Giovedì 9 novembre 2023 alle ore 18:00 a Napoli, presso il Salotto Vitanova – via Belsito 4 – presentazione del libro “Sulla Rotta di Enea – da Antandros alle sponde del Tevere” di Bruno Agolini (autore delle illustrazioni e delle didascalie) e Maria Teresa Moccia di Fraia (autrice dell’introduzione e dei versi), edito da Valtrend Editore (2023).
- Saluti di benvenuto:
- Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale
- Introduzione:
- Yvonne Carbonaro, scrittrice, giornalista e critica d’arte
- Relatore:
- Mimmo Grasso, poeta, saggista e critico d’arte
- Nel corso dell’incontro saranno proiettate alcune immagini del libro.
Maria Teresa Moccia Di Fraia, archeologa, già docente di latino e assessora alla Cultura del Comune di Pozzuoli, ha collaborato con la Soprintendenza Archeologica a progetti e studi sull’archeologia dei Campi Flegrei e non solo. Il progetto più importante che attualmente sta seguendo è “La Rotta di Enea”. L’eroe troiano nel suo viaggio ha toccato 5 paesi del Mediterraneo: Turchia, Grecia, Albania, Tunisia, Italia. Si tratta pertanto di un progetto di respiro europeo che mira ad una maggiore e più attenta diffusione della conoscenza dell’Eneide.
É da tale motivazione che nasce questo libro in italiano e in inglese “Sulla rotta di Enea”, in cui le vivacissime tavole che illustrano le varie tappe mirano a consentire una nuova lettura per immagini del poema e a riscoprirne tanti interessanti aspetti. Due sono gli elementi di novità rispetto alle trattazioni tradizionali: i disegni audacemente visionari del fantasioso pittore Bruno Agolini e l’eco evocativa dei frammenti poetici simili ad haiku della Moccia.
Il sottotitolo “Da Antandros alle sponde del Tevere” ci ricorda che Enea, fuggito con i Troiani sulla spiaggia di Antandros, costruì una flotta di venti navi, utilizzando il legno del Monte Ida sacro alla dea Cibele. Come naturalmente sappiamo fin dalle scuole medie, i 12 libri del poema si dividono nei primi sei che parlano del viaggio, che è viaggio di rifondazione (e non di ritorno come quello di Ulisse) e gli altri sei, che trattano di guerra, guerra finalizzata alla costruzione di una nuova città (e non alla distruzione come nell’Iliade), e sono encomiastici nei confronti della fondazione di Roma e della casa Giulio-Claudia. Proprio in mezzo, però, il libro sesto è dedicato ai Campi Flegrei e alla Sibilla Cumana, cioè al viaggio nell’Ade, tappa centrale e fondamentale della Rotta di Enea, a cui si rifà sia il titolo del libro sia il progetto di cui si è detto.