
L’esposizione sarà visitabile, con biglietto/abbonamento al Museo, tutti i giorni di apertura del Parco reale.

narrazione da un luogo aprendo ad altri "narratori"

L’esposizione sarà visitabile, con biglietto/abbonamento al Museo, tutti i giorni di apertura del Parco reale.

Il 2 e 4 novembre ingresso gratuito alla Reggia di Caserta per la Domenica al Museo e per l’apertura straordinaria di martedì in occasione della Festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate

Il 30 e il 31 ottobre 2025 il Parco Archeologico di Pompei ospiterà la Conferenza Internazionale dal titolo “Il Trionfo del Tiaso: Dioniso in Italia”.
L’evento, organizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura e l’Università Paris Cité, si propone di esplorare in profondità la figura e il culto di Dioniso (Bacco) nel contesto italiano e mediterraneo, partendo dal ritrovamento della “Stanza del Tiaso” nei recenti scavi.
La conferenza si articolerà su due giornate ricche di interventi e dibattiti, con la partecipazione di eminenti studiosi provenienti da istituzioni accademiche italiane e internazionali.
Programma della Conferenza
La giornata inaugurale di giovedì 30 ottobre sarà dedicata ai saluti istituzionali e a una serie di interventi che esploreranno la figura di Dioniso da differenti prospettive, analizzandone la diffusione del culto e il suo rapporto con il mondo femminile.
La seconda giornata di venerdì 31 invece sarà dedicata all’esplorazione dell’immagine del dionisiaco e ai festeggiamenti in onore del dio dal punto di vista dell’iconografia, dell’archeologia, dell’epigrafia, al fine di tracciarne un quadro interdisciplinare.
Un’ occasione per studiosi e appassionati di archeologia classica e storia delle religioni per approfondire la complessa e affascinante figura di Dioniso nel contesto culturale e artistico dell’antica Italia. L’ingresso è libero su prenotazione.
Per iscrizioni: iscrizioni@epcongressi.it
Ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento posti
IL CINEMA ITALIANO TORNA PROTAGONISTA ALLA REGGIA DI CASERTA
RIPARTE MAESTRI ALLA REGGIA LA RASSEGNA DELL’ATENEO VANVITELLI
Torna Maestri alla Reggia, la rassegna dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” dedicata agli incontri di cinema alla Reggia di Caserta.
L’ottava edizione dell’evento, nato per avvicinare la comunità accademica e il grande pubblico al nostro cinema, riparte con un prestigioso calendario di quattro appuntamenti, da novembre a dicembre 2025, con il consolidato format che vede registi e attori del cinema italiano intervistati da celebri firme del giornalismo, all’interno dello scenografico vestibolo superiore della Reggia di Caserta.
La manifestazione, divenuta negli anni un appuntamento molto atteso dal pubblico di appassionati e studenti, in occasione delle passate edizioni ha ospitato nomi illustri come Gianni Amelio, Pupi Avati, Marco Bellocchio, Margherita Buy, Sergio Castellitto, Carolina Crescentini, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Isabella Ferrari, Matteo Garrone, Paolo Genovese, Mario Martone, Riccardo Milani, Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek, Gianfranco Rosi, Gabriele Salvatores, Tony Servillo, Vanessa Scalera, Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone, Giovanni Veronesi, Paolo Virzì.
Il programma di Maestri alla Reggia sarà annunciato prossimamente.
Info su: maestriallareggia.it
La partecipazione a Maestri alla Reggia è gratuita, previa prenotazione fino a esaurimento posti disponibili.
Maestri alla Reggia nasce come momento di approfondimento culturale per i docenti e gli studenti dell’Ateneo e pertanto verrà data priorità d’ingresso a queste due categorie.
Le informazioni sulle modalità di prenotazione verranno comunicate alla pagina maestriallareggia.it
Dal 22 ottobre al 24 novembre la mostra “Tutto torna! Nuove acquisizioni e restituzioni alle collezioni della Reggia di Caserta”
L’esposizione che amplia il patrimonio del Museo del Ministero della Cultura è nelle retrostanze della Sala del Trono degli Appartamenti reali
Dal 22 ottobre al 24 novembre è aperta al pubblico la mostra Tutto torna! Nuove acquisizioni e restituzioni alle collezioni della Reggia di Caserta. Curatrici Tiziana Maffei e Valeria Di Fratta.
L’esposizione nelle retrostanze della Sala del Trono mette in luce le opere rientrate da diversi luoghi di cultura o acquisite negli ultimi anni alle collezioni del Museo del Ministero della Cultura.
La restituzione di beni è un processo fondato sulla collaborazione con altri istituti che risponde alla logica di ridare coerenza narrativa e integrità storica al patrimonio del Complesso vanvitelliano. La mostra racconta il percorso di riconsegna di dipinti, oggetti d’arredo e statue che, pur appartenendo alla Reggia di Caserta, si trovavano in prestito altrove.
Sono tornate al loro posto dal Palazzo reale di Napoli due sculture appartenenti alla Collezione Farnese: Talia e Melpomene, Muse della Commedia e della Tragedia; è stato riallestito il grande quadro Cimabue scopre le abilità di Giotto del pittore Tommaso de Vivo, concesso nel 2014 alla Prefettura di Caserta; sono rincasate, dopo aver fatto il giro del mondo, le due tele Allegoria della Sapienza e Allegoria della Storia, rispettivamente di Carlo Brunelli e Desiderio De Angelis.
Il Museo ha nuovamente esposto, poi, dopo settant’anni, il Centrotavola con vedute dei Palazzi Reali di Napoli, Capodimonte e Caserta, di Raffaele Giovine, omaggio della città di Napoli al re Ferdinando II. Infine nelle sale è esposta la serie dei ritratti borbonici con gli ovali raffiguranti Carlo di Borbone, Maria Amalia di Sassonia, Ferdinando IV e Maria Carolina d’Asburgo di Lorena, provenienti dal Museo di Capodimonte.
Le nuove acquisizioni della Reggia di Caserta ricostruiscono la realizzazione dell’apparato decorativo e figurativo del Palazzo reale, avviato da Luigi Vanvitelli e portato avanti dal figlio Carlo.
La prima in ordine di tempo è stata, alla fine del 2023, la coppia di modelli preparatori realizzati intorno al 1787 dal pittore siciliano Mariano Rossi per la volta della Sala di Alessandro. I due bozzetti raffigurano la Prosperità e la Forza. Appartenuti per oltre un secolo alla famiglia siciliana dei Messina, i dipinti furono molto probabilmente portati dallo stesso pittore in Sicilia al seguito del re Ferdinando nel 1801. Furono poi ceduti alla famiglia degli Imbornone e di lì trasferiti in eredità alla famiglia Messina.
La seconda acquisizione è Apoteosi della dinastia borbonica, opera di Fedele Fischetti del 1772. Destinata in origine alla Sala del Baciamano (corrispondente all’attuale Sala del Trono), essa permette di comprendere il progetto originario per l’affresco della volta voluto da Luigi Vanvitelli. Di fatto Fischetti non eseguì mai tale decorazione. Essa fu intrapresa solo diversi decenni dopo, per volontà di Ferdinando II di Borbone, da Gennaro Maldarelli che realizzò la Cerimonia della posa della prima pietra della Real Palazzo di Caserta. L’olio su tela è stato acquistato presso la casa d’aste Kunsthaus Lempertz di Colonia, grazie al finanziamento della Direzione Generale Musei.
Nel 2025, infine, il Museo ha recuperato un’altra significativa testimonianza del coinvolgimento di Fedele Fischetti nel programma decorativo degli Appartamenti reali della Reggia di Caserta. Si tratta dello studio preparatorio per gli affreschi della volta del Gabinetto degli Stucchi della regina Maria Carolina. Il disegno acquerellato rappresenta Venere adornata dalle tre Grazie, in omaggio alla stessa regina e alle sue virtù. L’opera è stata comprata presso la galleria Pandora Old Master Paintings di New York.
“Il patrimonio è uno strumento della narrazione del Museo e le acquisizioni sono una testimonianza della storia della Reggia di Caserta – afferma il direttore della Reggia di Caserta Tiziana Maffei – Il lavoro in questi anni è stato orientato al recupero, valorizzazione e conservazione degli spazi del Complesso vanvitelliano ma anche alla salvaguardia e all’arricchimento delle sue collezioni. Accrescere il patrimonio dell’Istituto è una responsabilità che richiede competenze interdisciplinari. Un impegno tecnico corale per il settore della cultura”.
L’esposizione è visitabile negli orari di ordinaria apertura degli Appartamenti reali con biglietto/abbonamento al Museo. Chiusa nelle giornate di gratuità.

Intensa è l’attività in Olanda, Germania, Spagna e Portogallo, presso istituzioni museali. I Synaulia possono vantare, inoltre, la partecipazione anche a produzioni di successo internazionale come film e documentari, in veste di compositori: le loro produzioni musicali sono infatti presenti in film come “Il Gladiatore”, pluripremiata pellicola di Ridley Scott e serie televisive di grande successo come “Roma”.
Alba è la nuova Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2027. L’annuncio è stato dato oggi, venerdì 17 ottobre 2025, dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso della cerimonia che si è svolta nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, alla presenza della Giuria della selezione e dei rappresentanti delle città finaliste.
A conquistare il titolo è stato il progetto “Le fabbriche del vento” con cui Alba ha saputo convincere la Giuria presieduta da Lorenza Baroncelli al termine della procedura di selezione, ottenendo la seguente motivazione:
“Il progetto si distingue per l’eccellente capacità di coniugare rigenerazione territoriale, innovazione artistica e partecipazione diffusa, attraverso un programma culturale di altissimo profilo. Si radica in una tradizione d’avanguardia che negli anni ha trasformato il territorio in laboratorio creativo, proiettandosi verso il futuro con iniziative destinate a diventare appuntamenti fissi nel panorama artistico nazionale e internazionale.
Il piano integrato coniuga mostre, installazioni e interventi nello spazio urbano e paesaggistico, valorizzando talenti emergenti e attivando reti interistituzionali. La dimensione diffusa trasforma l’intero territorio in una piattaforma espositiva che promuove non solo la conservazione ma anche la sperimentazione. Particolarmente rilevanti sono gli interventi di rigenerazione urbana, accompagnati da percorsi formativi innovativi rivolti a giovani e a scuole con un’attenzione costante all’accessibilità e all’inclusione sociale, a testimonianza di una forte sensibilità verso le comunità locali.
Il modello di governance partecipativa, rafforzato da un partenariato pubblico-privato e dal coinvolgimento di realtà impegnate nel sociale, garantisce sostenibilità economica e continuità progettuale oltre l’anno di designazione. Il dossier aggrega esperienze già attive – residenze, festival, esposizioni – costruendo una rete policentrica sul territorio e favorendo sinergie tra amministrazioni, istituzioni culturali, associazioni e comunità. L’armonico equilibrio tra interventi di lungo periodo e iniziative specifiche per l’anno della Capitale sottolinea la visione strategica e la concretezza esecutiva dell’intero progetto”.
“Con la Capitale dell’arte contemporanea abbiamo, ancora, messo in moto le energie delle forze sociali, delle strutture e dei territori che hanno voglia di emergere, di farsi notare o anche solo di essere riconosciuti per la loro esperienza e la loro creatività”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
“Questa iniziativa – ha continuato il Ministro – non è soltanto una gara, ma uno strumento per incoraggiare tutti i territori a mettersi in gioco, con la loro forza ereditata attraverso la stratificazione storica. Ogni identità esprime un carattere profondo, che trova modo di interagire nel rapporto tra l’uomo e il paesaggio, secondo un canone che si eredita e si trasmette. La città riceve il titolo in quanto laboratorio aperto che ha una prospettiva. Non si riceve un premio alla carriera cittadina, si riceve un premio per ciò che si vuole fare e donare. Questo è il senso di questo riconoscimento”.
Alba riceverà un contributo di un milione di euro, destinato alla realizzazione delle iniziative previste nel dossier di candidatura.
Per ulteriori approfondimenti
https://capitaleartecontemporanea.cultura.gov.it
Le prossime elezioni regionali rappresentano un tempo decisivo per la vita della Campania. Non sono un mero passaggio formale, ma un momento che interpella la coscienza di ciascuno di noi. Partecipare non è un gesto opzionale: è il segno che crediamo ancora nella possibilità di costruire insieme una terra più giusta, più libera, più fedele alla propria vocazione. Ogni voto esprime fiducia nella vita comune, riafferma la responsabilità verso chi ci sta accanto e verso le nuove generazioni.
Se la partecipazione è luce che illumina il futuro della nostra terra, l’indifferenza è l’ombra che lo oscura. Non prendere parte al voto non è un gesto neutrale: indebolisce il tessuto democratico e consegna a pochi le decisioni che riguardano l’intera comunità. Restare a casa significa rinunciare a quella porzione di futuro che ciascuno può costruire, lasciando che siano altri a determinare il destino della nostra regione. In un tempo in cui sfiducia e rassegnazione rischiano di spegnere l’energia civile, ricordiamo che ogni cittadino è portatore di valore e responsabilità. Ogni assenza pesa sul bene comune; ogni partecipazione, invece, diventa seme di speranza, fiducia e impegno condiviso.
La 50ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, celebrata a Trieste, ci ha ricordato che la democrazia non è un meccanismo astratto, ma un tessuto vivo che si nutre di partecipazione e di attenzione reciproca. Come ricordava Giorgio La Pira, «i destini di una città sono i destini dell’uomo che vi abita». Ogni voto è quindi un atto di fiducia e di responsabilità verso la comunità di appartenenza e verso chi verrà dopo di noi. La politica non è solo gestione del potere, ma cura delle persone e dei luoghi, investimento sul futuro comune.
A quanti si candidano, specialmente a coloro che si riconoscono nei va lori del Vangelo, chiediamo coerenza, coraggio e visione. La Dottrina sociale della Chiesa non offre ricette immediate, ma indica principi esigenti: mettere al centro la dignità della persona (dal concepimento fino alla morte); promuovere la giustizia sociale nella garanzia del lavoro e dei servizi; diritto alla salute; custodire il creato; cura delle aree interne; orientare le politiche al bene comune. La libertà senza responsabilità è vuota; la responsabilità senza coscienza morale rischia di tradire il bene comune.
Come Pastori della Campania, ci impegniamo a collaborare, nel rispetto delle diverse competenze, con chi sarà chiamato dalla volontà popolare a guidare la Regione. La nostra disponibilità non è formale: la Chiesa desidera essere alleata di ogni processo che ridia speranza ai giovani, dignità al lavoro, sostegno alle famiglie e cura ai più fragili. Vogliamo che nessun territorio resti ai margini, che nessuna comunità si senta esclusa dal cammino comune: la Campania intera, in tutte le sue differenze, merita futuro, attenzione e protagonismo.
Invitiamo tutti i cittadini a recarsi alle urne con rinnovata fiducia, entusiasmo, lucidità e senso di responsabilità. Non lasciamo che prevalgano cinismo o rassegnazione: il nostro voto è un atto di speranza e di fraternità, capace di costruire relazioni, città e comunità più solide. È tempo di credere che, insieme, possiamo scrivere una pagina nuova di democrazia, partecipazione e bene comune.”
Pompei, 14 ottobre 2025 I vescovi della Conferenza Episcopale Campana
RAI 1 a mezzanotte il turismo! –