Sabato 4 marzo 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro Anche Dante in “soccorso” del “caprese” Imperatore Tiberio di Ermanno Corsi e Elio Palombi (Grimaldi & C. editori)

Sabato 4 marzo 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il libro Anche Dante in “soccorso” del “caprese” Imperatore Tiberio di Ermanno Corsi e Elio Palombi, edito da Grimaldi & C. editori.

  • Dopo l’introduzione del “padrone di casa” Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale, dialogherà con gli Autori
  • Pier Antonio Toma, scrittore e giornalista
  • L’attrice Adriana Carli leggerà alcuni brani tratti dal libro. «Nel pieno delle celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante, Capri non mancò di essere presente con un convegno che ricostruiva la figura dell’Imperatore Tiberio attraverso le ragioni storico-giuridiche che ne avevano caratterizzato scelte, azioni e comportamenti. L’anniversario dantesco apparve anche un’occasione imperdibile per sottolineare l’attenzione che lo stesso autore della Divina Commedia aveva riservato all’imperatore che, per undici anni, da Capri aveva governato il mondo. Suggestivi spunti di riflessione che, come subito apparvero, andavano ben oltre l’anniversario celebrativo e che meritavano di essere ripresi e ulteriormente sviluppati nella sede più congrua e dionea com’è, appunto, quella di un libro che vede ora la luce per la Grimaldi Editori». (Dall’introduzione di Marino Lembo)

Sabato 25 febbraio 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro “Pulsa de nura. La maledizione di Berenice di Cilicia” di Fiorella Franchini, edito da Guida Editori

Sabato 25 febbraio 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il libro “Pulsa de nura. La maledizione di Berenice di Cilicia” di Fiorella Franchini, edito da Guida Editori

  • Dopo l’introduzione del “padrone di casa” Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale, dialogheranno con l’autrice
  • Piero Antonio Toma, scrittore e giornalista
  • Bruno Pezzella, docente, formatore e scrittore
  • Giulio Adinolfi, attore e regista

Il libro – Il 24 giugno del 79 d.C. Tito Flavio, generale che aveva saccheggiato e distrutto il Tempio di Gerusalemme, diviene Imperatore di Roma e ripudia la regina Berenice di Cilicia, sua amante. Assunto il potere, Tito deve fronteggiare l’eruzione del Vesuvio, un’epidemia a Roma e il terribile incendio di Campo Martio, prima di morire in circostanze improvvise e poco chiare. Furono questi eventi, disastrosi e funesti, legati alla terribile maledizione ebraica, la pulsa de nura, invocata dai rabbini per placare la collera di Berenice? Su questa ipotesi si regge l’appassionante romanzo che intreccia la cospirazione politica a una struggente storia d’amore, sullo sfondo della Campania felix e dei Campi flegrei, rappresentati nello splendore architettonico delle ville patrizie, nella magnificenza dei templi e nella vivace quotidianità di plebe e mercanti.

L’autrice – Fiorella Franchini vive e lavora a Napoli. Giornalista pubblicista, collabora al quotidiano Il Denaro.it e alle riviste online Pannunzio Magazine e Verbum Press. Per oltre dieci anni è stata direttore editoriale del webmagazine napoliontheroad e ha pubblicato undici interviste nell’antologia “Donna è Anima” (Savarese editore).

Ha esordito con i romanzi “L’orchidea bianca” (1995) e “I fuggiaschi di Lokrum” (1998), ispirati ad alcuni conflitti del secondo Novecento, seguiti poi dai thriller “Nanhai” (2002) e “I fuochi di Atrani” (2006). Oltre a “Pulsa de nura, la maledizione di Berenice di Cilicia” (Guida editore marzo 2022), ha pubblicato i romanzi storici “Korallion” (2014) e “Il velo di Iside” (2018), ambientati nella Napoli greca e romana. Ha svolto attività di ufficio stampa e lezioni di giornalismo. È membro di Giuria di Premi letterari, conduce incontri culturali e presentazioni di libri.

La sua postfazione a “Il mio Cuore è Blu”, Edizioni Archeoares 2021, si è aggiudicata il terzo posto al Premio Internazionale Napoli Cultural Classic, 2022. Con il suo ultimo romanzo “Pulsa de Nura. La maledizione di Berenice di Cilicia” ha ricevuto una menzione d’onore al Premio Internazionale Città di Firenze per la sezione Letteratura e ha conquistato un prestigioso riconoscimento internazionale, lo Switzerland Literary Prize, un premio nato per accomunare le popolazioni di tutto il mondo e valorizzare le culture linguistiche.

 

Sabato 18 febbraio 2023 – Napoli, Salotto letterario Vitanova – Presentazione del libro VARIAZIONI SENZA TEMA 10 racconti di Manlio Santanelli. Illustrazioni di Carmine Luino.  Prefazione di Maria Teresa Chialant.

Sabato 18 gennaio 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, Yvonne Carbonaro presenterà il libro VARIAZIONI SENZA TEMA 10 racconti di Manlio Santanelli. Illustrazioni di Carmine Luino.  Prefazione di Maria Teresa Chialant, Caracò Editore, 2022Il libro – Il ritorno in libreria del drammaturgo, Manlio Santanelli, un’antologia dedicata alla Luna i dieci racconti contenuti in questo volume si configurano come tante strade in partenza da una piazza che potrebbe venire denominata “Piazza della Divaganza”.

Venerdì 20 gennaio 2023  Napoli, Humaniter presentazione del libro “Michele Prisco tra letteratura e cinema”, curato da Piero Antonio Toma  con i contributi di Giulio Ferroni, Alessia Pirro e Valerio Caprara e con la cura grafica di Vittorio Bongiorno

Venerdì 20 gennaio alle ore 17.30 a Napoli, presso la sede dell’Humaniter (piazza Vanvitelli, 15) si terrà la presentazione del libro “Michele Prisco tra letteratura e cinema”, curato da Piero Antonio Toma 
con i contributi di Giulio Ferroni, Alessia Pirro e Valerio Caprara e con la cura grafica di Vittorio Bongiorno.

  • Dopo i saluti di
  • Marina Melogli, direttrice di Humaniter e di –
  •   Caterina Prisco, presidente del Centro Studi Michele Prisco,
  • ne parleranno con il curatore le scrittrici
  • Giovanna Mozzillo e
  • Lucia Stefanelli Cervelli 
  • Gli attori Peppe Celentano e Gabriella Cerino leggeranno alcuni brani tratti dal libro.
  • Ingresso libero

Il libro Volume antologico che intende rievocare la grandezza letteraria e “il grande respiro europeo dell’opera” di Prisco (1920-2020), e non solo quella. Oltre ai 19 brani tratti dai romanzi e dai racconti, infatti, il volume ospita nella seconda parte 23 critiche cinematografiche pubblicate fra il 1975 e il 1979. 

Sabato 21 gennaio 2023 – Napoli – Salotto letterario Vitanova, presentazione del libro “Il sapore dell’avventura e… dodici racconti ideati e scritti «senza autocensure»” di Giovanna Mozzillo, Franco Di Mauro Editore

 

Sabato 21 gennaio 2023 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il libro “Il sapore dell’avventura e… dodici racconti ideati e scritti «senza autocensure»” di Giovanna Mozzillo, edito da Franco Di Mauro Editore.

  • Dopo l’introduzione del “padrone di casa” Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale, ne parlerà con l’autrice
  • Piero Antonio Toma, giornalista e scrittore
  • Intermezzo musicale a cura dei Filema di Filidei Catalano e Giuseppe Maddaloni

Il libro – Attenzione! Questo è un libro con due anime: perché si apre con “Il sapore dell’avventura”, romanzo breve in cui son sostenute le ragioni della precarietà, in quanto io credo che in molti casi essa venga a torto screditata rispetto alla (spesso presunta) positività di ciò che dura (o dovrebbe durare) “tutta la vita”. Per poi proseguire, e cambiano tono e prospettive, con i racconti: dodici racconti che, sebbene molto diversi tra loro per contenuto e ambientazione, son però accomunati dall’esser scaturiti da un’urgenza, da un “bisogno”.

L’autrice  – Giovanna Mozzillo, napoletana, ha insegnato per molti anni materie letterarie. Nel 1977 ha curato il volume Società e cultura nell’opera La Campania dal fascismo alla repubblica. In seguito ha pubblicato Le alghe di Posillipo (1994, II ed. 2011), Tempo di cicale (1995), Recita napoletana (1999, Premio Naples in the World, da cui è stato tratto il lavoro teatrale Tempo scaduto, diretto e rappresentato da Gea Martire), La signorina e l’amore (2001, finalista al Premio Morante 2002, riedito nel 2021), Lavinia e l’angelo custode (2003), Quell’antico amore (2004), La vita come un gioco (2007, finalista al Premio Melfi 2008), Malgrado tu sia altrove (2014). Nel 2014 è stata coautrice del volume collettivo La guerra e le bambine: sedici nonne raccontano. Nel 2017 ha pubblicato Ritorno in Egitto e nel 2019 Il canto del castrato. Collabora alle pagine culturali di vari quotidiani e riviste, tra cui “Corriere del Mezzogiorno” e “Leggendaria”.

Sabato 17 dicembre 2022 – Napoli – Salotto letterario Vitanova, presentazione del libro La grande Zelda di Pier Luigi Razzano, Marsilio Editori

Sabato 17 dicembre 2022 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il libro  La grande Zelda di Pier Luigi Razzano, edito da Marsilio Editori.

  • Dopo l’introduzione del “padrone di casa” Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parlerà con l’autore
  • Piero Antonio Toma, giornalista e scrittore.
  • Matteo Mauriello leggerà alcuni brani tratti dal libro.

“Avevo cavalcato il sogno di Scott, era diventato anche il mio. Nulla mi spaventava, l’orizzonte era illimitato. Potevo diventare qualsiasi cosa, anche se non avevo ancora deciso. Il mondo era a mia disposizione.”

Il libro – Della vita e della morte di Zelda Fitzgerald, nata Sayre, crediamo di sapere tutto: della sua vivacità, del suo essere stata la musa di uno dei più grandi scrittori d’America, del suo aver scritto racconti e un romanzo, della passione per il ballo, e per gli alcolici, della sua prima vita nella provincia americana, e della sua seconda vita, dopo il matrimonio con Francis Scott Fitzgerald, in stanze di alberghi bellissimi e nelle più belle città d’Europa. Sappiamo del suo essere stata in manicomio. Ed è proprio dalla stanza di una clinica in Svizzera nel 1930 che, inaspettatamente, la storia comincia, e si dipana per tornare indietro, a quando Zelda avrebbe dovuto ballare sul palco del San Carlo di Napoli. E avrebbe voluto farlo se solo Fitzgerald non l’avesse ricondotta al suo ruolo di moglie e madre, privandola della sua grande occasione. Ci si accorge dunque, prima con sospetto e poi con certezza, che conosciamo di Zelda quanto di lei ci ha detto Scott. Così, in questo romanzo, a parlare è Zelda, che ci racconta, in prima persona, del suo essere scrittrice prima di aver conosciuto Fitzgerald, delle sue ribellioni, delle malinconie, dell’immenso amore per il marito, di come iniziò a dipingere, del taglio alla maschietta e della scena artistica e culturale della sua epoca. Pier Luigi Razzano scrive innamorato della sua Zelda innamorata, e questo suo amore non solo è passione, ma cura – dei particolari, degli scritti, dei movimenti di danza, della misura dei seni di Zelda nelle coppe di champagne bevute, una dopo l’altra, alle feste. Questo libro è per tutti quelli che amano ballare.

L’autore – Pier Luigi Razzano vive a Napoli e scrive per la Repubblica. È tra i fondatori della festa del libro Un’Altra Galassia. Tra i suoi libri ricordiamo AmericaNa e Così lontana così vicina.

Sabato 10 dicembre 2022 – Napoli – Salotto letterario Vitanova, Presentazione del libro TANTI PICCOLI K di Bruno Pezzella, Edizioni MEA

Sabato 10 dicembre 2022 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il libro TANTI PICCOLI K di Bruno Pezzella, Edizioni MEA

  • Ne parleranno con l’autore:
  • Bruno Abbisogno, giornalista e sociologo,
  • Antonio Filippetti, giornalista e scrittore
  • – il “padrone di casa” Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • Coordinerà l’incontro:
  • Piero Antonio Toma, giornalista e scrittore
  • Letture a cura di Adriana Carli Il libro A metà tra memoria e lepida invenzione, leggere e folli storie di persone improbabili, provvisorie, invisibili, tanti piccoli “k” come Philip Roth definisce i protagonisti dei racconti di Kafka, o come i matti di Jack Kerouac “Quelli che non sbadigliano mai”. Storie senza né tempo né spazio, “distanti” ma possibili, come in fondo lo sono tutti i luoghi fantastici della mente. Insieme fanno un racconto più grande, un “ritorno” al piacere delle trame, un transito senza inizio né fine.

L’autore – Bruno Pezzella è nato a Napoli. Docente e formatore, ha svolto attività di aggiornamento e specializzazione presso le Università: Federico II (SICSI e TFA); L’Orientale (CIRED); Suor Orsola Benincasa (Dipartimento di Sociologia), e per conto di enti di formazione pubblici e privati.
Ha collaborato per diversi anni ai quotidiani: ROMA, NAPOLINOTTE, IL MATTINO (Lettera Sud), NAPOLI OGGI; il mensile MERIDIANA; l’agenzia ROTO-PRESS; ha curato l’ufficio stampa di una organizzazione sindacale.
E’ autore di numerosi saggi monografici e di testi di didattica e manuali sulla formazione (SAPEREFORMARE, Satura, 2004 – UN PROFESSORE RIFLESSIVO, Satura, 2006, LA FABBRICA DELLA FELICITA’, Cuzzolin, 2008) utilizzati nei corsi di specializzazione all’insegnamento all’Università Federico II, dove dal 2001 al 2009, ha ricoperto il ruolo di Supervisore al tirocinio e dal 2012 quello di Tutor della specializzazione all’insegnamento. Come esperto ha fatto parte del progetto Cired (Università L’Orientale – Miur ).
Sempre per i tipi di Cuzzolin ha pubblicato: IL SAPERE TRA INCERTEZZA E CORAGGIO la conoscenza mobile (2011) e  ADESSITA’ il tempo della provvisorietà e del transito (2017) .

Per la narrativa ha già pubblicato con Guida, Napoli ( 2001 ) L’ENIGMA DI CALVINO,  finalista (come inedito) al Premio Napoli in giallo ’99; NIK STUPORE … e i te nodi del marinaio, Rogiosi editore, Napoli (2014); CONTROLUCE, Homo Scrivens (2016). Ha collaborato con Peppe Lanzetta alla stesura dei primi testi teatrali dell’attore e scrittore.

Come critico teatrale ha operato dal 1979 al 1985. Ha curato, inoltre, due mostre – evento: “EDUARDO 1954-1960” – Napoli, Maschio Angioino, 1982 (nell’ambito della rassegna “Estate a Napoli”); e “DISTRATTAMENTE” – Napoli e i napoletani dall’inizio del secolo agli anni ’60 – Napoli, Castel dell’Ovo, 1995 (per la Regione Campania in “Suoni e scene al castello”).

E’ ideatore e coordinatore del ciclo di incontri culturali “ ‘Apeiron … o dell’indefinito, principio di tutte le cose”, (in collaborazione con l’ente di promozione culturale nazionale IRASE e la 5^ Municipalità Vomero – Arenella, un gruppo di editori e associazioni culturali dal 2014 al 2016).

Sabato 3 dicembre 2022 – Napoli – Salotto letterario Vitanova, presentazione del libro “LA NASCITA DELLA NATURA MORTA IN EUROPA – Contributo alla definizione delle origini del genere” di Giuseppe Elio Barbati, Kairòs Edizioni.

Sabato 3 dicembre 2022 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il libro “LA NASCITA DELLA NATURA MORTA IN EUROPA – Contributo alla definizione delle origini del genere” di Giuseppe Elio Barbati, edito da Kairòs Edizioni.

  • Dopo l’introduzione del “padrone di casa”  Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • ne parleranno con l’Autore 
  • Yvonne Carbonaro, Storica dell’arte e scrittrice
  • Lejla Mancusi Sorrentino, Scrittrice di gastronomia
  • Piero Antonio Toma – Giornalista e scrittore
  • Saluti dell’Editore Kairós Giovanni Musella
  • Intermezzi di musica del ‘600 a cura del Maestro Filidei Catalano

Il libro – L’autore esamina i periodi storici e i motivi che diedero inizio alla produzione di dipinti di nature morte, fermandosi agli anni ’30-’40 del ‘600, quando il nuovo genere pittorico si era ormai affermato. Per chi pensa che la natura morta sia nata nelle Fiandre, sarà forse una sorpresa scoprire che, contemporaneamente verso la fine del ‘500 vi fu una produzione anche a Francoforte, Toledo, Milano e Roma, ognuna con diverse modalità iconografiche. Il volume termina con una disamina dei motivi che determinarono la definizione dispregiativa di “natura morta” volta a indicare un genere pittorico inferiore, nonché con l’analisi del linguaggio simbolico che all’epoca caratterizzava tali dipinti.

L’autore – Giuseppe Elio Barbati vive e lavora a Napoli. Medico radiologo, da sempre attratto dalla pittura, con predilezione per le opere di natura  morta, ha da molti anni dedicato studi approfonditi a tale argomento, appassionandosi in particolare alle prime opere del genere.

Questo libro scaturisce da tale passione e dal desiderio di riordinare le idee sul tema, ma anche dalla speranza di offrire a critici e storici dell’arte spunti e suggestioni utili affinché continuino nell’approfondimento di questo periodo storico.

Venerdì 25 novembre 2022 – Salotto letterario Vitanova, Napoli – AMORE è #Raccontare la #Bellezza – dire Donna, dire Amore, Sempre

Venerdì 25 novembre 2022, ore 17,30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne,

  • AMORE è #Raccontare la #Bellezza – dire  Donna, dire Amore Sempre.
  • Interverranno:
  • il “padrone di casa”  Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • Giuseppe Ferraro, professore di Filosofia Morale, Etica Sociale, Etica dell’Ambiente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e ideatore della pratica educativa “Filosofia fuori le mura”,
  • Piero Antonio Toma, giornalista e scrittore
  • Silvana Guida, promotrice culturale
  • “con l’amichevole partecipazione, “a titolo di quasi sorpresa”, di Dina Bochicchio.

L’incontro/dibattito è dedicato alla narrazione dell’Amore e del suo intrinseco significato di Rispetto, di Libertà e di Cura dell’altro, e quale motore propulsivo di ogni azione quotidiana e della formazione della Persona.

AMORE quale massima espressione del NOI inteso quale Io e Te, Tu ed Io INSIEME, quale CONDIVISIONE e SCELTA che si rinnova OGNI GIORNO e NEL TEMPO, divenendo EDUCAZIONE e MEMORIA di ogni individuo: Nuovo orizzonte da costruire e rinnovare.

Amore è #Raccontare la #Bellezza 

Nessuno è libero da solo, la libertà è fatta di legami. Giuseppe Ferraro

Professore di Filosofia Morale per l’Università “Federico II” di Napoli, Giuseppe Ferraro è Responsabile del Polo Universitario per le Carceri in Campania, denominato gli Studi Universitari negli Istituti Penitenziari, afferente al SINAPSI della “Federico II”.

Ideatore e docente corsi di filosofia negli Istituti Penitenziari (Bellizzi Irpino, Carinola, Nisida Poggioreale, Rebbibia, Secondigliano, Sulmona, Spoleto), insegna filosofia nelle periferie e nei quartieri dolenti ai confini della città.Impegnato nello sviluppo della filosofia come etica dei legami e dell’educazione ai sentimenti, è membro del Comitato Etico della Fondazione Umberto Veronesi ed ideatore di diversi progetti e pratiche educative fra i quali «Bambini in Filosofia» e «Filosofia Fuori Le Mura».

Nel 2019 ha avviato a Napoli una Scuola pubblica di politica. Molti i suoi interventi in occasione di festival e convegni.

Numerose le sue pubblicazioni, tra le quali: Filosofia in carcere (2009), La filosofia spiegata ai bambini (2010), La scuola dei sentimenti (2011), L’anima e la voce (2013), Lettere tra un filosofo e un ergastolano (2016), Imparare ad amare (2015), Bambini in filosofia (2015), Etica dei legami (2018), Nostalgia del desiderio. La filosofia che nasce a Napoli (2019), La memoria dell’amore. Sull’imparare le cose che non si possono insegnare (2020), La ripresa della vita. Pratiche di resilienza e forme di esistenza per una religione senza confessione di una comunità interiore (2021), Conversazioni penitenziarie. Il carcere tra nuove emergenze e antiche esigenze, con Carmelo Cantone (18 novembre 2022).

Filosofia fuori le mura è una pratica educativa ideata da Giuseppe Ferraro che opera sui luoghi d’eccezione, sui confini interni alla città, confini di voci, escluse o recluse e perdute. Un fuori chiuso dentro. Filosofia fuori le mura è l’ordine dell’escluso dentro l’inclusione. È il momento di una nuova alleanza dei luoghi di sapere, perché la città intera si faccia scuola in una comunità di partecipazione di voci.

Il manifesto – Semmai la filosofia sia stata un privilegio è il momento che diventi un diritto, quello per ognuno di potersi chiedere del senso del proprio esistere e vivere, delle proprie scelte e azioni. Sarà come il diritto di un privilegio necessario.

Se poi la filosofia si occupa di questioni ultime ed estreme è sui luoghi estremi ed ultimi che deve essere portata per sentire se ha qualcosa da dire o se non debba essere invece abbandonata come un giocattolo rotto. È il momento in cui l’autodisciplina degli studi si apra al fuori delle vicissitudini.

Filosofia fuori le mura è una pratica educativa sui luoghi d’eccezione, sui confini interni alla città, confini di voci, escluse o recluse e perdute. Un fuori chiuso dentro. È questo il momento di una nuova alleanza dei luoghi di sapere, perché la città intera si faccia scuola in una comunità di partecipazione di voci. Fuori è sempre là dove un luogo aspetta di essere cambiato. Fuori è dove c’è sempre dell’altro, un’altra, un altro, che aspetta di prendere la parola.

I luoghi sono le persone che li abitano, vivono delle abitudini, di gesti di parole, di  progetti e di intese. Sono difficili quando vi domina una normalità incomprensibile alla serenità, all’invenzione, all’attivazione di nuove relazioni e modificazioni, spesso invocate troppo tardi. Luoghi sono le aziende, i circoli, ovunque si sta insieme per un’azione comune che spesso sfugge al senso che ne ha reso possibili le condizioni.

La pratica della filosofia è nelle cose che riguardano il dentro, l’ethos. La pratica della filosofia è l’etica. Non una somma di principi inagibili, ma la ricerca della felicità.

La pratica della filosofia è l’esercizio della sua disciplina, in una relazione di genere, di generazioni, generativa, non di duplicazioni né di accanimento storiografico, né di replica amministrativa di ruoli e professioni che legittimino l’esistente così com’è.

La filosofia è l’unica espressione di sapere che porta un sentimento nella sua denominazione, si dice amore, ma è filia, il legame che sostiene ogni altro.

Bisogna prenderla sulla sua parola: la filosofia è il sapere saggiante il legame più importante. Il sapere del sentire.  Associazione culturale Filosofia fuori le mura

La memoria dell’amore. Sull’imparare le cose che non si possono insegnare (Chiarelettere, 2020)

“L’amore si manifesta.
E sul manifesto della libertà
c’è la sola scritta ‘amore’.”
“L’amore è un possesso senza proprietà.
Sei mia, non di me. Sei mia di te in me.
Sei mia come nemmeno tu
sai di essere veramente come sei.”

La memoria è la stanza dei sentimenti. È fatta di nostalgia e desiderio, procede per salti e voli. Le parole che l’arredano colpiscono e sorprendono con la perentorietà del vissuto di chi porta un’esperienza da condividere. Se non riusciamo a trovare le parole è perché non viviamo i sentimenti, quindi nemmeno li ricordiamo. Una memoria senza ricordi. Non bastano i database che ci fanno ricordare tutto ma non quello che abbiamo sentito dentro, come vissuto.
Siamo lontani dal saggio “filosofico” argomentato secondo una sintassi rigida e conosciuta, secondo un sistema di pensiero chiuso. Qui no. Le parole escono fuori dagli schemi e vanno da sole come tante frecce, ognuna delle quali ne contiene molte altre, svelando e rivelando sensi presenti e inattesi.
Il testo che le raccoglie può sembrare un cruciverba senza schema, ma nel suo avanzare c’è un metodo rigoroso, che consente di fissare la memoria dell’amore da moltissime angolazioni. “Bisogna restituire l’amore alla vita e la vita all’amore” è l’affermazione più rivoluzionaria che si possa fare. Un libro sovversivo. Diversi sono i riferimenti al carcere, alla scuola, al quotidiano. In nessun altro testo di filosofia la vita entra così tanto dentro le parole e l’amore ci arriva in tutta la sua urgenza. Perché l’amore non si ripete ma ritorna, basta riconoscerlo. Affinché l’altro non sia soltanto un pericolo di contagio, ma un’offerta d’amore da cogliere in tutta la sua bellezza. GIUSEPPE FERRARO
LA MEMORIA DELL’AMORE

Sabato 26 novembre 2022 – Napoli – Salotto letterario Vitanova, presentazione del libro ‘Fare scuola a Scampia, Buone pratiche digitali per la coesione’ di Nicola Cotugno, Erickson Live

Sabato 26  novembre 2022 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il libro ‘Fare scuola a Scampia, Buone pratiche digitali per la coesione’ di Nicola Cotugno edito da Erickson Live, prefazione di Eraldo Affinati e postfazione di Marco Rossi Doria.  EVENTO ANNULLATO

  • Dopo l’introduzione del “padrone di casa”  Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • Dialogheranno con l’autore:
  • Maria Teresa Sarpi, Dirigente tecnico MIUR,
  • Pier Antonio Toma, giornalista e scrittore.
  • Interverrà: Mariarca Battimiello, studentessa ITI Ferraris dal 2010 al 2015.

Il libro – Venti  anni di esperienze innovative a Scampia raccontate attraverso le testimonianze di ragazzi e ragazze che le hanno vissute nell’iti Galileo Ferraris di Napoli. Il libro è del loro professore, Nicola Cotugno, “storico” docente di Scampia. Prefazione di Eraldo Affinati e postfazione di Marco Rossi Doria per sugellare il tema: la scuola come potente strumento di crescita e di riscatto sociale.

“Arrivo un po’ casualmente nel 1986 come docente di Disegno tecnico nell’arrugginita succursale di un istituto tecnico in via Vittorio Veneto a Piscinola, periferia nord di Napoli, tanto anonimo da non avere neanche un nome. Tutto qui — le aule disadorne, l’assenza di laboratori, la palestra sgarrupata — restituisce un senso di svogliata sciattezza che sembra quasi stia lì per contagiare chiunque lo frequenti”. Il preside Antonio Gulisano però ha un asso nella manica: l’assegnazione di una sede nuova di zecca a Scampia, dove la scuola si trasferirà nel 1993, con la denominazione di Istituto Tecnico Industriale Statale «Galileo Ferraris».

Inizia cosi la storia di Nicola Cotugno, che Marco Rossi Doria nella postfazione definisce amico di tante battaglie. Ed enuclea il punto: “Al suo arrivo Nicola Cotugno si pone una domanda: ‘Ma chi sono veramente i ragazzi che arrivano all’ITI Galileo Ferraris di Scampia?’” Questa domanda determina ogni scelta successiva e colloca Nicola e questo libro entro una tradizione. E’ la tradizione della scuola attiva e cooperativa italiana, nata, appunto, subito dopo la guerra e radicata in centinaia di buone pratiche, ovunque”. Lavorare a Scampia, per Nicola Cotugno, è un lavorare “a più strati”, attraversandoli guardando a come crescono i ragazzi fuori dalle aule, a tutta la società che ogni mattina entra nella scuola insieme ai ragazzi. E così, facendo squadra con i ragazzi, la scuola adotta il monumento di Castel Capuano, crea un portale sulle meraviglie archeologiche partenopee, costruisce un video a partire da Vista con granello di sabbia della Szymborska. “Facendo insieme”, la scuola conquista la fiducia dei ragazzi di Scampia e li guida nell’esperienza conoscitiva, portandoli fino all’aula bunker di Palermo, sino a sfiorare il viaggio premio a Quantico, negli Stati Uniti, alla base operativa dell’FBI.

Commenta Rossi Doria: “Questo universo – il libro lo mostra a ogni passo – contiene tutte le componenti della crisi educativa che attanaglia i quartieri poveri del mondo, anche in Occidente e anche in Italia. Non basta guardare a quei ragazzi o trovare nuove vie per la didattica. Non vi può essere un diaframma tra vita e scuola. La scuola sì è luogo protetto e deputato all’apprendimento ma il flusso con tutto il resto è potente e ha un carattere “multi-strato”, appunto, che va affrontato nel lavoro di insegnamento. Si tratta di una urgenza ulteriore che va indagata, compresa, attraversata da un esame economico, sociologico, antropologico, psicologico, ecc. Il docente deve avere o reperire più sguardi. Deve riprendere a studiare per acquisirli. Deve continuamente cercare confronti con altri mestieri e altri saperi per comporre la sua azione in classe con la comprensione del contesto che sta contribuendo a voler trasformare”.

E così Nicola trasforma il suo ingresso in quella scuola in un’occasione straordinaria per generare una pedagogia che nasce dall’urgenza del riscatto dalla povertà e dall’esclusione sociale e culturale. Il libro racconta con estrema lucidità i tentativi messi in campo, le sperimentazioni, motivandone la genesi e raccontandone i risultati.

Le esperienze didattiche raccontate, sviluppatesi all’inizio con spirito del tutto pionieristico, usano le tecnologie digitali, dal videogioco didattico alla costruzione di siti web, per attrarre la passione dei giovani e tradurla in competenze per percorsi professionali in cui realizzare sogni e aspirazioni.  Un uso umanistico  delle tecnologie.  www.tuttoscuola.com  

L’autore Nicola Cotugno vive a Napoli, dove è nato; architetto, già docente di Tecnologia presso l’ITI «G. Ferraris» di Napoli, formatore docenti in ambito nazionale (Future Labs, ImparaDigitale), è esperto in tecnologie didattiche e progetta ambienti di apprendimento multimediali  www.ericksonlive.it