Sabato 27 maggio 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro La notte nuda. Le novelle dello scandalo di Luigi Pirandello, a cura di Raffaele Messina, Marlin editore

“Uh poi, vendere i figliuoli: come le piglia lei le cose! Non s’è voluto far danno a nessuno; anzi, il bene di tutti; e se la cosa poi è andata a finir così male, creda che la colpa è soltanto del buon cuore. Del resto, i figliuoli, c’è anche il modo di comperarli legalmente. Quando non si possono avere, s’adottano. Ma questo non era un modo per il marito e la moglie di cui vi parlo. L’adottare un figliuolo, a loro, non sarebbe servito a niente…”  pag. 183

Si terrà sabato 27 maggio 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario “Vitanova” – Viale Gramsci 19 – la presentazione del libro La notte nuda. Le novelle dello scandalo di Luigi Pirandello, a cura di Raffaele Messina, edito da Marlin editore.

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parleranno con il curatore
  • Pierantonio Toma, giornalista e scrittore
  • Silvana Guida, promotrice culturale attraverso la Blu Parthenope Eventi e Comunicazione   
  • L’attrice Adriana Carli leggerà alcuni brani tratti dal libro.

Il libro – La raccolta, corredata di un acuto saggio introduttivo del curatore, comprende diciassette novelle di Luigi Pirandello poco note al grande pubblico, pur essendo di alta qualità letteraria e di straordinaria attualità. Novelle che per il lettore odierno in molti casi costituiranno una ‘scoperta’, essendo state a lungo rimosse dalla produzione editoriale destinata al grande pubblico a causa della natura scandalosa dei temi affrontati: la piaga dei preti pedofili e altre miserie degli uomini di Dio; la difficile conquista dell’autodeterminazione della donna, tra aborti negati, uteri in affitto e stupri di gruppo. Poi, ancora, la condizione dei figli dei genitori separati e altre storie d’infanzia o di adolescenza rubate, e i tanti volti del Risorgimento tradito, dell’affarismo politico e del taglieggiamento mafioso, fino alla parodia del regime fascista.

L’autore – Luigi Pirandello (Girgenti 1867 – Roma 1936), è uno degli autori più rappresentativi del Novecento, interprete della crisi dell’uomo contemporaneo. Il fu Mattia Pascal (1904) e Uno nessuno e centomila (1925) segnano il passaggio dal romanzo naturalistico a quello più moderno, focalizzato sul mondo interiore dell’individuo. La raccolta Novelle per un anno (1922) rappresenta il ‘sapore acre’ della vita in tutte le sue molteplici manifestazioni. Sei personaggi in cerca d’autore (1921) costituisce una rivoluzione nella drammaturgia del suo tempo. La fama internazionale nel 1934 gli valse il Premio Nobel.

Il curatore – Raffaele Messina, docente e scrittore, vive e lavora a Napoli ma è originario di Acireale (CT). Dottore di ricerca in Italianistica, insegna presso il Liceo linguistico “Mario Pagano” di Napoli e ha ricoperto gli incarichi di supervisore di tirocinio e di professore a contratto presso l’Università di Salerno e la “Federico II” di Napoli. Collabora a “l’Espresso Napoletano” e “il Quotidiano del Sud”. Tra le sue opere più recenti ricordiamo i romanzi “Ritrovarsi” (Guida, 2018) e “Artemisia e i colori delle stelle” (Colonnese, 2022).

Sabato 20 maggio 2023 – Salotto letterario Vitanova, Napoli, “Sergio Rubino, pittore, scultore e ceramista anacaprese “, omaggio all’artista di Yvonne Carbonaro pubblicato sul n. 3 della Rivista di storia, arte e scienze “Bollettino Flegreo” (D’Amico Editore)

Sarà presentato sabato 20 maggio 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova – Viale A. Gramsci 19 – “Sergio Rubino, pittore, scultore e ceramista anacrapese “ omaggio dedicato all’artista da Yvonne Carbonaro sul n. 3 della Rivista di storia, arte e scienze “Bollettino Flegreo” (D’Amico Editore)

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parleranno con l’autrice
  • Silke Weigand Rubino, moglie e collaboratrice dell’artista
  • Maurizio Erto, storico, vicedirettore del “Bollettino Flegreo”
  • Modererà l’incontro Pier Antonio Toma, giornalista e scrittore
  • Intermezzi musicali a cura de “I Fisarmà” – Filidei Catalano e Giuseppe Maddaloni
  • L’incontro sarà accompagnato dalla proiezione degli acquerelli di Sergio Rubino, con la ricostruzione ideale delle favolose ville di Tiberio a Capri, già esposti al MANN.Sergio Rubino nasce ad Anacapri nel 1948. Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto d’Arte si abilita all’insegnamento di educazione artistica ed insegna per diversi anni. Successivamente si dedica a tempo pieno alla produzione di opere artistiche e dà vita ad un laboratorio di ceramica ottenendo numerosi e prestigiosi riconoscimenti. Le panchine maiolicate da lui realizzate nella piazza Diaz di Anacapri, riprodotte in tutte le guide turistiche, sono famose in tutto il mondo, così  come i bicchierini e le bottiglie in ceramica, che l’artista ha creato per primo in Italia per lanciare il primo limoncello italiano.

Agli inizi degli anni Novanta si trasferisce in America con la sua famiglia, dove apre a Manhattan un studio/laboratorio e dopo due anni, nel 1993, fonda la Rubino’s Art Village a Jeffersonville, nello stato di New York.

Intanto si adopera anche come restauratore di importanti opere, come il Cristo ligneo del 1700 attualmente collocato sull’altare maggiore della Chiesa di S. Sofia ed il restauro degli stucchi dell’altare maggiore della chiesa di S. Michele entrambi ad Anacapri. Suo anche il restauro di un antico ristorante del 1610 sul lago di Zurigo sotto tutela dei Beni Artistici della Svizzera.

Lavori suoi sono esposti in prestigiose collezioni pubbliche e private (anche di capi di Stato), tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York e il Bermudian Underwater Exploration Institute, Hamilton, Bermuda.

Sue anche la monumentale opera “Capri in Miniatura”, collocata ad Anacapri, e la serie di cartoline “Acquerelli di Capri” da cui sono stati realizzati poster e foulard.  Su proposta dell’A.A.C.S.T. di Capri ha realizzato 200 opere in ceramica sistemate lungo il “Sentiero dei Fortini” ad Anacapri, oggi Ecomuseo.

Per il museo “SanGimignano1300”, realizzato dai figli Michelangelo e Raffaello Rubino ha creato sculture per le vetrine.

Il 2 Giugno 1996, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli ha conferito l’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica.  Fonte:  bellearti.amicucci.it

Il «Bollettino Flegreo» (rivista fondata nel 1909 dall’avvocato socialista Raimondo Annecchino) pubblica contributi di storia, archeologia e scienze riguardanti i Campi Flegrei, Napoli e la sua provincia. La quarta serie, inaugurata nel 2022, accoglie anche saggi, articoli e discussioni riguardanti l’attualità politica e ogni aspetto della cultura e della storia contemporanea.

La D’Amico Editore è sorta con la ferma volontà di proporsi come una “bottega dell’editore” all’antica, valorizzando quelli che erano i caratteri originari di questa nobile professione; un luogo, cioè, dove autori, committenti e lettori si ritrovavano per trasformare in realtà editoriale i sogni, i progetti, le storie di vita vissuta, gli studi accademici, i reportage fotografici e molto altro ancora. Sempre con una precisa missione: la qualità dei volumi e dei relativi contenuti. I libri, quali veicoli di sapere e conoscenza, sono come solide costruzioni: durano per sempre… Fonte: D’Amico Editore  

Sabato 20 maggio 2023 – Salotto letterario Vitanova, Napoli, “Sergio Rubino, pittore, scultore e ceramista anacaprese “, omaggio all’artista di Yvonne Carbonaro pubblicato sul n. 3 della Rivista di storia, arte e scienze “Bollettino Flegreo” (D’Amico Editore) – fotogallery

Sabato 13 maggio 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro SHOCK DOWN | La notte del pensiero di Bruno Pezzella, Kairòs edizioni

Sarà presentato sabato 13 maggio 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il  Salotto letterario Vitanova – Viale A. Gramsci 19 – il libro SHOCK DOWN.  La notte del pensiero di Bruno Pezzella, Kairòs edizioni.

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parleranno con l’autore
  • . Piero Antonio Toma, scrittore e giornalista
  • . Antonio Filippetti, scrittore e giornalista
  • Gli attori Giulio Adinolfi e Adriana Carli
  • leggeranno alcuni brani tratti dal libro.Il libro – La catastrofe ha cambiato il nostro modo di pensare? Sicuramente ha influito su molti comportamenti. Ma è evidente come non abbia avuto la funzione catartica e purificatrice che molti si auguravano. E non ci spingerà verso un tempo migliore. La falsificazione continua del pensiero scientifico, la crisi delle ideologie politiche, il condizionamento dei mass media, il vuoto dei social, continuano a far parte della nostra dimensione esistenziale. La crescita di alcune discipline maggiormente legate allo sviluppo tecnologico, alla finanza, all’economia, ha creato un sistema di pensieri non strutturato per essere continuativo, non fondato sulla necessità, non essenziale. Tutto questo, nel giro di poco più di mezzo secolo ci ha cambiato la testa. Possiamo ancora dire che siamo ciò che pensiamo? O non succede il contrario, e cioè che ormai siamo noi ad essere pensati? Le idee di persona, di libertà, di democrazia, di etica, di felicità, di bellezza, hanno smarrito il proprio significato autentico e fanno parte di un vuoto formalismo comunicativo. Le stesse parole del quotidiano hanno un senso diverso. La pandemia è l’occasione, dunque, per una riflessione in qualche modo filosofica, totalizzante, necessariamente critica, su come siamo e come pensiamo, e come probabilmente continueremo a pensare anche quando la catastrofe sarà finita. Perciò, questo non è soltanto un libro – uno dei tanti – sulla pandemia. Piuttosto, continua il discorso critico sull’ “immediatismo” e sulla società del nowness, iniziato dall’autore con “Adessità” (2017).

L’autore – Bruno Pezzella è nato a Napoli. Docente e formatore, ha svolto attività di aggiornamento e specializzazione presso le Università: Federico II (SICSI e TFA); L’Orientale (CIRED); Suor Orsola Benincasa (Dipartimento di Sociologia), e per conto di enti di formazione pubblici e privati.
Ha collaborato per diversi anni ai quotidiani: ROMA, NAPOLINOTTE, IL MATTINO (Lettera Sud), NAPOLI OGGI; il mensile MERIDIANA; l’agenzia ROTO-PRESS; ha curato l’ufficio stampa di una organizzazione sindacale.
E’ autore di numerosi saggi monografici e di testi di didattica e manuali sulla formazione (SAPEREFORMARE, Satura, 2004 – UN PROFESSORE RIFLESSIVO, Satura, 2006, LA FABBRICA DELLA FELICITA’, Cuzzolin, 2008) utilizzati nei corsi di specializzazione all’insegnamento all’Università Federico II, dove dal 2001 al 2009, ha ricoperto il ruolo di Supervisore al tirocinio e dal 2012 quello di Tutor della specializzazione all’insegnamento. Come esperto ha fatto parte del progetto Cired (Università L’Orientale – Miur ).
Sempre per i tipi di Cuzzolin ha pubblicato: IL SAPERE TRA INCERTEZZA E CORAGGIO la conoscenza mobile (2011) e  ADESSITA’ il tempo della provvisorietà e del transito (2017).

Come critico teatrale ha operato dal 1979 al 1985. Ha curato, inoltre, due mostre – evento: “EDUARDO 1954-1960” – Napoli, Maschio Angioino, 1982 (nell’ambito della rassegna “Estate a Napoli”); e “DISTRATTAMENTE” – Napoli e i napoletani dall’inizio del secolo agli anni ’60 – Napoli, Castel dell’Ovo, 1995 ( per la Regione Campania in “Suoni e scene al castello”).

E’ ideatore e coordinatore del ciclo di incontri culturali “ ‘Apeiron … o dell’indefinito, principio di tutte le cose”, (in collaborazione con l’ente di promozione culturale nazionale IRASE e la 5^ Municipalità Vomero – Arenella, un gruppo di editori e associazioni culturali dal 2014 al 2016).

Sabato 6 maggio 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro Il grande albergo degli scienziati. Centocinquanta anni della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Piero Antonio Toma, introduzione di Domenico De Masi, arte’m

Salotto letterario Vitanova – Viale A. Gramsci 19 – il libro “Il grande albergo degli scienziati. Centocinquanta anni della Stazione Zoologica Anton Dohrn” di Piero Antonio Toma, introduzione di Domenico De Masi, edito da arte’m in occasione dei 150 anni della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

  • Dopo i saluti di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parlerà con l’autore
  • Ermanno Corsi, giornalista e scrittore
  • L’attrice Adriana Carli leggerà alcuni brani tratti dal libro
  • Il cantautore Lino Blandizzi interpreterà alcuni brani che vedono protagonista il mare.

Il libro – L’avventura umana e scientifica di un pioniere della biologia marina, seguace e amico di Darwin, apprezzato e difeso da Benedetto Croce, la storia straordinaria della Stazione Zoologica più antica del mondo, meta di elezione di ventitré premi Nobel, dell’Acquario e del più grande Centro europeo per la ricerca delle tartarughe, della Biblioteca e del primo Museo internazionale sulla biodiversità del mare.

L’autore Piero Antonio Toma  Giornalista professionista e memorialista e fondatore alla fine del 2005, insieme con altri appassionati del libro, della casa editrice “Compagnia dei Trovatori”.
Collaboratore di numerosi quotidiani da Il Mattino al Corriere della Sera (illustrato) a Il Sole-24 Ore, attualmente collabora a La Repubblica.
Ha fondato e diretto numerosi periodici, come “La Gazzetta della Campania”, “Napoli Guide” e la prima testata di quartiere a Napoli, “Vomero News”, e “Léggere Leggéro”, il primo mensile per la diffusione del libro.

Nel 2006, alla XXXII edizione del Premio Nazionale Pompei di narrativa e di poesia, gli é stato conferito il Premio, con medaglia d’oro, di benemerito della cultura 2006.

Assegnatario di numerosi altri  importanti premi,  da ultimo, nel 2017  ha ricevuto il Premio internazionale Francesco Saverio Nitti per il saggio “Dal Mezzogiorno al Mediterreneo il lungo tempo della rinascita”.

Ha scritto numerosi libri, tra cui, negli ultimi anni, il romanzo “Il giornalista che si fece notizia” nel 2019, e il romanzo “Le donne del canto amaro”, nel 2020.

Curatore di 5 edizioni di Napoli in love, ha recentemente pubblicato, tra gli altri, Le nuove strade del racconto. Vent’anni di libri (2001-2021),

Il grande albergo degli scienziati. Centocinquanta anni della Stazione Zoologica Anton Dohrn (2022), Le donne che conquistano il mondo. Da Palazzo Chigi alla Casa Bianca, a quattro mani con Ermanno Corsi (2022).  È altresì autore di diversi testi musicati dal cantautore Lino Blandizzi.

La stazione zoologica Anton Dohrn La stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli è un’istituzione scientifica ed ente di ricerca situata nella Villa Comunale (tra via Caracciolo e la Riviera di Chiaia), nel quartiere Chiaia. Comprende anche un acquario, il più antico d’Italia.

Fondata nel 1872 dal naturalista e zoologo tedesco Anton Dohrn, nato a Stettino (attuale Polonia) nel 1840 e laureato a Berlino in Scienze naturali, per la conoscenza e lo studio della flora e della fauna del mare, essa rappresentò ben presto una delle più autorevoli Istituzioni scientifiche cittadine, affiancando quelle realizzate in epoca borbonica: il R. Orto botanico a via Foria e l’Osservatorio astronomico di Capodimonte.

Fu la prima istituzione di derivazione non borbonica e fu fondata proprio a Napoli per scelta dello stesso Dohrn, affascinato dalla città e interessato per la ricchezza faunistica del golfo. L’acquario di Napoli con annessa Stazione zoologica divennero un centro mondiale di studio della biologia marina.

Dopo aver visitato un acquario recentemente aperto a Berlino, Dohrn pensò che aprire a Napoli un acquario a pagamento avrebbe garantito al laboratorio abbastanza soldi da pagare il salario ad un assistente permanente. Napoli, con una popolazione di 500.000 abitanti, era una delle più grandi ed attraenti città d’Europa, ed aveva anche un considerevole flusso di turisti (30.000 all’anno) che avrebbero potuto essere potenziali visitatori dell’acquario.

Dohrn riuscì a vincere i dubbi delle autorità cittadine e le persuase ad assegnargli gratis un piccolo terreno sulla riva del mare, nella Villa comunale, a condizione di costruire la stazione zoologica a sue spese. Dopo la sua morte la direzione della stazione passò al figlio Rinaldo e, successivamente al nipote Pietro.

Dohrn aprì la stazione agli scienziati in visita nel settembre del 1873, e al pubblico generale nel gennaio del 1874Con l’intenzione di promuovere lo status internazionale della Stazione e di garantirne l’indipendenza politica ed economica e la libertà di ricerca, Dohrn introdusse poi una serie di innovativi metodi per finanziare il suo progetto. Per prima cosa, l’affitto del lavoro e dello spazio di ricerca (il “sistema Bench”): per una tariffa annuale, governi, istituzioni scientifiche, fondazioni private o individui avrebbero potuto mandare per un anno uno scienziato alla Stazione, dove egli avrebbe trovato a disposizione tutto l’occorrente per condurvi ricerche (fornitura animale, chimica, una eccezionale libreria ed un esperto staff). Queste strutture erano offerte senza legami, nel senso che gli studiosi erano del tutto liberi di condurre i propri progetti e le proprie idee. Il sistema Bench funzionò estremamente bene, e quando Anton Dohrn morì, a Monaco di Baviera nel 1909, più di 2.200 scienziati dall’Europa e dagli Stati Uniti avevano lavorato a Napoli, e più di 50 abbonamenti annuali erano stati venduti. Il successo della Stazione Zoologica, e il nuovo modo di condurre e finanziare le ricerche rappresentano il grande successo di Dohrn. Successivamente, in ogni parte del mondo sorsero centri di ricerca scientifica ispirati al modello partenopeo, che può quindi essere considerato il primo centro di ricerca in senso moderno.

Secondo recenti studi di sociologia dell’organizzazione, la Stazione Zoologica anticipò in piena epoca industriale un modello di pianificazione di ricerca scientifica post-industriale, che privilegiò temi tipicamente attuali come l’interdisciplinarità, la capacità manageriale di autofinanziamento (attraverso l’acquario e la vendita di animali marini ad altri istituti di ricerca, ecc.), la promozione della cooperazione e collaborazione di tutte le persone coinvolte nella ricerca (collaboratori, tecnici, pescatori e inservienti). Nei suoi laboratori hanno operato attivamente ben 19 premi Nobel dando significativo impulso allo sviluppo delle scienze biologiche. Presso la Stazione Dohrn si svolgono oggi ricerche nel campo della biologia e della oceanografia, in maniera interdisciplinare negli specifici campi della biochimicabiologia molecolare e cellulareneurobiologia e neurofisiologia oltre ai vari rami dell’ecologia.

La Stazione ha in dotazione la Vettoria, una nave di ricerca appositamente studiata per operare campionamenti del mare nel campo della biologia ed ecologia marine…