In questa pagina ci stanno i “buoni”; per andare ai “cattivi”:I CATTIVI
Per iniziare, l’ispiratore: Lev Trotsky (nato Lev Davidovič Bronštejn)
Il nostro Lev nasce a Janovka, nell’attuale Ucraina, il 7 novembre del 1879 da una famiglia di contadini ebrei. Il suo impegno politico lo porterà in giro per il mondo, in esilio, a vedersi sterminata la famiglia ed infine ad essere assassinato a Città del Messico da un sicario di Stalin. Era il 20 agosto del 1940. Per approfondimenti: biografia
Enrico III di Franconia, detto il Nero ( 28/10/1016 – 08/10/1056)
Imperatore del Sacro Romano Impero, è inserito nei “buoni” in quanto mise fine a un caso di triplice (!) papato (Gregorio VI, Benedetto IX e Silvestro III), eleggendone un quarto. Ottenne in quell’occasione il diritto dell’Imperatore di nominare per primo un candidato al soglio pontificio.
Jan Palach (Praga, 11 agosto 1948 – Praga, 19 gennaio 1969)
Studente di filosofia, il 16 gennaio 1969 si dà fuoco come gesto di protesta contro l’occupazione sovietica del suo paese. Come lui, poco prima o dopo, anche Ryszard Siwiec (7 marzo 1909, Dębice – 12 settembre 1968, Varsavia), Vasyl Makuch (14 novembre 1927, Kariv – 6 novembre 1968, Kiev), Sándor Bauer (21 febbraio 1952, Budapest – 23 gennaio 1969, Budapest), Josef Hlavatý (4 dicembre 1943, Křimice – 25 gennaio 1969, Plzeň), Jan Zajíc (3. luglio1950, Vítkov – 25 febbraio 1969, Praga), Evžen Plocek (29 ottobre 1929, Jihlava – 9 maggio 1969, Jihlava) (fonte: http://www.janpalach.cz/).
Ma andiamo con ordine. Il 5 gennaio 1968 Alexander Dubček viene nominato Segretario del Partito Comunista Cecoslovacco. Il suo intento era di trasformare il regime comunista in atto in quello che chiamava “Socialismo dal volto umano”: mantenere la struttura economica ma introdurre maggiori libertà politica, di stampa e di espressione; iniziava la “primavera di Praga”. Il mondo all’epoca era diviso in due grandi blocchi: l’occidentale, sotto l’influenza degli U.S.A., e l’orientale, strettamente controllato dall’ U.R.S.S.
Presidente U.S.A. in quel periodo era Lyndon Johnson, che successe a JFK dopo il suo assassinio. Il paese era impegnato nel conflitto del Viet-Nam e sosteneva un braccio di ferro con l’Unione Sovietica (la guerra fredda). Dall’altro lato Leonid Il’ič Brežnev imponeva ai paesi satelliti (Patto di Varsavia) governi assolutamente allineati.
Consideriamo che nei 10 anni precedenti entrambi avevano sviluppato armi nucleari molto più potenti di quelle di Hiroshima e Nagasaki, e tecnologie di trasporto (missili balistici) in grado colpire l’avversario dall’altra parte del mondo, praticamente senza preavviso.
In questo equilibrio fragilissimo, nel bel mezzo del blocco sovietico, un Paese decide non di ribellarsi, ma semplicemente di voler cambiare lo stato delle cose. L’U.R.S.S. logicamente non ci sta: prima diplomaticamente, poi con minacce, infine con l’invasione armata; nella notte fra il 20 e il 21 agosto 1968, almeno 5000 mezzi corazzati e 200000 soldati invadono la Cecoslovacchia senza colpo ferire. Infatti il grosso delle forze armate del paese erano state poco prima dislocate al confine con l’allora Germania Ovest, per prevenire eventuali reazioni.
Finiva così la primavera di Praga; l’occidente non potè fare altro che protestare verbalmente, perchè la paura di un conflitto atomico prevalse sulla certezza della prevaricazione.
E adesso, qualcuno avrebbe il coraggio di riarmare bombardieri in costante allarme, con bombe atomiche (sì, quelle che c’erano allora sono ancora a disposizione).
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