Libreria Vitanova, giovedì 31 ottobre 2019: Lucio Mauro “Meglio Capri Ovvero la strana e misteriosa vicenda del Testamento Farace”

Giovedì 31 ottobre 2019 alle ore 18,00 presso la Libreria Vitanova (viale Gramsci 19) si presenterà il libro di Lucio Mauro “Meglio Capri
Ovvero la strana e misteriosa vicenda del Testamento Farace”, Edizioni La Conchiglia.
Ad accompagnare l’autore ci saranno Donatella Schisa e Sergio Troise. Bruno Ferrara sarà la voce narrante. http://www.vitanova.bio/

Marta è una splendida ventottenne orfana di entrambi i genitori. Un giorno, mentre è al lavoro a Milano, riceve una mail inviata da Capri per informarla che è improvvisamente deceduto lo zio, Salvatore Farace, forse l’ultimo suo parente ancora in vita, e che entro un paio di giorni il notaio leggerà il suo testamento. Marta si precipita nell’isola dov’è nata ed ha vissuto fino a 18 anni, ma il testamento le riserverà un’amara sorpresa: Salvatore ha lasciato tutto il suo ingente patrimonio alla sorella e niente a lei, pur avendola considerata quasi come una figlia. Marta, sconvolta, si ritira nella villa di Salvatore abbandonandosi ai ricordi della sua adolescenza. Ma, scavando tra i libri e le cose di Salvatore, verrà a scoprire poco per volta la verità che cambierà per sempre la sua vita.  #LAlberodelleIdeeTerritori

Libreria Vitanova, giovedì 24 ottobre 2019 presentazione del libro AFRODITA, Isabel Allende..

Giovedì 24 ottobre ore 18.00 nella libreria Vitanova  (viale Gramsci, 19) presentazione del libro di Isabel Allende AFRODITA.
ne parleranno Leila Mancusi Sorrentino con Fabio Sirimarco . Claudio Novelli e Sasà Landolfi  

Isabel Allende conosce il gusto lieve e giocoso della vita. La troviamo alle prese con il mondo della cucina, tempio del piacere dei sensi e anticamera del “piacere dei piaceri”. In un invito alla gioia dietro il grembiule, un gioco per nutrirsi e inebriarsi senza prendersi troppo sul serio. Dalla salsa corallina alle pere ubriache, dall’habanera di gamberi all’insalata delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole: un patrimonio di ricette piccanti e spiritose condite con le spezie dell’ironia. “Dopo aver fatto un paio di giri completi nel mondo degli afrodisiaci, scopro che l’unica cosa che davvero mi eccita è l’amore. E allora dedico queste divagazioni erotiche agli amanti che giocano e, perché no?, anche agli uomini spaventati e alle donne malinconiche… Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l’amore che ho lasciato correre… Non posso separare l’erotismo dal cibo e non vedo nessun buon motivo per farlo; al contrario, ho intenzione di continuare a godere di entrambi fino a quando le forze e il buon umore me lo consentiranno. Da qui nasce l’idea di questo libro, un viaggio senza carta geografica attraverso le regioni della memoria sensuale, là dove i confini tra l’amore e l’appetito a volte sono talmente labili da confondersi completamente.”

Afrodita. Ricette, racconti e altri afrodisiaci di Isabel Allende
Traduzione di Elena Liverani e di Simona Geroldi
Pag. 325, Edizioni Feltrinelli
ISBN 88-07-42085-6

“Gli afrodisiaci sono il ponte gettato tra gola e lussuria. Immagino che, in un mondo perfetto, qualsiasi alimento naturale, sano, fresco, di bell’aspetto, leggero e saporito – vale a dire, dotato di quelle caratteristiche che si cercano in un partner – sarebbe afrodisiaco, ma la realtà è ben più complessa.”

 Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci - Isabel Allende - copertina

Scrittrice e giornalista cilena. Dopo aver terminato gli studi a Santiago del Cile, lavora dapprima per la FAO, quindi si dedica a un giornalismo impegnato, scrivendo anche per il cinema e la televisione. Nipote di Salvador Allende, vive in esilio dal 1973, anno del golpe organizzato dal generale Augusto Pinochet Ugarte, al 1988, anno della caduta di Pinochet.
In esilio scrive il primo romanzo, La casa degli spiriti (1982; ebbe una trasposizione cinematografica nel 1993).
Ha scritto romanzi basati sulle sue esperienze di vita, ma ha anche parlato delle vite di altre donne, unendo insieme mito e realismo. In Italia è pubblicata da Feltrinelli.
Tra le prime scrittrici latinoamericane a raggiungere fama mondiale, continua la sua esplorazione del tema politico e di quello personale nei due romanzi successivi – D’amore e ombra (1984) ed Eva Luna (1987) – e nella raccolta di novelle Eva Luna racconta (1992). Del 1992 è anche il romanzo Il piano infinito.
Nel 1995 pubblica Paula. Tra gli altri romanzi ricordiamo Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci (1997), La figlia della fortuna (1999), Ritratto in seppia (2001), Il mio paese inventato (2002), La città delle bestie (2003), Il regno del drago d’oro (2003), La foresta dei pigmei (2004). ZorroL’inizio della leggenda (2005), Inés dell’anima mia (2006), La somma dei giorni (2008), L’isola sotto il mare (2009), Il quaderno di Maya (2011), Il gioco di Ripper (2013), L’amante giapponese (2016). Feltrinelli ha anche pubblicato Per Paula. Lettere dal mondo (1997), che raccoglie le lettere ricevute da Isabel Allende dopo la pubblicazione di PaulaLa vita secondo Isabel di Celia Correas Zapata (2001), Amore (2013), un miscellanea delle più belle pagine della scrittrice sull’amore, e il sesso, i sentimenti.
E ancora ricordiamo: Oltre l’inverno (Feltrinelli 2017), un romanzo sull’emigrazione e l’identità nazionale, e Lungo petalo di mare (Feltrinelli 2019) che racconta la storia del Winnipeg, una nave che ha portato in Cile 2200 rifugiati spagnoli che fuggivano dalle rappresaglie franchiste.
È una delle autrici latine di maggior successo, avendo dato alla letteratura sudamericana un contributo enorme; le sue opere sono tradotte in tutto il mondo.

Libreria Vitanova, martedì 22 ottobre 2019: Annie Pempinello. Il paroliere (Guida editore).

Martedì 22 ottobre 2019, ore 18,00 nella libreria Vitanova (viale Gramsci, 19) presentazione del libro di di poesie di Annie Pempinello Il paroliere (Guida editore). L'immagine può contenere: testoNe parleranno con l’autrice Piero Antonio Toma ed Ermanno Corsi. Il titolo del libro è allusivo perché è un richiamo colto. La parola è infatti una citazione estratta da un verso di Giorgio Caproni, che si presenta esplicitamente come soglia alla serie dei componimenti. Ma il titolo è anche l’indicazione di un programma: un segnale per il lettore che si appresta a compiere il suo viaggio nella piccola opera che ha davanti. Paroliere è chi sta scrivendo i testi. Li sta letteralmente componendo: organizzando, dando una forma e struttura al loro nascere e alla loro successione. http://www.vitanova.bio/ L'immagine può contenere: testoIl paroliere (Guida editori) ha vinto il primo premio per la poesia.

Il Paroliere di Annie Pempinello

Libreria Vitanova, giovedì 17 ottobre 2019: Dibattito film NAPOLI 44

Giovedì 17 ottobre alle 17,30, presso la libreria Vitanova in Napoli, Viale Gramsci, 19, verrà proiettato il film “NAPOLI 44″, tratto dall’omonimo libro di Norman Lewis. La proiezione sarà preceduta da una breve introduzione di Gherardo Mengoni.
Al termine del film – particolarmente significativo per la conoscenza del popolo napoletano e della città di Napoli – sarà aperto un dibattito con il pubblico. 

https://www.facebook.com/events/517226742393189/
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Il film
Naples ’44 è un film documentario italiano del 2016 diretto da Francesco Patierno. È tratto dall’omonimo testo di Norman Lewis. È stato presentato in anteprima al Festival internazionale del film di Roma il 18 ottobre 2016.

Il documentario trae spunto dal filo narrativo dell’omonimo testo di Norman Lewis, ufficiale britannico di stanza nell’Italia meridionale durante il periodo della liberazione e divenuto poi un famoso scrittore. Il regista Francesco Patierno, avvalendosi di filmati d’epoca (Istituto Luce Cinecittà, National Archives and Records Administration, Imperial War Museum, Getty Images) miscelati a film come “la pelle” di Liliana Cavani e “Le quattro giornate di Napoli” di Nanny Loy, fa rivivere l’atmosfera della Napoli disperata ma viva e pulsante dell’immediato dopoguerra. Il regista ha voluto svelare quale è stata la genesi del film in una dichiarazione alla stampa: «Tutto è nato dal racconto di mio padre che un giorno mi parlò di come fosse sopravvissuto a un bombardamento solo perché si trovava sul lato giusto della strada. Mi disse che per capire come abbia vissuto la città in quel periodo dovevo assolutamente leggere Naples ’44 di Norman Lewis. Cosa che ho fatto adorandolo». Il produttore Davide Azzolini ha dichiarato che il primo passo fu conquistare la fiducia della famiglia di Norman Lewis, in primis dalla moglie. Dopo aver acquisito i diritti del libro si poté partire con il lavoro. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Naples_%2744Napoli ’44 (titolo originale: Naples ’44) è la pubblicazione delle memorie militari stilate da Norman Lewis, allora ufficiale appartenente all’intelligence del Field Security Office britannico durante la campagna d’Italia nella seconda guerra mondiale.

Le memorie, scritte sotto forma di diario, vennero pubblicate per la prima volta nel 1978 da William Collins, incontrando fin da subito critiche positive, tra le quali quella dello storico militare sir John Keegan che celebrò il libro, assieme al Quartered Safe Out Here di George MacDonald Fraser, come «una delle grandi memorie personali della seconda guerra mondiale». https://it.wikipedia.org/wiki/Napoli_%2744

https://www.facebook.com/Blu-Parthenope-Eventi-e-Comunicazione-1672299169699567

Libreria Vitanova, giovedì 10 ottobre 2019: “Scritti di questi tempi” animato da Donatella Schisa. Titti Marrone “La donna capovolta”

Al via il primo appuntamento con “Scritti di questi tempi”, il circolo di lettura della libreria Vitanova (viale Gramsci, 19) ,
animato da Donatella Schisa.
A inaugurare la serie di incontri, che durerà con cadenza mensile fino a giugno, sarà Titti Marrone con il libro “La donna capovolta”, Iacobelli edizioni, già segnalato al Premio Strega 2019. I lettori si riuniranno alle 16,30 presso la Libreria Vitanova per parlare del libro e alle 18,00 incontreranno l’autrice.
Mi piace pensare che lo spirito che animerà gli incontri sarà lo stesso che aleggiava sulla Setta dei poeti estinti, guidati dallo straordinario Robin Williams ne L’ attimo fuggente, perché parlare di letteratura oggi è atto ad alto tasso di eversione.
La letteratura è vita, si muove dalle pagine, ci viene incontro e ci stana, interrogandoci di continuo e fornendoci un osservatorio privilegiato della realtà fuori e dentro di noi.
E perché no, dal confronto con le vite degli altri, per similitudine o differenza, possono nascere risposte. http://www.vitanova.bioEleonora è una filosofa, insegna studi di genere, frequenta amici intellettuali e progressisti, ha un marito narciso e una figlia all’estero. Tutto bene? No, non proprio, perché – complice l’età che avanza – Eleonora si trova in preda a una sorta di spaesamento interiore. Forse perché ha un’anziana madre demente da accudire. Alina è una efficientissima badante moldava ingaggiata per alleviare Eleonora dalle incombenze di cura della madre. Il confronto tra le due donne – che fanne entrambe perno sulla terza, la vecchia madre – è come una deflagrazione: si specchiano l’una nell’altra e si detestano per questo. Pensano di essere diversissime e invece sono legate da una reciproca dipendenza che non riescono a tollerare. Entrambe si trovano d’un tratto, a essere tradite, deluse dove meno se l’aspettavano. E nello scritto di Titti Marrone ciascuna racconta la sua esistenza direttamente, per la sua parte, in brevi, spietati e a volte ironici lampi di coscienza contrapposti: un susseguirsi di personaggi e d’involontaria feroce comicità sulla vecchiaia, la malattia, i piccoli trucchi per fuggire dalle responsabilità.  https://www.iacobellieditore.it/catalogo/la-donna-capovolta/

Libreria Vitanova, martedì 8 ottobre 2019: Pietro Treccagnoli Salva con nome (Polidoro editore). 

Martedì 8 ottobre 2019 alle 18,00 nella libreria Vitanova (viale Gramsci, 19) presentazione del libro di Pietro Treccagnoli  Salva con nome (Polidoro editore). 

Dopo l’introduzione di Piero Antonio Toma, ne parlerà con l’autore  Marco Lombardi, critico letterario e docente universitario alla Federico II. Il santo. Il rifugio. L’orco. Il poeta e il contadino. Sono alcuni di questi racconti.  Qualcuno è stato pubblicato su Il Mattino, giornale per cui Treccagnoli ha lavorato per quasi 40 anni, altri sui social. Tutti gli altri sono inediti e li lega un filo nascosto che il lettore non faticherà a trovare. Una lettura da viaggio che può accompagnarvi sul treno o in metropolitana, per recuperare ogni tanto il valore della carta e farvi riporre tablet e cellulari in tasca per alcuni minuti

https://www.facebook.com/events/398956340787817/

Titolo: Salva con nome
Autore: Pietro Treccagnoli
Editore: Alessandro Polidoro Editore
Collana: MiniPerkins
Pagine: 128
Prezzo: 8,00€
Formato: 11×16
Uscita: marzo 2019
ISBN: 9788885737211

Pietro Treccagnoli vive a Napoli. Giornalista, ha lavorato per quasi un quarantennio a Il Mattino dove si è occupato di cronaca, cultura, spettacoli, politica, costume. Ha pubblicato: I paradisi del peccatore (Stamperia del Valentino, 2005), Non lo chiamano veleno (Avagliano, 2006), Non sono mai partito (Cento Autori, 2008), Elogio di san Gennaro (Pironti, 2010), Rapporti confidenziali (Cento Autori, 2011), Il Lungomare (Rogiosi, 2015), La pelle di Napoli (Cairo, 2016), I Quartieri Spagnoli (Rogiosi, 2017) e L’Arcinapoletano (Guida, 2017).

Libreria Vitanova, Martedì 1° ottobre ore 18,00. “4.0. Il futuro è già  qui” curato da Roberto Giuliani e Paolo Carotenuto,

Martedì 1° ottobre  2019 libreria Vitanova il nuovo saggio  libro di Roberto Giuliani  Martedì 1° ottobre alle ore 18,00 nella libreria Vitanova (viale Gramsci,19)   presentazione del saggio 4.0. Il futuro è già  qui curato da  Roberto Giuliani (Livingston edizioni), presidente dell’associazione Prospettiva Europea, e da Paolo Carotenuto, direttore della rivista Europalab.  Dopo l’introduzione di Piero Antonio Toma, ne parlerà con i due curatori  il giornalista e critico d’arte Angelo Calabrese. Il  volume  raccoglie 20 differenti punti di vista per analizzare questo futuro che è già qui, sottolineando la trasversalità e multisettorialità delle trasformazioni avvenute e quelle in divenire, in una società sempre connessa in cui infinite reti si generano ed entrano in relazione coinvolgendo persone, imprese, processi. Spunti di riflessione e di stimolo verso una nuova cultura del lavoro, dell’innovazione, del fare rete e del fare impresa in una dimensione europea, lo spazio minimo per una piena efficacia dei nuovi modelli produttivi e di business.

Il sentiero dei figli orfani romanzo di Giovanni Capurso, edito da Alter Ego Edizioni

Il sentiero dei figli orfani romanzo di formazione del pugliese Giovanni Capurso, edito da Alter Ego EdizioniÈ la casa editrice Alter Ego, fondata nel 2012 a Viterbo da Danilo Bultrini e Luca Verduchi, a pubblicare il terzo romanzo dell’autore pugliese Giovanni Capurso, Il sentiero dei figli orfani (euro 14), che nelle sue 204 pagine narra la storia di un ragazzo, Savino Chieco, ma affresca anche il ritratto di un’epoca, facendo luce in particolare sulla vita e le abitudini di un paesino della Lucania, San Fele, dove appunto Savino vive.
Il libro, che è il racconto del passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, vissuto da un giovane che si vede imprigionato in un’esistenza a cui sente di non appartenere, in un luogo in cui non si prospetta cambiamento, né futuro, ricorda agli adulti quali sogni splendevano nei loro giovani cuori. Un’opera che riflette sulla situazione ancora attuale dei ragazzi costretti ad emigrare dai loro paesi per potersi costruire un avvenire dignitoso.
Attraverso gli occhi, il cuore e i pensieri di Savino, i capitoli prendono forma e contenuto, si animano dell’entusiasmo della giovinezza, dei suoi turbamenti d’amore (i primi per una ragazza), della preoccupazione di vivere, dell’ansia di dovere fare scelte sulla propria sorte. E, infine, del desiderio di evadere, di andare alla scoperta del mondo. Cosa che farà da adulto per poi ritornare.
E sarà proprio il ripercorrere quelle strade che in un lontano passato lo hanno visto crescere e lo hanno fatto sentire orfano nel suo territorio a causa di una realtà opprimente, che Savino sentirà di aver compreso il senso del suo viaggio interiore e fisico.Per tale motivo il romanzo è anche una riflessione sul tempo che passa, sui desideri sfumati e sull’importanza di ritornare sui propri passi per chiudere un cerchio e comprendere il proprio percorso senza sentirsi più orfani della propria terra.
Il sentiero dei figli orfani si apre in un’estate torbida degli anni Novanta, quando Savino è al fiorire della sua giovinezza, un’età che deve fronteggiare come si affrontano gli irti sentieri del suo paese, che si inerpicano tanto in cima da far sembrare gli altri “presepi accartocciati”.
Da principiante della vita scruta senza troppa curiosità il carattere malinconico del padre Michele, quello singolare e bizzarro dello zio Gaetano, da cui ha ereditato il “demone del dubbio”, e si lascia rasserenare dai modi placidi e rassicuranti della madre Carmela, mentre è in lotta con le esuberanze del fratello maggiore Aldo.
Tutto pare procedere secondo una calma apparentemente piatta, in verità l’intera trama prende la via del giallo intimistico con un finale inimmaginabile, eppure realistico, lucido.
A urlare tra le righe non sono soltanto le turbolenze interiori di Savino, spesso accompagnato dall’amico Radu, detto l’Anguilla, un ragazzo schivo e di poche parole, ma anche i sentimenti e le ombrosità di un personaggio misterioso, Adamo.
Adamo è un forestiero con alle spalle una figlia perduta e il buio della galera, nel libro è un personaggio da non sottovalutare. Sarà proprio lui ad accelerare e orientare il processo di crescita dell’acerbo protagonista.
Savino, ormai adulto, ripensa con nostalgia al suo passato, alla semplicità di San Fele in cui la vita scorreva al ritmo della natura tra passeggiate nei boschi e tuffi nel fiume, e ripercorre un’estate fondamentale per la sua maturità: per la prima volta conosce da vicino la morte e l’amore.
Su uno sfondo pietroso, ma vivido, e tra atmosfere ancestrali, si apre uno scorcio di vita che è quella degli orfani della Lucania, di coloro che, dopo un’adolescenza passata a chiedersi cosa sia il futuro, lasciano la loro terra ma non abbandonano le proprie radici.
Giovanni Capurso è nato a Molfetta nel 1978. È docente di Filosofia e Storia, giornalista e scrittore. Ha pubblicato i romanzi di formazione Nessun giorno è l’ultimo (Curcio Editore, 2015), La vita dei pesci (Manni Editori, 2017) e Il sentiero dei figli orfani (Alter Ego Edizioni, 2019). Scrive regolarmente per vari periodici e blog.

Martedi 24 settembre 2019 alle ore 18,00, libreria Vitanova. Nando Vitali, Polvere di scarafaggi

Polvere per scarafaggiMartedi 24 settembre alle ore 18,00 nella libreria Vitanova (viale Gramsci, 19) presentazione dell’ultimo romanzo di Nando Vitali Polvere di scarafaggi. Dopo la introduzione di PieroAntonio Toma, ne parleranno con l’autore gli scritori Luigi Bartalini, Emilia Santoro e Annella Prisco. Il cantautore Lino Blandizzi interpreterà alcuni brani ispirati al libro. Da Chiodi storti a I morti non serbano rancore, da Bosseide a Ferropoli, e ora questi 26 affreschi dove c’è tutto Nando Vitali con il suo peregrinare di sempre e un più di visionarietà dolorosamente postindustriale e di magia della parola. E anche la miseria, la crudeltà e soprattutto il rincorrersi della vendetta, che dapprima, per dirla con Kundera, “allargano le ferite”, e poi si vedono sublimate da una trasfigurazione surreale, stregata e talvolta grottesca.

Autore: Nando Vitali
Editore: Ad est dell’equatore
Anno di Pubblicazione: 2019
ISBN: 9788899381677 L'immagine può contenere: occhiali

“Quella degli scrittori è una memoria infedele. Non è molto affidabile. Ha criteri tutti suoi, e seleziona i ricordi come gli pare. In altre parole è una risorsa molto confusa di ciò che siamo stati. Ma è una risorsa preziosa se vogliamo sapere quello che siamo. In particolare, la mia memoria, non solo è bugiarda, ma anche piena di buchi. Come le strade di Napoli. Dove spesso, se ci finisci dentro, sono guai seri.”
Nando Vitali

Napoli c’è, è presente in questi racconti, come in tutta l’opera di Vitali, ma, come dice giustamente de Core, «della napoletanità fa un uso parco, e comunque funzionale alle storie…». Come nei romanzi, anche in questi racconti – i vivi e i morti sembrano abitare mondi non del tutto separati, e ogni tanto fra le crepe le fessure i varchi essi comunicano, in modi anche enigmatici, misteriosi. Così come il sogno e la realtà convivono spesso in una rappresentazione anche onirica, visionaria. Sono racconti attraversati dal male, dalla morte, dalla violenza anche sadica, ma anche dalla pietas, e poi dall’amore, che nasce, può nascere, anche fra i detriti, presso la massicciata della ferrovia, fra esseri imperfetti, marginali, malati che per qualche miracoloso incantesimo si piacciono, si trovano meravigliosi. Mi piace molto la scelta dell’epigrafe di David Cronenberg: «La maggior parte degli artisti sono attratti da ciò che è nascosto, proibito, tabù ecc.». Con la sua Mosca evocata in copertina, Cronenberg è un cineasta/scrittore poliedrico, fra i più grandi in circolazione, attratto dalle lacerazioni del corpo, dalle ferite, dalla violenza, dal post-umano in molte sue declinazioni (biotecnologie, informatica ecc.)… mentre i personaggi di Nando Vitali – lascio la parola al critico: «sono residui, scarti di una società complessa e involuta […] storie di vita e di morte nel ventre gonfio della marginalità…». Andrea Carraro

Giovedì 19 settembre 2019 ore 18,00. Libreria Vitanova, “I canti dell’estasi” di Enzo Cappiello.

Giovedì 19 settembre alle 18,00 nella libreria Vitanova (viale Gramsci, 19) presentazione del volume di poesie “I canti dell’estasi” di Enzo Cappiello. Dopo l’introduzIone di Piero Anrtonio Toma, ne parleranno con l’autore Antonio Filippetti e Angelo Calabrese.

Coerente con la sua immagine di autore provocatorio e trasgressivo, Enzo Cappiello ha pubblicato un’appassionata celebrazione della vita e dell’eros colto nelle sue infinite sfumature. I versi, privi di schema metrico e di rima, si traducono in un’esaltazione dell’esistenza umana, intesa come esperienza estatica. In quanto sinonimo di libertà, l’estasi annulla ogni barriera, cancellando ostacoli apparentemente insormontabili come la bruttezza (“Il gobbo”) o la vecchiaia (“Schopenhauer”, “La vecchia mendicante”).Bisogna godere “del tempo presente e non dell’assente” è l’invito del poeta in “Sonia”, frammento incentrato su una vedova che, succube di un nipote pretenzioso, accetta, dopo l’iniziale ritrosia, il corteggiamento di un coetaneo sull’autobus. Saranno le donne del futuro, meno prevedibili e razionali di quelle attuali, a comprendere l’essenza dell’amore e forse, come Belzebù, il diavolo tentatore punito con la crocifissione, potranno pure morire felici. http://www.vitanova.bio

[…] I protagonisti di Enzo Cappiello non sono certo cerimoniosi: le loro eccitate richieste sollecitano immediate risposte; tutt’al più pazientano per il breve intervallo che intercorre tra la domanda inattesa, quindi sconcertante, diretta, poco cerimoniosa, e la decisione partecipativa, che non tarda a venire, per dare ai sensi consenzienti, fervore d’intesa, decisa e corrisposta , in piena libertà. […]
[…]Cappiello nutre la sua ossessione d’artista con il vitalismo estatico, eletto a scelta di vita/pensiero. I suoi Canti, nella visibile espressività, non sono dissimili dalle opere di artisti come Morandi o Vespignani, tanto per fare qualche esempio, che propongono quadri che sono sempre lo stesso quadro, senza mai ripetersi, perché frutti della medesima ossessione di libertà, di rivolta, di tentativo ennesimo di porre nella giusta luce storica il dramma sociale che si perpetua da lontano e persiste, nonostante tutte le promesse delle rivoluzioni tentate, realizzate in fallimento, erose in circostanze ostili […]
[…]Cappiello si è votato alla vita estetico-estatica, affermando:sic me vivere, sic iuvat perire. I suoi scritti, conservano una linearità che non lascia dubbi, specie quando si diverte a sognare, e sperare, in una ideale e favolosa vendetta, totalmente estatica, quando i ribelli alle leggi della codificata consuetudine, ossequiosa alle mortificazioni della libertà del corpo e della mente, si ritrovano con i santificati e beatificati del paradiso. I pensatori eretici, gli artisti, i poeti diventano aquile reali del paradiso, alate irriverenti bombardiere, che compiono azioni tali da far inorridire la non nobile schiatta dei falsi benpensanti, puritani e baciapile, che lucidano la facciata, ma solamente quella. Nei loro armadi segreti, nei cassetti serrati come forzieri, custodiscono intanto il fiore dei libri proibiti libertini, osceni ed ostentatamente volgari[…]  Angelo Calabrese  https://www.icantidellestasi.it/