Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, 20 ottobre 2023 | Anteprima del docufilm “Quel che Resta”, un sentito omaggio a Angelo Vassallo, il “Sindaco Pescatore”

Nella suggestiva cornice dell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati,  venerdì 20 ottobre, a partire dalle ore 15:00 in via Campo Marzio 78, si terrà l’anteprima del docufilm intitolato “Quel che Resta”, un sentito omaggio a Angelo Vassallo, noto come il “Sindaco Pescatore”. Questa emozionante produzione è stata realizzata e diretta da Luca Pagliari. “Quel che Resta” è molto più di un semplice documentario; rappresenta un’ulteriore testimonianza, dopo due libri e una fiction, della vita straordinaria di Angelo Vassallo e del suo strenuo impegno nella difesa del territorio dal malaffare. La storia di Angelo Vassallo, un vero baluardo del proprio territorio, si erge come un monito per le giovani generazioni e per tutti coloro che desiderano intraprendere la strada della politica onesta e dell’amministrazione virtuosa.

All’incontro,  trasmesso anche in diretta streaming sulla webtv della Camera(https://webtv.camera.it/conferenze_stampa) interverranno

  • Dario Vassallo fratello di Angelo Vassallo e Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore;
  • Francesco Tosi, Sindaco di Fiorano Modenese;
  • Anna Maria Anselmi, Avvocato della Fondazione Vassallo;
  • Stefania Ascari, membro delle commissioni Giustizia e Antimafia, Deputata del Movimento 5 Stelle;
  • Massimo Martinelli, Direttore de “Il Messaggero”; e
  • Antonio Ingroia, Avvocato della Fondazione Angelo Vassallo, già Magistrato.

“Angelo Vassallo non conosceva l’arte del compromesso. La sua vita è stata un esempio di onestà, etica e legalità, concetti che non hanno alcun colore politico. È con orgoglio che Luca Pagliari ha accettato l’incarico di creare questo documentario di 24 minuti, un lavoro semplice e privo di retorica, costruito per sottrazione. In esso, non c’è spazio per frasi fatte o per una colonna sonora artificiale, poiché la storia di Angelo Vassallo è raccontata dalle onde del mare, dal vento, dal cigolio delle barche ormeggiate e dal frinire delle cicale – la musica della natura che Angelo amava così profondamente. Il documentario ha due protagonisti principali: Dario Vassallo, il fratello di Angelo, che da oltre un decennio lotta per scoprire la verità; e Gerardo Spira, il Segretario Comunale che si unì ad Angelo nella sua battaglia per ripristinare la legalità perduta. Le parole che essi pronunciano sono come pietre, testimoni della loro determinazione”.

Luca Pagliari, l’autore del docufilm, afferma che questo lavoro va visto non per la sua bellezza, ma per la sua utilità nel farci comprendere cosa significhi realmente fare politica autentica. 

Luigi Scorrano Il Dante “fascista”. Saggi, letture, note dantesche”, Longo Editore, 2001

Aspettando il 700° anniversario della morte di Dante: conversazione con Luigi Scorrano – Bisogna dire che noi italiani per le ricorrenze importanti ci prepariamo per tempo. Lo abbiamo dimostrato di recente per i 150 anni dell’Unità d’Italia e per il centenario della Grande Guerra. L’anno venturo, 2021, ci sarà la ricorrenza del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, il padre della nostra lingua, il nostro Sommo Poeta. Ci stiamo preparando fin dall’anno scorso, quando lo scrittore Paolo Di Stefano lanciò sul “Corriere della Sera” (24 aprile 2019) l’idea di istituire il cosiddetto Dante-Dì, una giornata, ogni anno, in cui ricordare il poeta fiorentino, prescindendo dalla pur ineludibile scadenza del canonico settimo centenario della morte. L’idea è stata istituzionalizzata dal Governo che ha indicato nel 25 marzo di ogni anno il giorno in cui celebrare il poeta. La data coincide nella fiction della Commedia con l’inizio del viaggio ultraterreno di Dante, 25 marzo 1300. Sull’iniziativa abbiamo voluto sentire Luigi Scorrano, dantista salentino tra i più autorevoli.

Professore, che pensa dell’istituzione del DanteDì per celebrare Dante nel settecentesimo anniversario della sua morte nel 2021 e poi come ricorrenza annuale? Non mi pare fuor d’opera, ricordare uomini e opere illustri e a tenere allenata la memoria. Sia dunque benvenuto il giorno dedicato a un uomo d’ingegno o a un’opera che dia impulso a un positivo passo avanti nelle scienze.

Il Novecento è stato per il dantismo salentino un secolo di grandi interpreti. Penso ad Aldo Vallone, a Mario Marti, a Lei stesso, a tanti altri meno conosciuti. E’ stato un caso o c’è un precedente terreno di coltura, una matrice comune?  Non sono mancati studiosi eccellenti nel campo della dantistica attentissimi agli argomenti danteschi. Due i nomi di rilievo: Mario Marti nel campo della filologia e Aldo Vallone in quello della critica letteraria. Accanto a loro le esperienze di minori che ne hanno sostenuto il lavoro; Enzo Esposito, Michele dell’Aquila, Leonardo Sebastio, Ruggiero Stefanelli, ecc. All’estero poi Dante è stato oggetto di attrazione per i grandi poeti come Pound, Eliot, Dorothy Sayers etc.., una incredibile quantità di grandi firme. Un caso, Lei si chiede? Forse qualcosa a cui la nostra terra era chiamata. – Pubblicato il 9 Luglio 2020 a cura di Gigi Montonato http://www.iuncturae.eu/2020/07/09/aspettando-il-700-anniversario-della-morte-di-dante-conversazione-con-luigi-scorrano/

Luigi Scorrano Il Dante “fascista”. Saggi, letture, note dantesche”, Longo Editore, 2001 – #longoeditore
Dante è, nelle pagine del libro di Scorrano, al centro di un’indagine variamente articolata ma unitaria. Si va dalla Lectura in senso istituzionale, ma con novità di prospettive, all’esplorazione della presenza-fortuna di Dante dal Cinquecento al Novecento. In Cellini, Sereni, Moravia, Piovene, Bevilacqua sono saggiati modi e forme del riuso del dettato dantesco, ma anche le ragioni profonde che lo definiscono e lo giustificano. Non un semplice rilevamento di somiglianze o identità verbali, ma ricerca di affinità ed esplorazione del dialogo intrecciato attraverso il tempo con il grande modello.  
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Luigi Scorrano dopo il conseguimento della maturità magistrale, frequentò per un biennio, a Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Successivamente si trasferì a Lecce e conseguì la laurea in Materie letterarie con il massimo dei voti e la lode.

Ha svolto l’attività di docente presso la scuola secondaria. Ora è in pensione. Ha collaborato e collabora a riviste di critica letteraria. È critico letterario, studioso, dantista. È presidente del Gruppo Incontri. Il suo impegno politico come consigliere comunale e assessore alla cultura del Comune di Tuglie ha lasciato una traccia indelebile per le attività culturali svolte e le proposte innovative attuate.

È studioso. Non è uno scrittore. Non racconta storie né finzioni. La sua onestà intellettuale può anche dispiacere ad alcuni ma rappresenta la sua originalità e fa la differenza nel mondo della letteratura. Non è incline a compiacimenti di comodo. Riservato. Educato. Cordiale. Non ama apparire, né lo allettano le cerimonie rappresentative del nulla. Considera la poesia come espressione e ricerca necessaria, unica, densa, concisa, memorabile. È per una letteratura che si propone di porsi degli obiettivi smisurati, anche al di là di ogni possibilità di realizzazione, capace di imprese che nessun altro osa immaginare. La sua scrittura non è approssimativa, causale, sbadata… tutt’altro.

Ama i libri e la loro esattezza. Chirurgo della scrittura, taglia, cuce con genialità i concetti e le espressioni linguistiche. Sa concertare molto bene la musica delle parole.

I suoi interessi letterari convergono principalmente al tema del dantismo. È peraltro il più assiduo frequentatore dei testi novecenteschi alla ricerca delle presenze e tracce dantesche nella poesia e letteratura italiana e non solo, considerando che Dante è indubbiamente uno dei pochi scrittori (con Omero, Shakespeare e Goethe) ad avere influenzato fortemente la scrittura e il pensiero del Novecento.

Scorrano delle opere di Dante ha indagato ogni parola, ogni contesto, ogni personaggio elaborando analisi, critica, interpretazione e osservazioni.

In Modi ed esempi di dantismo novecentesco, pubblicato a Lecce nel 1976, Adriatica Editrice Salentina, Scorrano mette in luce la sua bravura. Il libro è da considerarsi il primo volume interamente dedicato al tema del dantismo.

I temi trattati indicano una pista feconda per la ricerca, quella secondo cui i recuperi stilistici e lessicali di Dante, da parte degli scrittori del Novecento sono quasi sempre spie di sorprendenti allusioni tematiche, attraverso le quali il contemporaneo chiede al classico una sorta di collaborazione per la ricerca di un significato dell’esperienza letteraria.

Questo libro convinse gli specialisti e accademici tanto da invitare nel 1977 Scorrano a Roma presso la Casa di Dante al convegno “Dante nella letteratura italiana del Novecento”. In quella occasione relazionò su Dante e i crepuscolari.

  • Documentare il suo lavoro è veramente difficile. Per brevità si elencano alcune delle sue opere:
  • − Alberto Bevilacqua, Editore La Nuova Italia, 1983;
  • − La fenice, la cenere. Saggi e note su Gabriele D’Annunzio, Editore Ferraro, 1988;
  • − Presenza verbale di Dante nella letteratura italiana del Novecento, Editore Angelo Longo, 1994;
  • − Il polso del presente. Poesia, narrativa e teatro di Cesare Giulio Viola, Editore Mucchi, 1994;
  • − Tra il “banco” e l’altre rote”. Letture e note dantesche, Editore Angelo Longo, 1996;
  • − Il Dante “fascista”. Saggi, letture, note dantesche, Editore Angelo Longo, 2001;
  • − Carte inquiete. Maria Corti, Biagia Marniti, Antonia Pozzi, Editore Angelo Longo, 2002;
  • − Don Francesco Pedretti. Uno sguardo largo quanto il mondo, Edizioni Centro Ambrosiano, 2009.
  • − Ha curato la pubblicazione del libro “Pricò” di Cesare Giulio Viola, Editore Lupo, 2012.
  • https://www.elioria.com/wp-content/uploads/2012/02/Luigi-Scorrano.pdf

UN raDuno cON il cuOre, nel SEGno della solidaRiETà e dell’amOre.

Il 24 settembre la città di Cimitile ospita il primo raduno campano di trapiantati di organi e di chi è ancora in attesa. L’AIDO Avellino, l’AIDO NOLA – CIMITILE, con il contributo di Terra Mia APS e ANED Regione Campania, daranno Vita, in tutti i sensi, ad una giornata all’insegna della solidarietà, dell’amore, della speranza per offrire la possibilità a chi ancora aspetta un trapianto e a chi lo ha già avuto, di confrontarsi sulla tematica e di vivere un momento di spensieratezza e di convivialità.

Dopo una prima accoglienza all’interno delle basiliche, gli ospiti potranno seguire il convegno “Se io sono qui è perché qualcuno ha detto si!”, moderato da Melania Mollo, con la partecipazione di:

  • il Presidente Gruppo Aido Nola – Cimitile, Felice Peluso;
  • il presidente AIDO Avellino Giovanni Spiniello;
  • Luisanna Annunziata, Segretario regionale ANED Campania;
  • il Presidente Terra Mia APS  Giovanni Petillo; i
  • l Sindaco di Cimitile  Filomena Balletta;
  • il Presidente della Fondazione Premio Cimitile  Felice Napolitano;
  • il Presidente AIDO Regione Campania Guglielmo Venditti;
  • il Responsabile Trapianti Ospedale “Santa Maria della Pietà” di Nola  Narni Mancinelli;
  • il Primario dell’Unità Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Nola dr. Vincenzo Galluccio ;
  • Vincenzo del Giudice del Centro Regionale Trapianti e
  • Davide Viggiano Nefrologo e Professore Associato presso Università degli Studi di Napoli “Luigi Vanvitelli”.

A chiusura del convegno vi sarà la Santa Messa e una breve visita guidata del sito archeologico in cui si svolge l’evento.

Un raduno, questo, fortemente voluto da tutte le forze campane in campo da sempre per la diffusione di un messaggio che, se ben trasmesso, rappresenta una possibilità di rinascita e di resurrezione corporale e spirituale.

Il primo raduno, il primo di serie di incontri che avranno come unico obiettivo la gioia dei protagonisti e il risveglio di sentimenti da tempo assopiti e gettati nel fragile dimenticatoio dell’indifferenza umana.

Sabato 24 giugno 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro L’egoismo dei deboli di Maria Gabriella Mariani, Readaction editrice

“…Col tempo poche cose cambiano di noi: forse la più significativa è l’illusione che si possa cambiare veramente. Stella era sicura che quella fosse la volta buona: “Ora o mai più”, andava ripetendo tra sé, facendo sempre più fatica a non far trasparire nulla. Viveva come in una bolla: era completa- mente fuori di sé, eccitata, euforica…”

Si terrà sabato 24 giugno 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario “Vitanova” – Viale Gramsci 19 – la presentazione del libro L’egoismo dei deboli di Maria Gabriella Mariani, edito da Readaction editrice.

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parleranno con l’autrice:
  • Silvana Guida, promotrice culturale attraverso la Blu Parthenope eventi e comunicazione
  • Pierantonio Toma, giornalista e scrittore
  • Filippo D’Eliso, poeta e compositore
  • L’autrice leggerà alcuni brani tratti dal libro.

Il libro Fratelli, amici, amanti, quale che sia il rapporto che lega tra loro i vari personaggi di questi racconti, c’è un elemento che li accomuna e li caratterizza: consapevolmente o inconsapevolmente sono persone fragili. Le cause, molteplici: ignavia, superficialità, solitudine, frustrazione. Alcuni di loro credono di aver capito tutto di questa esistenza, altri si sentono in credito verso la vita, altri ancora hanno paura di cominciare o ricominciare a vivere. La società li ha emarginati, la famiglia li ha traditi; nessuno di loro è disposto a concedere o a concedersi. In questa dilagante crisi di valori il loro egoismo è per certi aspetti una difesa, per altri una denuncia.

L’autrice  – Maria Gabriella Mariani è una concertista e scrittrice napoletana. Ha scritto una quarantina di racconti, un’opera teatrale – testo e musica – e otto romanzi, tra i quali: Ologramma. Sette vite per non morire(Guida 2019) – Premio “Argentario” 2020; Riflessi. Storia di storie senza storia (Tullio Pironti, 2014) – Premio Internazionale “M. Cumani Quasimodo” 2017; Consonanze imperfette (Zecchini 2010), Presenze (Sovera 2008), I sogni della ragione non generano mostri (Genesi 2020).
Le sue opere sono spesso collegate alle sue composizioni musicali. Dal 2010 ha pubblicato sei raccolte di musiche e ha inciso altrettanti CD per la Bongiovanni e la Da Vinci Classics di Osaka. In musica ha vinto il premio del Senato della Repubblica Italiana e recentemente, come pianista e compositrice, cinque Global Music Awards (USA). Recensioni ai suoi libri sono state pubblicate sulla Terza Pagina di quotidiani e riviste culturali. I suoi lavori sono stati presentati al Teatro S. Carlo, RAI TRE, RSI.ch, RAI-RADIO TRE. I suoi racconti, tradotti in tedesco, sono stati rappresentati in Germania in collaborazioni con istituzioni culturali (See Campus Schwarzheide-Niederlausitz, Dresda).
Nel 2018 le è stato conferito il Premio “Napoli per l’Eccellenza – Civicrazia”assieme allo scienziato Telethon  A. Ballabio.

Sabato 10 giugno 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del romanzo postumo di Delia Morea “Una corsa verso il vento”, Avagliano Editore 2022

Sarà presentato sabato 10 giugno 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova – Viale A. Gramsci 19 – il romanzo postumo di Delia Morea “Una corsa verso il vento”, edito da Avagliano Editore (2022).

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale
  • Presenterà il libro
  • Manlio Santanelli, drammaturgo e scrittore
  • Condurrà l’incontro
  • Yvonne Carbonaro, scrittrice, giornalista e critica d’arte
  • Letture e intermezzi musicali a cura di Antonella Morea
  • Il ricavato sarà devoluto alla Lega Italiana Fibrosi Cistica Campania Il libro – Il clima di tensione che si creò allo scoppio del secondo conflitto mondiale, le intimidazioni nei confronti degli ebrei dopo l’invasione della Polonia e le ripercussioni sugli altri stati europei che dichiararono guerra alla Germania rivivono nel romanzo “Una corsa verso il vento” (Avagliano Editore), l’ultimo libro della compianta Delia Morea.Protagonisti della vicenda sono tre ragazzini che, per la loro purezza e bontà, vengono scelti per compiere un viaggio a ritroso nel tempo che li condurrà in un universo fantastico popolato da fate ed elfi.

Anche questa dimensione, come in quella reale da cui provengono, è caratterizzata dalla violenza: il mondo “altro” di Oberon e Titania è minacciato dalla brama di potere di Malveron, che domina incontrastato sul regno oscuro.
Toccherà ai tre piccoli eroi impadronirsi della pietra magica che rende invincibili e restituirla ad Oberon per risvegliarlo dallo strano torpore in cui è scivolato.
Guidati dal poeta/mago Taliesin, Katy, Rosarina e Sal si ritroveranno nell’Inghilterra del Cinquecento ad assistere a una recita del “Sogno di una notte di mezza estate” tenuta in onore di Elisabetta I Tudor al teatro Globe.
L’avventura temporale segna per il giovane trio il passaggio all’età adulta che comporta la parziale rinuncia ai propri sogni, come è consapevole “Mastro” Shakespeare che vorrebbe far recitare nuovamente Rosarina nel ruolo di Giulietta ma desiste dal trattenerla perché sa che appartiene a un’altra epoca.
Nella parte ambientata nel mondo fatato si colgono i richiami a Shakespeare e al ciclo arturiano ma il repertorio di citazioni presenti nel testo non si limita alle opere del Bardo e alla saga di Re Artù, come dimostra la scena horror, quasi un omaggio a King, in cui Katy affronta il mostro dai denti aguzzi intenzionato a cavarle gli occhi.
Ancora una volta, come in “Romanzo in bianco e nero”, edito sempre da Avagliano, l’Autrice mette al centro della narrazione la Storia e suggerisce che solo raccogliendone la lezione e riscoprendo il valore dell’amicizia e l’importanza della conoscenza è possibile costruire un futuro all’insegna della pace e del rispetto reciproco.
Il messaggio di libertà e di speranza verso il futuro giunge al lettore forte e chiaro in questa fiaba incentrata sull’eterno conflitto tra il Bene e il Male e rivolta a un pubblico senza età proprio perché priva di quell’approccio didascalico che penalizza talvolta la letteratura per ragazzi.  Una fiaba contro la guerra il romanzo postumo di Delia Morea

Delia Morea (Napoli 1952-2020), scrittrice e giornalista, è stata autrice di romanzi, racconti, saggi e pièces per il teatro. Nel 2002 ha vinto la seconda edizione del premio letterario Anna Maria Ortese, nel 2004 è stata finalista al premio teatrale Napoli Drammaturgia Festival. Ha pubblicato, tra gli altri, i saggi: Lazzari e Scugnizzi, Briganti Napolitani, Vittorio De Sica. L’uomo, l’attore, il regista, Storie pubbliche e private delle famiglie teatrali napoletane, la raccolta di testi teatrali La Voce delle mani, con la prefazione di Enzo Moscato. Con Avagliano editore ha pubblicato i romanzi: Quelli che c’erano (2007), Una terra imperfetta (2013). Il suo ultimo libro “Romanzo in bianco e nero” (Avagliano 2019) è stato candidato al Premio Strega 2019.

Sabato 3 giugno 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro L’uomo della posta di Nando Vitali (Castelvecchi)

Si terrà sabato 3 giugno 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario “Vitanova” – Viale Gramsci 19 – la presentazione del libro L’uomo della posta di Nando Vitali, edito da Castelvecchi.

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • dialogheranno con l’autore
  • Pierantonio Toma, giornalista e scrittore
  • Sergio Saggese, scrittore
  • L’attrice Adriana Carli leggerà alcuni brani tratti dal libro.

Il libro – Lorenzo, un semplice impiegato delle poste, si ritrova a frequentare le riunioni degli Alcolisti Anonimi ed è lì che conosce Maria Pesce. Si guardano prima con diffidenza poi con sempre crescente curiosità e le loro due esistenze, risucchiate nel gorgo del caos, si ritrovano d’un tratto coinvolte in una serie di coincidenze che si ripetono anche nel tempo che verrà, quello che decideranno di condividere. Un amore che impone il prezzo di scelte difficili, che si scontra con un destino beffardo che pare poter decidere della vita e delle emozioni, persino della morte, e che inizia a somigliare sempre più a un incidente, l’ennesimo che li accomuna. Nando Vitali percorre il sentiero tortuoso del sentire umano e ci conduce nel perimetro di una storia in cui la vita corre, il desiderio le arranca dietro e non lesina trappole e illusioni.

L’autore – Scrittore, editor, docente di Scrittura e lettura creativa, Nando Vitali attualmente collabora con il quotidiano «la Repubblica». Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo Quasi un dizionario. Scritti e saggi di L. Compagnone, Chiodi storti. Da Ponticelli a Napoli Centrale, Effetto domino, dieci autori in cerca di un romanzo (testo collettivo a cura di P.A. Toma), I morti non serbano rancore, Foibe. L’avventurosa storia del Capitano Goretti, Bosseide. La fascinazione del male. Con Castelvecchi ha pubblicato il romanzo Ferropoli (2017). Ha fondato e dirige la rivista letteraria internazionale di narrativa e illustrazione «Achab».Libriamoci web – Nando Vitali, l’uomo della posta -rainews.it/tgr/campania –  26/05/2023 Servizio di Claudio Ciccarone – Montaggio di Carmine Santelia


 

Sabato 27 maggio 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro La notte nuda. Le novelle dello scandalo di Luigi Pirandello, a cura di Raffaele Messina, Marlin editore

“Uh poi, vendere i figliuoli: come le piglia lei le cose! Non s’è voluto far danno a nessuno; anzi, il bene di tutti; e se la cosa poi è andata a finir così male, creda che la colpa è soltanto del buon cuore. Del resto, i figliuoli, c’è anche il modo di comperarli legalmente. Quando non si possono avere, s’adottano. Ma questo non era un modo per il marito e la moglie di cui vi parlo. L’adottare un figliuolo, a loro, non sarebbe servito a niente…”  pag. 183

Si terrà sabato 27 maggio 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario “Vitanova” – Viale Gramsci 19 – la presentazione del libro La notte nuda. Le novelle dello scandalo di Luigi Pirandello, a cura di Raffaele Messina, edito da Marlin editore.

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parleranno con il curatore
  • Pierantonio Toma, giornalista e scrittore
  • Silvana Guida, promotrice culturale attraverso la Blu Parthenope Eventi e Comunicazione   
  • L’attrice Adriana Carli leggerà alcuni brani tratti dal libro.

Il libro – La raccolta, corredata di un acuto saggio introduttivo del curatore, comprende diciassette novelle di Luigi Pirandello poco note al grande pubblico, pur essendo di alta qualità letteraria e di straordinaria attualità. Novelle che per il lettore odierno in molti casi costituiranno una ‘scoperta’, essendo state a lungo rimosse dalla produzione editoriale destinata al grande pubblico a causa della natura scandalosa dei temi affrontati: la piaga dei preti pedofili e altre miserie degli uomini di Dio; la difficile conquista dell’autodeterminazione della donna, tra aborti negati, uteri in affitto e stupri di gruppo. Poi, ancora, la condizione dei figli dei genitori separati e altre storie d’infanzia o di adolescenza rubate, e i tanti volti del Risorgimento tradito, dell’affarismo politico e del taglieggiamento mafioso, fino alla parodia del regime fascista.

L’autore – Luigi Pirandello (Girgenti 1867 – Roma 1936), è uno degli autori più rappresentativi del Novecento, interprete della crisi dell’uomo contemporaneo. Il fu Mattia Pascal (1904) e Uno nessuno e centomila (1925) segnano il passaggio dal romanzo naturalistico a quello più moderno, focalizzato sul mondo interiore dell’individuo. La raccolta Novelle per un anno (1922) rappresenta il ‘sapore acre’ della vita in tutte le sue molteplici manifestazioni. Sei personaggi in cerca d’autore (1921) costituisce una rivoluzione nella drammaturgia del suo tempo. La fama internazionale nel 1934 gli valse il Premio Nobel.

Il curatore – Raffaele Messina, docente e scrittore, vive e lavora a Napoli ma è originario di Acireale (CT). Dottore di ricerca in Italianistica, insegna presso il Liceo linguistico “Mario Pagano” di Napoli e ha ricoperto gli incarichi di supervisore di tirocinio e di professore a contratto presso l’Università di Salerno e la “Federico II” di Napoli. Collabora a “l’Espresso Napoletano” e “il Quotidiano del Sud”. Tra le sue opere più recenti ricordiamo i romanzi “Ritrovarsi” (Guida, 2018) e “Artemisia e i colori delle stelle” (Colonnese, 2022).

Sabato 20 maggio 2023 – Salotto letterario Vitanova, Napoli, “Sergio Rubino, pittore, scultore e ceramista anacaprese “, omaggio all’artista di Yvonne Carbonaro pubblicato sul n. 3 della Rivista di storia, arte e scienze “Bollettino Flegreo” (D’Amico Editore)

Sarà presentato sabato 20 maggio 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova – Viale A. Gramsci 19 – “Sergio Rubino, pittore, scultore e ceramista anacrapese “ omaggio dedicato all’artista da Yvonne Carbonaro sul n. 3 della Rivista di storia, arte e scienze “Bollettino Flegreo” (D’Amico Editore)

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parleranno con l’autrice
  • Silke Weigand Rubino, moglie e collaboratrice dell’artista
  • Maurizio Erto, storico, vicedirettore del “Bollettino Flegreo”
  • Modererà l’incontro Pier Antonio Toma, giornalista e scrittore
  • Intermezzi musicali a cura de “I Fisarmà” – Filidei Catalano e Giuseppe Maddaloni
  • L’incontro sarà accompagnato dalla proiezione degli acquerelli di Sergio Rubino, con la ricostruzione ideale delle favolose ville di Tiberio a Capri, già esposti al MANN.Sergio Rubino nasce ad Anacapri nel 1948. Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto d’Arte si abilita all’insegnamento di educazione artistica ed insegna per diversi anni. Successivamente si dedica a tempo pieno alla produzione di opere artistiche e dà vita ad un laboratorio di ceramica ottenendo numerosi e prestigiosi riconoscimenti. Le panchine maiolicate da lui realizzate nella piazza Diaz di Anacapri, riprodotte in tutte le guide turistiche, sono famose in tutto il mondo, così  come i bicchierini e le bottiglie in ceramica, che l’artista ha creato per primo in Italia per lanciare il primo limoncello italiano.

Agli inizi degli anni Novanta si trasferisce in America con la sua famiglia, dove apre a Manhattan un studio/laboratorio e dopo due anni, nel 1993, fonda la Rubino’s Art Village a Jeffersonville, nello stato di New York.

Intanto si adopera anche come restauratore di importanti opere, come il Cristo ligneo del 1700 attualmente collocato sull’altare maggiore della Chiesa di S. Sofia ed il restauro degli stucchi dell’altare maggiore della chiesa di S. Michele entrambi ad Anacapri. Suo anche il restauro di un antico ristorante del 1610 sul lago di Zurigo sotto tutela dei Beni Artistici della Svizzera.

Lavori suoi sono esposti in prestigiose collezioni pubbliche e private (anche di capi di Stato), tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York e il Bermudian Underwater Exploration Institute, Hamilton, Bermuda.

Sue anche la monumentale opera “Capri in Miniatura”, collocata ad Anacapri, e la serie di cartoline “Acquerelli di Capri” da cui sono stati realizzati poster e foulard.  Su proposta dell’A.A.C.S.T. di Capri ha realizzato 200 opere in ceramica sistemate lungo il “Sentiero dei Fortini” ad Anacapri, oggi Ecomuseo.

Per il museo “SanGimignano1300”, realizzato dai figli Michelangelo e Raffaello Rubino ha creato sculture per le vetrine.

Il 2 Giugno 1996, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli ha conferito l’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica.  Fonte:  bellearti.amicucci.it

Il «Bollettino Flegreo» (rivista fondata nel 1909 dall’avvocato socialista Raimondo Annecchino) pubblica contributi di storia, archeologia e scienze riguardanti i Campi Flegrei, Napoli e la sua provincia. La quarta serie, inaugurata nel 2022, accoglie anche saggi, articoli e discussioni riguardanti l’attualità politica e ogni aspetto della cultura e della storia contemporanea.

La D’Amico Editore è sorta con la ferma volontà di proporsi come una “bottega dell’editore” all’antica, valorizzando quelli che erano i caratteri originari di questa nobile professione; un luogo, cioè, dove autori, committenti e lettori si ritrovavano per trasformare in realtà editoriale i sogni, i progetti, le storie di vita vissuta, gli studi accademici, i reportage fotografici e molto altro ancora. Sempre con una precisa missione: la qualità dei volumi e dei relativi contenuti. I libri, quali veicoli di sapere e conoscenza, sono come solide costruzioni: durano per sempre… Fonte: D’Amico Editore  

Sabato 20 maggio 2023 – Salotto letterario Vitanova, Napoli, “Sergio Rubino, pittore, scultore e ceramista anacaprese “, omaggio all’artista di Yvonne Carbonaro pubblicato sul n. 3 della Rivista di storia, arte e scienze “Bollettino Flegreo” (D’Amico Editore) – fotogallery

Sabato 13 maggio 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro SHOCK DOWN | La notte del pensiero di Bruno Pezzella, Kairòs edizioni

Sarà presentato sabato 13 maggio 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il  Salotto letterario Vitanova – Viale A. Gramsci 19 – il libro SHOCK DOWN.  La notte del pensiero di Bruno Pezzella, Kairòs edizioni.

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parleranno con l’autore
  • . Piero Antonio Toma, scrittore e giornalista
  • . Antonio Filippetti, scrittore e giornalista
  • Gli attori Giulio Adinolfi e Adriana Carli
  • leggeranno alcuni brani tratti dal libro.Il libro – La catastrofe ha cambiato il nostro modo di pensare? Sicuramente ha influito su molti comportamenti. Ma è evidente come non abbia avuto la funzione catartica e purificatrice che molti si auguravano. E non ci spingerà verso un tempo migliore. La falsificazione continua del pensiero scientifico, la crisi delle ideologie politiche, il condizionamento dei mass media, il vuoto dei social, continuano a far parte della nostra dimensione esistenziale. La crescita di alcune discipline maggiormente legate allo sviluppo tecnologico, alla finanza, all’economia, ha creato un sistema di pensieri non strutturato per essere continuativo, non fondato sulla necessità, non essenziale. Tutto questo, nel giro di poco più di mezzo secolo ci ha cambiato la testa. Possiamo ancora dire che siamo ciò che pensiamo? O non succede il contrario, e cioè che ormai siamo noi ad essere pensati? Le idee di persona, di libertà, di democrazia, di etica, di felicità, di bellezza, hanno smarrito il proprio significato autentico e fanno parte di un vuoto formalismo comunicativo. Le stesse parole del quotidiano hanno un senso diverso. La pandemia è l’occasione, dunque, per una riflessione in qualche modo filosofica, totalizzante, necessariamente critica, su come siamo e come pensiamo, e come probabilmente continueremo a pensare anche quando la catastrofe sarà finita. Perciò, questo non è soltanto un libro – uno dei tanti – sulla pandemia. Piuttosto, continua il discorso critico sull’ “immediatismo” e sulla società del nowness, iniziato dall’autore con “Adessità” (2017).

L’autore – Bruno Pezzella è nato a Napoli. Docente e formatore, ha svolto attività di aggiornamento e specializzazione presso le Università: Federico II (SICSI e TFA); L’Orientale (CIRED); Suor Orsola Benincasa (Dipartimento di Sociologia), e per conto di enti di formazione pubblici e privati.
Ha collaborato per diversi anni ai quotidiani: ROMA, NAPOLINOTTE, IL MATTINO (Lettera Sud), NAPOLI OGGI; il mensile MERIDIANA; l’agenzia ROTO-PRESS; ha curato l’ufficio stampa di una organizzazione sindacale.
E’ autore di numerosi saggi monografici e di testi di didattica e manuali sulla formazione (SAPEREFORMARE, Satura, 2004 – UN PROFESSORE RIFLESSIVO, Satura, 2006, LA FABBRICA DELLA FELICITA’, Cuzzolin, 2008) utilizzati nei corsi di specializzazione all’insegnamento all’Università Federico II, dove dal 2001 al 2009, ha ricoperto il ruolo di Supervisore al tirocinio e dal 2012 quello di Tutor della specializzazione all’insegnamento. Come esperto ha fatto parte del progetto Cired (Università L’Orientale – Miur ).
Sempre per i tipi di Cuzzolin ha pubblicato: IL SAPERE TRA INCERTEZZA E CORAGGIO la conoscenza mobile (2011) e  ADESSITA’ il tempo della provvisorietà e del transito (2017).

Come critico teatrale ha operato dal 1979 al 1985. Ha curato, inoltre, due mostre – evento: “EDUARDO 1954-1960” – Napoli, Maschio Angioino, 1982 (nell’ambito della rassegna “Estate a Napoli”); e “DISTRATTAMENTE” – Napoli e i napoletani dall’inizio del secolo agli anni ’60 – Napoli, Castel dell’Ovo, 1995 ( per la Regione Campania in “Suoni e scene al castello”).

E’ ideatore e coordinatore del ciclo di incontri culturali “ ‘Apeiron … o dell’indefinito, principio di tutte le cose”, (in collaborazione con l’ente di promozione culturale nazionale IRASE e la 5^ Municipalità Vomero – Arenella, un gruppo di editori e associazioni culturali dal 2014 al 2016).

Sabato 6 maggio 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro Il grande albergo degli scienziati. Centocinquanta anni della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Piero Antonio Toma, introduzione di Domenico De Masi, arte’m

Salotto letterario Vitanova – Viale A. Gramsci 19 – il libro “Il grande albergo degli scienziati. Centocinquanta anni della Stazione Zoologica Anton Dohrn” di Piero Antonio Toma, introduzione di Domenico De Masi, edito da arte’m in occasione dei 150 anni della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parlerà con l’autore
  • Ermanno Corsi, giornalista e scrittore
  • L’attrice Adriana Carli leggerà alcuni brani tratti dal libro
  • Il cantautore Lino Blandizzi interpreterà alcuni brani che vedono protagonista il mare.

Il libro – L’avventura umana e scientifica di un pioniere della biologia marina, seguace e amico di Darwin, apprezzato e difeso da Benedetto Croce, la storia straordinaria della Stazione Zoologica più antica del mondo, meta di elezione di ventitré premi Nobel, dell’Acquario e del più grande Centro europeo per la ricerca delle tartarughe, della Biblioteca e del primo Museo internazionale sulla biodiversità del mare.

L’autore Piero Antonio Toma  Giornalista professionista e memorialista e fondatore alla fine del 2005, insieme con altri appassionati del libro, della casa editrice “Compagnia dei Trovatori”.
Collaboratore di numerosi quotidiani da Il Mattino al Corriere della Sera (illustrato) a Il Sole-24 Ore, attualmente collabora a La Repubblica.
Ha fondato e diretto numerosi periodici, come “La Gazzetta della Campania”, “Napoli Guide” e la prima testata di quartiere a Napoli, “Vomero News”, e “Léggere Leggéro”, il primo mensile per la diffusione del libro.

Nel 2006, alla XXXII edizione del Premio Nazionale Pompei di narrativa e di poesia, gli é stato conferito il Premio, con medaglia d’oro, di benemerito della cultura 2006.

Assegnatario di numerosi altri  importanti premi,  da ultimo, nel 2017  ha ricevuto il Premio internazionale Francesco Saverio Nitti per il saggio “Dal Mezzogiorno al Mediterreneo il lungo tempo della rinascita”.

Ha scritto numerosi libri, tra cui, negli ultimi anni, il romanzo “Il giornalista che si fece notizia” nel 2019, e il romanzo “Le donne del canto amaro”, nel 2020.

Curatore di 5 edizioni di Napoli in love, ha recentemente pubblicato, tra gli altri, Le nuove strade del racconto. Vent’anni di libri (2001-2021),

Il grande albergo degli scienziati. Centocinquanta anni della Stazione Zoologica Anton Dohrn (2022), Le donne che conquistano il mondo. Da Palazzo Chigi alla Casa Bianca, a quattro mani con Ermanno Corsi (2022).  È altresì autore di diversi testi musicati dal cantautore Lino Blandizzi.

La stazione zoologica Anton Dohrn La stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli è un’istituzione scientifica ed ente di ricerca situata nella Villa Comunale (tra via Caracciolo e la Riviera di Chiaia), nel quartiere Chiaia. Comprende anche un acquario, il più antico d’Italia.

Fondata nel 1872 dal naturalista e zoologo tedesco Anton Dohrn, nato a Stettino (attuale Polonia) nel 1840 e laureato a Berlino in Scienze naturali, per la conoscenza e lo studio della flora e della fauna del mare, essa rappresentò ben presto una delle più autorevoli Istituzioni scientifiche cittadine, affiancando quelle realizzate in epoca borbonica: il R. Orto botanico a via Foria e l’Osservatorio astronomico di Capodimonte.

Fu la prima istituzione di derivazione non borbonica e fu fondata proprio a Napoli per scelta dello stesso Dohrn, affascinato dalla città e interessato per la ricchezza faunistica del golfo. L’acquario di Napoli con annessa Stazione zoologica divennero un centro mondiale di studio della biologia marina.

Dopo aver visitato un acquario recentemente aperto a Berlino, Dohrn pensò che aprire a Napoli un acquario a pagamento avrebbe garantito al laboratorio abbastanza soldi da pagare il salario ad un assistente permanente. Napoli, con una popolazione di 500.000 abitanti, era una delle più grandi ed attraenti città d’Europa, ed aveva anche un considerevole flusso di turisti (30.000 all’anno) che avrebbero potuto essere potenziali visitatori dell’acquario.

Dohrn riuscì a vincere i dubbi delle autorità cittadine e le persuase ad assegnargli gratis un piccolo terreno sulla riva del mare, nella Villa comunale, a condizione di costruire la stazione zoologica a sue spese. Dopo la sua morte la direzione della stazione passò al figlio Rinaldo e, successivamente al nipote Pietro.

Dohrn aprì la stazione agli scienziati in visita nel settembre del 1873, e al pubblico generale nel gennaio del 1874Con l’intenzione di promuovere lo status internazionale della Stazione e di garantirne l’indipendenza politica ed economica e la libertà di ricerca, Dohrn introdusse poi una serie di innovativi metodi per finanziare il suo progetto. Per prima cosa, l’affitto del lavoro e dello spazio di ricerca (il “sistema Bench”): per una tariffa annuale, governi, istituzioni scientifiche, fondazioni private o individui avrebbero potuto mandare per un anno uno scienziato alla Stazione, dove egli avrebbe trovato a disposizione tutto l’occorrente per condurvi ricerche (fornitura animale, chimica, una eccezionale libreria ed un esperto staff). Queste strutture erano offerte senza legami, nel senso che gli studiosi erano del tutto liberi di condurre i propri progetti e le proprie idee. Il sistema Bench funzionò estremamente bene, e quando Anton Dohrn morì, a Monaco di Baviera nel 1909, più di 2.200 scienziati dall’Europa e dagli Stati Uniti avevano lavorato a Napoli, e più di 50 abbonamenti annuali erano stati venduti. Il successo della Stazione Zoologica, e il nuovo modo di condurre e finanziare le ricerche rappresentano il grande successo di Dohrn. Successivamente, in ogni parte del mondo sorsero centri di ricerca scientifica ispirati al modello partenopeo, che può quindi essere considerato il primo centro di ricerca in senso moderno.

Secondo recenti studi di sociologia dell’organizzazione, la Stazione Zoologica anticipò in piena epoca industriale un modello di pianificazione di ricerca scientifica post-industriale, che privilegiò temi tipicamente attuali come l’interdisciplinarità, la capacità manageriale di autofinanziamento (attraverso l’acquario e la vendita di animali marini ad altri istituti di ricerca, ecc.), la promozione della cooperazione e collaborazione di tutte le persone coinvolte nella ricerca (collaboratori, tecnici, pescatori e inservienti). Nei suoi laboratori hanno operato attivamente ben 19 premi Nobel dando significativo impulso allo sviluppo delle scienze biologiche. Presso la Stazione Dohrn si svolgono oggi ricerche nel campo della biologia e della oceanografia, in maniera interdisciplinare negli specifici campi della biochimicabiologia molecolare e cellulareneurobiologia e neurofisiologia oltre ai vari rami dell’ecologia.

La Stazione ha in dotazione la Vettoria, una nave di ricerca appositamente studiata per operare campionamenti del mare nel campo della biologia ed ecologia marine…