Cos’è l’ipnosi


Che cosa si pensa sia oggi l’ipnosi

Josè Custodio Faria (Abade Faria)
(Immagine ripresa a Panjim da Eugenio Miccone)

 

Il termine “Ipnosi” fu introdotto da J.Braid nella prima metà del 1800 per le analogie che a quel tempo sembravano esserci fra le manifestazioni del sonno fisiologico e quelle che si avevano in quella condizione particolare di coscienza che si pensava creata dai magnetizzatori.

Oggi sappiamo che il sonno non ha nulla a che fare con l’ ipnosi e il termine “ipnosi” non è certo quello più adeguato per sintetizzare e descrivere il fenomeno.

Nell’ipnosi sono coinvolti aspetti neuro-psico-fisiologici particolari, una relazione interpersonale, e l’ impiego di potenzialità specifiche del soggetto. (Lo stesso Braid nel 1847 sostituì il termine “ipnosi” con “monoideismo”).

Con la conoscenza sempre più approfondita del fenomeno, nel tempo, sono stati proposti da autori diversi neologismi sostitutivi del termine “ipnosi”, ma nessuno finora ha avuto fortuna come il vecchio termine.

Diverse sono ancora oggi le teorie e le interpretazioni del fenomeno che si confrontano. In termini neurofisiologici l’ ipnosi viene interpretata come condizionamento, apprendimento, inibizione ed eccitazione corticale e, in termini psicologici, è interpretata come rapporto interpersonale, come suggestione, come gioco di ruoli, come regressione e come transfert; e alcuni addirittura sostengono che l’ ipnosi non esista in quanto per spiegare i fenomeni osservati non è necessario ricorrere al concetto di ipnosi. Tutti punti di vista plausibili e tutti rientranti in ciò che oggi sappiamo essere l’ ipnosi.

Oggi sappiamo che l’ ipnosi non è altro che la manifestazione plastica dell’ immaginazione creativa adeguatamente orientata.

L’ipnosi esprime la potenzialità dell’ immaginazione, è la manifestazione plastica dell’ immaginazione o meglio della rappresentazione mentale, è un fatto biologico, è un dinamismo psicosomatico di particolare partecipazione mente-corpo attraverso il quale il soggetto riesce ad influire sulle proprie condizioni psichiche e fisiche.

L’ aspetto che caratterizza tale dinamismo è il monoideismo plastico.

Attraverso la propria coscienza di sé adeguatamente orientata il soggetto è in grado di gestire la potenzialità della rappresentazione mentale.

Nell’ipnosi è fondamentale il rapporto interpersonale fra l’ operatore e il soggetto

Perché il fenomeno sia adeguatamente gestito, il rapporto deve essere tate da consentire una chiara comunicazione e devono essere attivate certe procedure da parte dell’ operatore che orientino l’ attenzione del soggetto sull’ obbiettivo da raggiungere (tali procedure sono dette: tecniche di induzione).

È inoltre necessaria da parte del soggetto la presenza di precise e specifiche condizioni: aspettative, atteggiamenti, motivazioni e potenzialità di apprendimento.

Va ancora aggiunto che quando il monoideismo non è realizzato attraverso un rapporto interpersonale diretto ma è ottenuto con procedure autonome apprese nel modo più disparato (Training Autogeno, Meditazione, Dinamica mentale, Concentrazioni particolari, Yoga…) si parla di autoipnosi.

In sintesi oggi, con ipnosi viene intesa quella forza naturale dell’ immaginazione creativa che produce effetto attraverso un dinamismo che può essere consapevolmente gestito.

Una parola più adeguata a definire il fenomeno potrebbe sicuramente essere “Gèniosi” (termine composto da “gènio” dal latino gènius, sanscrito g’ânya = forza naturale dalla radice g’ân = generare, produrre, e dal soffisso –osi che aggiunto a sostantivi o a confissi, forma sostantivi che indicano un processo, una condizione), ma il termine ipnosi è ormai di dominio collettivo e il cambiarlo renderebbe difficili gli scambi culturali con le altre Associazioni.

L’ipnosi come definita, non è uno stato rigido da ricercare (trance) per poi inserire suggestioni, ma è un modo di funzionare dinamico caratterizzato dall’ orientamento della potenzialità della rappresentazione mentale del soggetto.

Anche la partecipazione coscienza immaginativa – corpo, non è una dimensione da cercare o da indurre, o da costruire, è una funzione dell’essere umano. Ed è detta partecipazione nei suoi dinamismi che si esprime sempre e comunque, attraverso modalità consce e inconsce che si dovrebbe cercar di conoscere sempre più dettagliatamente in modo da poterla gestire consapevolmente con finalità di aiuto e terapeutiche.

Un aspetto del legame coscienza immaginativa – corpo è la rappresentazione mentale nella sua espressione plastica in tutte le componenti dell’ organismo e la parola proposta già da Braid e ripresa da Granone: “monoideismo plastico” o quella proposta da Bernheim “ideodinamismo” ne esprimono l’ essenza.

Per non indurre confusione e non rifiutare gli aspetti utili di quanto è stato scritto e detto dai ricercatori del passato che hanno definito il fenomeno prima magnetismo e poi ipnosi, è sufficiente accordarci sul fatto che la rappresentazione mentale che si manifesta plasticamente attraverso un’operazione psicofisiologica che viene suggerita da altra persona la definiamo, per convenzione, ipnosi, o autoipnosi se la medesima manifestazione psicofisiologica è determinata attraverso un atto volontario senza l’ intervento di altra persona.
Tale accordo eviterebbe le controversie, ancor oggi vive fra i diversi cultori del fenomeno, relative al concetto di “trance”.

Per colui che scrive se di trance ipnotica si vuol parlare si dovrà dire che essa è tutte le volte che si esprime plasticamente un monoideismo, e questo potrebbe o non potrebbe aver nulla a che spartire con la trance spiritica, la trance estatica o qualsiasi altra forma di stato di coscienza diverso.

In qualsiasi stato di coscienza diverso dallo stato ordinario di veglia, avvenga un monoideismo plastico, per atto volontario o perché suggerito da altri, siamo, per definizione condivisa, in stato di ipnosi; ossia è in atto il dinamismo psicofisico descritto.
Il criterio di approccio all’ipnosi proposto, fa superare di un sol balzo tutte le polemiche su chi è ipnotizzabile, su qual è la percentuale statistica delle persone che possono essere assoggettate a terapia con ipnosi, su quale profondità di ipnosi è necessario raggiungere perché un soggetto possa realizzare analgesia, amnesia o i vari comportamenti che si possono ipotizzare.

Tutte le persone possono “manifestare ipnosi”.

Ovviamente perché ogni persona è un organismo che si esprime attraverso il corpo, la psiche e il suo sistema di valori. Tutti esprimiamo idee attraverso rappresentazioni mentali, e tutte le rappresentazioni mentali di certa valenza si manifestano plasticamente.

Anche se non tutte le persone sono in grado di gestire le rappresentazioni mentali con la valenza adeguata alla manifestazione plastica da raggiungere.

Ne fanno testimonianza le diversità di predisposizione genetica e gli apprendimenti realizzati nel corso dell’ esperienza storica.

Se non si deve “indurre uno stato” come si pensava per ottenere comportamenti terapeutici; in ipnosi, che si fa?

Si insegna alle persone ad impiegare consapevolmente la potenzialità della loro rappresentazione mentale al fine di raggiungere obiettivi precisi.

Ci si può rendere conto di come tutte le tecniche elaborate in passato, comprese le tecniche del magnetismo, possano essere recuperate e integrate al bisogno in un processo di lavoro orientato alla gestione del monoideismo plastico ai fini dell’ aiuto.

Non più l’ energia del magnetizzatore che per se stessa cura, non più lo stato di trance che permette la cura, ma l’ impiego consapevole di una potenzialità della partecipazione coscienza immaginativa – corpo finalizzata ad un preciso lavoro su di sé.

Confronto fra le diverse concezioni e il pensiero di chi scrive.

IPNOSI =
Ieri: Magia, Magnetismo, Sonno particolare, Suggestione, Isteria sperimentale, Stato particolare di coscienza.
Oggi: Fatto biologico, Dinamismo psicosomatico di partecipazione mente – corpo esprimente il potere dell’ immagine mentale.

STATO IPNOTICO detto anche TRANCE =
Ieri: Non ben definito, da ottenere con le procedure standardizzate dell’ induzione e inteso come una siringa in cui immettere la suggestione (il comando) da realizzare.
Oggi: Condizione particolare di accoglienza dell’ informazione proposta e focalizzazione adeguata dell’ attenzione su un’unica idea (monoideismo).

INDUZIONE DELL’ IPNOSI =
Ieri: Tecniche standardizzate, passi, rilassamento, catalessi palpebre, levitazioni, visualizzazioni di vario tipo.
Oggi: Relazione operatore-soggetto orientata all’ accordo sull’ obbiettivo e alla focalizzazione dell’ attenzione attivatrice dell’ ideoplasia.

IPNOTISMO =
Ieri: Induzione + Comandi e suggestioni.
Oggi: Gestione finalizzata dell’ energia trasformatrice attivata mediante accoglienza dell’ obbiettivo e focalizzazione dell’ attenzione. (Plasticità del monoideismo)

AIUTO E TERAPIA =
Ieri: Suggestioni che curano, nell’ ottica del terapeuta. Condizionamenti e decondizionamenti.
Oggi: Proposta di nuova visione del problema.
Liberazione dai condizionamenti. Rielaborazione significati patogeni.

PROFONDITA’ DELL’ IPNOSI =
Ieri: Diversi livelli ottenibili con successive induzioni.
Oggi: Suggestionabilità d’organo e apprendimento.

Cos’è l’ipnosiultima modifica: 2018-02-25T11:13:11+01:00da piero.tirone

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