Relazioni

Qui troverai relazioni utilizzate in classe e create da me. Per cambiamenti scrivilo nei commenti. ;-) Buono studio da Mappe e Relazioni


Gli archi di trionfo


Postato Da on 3 Nov, 2019

Gli Archi Trionfali Della Roma Imperiale

In occasione dei trionfi per le vittorie, gli imperatori erano soliti costruire dei monumenti che ricordassero le loro imprese: gli archi di trionfo.

Si trattava comunque di riprendere una tradizione già in uso nel periodo repubblicano del II sec. a.C., di cui però oggi non ci sono tracce.

A Roma sono oggi visibili i tre archi trionfali fatti edificare da Tito, Settimo Severo e Costantino (Noi parleremo principalmente dell’arco di Tito). Delle fonti sembra chiaro che i passato dovevano essere molto più numerosi.

Arco di Tito.

L’arco di Tito è un arco di trionfo ad un solo fornice (ossia con una sola arcata).

È posto sulle pendici settentrionali del palatino, nella parte orientale del foro di Roma. Si tratta del monumento simbolo del l’epoca Flavia.

L’arco è stato eretto a memoria della guerra giudaica combattuta da Tito in Galilea.

 

Nel Medioevo l’arco venne incorporato nella fortezza dei Frangipane; Successivamente l’arco fu inglobato nelle strutture del convento di Santa Francesca Romana e solo nel 1812-24 ebbe inizio l’intervento di liberazione vero e proprio. I restauri del 1823 sul lato ovest dell’attico, portarono alla liberazione dell’arco dalla struttura medievale. Ulteriori lavori realizzati nel 1901-02 ne misero in luce le fondazioni.

Sulle colonne ci sono delle formelle che rappresentano l’imperatore Tito

 

All’interno del fornice, tra i ricchi cassettoni della volta, è una formella con Tito divinizzato portato in cielo da un’aquila: allusione alla sua apoteosi (divinizzazione dopo la morte).

 

 

Nella scena si vedono gli inservienti che avanzano coi fercula, le portantine su cui sono posti gli oggetti portati via dal Tempio di Gerusalemme.

 

 

 

 

Arco di Settimo Severo.

 

L’arco di Settimio Severo è un arco trionfale a tre fornici (con un passaggio centrale affiancato da due passaggi laterali più piccoli), situato a Roma, all’angolo nord-ovest del Foro Romano e sorge su uno zoccolo in travertino, in origine accessibile solo per mezzo di scale.

Eretto tra il 202 e il 203 a.C., fu dedicato dal senato all’imperatore Settimio Severo, per celebrare la vittoria sui Parti.

 

Arco di Costantino.

 

L’arco di Costantino è un arco trionfale a tre fornici (con un passaggio centrale affiancato da due passaggi laterali più piccoli), situato a Roma, a breve distanza dal Colosseo.

L’arco fu dedicato dal senato per commemorare la vittoria di Costantino I contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio.

 

 

Per scaricare il file pdf clicca il link–> Gli Archi Trionfali Della Roma Imperiale

Questo file che vi sto per allegare, creato da un mio compagno di classe, parla unicamente dell’arco di Tito

L’ARCO DI TITO

 

Spero che questo breve riassunto sia stato di vostro aiuto; per maggiori informazioni non esitare a chiedere con un commento.

Vi saluto e Buono Studio!!

 

 

FONTE:

ARCHI TRIONFALI; ARCO DI TITO_1; ARCO DI TITO_2; ARCO DI SETTIMO SEVERO; ARCO DI COSTANTINO.

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La Sezione Aurea Nell’arte


Postato Da on 19 Ott, 2019

Sezione Aurea

 

Le proprietà geometriche e matematiche e la frequente riproposizione in svariati contesti, apparentemente non collegati tra loro, a suscitato per secoli nella mente dell’uomo la conferma dell’esistenza di un rapporto tra universo e la natura: un rapporto tra la parte più grande e quella più piccola che si ripete all’infinito attraverso infinite suddivisioni.

 

La sezione aurea o rapporto aureo può essere rappresentato come un unico grande rettangolo formato da un quadrato e un altro rettangolo.

Questa sequenza può essere ripetuta all’infinito, sempre perfettamente, all’interno di ogni sezione. Questa sequenza inoltre può essere rappresentata come una spirale.

 

 

Utilizzato nell’arte, il rapporto aureo aiuta gli artisti nella loro composizione, infatti creando immagini o scene usando esso i nostri lavori saranno più gradevoli per l’occhio umano.

 

Gli antichi greci lo usarono, forse, per la costruzione del Partenone.

 

 

 

 

 

 

Inoltre molti artisti e matematici del rinascimento tra cui Leonardo da Vinci, Piero della Francesca, Bernardino, … rimasero molto affascinati e ispirati dalla sezione aurea.

A quei tempi chiamata Divina Proportione, veniva considerata quasi la chiave magica dell’armonia nelle arti e nelle scienze.

Leonardo scopri che utilizzandola si poteva creare un sentimento di ordine nelle suo opere. In particolare la incorporò in tre dei suoi capolavori: La Gioconda, L’ultima cena e L’uomo di Vitruvio.

 

Strà-utilizzato nel graphic design, dona sempre armonia e completezza al lavoro.

 

 

Anche i fotografi lo utilizzano spesso per ritagliare l’immagine con proporzioni armoniche tra sfondo e soggetto.

 

Spero che questo articolo vi abbia tolto ogni dubbio sulla Sezione aurea. Per qualsiasi informazione non esitate a chiedere nei commenti ;-).

Da qui ho preso tutte le informazioni Fonte. Per scaricare la relazione clicca Sezione Aurea  se invece desideri una relazione più approfondita dai uno sguardo anche a questa Sezione aurea_approfondita; questa relazione l’ha fatta un mio compagno e mi sembra ben fatta!

 

Mappe e Relazioni vi augura Buon Lavoro!!

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L’Arte Romana


Postato Da on 25 Apr, 2019

ARTE ROMANA

All’inizio a Roma l’arte venne trascurata perché la città si dedicò di più a gesta militari e conquiste.

All’origine l’arte Romana era molto simile a quella Etrusca e Greca.

Il primo contatto con l’arte i romani lo ebbero quando conquistarono l’Asia Minore da dove portarono via statue per la decorazione delle piazze e di edifici e da cui vennero fatte delle copie. Qui si ebbe la grande svolta!

 

I romani migliorarono la costruzione dell’arco e inventano il calcestruzzo. 

In ogni angolo dell’impero le città erano abbellite con strade, ponti, acquedotti, archi trionfali e grandi opere pubbliche come teatri e terme.

Nell’edilizia i romani sfruttarono molto l’arco a tutto sesto e il calcestruzzo. Grazie a queste due risorse le opere architettoniche romane erano: solide, utili e belle.

I romani consideravano l’architettura come una delle arti più utili; per strade, Acquedotti…

 

Le strade servivano per mantenere unito l’impero e ancora oggi molte strade europee e italiane ne seguono i

tracciati.

La struttura delle strade è composta da:

  1. Lo scavo iniziale (detto anche costruzione del letto)
  2. Statumen primo strato costituito da grosse pietre
  3. Radus massa di ciottoli battuti per ottenere una maggiore compattezza
  4. Pavimentum uno strato di malta compressa e malta
  5. Calpestio ultimo strato formato da lastre o pietra levigata

 

Le case romane si chiamavano “Domus”; l’edificio aveva poche aperture verso l’esterno ed era riccamente

decorato. Queste abitazioni spesso ad un solo piano erano abitate da una sola famiglia. Al centro di queste case dove c’era una grande apertura nel tetto si trovava una vasca dove si raccoglieva l’acqua piovana.

 

 

C’erano anche delle case, simili alle nostre palazzine, chiamate insulae. Questi caseggiati erano con più alloggi bui e scomodi; erano soggette a crolli e incendi ed erano calde d’estate e fredde d’inverno. Potevano raggiungere l’altezza di quattro o cinque piani. Al piano terra c’erano le botteghe e ai piani superiori erano collocate decine di stanze dove dormivano intere famiglie.

 

 

 

I romani dopo aver concluso i propri l’avori amavano andare, nel pomeriggio, alla terme. Esse erano dei bagni pubblici, ma avevano tutto quello che noi oggi potremmo trovare in un centro estetico. Questi stabilimenti potevano essere frequentati sia dalle classi sociali più alte sia dai bambini e dalle donne, essi però avevano piscine riservate o andavano in orari differenti da quelli degli uomini.

 

Questo link porta a un pdf dove ho preso le informazioni per fare questa ricerca: Arte romana

 

In caso volete scaricare il file pdf cliccate qui: Relazione ARTE ROMANA

 

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Relazione Arte Etrusca


Postato Da on 23 Mar, 2019

ARTE ETRUSCA

La città etrusche erano circondate da mura e ogni tot di metri su esse venivano create delle porte, le prime in

Italia, con una apertura ad arco.

L’arco si appoggia su due piedritti, ed è sospeso in uno spazio vuoto. Esso è formato da vari conci; il concio fondamentale si chiama chiave di volta. Per realizzarlo si utilizzava la centina, un impalcatura in legno, che poi veniva tolta dopo aver messo la malta.

 

 

L’etrusco pensava che dopo la morte ci fosse un’altra vita e che continuasse a vivere dentro alla tomba; per questo venivano creati dei veri ambienti domestici, la tipologia di tomba più diffusa era quella a tumolo.

 

Dei templi invece non resta molto, a parte alcuni basamenti in pietra; somiglia molto a quello Greco ma questo sorgeva su un alto podio dove si accedeva da un’ampia gradinata davanti.

 

   

Vi lascio il file pdf caso mai volete scaricare la relazione.

ARTE ETRUSCA

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