Articolo fatto in marzo, 2020


La fine dell’impero d’occidente.

I primi attacchi dei Visigoti: nei primi anni del V Secolo fu chiaro come i Germani non fossero più un nemico con cui ci si scontrava lontano da Roma, ma erano ormai una minaccia radicata all’interno del territorio dell’impero.
Tra questi, i Visigoti si spinsero dall’Oriente fino in Italia guidati da Re Alarico, assediando Milano nel 401.

I Visigoti vennero però sconfitti dal generale Stilicone (comandante dell’esercito), che liberò Milano e li allontanò per un breve periodo dall’Italia.
La Corte dell’Imperatore d’Occidente però non si sentiva comunque sicura, e la Capitale venne spostata da Milano a Ravenna.

L’Imperatore d’Oriente ormai non aveva più interesse ad occuparsi dell’Occidente, e da questo momento si afferma l’idea che le due parti dell’Impero costituissero due stati diversi.
I Germani irrompono dalle zone del Reno: nel 405, mentre i Visigoti si riversavano nuovamente in Italia e riuscivano a spingersi fino quasi a Firenze, i Vandali, gli Alani, gli Svevi e i Burgundi attraversarono il Reno ghiacciato e occuparono le Gallie.
In Occidente i barbari che facevano parte dell’esercito vennero epurati, e in tutto l’Impero si sviluppò un’ideologia anti-germanica.
Il Sacco di Roma: nel 410 i Visigoti riuscirono a raggiungere Roma sempre sotto la guida di Alarico, e per tre giorni la città fu occupata e saccheggiata.
Questo fu per i contemporanei un evento epocale, poiché per la prima volta dopo otto secoli Roma subiva una occupazione straniera, segno che era finita un’epoca di gloria e prestigio.
I Germani in Occidente: di fronte alla fragilità militare e amministrativa dell’Occidente, una popolazione germanica dopo l’altra si riversò in questa parte dell’Impero, confiscando le terre, le provincie, i villaggi, le città, lasciando inoltre le infrastrutture più importanti senza manutenzione.
Molti ponti e strade furono danneggiati e mai più ricostruiti.
I Germani erano organizzati militarmente, le loro popolazioni si facevano sempre più numerose ed erano perciò spinti a trovare il proprio spazio.
La fine dell’Impero Romano d’Occidente: molti Imperatori d’Occidente tentarono di rovesciare questa situazione, ad esempio cercando alleanze con gli Unni.

Questi però chiesero importanti e altissimi tributi da parte dell’Impero, e vennero sconfitti nel 451 nella battaglia dei Campi Catalunici.
Si trattò dell’ultima grande vittoria romana, poiché nel 476 Odoacre, un generale di stirpe germanica, re degli Eruli, prese il potere in Occidente e depose l’ultimo imperatore romano, Romolo Augusto, il quale era poco più che un bambino.
Odoacre non assunse il titolo di Imperatore, ma si limitò ad inviare le insegne imperiali a Costantinopoli.
Questo decretò la fine dell’Impero Romano d’Occidente, e nessun altro imperatore verrà più nominato in questa parte dell’Impero.
Il crollo del 476, che era iniziato decenni prima (molti imperatori infatti, pur cercando di contrastare i Germani, in alcune regioni dell’Impero occupate da essi avevano di fatto rinunciato ad imporre la propria autorità) rappresenta anche la fine dell’età antica e l’inizio del Medioevo.

 

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Se ti interessa ti metto anche quest’altro link, è un video della RAI che però dura 40 min, anche se è molto lungo mi sembra ben fatto e ricco di notizie: VIDEO_2 .

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Buono studio da Mappe e Relazioni.

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Costantino e la nascita di un impero romano cristiano

impero di Costantino

La riorganizzazione dell’impero prevedeva una gestione del potere da parte di 4 imperatori. Ma questo meccanismo si inceppò dopo l’abdicazione di Diocleziano e Massimiano, avvenuta nel 305 d.C. divennero i due Augusti i due cesari, Costanzo cloro in Occidente e Galerio in Oriente. Costanzo Cloro morì mentre era impegnato in una campagna militare in Britannia e le sue legioni passarono al figli Costantino. Contemporaneamente i pretoriani volevano come imperatore Massenzio, figlio di Massimiano. Esso venne sconfitto da Costantino nella battaglia di Ponte Milvio. Dopo una serie di scontri prevalsero due uomini: Costantino e Licino.

Costantino si insediò ufficialmente come imperatore d’occidente ovvero “l’augusto”; Licino, divenne imperatore della parte orientale. Ma dal 324, Costantino riunì tutto il potere nelle proprie mani. Egli era convinto della necessità di uno stato “forte” e si adoperò per riorganizzare la società. Quindi possiamo dire che anche Costantino, come Diocleziano, voleva la creazione di una nuova classe dirigente.

 

Costantino, decise di puntare sui Cristiani che erano ben organizzati e potenti economicamente. I cristiani occupavano posti di rilievo nella burocrazia. Costantino giunse, quindi, a concedere la libertà di culto con l’editto di Milano del 313 e infine si convertì egli stesso. La premessa dell’editto di Milano va ricercata in un precedente documento, con la quale, l’Imperatore Galerio, decise di concedere la libertà di culto ai cristiani, per esortarli a pregare per la salute dell’imperatore. L’editto di Milano non riguardava, i soli cristiani, ma i credenti in tutte le religioni. È interessante notare che i due imperatori avevano posizioni religiose diverse. Licino non era cristiano. Meno chiara, era la posizione di Costantino, almeno in questa prima fase del suo regno, perché probabilmente lui continuava a identificare il dio dei cristiano con il Sole Invitto. Comunque sia, l’

Editto di Milano costituisce una tappa fondamentale nell’affermazione del Cristianesimo.

Costantino si pose ufficialmente come tutore della religione cristiana, egli agì da erede della tradizione romana, nella quale il pontifex maximus, era funzionario dello stato. Due episodi, in particolare, dimostrano come i rapporti tra le 2 istituzioni cambiarono. Nel 325 l’imperatore Costantino, inaugurò il concilio di Nicea, e poi, intervenendo nella discussione, fece pesare la sua opinione: la dottrina ariana, venne in quella sede ritenuta un’eresia, mentre i vescovi furono costretti all’esilio. Il secondo episodio risale al 390, quando Teodosio, un successore di Costantino, fu costretto a umiliarsi davanti al vescovo di Milano, Ambrogio, che gli vietò di entrare in chiesa, e gli impose una pubblica penitenza.

Un altro atto di Costantino fu la fondazione di una nuova capitale, costruita nel luogo della antica Bisanzio, chiamata la “Nuova Roma”; nota come “Costantinopoli”, che venne considerata come capitale imperiale, cristiana e proiettata verso Oriente. La nuova capitale era destinata a una lunga vita, infatti essa sarebbe caduta solo nel 1453. Costantino si occupò anche di riordinare l’esercito. Il nucleo dell’esercito divenne la guardia del corpo dell’imperatore. Date le difficoltà di reclutamento dei soldati, l’esercito era formato da truppe barbariche. Quindi possiamo dire che l’organismo più importante dello Stato si barbarizzò. Alla morte di Costantino, la situazione sembrava tranquilla.

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