorno 1 di dicembre il sole sorge alle ore 7.19 e tramonta alle 16.40 (posizione della città di Roma), con 9 ore e 21 minuti di luce solare.
- Il giorno più corto dell’anno è martedi 21 dicembre, solstizio d’inverno, con il sole che sorge alle ore 7.34 e tramonta alle ore 16.42, regalando soltanto 9 ore e 8 minuti di luce solare.
- Dal giorno successivo al solstizio, che segna l’inizio dell’inverno, le giornate iniziano molto lentamente ad allungarsi.
- L’ultimo dell’anno avremo l’alba alle ore 7.38 e il tramonto alle ore 16.49, con un leggero aumento delle ore di luce complessiva, 9 ore 11 minuti per la precisione. Dunque, inizia il lento risveglio della natura e il lungo cammino verso la primavera.
Significato del solstizio
La parola solstizio deriva dal latino solstitium, ed è composta dai due suffissi: sol– (sole) e –sistere (fermarsi).
In termini astronomici il solstizio rappresenta il momento in cui il sole raggiunge il punto di declinazione minima o massima, nel moto apparente che compie lungo l’eclittica.
Tradotto in termini più comprensibili, il solstizio d’inverno, che cade il 21 o il 22 dicembre, è il giorno più corto dell’anno. Il solstizio d’estate, che il 20 o il 21 giugno, rappresenta invece il giorno più lungo.
Questo fenomeno astronomico è prodotto dall’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre, rispetto all’eclittica. In sostanza, rappresenta il percorso apparente che il Sole compie, nel corso di un anno, rispetto allo sfondo della sfera celeste.
Le semine e i trapianti
I lavori di semina sono abbastanza limitati.
Nella fase di luna crescente si possono seminare in pieno campo le leguminose per il consumo, fave, piselli e lenticchie.
C’è ancora tempo per la semina delle leguminose da sovescio come favino e veccia, per la concimazione verde.
Con la luna calante invece si può seminare l’aglio.
Condizioni favorevoli
La convenienza di queste semine tardive dipenderà essenzialmente da due fattori.
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- Le condizioni meteo. Se i campi sono troppo bagnati per via delle precipitazioni che abbiamo avuto nella parte finale del mese di novembre infatti può essere difficile fare i lavori di semina.
- La posizione geografica. Nelle zone con clima mite, com’è ovvio, c’è ancora tempo per le semine in pieno campo che abbiamo appena indicato.
I trapianti di piante cresciute in semenzaio invece, questi sono limitati a poche verdure da taglio, come ad esempio: bietola, spinaci, rucola, cime di rape, lattughe, scarola riccia e indivia, valerianella.
Condizioni sfavorevoli
Se vi trovate in una posizione geografica dove ci si aspetta di solito un inverno freddo, è opportuno rimandare i trapianti degli ortaggi che abbiamo citato alla fine del periodo invernale.
Nelle zone fredde tutto ciò che si semina deve essere spostato dal campo al semenzaio, usando le seminiere in polistirolo .
La seminiera dovrà essere posta al riparo dal freddo e dalle precipitazioni. Sarebbe meglio utilizzare delle mini-serre costituite da una struttura rigida con i teli in plastica o un semezaio riscaldato da usare appositamente per la crescita dei giovani germogli.
In questo modo si anticipano i tempi.
Inoltre avrete a disposizione le giovani piantine per il trapianto in pieno campo in un periodo meno freddo.
Le raccolte
Se il mese di dicembre è un periodo grosso modo di riposo per le nuove semine, così non si può dire per le raccolte.
Se avete preparato l’orto invernale per tempo nei mesi di settembre e ottobre adesso è il momento di raccogliere i frutti del vostro lavoro.
La raccolta delle verdure di stagione: finocchi, cime di rapa, cavolo broccolo, cavolfiore, cavolo verza, cavolo cappuccio, lattuga, barbabietola rossa, radicchio, puntarella, scarole e altre verdure da taglio.
I lavori
I lavori riguardano la conservazione delle colture in atto e la preparazione del nuovo orto primaverile.
Nelle porzioni di terreno liberi da ortaggi invernali è opportuno preparare adeguatamente la terra che dovrà accogliere le nuove coltivazioni.
In questo periodo si concima utilizzando il compost domestico, concime organico, il letame maturo, l’humus di lombrico.
Possiamo sfruttare la grande disponibilità di cenere di legna che si produce in questo periodo, ottima per concimare l’orto.
Dopo il periodo di riposo invernale avremo a disposizione una terra fertile per le nuove coltivazioni primaverili.
La protezione degli ortaggi
Dove invece abbiamo ortaggi invernali cerchiamo il più possibile di proteggerli dalle intemperie.
In primo luogo vi consigliamo di seguire queste regole per la protezione delle piante dal gelo.
Un’altra tecnica agronomica per la protezione dal freddo degli ortaggi è la rincalzatura, con cui daremo più vigore alle nostre piante e le proteggeremo dal vento.
In caso di forti precipitazioni e allagamenti del terreno si può lavorare di zappa.
Ad esempio è possibile creare degli scoli che facciamo defluire più agevolmente l’acqua piovana ed evitino pericolosi ristagni idrici.