Martedì 14 gennaio 2020 ore 18,00 presso la libreria Vitanova (Napoli, viale Gramsci, 19) sarà presentato il saggio del giornalista e scrittore Gigi Di Fiore “Napoletanità: Dai Borbone a Pino Daniele, viaggio nell’anima di un popolo” (Utet).
Dopo l’introduzione di Piero Antonio Toma, ne parlerà con l’autore lo studioso e docente italoamericano Tony Quattrone.
Un viaggio attraverso la storia, i miti e la cultura della capitale partenopea: da Masaniello a san Gennaro, da Totò a Sofia Loren, da De Crescenzo a Troisi. Un appassionato atto d’amore verso Napoli.
«La napolitudine ormai è diventata troppo scontata, si è prostituita. Sono stati sfruttati proprio i canoni napoletani per fare soldi.» Così si sfogava già quarant’anni fa Pino Daniele in un’intervista in cui spiegava il suo difficile rapporto con il capoluogo campano. In un suo studio, Benedetto Croce, napoletano d’adozione, aveva invece definito la città, approfondendo una convinzione medioevale, «un Paradiso abitato da diavoli». Durante il suo Grand Tour, un Goethe estasiato appuntava nei suoi diari: «vedi Napoli e poi muori», mentre due secoli dopo Lucio Dalla le dichiarava tutto il suo amore: «Napoli è il mistero della vita, bene e male si confondono». Metropoli che trasuda energia vitale e creatività artistica, scenario ricorrente per la cronaca nera, Napoli come nessun altro luogo al mondo riesce a spaccare in due i giudizi sul suo conto: amore assoluto o odio incondizionato. Ma qual è l’anima profonda di questa città, caotica e sempre più affollata di turisti, oggetto misterioso e bersaglio di tanti pregiudizi? Napoli non è solo antichi palazzi e bellezze naturali, leggende e abitudini popolari: a formare la “napoletanità” contribuiscono la sua storia millenaria, il susseguirsi di speranze tradite e sogni irrealizzati, i suoi riferimenti culturali, i suoi artisti, scrittori, attori, musicisti. Partendo dal lungo dominio Borbone per arrivare fino a oggi, Gigi Di Fiore, storico e giornalista partenopeo, scava nel ventre della Napoli cafona e sguaiata, vittima di se stessa e di giudizi preconfezionati, seguendo racconti personali e testimonianze di napoletani illustri e non; il risultato è un viaggio appassionato alla ricerca di una napoletanità orgogliosa della sua storia e della sua cultura: un atto d’amore privato e collettivo.
PRIMA TAPPA. L’ORGOGLIO DEL PASSATO
1. Il sogno di Carlo
2. Lazzari e lazzaroni
3. Il Banco di re Ferdinando
SECONDA TAPPA. L’IDENTITA’ SCIPPATA
1. Lo spazio del “Mattino”
2. Il Banco perde
3. Le fabbriche di Partenope
TERZA TAPPA. L’ANSIA DI RISCATTO
1. Le storie di don Benedetto
2. Il Tesoro di san Gennaro
3. Penne e volgarità
Appendice 1
Napoli e la napoletanità (Hanno detto e scritto)
Appendice 2
Napoli e i napoletani visti da lontano
Note
Bussole per il viaggio (Fonti selezionate)
Sitografia
Filmografia
Indice dei nomi
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Gigi Di Fiore, storico, già redattore al “Giornale”, è inviato del “Mattino” di Napoli Vincitore di numerosi premi, gli sono stati conferiti il Premio Saint Vincent per il giornalismo nel 2001, il Premio Pedio per la ricerca storica, il Premio Melfi per la saggistica, il Premio Guido Dorso per gli studi sul Mezzogiorno e il Premio Marcello Torre per l’impegno civile. Nelle sue pubblicazioni si occupa prevalentemente di criminalità organizzata e di Risorgimento in relazione ai problemi del Mezzogiorno. Tra le sue ultime opere: I vinti del Risorgimento. Storia e storie di chi combatté per i Borbone di Napoli (2004, 2014), La Camorra e le sue storie. La criminalità organizzata a Napoli dalle origini alle paranze dei bimbi (2005, 2016), Controstoria dell’unità d’Italia. Fatti e misfatti del Risorgimento (2007, 2010), Gli ultimi giorni di Gaeta. L’assedio che condannò l’Italia all’unità (2010, 2015), La Nazione napoletana. Controstorie borboniche e identità suddista (2015), Briganti! Controstoria della guerra contadina nel Sud dei Gattopardi (2017), L’ultimo re di Napoli. L’esilio di Francesco II nell’Italia dei Savoia (2018) e Napoletanità. Dai Borbone a Pino Daniele, viaggio nell’anima di un popolo (2019).