Gnomi e folletti dalla Valle Po

Gnomi e folletti

I piccoli popoli del fantastico

Folletti e gnomi… Tutti ne parlano. Ma chi li ha mai visti? Esistono davvero? O sono solo un’invenzione degli esseri umani? Questi esseri sono stati creati dalla fantasia popolare, ma si sono materializzati in veri e propri personaggi, protagonisti di favole e romanzi antichi e nuovi

Gli gnomi

Di piccola statura, come quella di un bambino, gli gnomi sono raffigurati come esseri vecchi e deformi, barbuti e dalla pelle grinzosa. Al contrario dei folletti, esseri dell’aria, gli gnomi sono considerati esseri appartenenti alla terra. C’è addirittura una leggenda nordica sulla loro origine. Gli gnomi sarebbero vermi di un gigante ucciso dal dio Odino, ai quali gli dei vollero dare sembianze umane. Esseri dunque legati alla terra, alla carne, alla materia. Si vestono con abiti verdi o rossi e se indossano un cappello diventano invisibili.

Nella letteratura appaiono spesso come essere malefici. I fratelli Grimm però, nelle loro fiabe, li descrissero bonaccioni, abitanti in case piccole e ben curate, protettori dei bambini. Un controsenso rispetto alla tradizione, che vuole gli gnomi sotto terra, occupati a scavare pietre preziose.

Le loro abitazioni sarebbero caverne di cristallo curate dalle loro mogli, immaginate molto belle, ornate e ben vestite. D’altra parte, però, anche i nani di Walt Disney, che ricordano il popolo degli gnomi, sono bonaccioni, allegri e burloni.

I folletti

I folletti sono immaginati come spiritelli con natura maligna o benevola. Sono vestiti di rosso con in testa un berretto a sonagli, portano ai piedi scarpe di vetro, hanno l’aspetto luminoso, amano la musica e la danza. Sono irrequieti come un bambino, si muovono in continuazione e possono essere pericolosi per gli esseri umani a causa dei loro scherzi e delle loro burle. Non che i folletti siano cattivi, ma siccome agiscono sotto l’impulso di istinti, come un bambino, anche senza volerlo possono fare del male. Tra i loro scherzi più comuni c’è quello di cambiare posto agli oggetti nelle case, di far scivolare le persone più deboli sul bagnato, di disperdere il gregge o le mandrie ai pastori.

Piccolissimi di statura, alti come un pollice, hanno natura incorporea e guizzano come farfalle. È questa caratteristica a differenziarli dagli gnomi che hanno natura corporea. Rispetto alla loro origine, si pensa che la loro creazione fantastica sia legata alla credenza dell’anima che vola via dal defunto. Gli antichi infatti pensavano che l’anima, del tutto incorporea, avesse sembianze di farfalla o di uccello e al momento della morte della persona si distaccasse dal corpo e volasse via.

La vita del folletto nei vari paesi del mondo

Questi spiritelli amano aggirarsi vicino alle case degli esseri umani o addirittura vi prendono domicilio. In questo caso divengono fedelissimi e servizievoli, non fanno più scherzi e burle, tendono a proteggere la casa in cui abitano. In questo senso ricordano i geni domestici delle tradizioni antiche, come per esempio i Lari dei Romani, protettori del focolare e della casa.

La credenza in esseri incorporei come i folletti è presente in quasi tutte le popolazioni antiche, da quelle europee a quelle asiatiche. Mutano il nome, naturalmente, e alcuni atteggiamenti, ma le caratteristiche di fondo sono le stesse. Per esempio in Europa settentrionale si immaginano i folletti come riuniti in una grande famiglia, in un popolo a sé. Sono chiamati silfidi, coboldi, elfi, troll e, a meno che non scelgano di vivere nelle case degli umani, avrebbero un loro regno nell’aria oppure sotto terra in palazzi dorati e tra prati fioriti.

Anche nel patrimonio fiabistico (fiaba) italiano abbondano i folletti. Un esempio è il folletto Monachicchio, chiamato anche Monacello e Scazzamurrieddu, presente nell’Italia meridionale. In alcune fiabe è cattivo e pericoloso, mentre in altre è essenzialmente un folletto dispettoso, che cavalca sul petto degli uomini che dormono la notte o annoda le code dei cavalli.

Gnomi e folletti dalla Valle Poultima modifica: 2018-10-18T22:25:33+02:00da c.centanni

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