VAT 4956 – Pag._01a – Stimato al 38° di Nabucodonosor II nel 587bc.


Rigo Obverse 2 del VAT 4956 al 38° anno di Nabucodonosor II – parte seconda di Primo giorno e resto della riga.

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Il primo giorno osservato e registrato nel VAT 4956 durante il 38° anno di Nabucodonosor II, a partire dalla sera (dopo il tramonto del sole) del 22 aprile del 587bc, prosegue la sua registrazione nella prima parte di questo secondo rigo Obverse 2. Sotto ne è il reporter eseguito da me nel contesto del diverso anno del re (38°) e del vero anno secolare che fu osservato (il 587bc); Dopo il tramonto di Marte, l’osservazione continua con con i loghi: “AN SAG-UŠ ina IGI SIM “.

Saturno è qui riferito con il suo nome più espressivo AN SAG-UŠ” (AN di è segno per divinità; SAG sta per inizio suggerisce una misura). ina IGI” riferisce un’osservazione “in opposizione” degli astri, mentre SIM è un logo qui abbreviato per la “Rondine”; ritroveremo il riferimento a questa costellazione col suo nome per intero, a distanza di un esatto mese lunare al rigo Obverse 9.

Saturno è un pianeta a lenta percorrenza orbitale (lungo l’eclittica si sposta mediamente di circa un grado ogni mese) e compie un’orbita completa ogni 29,5 anni. Per i babilonesi era un pianeta importante.

Trovo “ingegnoso” il sistema che usarono per  poterne seguire il suo lento movimento nel tempo e con una precisione eccellente per quei tempi. In quel lontano periodo, poterono “tararne” (o registrarne a memoria) una sua specifica posizione rispetto a un’altra stella; fu scelta perché, allora, essa si presentava, al suo sorgere, praticamente lungo l’equatore celeste.

Fecero questo riferimento, osservando che proprio nel giorno (notte) di equinozio di quel 587bc, (27 marzo), durante il mese intercalare aggiunto, alle ore 01:43:17, al momento che il pianeta era osservabile mentre stava tramontando a Ovest, a Est stava sorgendo la stella Enif, o parte iniziale di quella vasta costellazione che era anticamente chiamata la “Rondine” e che oggi conosciamo come essere il muso immaginario del cavallo alato; l’attuale costellazione del Pegaso.

Il secondo o frame centrale della foto, illustra l’elaborato del cielo visibile a occhio nudo lungo la linea dell’orizzonte visibile dalla torre-osservatorio di Babilonia. Mentre Saturno [1] sta tramontando a Ovest, la stella Enif [2] sta sorgendo a Est.

Le didascalie che segnalano l’altezza della stella Enif e di Saturno, indicandone il corretto livellamento sull’orizzonte, del pianeta con la stella  come sarebbe visibile dalla torre alta 90 metri e costruita su una piana di circa 25 metri s.l.m. (115 metri s.l.m. in tutto). Segnalano -0°50′ sia per Saturno e sia per Enif. La taratura è quindi a zero (o pari) angolazione del pianeta rispetto alla stella in opposizione.

Trovo in rete un reperto che illustra come era costruita la ziggurat di Babilonia; “non era la Torre di Babele“! L’osservatorio astronomico era certamente sul tetto dell’edificio che si osserva nel disegno. Dal sito archeologico di Babilonia attuale, si evince una base della torre a forma quadrata di circa 100 per 100 metri.

Nel VAT 4956, in questa prima parte del rigo Obverse 2, che è a poco meno di un mese “DOPO” l’osservazione memorizzata durante l’equinozio (non registrata quindi nel reperto), fu registrata la posizione su orizzonte dei due astri.

Essi sono illustrati nel secondo frame astronomico, di questo primo giorno del primo mese Nisannu del 38° anno del re. In data 23 aprile (dopo la mezzanotte), al momento del tramonto del pianeta Saturno, poterono osservare e “quantificare o misurare” il lento spostamento riferito all’orizzonte effettuato dal pianeta rispetto alla stella che a quell’ora era visibile a Est proprio sulla linea dell’orizzonte reale.

In meno di un mese lunare, fu stimato con poco meno di un grado lo spostamento di Saturno rispetto alle stelle (altezza +0°gradi e 22′); o un grado e circa 10′ in più rispetto al riferimento di -0° e 50′ fatto con l’equinozio del mese precedente.

Da quel momento, ogni volta che avessero voluto, a cielo sereno, potevano stimare lo spostamento del pianeta semplicemente misurandolo al suo tramonto e stimando l’altezza, rispetto all’orizzonte visibile, della stella Enif ad esso opposta a Est; almeno fintanto che i due astri fossero visibili al loro Sorgere o tramontare.


Per chi volesse osservare meglio il reperto, dall’archivio dei reperti Cdli illustro una riproduzione più accurata.

La foto sottostante, invece, è una “fotocopia” del bordo alto tratta dal sito archeologico www.caeno.org

A causa di un “colpo” preso dal reperto, e che nella foto sopra si nota al quintultimo rigo (rigo Reverse 17/18), il reperto fu scheggiato in tre scaglie. La frattura, però non interessò la parte Obverse del reperto come si può visivamente costatare nella foto sopra (non conosco però le cause o quando esso fu inferto (causato); sicuramente non fu diviso in tre grossi pezzi o blocchi separati fra loro).

Nel bordo alto, sopra illustrato, si evidenziano le crepe (probabilmente rincollate) della restaurazione [queste informazioni sono dedotte obiettivamente ma non credo di andarci lontano]. Alcuni in rete (nel web) asseriscono che la rottura del reperto fu “con separazione” in tre parti distinte; ciò non mi sembra essere corrispondente ai fatti. Spero di aver evidenziato che ciò non inficia la lettura e attendibilità del reperto stesso.

Seppure scheggiate e quindi parziali, nel bordo alto illustrato sopra, si possono ancora notare le incisioni di archivio “(mu 37 KÁM) [anno 37°, comandato o ordinato]”, relative all’anno (587bc) del re che lo comandò (verso la primavera o fine del 37° (vero) anno del suo regno).


La riga Obverse 2, dopo una possibile osservazione di un “arcobaleno (come trasla e traduce Sachs)” per il secondo giorno, registra in modo parzialmente leggibile un’osservazione per il terzo giorno con i loghi: “GE6 3 sin 2 KÙŠ ina IGI [notte del terzo giorno; la luna (era) 2 cubiti di fronte (o opposta) a [Saturno?, Marte?, Gemelli?]” . Essendo l’astro interessato alla misura registrato con due cubiti* e riferito alla Luna in [Lacuna (o non leggibile)], si può solo valutare il “cielo” astronomico osservabile durante quella notte del terzo giorno, comunque registrata e sotto illustrato.

*Al fine di non confondere i visitatori, in questo sito, il valore “ufficiale (di default)” del cubito per la stima al 587bc del VAT 4956 sarà sempre di 4 gradi angolari per ogni unità (che a me risulta poi essere quello vero); 3 cubiti segneranno 12 gradi angolari, 2 cubiti otto gradi angolari ecc.  Quando sarà necessario riferire le diverse misure attualmente accreditate per questa unità astronomica babilonese con 2 (due) gradi per ogni cubito, sarà specificato il diverso valore dell’unità di misura.

L’ambigua stima, osservabile ma però possibile solo come misurazione multipla* (vedi i diversi casi nel libro: “La ragione della Bibbia”), del valore di 2 cubiti e illustrata nella diapositiva sopra con cielo più luminoso (azzurro), è da escludersi come osservazione indicata nella parte in [Lacuna]; in quanto nel reperto è specificato: “GE6 (notte)” e non SAG GE6 (inizio della notte)”.

Quando durante le misure che potevano essere fatte fra gli astri in osservazione era riscontrata (casualmente, ovvio) diverse volte, la stessa misura (esempio 2 cubiti) fra astri comunque di interesse astronomico, nel decidere quale “specifica” misura registrare nel reperto (o nelle note provvisorie), sembra che scegliessero di proposito quella che poteva coincidere pure con altri riferimento astronomici di loro interesse. [E’ un’ipotesi di monseppe2 che è definita: “Misura multipla“].

Ciò esclude che i 2 cubiti siano stati registrati in riferimento specifico al pianeta Marte anche se, a orario di inizio della notte, sarebbe comunque correttamente definibile comedi fronte (ina IGI) alla Luna con quel valore. 

Verso le ore nove, invece, la Luna [1] era posizionata nei Gemelli, alta 8 gradi da Tejat Posterior [5], e in modo da poter essere misurata con: “8 gradi (o 2 cubiti) di fronte (ina IGI) a Saturno [2] come illustra il resto della foto.

Poiché le tante verifiche astronomiche eseguite seguendo le informazioni che sono “nel reperto VAT 4956“, seppure applicate al diverso anno secolare 587bc rispetto a quanto finora accreditato al 568bc, hanno dato buoni e ragionevoli risultati, sorge lecita al domanda:

Saturno, nel 587bc, era nella costellazione del Granchio, come si evince dagli elaborati finora mostrati, o era nella costellazione dei Pesci (ricordo, solo 19 anni dopo però), come ora indicato in base a un 37° anno del re durante il 568bc“?

La diapositiva che segue, dovrebbe fare luce. Circa 4 mesi prima del cielo illustrato finora, fu visibile (e fu registrata) un’eclisse totale di luna sul finire della notte dell’8 gennaio “587bc”! Sotto sono gli elaborati del fenomeno astronomico di quel periodo.

 Questa eclisse è registrata nella Lbat *1420. Seppure l’eclisse sia astronomicamente confermata come essere occorsa durante il gennaio del 587bc, in quel reperto tale evento, è oggi necessariamente assegnato come essersi verificato durante un 17° anno del re, poiché, come reperto, è intestato con un primo anno [e non come 20° anno] del re di Babilonia Nabucodonosor II.

Si noti però, che il “VAT 4956”, al presente, è possibile stimarlo “solo” a un “37°” o un “38°” anno del re di Babilonia Nabucodonosor II.

In base a tale eclisse di Luna, (e dando “fiducia” alla registrazione nella Lbat *1420), i risultati sopra finora mostrati dovrei comunque ottenerli stimando le osservazioni presentate come durante il “18° anno del re”; anno del re che è, invece, attualmente accreditato all’evento della distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio.

Se però “astronomicamente” trovo questi risultati, leggendo un diario che è registrato per un 37/38° del re (e NON per un 17/18° anno), entro in un “paradosso” storico-astronomico che il buon senso non mi consente di accettare!

Per chiarire le idee ai visitatori, illustro come le assegnazioni della Lbat *1420 poterono essere state “alterate anticamente“, modificando (anticamente, o fra il 555bc e il 539bc), i “reali tempi dei regnanti (Nabopolassar e Nabucodonosor)” e qui riferiti al  re Nabucodonosor II. Le assegnazioni di anno di regno per entrambi i regnanti furono “alterate”  slittandoli con 20 anni ordinali verso Nabonedo.

In tal modo, quello che era il reale 624bc come primo anno di regno di Nabucodonosor, diventava oggi accreditato come da conteggiarsi dal  604bc. Sotto è presentato (con correzione mia), un elenco di eclissi che furono registrate nella Lbat *1420 (alias BM 38462).

Solo seguendo (o ricostruendo) le “registrazionioriginali degli anni di regno, che dovevano essere quelle che nella foto sono segnate in rosso, il “paradosso” storico-Astronomico sparisce completamente.

Poiché è facile fare confusioni, tenete conto che le date negative e nere nella foto sono “anni astronomici” e contano un anno in meno rispetto agli anni “secolari” (le date in verde), pur restando l’esatto stesso tempo o momento.

Gli anni di regno segnati in rosso, sono i “veri” anni che evidentemente furono registrati in origine nella tavoletta, prima che fosse stata alterata (falsata anticamente, ricopiandola diversamente e forse distruggendo la tavoletta originale) da Adda-guppì.

Gli anni che si desumono a seguito della falsa registrazione di “Primo anno di Nabucodonosor (II)” che si leggerebbe al rigo Obverse I,1 e che è  attualmente attribuito al secolare anno 604bc (-o603 astronomico), sono quelli in celeste.

Finisce qui la relazione inerente il secondo rigo Obverse del reperto astronomico “VAT 4956 stimato durante il 38° anno del re di Babilonia nel 587bc.

 

VAT 4956 – Pag._01a – Stimato al 38° di Nabucodonosor II nel 587bc.ultima modifica: 2019-03-24T18:05:00+01:00da monseppe

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