La Cellula Eucariotica_parte due
Lisosomi, proteasomi e perossisomi: demolizione e riciclaggio.
Tra le vescicole che vengono prodotte dell’apparato di Golgi ci sono i lisosomi; essi racchiudono gli enzimi coinvolti nelle razioni di idrolisi. La funzione dei lisosomi è quella di demolire le molecole complesse.
Demoliscono liquidi, carboidrati e proteine → i materiali vengono liberati nel citosol (parte liquida del citoplasma) per poi essere riutilizzati dalla cellula.
I globuli bianchi che attaccano i batteri, appena catturati, vengono racchiusi in vacuoli con i quali si fondono i lisosomi.
I cloroplasti: fabbriche cellulari di glucosio.
Gli autotrofi fotosintetici catturano l’energia radiante del sole e la trasformano in energia chimica immagazzinata in molecole organiche (la fotosintesi) per fare tutto questo c’è bisogno di speciali pigmenti, il più comune la clorofilla.
Negli organismi eucarioti la fotosintesi ha luogo solamente quando le molecole di clorofilla sono inserite nel cloroplasto. Questo sistema di membrane forma un sistema di sacchetti appiattiti e collegati chiamati tilacoidi, immersi in una sostanza gelatinosa chiamata stroma, le pile di tilacoidi formano i grani. Nello stroma può avvenire la sintesi luminosa.
I mitocondri: fabbriche cellulari di energia.
Tutte le cellule eucariotiche possiedono i mitocondri. I mitocondri hanno il compito di far respirare la cellula e ricavare energia, utilizzata per “ricaricare” le molecole di ADP in ATP. Hanno un proprio DNA e la loro riproduzione è indipendente.
La membrana cellulare.
È costituita da due strati di molecole fosfolipidiche (disposti con le code verso l’interno). Sono presenti in piccola parte anche i glicolipidi, nelle cellule animali anche gradi quantità di colesterolo. Contiene anche numerose molecole proteiche, alcune di esse note come proteine integrali di membrana attraversano tutto lo spessore della membrana sporgendo da entrambi i lati. Sul lato citoplasmatico si trovano altre molecole chiamate proteine periferiche di membrana che aderiscono ad alcune proteine integrali sporgenti.
In molte cellule, lo strato esterno è particolarmente ricco di glicolipidi.
Sul lato esterno della membrana, ad alcune proteine integrali, dette glicoproteine, sono legate corte catene di carboidrati; costituiscono un rivestimento di carboidrati sulla superficie esterna. I carboidrati hanno un ruolo importante nell’adesione delle cellule e nel riconoscimento delle molecole che interagiscono con le cellule (ormoni, anticorpi e virus).
Trasporto passivo.
Processo automatico, niente energia
Diffusione semplice.
Se versiamo alcune gocce di colorante nell’acqua, piano piano l’acqua si colorerà; questo dipende dal gradiente di concentrazione, dalla temperatura, … per fare tutto questo non c’è bisogno di energia.
Diffusione facilitata.
Molecole più grandi che si muovono secondo gradiente utilizzano delle proteine canale
es.: amminoacidi, zuccheri.
strutture cilindriche, permettono il passaggio degli ioni (NA+, K+, CA++)
Trasporto attivo.
Proteine di trasporto
Consumo di energia (ATP). Le molecole si muovono contro gradiente e hanno bisogno di pompe.
Trasporto mediato da vescicole.
Il trasporto di grandi materiali avviene attraverso la formazione di vescicole tale processo si chiama endocitosi ed è sempre attivo anche radiente, perché per formare vescicole si consuma energia.
Endocitosi: pinocitosi= cellula che beve
fagocitosi= cellula che magia (stato solido) amebe (inglobare)
INFO:
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Buono studio da Mappe e Relazioni.
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La Cellula Eucariotica_parte uno
Il nucleo.
Nelle cellule eucariote risulta più visibile il nucleo, molto spesso sferico, circondato da una membrana nucleare costituita a sua volta da altre due membrane, ognuna è formata da un doppio strato di fosfolipidi. Le due membrane in alcuni punti si fondono insieme creando piccoli pori nucleari, qui avviene il passaggio di sostanze tra il nucleo e il citoplasma. Il nucleo contiene gli acidi nucleici, molecole che portano le informazioni ereditarie. Gli acidi nucleici si trovano sotto forma di cromatina, una massa di sottili filamenti, quando la cellula è in fase di divisione, all’interno del nucleo i filamenti si avvolgono su sé stessi: i cromosomi.
Nucleoli: sintetizzato il DNA-ribosomiale
All’interno del nucleo si può individuare una parte detta nucleolo, dove vengono assemblati piccoli organuli sferici: i ribosomi.
Il citoplasma.
Il citosol è la parte fluida del citoplasma, contente i ribosomi ed è anche una soluzione concentrata di ioni (come amminoacidi, zuccheri e ATP) e di grosse proteine. Fuori dalle cellule la maggior parte di questi soluti si trova con concentrazioni molto più basse.
Nelle cellule eucariote circa metà del citoplasma è occupato da piccoli organuli.
Il citoscheletro: sostegno strutturale e motilità.
Dentro al Citosol la maggior parte di organuli non ha la libertà di movimento perché sono ancorati ad una fitta rete di filamenti proteici che formano il citoscheletro.
Le fibre del citoscheletro mantengono la forma della cellula e tengono gli organuli all’interno; consentono pure il movimento alla cellula.
Sono stati identificati, i principali costituenti del citoscheletro, tre tipi diversi di filamenti: microtubuli, filamenti intermedi e filamenti di actina.
- I microtubuli, i più grossi, sono dei tubi lunghi e stretti assemblati da due differenti tipi di subunità proteiche globulari, la tubulina α e tubulina β che si uniscono formando dimeri (molecole formate dall’unione di due monomeri). I microtubuli determina la posizione degli organuli e aiutano a dirigere il movimento sia degli organuli sia delle vescicole.
- I filamenti intermedi sono composti da proteine fibrose. Non chiara la loro funzione, ma, oltre a mantenere fissa la struttura cellulare sembrano essere resistenti alla tensione; ne troviamo il grande quantità nelle cellule della pelle.
- I filamenti di actina sono sottilissime fibre formate da molecole di una proteina globulare, l’actina (proteina più abbondante in molte cellule animali. Oltre al ruolo che hanno nel citoscheletro, essi partecipano al movimento della cellula stessa.
Vacuoli e vescicole: sostegno e trasporto.
Molte cellule eucariote contengono strutture dette vacuoli (è una cavità citoplasmatica delimitata da una membrana fosfolipidica e contenente acqua e soluti).
In alcuni protisti è presente un altro tipo di vacuolo: il vacuolo contrattile; ha la funzione di espellere l’acqua in eccesso.
Le vescicole (si trovano in tutte le cellule eucariotiche metabolicamente attive) funzione principale è il trasporto.
Ribosomi e reticolo endoplasmatico: sintesi di proteine e lipidi.
I ribosomi sono le strutture in cui vengono uniti tra loro gli amminoacidi per costruire le proteine. Queste strutture prive di membrana sono costituite per due terzi da RNA e per la restante da proteine.
Il reticolo endoplasmatico è costituito da un sistema di membrane che formano la cavità appiattite. Due tipi di reticolo endoplasmatico: rugoso (attaccati i ribosomi) e quello liscio (senza ribosomi).
-
Reticolo endoplasmatico rugoso (RER) è collegato allo strato esterno della membrana nucleare, la funzione è quella di sintetizzare le proteine.
-
Reticolo endoplasmatico liscio (REL) è abbondante nelle cellule specializzate nella sintesi o nel metabolismo (sintetizzare i fosfolipidi indispensabili alla costrizione di tutte le membrane della cellula), per esempio nelle cellule che danno origine agli ormoni steroidei. Altro compito importante demolizione sostanze tossiche (alcol).
Apparato di Golgi: elaborazione, imballaggio e distribuzione.
Ogni apparato di Golgi è costituito da quattro o più sacchi appiattiti, chiamati cisterne, disposti in pile.
Funzioni: ricevere le vescicole da reticolo endoplasmatico rugoso, di rielaborarle i contenuti di tali vescicole e di inglobare i prodotti finali in vescicole di trasporto per convogliarli le altre parti della cellula e, soprattutto, verso la superficie cellulare; quindi, in poche parole l’apparato di Golgi è un centro di elaborazione, imballaggio e distribuzione.
I prodotti più importati sono: quelli destinati alle membrane della cellula e degli organuli.
All’interno dei sacchi avviene l’assemblaggio finale dei carboidrati con le proteine (glicoproteine) e con i lipidi (glicolipidi). L’apparato di Golgi elabora e imballa i materiali che vanno portati fuori dalla membrana cellulare.
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La fine dell’impero d’occidente.
I primi attacchi dei Visigoti: nei primi anni del V Secolo fu chiaro come i Germani non fossero più un nemico con cui ci si scontrava lontano da Roma, ma erano ormai una minaccia radicata all’interno del territorio dell’impero.
Tra questi, i Visigoti si spinsero dall’Oriente fino in Italia guidati da Re Alarico, assediando Milano nel 401.
I Visigoti vennero però sconfitti dal generale Stilicone (comandante dell’esercito), che liberò Milano e li allontanò per un breve periodo dall’Italia.
La Corte dell’Imperatore d’Occidente però non si sentiva comunque sicura, e la Capitale venne spostata da Milano a Ravenna.
L’Imperatore d’Oriente ormai non aveva più interesse ad occuparsi dell’Occidente, e da questo momento si afferma l’idea che le due parti dell’Impero costituissero due stati diversi.
I Germani irrompono dalle zone del Reno: nel 405, mentre i Visigoti si riversavano nuovamente in Italia e riuscivano a spingersi fino quasi a Firenze, i Vandali, gli Alani, gli Svevi e i Burgundi attraversarono il Reno ghiacciato e occuparono le Gallie.
In Occidente i barbari che facevano parte dell’esercito vennero epurati, e in tutto l’Impero si sviluppò un’ideologia anti-germanica.
Il Sacco di Roma: nel 410 i Visigoti riuscirono a raggiungere Roma sempre sotto la guida di Alarico, e per tre giorni la città fu occupata e saccheggiata.
Questo fu per i contemporanei un evento epocale, poiché per la prima volta dopo otto secoli Roma subiva una occupazione straniera, segno che era finita un’epoca di gloria e prestigio.
I Germani in Occidente: di fronte alla fragilità militare e amministrativa dell’Occidente, una popolazione germanica dopo l’altra si riversò in questa parte dell’Impero, confiscando le terre, le provincie, i villaggi, le città, lasciando inoltre le infrastrutture più importanti senza manutenzione.
Molti ponti e strade furono danneggiati e mai più ricostruiti.
I Germani erano organizzati militarmente, le loro popolazioni si facevano sempre più numerose ed erano perciò spinti a trovare il proprio spazio.
La fine dell’Impero Romano d’Occidente: molti Imperatori d’Occidente tentarono di rovesciare questa situazione, ad esempio cercando alleanze con gli Unni.
Questi però chiesero importanti e altissimi tributi da parte dell’Impero, e vennero sconfitti nel 451 nella battaglia dei Campi Catalunici.
Si trattò dell’ultima grande vittoria romana, poiché nel 476 Odoacre, un generale di stirpe germanica, re degli Eruli, prese il potere in Occidente e depose l’ultimo imperatore romano, Romolo Augusto, il quale era poco più che un bambino.
Odoacre non assunse il titolo di Imperatore, ma si limitò ad inviare le insegne imperiali a Costantinopoli.
Questo decretò la fine dell’Impero Romano d’Occidente, e nessun altro imperatore verrà più nominato in questa parte dell’Impero.
Il crollo del 476, che era iniziato decenni prima (molti imperatori infatti, pur cercando di contrastare i Germani, in alcune regioni dell’Impero occupate da essi avevano di fatto rinunciato ad imporre la propria autorità) rappresenta anche la fine dell’età antica e l’inizio del Medioevo.
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Dai uno sguardo anche a questa MAPPA e a questo VIDEO di un minuto.
Se ti interessa ti metto anche quest’altro link, è un video della RAI che però dura 40 min, anche se è molto lungo mi sembra ben fatto e ricco di notizie: VIDEO_2 .
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Costantino e la nascita di un impero romano cristiano
impero di Costantino
La riorganizzazione dell’impero prevedeva una gestione del potere da parte di 4 imperatori. Ma questo meccanismo si inceppò dopo l’abdicazione di Diocleziano e Massimiano, avvenuta nel 305 d.C. divennero i due Augusti i due cesari, Costanzo cloro in Occidente e Galerio in Oriente. Costanzo Cloro morì mentre era impegnato in una campagna militare in Britannia e le sue legioni passarono al figli Costantino. Contemporaneamente i pretoriani volevano come imperatore Massenzio, figlio di Massimiano. Esso venne sconfitto da Costantino nella battaglia di Ponte Milvio. Dopo una serie di scontri prevalsero due uomini: Costantino e Licino.
Costantino si insediò ufficialmente come imperatore d’occidente ovvero “l’augusto”; Licino, divenne imperatore della parte orientale. Ma dal 324, Costantino riunì tutto il potere nelle proprie mani. Egli era convinto della necessità di uno stato “forte” e si adoperò per riorganizzare la società. Quindi possiamo dire che anche Costantino, come Diocleziano, voleva la creazione di una nuova classe dirigente.
Costantino, decise di puntare sui Cristiani che erano ben organizzati e potenti economicamente. I cristiani occupavano posti di rilievo nella burocrazia. Costantino giunse, quindi, a concedere la libertà di culto con l’editto di Milano del 313 e infine si convertì egli stesso. La premessa dell’editto di Milano va ricercata in un precedente documento, con la quale, l’Imperatore Galerio, decise di concedere la libertà di culto ai cristiani, per esortarli a pregare per la salute dell’imperatore. L’editto di Milano non riguardava, i soli cristiani, ma i credenti in tutte le religioni. È interessante notare che i due imperatori avevano posizioni religiose diverse. Licino non era cristiano. Meno chiara, era la posizione di Costantino, almeno in questa prima fase del suo regno, perché probabilmente lui continuava a identificare il dio dei cristiano con il Sole Invitto. Comunque sia, l’
Editto di Milano costituisce una tappa fondamentale nell’affermazione del Cristianesimo.
Costantino si pose ufficialmente come tutore della religione cristiana, egli agì da erede della tradizione romana, nella quale il pontifex maximus, era funzionario dello stato. Due episodi, in particolare, dimostrano come i rapporti tra le 2 istituzioni cambiarono. Nel 325 l’imperatore Costantino, inaugurò il concilio di Nicea, e poi, intervenendo nella discussione, fece pesare la sua opinione: la dottrina ariana, venne in quella sede ritenuta un’eresia, mentre i vescovi furono costretti all’esilio. Il secondo episodio risale al 390, quando Teodosio, un successore di Costantino, fu costretto a umiliarsi davanti al vescovo di Milano, Ambrogio, che gli vietò di entrare in chiesa, e gli impose una pubblica penitenza.
Un altro atto di Costantino fu la fondazione di una nuova capitale, costruita nel luogo della antica Bisanzio, chiamata la “Nuova Roma”; nota come “Costantinopoli”, che venne considerata come capitale imperiale, cristiana e proiettata verso Oriente. La nuova capitale era destinata a una lunga vita, infatti essa sarebbe caduta solo nel 1453. Costantino si occupò anche di riordinare l’esercito. Il nucleo dell’esercito divenne la guardia del corpo dell’imperatore. Date le difficoltà di reclutamento dei soldati, l’esercito era formato da truppe barbariche. Quindi possiamo dire che l’organismo più importante dello Stato si barbarizzò. Alla morte di Costantino, la situazione sembrava tranquilla.
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Prepositions of place (Preposizioni di Luogo)
Preposizioni di luogo
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Under
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sotto
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Your bag is under the desk.
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below
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sotto, sotto (per esempio quando la temperatura scende sotto lo zero)
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The temperature is below zero.
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above
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sopra, sopra (per esempio quando l’aereo decolla e inizia a salire, salire, oltrepassa le nuvole…)
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The plane is flying above the clouds
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over
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sopra
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There’s a bridge over the river
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near
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vicino (a)
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Your glasses are near the book.
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next to
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accanto (a)
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Paul is next to Jane.
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beside
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accanto a
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There’s a new girl beside Paul.
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in front of
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difronte a
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The cyclist is in front of the bus.
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behind
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dietro (a)
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Jane’s car is behind yours.
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opposite
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di fronte a
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She’s sitting opposite joe.
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By
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accanto, vicino,
per mezzo di
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John went to London by train.
The table is by the bed. |
Between
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tra, fra (fra due, singoli o gruppi, di persone o cose)
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I am between Paul and Mary
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Among
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tra, fra (più di due, singoli o gruppi, di persone o cose)
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The house is among the trees.
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Inside
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all’interno di (E’ usato anche come avverbio)
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We meet inside the cinema.
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Outside
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all’esterno di (E’ usato anche come avverbio)
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Mary lives outside Paris.
They’re waiting outside the bank. |
Up
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su
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He’s going up the stairs. |
Down
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giù
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He’s coming down the stairs.
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Along
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lungo
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The fisherman walked along the shore.
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Around
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intorno a
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There flowers around the tree.
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round
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intorno a, nei dintorni, in giro per
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Does you brother live round here?
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Se vuoi vedere un video con alcune preposizioni elencate qui sopra clicca qui: https://www.youtube.com/watch?v=lhUzq16KM48
Altre preposizioni di luogo:
La maggior parte delle informazioni, tranne le immagini, sono state prese a questo sito: https://www.tuttoinglese.it/preposizioni-di-luogo–under,-next-to….html
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This, That, These, Those
Si usa this e these per parlare di persone, animali o cose vicine a chi parla. Si usa this al singolare e these al plurale.
This is book.= Questo è un libro.
These are books.= Questi sono dei libri.
Si usa, invece, that e those per parlare di cose, animali o persone lontane da chi parla. Si usa that al singolare e those al plurale.
That is book.= Quello è un libro.
Those are books.= Quelli sono dei libri
Le informazioni sono state prese da: https://www.skuola.net/appunti-medie/inglese-medie/aggettivi-e-pronomi-dimostrativi-this-that-these-those.html
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