Domande e risposte sulla geniositerapia
Domanda. Oggi con l’ipnositerapia (geniositerapia) quale malattia e quali disturbi si possono curare?
Risposta. La Sua domanda presuppone l’idea che l’ipnosi (la geniosi) sia una terapia paragonabile ad un farmaco e che sia utile a curare determinati sintomi e certe malattie e, come tutti farmaci, oltre ad avere delle precise indicazioni abbia delle precise controindicazioni e dei possibili effetti collaterali.
Le cose non stanno così.
Intanto va affermato che quest’idea dell’ipnosi come terapia è un’idea diffusa non soltanto fra la gente comune ma anche fra i medici e gli psicologi che ancora, dell’ipnosi, non hanno approfondito lo studio.
Ogni anno alla nostra Scuola Post-Universitaria del CIICS s’iscrivono medici, odontoiatri, e psicologi.
Da una valutazione delle motivazioni che spingono gli allievi a frequentare i nostri Corsi, si rileva che l’idea comune nella maggioranza di loro è proprio quella di concepire l’ipnosi come una terapia a sé e in alcuni d’essi esiste ancora il desiderio, talvolta mal celato, d’ottenere, attraverso la Scuola ‘poteri particolari’.
Affermavo che le cose non stanno così.
Nel corso degli anni si sono date diverse interpretazioni del fenomeno “ipnosi” che spaziano dall’averlo creduto un fatto magico, oppure il risultato di un potere magnetico particolare fino a pensarlo un fenomeno simile al sonno.
Oggi si sa che l’ipnosi è un modo normale di funzionare del nostro organismo e non ha nulla a che fare con il sonno fisiologico. È un fatto biologico espresso dalla potenzialità della nostra rappresentazione mentale.
Mi spiego: oggi si sa che la nostra mente, se adeguatamente impiegata, è in grado d’attuare modificazioni sul funzionare del nostro organismo, è in grado di realizzare modificazioni anato-miche ed è in grado di correggere abitudini e comportamenti.
Domanda. Intende affermare che con un impegno adeguato della mente sarebbe possibile modificare fisiologia e anatomia nell’organismo?
Risposta. Certamente, ma non solo. Con l’ipnosi è possibile anche modificare la percezione di sensazioni quale il dolore fisico, fino a non sentirlo, ed è possibile modificare il vissuto emotivo.
La cosa che più stupisce e a volte addirittura scandalizza i nostri allievi medici, è scoprire che con la parola è possibile eliminare le verruche che sono delle neoformazioni anatomiche d’origine virale.
Domanda. Anche il cancro è, in ultima analisi, una proliferazione disordinata di cellule, quindi come si mandano via le verruche con l’ipnosi si dovrebbe poter mandar via le masse tumorali.
Risposta. Bella domanda di difficile risposta. Se fosse così automatico, con il potere della mente si potrebbero risolvere tutti i problemi di salute dell’uomo. Ma così, purtroppo non è.
Tutti i sintomi ed tutte le malattie hanno sicuramente una causa, e ciò non è contestato da alcuno; ma il fatto che ogni sintomo ed ogni malattia abbiano anche una finalità precisa nel processo evolutivo dell’intera persona, è fatto certo per alcuni, ma non così condiviso, specialmente da quegli operatori della salute che tendono a considerare la persona umana unicamente nella sua fisicità.
La persona umana è molto complessa.
Certo è un corpo fisico, ma è pure mente e anima perché è pensiero, emozione, sentimento, creatività, valore morale. Dette dimensioni determinate da precise leggi di funzionamento, sono così interconnesse da influenzarsi reciprocamente.
Una malattia del corpo è anche sempre malattia della mente e dell’anima, come viceversa una malattia dell’anima è alla fine anche sempre una malattia del corpo.
Si potrebbe affermare che la sofferenza è proprio espressione della disarmonia fra queste tre dimensioni, corpo, mente, spirito nella loro interazione nel contesto delle finalità evolutive della persona intera.
Conosco la complessità del discorso e qualche esempio d’esperienza clinica potrebbe agevolarne la comprensione.
Ho affermato che con poche parole è possibile eliminare le verruche.
Giunse da me tempo fa una signora con le mani completamente deturpate da brutte verruche, su quelle mani la farmacolo-gia e la chirurgia erano già intervenute con gli strumenti che avevano a disposizione ma le verruche tornavano sempre più brutte e più grandi di prima. Soltanto la scoperta del significato sottile di quelle verruche permise alla donna di liberarsene trovando altre soluzioni al problema. Il meccanismo emotivo coinvolto era il seguente: il marito della donna le richiedeva comportamenti che moralmente lei non poteva accettare. Il rifiutare tali comportamenti si risolveva in continui litigi e forti tensioni. Soltanto quelle brutte mani davano soluzione al problema riducendo di fatto le richieste del marito.
Ricordo ancora una persona con un’infiammazione del trigemino che durava ormai da mesi ed era resistente ad ogni terapia. In alcuni periodi il dolore, ad ogni più piccolo movimento, era così feroce da non consentirle né d’aprire bocca né di camminare. Il dolore fu debellato quando fu possibile comprendere il significato ricattatorio che la persona attuava attraverso quel dolo-re nei confronti di un familiare per avere da lui comportamenti in sintonia con i suoi desideri ed i suoi bisogni. La scoperta della finalità del dolore e il conseguente consapevole cambiamento d’atteggiamento la liberarono dalla sofferenza.
Ma torniamo al cancro che molto m’interessa.
Da anni lavoro in un ospedale cittadino usando l’ipnosi con le donne che hanno fatto la gravosa esperienza del carcinoma mammario. Ho impiegato l’ipnosi per aiutarle ad affrontare l’intervento chirurgico sia per le ansie pre operatorie che per le difficoltà post operatorie; l’ho usata per contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia ma prevalentemente per capire quale finalità potesse avere nella situazione complessiva della persona quella grave malattia. Ebbene con tutte le donne con le quali ho avuto occasione d’approfondire la ricerca è emerso che quella malattia, qualsiasi sia stato l’agente fisico coinvolto, si è manifestata come modo di liberazione da una situazione di vita ritenuta insostenibile.
Ciò ci rimanda al problema della morte e al contrasto che esiste fra il desiderio inconscio di morte, presente in queste malate, e la disperazione che tali donne sperimentano al momento della diagnosi. La spiegazione del conflitto è nel fatto che la morte esiste sicuramente per la nostra mente mentre non esiste affatto nell’immaginario della nostra coscienza più profonda. Per tale coscienza la morte non è percepita come annientamento e distru-zione fisica ma unicamente come liberazione.
Comprenderà certo come la finalità che può sostenere una verruca non è certo paragonabile alla finalità che giustifica un cancro.
Mi piacerebbe approfondire quest’argomento ma ci porterebbe lontano.
Domanda. Ha accennato alla complessità dell’essere umano, alla causa e alla finalità delle sofferenze, ma ancora non ha detto nulla a proposito dei disturbi per i quali può essere impiegata l’ipnosi.
Risposta. Se l’ipnosi è il potere della rappresentazione mentale, è il potere che ha la mente d’agire sul corpo e su se stessa, e non è una specifica terapia, è facile arguire come possa essere impiegata in moltissime situazioni di sofferenza psicologica e di malattia fisica, ma non va dimenticato che potrà essere impiegata unicamente come strumento nell’ambito di specifiche strategie terapeutiche messe a punto dalle diverse specializzazioni mediche e psicologiche.
Per impiegare al meglio l’ipnosi è necessario si conoscano le cause e la finalità dei diversi disturbi e si tenga sempre ben presente l’interazione corpo – mente – anima, caratteristica di ogni persona.
Se è un elenco che desidera avere, potrei dirle che da diversi anni ho un incarico dalla ASL della mia città per il trattamento dei disturbi psicosomatici con l’ipnosi terapia e ho ottenuto successi nelle seguenti patologie: sindromi ansioso – fobiche e depressive e in tutte le manifestazioni somatiche ad esse correlate (cefalea, insonnia, lipotimia, sudorazioni eccessive, palpitazioni, tachicardia, extrasistole, oppressioni toraciche, sintomi pseudoanginosi, tremiti interiori, dispnea, inappetenza, fame nervosa, dolori gastrici e spasmi intestinali, nausea e vomiti, diarree e costipazioni, vertigini e lombalgie), ipertensione essenziale, ansia post-infarto, nevrosi cardiaca, asma, ipertermia da difficoltà scolastiche, tosse nervosa, tabagismo, problemi alimentari, gastralgie, coliti, enuresi notturna, dismenorrea, amenorrea psicogena, algie pelviche, cistite resistente a farmaci e recidivante, dispareunia e vaginismo, anorgasmia, eiaculazione precoce, impotenza erettiva psicogena, sterilità psicogena, psoriasi, verruche, balbuzie e tic, disturbi psicologici conseguenti a mastectomia ed isterectomia, fobia della gravidanza e del parto, nausee e vomiti gravidici, cefalea ed emicrania, angoscia pre operatoria, ansia postoperatoria, fobie mo-nosintomatiche.
Ho avuto anche occasione d’osservare risultati importanti ottenuti da colleghi medici nel contesto delle loro specializzazioni.
I dermatologi impiegano l’ipnosi in diverse affezioni della pelle e del cuoio capelluto.
Gli anestesisti la impiegano nel controllo del dolore e nel realizzare analgesie, specialmente nei soggetti allergici.
Gli ostetrici la impiegano nel travaglio e nel parto.
I dentisti nel controllo delle ansie per la poltrona, nel controllo del dolore, e in estrazioni senza anestesia farmacologica.
I Gastroenterologi la usano nelle gastroscopie.
Ho assistito ad interventi chirurgici all’addome e a parti cesarei senza l’impiego d’anestetici chimici.
L’elenco potrebbe continuare.
Domanda. Lei mi sta dicendo che con l’ipnosi si può curare tutto.
Risposta. No, ho cercato proprio di dirle il contrario!
Con l’ipnosi non si cura nulla.
L’ipnosi è un modo di funzionare normale dell’organismo che può sì, essere impiegato consapevolmente da un operatore esperto con finalità terapeutiche, ma in sé è una potenzialità silente che per manifestarsi deve essere orientata al raggiungimento di un obiettivo specifico. È come l’acqua in un bacino di montagna che ha in sé certamente la possibilità di produrre energia elettrica ma perché questa sia è necessario convogliare l’acqua in una condotta in maniera da far girare i generatori.
La conoscenza dell’ipnosi, intesa come “potere della rappresentazione mentale”, arricchisce di uno strumento efficacissimo la strumentazione dell’operatore della salute in qualsiasi specializzazione terapeutica esso operi.
Mi torna alla mente un fatto che può aiutarla a comprendere.
Avevo in terapia un paziente per una sindrome ansioso depressiva. Nel fissargli l’appuntamento per la seduta successiva mi disse se glielo potevo spostare perché in quella data avrebbe dovuto accompagnare il figlio, un bambino che stava frequentando la quarta elementare, in ambulatorio per fargli cauterizzare una verruca che aveva sul ginocchio. Gli dissi che avremmo potuto tentare di eliminare la verruca con l’ipnosi e se ci fossimo riusciti avremmo evitato al bambino quell’intervento che piacevole certo non è.
Venne da me con il bambino ed io intervenni.
Il tutto si risolse in una ventina di minuti. Dal giorno successivo, era di sabato, la verruca iniziò a sfogliarsi e a cambiare di colore. Il lunedì, tornando a scuola al bambino fu chiesto il per-ché dell’assenza del venerdì. Egli rispose alla maestra che non era potuto andare alle lezioni perché era stato accompagnato dal padre dallo psicologo per mandare via la verruca che aveva sul ginocchio. La maestra commentò e affermò che gli psicologi non mandano via le verruche perché “fanno solo parole”, per mandare via le verruche era necessario “bruciarle”.
La verruca tornò a rifiorire come se fosse stata concimata ed innaffiata.
Ci vollero altre due sedute nelle quali io dovetti chiarire al bambino che la sua maestra era sicuramente una bravissima maestra, che tutto sapeva di storia e geografia, ma che probabilmente non era a conoscenza delle recenti, si fa per dire, ricerche sulle potenzialità della mente e che lui e io avremmo dimostrato tali potenzialità alla maestra.
La verruca, qualche giorno dopo, scomparve.
In quel caso, chi fece dell’ipnosi: io o la maestra?
Sicuramente entrambi.
L’unica differenza fra lei e me è stata che io, dell’ipnosi, conoscevo il dinamismo, lei no.
Non le sfugge certamente il fatto di come l’ipnosi, il potere della parola che si “fa carne”, sia usata a proposito e a sproposito e il più delle volte inconsapevolmente da parte di colui che, per ruolo, ha posizioni di prestigio e potere sulle altre persone.
Se i genitori, gli insegnanti, gli operatori della salute cono-scessero il potere che hanno e che non sanno d’avere, sarebbero molto più attenti a ciò che esce dalle loro bocche.
Colui che conosce l’ipnosi sa che “ferisce più la lingua che la spada” e sa che con il medesimo strumento si può aiutare il compagno di percorso che soffre a vincere la sua sofferenza e a superare meno faticosamente gli ostacoli che incontra sul cammino; purché sappia quel che fa in una strategia terapeutica, teoricamente corretta e sperimentata.
Domanda. Concludendo, mi pare d’aver compreso che l’ipnosi non è una terapia a sé con indicazioni e controindicazioni specifiche, ma una potenzialità dell’organismo umano che può essere impiegata da un operatore esperto e consapevole con finalità terapeutiche in una infinità di sofferenze. Mi pare inoltre d’aver compreso che per far terapia non si possa non tenere conto del percorso evolutivo che la persona, nella sua complessità di mente, corpo e anima, sta facendo.
Risposta. Certamente. Aggiungo soltanto al suo dire, che non va neanche dimenticato che proprio nel contesto di detto progetto evolutivo, ogni fatto, compresa la sofferenza, non è a caso ma ha finalità ben precise.
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