Il mais rosso di Baselice


Il mais arrivato dal Sud America, si adattò molto bene alle condizioni climatiche campane e dilagò, come coltivazione, anche nelle campagne baselicesi, così da divenire la base dell’alimentazione delle aree contadine e per le popolazioni più povere. Il mais rosso è un pianta particolarmente legata alla storia della campagna Baselicese . La sua storia è fatta di povertà, di lotta quotidiana, di miseria. Nessun cibo è stato universale come la polenta e nessun altro cibo ha salvato intere generazioni dalla fame. Negli anni Sessanta e Settanta, la tradizione di consumare polenta è andata progressivamente perduta e, di pari passo, si è persa l’abitudine di seminare i mais tradizionali per la polenta e  pizza di mais ( pizz d randinje). Si è anche perso il gusto della polenta tradizionale soppiantata da polente preparate con le varie farine industriali, dai tempi di cottura più brevi e di più facile reperimento ma dalle caratteristiche organolettiche piuttosto anonime. Il Mais Rosso è stato utilizzato per le sue straordinarie proprietà già ai tempi dei nostri bisnonni  e deve il suo caratteristico colore rosso all’alto contenuto di antocianine e di betacarotene sostanze di cui è ricco . Emerge inoltre  dai  racconti tramandati fino ai giorni nostri  che il mais rosso oltre all’ uso umano veniva utilizzato anche come medicinale per gli animali domestici. Il mais rosso Baselicese , è l’eccezionale risultato di incroci naturali frutto di un paziente lavoro di ricerca degli ultimi contadini che ancora custodivano la varietà nostrana sull’orlo dell’estinzione.

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Il mais rosso di Baseliceultima modifica: 2018-08-16T16:28:46+02:00da murganthia

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